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Mont_3 - 1940-1954 - La bufera.txt CHANGED
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1
  La bufera
2
- Les princes n'ont point d'yeux pour voir ces grtmd's meroeilles, Leurs marna ne servent plus qua nous pers�cuter . . .AGRIPPA D'AUBIGNE,Dieu
3
  La. bufera che sgronda sulle foglie dure della magnolia i lunghi tuoni marzolini e la grandine,
4
- (i suoni di cristallo nel tuo nido notturno ti sorprendono, dell'oro che s' spento sui mogani, sul taglio dei libri rilegati, brucia ancora una grana di zucchero nel guscio delle tue palpebre)
5
- il lampo che candisce alberi e muri e li sorprende in quella eternit d'istante�marmo manna e distruzione�ch'entro te scolpita porti per tua condanna e che ti lega pi che l'amore a me, strana sorella,�
6
  e poi lo schianto rude, i sistri, il fremere dei tamburelli sulla fossa fuia, lo scalpicciare del fandango, e sopra qualche gesto che annaspa . . .
7
  Come quando ti rivolgesti e con la mano, sgombra la fronte dalla nube dei capelli,
8
- mi salutastiper entrar nel buio.
9
 
10
  Lungomare
11
- Il soffio cresce, il buiorotto a squarci, e l'ombra che tu mandi sulla fragile palizzata s'arriccia. Troppo tardi
12
- se vuoi esser te stessa! Dalla palma tonfa il sorcio, il balenosulla miccia, sui lunghissimi cigli del tuo sguardo.
13
 
14
  Su una lettera non scritta
15
- Per un formicol�o d'albe, per pochi
16
  fili su cui s'impigli
17
  il fiocco della vita e s'incollani
18
  in ore e in anni, oggi i delfini a coppie
19
  capriolano coi figli? Oh ch'io non oda
20
  nulla di te, ch'io fugga dal bagliore
21
- dei tuoi cigli. Ben altrosulla terra.
22
- Sparir non so n riaffacciarmi; tarda
23
  la fucina vermiglia
24
  della notte, la sera si fa lunga,
25
- la preghierasupplizio e non ancora
26
- tra le rocce che sorgono t' giunta
27
  la bottiglia dal mare. L'onda, vuota,
28
  si rompe sulla punta, a Finisterre.
29
 
30
  Nel sonno
31
  Il canto delle strigi, quando un'iride
32
- con intermessi palpiti si st�nge,
33
  i gemiti e i sospiri
34
- di giovent�, Terrore che recinge
35
  le tempie e il vago orror dei cedri smossi
36
  dall'urto della notte - tutto questo
37
- pu ritornarmi, traboccar dai fossi,
38
  rompere dai condotti, farmi desto
39
  alla tua voce. Punge il suono d'una
40
  giga crudele, l'avversario chiude
41
  la celata sul viso. Entra la luna
42
- d'amaranto nei chiusi occhi,una nube
43
  che gonfia; e quando il sonno la trasporta
44
- pi in fondo,ancora sangue oltre la morte,
45
 
46
  Serenata indiana
47
- E pur nostro il disfarsi delle sere. E per noila stria che dal mare sale al parco e ferisce gli alo�.
48
- Puoi condurmi per mano, se tu fingi di crederti con me, se ho la follia di seguirti lontano e ci che stringi,
49
- ci che dici, m'appare in tuo potere.
50
 
51
- Fosse tua vita quella che mi tiene sulle soglie - e potrei prestarti un volto, vaneggiarti figura. Ma non �,
52
- noncos�. Il polipo che insinua tentacoli d'inchiostro tra gli scogli pu servirsi di te. Tu gli appartieni
53
  e non lo sai. Sei lui, ti credi te.
54
 
55
  Gli orecchini
56
- Mon serba ombra di voli il nerofumo della spera, (E del tuo nonpi traccia). E passata la spugna che i barlumi indifesi dal cerchio d'oro scaccia, Le tue pietre, i coralli, il forte imperio che ti rapisce vi cercavo; fuggo l'iddia che non s'incarna, i desideri porto fin che al tuo lampo non si struggono. Ronzano litre fuori, ronza il folle mortorio e sa che due vite non contano, Nella cornice tornano le molli meduse della sera. La tua impronta verr di gi�: dove ai tuoi lobi squallide mani, travolte, fermano i coralli,
57
 
58
  La frangia dei capelli .
59
- La frangia dei capelli che ti vela la fronte puerile, tu distrarla con la mano non devi. Anch'essa parla di te, sulla mia stradatutto il cielo, la sola luce con le giade ch'ai accerchiate sul polso, nel tumulto del sonno la cortina che gl'indulti tuoi distendono, l'ala onde tu vai, trasmigratrice Artemide ed illesa, tra le guerre dei nati-morti; e s'ora d'aeree lanugini s'infiora quel fondo, a marezzarlo sei tu, scesa d'un balzo, e irrequieta la tua fronte si confonde con l'alba, la nasconde.
60
 
61
  Finestra fiesolana
62
  Qui dove il grillo insidioso buca
@@ -69,36 +69,36 @@ cupo invischia. Altra luce che non colma,
69
  altre vampe, o mie edere scarlatte.
70
 
71
  Il giglio rosso
72
- Il giglio rosso, se un d mise radici nel tuo cuor di vent'anni (brillava la pescaia tra gli stacci dei renaioli, a tuffo s'inferravano lucide talpe nelle canne, torri, gonfaloni vincevano la pioggia, e il trapianto felice al nuovo sole, te inconscia si comp);
73
- il giglio rosso gi sacrificato
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  sulle lontane erode
75
  ai vischi che la sciarpa ti tempestano
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  d'un gelo incorruttibile e le mani,
77
- fiore di fosso che ti s'aprir
78
- sugli argini solenni ove il brus�o
79
- del tempo pi non affatica ... : a scuotere
80
  l'arpa celeste, a far la morte amica.
81
  i
82
 
83
  Il ventaglio
84
- WJt pictura ... Le labbra che confondono, gli sguardi, i segni, i giorni ormai caduti provo a figgerli l come in un tondo di cannocchiale arrovesciato, muti e immoti, ma pi vivi. Era una giostra d'uomini e ordegni in fuga tra quel fumo ch'Euro batteva, e gi l'alba l'inostra con un sussulto e rompe quelle brume. Luce la madreperla, la calanca vertiginosa inghiotte ancora vittime, ma le tue piume sulle guance sbiancano e il giornoforse salvo. O colpi f�tti, quando ti schiudi, o crudi lampi, o scrosci sull'orde! (Muore chi ti riconosce?).
85
 
86
  Personae separatae
87
- Come la scaglia d'oro che si spicca dal fondo oscuro e liquefatta cola nel corridoio dei carrubi ormai ischeletriti, cos pure noi persone separate per lo sguardo d'un altro? E poca cosa la parola, poca cosa lo spazio in questi crudi noviluni annebbiati: ci che manca, e che ci torce il cuore e qui m'attarda tra gli alberi, ad attenderti,un perduto senso, o il fuoco, se vuoi, che a terra stampi, figure parallele, ombre concordi, aste di un sol quadrante i nuovi tronchi delle radure e colmi anche le cave ceppale, nido alle formiche. Troppo straziatoil bosco umano, troppo sorda quella voce perenne, troppo ansioso lo squarcio che si sbiocca sui nevati gioghi di Lunigiana. La tua forma pass di qui, si ripos sul riano tra le nasse atterrate, poi si sciolse come un sospiro, intorno�e ivi non era l'orror che fiotta, in te la luce ancora trovava luce, oggi non pi che al giorno primo gi annotta.
88
 
89
  L'arca
90
  La tempesta di primavera ha sconvolto
91
  l'ombrello del salice,
92
  al turbine d'aprile
93
- s' impigliato nell'orto il vello d'oro
94
  che nasconde i miei morti,
95
  i miei cani fidati, le mie vecchie
96
- serve�quanti da allora
97
  (quando il salce era biondo e io ne stroncavo
98
  le anella con la fionda) son calati,
99
- v�vi, nel trabocchetto. La tempesta
100
- certo li riunir sotto quel tetto
101
- di prima, ma lontano, pi lontano
102
  di questa terra folgorata dove
103
  bollono calce e sangue nell'impronta
104
  del piede umano. Fuma il ramatolo
@@ -107,69 +107,69 @@ accentra i volti ossuti, i musi aguzzi
107
  e li protegge in fondo la magnolia
108
  se un soffio ve la getta. La tempesta
109
  primaverile scuote d'un latrato
110
- di fedelt la mia arca, o perduti,
111
 
112
  Giorno e notte
113
- Anche una piuma che vola pu disegnare
114
  la tua figura, o il raggio che gioca a rimpiattino
115
  tra i mobili, il rimando dello specchio
116
  di un bambino, dai tetti. Sul giro delle mura
117
  strascichi di vapore prolungano le guglie
118
- dei pioppi e gi sul trespolo s'arruffa il pappagallo
119
  dell'arrotino. Poi la notte afosa
120
  sulla piazzola, e i passi, e sempre questa dura
121
  fatica di affondare per risorgere eguali
122
  da secoli, o da istanti, d'incubi che non possono
123
  ritrovare la luce dei tuoi occhi nell'antro
124
- incandescente�e ancora le stesse grida e i lunghi
125
  pianti sulla veranda
126
  se rimbomba improvviso il colpo che t'arrossa
127
  la gola e schianta Tali, o perigliosa
128
  annunziatrice dell'alba,
129
  e si destano i chiostri e gli ospedali
130
- a un lacer�o di trombe . , .
131
 
132
  Il tuo volo
133
  Se appari al fuoco (pendono sul tuo ciuffo e ti stellano gli amuleti)
134
  due luci ti contendono al borro ch'entra sotto la volta degli spini.
135
- La vestein brani, i fr�tici calpesti rifavillano e la gonfia peschiera dei girini umani s'apre ai solchi della notte.
136
  Oh non turbar l'immondo vivagno, lascia intorno le cataste brucianti, il fumo forte sui superstiti!
137
- Se rompi il fuoco (biondo cinerei i capelli sulla ruga che tenera ha abbandonato il cielo) come potr la mano delle sete e delle gemme ritrovar tra i morti il suo fedele?
138
 
139
  A mia madre
140
- Ora che il coro delle coturnici ti blandisce nel sonno eterno, rotta felice schiera in fuga verso i clivi vendemmiati del Mesco, or che la lotta dei viventi pi infuria, se tu cedi come un'ombra la spoglia
141
- (e nonun'ombra, o gentile, nonci che tu credi)
142
- chi ti protegger�? La strada sgombra nonuna via, solo due mani, un volto, quelle mani, quel volto, il gesto d'una vita che nonun'altra ma se stessa, solo questo ti pone nell'eliso folto d'anime e voci in cui tu vivi;
143
- e la domanda che tu lascianch'essa un gesto tuo, all'ombra delle croci.
144
 
145
  PARTE II DOPO
146
 
147
  Madrigali fiorentini
148
  I
149
  11 settembre 1Q43
150
- Suggella, Herma, con nastri e ceralacca la speranza che vana si svela, appena schiusa ai tuoi mattini. Sul muro dove si leggeva MORTE A BAFFO BUCO passano una mano di biacca. Un vagabondo di lass scioglie manifestini sulla corte annuvolata. E il rombo s'allontana.
151
  11
152
  11 agosto 1Q44
153
  Un Bedlington s'affaccia, pecorella
154
  azzurra, al tremolio di quei tronconi
155
- Trinity Bridge�nell'acqua. Se s'infognano
156
  come topi di chiavica i padroni
157
  d'ieri (di sempre?), i colpi che martellano
158
- le tue tempie fin l�, nella corsia
159
  del paradiso, sono il gong che ancora
160
  ti rivuole fra noi, sorella mia.
161
 
162
  Da una torre
163
  Ho visto il merlo acquaiolo spiccarsi dal parafulmine: al volo orgoglioso, a un gruppetto di flauto l'ho conosciuto.
164
  Ho visto il festoso e orecchiuto Piquillo scattar dalla tomba e a stratti, da un'umida tromba di scale, raggiungere il tetto.
165
- Ho visto nei vetri a colori filtrare un paese di scheletri da fiori di bifore�e un labbro di sangue farsi pi muto.
166
 
167
  Ballata scritta in una clinica
168
  Mei solco dell'emergenza:
169
  quando si sciolse oltremonte la folle cometa agostana nell'aria ancora serena
170
- ma buio, per noi, e terrore e crolli di altane e di ponti su noi come Giona sepolti nel ventre della balena
171
- ed io mi volsi e lo specchio di me pi non era lo stesso perch la gola ed il petto t'avevano chiuso di colpo in un manichino di gesso.
172
- Nel cavo delle tue orbite brillavano lenti di lacrime pi spesse di questi tuoi grossi occhiali di tartaruga che a notte ti tolgo e avvicino alle fiale della morfina.
173
  L'iddio taurino non era
174
  il nostro, ma il Dio che colora
175
  di fuoco i gigli del fosso:
@@ -177,7 +177,7 @@ Ariete invocai e la fuga
177
  del mostro cornuto travolse
178
  con l'ultimo orgoglio anche il cuore
179
  schiantato dalla tua tosse.
180
- Attendo un cenno, seprossima l'ora del ratto finale: son pronto e la penitenza s'inizia fin d'ora nel cupo
181
 
182
  singulto di valli e dirupi dell'ocra Emergenza.
183
  Hai messo sul comodino il bulldog di legno, la sveglia col fosforo sulle lancette che spande un tenue lucore sul tuo dormiveglia,
@@ -186,13 +186,13 @@ forzare la porta stretta;
186
  e fuori, rossa, s'inasta,
187
  si spiega sul bianco una croce,
188
  Con te anch'io m'affaccio alla voce che irrompe nell'alba, all'enorme presenza dei morti; e poi l'ululo
189
- del cane di legnoil mio, muto.
190
 
191
  PARTE III INTERMEZZO
192
 
193
  Due nel crepuscolo
194
  Fluisce fra te e me sul belvedere un chiarore subacqueo che deforma col profilo dei colli anche il tuo viso. Sta in un fondo sfuggevole, reciso da te ogni gesto tuo; entra senz'orma, e sparisce, nel mezzo che ricolma ogni solco e si chiude sul tuo passo: con me tu qui, dentro quest'aria scesa a sigillare il torpore dei massi.
195
- Ed io riverso nel potere che grava attorno, cedo al sortilego di non riconoscere di me pi nulla fuor di me: s'io levo appena il braccio, mi si fa diverso Tatto, si spezza su un cristallo, ignota e impallidita sua memoria, e il gesto gi pi non m'appartiene; se parlo, ascolto quella voce attonito, scendere alla sua gamma pi remota o spenta all'aria che non la sostiene.
196
  Tale nel punto che resiste all'ultima
197
  consunzione del giorno
198
  dura lo smarrimento; poi un soffio
@@ -204,56 +204,56 @@ disegnano gli scali
204
  ... le parole tra noi leggere cadono. Ti guardo in un molle riverbero. Non so se ti conosco; so che mai diviso fui da te come accade in questo tardo
205
 
206
 
207
- ritorno. Pochi istanti hanno bruciato tutto di noi: fuorch due volti, due maschere che s'incidono, sforzate, di un sorriso,
208
 
209
  Dov'era il tennis . . .
210
- Dov'era una volta il tennis, nel piccolo rettangolo difeso dalla mas�sicciata su cui dominano i pini selvatici, cresce ora la gramigna e raspano i conigli nelle ore di libera uscita.
211
- Qui vennero un giorno a giocare due sorelle, due bianche farfalle, nelle prime ore del pomeriggio. Verso levante la vista era ( ancora) libera e le umide rocce del Corone maturano sempre l'uva forte per lo 'seiacchetra. E curioso pensare che ognuno di noi ha un paese come questo, e sia pur diversissimo, che dovr restare il suo paesag�gio, immutabile;curioso che l'ordine fisico sia cos lento a filtrare in noi e poi cos impossibile a scancellarsi. Ma quanto al resto? A conti fatti, chiedersi il come e il perch della partita interrottacome chiederselo della nubecola di vapore che esce dal cargo arrem�bato, laggi sulla linea della Palmaria. Fra poco s'accenderanno nel golfo le prime lampare.
212
- Intorno, a distesa d'occhio, l'iniquit degli oggetti persiste intan�gibile. La grotta incrostata di conchiglie dev'essere rimasta la stessa nel giardino delle piante grasse, sotto il tennis; ma il parente maniaco non verr pi a fotografare al lampo di magnesio il fiore unico, ir�ripetibile, sorto su un cacto spinoso e destinato a una vita di pochi istanti. Anche le ville dei sudamericani sembrano chiuse. Non sem�pre ci furono eredi pronti a dilapidare la lussuosa paccottiglia messa insieme a suon di pesos o di milreis. O forse la sarabanda dei nuovi giunti segna il passo in altre contrade: qui siamo perfettamente de�filati, fuori tiro. Si direbbe che la vita non possa accendervisi che a lampi e si pasca solo di quanto s'accumula inerte e va in cancrena in queste zone abbandonate.
213
- 'Del sal�n en el angolo oscurv-^silenciosa y cuoieria de poho vetase el arpa . . .'. Eh s�, il museo sarebbe impressionante se si potesse scoperchiare l'ex-paradiso del Liberty. Sul conchiglione-terrazzo sostenuto da un Nettuno gigante, ora scrostato, nessuno apparve pi dopo la sconfitta elettorale e il decesso del Leone del Callao; ma l�, sull'esorbitante bovindo affrescato di peri meli e serpenti da paradiso terrestre, pens invano la signora Paquita buon�anima di produrre la sua serena vecchiaia confortata di truffatissimi agi e del sorriso della posterit�. Vennero un giorno i mariti delle
214
 
215
 
216
- figlie, i generi brazileiri e gettata la maschera fecero man bassa su quel ben di Dio. Della dueiia e degli altri non si seppe pi nulla, Uno dei discendenti rispunt poi fuori in una delle ultime guerre e fece miracoli. Ma allora si era giunti s e no ai tempi dell'inno tri�polino. Questi oggetti, queste case, erano ancora nel circolo vitale, fin ch'esso dur�. Pochi sentirono dapprima che il freddo stava per giungere; e tra questi forse mio padre che anche nel pi caldo giorno d'agosto, finita la cena all'aperto, piena di falene e d'altri insetti, dopo essersi buttato sulle spalle uno scialle di lana, ripetendo sempre in francese, chiss perch�, d fait bien froid, bien froid�, si ritirava subito in camera per finir di fumarsi a letto il suo Cavour da sette centesimi,
217
 
218
  Visita a Fadin
219
- Passata la Madonna dell'Orto e seguiti per pochi passi i portici del centro svoltai poi su per la rampa che conduce all'ospedale e giunsi in breve dove il malato non si attendeva di vedermi: sulla balconata degli incurabili, stesi al sole. Mi scorse subito e non parve sorpreso. Aveva sempre i capelli cortissimi, rasi da poco, il viso pi scavato e rosso agli zigomi, gli occhi bellissimi, come prima, ma dissolti in un alone pi profondo. Giungevo senza preavviso, e in ^orno indebito: neppure la sua Carlina, l'angelo musicante*, poteva esser l�.
220
  Il mare, in basso, era vuoto, e sulla costa apparivano sparse le architetture di marzapane degli arricchiti,
221
- Ultima sosta del viaggio: alcuni dei tuoi compagni occasionali (op�erai, commessi, parrucchieri) ti avevano gi preceduto alla cheti�chella, sparendo dai loro lettucci. Teri portato alcuni pacchi di libri, li avevi messi al posto del tuo zaino d'un tempo: vecchi libri fuor di moda, a eccezione di un volumetto di poesie che presi e che ora rester con me, come indovinammo tutti e due senza dirlo,
222
- Del colloquio non ricordo pi nulla. Certo non aveva bisogno di richiamarsi alle questioni supreme, agli universali, chi era sempre vissuto in modo umano, cio semplice e silenzioso. Exit Fadin. E ora dire che non ci sei pi� � dire solo che sei entrato in un ordine diverso, per quanto quello in cui ci muoviamo noi ritardatari, cos pazzesco com'�, sembri alla nostra ragione l'unico in cui la divinit pu svolgere i propri attributi, riconoscersi e saggiarsi nei limiti di un assunto di cui ignoriamo il significato. (Anch'essa, dunque, avrebbe bisogno di noi? Seuna bestemmia, ahim�, nonneppure la nostra peggiore).
223
- Essere sempre tra i primi e sapere, ecco ci che conta, anche se il perch della rappresentazione ci sfugge. Chi ha avuto da te quest'alta lezione di decenza quotidiana (la pi difficile delle virt) pu attendere senza fretta il libro delle tue reliquie. La tua parola non era forse di quelle che si scrivono.
224
 
225
  PARTE IV
226
  FLASHES' E DEDICHE
227
 
228
  Verso Siena
229
- Ohim che la memoria sulla vetta non ha chi la trattenga!
230
- (La fuga dei porcelli sull'Ambretta notturna al sobbalzare della macchina che guada, il carillon di San Gusm e una luna maggenga, tutta macchie , . .).
231
  La scatola a sorpresa ha fatto scatto
232
- sul punto in cui il mio Dio gitt la maschera
233
- e fulmin il ribelle.
234
 
235
  Sulla Greve
236
  Ora non ceno solo con lo sguardo come quando al mio fischio ti sporgevi e ti vedevo appena. Un masso, un solco a imbuto, il volo nero d'una rondine, un coperchio sul mondo . . .
237
- E m' pane quel boccio di velluto che s'apre su un glissato di mandolino, acqua il fruscio scorrente, il tuo profondo respiro vino.
238
 
239
  La trota nera
240
  Reading
241
- Curvi sull'acqua serale graduati in Economia, Dottori in Divinit�, la trota annusa e va via, il suo balenio di carbonchioun ricciolo tuo che si sfa nel bagno, un sospiro che sale dagli ipogei del tuo ufficio.
242
 
243
  Di un natale metropolitano
244
  Londra
245
  Un vischio, fin dall'infanzia sospeso grappolo
246
  di fede e di pruina sul tuo lavandino
247
  e sullo specchio ovale ch'ora adombrano
248
- i tuoi ricci berg�re fra santini e ritratti
249
  di ragazzi infilati un po' alla svelta
250
  nella cornice, una caraffa vuota,
251
  bicchierini di cenere e di bucce,
252
  le luci di Mayfair, poi a un crocicchio
253
  le anime, le bottiglie che non seppero aprirsi,
254
- non pi guerra n pace, il tardo frullo
255
  di un piccione incapace di seguirti
256
- sui gradini automatici che ti slittano in gi . . .
257
 
258
  Lasciando un 'Dove'
259
  Cattedrale di Ely
@@ -270,16 +270,16 @@ sui canali murati,
270
  fumate di gabbiani, odor di sego
271
  e di datteri, il mugghio del barcone,
272
  catene che s'allentano
273
- ma le tue le ignoravo�,
274
  sulla scia salti di tonni, sonno, lunghe strida di sorci, oscene risa, anzi che tu apparissi al tuo schiavo . . .
275
 
276
  Vento sulla Mezzaluna
277
- Il grande ponte non portava a te. T'avrei raggiunta anche navigando nelle chiaviche, a un tuo comando. Ma gi le forze, col sole sui cristalli delle verande, andavano stremandosi.
278
- L uomo che predicava sul Crescente mi chiese Sai dov' Dio?�. Lo sapevo e glielo dissi. Scosse il capo. Sparve nel turbine che prese uomini e case e li sollev in alto, sulla pece.
279
 
280
- Sulla colonna pi alta
281
  Moschea di Damasco
282
- Dovr posarsi lass
283
  il Cristo giustiziere
284
  per dire la sua parola.
285
  Tra il pietrisco dei sette greti, insieme
@@ -287,8 +287,8 @@ s'umilieranno corvi e capinere,
287
  ortiche e girasoli.
288
  Ma in quel crepuscolo eri tu sul vertice: scura, Tali ingrommate, stronche dai geli delTAntilibano; e ancora il tuo lampo mutava in vischio i neri diademi degli sterpi, la Colonna sillabava la Legge per te sola.
289
 
290
- Verso Finist�re
291
- Col bramire dei cervi nella piova d'Armor l'arco del tuo ciglio s' spento al primo buio per filtrare poi sull'intonaco albale dove prillano ruote di cicli, fusi, razzi, frange d'alberi scossi. Forse non ho altra prova che Dio mi vede e che le tue pupille d'acquamarina guardano per lui.
292
 
293
  Sul Llobregat
294
  Dal verde immarcescibile della canfora
@@ -297,25 +297,25 @@ Il cucco, non la civetta, ti dissi; ma intanto, di scatto,
297
  tu avevi spinto l'acceleratore.
298
 
299
  Dal treno
300
- Le tortore colore solferino sono a Sesto Calende per la prima volta a memoria d'uomo. Cos annunziano i giornali. Affacciato al finestrino, invano le ho cercate. Un tuo collare, ma d'altra tinta, s�, piegava in vetta un giunco e si sgranava. Per me solo balen�, cadde in uno stagno. E il suo volo di fuoco m'accec sull'altro.
301
 
302
  Siria
303
- Dicevano gli antichi che la poesiascala a Dio. Forse noncos se mi leggi. Ma il giorno io lo seppi che ritrovai per te la voce, sciolto in un gregge di nuvoli e di capre dirompenti da un greppo a brucar bave di pruno e di falasco, e i volti scarni della luna e del sole si fondevano, il motore era guasto ed una freccia di sangue su un macigno segnalava la via di Aleppo.
304
 
305
  Luce d'inverno
306
- Quando scesi dal cielo di Palmira su palme nane e propilei canditi e un'unghiata alla gola m'avvert che mi avresti rapito,
307
  quando scesi dal cielo dell'Acropoli e incontrai, a chilometri, cavagni di polpi e di murene (la sega di quei denti sul cuore rattrappito!),
308
  quando lasciai le cime delle aurore
309
  disumane pel gelido museo
310
  di mummie e scarabei (tu stavi male,
311
  unica vita) e confrontai la pomice
312
  e il diaspro, la sabbia e il sole, il fango
313
- e l'argilla divina
314
- alla scintilla che si lev fui nuovo e incenerito.
315
  i
316
 
317
  Per un 'Omaggio a Rimbaud'
318
- Tardi uscita dal bozzolo, mirabile farfalla che disfiori da una cattedra l'esule di Charleville, oh non seguirlo nel suo rapinoso volo di starna, non lasciar cadere piume stroncate, foglie di gardenia sul nero ghiaccio dell'asfalto! Il volo tuo sar pi terribile se alzato da quest'ali di polline e di seta nell'alone scarlatto in cui tu credi, figlia del sole, serva del suo primo pensiero e ormai padrona sua lass .
319
 
320
  Incantesimo
321
  Oh resta chiusa e libera nell'isole
@@ -324,7 +324,7 @@ nella fiamma leggera che t'avvolge
324
  e che non seppi prima
325
  d'incontrare Diotima,
326
  colei che tanto ti rassomigliava!
327
- In lei vibra pi forte l'amorosa cicala
328
  sul ciliegio del tuo giardino.
329
  Intorno il mondo stinge; incandescente,
330
  nella lava che porta in Galilea
@@ -344,51 +344,51 @@ o il fumo d'un infuso di papaveri
344
  e il Volto insanguinato sul sudario
345
  che mi divide da te;
346
  questo e poco altro (se poco
347
- un tuo segno, un ammicco, nella lotta
348
  che me sospinge in un ossario, spalle
349
  al muro, dove zaffiri celesti
350
  e palmizi e cicogne su una zampa non chiudono
351
  l'atroce vista al povero
352
  Nestoriano smarrito);
353
- quanto di te giunge dal naufragio
354
  delle mie genti, delle tue, or che un fuoco
355
  di gelo porta alla memoria il suolo
356
- ch' tuo e che non vedesti; e altro rosario
357
  fra le dita non ho, non altra vampa
358
  se non questa, di resina e di bacche,
359
  t'ha investito.
360
- � � �
361
- Cuore d'altri nonsimile al tuo,
362
  la lince non somiglia al bel soriano
363
  che apposta l'uccello mosca sull'alloro;
364
  ma li credi tu eguali se t'avventuri
365
  fuor dell'ombra del sicomoro
366
- oforse quella maschera sul drappo bianco,
367
  quell'effigie di porpora che t'ha guidata?
368
- Perch l'opera tua (che della Suauna forma) fiorisse in altre luci Iri del Canaan ti dileguasti
369
 
370
 
371
  in quel nimbo di vistili e pugnitopi che il tuo cuore conduce nella notte del mondo, oltre il mirag^o dei fiori del deserto, tuoi germani.
372
  Se appari, qui mi riporti, sotto la pergola
373
  di viti spoglie, accanto all'imbarcadero
374
- del nostro fiume�e il burchio non torna indietro,
375
  il sole di San Martino si stempera, nero.
376
- Ma se ritorni non sei tu,mutata
377
  la tua storia terrena, non attendi
378
  al traghetto la prua,
379
- non hai sguardi, n ieri n domani;
380
- perch Vopera Sua (che nella tua si trasforma) dev'esser continuata.
381
 
382
  Nella serra
383
- S'emp d'uno zampett�o di talpe la limonaia, brill in un rosario di caute gocce la falce fienaia.
384
- S'accese sui pomi cotogni, un punto, una cocciniglia, si ud inalberarsi alla striglia il poney�e poi vinse il sogno.
385
  Rapito e leggero ero intriso di te, la tua forma era il mio respiro nascosto, il tuo viso nel mio si fondeva, e l'oscuro
386
  pensiero di Dio discendeva sui pochi viventi, tra suoni celesti e infantili tamburi e globi sospesi di fulmini
387
  su me, su te, sui limoni . . .
388
 
389
  Nel parco
390
- Nell'ombra della magnolia che sempre pi si restringe, a un soffio di cerbottana la freccia mi sfiora e si perde.
391
- Pareva una foglia caduta dal pioppo che a un colpo di vento si stinge�e fors'era una mano scorrente da lungi tra il verde.
392
  Un riso che non m'appartiene trapassa da fronde canute fino al mio petto, lo scuote un trillo che punge le vene,
393
  e rido con te sulla ruota deforme dell'ombra, mi allungo disfatto di me sulle ossute radici che sporgono e pungo
394
  con fili di paglia il tuo viso . . .
@@ -398,38 +398,38 @@ Io non so, messaggera
398
  che scendi, prediletta
399
  del mio Dio (del tuo forse), se nel chiuso
400
  dei meli lazzeruoli ove si lagnano
401
- i lu nidaci, estenuanti a sera,
402
  io non so se nell'orto
403
  dove le ghiande piovono e oltre il muro
404
  si sfioccano, aerine, le ghirlande
405
  dei carpini che accennano
406
  lo spumoso confine dei marosi, una vela
407
  tra corone di scogli
408
- sommersi e nerocupi o pi lucenti
409
- della prima stella che trapela
410
  io non so se il tuo piede
411
  attutito, il cieco incubo onde cresco
412
  alla morte dal giorno che ti vidi,
413
  io non so se il tuo passo che fa pulsar le vene
414
  se s'avvicina in questo intrico,
415
- quello che mi colse un'altra estate
416
  prima che una folata
417
  radente contro il picco irto del Mesco
418
- infrangesse il mio specchio,�
419
  io non so se la mano che mi sfiora la spalla
420
- la stessa che un tempo
421
  sulla celesta rispondeva a gemiti
422
- d'altri nidi, da un f�lto ormai bruciato.
423
  L'ora della tortura e dei lamenti
424
- che s'abbatt sul mondo,
425
  l'ora che tu leggevi chiara come in un libro
426
  figgendo il duro sguardo di cristallo
427
- bene in fondo, l dove acri tendine
428
  di fuliggine alzandosi su lampi
429
  di officine celavano alla vista
430
  l'opera di Vulcano,
431
 
432
- il d dell'Ira che pi volte il gallo annunci agli spergiuri, non ti divise, anima indivisa, dal supplizio inumano, non ti fuse nella caldana, cuore d'ametista.
433
  O labbri muti, aridi dal lungo
434
  viaggio per il sentiero fatto d'aria
435
  die vi sostenne, o membra che distinguo
@@ -438,25 +438,25 @@ la sete dei morenti e i vivi infocano,
438
  o intento che hai creato fuor della tua misura
439
  le sfere del quadrante e che ti espandi
440
  in tempo d'uomo, in spazio d'uomo, in furie
441
- di d�moni incarnati, in fronti d'angiole
442
  precipitate a volo ... Se la forza
443
- che guida il disco di gi inciso fosse
444
  un'altra, certo il tuo destino al mio
445
  congiunto mostrerebbe un solco solo.
446
 
447
  Proda di Versilia
448
- I miei morti che prego perch preghino
449
  per me, per i miei vivi eom'io invoco
450
  per essi non resurrezione ma
451
  il compiersi di quella vita ch'ebbero
452
  inesplicata e inesplicabile, oggi
453
- pi di rado discendono dagli orizzonti aperti
454
  quando una mischia d'acque e cielo schiude
455
- finestre ai raggi della sera,�sempre
456
- pi raro, astore celestiale, un cutter
457
  bianco-alato li posa sulla rena.
458
  Broli di zinnie tinte ad artificio (nonne dal duro soggolo le annaffiano, chiuse lo sguardo a chi di fuorivia non cede alle impietose loro mani il suo male), cortili di sterpaglie incanutite dove se entra un gatto color frate gli vietano i rifiuti voci irose; macerie e piatte altane su case basse lungo un ondulato declinare di dune e ombrelle aperte al sole grigio, sabbia che non nutre gli alberi sacri alla mia infanzia, il pino selvatico, il fico e l'eucalipto.
459
- quell'ombre i primi anni erano folti, gravi di miele, pur se abbandonati; a quel rezzo anche se disteso sotto due brandelli di crespo punteggiati di zanzare dormivo nella stanza d'angolo, accanto alla cucina, ancora nottetempo o nel cuore d'una siesta di cicale, abbagliante nel mio sonno, travedevo oltre il muro, al lavandino, care ombre massaggiare le murene per respingerne in coda, e poi reciderle,
460
 
461
  le spine; a quel perenne alto stormire altri perduti con rastrelli e forbici lasciavano il vivaio dei fusti nani per i sempreverdi bruciati e le cavane avide d'acqua.
462
  Anni di scogli e di orizzonti stretti
@@ -465,7 +465,7 @@ e gesti conoscibili, respiro
465
  o anelito finale di sommersi
466
  simili all'uomo o a lui vicini pure
467
  nel nome: il pesce prete, il pesce rondine,
468
- l'astice�il lupo della nassa�die
469
  dimentica le pinze quando Alice
470
  gli si avvicina ... e il volo da trapezio
471
  dei topi familiari da una palma
@@ -481,7 +481,7 @@ viscida, l'aria era nera,
481
  solo una vena d'onice tremava
482
  nel fondo, quale stelo alla burrasca.
483
  Ma la mano non si distolse,
484
- nel buio si fece pi diaccia
485
  e la pioggia che si disciolse
486
  sui miei capelli, sui tuoi
487
  d'allora, troppo tenui, troppo lisci,
@@ -490,7 +490,7 @@ in me seppellita da un cumulo,
490
  da un monte di sabbia che avevo
491
  in cuore ammassato per giungere
492
  a soffocar la tua voce,
493
- a spingerla in gi�, dentro il breve
494
  cerchio che tutto trasforma,
495
  raspava, portava all'aperto
496
  con Torma delle pianelle
@@ -506,7 +506,7 @@ e con essi
506
  il tuo artiglio, come ora.
507
 
508
  La primavera hitleriana
509
- N quella ch'a veder lo sol si gira
510
  Dante (?) a Giovanni Quirini
511
  Folta la nuvola bianca delle falene impazzite
512
  turbina intorno agli scialbi fanali e sulle spallette,
@@ -515,46 +515,46 @@ come su zucchero il piede; Testate imminente sprigiona
515
  ora il gelo notturno che capiva
516
  nelle cave segrete della stagione morta,
517
  negli orti, die da Maiano scavalcano a questi renai.
518
- Da poco sul corsopassato a volo un messo infernale
519
  tra un alala di scherani, un golfo mistico acceso
520
  e pavesato di croci a uncino Tha preso e inghiottito,
521
  si sono chiuse le vetrine, povere
522
- e inoffensive bench armate anch'esse
523
  di cannoni e giocattoli di guerra,
524
  ha sprangato il beccaio che infiorava
525
  di bacche il muso dei capretti uccisi,
526
  la sagra dei miti carnefici che ancora ignorano il sangue
527
- s' tramutata in un sozzo trescone d'ali schiantate,
528
  di larve sulle golene, e Tacqua seguita a rodere
529
- le sponde e pi nessunoincolpevole.
530
  Tutto per nulla, dunque? e le candele
531
  romane, a San Giovanni, che sbiancavano lente
532
  l'orizzonte, ed i pegni e i lunghi addii
533
  forti come un battesimo nella lugubre attesa
534
- dell'orda (ma una gemma rig Taria stillando
535
  sui ghiacci e le riviere dei tuoi lidi
536
  gli angeli di Tobia, i sette, la semina
537
  dell'avvenire) e gli eliotropi nati
538
- dalle tue mani�tutto arso e succhiato
539
  da un polline che stride come il fuoco
540
  e ha punte di sinibbio . . .
541
- Oh la piagata primaverapur festa se raggela
542
 
543
  in morte questa morte! Guarda ancora
544
- in alto, Clizia,la tua sorte, tu
545
  che il non mutato amor mutata serbi,
546
  fino a die il cieco sole die in te porti
547
  si abbacini nell'Altro e si distrugga
548
  in Lui, per tutti. Forse le sirene, i rintocchi
549
  che salutano i mostri nella sera
550
- della loro tregenda, si confondono gi
551
- col suono die slegato dal cielo, scende, vince
552
  col respiro di un'alba die domani per tutti
553
  si riaffacci, bianca ma senz'ali
554
  di raccapriccio, ai greti arsi del sud . . ,
555
 
556
  Voce giunta con le folaghe
557
- Poich la via percorsa, se mi volgo,pi lunga
558
  del sentiero da capre che mi porta
559
  dove ci scioglieremo come cera,
560
  ed i giunchi fioriti non leniscono il cuore
@@ -569,63 +569,63 @@ L'ombra che mi accompagna
569
  alla tua tomba, vigile,
570
  e posa sopra un'erma ed ha uno scarto
571
  altero della fronte die le schiara
572
- gli occhi ardenti ed i duri sopracci
573
  da un suo biocco infantile,
574
- l'ombra non ha pi peso della tua
575
  da tanto seppellita, i primi raggi
576
  del giorno la trafiggono, farfalle
577
  vivaci l'attraversano, la sfiora
578
  la sensitiva e non si rattrappisce.
579
- L'ombra fidata e il muto che risorge, quella che scorpor l'interno fuoco e colui che lunghi anni d'oltretempo (anni per me pesante) disincarnano, si scambiano parole che interito sul margine io non odo; l'una forse ritrover la forma in cui bruciava amor di Chi la mosse e non di s�, ma l'altro sbigottisce e teme che la larva di memoria in cui si scalda ai suoi figli si spenga al nuovo balzo.
580
 
581
  Ho pensato per te, ho ricordato
582
  per tutti. Ora ritorni al cielo libero
583
  che ti tramuta. Ancora questa rupe
584
- ti tenta? S�, la b�ttima � la stessa
585
  di sempre, il mare che ti univa ai miei
586
  lidi da prima che io avessi Tali,
587
  non si dissolve. Io le rammento quelle
588
  mie prode e pur son giunta con le folaghe
589
  a distaccarti dalle tue. Memoria
590
- nonpeccato fin che giova. Dopo
591
- letargo di talpe, abiezione
592
- che funghisce su s . . .
593
- Il vento del giorno confonde l'ombra viva e l'altra ancora riluttante in un mezzo che respinge le mie mani, e il respiro mi si rompe nel punto dilatato, nella fossa che circonda lo scatto del ricordo. Cos si svela prima di legarsi a immagini, a parole, oscuro senso reminiscente, il vuoto inabitato che occupammo e che attende fin ch' tempo di colmarsi di noi, di ritrovarci . . .
594
 
595
  L'ombra della magnolia . . .
596
  L'ombra della magnolia giapponese
597
  si sfoltisce or che i bocci paonazzi
598
  sono caduti. Vibra intermittente
599
- in vetta una cicala. Nonpi
600
- il tempo dell'un�sono vocale,
601
  Clizia, il tempo del nume illimitato
602
  che divora e rinsangua i suoi fedeli.
603
- Spendersi era pi facile, morire
604
  al primo batter d'ale, al primo incontro
605
  col nemico, un trastullo. Comincia ora
606
- la via pi dura: ma non te consunta
607
  dal sole e radicata, e pure morbida
608
  cesena che sorvoli alta le fredde
609
- banchine del tuo fiume,�non te fragile
610
  fuggitiva cui zenit nadir cancro
611
  capricorno rimasero indistinti
612
- perch la guerra fosse in te e in chi adora
613
  su te le stimme del tuo Sposo, flette
614
  il brivido del gelo . . . Gli altri arretrano
615
  e piegano. La lima che sottile
616
- incide tacer�, la vuota scorza
617
- di chi cantava sar presto polvere
618
- di vetro sotto i piedi, l'ombralivida,
619
- l'autunno,l'inverno,f oltrecielo
620
- che ti conduce e in cui mi getto, c�falo
621
  saltato in secco al novilunio.
622
  Addio.
623
 
624
  Il gallo cedrone
625
  Dove t'abbatti dopo il breve sparo (la tua voce ribolle, rossoneri) salmi di cielo e terra a lento fuoco) anch'io riparo, brucio anch'io nel fosso.
626
- Chiede aiuto il singulto. Era pi dolce vivere che affondare in questo magma, pi facile disfarsi al vento che qui nel limo, incrostati sulla fiamma.
627
  Sento nel petto la tua piaga, sotto un grumo d'ala; il mio pesante volo tenta un muro e di noi solo rimane qualche piuma sull'ilice brinata.
628
- Zuffe di rostri, amori, nidi d'uova marmorate, divine! Ora la gemma delle piante perenni, come il bruco, luccica al buio, Giovesotterrato.
629
 
630
  L'anguilla
631
  L'anguilla, la sirena
@@ -635,9 +635,9 @@ ai nostri estuali, ai fiumi
635
  che risale in profondo, sotto la piena avversa,
636
  di ramo in ramo e poi
637
  di capello in capello, assottigliati,
638
- sempre pi addentro, sempre pi nel cuore
639
  del macigno, filtrando
640
- tra gorielli di melma finch un giorno
641
  una luce scoccata dai castagni
642
  ne accende il guizzo in pozze d'acquamorta,
643
  nei fossi che declinano
@@ -648,7 +648,7 @@ che solo i nostri botri o i disseccati
648
  ruscelli pirenaici riconducono
649
  a paradisi di fecondazione;
650
  l'anima verde che cerca
651
- vita l dove solo
652
  morde l'arsura e la desolazione,
653
  la scintilla che dice
654
  tutto comincia quando tutto pare
@@ -661,52 +661,52 @@ non crederla sorella?
661
 
662
  PARTE VI MADRIGALI PRIVATI
663
 
664
- So che un raggio di sole (di Dio?) ancora pu incarnarsi se ai piedi della statua di Lucrezia (una sera ella si scosse, palpebr) getti il volto contro il mio,
665
- Qui nell'androne come sui trifogli; qui sulle scale come l nel palco; sempre nell'ombra: perch se tu sciogli quel buio la mia rondine sia il falco.
666
 
667
- Hai dato il mio nome a un albero? Nonpoco;
668
  pure non mi rassegno a restar ombra, o tronco,
669
  di un abbandono nel suburbio. Io il tuo
670
  rho dato a un fiume, a un lungo incendio, al crudo
671
  gioco della mia sorte, alla fiducia
672
  sovrumana con cui parlasti al rospo
673
- uscito dalla fogna, senza orrore o piet
674
  o tripudio, al respiro di quel forte
675
  e morbido tuo labbro che riesce,
676
- nominando, a creare; rospo fiore erba scoglio
677
  quercia pronta a spiegarsi su di noi
678
  quando la pioggia spollina i carnosi
679
  petali del trifoglio e il fuoco cresce.
680
 
681
  Se t'hanno assomigliato . . .
682
  Se t'hanno assomigliato
683
- alla volpe sar per la falcata
684
  prodigiosa, pel volo del tuo passo
685
  che unisce e che divide, che sconvolge
686
  e rinfranca il selciato (il tuo terrazzo,
687
  le strade presso il Cottolengo, il prato,
688
  l'albero die ha il mio nome ne vibravano
689
- felici, umidi e vinti)o forse solo
690
  per Tonda luminosa che diffondi
691
  dalle mandorle tenere degli occhi,
692
  per l'astuzia dei tuoi pronti stupori,
693
  per lo strazio
694
- di piume lacerate che pu dare
695
  la tua mano d'infante in una stretta;
696
  se t'hanno assomigliato
697
  a un carnivoro biondo, al genio perfido
698
- delle fratte (e perch non all'immondo
699
- pesce che d la scossa, alla torpedine?)
700
- forse perch i ciechi non ti videro
701
  sulle scapole gracili le ali,
702
- perch i ciechi non videro il presagio
703
  della tua fronte incandescente, il solco
704
  che vi ho graffiato a sangue, croce cresima
705
  incantesimo jattura voto vale
706
  perdizione e salvezza; se non seppero
707
- crederti pi che donnola o che donna,
708
- con chi divider la mia scoperta,
709
- dove seppellir Toro che porto,
710
  dove la brace che in me stride se,
711
  lasciandomi, ti volgi dalle scale?
712
 
@@ -719,21 +719,21 @@ rampe della collina,
719
  un rigurgito, un tanfo acre che infetta
720
  le zolle a noi devote,
721
  ... se non fosse per quel tuo scarto in vitro, sulla gora, entro una bolla di sapone e insetti,
722
- Chi mente pi�, chi geme? Fu il tuo istante
723
- di sempre, dacch appari.
724
- Lia tua virt furiosamente angelica
725
  ha scacciato col guanto i madonnari
726
  pellegrini, Cibele e i Coribanti.
727
 
728
  Nubi color magenta . . .
729
  Mubi color magenta s'addensavano
730
  sulla grotta di Fingal d'oltrecosta
731
- quando dissi pedala,
732
- angelo mio!� e con un salto
733
- il tandem si stacc dal fango, sciolse
734
  il volo tra le bacche del rialto.
735
- Nubi color di rame si piegavano a ponte sulle spire dell'Agliena, sulle biancane rugginose quando ti dissi resta!�, e la tua ala d'ebano occup l'orizzonte col suo fremito lungo, insostenibile.
736
- Come Palmizio nel deserto, troppo volli vincerti, io vinto. Volo con te, resto con te; morire, vivereun punto solo, un groppo tinto del tuo colore, caldo del respiro della caverna, fondo, appena udibile.
737
 
738
  Per album
739
  Ho cominciato anzi giorno
@@ -745,25 +745,25 @@ dai colli monferrini.
745
  Ho continuato il mio giorno
746
  sempre spiando te, larva girino
747
  frangia di rampicante francolino
748
- gazzella zeb oc�pi
749
  nuvola nera grandine
750
  prima della vendemmia, ho spigolato
751
  tra i filari inzuppati senza trovarti.
752
  Ho proseguito fino a tardi
753
  senza sapere che tre cassettine
754
- SABBIA SODA SAPONE, la piccionaia
755
- da cui part il tuo volo: da una cucina
756
  si sarebbero aperte per me solo.
757
- Cos sparisti nell'orizzonte incerto.
758
- Non c' pensiero che imprigioni il fulmine
759
  ma chi ha veduto la luce non se ne priva.
760
  Mi stesi al piede del tuo ciliegio, ero
761
- g troppo ricco per contenerti viva.
762
 
763
  Da un lago svizzero
764
  Mia volpe, un giorno fai anch'io il 'poeta
765
- assassinato': l nel noccioleto
766
- raso, dove fa grotta, da un fal�;
767
  in quella tana un tondo di zecchino
768
  accendeva il tuo viso, poi calava
769
  lento per la sua via fino a toccare
@@ -771,7 +771,7 @@ un nimbo, ove stemprarsi; ed io ansioso
771
  invocavo la fine su quel fondo
772
  segno della tua vita aperta, amara,
773
  atrocemente fragile e pur forte.
774
- Sei tu che brilli al buio? Entro quel solco pulsante, in una pista arroventata, lacre sulla traccia del tuo lieve zampetto di predace (un'orma quasi invisibile, a stella) io, straniero, ancora piombo; e a volo alzata un'anitra nera, dal fondolago, fino al nuovo incendio mi fa strada, per bruciarsi.
775
 
776
  Anniversario
777
  Dal tempo della tua nasata sono in ginocchio, mia volpe. E da quel giorno che sento vinto il male, espiate le mie colpe.
@@ -783,7 +783,7 @@ CONCLUSIONI
783
  PROVVISORIE
784
 
785
  Piccolo testamento
786
- Questo che a notte balugina nella calotta del mio pensiero, traccia madreperlacea di lumaca o smeriglio di vetro calpestato, nonlume di chiesa o d'officina che alimenti chierico rosso, o nero. Solo quest'iride posso lasciarti a testimonianza d'una fede che fu combattuta, d'una speranza che bruci pi lenta di un duro ceppo nel focolare. Conservane la cipria nello specchietto quando spenta ogni lampada la sardana si far infernale e un ombroso Lucifero scender su una prora del Tamigi, del Hudson, della Senna scuotendo l'ali di bitume semi�mozze dalla fatica, a dirti:l'ora. Nonun'eredit�, un portafortuna che pu reggere all'urto dei monsoni sul fil di ragno della memoria, ma una storia non dura che nella cenere e persistenzasolo l'estinzione. Giusto era il segno: chi l'ha ravvisato non pu fallire nel ritrovarti. Ognuno riconosce i suoi: l'orgoglio non era fuga, l'umilt non era vile, il tenue bagliore strofinato laggi non era quello di un fiammifero.
787
 
788
  Il sogno del prigioniero
789
  Albe e notti qui variano per pochi segni.
@@ -792,11 +792,11 @@ nei giorni di battaglia, mie sole ali,
792
  un filo d'aria polare,
793
  l'occhio del capoguardia dallo spioncino,
794
  crac di noci schiacciate, un oleoso
795
- sfrigol�o dalle cave, girarrosti
796
- veri o supposti�ma la pagliaoro,
797
- la lanterna vinosafocolare
798
  se dormendo mi credo ai tuoi piedi.
799
- La purga dura da sempre, senza un perch�. Dicono die chi abiura e sottoscrive pu salvarsi da questo sterminio d'oche; che chi obiurga se stesso, ma tradisce e vende carne d'altri, afferra il mestolo anzi che terminare nel pat destinato agl'Idd�i pestilenziali.
800
  Tardo di mente, piagato
801
  dal pungente giaciglio mi sono fuso
802
  col volo della tarma che la mia suola
@@ -809,5 +809,5 @@ mi son guardato attorno, ho suscitato
809
  iridi su orizzonti di ragnateli
810
  e petali sui tralicci delle inferriate,
811
  mi sono alzato, sono ricaduto
812
- nel fondo dove il secoloil minuto
813
- e i colpi si ripetono ed i passi, e ancora ignoro se sar al festino farcitore o farcito. L'attesalunga, il mio sogno di te nonfinito.
 
1
  La bufera
2
+ Les princes n'ont point d'yeux pour voir ces grtmd's meroeilles, Leurs marna ne servent plus qua nous perscuter . . . AGRIPPA D'AUBIGNE, Dieu
3
  La. bufera che sgronda sulle foglie dure della magnolia i lunghi tuoni marzolini e la grandine,
4
+ (i suoni di cristallo nel tuo nido notturno ti sorprendono, dell'oro che s' spento sui mogani, sul taglio dei libri rilegati, brucia ancora una grana di zucchero nel guscio delle tue palpebre)
5
+ il lampo che candisce alberi e muri e li sorprende in quella eternit d'istantemarmo manna e distruzionech'entro te scolpita porti per tua condanna e che ti lega pi che l'amore a me, strana sorella,
6
  e poi lo schianto rude, i sistri, il fremere dei tamburelli sulla fossa fuia, lo scalpicciare del fandango, e sopra qualche gesto che annaspa . . .
7
  Come quando ti rivolgesti e con la mano, sgombra la fronte dalla nube dei capelli,
8
+ mi salutasti per entrar nel buio.
9
 
10
  Lungomare
11
+ Il soffio cresce, il buio rotto a squarci, e l'ombra che tu mandi sulla fragile palizzata s'arriccia. Troppo tardi
12
+ se vuoi esser te stessa! Dalla palma tonfa il sorcio, il baleno sulla miccia, sui lunghissimi cigli del tuo sguardo.
13
 
14
  Su una lettera non scritta
15
+ Per un formicolo d'albe, per pochi
16
  fili su cui s'impigli
17
  il fiocco della vita e s'incollani
18
  in ore e in anni, oggi i delfini a coppie
19
  capriolano coi figli? Oh ch'io non oda
20
  nulla di te, ch'io fugga dal bagliore
21
+ dei tuoi cigli. Ben altro sulla terra.
22
+ Sparir non so n riaffacciarmi; tarda
23
  la fucina vermiglia
24
  della notte, la sera si fa lunga,
25
+ la preghiera supplizio e non ancora
26
+ tra le rocce che sorgono t' giunta
27
  la bottiglia dal mare. L'onda, vuota,
28
  si rompe sulla punta, a Finisterre.
29
 
30
  Nel sonno
31
  Il canto delle strigi, quando un'iride
32
+ con intermessi palpiti si stnge,
33
  i gemiti e i sospiri
34
+ di giovent, Terrore che recinge
35
  le tempie e il vago orror dei cedri smossi
36
  dall'urto della notte - tutto questo
37
+ pu ritornarmi, traboccar dai fossi,
38
  rompere dai condotti, farmi desto
39
  alla tua voce. Punge il suono d'una
40
  giga crudele, l'avversario chiude
41
  la celata sul viso. Entra la luna
42
+ d'amaranto nei chiusi occhi, una nube
43
  che gonfia; e quando il sonno la trasporta
44
+ pi in fondo, ancora sangue oltre la morte,
45
 
46
  Serenata indiana
47
+ E pur nostro il disfarsi delle sere. E per noi la stria che dal mare sale al parco e ferisce gli alo.
48
+ Puoi condurmi per mano, se tu fingi di crederti con me, se ho la follia di seguirti lontano e ci che stringi,
49
+ ci che dici, m'appare in tuo potere.
50
 
51
+ Fosse tua vita quella che mi tiene sulle soglie - e potrei prestarti un volto, vaneggiarti figura. Ma non ,
52
+ non cos. Il polipo che insinua tentacoli d'inchiostro tra gli scogli pu servirsi di te. Tu gli appartieni
53
  e non lo sai. Sei lui, ti credi te.
54
 
55
  Gli orecchini
56
+ Mon serba ombra di voli il nerofumo della spera, (E del tuo non pi traccia). E passata la spugna che i barlumi indifesi dal cerchio d'oro scaccia, Le tue pietre, i coralli, il forte imperio che ti rapisce vi cercavo; fuggo l'iddia che non s'incarna, i desideri porto fin che al tuo lampo non si struggono. Ronzano litre fuori, ronza il folle mortorio e sa che due vite non contano, Nella cornice tornano le molli meduse della sera. La tua impronta verr di gi: dove ai tuoi lobi squallide mani, travolte, fermano i coralli,
57
 
58
  La frangia dei capelli .
59
+ La frangia dei capelli che ti vela la fronte puerile, tu distrarla con la mano non devi. Anch'essa parla di te, sulla mia strada tutto il cielo, la sola luce con le giade ch'ai accerchiate sul polso, nel tumulto del sonno la cortina che gl'indulti tuoi distendono, l'ala onde tu vai, trasmigratrice Artemide ed illesa, tra le guerre dei nati-morti; e s'ora d'aeree lanugini s'infiora quel fondo, a marezzarlo sei tu, scesa d'un balzo, e irrequieta la tua fronte si confonde con l'alba, la nasconde.
60
 
61
  Finestra fiesolana
62
  Qui dove il grillo insidioso buca
 
69
  altre vampe, o mie edere scarlatte.
70
 
71
  Il giglio rosso
72
+ Il giglio rosso, se un d mise radici nel tuo cuor di vent'anni (brillava la pescaia tra gli stacci dei renaioli, a tuffo s'inferravano lucide talpe nelle canne, torri, gonfaloni vincevano la pioggia, e il trapianto felice al nuovo sole, te inconscia si comp);
73
+ il giglio rosso gi sacrificato
74
  sulle lontane erode
75
  ai vischi che la sciarpa ti tempestano
76
  d'un gelo incorruttibile e le mani,
77
+ fiore di fosso che ti s'aprir
78
+ sugli argini solenni ove il bruso
79
+ del tempo pi non affatica ... : a scuotere
80
  l'arpa celeste, a far la morte amica.
81
  i
82
 
83
  Il ventaglio
84
+ WJt pictura ... Le labbra che confondono, gli sguardi, i segni, i giorni ormai caduti provo a figgerli l come in un tondo di cannocchiale arrovesciato, muti e immoti, ma pi vivi. Era una giostra d'uomini e ordegni in fuga tra quel fumo ch'Euro batteva, e gi l'alba l'inostra con un sussulto e rompe quelle brume. Luce la madreperla, la calanca vertiginosa inghiotte ancora vittime, ma le tue piume sulle guance sbiancano e il giorno forse salvo. O colpi ftti, quando ti schiudi, o crudi lampi, o scrosci sull'orde! (Muore chi ti riconosce?).
85
 
86
  Personae separatae
87
+ Come la scaglia d'oro che si spicca dal fondo oscuro e liquefatta cola nel corridoio dei carrubi ormai ischeletriti, cos pure noi persone separate per lo sguardo d'un altro? E poca cosa la parola, poca cosa lo spazio in questi crudi noviluni annebbiati: ci che manca, e che ci torce il cuore e qui m'attarda tra gli alberi, ad attenderti, un perduto senso, o il fuoco, se vuoi, che a terra stampi, figure parallele, ombre concordi, aste di un sol quadrante i nuovi tronchi delle radure e colmi anche le cave ceppale, nido alle formiche. Troppo straziato il bosco umano, troppo sorda quella voce perenne, troppo ansioso lo squarcio che si sbiocca sui nevati gioghi di Lunigiana. La tua forma pass di qui, si ripos sul riano tra le nasse atterrate, poi si sciolse come un sospiro, intornoe ivi non era l'orror che fiotta, in te la luce ancora trovava luce, oggi non pi che al giorno primo gi annotta.
88
 
89
  L'arca
90
  La tempesta di primavera ha sconvolto
91
  l'ombrello del salice,
92
  al turbine d'aprile
93
+ s' impigliato nell'orto il vello d'oro
94
  che nasconde i miei morti,
95
  i miei cani fidati, le mie vecchie
96
+ servequanti da allora
97
  (quando il salce era biondo e io ne stroncavo
98
  le anella con la fionda) son calati,
99
+ vvi, nel trabocchetto. La tempesta
100
+ certo li riunir sotto quel tetto
101
+ di prima, ma lontano, pi lontano
102
  di questa terra folgorata dove
103
  bollono calce e sangue nell'impronta
104
  del piede umano. Fuma il ramatolo
 
107
  e li protegge in fondo la magnolia
108
  se un soffio ve la getta. La tempesta
109
  primaverile scuote d'un latrato
110
+ di fedelt la mia arca, o perduti,
111
 
112
  Giorno e notte
113
+ Anche una piuma che vola pu disegnare
114
  la tua figura, o il raggio che gioca a rimpiattino
115
  tra i mobili, il rimando dello specchio
116
  di un bambino, dai tetti. Sul giro delle mura
117
  strascichi di vapore prolungano le guglie
118
+ dei pioppi e gi sul trespolo s'arruffa il pappagallo
119
  dell'arrotino. Poi la notte afosa
120
  sulla piazzola, e i passi, e sempre questa dura
121
  fatica di affondare per risorgere eguali
122
  da secoli, o da istanti, d'incubi che non possono
123
  ritrovare la luce dei tuoi occhi nell'antro
124
+ incandescentee ancora le stesse grida e i lunghi
125
  pianti sulla veranda
126
  se rimbomba improvviso il colpo che t'arrossa
127
  la gola e schianta Tali, o perigliosa
128
  annunziatrice dell'alba,
129
  e si destano i chiostri e gli ospedali
130
+ a un lacero di trombe . , .
131
 
132
  Il tuo volo
133
  Se appari al fuoco (pendono sul tuo ciuffo e ti stellano gli amuleti)
134
  due luci ti contendono al borro ch'entra sotto la volta degli spini.
135
+ La veste in brani, i frtici calpesti rifavillano e la gonfia peschiera dei girini umani s'apre ai solchi della notte.
136
  Oh non turbar l'immondo vivagno, lascia intorno le cataste brucianti, il fumo forte sui superstiti!
137
+ Se rompi il fuoco (biondo cinerei i capelli sulla ruga che tenera ha abbandonato il cielo) come potr la mano delle sete e delle gemme ritrovar tra i morti il suo fedele?
138
 
139
  A mia madre
140
+ Ora che il coro delle coturnici ti blandisce nel sonno eterno, rotta felice schiera in fuga verso i clivi vendemmiati del Mesco, or che la lotta dei viventi pi infuria, se tu cedi come un'ombra la spoglia
141
+ (e non un'ombra, o gentile, non ci che tu credi)
142
+ chi ti protegger? La strada sgombra non una via, solo due mani, un volto, quelle mani, quel volto, il gesto d'una vita che non un'altra ma se stessa, solo questo ti pone nell'eliso folto d'anime e voci in cui tu vivi;
143
+ e la domanda che tu lasci anch'essa un gesto tuo, all'ombra delle croci.
144
 
145
  PARTE II DOPO
146
 
147
  Madrigali fiorentini
148
  I
149
  11 settembre 1Q43
150
+ Suggella, Herma, con nastri e ceralacca la speranza che vana si svela, appena schiusa ai tuoi mattini. Sul muro dove si leggeva MORTE A BAFFO BUCO passano una mano di biacca. Un vagabondo di lass scioglie manifestini sulla corte annuvolata. E il rombo s'allontana.
151
  11
152
  11 agosto 1Q44
153
  Un Bedlington s'affaccia, pecorella
154
  azzurra, al tremolio di quei tronconi
155
+ Trinity Bridgenell'acqua. Se s'infognano
156
  come topi di chiavica i padroni
157
  d'ieri (di sempre?), i colpi che martellano
158
+ le tue tempie fin l, nella corsia
159
  del paradiso, sono il gong che ancora
160
  ti rivuole fra noi, sorella mia.
161
 
162
  Da una torre
163
  Ho visto il merlo acquaiolo spiccarsi dal parafulmine: al volo orgoglioso, a un gruppetto di flauto l'ho conosciuto.
164
  Ho visto il festoso e orecchiuto Piquillo scattar dalla tomba e a stratti, da un'umida tromba di scale, raggiungere il tetto.
165
+ Ho visto nei vetri a colori filtrare un paese di scheletri da fiori di biforee un labbro di sangue farsi pi muto.
166
 
167
  Ballata scritta in una clinica
168
  Mei solco dell'emergenza:
169
  quando si sciolse oltremonte la folle cometa agostana nell'aria ancora serena
170
+ ma buio, per noi, e terrore e crolli di altane e di ponti su noi come Giona sepolti nel ventre della balena
171
+ ed io mi volsi e lo specchio di me pi non era lo stesso perch la gola ed il petto t'avevano chiuso di colpo in un manichino di gesso.
172
+ Nel cavo delle tue orbite brillavano lenti di lacrime pi spesse di questi tuoi grossi occhiali di tartaruga che a notte ti tolgo e avvicino alle fiale della morfina.
173
  L'iddio taurino non era
174
  il nostro, ma il Dio che colora
175
  di fuoco i gigli del fosso:
 
177
  del mostro cornuto travolse
178
  con l'ultimo orgoglio anche il cuore
179
  schiantato dalla tua tosse.
180
+ Attendo un cenno, se prossima l'ora del ratto finale: son pronto e la penitenza s'inizia fin d'ora nel cupo
181
 
182
  singulto di valli e dirupi dell'ocra Emergenza.
183
  Hai messo sul comodino il bulldog di legno, la sveglia col fosforo sulle lancette che spande un tenue lucore sul tuo dormiveglia,
 
186
  e fuori, rossa, s'inasta,
187
  si spiega sul bianco una croce,
188
  Con te anch'io m'affaccio alla voce che irrompe nell'alba, all'enorme presenza dei morti; e poi l'ululo
189
+ del cane di legno il mio, muto.
190
 
191
  PARTE III INTERMEZZO
192
 
193
  Due nel crepuscolo
194
  Fluisce fra te e me sul belvedere un chiarore subacqueo che deforma col profilo dei colli anche il tuo viso. Sta in un fondo sfuggevole, reciso da te ogni gesto tuo; entra senz'orma, e sparisce, nel mezzo che ricolma ogni solco e si chiude sul tuo passo: con me tu qui, dentro quest'aria scesa a sigillare il torpore dei massi.
195
+ Ed io riverso nel potere che grava attorno, cedo al sortilego di non riconoscere di me pi nulla fuor di me: s'io levo appena il braccio, mi si fa diverso Tatto, si spezza su un cristallo, ignota e impallidita sua memoria, e il gesto gi pi non m'appartiene; se parlo, ascolto quella voce attonito, scendere alla sua gamma pi remota o spenta all'aria che non la sostiene.
196
  Tale nel punto che resiste all'ultima
197
  consunzione del giorno
198
  dura lo smarrimento; poi un soffio
 
204
  ... le parole tra noi leggere cadono. Ti guardo in un molle riverbero. Non so se ti conosco; so che mai diviso fui da te come accade in questo tardo
205
 
206
 
207
+ ritorno. Pochi istanti hanno bruciato tutto di noi: fuorch due volti, due maschere che s'incidono, sforzate, di un sorriso,
208
 
209
  Dov'era il tennis . . .
210
+ Dov'era una volta il tennis, nel piccolo rettangolo difeso dalla massicciata su cui dominano i pini selvatici, cresce ora la gramigna e raspano i conigli nelle ore di libera uscita.
211
+ Qui vennero un giorno a giocare due sorelle, due bianche farfalle, nelle prime ore del pomeriggio. Verso levante la vista era ( ancora) libera e le umide rocce del Corone maturano sempre l'uva forte per lo 'seiacchetra. E curioso pensare che ognuno di noi ha un paese come questo, e sia pur diversissimo, che dovr restare il suo paesaggio, immutabile; curioso che l'ordine fisico sia cos lento a filtrare in noi e poi cos impossibile a scancellarsi. Ma quanto al resto? A conti fatti, chiedersi il come e il perch della partita interrotta come chiederselo della nubecola di vapore che esce dal cargo arrembato, laggi sulla linea della Palmaria. Fra poco s'accenderanno nel golfo le prime lampare.
212
+ Intorno, a distesa d'occhio, l'iniquit degli oggetti persiste intangibile. La grotta incrostata di conchiglie dev'essere rimasta la stessa nel giardino delle piante grasse, sotto il tennis; ma il parente maniaco non verr pi a fotografare al lampo di magnesio il fiore unico, irripetibile, sorto su un cacto spinoso e destinato a una vita di pochi istanti. Anche le ville dei sudamericani sembrano chiuse. Non sempre ci furono eredi pronti a dilapidare la lussuosa paccottiglia messa insieme a suon di pesos o di milreis. O forse la sarabanda dei nuovi giunti segna il passo in altre contrade: qui siamo perfettamente defilati, fuori tiro. Si direbbe che la vita non possa accendervisi che a lampi e si pasca solo di quanto s'accumula inerte e va in cancrena in queste zone abbandonate.
213
+ 'Del saln en el angolo oscurv-^silenciosa y cuoieria de poho vetase el arpa . . .'. Eh s, il museo sarebbe impressionante se si potesse scoperchiare l'ex-paradiso del Liberty. Sul conchiglione-terrazzo sostenuto da un Nettuno gigante, ora scrostato, nessuno apparve pi dopo la sconfitta elettorale e il decesso del Leone del Callao; ma l, sull'esorbitante bovindo affrescato di peri meli e serpenti da paradiso terrestre, pens invano la signora Paquita buonanima di produrre la sua serena vecchiaia confortata di truffatissimi agi e del sorriso della posterit. Vennero un giorno i mariti delle
214
 
215
 
216
+ figlie, i generi brazileiri e gettata la maschera fecero man bassa su quel ben di Dio. Della dueiia e degli altri non si seppe pi nulla, Uno dei discendenti rispunt poi fuori in una delle ultime guerre e fece miracoli. Ma allora si era giunti s e no ai tempi dell'inno tripolino. Questi oggetti, queste case, erano ancora nel circolo vitale, fin ch'esso dur. Pochi sentirono dapprima che il freddo stava per giungere; e tra questi forse mio padre che anche nel pi caldo giorno d'agosto, finita la cena all'aperto, piena di falene e d'altri insetti, dopo essersi buttato sulle spalle uno scialle di lana, ripetendo sempre in francese, chiss perch, d fait bien froid, bien froid, si ritirava subito in camera per finir di fumarsi a letto il suo Cavour da sette centesimi,
217
 
218
  Visita a Fadin
219
+ Passata la Madonna dell'Orto e seguiti per pochi passi i portici del centro svoltai poi su per la rampa che conduce all'ospedale e giunsi in breve dove il malato non si attendeva di vedermi: sulla balconata degli incurabili, stesi al sole. Mi scorse subito e non parve sorpreso. Aveva sempre i capelli cortissimi, rasi da poco, il viso pi scavato e rosso agli zigomi, gli occhi bellissimi, come prima, ma dissolti in un alone pi profondo. Giungevo senza preavviso, e in ^orno indebito: neppure la sua Carlina, l'angelo musicante*, poteva esser l.
220
  Il mare, in basso, era vuoto, e sulla costa apparivano sparse le architetture di marzapane degli arricchiti,
221
+ Ultima sosta del viaggio: alcuni dei tuoi compagni occasionali (operai, commessi, parrucchieri) ti avevano gi preceduto alla chetichella, sparendo dai loro lettucci. Teri portato alcuni pacchi di libri, li avevi messi al posto del tuo zaino d'un tempo: vecchi libri fuor di moda, a eccezione di un volumetto di poesie che presi e che ora rester con me, come indovinammo tutti e due senza dirlo,
222
+ Del colloquio non ricordo pi nulla. Certo non aveva bisogno di richiamarsi alle questioni supreme, agli universali, chi era sempre vissuto in modo umano, cio semplice e silenzioso. Exit Fadin. E ora dire che non ci sei pi dire solo che sei entrato in un ordine diverso, per quanto quello in cui ci muoviamo noi ritardatari, cos pazzesco com', sembri alla nostra ragione l'unico in cui la divinit pu svolgere i propri attributi, riconoscersi e saggiarsi nei limiti di un assunto di cui ignoriamo il significato. (Anch'essa, dunque, avrebbe bisogno di noi? Se una bestemmia, ahim, non neppure la nostra peggiore).
223
+ Essere sempre tra i primi e sapere, ecco ci che conta, anche se il perch della rappresentazione ci sfugge. Chi ha avuto da te quest'alta lezione di decenza quotidiana (la pi difficile delle virt) pu attendere senza fretta il libro delle tue reliquie. La tua parola non era forse di quelle che si scrivono.
224
 
225
  PARTE IV
226
  FLASHES' E DEDICHE
227
 
228
  Verso Siena
229
+ Ohim che la memoria sulla vetta non ha chi la trattenga!
230
+ (La fuga dei porcelli sull'Ambretta notturna al sobbalzare della macchina che guada, il carillon di San Gusm e una luna maggenga, tutta macchie , . .).
231
  La scatola a sorpresa ha fatto scatto
232
+ sul punto in cui il mio Dio gitt la maschera
233
+ e fulmin il ribelle.
234
 
235
  Sulla Greve
236
  Ora non ceno solo con lo sguardo come quando al mio fischio ti sporgevi e ti vedevo appena. Un masso, un solco a imbuto, il volo nero d'una rondine, un coperchio sul mondo . . .
237
+ E m' pane quel boccio di velluto che s'apre su un glissato di mandolino, acqua il fruscio scorrente, il tuo profondo respiro vino.
238
 
239
  La trota nera
240
  Reading
241
+ Curvi sull'acqua serale graduati in Economia, Dottori in Divinit, la trota annusa e va via, il suo balenio di carbonchio un ricciolo tuo che si sfa nel bagno, un sospiro che sale dagli ipogei del tuo ufficio.
242
 
243
  Di un natale metropolitano
244
  Londra
245
  Un vischio, fin dall'infanzia sospeso grappolo
246
  di fede e di pruina sul tuo lavandino
247
  e sullo specchio ovale ch'ora adombrano
248
+ i tuoi ricci bergre fra santini e ritratti
249
  di ragazzi infilati un po' alla svelta
250
  nella cornice, una caraffa vuota,
251
  bicchierini di cenere e di bucce,
252
  le luci di Mayfair, poi a un crocicchio
253
  le anime, le bottiglie che non seppero aprirsi,
254
+ non pi guerra n pace, il tardo frullo
255
  di un piccione incapace di seguirti
256
+ sui gradini automatici che ti slittano in gi . . .
257
 
258
  Lasciando un 'Dove'
259
  Cattedrale di Ely
 
270
  fumate di gabbiani, odor di sego
271
  e di datteri, il mugghio del barcone,
272
  catene che s'allentano
273
+ ma le tue le ignoravo,
274
  sulla scia salti di tonni, sonno, lunghe strida di sorci, oscene risa, anzi che tu apparissi al tuo schiavo . . .
275
 
276
  Vento sulla Mezzaluna
277
+ Il grande ponte non portava a te. T'avrei raggiunta anche navigando nelle chiaviche, a un tuo comando. Ma gi le forze, col sole sui cristalli delle verande, andavano stremandosi.
278
+ L uomo che predicava sul Crescente mi chiese Sai dov' Dio?. Lo sapevo e glielo dissi. Scosse il capo. Sparve nel turbine che prese uomini e case e li sollev in alto, sulla pece.
279
 
280
+ Sulla colonna pi alta
281
  Moschea di Damasco
282
+ Dovr posarsi lass
283
  il Cristo giustiziere
284
  per dire la sua parola.
285
  Tra il pietrisco dei sette greti, insieme
 
287
  ortiche e girasoli.
288
  Ma in quel crepuscolo eri tu sul vertice: scura, Tali ingrommate, stronche dai geli delTAntilibano; e ancora il tuo lampo mutava in vischio i neri diademi degli sterpi, la Colonna sillabava la Legge per te sola.
289
 
290
+ Verso Finistre
291
+ Col bramire dei cervi nella piova d'Armor l'arco del tuo ciglio s' spento al primo buio per filtrare poi sull'intonaco albale dove prillano ruote di cicli, fusi, razzi, frange d'alberi scossi. Forse non ho altra prova che Dio mi vede e che le tue pupille d'acquamarina guardano per lui.
292
 
293
  Sul Llobregat
294
  Dal verde immarcescibile della canfora
 
297
  tu avevi spinto l'acceleratore.
298
 
299
  Dal treno
300
+ Le tortore colore solferino sono a Sesto Calende per la prima volta a memoria d'uomo. Cos annunziano i giornali. Affacciato al finestrino, invano le ho cercate. Un tuo collare, ma d'altra tinta, s, piegava in vetta un giunco e si sgranava. Per me solo balen, cadde in uno stagno. E il suo volo di fuoco m'accec sull'altro.
301
 
302
  Siria
303
+ Dicevano gli antichi che la poesia scala a Dio. Forse non cos se mi leggi. Ma il giorno io lo seppi che ritrovai per te la voce, sciolto in un gregge di nuvoli e di capre dirompenti da un greppo a brucar bave di pruno e di falasco, e i volti scarni della luna e del sole si fondevano, il motore era guasto ed una freccia di sangue su un macigno segnalava la via di Aleppo.
304
 
305
  Luce d'inverno
306
+ Quando scesi dal cielo di Palmira su palme nane e propilei canditi e un'unghiata alla gola m'avvert che mi avresti rapito,
307
  quando scesi dal cielo dell'Acropoli e incontrai, a chilometri, cavagni di polpi e di murene (la sega di quei denti sul cuore rattrappito!),
308
  quando lasciai le cime delle aurore
309
  disumane pel gelido museo
310
  di mummie e scarabei (tu stavi male,
311
  unica vita) e confrontai la pomice
312
  e il diaspro, la sabbia e il sole, il fango
313
+ e l'argilla divina
314
+ alla scintilla che si lev fui nuovo e incenerito.
315
  i
316
 
317
  Per un 'Omaggio a Rimbaud'
318
+ Tardi uscita dal bozzolo, mirabile farfalla che disfiori da una cattedra l'esule di Charleville, oh non seguirlo nel suo rapinoso volo di starna, non lasciar cadere piume stroncate, foglie di gardenia sul nero ghiaccio dell'asfalto! Il volo tuo sar pi terribile se alzato da quest'ali di polline e di seta nell'alone scarlatto in cui tu credi, figlia del sole, serva del suo primo pensiero e ormai padrona sua lass .
319
 
320
  Incantesimo
321
  Oh resta chiusa e libera nell'isole
 
324
  e che non seppi prima
325
  d'incontrare Diotima,
326
  colei che tanto ti rassomigliava!
327
+ In lei vibra pi forte l'amorosa cicala
328
  sul ciliegio del tuo giardino.
329
  Intorno il mondo stinge; incandescente,
330
  nella lava che porta in Galilea
 
344
  e il Volto insanguinato sul sudario
345
  che mi divide da te;
346
  questo e poco altro (se poco
347
+ un tuo segno, un ammicco, nella lotta
348
  che me sospinge in un ossario, spalle
349
  al muro, dove zaffiri celesti
350
  e palmizi e cicogne su una zampa non chiudono
351
  l'atroce vista al povero
352
  Nestoriano smarrito);
353
+ quanto di te giunge dal naufragio
354
  delle mie genti, delle tue, or che un fuoco
355
  di gelo porta alla memoria il suolo
356
+ ch' tuo e che non vedesti; e altro rosario
357
  fra le dita non ho, non altra vampa
358
  se non questa, di resina e di bacche,
359
  t'ha investito.
360
+
361
+ Cuore d'altri non simile al tuo,
362
  la lince non somiglia al bel soriano
363
  che apposta l'uccello mosca sull'alloro;
364
  ma li credi tu eguali se t'avventuri
365
  fuor dell'ombra del sicomoro
366
+ o forse quella maschera sul drappo bianco,
367
  quell'effigie di porpora che t'ha guidata?
368
+ Perch l'opera tua (che della Sua una forma) fiorisse in altre luci Iri del Canaan ti dileguasti
369
 
370
 
371
  in quel nimbo di vistili e pugnitopi che il tuo cuore conduce nella notte del mondo, oltre il mirag^o dei fiori del deserto, tuoi germani.
372
  Se appari, qui mi riporti, sotto la pergola
373
  di viti spoglie, accanto all'imbarcadero
374
+ del nostro fiumee il burchio non torna indietro,
375
  il sole di San Martino si stempera, nero.
376
+ Ma se ritorni non sei tu, mutata
377
  la tua storia terrena, non attendi
378
  al traghetto la prua,
379
+ non hai sguardi, n ieri n domani;
380
+ perch Vopera Sua (che nella tua si trasforma) dev'esser continuata.
381
 
382
  Nella serra
383
+ S'emp d'uno zampetto di talpe la limonaia, brill in un rosario di caute gocce la falce fienaia.
384
+ S'accese sui pomi cotogni, un punto, una cocciniglia, si ud inalberarsi alla striglia il poneye poi vinse il sogno.
385
  Rapito e leggero ero intriso di te, la tua forma era il mio respiro nascosto, il tuo viso nel mio si fondeva, e l'oscuro
386
  pensiero di Dio discendeva sui pochi viventi, tra suoni celesti e infantili tamburi e globi sospesi di fulmini
387
  su me, su te, sui limoni . . .
388
 
389
  Nel parco
390
+ Nell'ombra della magnolia che sempre pi si restringe, a un soffio di cerbottana la freccia mi sfiora e si perde.
391
+ Pareva una foglia caduta dal pioppo che a un colpo di vento si stingee fors'era una mano scorrente da lungi tra il verde.
392
  Un riso che non m'appartiene trapassa da fronde canute fino al mio petto, lo scuote un trillo che punge le vene,
393
  e rido con te sulla ruota deforme dell'ombra, mi allungo disfatto di me sulle ossute radici che sporgono e pungo
394
  con fili di paglia il tuo viso . . .
 
398
  che scendi, prediletta
399
  del mio Dio (del tuo forse), se nel chiuso
400
  dei meli lazzeruoli ove si lagnano
401
+ i lu nidaci, estenuanti a sera,
402
  io non so se nell'orto
403
  dove le ghiande piovono e oltre il muro
404
  si sfioccano, aerine, le ghirlande
405
  dei carpini che accennano
406
  lo spumoso confine dei marosi, una vela
407
  tra corone di scogli
408
+ sommersi e nerocupi o pi lucenti
409
+ della prima stella che trapela
410
  io non so se il tuo piede
411
  attutito, il cieco incubo onde cresco
412
  alla morte dal giorno che ti vidi,
413
  io non so se il tuo passo che fa pulsar le vene
414
  se s'avvicina in questo intrico,
415
+ quello che mi colse un'altra estate
416
  prima che una folata
417
  radente contro il picco irto del Mesco
418
+ infrangesse il mio specchio,
419
  io non so se la mano che mi sfiora la spalla
420
+ la stessa che un tempo
421
  sulla celesta rispondeva a gemiti
422
+ d'altri nidi, da un flto ormai bruciato.
423
  L'ora della tortura e dei lamenti
424
+ che s'abbatt sul mondo,
425
  l'ora che tu leggevi chiara come in un libro
426
  figgendo il duro sguardo di cristallo
427
+ bene in fondo, l dove acri tendine
428
  di fuliggine alzandosi su lampi
429
  di officine celavano alla vista
430
  l'opera di Vulcano,
431
 
432
+ il d dell'Ira che pi volte il gallo annunci agli spergiuri, non ti divise, anima indivisa, dal supplizio inumano, non ti fuse nella caldana, cuore d'ametista.
433
  O labbri muti, aridi dal lungo
434
  viaggio per il sentiero fatto d'aria
435
  die vi sostenne, o membra che distinguo
 
438
  o intento che hai creato fuor della tua misura
439
  le sfere del quadrante e che ti espandi
440
  in tempo d'uomo, in spazio d'uomo, in furie
441
+ di dmoni incarnati, in fronti d'angiole
442
  precipitate a volo ... Se la forza
443
+ che guida il disco di gi inciso fosse
444
  un'altra, certo il tuo destino al mio
445
  congiunto mostrerebbe un solco solo.
446
 
447
  Proda di Versilia
448
+ I miei morti che prego perch preghino
449
  per me, per i miei vivi eom'io invoco
450
  per essi non resurrezione ma
451
  il compiersi di quella vita ch'ebbero
452
  inesplicata e inesplicabile, oggi
453
+ pi di rado discendono dagli orizzonti aperti
454
  quando una mischia d'acque e cielo schiude
455
+ finestre ai raggi della sera,sempre
456
+ pi raro, astore celestiale, un cutter
457
  bianco-alato li posa sulla rena.
458
  Broli di zinnie tinte ad artificio (nonne dal duro soggolo le annaffiano, chiuse lo sguardo a chi di fuorivia non cede alle impietose loro mani il suo male), cortili di sterpaglie incanutite dove se entra un gatto color frate gli vietano i rifiuti voci irose; macerie e piatte altane su case basse lungo un ondulato declinare di dune e ombrelle aperte al sole grigio, sabbia che non nutre gli alberi sacri alla mia infanzia, il pino selvatico, il fico e l'eucalipto.
459
+ quell'ombre i primi anni erano folti, gravi di miele, pur se abbandonati; a quel rezzo anche se disteso sotto due brandelli di crespo punteggiati di zanzare dormivo nella stanza d'angolo, accanto alla cucina, ancora nottetempo o nel cuore d'una siesta di cicale, abbagliante nel mio sonno, travedevo oltre il muro, al lavandino, care ombre massaggiare le murene per respingerne in coda, e poi reciderle,
460
 
461
  le spine; a quel perenne alto stormire altri perduti con rastrelli e forbici lasciavano il vivaio dei fusti nani per i sempreverdi bruciati e le cavane avide d'acqua.
462
  Anni di scogli e di orizzonti stretti
 
465
  o anelito finale di sommersi
466
  simili all'uomo o a lui vicini pure
467
  nel nome: il pesce prete, il pesce rondine,
468
+ l'asticeil lupo della nassadie
469
  dimentica le pinze quando Alice
470
  gli si avvicina ... e il volo da trapezio
471
  dei topi familiari da una palma
 
481
  solo una vena d'onice tremava
482
  nel fondo, quale stelo alla burrasca.
483
  Ma la mano non si distolse,
484
+ nel buio si fece pi diaccia
485
  e la pioggia che si disciolse
486
  sui miei capelli, sui tuoi
487
  d'allora, troppo tenui, troppo lisci,
 
490
  da un monte di sabbia che avevo
491
  in cuore ammassato per giungere
492
  a soffocar la tua voce,
493
+ a spingerla in gi, dentro il breve
494
  cerchio che tutto trasforma,
495
  raspava, portava all'aperto
496
  con Torma delle pianelle
 
506
  il tuo artiglio, come ora.
507
 
508
  La primavera hitleriana
509
+ N quella ch'a veder lo sol si gira
510
  Dante (?) a Giovanni Quirini
511
  Folta la nuvola bianca delle falene impazzite
512
  turbina intorno agli scialbi fanali e sulle spallette,
 
515
  ora il gelo notturno che capiva
516
  nelle cave segrete della stagione morta,
517
  negli orti, die da Maiano scavalcano a questi renai.
518
+ Da poco sul corso passato a volo un messo infernale
519
  tra un alala di scherani, un golfo mistico acceso
520
  e pavesato di croci a uncino Tha preso e inghiottito,
521
  si sono chiuse le vetrine, povere
522
+ e inoffensive bench armate anch'esse
523
  di cannoni e giocattoli di guerra,
524
  ha sprangato il beccaio che infiorava
525
  di bacche il muso dei capretti uccisi,
526
  la sagra dei miti carnefici che ancora ignorano il sangue
527
+ s' tramutata in un sozzo trescone d'ali schiantate,
528
  di larve sulle golene, e Tacqua seguita a rodere
529
+ le sponde e pi nessuno incolpevole.
530
  Tutto per nulla, dunque? e le candele
531
  romane, a San Giovanni, che sbiancavano lente
532
  l'orizzonte, ed i pegni e i lunghi addii
533
  forti come un battesimo nella lugubre attesa
534
+ dell'orda (ma una gemma rig Taria stillando
535
  sui ghiacci e le riviere dei tuoi lidi
536
  gli angeli di Tobia, i sette, la semina
537
  dell'avvenire) e gli eliotropi nati
538
+ dalle tue manitutto arso e succhiato
539
  da un polline che stride come il fuoco
540
  e ha punte di sinibbio . . .
541
+ Oh la piagata primavera pur festa se raggela
542
 
543
  in morte questa morte! Guarda ancora
544
+ in alto, Clizia, la tua sorte, tu
545
  che il non mutato amor mutata serbi,
546
  fino a die il cieco sole die in te porti
547
  si abbacini nell'Altro e si distrugga
548
  in Lui, per tutti. Forse le sirene, i rintocchi
549
  che salutano i mostri nella sera
550
+ della loro tregenda, si confondono gi
551
+ col suono die slegato dal cielo, scende, vince
552
  col respiro di un'alba die domani per tutti
553
  si riaffacci, bianca ma senz'ali
554
  di raccapriccio, ai greti arsi del sud . . ,
555
 
556
  Voce giunta con le folaghe
557
+ Poich la via percorsa, se mi volgo, pi lunga
558
  del sentiero da capre che mi porta
559
  dove ci scioglieremo come cera,
560
  ed i giunchi fioriti non leniscono il cuore
 
569
  alla tua tomba, vigile,
570
  e posa sopra un'erma ed ha uno scarto
571
  altero della fronte die le schiara
572
+ gli occhi ardenti ed i duri sopracci
573
  da un suo biocco infantile,
574
+ l'ombra non ha pi peso della tua
575
  da tanto seppellita, i primi raggi
576
  del giorno la trafiggono, farfalle
577
  vivaci l'attraversano, la sfiora
578
  la sensitiva e non si rattrappisce.
579
+ L'ombra fidata e il muto che risorge, quella che scorpor l'interno fuoco e colui che lunghi anni d'oltretempo (anni per me pesante) disincarnano, si scambiano parole che interito sul margine io non odo; l'una forse ritrover la forma in cui bruciava amor di Chi la mosse e non di s, ma l'altro sbigottisce e teme che la larva di memoria in cui si scalda ai suoi figli si spenga al nuovo balzo.
580
 
581
  Ho pensato per te, ho ricordato
582
  per tutti. Ora ritorni al cielo libero
583
  che ti tramuta. Ancora questa rupe
584
+ ti tenta? S, la bttima la stessa
585
  di sempre, il mare che ti univa ai miei
586
  lidi da prima che io avessi Tali,
587
  non si dissolve. Io le rammento quelle
588
  mie prode e pur son giunta con le folaghe
589
  a distaccarti dalle tue. Memoria
590
+ non peccato fin che giova. Dopo
591
+ letargo di talpe, abiezione
592
+ che funghisce su s . . .
593
+ Il vento del giorno confonde l'ombra viva e l'altra ancora riluttante in un mezzo che respinge le mie mani, e il respiro mi si rompe nel punto dilatato, nella fossa che circonda lo scatto del ricordo. Cos si svela prima di legarsi a immagini, a parole, oscuro senso reminiscente, il vuoto inabitato che occupammo e che attende fin ch' tempo di colmarsi di noi, di ritrovarci . . .
594
 
595
  L'ombra della magnolia . . .
596
  L'ombra della magnolia giapponese
597
  si sfoltisce or che i bocci paonazzi
598
  sono caduti. Vibra intermittente
599
+ in vetta una cicala. Non pi
600
+ il tempo dell'unsono vocale,
601
  Clizia, il tempo del nume illimitato
602
  che divora e rinsangua i suoi fedeli.
603
+ Spendersi era pi facile, morire
604
  al primo batter d'ale, al primo incontro
605
  col nemico, un trastullo. Comincia ora
606
+ la via pi dura: ma non te consunta
607
  dal sole e radicata, e pure morbida
608
  cesena che sorvoli alta le fredde
609
+ banchine del tuo fiume,non te fragile
610
  fuggitiva cui zenit nadir cancro
611
  capricorno rimasero indistinti
612
+ perch la guerra fosse in te e in chi adora
613
  su te le stimme del tuo Sposo, flette
614
  il brivido del gelo . . . Gli altri arretrano
615
  e piegano. La lima che sottile
616
+ incide tacer, la vuota scorza
617
+ di chi cantava sar presto polvere
618
+ di vetro sotto i piedi, l'ombra livida,
619
+ l'autunno, l'inverno, f oltrecielo
620
+ che ti conduce e in cui mi getto, cfalo
621
  saltato in secco al novilunio.
622
  Addio.
623
 
624
  Il gallo cedrone
625
  Dove t'abbatti dopo il breve sparo (la tua voce ribolle, rossoneri) salmi di cielo e terra a lento fuoco) anch'io riparo, brucio anch'io nel fosso.
626
+ Chiede aiuto il singulto. Era pi dolce vivere che affondare in questo magma, pi facile disfarsi al vento che qui nel limo, incrostati sulla fiamma.
627
  Sento nel petto la tua piaga, sotto un grumo d'ala; il mio pesante volo tenta un muro e di noi solo rimane qualche piuma sull'ilice brinata.
628
+ Zuffe di rostri, amori, nidi d'uova marmorate, divine! Ora la gemma delle piante perenni, come il bruco, luccica al buio, Giove sotterrato.
629
 
630
  L'anguilla
631
  L'anguilla, la sirena
 
635
  che risale in profondo, sotto la piena avversa,
636
  di ramo in ramo e poi
637
  di capello in capello, assottigliati,
638
+ sempre pi addentro, sempre pi nel cuore
639
  del macigno, filtrando
640
+ tra gorielli di melma finch un giorno
641
  una luce scoccata dai castagni
642
  ne accende il guizzo in pozze d'acquamorta,
643
  nei fossi che declinano
 
648
  ruscelli pirenaici riconducono
649
  a paradisi di fecondazione;
650
  l'anima verde che cerca
651
+ vita l dove solo
652
  morde l'arsura e la desolazione,
653
  la scintilla che dice
654
  tutto comincia quando tutto pare
 
661
 
662
  PARTE VI MADRIGALI PRIVATI
663
 
664
+ So che un raggio di sole (di Dio?) ancora pu incarnarsi se ai piedi della statua di Lucrezia (una sera ella si scosse, palpebr) getti il volto contro il mio,
665
+ Qui nell'androne come sui trifogli; qui sulle scale come l nel palco; sempre nell'ombra: perch se tu sciogli quel buio la mia rondine sia il falco.
666
 
667
+ Hai dato il mio nome a un albero? Non poco;
668
  pure non mi rassegno a restar ombra, o tronco,
669
  di un abbandono nel suburbio. Io il tuo
670
  rho dato a un fiume, a un lungo incendio, al crudo
671
  gioco della mia sorte, alla fiducia
672
  sovrumana con cui parlasti al rospo
673
+ uscito dalla fogna, senza orrore o piet
674
  o tripudio, al respiro di quel forte
675
  e morbido tuo labbro che riesce,
676
+ nominando, a creare; rospo fiore erba scoglio
677
  quercia pronta a spiegarsi su di noi
678
  quando la pioggia spollina i carnosi
679
  petali del trifoglio e il fuoco cresce.
680
 
681
  Se t'hanno assomigliato . . .
682
  Se t'hanno assomigliato
683
+ alla volpe sar per la falcata
684
  prodigiosa, pel volo del tuo passo
685
  che unisce e che divide, che sconvolge
686
  e rinfranca il selciato (il tuo terrazzo,
687
  le strade presso il Cottolengo, il prato,
688
  l'albero die ha il mio nome ne vibravano
689
+ felici, umidi e vinti)o forse solo
690
  per Tonda luminosa che diffondi
691
  dalle mandorle tenere degli occhi,
692
  per l'astuzia dei tuoi pronti stupori,
693
  per lo strazio
694
+ di piume lacerate che pu dare
695
  la tua mano d'infante in una stretta;
696
  se t'hanno assomigliato
697
  a un carnivoro biondo, al genio perfido
698
+ delle fratte (e perch non all'immondo
699
+ pesce che d la scossa, alla torpedine?)
700
+ forse perch i ciechi non ti videro
701
  sulle scapole gracili le ali,
702
+ perch i ciechi non videro il presagio
703
  della tua fronte incandescente, il solco
704
  che vi ho graffiato a sangue, croce cresima
705
  incantesimo jattura voto vale
706
  perdizione e salvezza; se non seppero
707
+ crederti pi che donnola o che donna,
708
+ con chi divider la mia scoperta,
709
+ dove seppellir Toro che porto,
710
  dove la brace che in me stride se,
711
  lasciandomi, ti volgi dalle scale?
712
 
 
719
  un rigurgito, un tanfo acre che infetta
720
  le zolle a noi devote,
721
  ... se non fosse per quel tuo scarto in vitro, sulla gora, entro una bolla di sapone e insetti,
722
+ Chi mente pi, chi geme? Fu il tuo istante
723
+ di sempre, dacch appari.
724
+ Lia tua virt furiosamente angelica
725
  ha scacciato col guanto i madonnari
726
  pellegrini, Cibele e i Coribanti.
727
 
728
  Nubi color magenta . . .
729
  Mubi color magenta s'addensavano
730
  sulla grotta di Fingal d'oltrecosta
731
+ quando dissi pedala,
732
+ angelo mio! e con un salto
733
+ il tandem si stacc dal fango, sciolse
734
  il volo tra le bacche del rialto.
735
+ Nubi color di rame si piegavano a ponte sulle spire dell'Agliena, sulle biancane rugginose quando ti dissi resta!, e la tua ala d'ebano occup l'orizzonte col suo fremito lungo, insostenibile.
736
+ Come Palmizio nel deserto, troppo volli vincerti, io vinto. Volo con te, resto con te; morire, vivere un punto solo, un groppo tinto del tuo colore, caldo del respiro della caverna, fondo, appena udibile.
737
 
738
  Per album
739
  Ho cominciato anzi giorno
 
745
  Ho continuato il mio giorno
746
  sempre spiando te, larva girino
747
  frangia di rampicante francolino
748
+ gazzella zeb ocpi
749
  nuvola nera grandine
750
  prima della vendemmia, ho spigolato
751
  tra i filari inzuppati senza trovarti.
752
  Ho proseguito fino a tardi
753
  senza sapere che tre cassettine
754
+ SABBIA SODA SAPONE, la piccionaia
755
+ da cui part il tuo volo: da una cucina
756
  si sarebbero aperte per me solo.
757
+ Cos sparisti nell'orizzonte incerto.
758
+ Non c' pensiero che imprigioni il fulmine
759
  ma chi ha veduto la luce non se ne priva.
760
  Mi stesi al piede del tuo ciliegio, ero
761
+ g troppo ricco per contenerti viva.
762
 
763
  Da un lago svizzero
764
  Mia volpe, un giorno fai anch'io il 'poeta
765
+ assassinato': l nel noccioleto
766
+ raso, dove fa grotta, da un fal;
767
  in quella tana un tondo di zecchino
768
  accendeva il tuo viso, poi calava
769
  lento per la sua via fino a toccare
 
771
  invocavo la fine su quel fondo
772
  segno della tua vita aperta, amara,
773
  atrocemente fragile e pur forte.
774
+ Sei tu che brilli al buio? Entro quel solco pulsante, in una pista arroventata, lacre sulla traccia del tuo lieve zampetto di predace (un'orma quasi invisibile, a stella) io, straniero, ancora piombo; e a volo alzata un'anitra nera, dal fondolago, fino al nuovo incendio mi fa strada, per bruciarsi.
775
 
776
  Anniversario
777
  Dal tempo della tua nasata sono in ginocchio, mia volpe. E da quel giorno che sento vinto il male, espiate le mie colpe.
 
783
  PROVVISORIE
784
 
785
  Piccolo testamento
786
+ Questo che a notte balugina nella calotta del mio pensiero, traccia madreperlacea di lumaca o smeriglio di vetro calpestato, non lume di chiesa o d'officina che alimenti chierico rosso, o nero. Solo quest'iride posso lasciarti a testimonianza d'una fede che fu combattuta, d'una speranza che bruci pi lenta di un duro ceppo nel focolare. Conservane la cipria nello specchietto quando spenta ogni lampada la sardana si far infernale e un ombroso Lucifero scender su una prora del Tamigi, del Hudson, della Senna scuotendo l'ali di bitume semimozze dalla fatica, a dirti: l'ora. Non un'eredit, un portafortuna che pu reggere all'urto dei monsoni sul fil di ragno della memoria, ma una storia non dura che nella cenere e persistenza solo l'estinzione. Giusto era il segno: chi l'ha ravvisato non pu fallire nel ritrovarti. Ognuno riconosce i suoi: l'orgoglio non era fuga, l'umilt non era vile, il tenue bagliore strofinato laggi non era quello di un fiammifero.
787
 
788
  Il sogno del prigioniero
789
  Albe e notti qui variano per pochi segni.
 
792
  un filo d'aria polare,
793
  l'occhio del capoguardia dallo spioncino,
794
  crac di noci schiacciate, un oleoso
795
+ sfrigolo dalle cave, girarrosti
796
+ veri o suppostima la paglia oro,
797
+ la lanterna vinosa focolare
798
  se dormendo mi credo ai tuoi piedi.
799
+ La purga dura da sempre, senza un perch. Dicono die chi abiura e sottoscrive pu salvarsi da questo sterminio d'oche; che chi obiurga se stesso, ma tradisce e vende carne d'altri, afferra il mestolo anzi che terminare nel pat destinato agl'Iddi pestilenziali.
800
  Tardo di mente, piagato
801
  dal pungente giaciglio mi sono fuso
802
  col volo della tarma che la mia suola
 
809
  iridi su orizzonti di ragnateli
810
  e petali sui tralicci delle inferriate,
811
  mi sono alzato, sono ricaduto
812
+ nel fondo dove il secolo il minuto
813
+ e i colpi si ripetono ed i passi, e ancora ignoro se sar al festino farcitore o farcito. L'attesa lunga, il mio sogno di te non finito.
Unga_1 - 1935-1953 - La terra promessa.txt CHANGED
@@ -1,33 +1,33 @@
1
  CANZONE
2
- descrive lo stato d�animo del poeta
3
 
4
  Nude, le braccia di segreti sazie,
5
  A nuoto hanno del Lete svolto il fondo,
6
  Adagio sciolto le veementi grazie
7
  E le stanchezze onde luce fu il mondo.
8
 
9
- Nullamuto pi della strana strada
10
  Dove foglia non nasce o cade o sverna,
11
  Dove nessuna cosa pena o aggrada,
12
  Dove la veglia mai, mai il sonno alterna.
13
 
14
  Tutto si sporse poi, entro trasparenze,
15
- Nell�ora credula, quando, la quiete
16
  Stanca, da dissepolte arborescenze
17
  Riestesasi misura delle mete,
18
  Estenuandosi in iridi echi, amore
19
- Dall�aereo greto trasal sorpreso
20
  Roseo facendo il buio e, in quel colore,
21
- Pi d�ogni vita un arco, il sonno, teso.
22
 
23
- Preda dell�impalpabile propagine
24
  Di muri, eterni dei minuti eredi,
25
- Sempre ci esclude pi�, la prima immagine
26
  Ma, a lampi, rompe il gelo e riconquide.
27
 
28
- Pi sfugga vera, l�ossessiva mira,
29
- E sia bella, pi tocca a nudo calma
30
- E, germe, appena schietta idea, d�ira,
31
  Rifreme, avversa al nulla, in breve salma.
32
 
33
  Rivi indovina, suscita la palma:
@@ -35,18 +35,18 @@ Dita dedale svela, se sospira.
35
  Prepari gli attimi con cruda lama,
36
  Devasti, carceri, con vaga lama,
37
  Desoli gli animi con sorda lama,
38
- Non distrarr da lei mai l�occhio fisso
39
  Sebbene, orribile da spoglio abisso,
40
  Non si conosca forma che da fama.
41
 
42
- E se, tuttora fuoco d�avventura,
43
  Tornati gli attimi da angoscia a brama,
44
- D�Itaca varco le fuggenti mura,
45
- So, ultima metamorfosi all�aurora,
46
  Oramai so che il filo della trama
47
- Umana, pare rompersi in quell�ora.
48
 
49
- Nulla pi nuovo parve della strada
50
  Dove lo spazio mai non si degrada
51
  Per la luce o per tenebra, o altro tempo.
52
 
@@ -59,46 +59,46 @@ SENTENDONE PARLARE
59
  Si dilegui la morte
60
  Dal muto nostro sguardo
61
  E la violenza della nostra pena
62
- S�acqueti per un attimo,
63
  Nella stanza calma riapparso
64
  Il tuo felice incedere.
65
 
66
- Oh bellezza flessuosa,Aprile
67
  E lo splendore giovane degli anni
68
  Tu riconduci,
69
  Con la tua mitezza,
70
- Dove pi� � acre l�attesa malinconica.
71
 
72
  Di nuovo
73
- Dall�assorta fronte,
74
  I tuoi pensieri che ritrovi
75
  Fra i famigliari oggetti,
76
  Incantano,
77
  Ma, carezzevole, la tua parola
78
- Rivivere gi fa,
79
- Pi a fondo,
80
  Il brevemente dolore assopito
81
- Di chi t�am� e perdutamente
82
  A solo amarti nel ricordo
83
- ora punito.
84
 
85
 
86
 
87
  CORI DESCRITTIVI
88
- DI STATI D�ANIMO DI DIDONE
89
 
90
  I
91
- Dileguandosi l�ombra,
92
 
93
- In lontananza d�anni,
94
 
95
  Quando non laceravano gli affanni,
96
 
97
- L�allora, odi, puerile
98
  Petto ergersi bramato
99
- E l�occhio tuo allarmato
100
- Fuoco incauto svelare dell�Aprile
101
- Da un�odorosa gota.
102
 
103
  Scherno, spettro solerte
104
  Che rendi il tempo inerte
@@ -106,37 +106,37 @@ E lungamente la sua furia nota:
106
 
107
  II cuore roso, sgombra!
108
 
109
- Ma potr�, mute lotte
110
- Sopite, dileguarsi da et�, notte?
111
 
112
  II
113
  La sera si prolunga
114
  Per un sospeso fuoco
115
- E un fremito nell�erbe a poco a poco
116
  Pare infinito a sorte ricongiunga.
117
 
118
  Lunare allora inavvertita nacque
119
- Eco, e si fuse al brivido dell�acque.
120
- Non so chi fu pi vivo,
121
- Il sussurrio sino all�ebbro rivo
122
- O l�attenta che tenera si tacque.
123
 
124
  III
125
- Ora il vento s�� fatto silenzioso
126
  E silenzioso il mare;
127
  Tutto tace; ma grido
128
  Il grido, sola, del mio cuore,
129
- Grido d�amore, grido di vergogna
130
  Del mio cuore che brucia
131
- Da quando ti mirai e m�hai guardata
132
- E pi non sono che un oggetto debole.
133
 
134
  Grido e brucia il mio cuore senza pace
135
- Da quando pi non sono
136
  Se non cosa in rovina e abbandonata.
137
 
138
  IV
139
- Solo ho nell�anima coperti schianti,
140
  Equatori selvosi, su paduli
141
  Brumali grumi di vapori dove
142
  Delira il desiderio,
@@ -145,17 +145,17 @@ Nel sonno, di non essere mai nati.
145
  V
146
  Non divezzati ancora, ma pupilli
147
  Cui troppo in fretta crescano impazienze,
148
- L�ansia ci trasportava lungo il sonno
149
  Verso quale altro altrove?
150
- Si color e l�aroma prese a spargere
151
- Cos quella primizia
152
  Che, per tenere astuzie
153
  Schiudendosi sorpresa nella luce,
154
- Offr solo la vera succulenza
155
- Pi tardi, gi accaniti noi alle veglie.
156
 
157
  VI
158
- Tutti gl�inganni suoi perso ha il mistero,
159
  A vita lunga solita corona,
160
  E, in se stesso mutato,
161
  Concede il fiele dei rimorsi a gocce.
@@ -163,24 +163,24 @@ Concede il fiele dei rimorsi a gocce.
163
 
164
  VII
165
  Nella tenebra, muta
166
- Cammini in campi vuoti d�ogni grano:
167
- Altero al lato tuo pi niuno aspetti.
168
 
169
  VIII
170
  Viene dal mio al tuo viso il tuo segreto;
171
  Replica il mio le care tue fattezze;
172
- Nulla contengono di pi i nostri occhi
173
  E, disperato, il nostro amore effimero
174
- Eterno freme in vele d�un indugio.
175
 
176
  IX
177
- Non pi m�attraggono i paesaggi erranti
178
- Del mare, n dell�alba il lacerante
179
  Pallore sopra queste o quelle foglie;
180
- Nemmeno pi contrasto col macigno,
181
  Antica notte che sugli occhi porto.
182
 
183
- Le immagini a che pr
184
  Per me dimenticata?
185
 
186
  X
@@ -188,28 +188,28 @@ Non odi del platano,
188
  Foglia non odi a un tratto scricchiolare
189
  Che cade lungo il fiume sulle selci?
190
 
191
- Il mio declino abbellir�, stasera;
192
- A foglie secche si vedr congiunto
193
  Un bagliore roseo.
194
 
195
  XI
196
  E senza darsi quiete
197
- Poich lo spazio loro fuga d�una
198
  Nuvola offriva ai nostri intimi fuochi,
199
  Covandosi a vicenda
200
  Le ingenue anime nostre
201
- Gemelle si svegliarono, gi in corsa.
202
 
203
  XII
204
- A bufera s�� aperto, al buio, un porto
205
  Che dissero sicuro.
206
 
207
  Fu golfo constellato
208
  E pareva immutabile il suo cielo;
209
- Ma ora, com�� mutato!
210
 
211
  XIII
212
- Sceso dall�incantevole sua cuspide,
213
  Se ancora sorgere dovesse
214
  Il suo amore, impassibile farebbe
215
  Numerare le innumere sue spine
@@ -218,16 +218,16 @@ Spargendosi nelle ore, nei minuti.
218
  XIV
219
  Per patirne la luce,
220
  Gli sguardi tuoi, che si accigliavano
221
- Smarriti ai cupidi, agl�intrepidi
222
  Suoi occhi che a te non si soffermerebbero
223
- Mai pi�, ormai mai pi�.
224
 
225
- Per patirne l�estraneo, il folle
226
  Orgoglio che tuttora adori,
227
  A tuoi torti con vana implorazione
228
  La sorte imputerebbero
229
  Gli ormai tuoi occhi opachi, secchi;
230
- Ma grazia alcuna pi non troverebbero,
231
  Nemmeno da sprizzarne un solo raggio,
232
  Od una sola lacrima,
233
  Gli occhi tuoi opachi, secchi,
@@ -236,12 +236,12 @@ Opachi, senza raggi.
236
 
237
  XV
238
  Non vedresti che torti tuoi, deserta,
239
- Senza pi un fumo che alla soglia avvii
240
  Del sonno, sommessamente.
241
 
242
  XVI
243
  Non sfocerebbero ombre da verdure
244
- Come nel tempo ch�eri agguato roseo
245
  E tornava a distendersi la notte
246
  Con i sospiri di sfumare in prato,
247
  E a prime dorature ti sfrangiavi,
@@ -249,28 +249,28 @@ Incerte, furtiva, in dormiveglia.
249
 
250
  XVII
251
  Trarresti dal crepuscolo
252
- Un�ala interminabile.
253
- Con le sue piume pi fugaci
254
  A distratte strie ombreggiando,
255
  Senza fine la sabbia
256
  Forse ravviveresti.
257
 
258
  XVIII
259
- Lasci i campi alle spighe l�ira avversi,
260
- E la citt�, poco pi tardi,
261
  Anche le sue macerie perse.
262
 
263
- rdee errare cineree solo vedo
264
  Tra paludi e cespugli,
265
  Terrorizzate urlanti presso i nidi
266
  E gli escrementi dei voraci figli
267
  Anche se appaia solo una cornacchia.
268
 
269
- Per fetori s�estende
270
  La fama che ti resta,
271
- Ed altro segno pi di te non mostri
272
  Se non le paralitiche
273
- Forme della vilt
274
  Se ai tuoi sgradevoli gridi ti guardo.
275
 
276
  XIX
@@ -280,51 +280,51 @@ Nei desolati errori.
280
 
281
 
282
  RECITATIVO DI PALINURO
283
- Per l�uragano all�apice di furia
284
  Vicino non intesi farsi il sonno;
285
- Olio fu dilagante a smanie d�onde,
286
- Aperto campo a libert di pace,
287
  Di effusione infinita il finto emblema
288
  Dalla nuca prostrandomi mortale.
289
 
290
- Avversit del corpo ebbi mortale
291
- Ai sogni sceso dell�incerta furia
292
  Che annebbiava sprofondi nel suo emblema
293
  Ed, astuta amnesia, afono sonno,
294
  Da echi remoti inviperiva pace
295
  Solo accordando a sfinitezze onde.
296
 
297
  Non posero a risposta tregua le onde,
298
- Non mai accanite a gara pi mortale,
299
  Quanto credendo pausa ai sensi, pace;
300
- Raddrizzandosi a danno l�altra furia,
301
- Non seppi pi chi, l�uragano o il sonno,
302
  Mi logorava a suo deserto emblema.
303
 
304
- D��ugure sciolse l�occhio allora emblema
305
  Dando fuoco di me a sideree onde;
306
  Fu, per arti virginee, angelo in sonno;
307
- Di scienza accrebbe l�ansiet� mortale;
308
  Fu, al bacio, in cuore ancora tarlo in furia.
309
- Senza pi dubbi caddi n pi pace.
310
 
311
- Tale per sempre mi fugg la pace;
312
- Per strenua fedelt decaddi a emblema
313
- Di disperanza e, preda d�ogni furia,
314
- Riscosso via via a insulti freddi d�onde,
315
- Ingigantivo d�impeto mortale,
316
- Pi folle d�esse, folle sfida al sonno.
317
 
318
- Erto pi su pi mi legava il sonno,
319
  Dietro allo scafo a pezzi della pace
320
- Struggeva gli occhi crudelt mortale;
321
- Piloto vinto d�un disperso emblema,
322
- Vanit per riaverlo emulai d�onde;
323
- Ma nelle vene gi impietriva furia
324
 
325
- Crescente d�ultimo e pi arcano sonno,
326
- E pi su d�onde e emblema della pace
327
- Cos divenni furia non mortale.
328
 
329
 
330
 
@@ -333,16 +333,16 @@ VARIAZIONI SU NULLA
333
  Quel nonnulla di sabbia che trascorre
334
  Dalla clessidra muto e va posandosi,
335
  E, fugaci, le impronte sul carnato,
336
- Sul carnato che muore, d�una nube...
337
 
338
  Poi mano che rovescia la clessidra,
339
  Il ritorno per muoversi, di sabbia,
340
  Il farsi argentea tacito di nube
341
- Ai primi brevi lividi dell�alba...
342
 
343
  La mano in ombra la clessidra volse,
344
  E, di sabbia, il nonnulla che trascorre
345
- Silente,unica cosa che ormai s�oda
346
  E, essendo udita, in buio non scompaia.
347
 
348
 
@@ -350,10 +350,10 @@ E, essendo udita, in buio non scompaia.
350
  SEGRETO DEL POETA
351
 
352
  Solo ho amica la notte.
353
- Sempre potr trascorrere con essa
354
- D�attimo in attimo, non ore vane;
355
  Ma tempo cui il mio palpito trasmetto
356
- Come m�aggrada, senza mai distrarmene.
357
 
358
  Avviene quando sento,
359
  Mentre riprende a distaccarsi da ombre,
@@ -368,21 +368,21 @@ Luce.
368
 
369
  FINALE
370
 
371
- Pi non muggisce, non sussurra il mare,
372
  Il mare.
373
 
374
- Senza i sogni, incolore campoil mare,
375
  Il mare.
376
 
377
- Fa piet anche il mare,
378
  Il mare.
379
 
380
  Muovono nuvole irriflesse il mare,
381
  Il mare.
382
 
383
- A fumi tristi ced il letto il mare,
384
  Il mare.
385
 
386
- Mortoanche lui, vedi, il mare,
387
  Il mare.
388
 
 
1
  CANZONE
2
+ descrive lo stato danimo del poeta
3
 
4
  Nude, le braccia di segreti sazie,
5
  A nuoto hanno del Lete svolto il fondo,
6
  Adagio sciolto le veementi grazie
7
  E le stanchezze onde luce fu il mondo.
8
 
9
+ Nulla muto pi della strana strada
10
  Dove foglia non nasce o cade o sverna,
11
  Dove nessuna cosa pena o aggrada,
12
  Dove la veglia mai, mai il sonno alterna.
13
 
14
  Tutto si sporse poi, entro trasparenze,
15
+ Nellora credula, quando, la quiete
16
  Stanca, da dissepolte arborescenze
17
  Riestesasi misura delle mete,
18
  Estenuandosi in iridi echi, amore
19
+ Dallaereo greto trasal sorpreso
20
  Roseo facendo il buio e, in quel colore,
21
+ Pi dogni vita un arco, il sonno, teso.
22
 
23
+ Preda dellimpalpabile propagine
24
  Di muri, eterni dei minuti eredi,
25
+ Sempre ci esclude pi, la prima immagine
26
  Ma, a lampi, rompe il gelo e riconquide.
27
 
28
+ Pi sfugga vera, lossessiva mira,
29
+ E sia bella, pi tocca a nudo calma
30
+ E, germe, appena schietta idea, dira,
31
  Rifreme, avversa al nulla, in breve salma.
32
 
33
  Rivi indovina, suscita la palma:
 
35
  Prepari gli attimi con cruda lama,
36
  Devasti, carceri, con vaga lama,
37
  Desoli gli animi con sorda lama,
38
+ Non distrarr da lei mai locchio fisso
39
  Sebbene, orribile da spoglio abisso,
40
  Non si conosca forma che da fama.
41
 
42
+ E se, tuttora fuoco davventura,
43
  Tornati gli attimi da angoscia a brama,
44
+ DItaca varco le fuggenti mura,
45
+ So, ultima metamorfosi allaurora,
46
  Oramai so che il filo della trama
47
+ Umana, pare rompersi in quellora.
48
 
49
+ Nulla pi nuovo parve della strada
50
  Dove lo spazio mai non si degrada
51
  Per la luce o per tenebra, o altro tempo.
52
 
 
59
  Si dilegui la morte
60
  Dal muto nostro sguardo
61
  E la violenza della nostra pena
62
+ Sacqueti per un attimo,
63
  Nella stanza calma riapparso
64
  Il tuo felice incedere.
65
 
66
+ Oh bellezza flessuosa, Aprile
67
  E lo splendore giovane degli anni
68
  Tu riconduci,
69
  Con la tua mitezza,
70
+ Dove pi acre lattesa malinconica.
71
 
72
  Di nuovo
73
+ Dallassorta fronte,
74
  I tuoi pensieri che ritrovi
75
  Fra i famigliari oggetti,
76
  Incantano,
77
  Ma, carezzevole, la tua parola
78
+ Rivivere gi fa,
79
+ Pi a fondo,
80
  Il brevemente dolore assopito
81
+ Di chi tam e perdutamente
82
  A solo amarti nel ricordo
83
+ ora punito.
84
 
85
 
86
 
87
  CORI DESCRITTIVI
88
+ DI STATI DANIMO DI DIDONE
89
 
90
  I
91
+ Dileguandosi lombra,
92
 
93
+ In lontananza danni,
94
 
95
  Quando non laceravano gli affanni,
96
 
97
+ Lallora, odi, puerile
98
  Petto ergersi bramato
99
+ E locchio tuo allarmato
100
+ Fuoco incauto svelare dellAprile
101
+ Da unodorosa gota.
102
 
103
  Scherno, spettro solerte
104
  Che rendi il tempo inerte
 
106
 
107
  II cuore roso, sgombra!
108
 
109
+ Ma potr, mute lotte
110
+ Sopite, dileguarsi da et, notte?
111
 
112
  II
113
  La sera si prolunga
114
  Per un sospeso fuoco
115
+ E un fremito nellerbe a poco a poco
116
  Pare infinito a sorte ricongiunga.
117
 
118
  Lunare allora inavvertita nacque
119
+ Eco, e si fuse al brivido dellacque.
120
+ Non so chi fu pi vivo,
121
+ Il sussurrio sino allebbro rivo
122
+ O lattenta che tenera si tacque.
123
 
124
  III
125
+ Ora il vento s fatto silenzioso
126
  E silenzioso il mare;
127
  Tutto tace; ma grido
128
  Il grido, sola, del mio cuore,
129
+ Grido damore, grido di vergogna
130
  Del mio cuore che brucia
131
+ Da quando ti mirai e mhai guardata
132
+ E pi non sono che un oggetto debole.
133
 
134
  Grido e brucia il mio cuore senza pace
135
+ Da quando pi non sono
136
  Se non cosa in rovina e abbandonata.
137
 
138
  IV
139
+ Solo ho nellanima coperti schianti,
140
  Equatori selvosi, su paduli
141
  Brumali grumi di vapori dove
142
  Delira il desiderio,
 
145
  V
146
  Non divezzati ancora, ma pupilli
147
  Cui troppo in fretta crescano impazienze,
148
+ Lansia ci trasportava lungo il sonno
149
  Verso quale altro altrove?
150
+ Si color e laroma prese a spargere
151
+ Cos quella primizia
152
  Che, per tenere astuzie
153
  Schiudendosi sorpresa nella luce,
154
+ Offr solo la vera succulenza
155
+ Pi tardi, gi accaniti noi alle veglie.
156
 
157
  VI
158
+ Tutti glinganni suoi perso ha il mistero,
159
  A vita lunga solita corona,
160
  E, in se stesso mutato,
161
  Concede il fiele dei rimorsi a gocce.
 
163
 
164
  VII
165
  Nella tenebra, muta
166
+ Cammini in campi vuoti dogni grano:
167
+ Altero al lato tuo pi niuno aspetti.
168
 
169
  VIII
170
  Viene dal mio al tuo viso il tuo segreto;
171
  Replica il mio le care tue fattezze;
172
+ Nulla contengono di pi i nostri occhi
173
  E, disperato, il nostro amore effimero
174
+ Eterno freme in vele dun indugio.
175
 
176
  IX
177
+ Non pi mattraggono i paesaggi erranti
178
+ Del mare, n dellalba il lacerante
179
  Pallore sopra queste o quelle foglie;
180
+ Nemmeno pi contrasto col macigno,
181
  Antica notte che sugli occhi porto.
182
 
183
+ Le immagini a che pr
184
  Per me dimenticata?
185
 
186
  X
 
188
  Foglia non odi a un tratto scricchiolare
189
  Che cade lungo il fiume sulle selci?
190
 
191
+ Il mio declino abbellir, stasera;
192
+ A foglie secche si vedr congiunto
193
  Un bagliore roseo.
194
 
195
  XI
196
  E senza darsi quiete
197
+ Poich lo spazio loro fuga duna
198
  Nuvola offriva ai nostri intimi fuochi,
199
  Covandosi a vicenda
200
  Le ingenue anime nostre
201
+ Gemelle si svegliarono, gi in corsa.
202
 
203
  XII
204
+ A bufera s aperto, al buio, un porto
205
  Che dissero sicuro.
206
 
207
  Fu golfo constellato
208
  E pareva immutabile il suo cielo;
209
+ Ma ora, com mutato!
210
 
211
  XIII
212
+ Sceso dallincantevole sua cuspide,
213
  Se ancora sorgere dovesse
214
  Il suo amore, impassibile farebbe
215
  Numerare le innumere sue spine
 
218
  XIV
219
  Per patirne la luce,
220
  Gli sguardi tuoi, che si accigliavano
221
+ Smarriti ai cupidi, aglintrepidi
222
  Suoi occhi che a te non si soffermerebbero
223
+ Mai pi, ormai mai pi.
224
 
225
+ Per patirne lestraneo, il folle
226
  Orgoglio che tuttora adori,
227
  A tuoi torti con vana implorazione
228
  La sorte imputerebbero
229
  Gli ormai tuoi occhi opachi, secchi;
230
+ Ma grazia alcuna pi non troverebbero,
231
  Nemmeno da sprizzarne un solo raggio,
232
  Od una sola lacrima,
233
  Gli occhi tuoi opachi, secchi,
 
236
 
237
  XV
238
  Non vedresti che torti tuoi, deserta,
239
+ Senza pi un fumo che alla soglia avvii
240
  Del sonno, sommessamente.
241
 
242
  XVI
243
  Non sfocerebbero ombre da verdure
244
+ Come nel tempo cheri agguato roseo
245
  E tornava a distendersi la notte
246
  Con i sospiri di sfumare in prato,
247
  E a prime dorature ti sfrangiavi,
 
249
 
250
  XVII
251
  Trarresti dal crepuscolo
252
+ Unala interminabile.
253
+ Con le sue piume pi fugaci
254
  A distratte strie ombreggiando,
255
  Senza fine la sabbia
256
  Forse ravviveresti.
257
 
258
  XVIII
259
+ Lasci i campi alle spighe lira avversi,
260
+ E la citt, poco pi tardi,
261
  Anche le sue macerie perse.
262
 
263
+ rdee errare cineree solo vedo
264
  Tra paludi e cespugli,
265
  Terrorizzate urlanti presso i nidi
266
  E gli escrementi dei voraci figli
267
  Anche se appaia solo una cornacchia.
268
 
269
+ Per fetori sestende
270
  La fama che ti resta,
271
+ Ed altro segno pi di te non mostri
272
  Se non le paralitiche
273
+ Forme della vilt
274
  Se ai tuoi sgradevoli gridi ti guardo.
275
 
276
  XIX
 
280
 
281
 
282
  RECITATIVO DI PALINURO
283
+ Per luragano allapice di furia
284
  Vicino non intesi farsi il sonno;
285
+ Olio fu dilagante a smanie donde,
286
+ Aperto campo a libert di pace,
287
  Di effusione infinita il finto emblema
288
  Dalla nuca prostrandomi mortale.
289
 
290
+ Avversit del corpo ebbi mortale
291
+ Ai sogni sceso dellincerta furia
292
  Che annebbiava sprofondi nel suo emblema
293
  Ed, astuta amnesia, afono sonno,
294
  Da echi remoti inviperiva pace
295
  Solo accordando a sfinitezze onde.
296
 
297
  Non posero a risposta tregua le onde,
298
+ Non mai accanite a gara pi mortale,
299
  Quanto credendo pausa ai sensi, pace;
300
+ Raddrizzandosi a danno laltra furia,
301
+ Non seppi pi chi, luragano o il sonno,
302
  Mi logorava a suo deserto emblema.
303
 
304
+ Dugure sciolse locchio allora emblema
305
  Dando fuoco di me a sideree onde;
306
  Fu, per arti virginee, angelo in sonno;
307
+ Di scienza accrebbe lansiet mortale;
308
  Fu, al bacio, in cuore ancora tarlo in furia.
309
+ Senza pi dubbi caddi n pi pace.
310
 
311
+ Tale per sempre mi fugg la pace;
312
+ Per strenua fedelt decaddi a emblema
313
+ Di disperanza e, preda dogni furia,
314
+ Riscosso via via a insulti freddi donde,
315
+ Ingigantivo dimpeto mortale,
316
+ Pi folle desse, folle sfida al sonno.
317
 
318
+ Erto pi su pi mi legava il sonno,
319
  Dietro allo scafo a pezzi della pace
320
+ Struggeva gli occhi crudelt mortale;
321
+ Piloto vinto dun disperso emblema,
322
+ Vanit per riaverlo emulai donde;
323
+ Ma nelle vene gi impietriva furia
324
 
325
+ Crescente dultimo e pi arcano sonno,
326
+ E pi su donde e emblema della pace
327
+ Cos divenni furia non mortale.
328
 
329
 
330
 
 
333
  Quel nonnulla di sabbia che trascorre
334
  Dalla clessidra muto e va posandosi,
335
  E, fugaci, le impronte sul carnato,
336
+ Sul carnato che muore, duna nube...
337
 
338
  Poi mano che rovescia la clessidra,
339
  Il ritorno per muoversi, di sabbia,
340
  Il farsi argentea tacito di nube
341
+ Ai primi brevi lividi dellalba...
342
 
343
  La mano in ombra la clessidra volse,
344
  E, di sabbia, il nonnulla che trascorre
345
+ Silente, unica cosa che ormai soda
346
  E, essendo udita, in buio non scompaia.
347
 
348
 
 
350
  SEGRETO DEL POETA
351
 
352
  Solo ho amica la notte.
353
+ Sempre potr trascorrere con essa
354
+ Dattimo in attimo, non ore vane;
355
  Ma tempo cui il mio palpito trasmetto
356
+ Come maggrada, senza mai distrarmene.
357
 
358
  Avviene quando sento,
359
  Mentre riprende a distaccarsi da ombre,
 
368
 
369
  FINALE
370
 
371
+ Pi non muggisce, non sussurra il mare,
372
  Il mare.
373
 
374
+ Senza i sogni, incolore campo il mare,
375
  Il mare.
376
 
377
+ Fa piet anche il mare,
378
  Il mare.
379
 
380
  Muovono nuvole irriflesse il mare,
381
  Il mare.
382
 
383
+ A fumi tristi ced il letto il mare,
384
  Il mare.
385
 
386
+ Morto anche lui, vedi, il mare,
387
  Il mare.
388
 
Unga_2 - 1939-1952 - Un grido e paesaggi.txt CHANGED
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1
  MONOLOGHETTO
2
 
3
  Sotto le scorze, e come per un vuoto,
4
- Di gi gli umori si risentono,
5
  Si snodano, delirando di gemme:
6
- Conturbato, l�inverno nel suo sonno,
7
- Motivo dando d�essere
8
  Corto al Febbraio, e lunatico,
9
- Pi non �, nel segreto, squallido;
10
  Come di sopra a un biblico disastro,
11
  Nelle apparenze, il velario si leva
12
- Lungo un lido, che da quell�attimo
13
  Si scruta per ripopolarsi:
14
  Di tanto in tanto riemergenti brusche
15
  Si susseguono torri;
16
- Erra, di nuovo in cerca d�Ararat,
17
- Con solitudini salpata l�arca;
18
- Ai colombai risale l�imbianchino.
19
  Sopra i ceppi del roveto dimoia
20
  Per la Maremma
21
  E
22
- Qua e l spargersi s�ode,
23
  Di volatili in cova,
24
  Bisbigli, pigolii;
25
  Da Foggia la vettura
26
  A Lucera correndo
27
  Con i suoi fari inquieta
28
  I redi negli stabbi;
29
- Dentro i monti c�rsi, a Vivario,
30
  Uomini intorno al caldo a veglia
31
  Chiusi sotto il lume a petrolio nella stanza,
32
  Con i bianchi barboni sparsi
33
  Sulle mani poggiate sui bastoni,
34
  Morsicando lenti la pipa
35
- Ors�Antone che canta ascoltano,
36
  Accompagnato dal sussurro della rivergola
37
  Vibrante di tra i denti
38
  Del ragazzo Ghiuvanni:
39
 
40
- Tantu lietala sua sorte
41
- Quantu torbidala mia.
42
 
43
- Di fuori infittisce uno scalpicc�o
44
  Frammischiato a urla e gorgoglio
45
  Di suini che portano a scannare, scannano,
46
  Principiando domani Carnevale,
@@ -48,43 +48,43 @@ E con immoto vento ancora nevica.
48
  Lasciate dietro tre pievi minuscole
49
  Sul pendio scaglionate
50
  Con i tetti rossi di tegole
51
- Le case pi recenti
52
  E,
53
  Coperte di lavagna,
54
- Le pi vecchie quasi invisibili
55
- Nella confusione dell�alba,
56
- L�aromatica selva
57
  Di Vizzavona si attraversa
58
  Senza mai scorgerne dai finestrini
59
  I larici se non ai tronchi,
60
  E per brandelli,
61
  E
62
  Da Levante si passa poi dei monti,
63
- E l�autista anche a voce il serpegg�o:
64
 
65
- Sul�a, umbr�a, umbr�a,
66
 
67
  Segue, se lo ripete
68
  E, o a Levante o a Ponente, sempre in monti,
69
  Torna il nodo a alternarsi e, peggio,
70
  La clausura distesa:
71
- Non ne dovr la noia mai finire?
72
  E,
73
- A pi di mille metri
74
- D�altezza, la macchina infila
75
  Una strada ottenuta nel costone,
76
  Stretta, ghiacciata,
77
  Sporta sul baratro.
78
- Il cieloun cielo di zaffiro
79
  E ha quel colore lucido
80
  Che di questo mese gli spetta,
81
  Colore di Febbraio,
82
  Colore di speranza.
83
- Gi�, gi�, arriva fino
84
  A Ajaccio, un tale cielo,
85
- Che intirizzisce, ma non perch freddo,
86
- Perch� � sibillino;
87
- Gi�, arriva gi�, un tale
88
  Cielo, fino a attorniare un mare buio
89
  Che nelle viscere si soffoca
90
  Il mugghiare continuo,
@@ -93,13 +93,13 @@ A Pernambuco attracca
93
  E,
94
  Tra le barchette in dondolo,
95
  E titubanti chiattole
96
- Sul lustro elastico dell�acqua,
97
  Nel breve porto impone, nero,
98
- L�ingombro svelto del suo netto taglio.
99
  Ovunque, per la scala della nave,
100
  Per le strade gremite,
101
  Sui predellini del tramvai,
102
- Non c�� pi nulla che non balli,
103
  Sia cosa, sia bestia, sia gente,
104
  Giorno e notte, e notte
105
  E giorno, essendo Carnevale.
@@ -111,53 +111,53 @@ Moltiplicandone gli equivoci,
111
  Tra cielo e terra grandinano
112
  Screziando la marina livida.
113
  Si soffoca dal caldo:
114
- L�equatore � a due passi.
115
- Non pen poco l�Europeo a assuefarsi
116
  Alle stagioni alla rovescia,
117
- E, pi che mai, facendosi
118
  Il suo sangue meticcio:
119
- NonFebbraio il mese degli innesti?
120
- E ancora pi pen�,
121
  Il suo sangue, facendosi mulatto
122
  Nel maledetto aggiogamento
123
- D�anime umane a lavoro di schiavi;
124
  Ma, nella terra australe,
125
  Giunse alla fine a mettere a un solleone,
126
- La propria pi inattesa maschera.
127
- Non smetter pi di sedurre
128
  Questo Febbraio falso
129
  E,
130
  Fradici di sudore e lezzo,
131
  Stralunati si balli senza posa
132
  Cantando di continuo, raucamente,
133
- Con l�ossessiva ingenuit qui d�uso:
134
 
135
  Ironia, ironia
136
- Era s o que dizia.
137
 
138
- Il ricordaredi vecchiaia il segno,
139
  Ed oggi alcune soste ho ricordate
140
  Del mio lungo soggiorno sulla terra,
141
  Successe di Febbraio,
142
- Perch sto, di Febbraio, alla vicenda
143
- Pi che negli altri mesi vigile.
144
- Gli sono pi che alla mia stessa vita
145
  Attaccato per una nascita
146
  Ed una dipartita;
147
- Ma di questo, nonmomento di parlare.
148
- E anch�io di questo mese nacqui.
149
  Era burrasca, pioveva a dirotto
150
- A Alessandria d�Egitto in quella notte,
151
  E festa gli Sciiti
152
- Facevano laggi
153
  Alla luna detta degli amuleti:
154
  Galoppa un bimbo sul cavallo bianco
155
  E a lui dintorno in ressa il popolo
156
- S�avvince al cerchio dei presagi.
157
  Adamo ed Eva rammemorano
158
  Nella terrena sorte istupiditi:
159
- tempo che s�aguzzi
160
- L�orecchio a indovinare,
161
  E una delle Arabe accalcate, scatta,
162
  Fulmine che una roccia graffia
163
  Indica e, con schiumante bocca, attesta:
@@ -174,7 +174,7 @@ Empie di vino e olio tutti i ciottoli.
174
 
175
  Poeti, poeti, ci siamo messi
176
  Tutte le maschere;
177
- Ma uno nonche la propria persona.
178
  Per atroce impazienza
179
  In quel vuoto che per natura
180
  Ogni anno accade di Febbraio
@@ -182,35 +182,35 @@ Sul lunario fissandosi per termini:
182
  Il giorno della Candelora
183
  Con il riapparso da penombra
184
  Fioco tremore di fiammelle
185
- Di sull�ardore
186
  Di poca cera vergine,
187
  E il giorno, dopo qualche settimana,
188
  Del Sei polvere e ritornerai in polvere;
189
- Nel vuoto, e per impazienza d�uscirne,
190
  Ognuno, e noi vecchi compresi
191
  Con i nostri rimpianti,
192
  E non sa senza propria prova niuno
193
  Quanto strozzi illusione
194
  Che di solo rimpianto viva;
195
  Impaziente, nel vuoto, ognuno smania,
196
- S�affanna, futile,
197
  A reincarnarsi in qualche fantasia
198
- Che anch�essa sar vana,
199
- E nesgomento,
200
  Troppo in fretta svariando nei suoi inganni
201
  Il tempo, per potersene ammonire.
202
- Solo ai fanciulli i sogni s�addirebbero:
203
  Posseggono la grazia del candore
204
  Che da ogni guasto sana, se rinnova
205
- O se le voci in s�, svaria d�un soffio.
206
- Ma perch fanciullezza
207
- subito ricordo?
208
- Non c��, altro non c�� su questa terra
209
  Che un barlume di vero
210
  E il nulla della polvere,
211
  Anche se, matto incorreggibile,
212
  Incontro al lampo dei miraggi
213
- Nell�intimo e nei gesti, il vivo
214
  Tendersi sembra sempre.
215
 
216
 
@@ -219,7 +219,7 @@ GRIDASTI: SOFFOCO
219
 
220
  Non potevi dormire, non dormivi...
221
  Gridasti: Soffoco...
222
- Nel viso tuo scomparso gi nel teschio,
223
  Gli occhi, che erano ancora luminosi
224
  Solo un attimo fa,
225
  Gli occhi si dilatarono... Si persero...
@@ -230,17 +230,17 @@ Poi la bocca, la bocca
230
  Che una volta pareva, lungo i giorni,
231
  Lampo di grazia e gioia,
232
  La bocca si contorse in lotta muta...
233
- Un bimbomorto...
234
 
235
  Nove anni, chiuso cerchio,
236
- Nove anni cui n giorni, n minuti
237
- Mai pi s�aggiungeranno:
238
- In essi s�alimenta
239
- L�unico fuoco della mia speranza.
240
  Posso cercarti, posso ritrovarti,
241
  Posso andare, continuamente vado
242
  A rivederti crescere
243
- Da un punto all�altro
244
  Dei tuoi nove anni.
245
  Io di continuo posso,
246
  Distintamente posso
@@ -248,11 +248,11 @@ Sentirti le mani nelle mie mani:
248
  Le mani tue di pargolo
249
  Che afferrano le mie senza conoscerle;
250
  Le tue mani che si fanno sensibili,
251
- Sempre pi consapevoli
252
  Abbandonandosi nelle mie mani;
253
  Le tue mani che diventano secche
254
- E, solepallidissime
255
- Sole nell�ombra sostano...
256
  La settimana scorsa eri fiorente...
257
 
258
  Ti vado a prendere il vestito a casa,
@@ -262,11 +262,11 @@ Sei animo della mia anima, e la liberi.
262
  Ora meglio la liberi
263
  Che non sapesse il tuo sorriso vivo:
264
  Provala ancora, accrescile la forza,
265
- Se vuoisino a te, caro!che m�innalzi
266
- Dove il viverecalma,senza morte.
267
 
268
- Sconto, sopravvivendoti, l�orrore
269
- Degli anni che t�usurpo,
270
  E che ai tuoi anni aggiungo,
271
  Demente di rimorso,
272
  Come se, ancora tra di noi mortale,
@@ -276,20 +276,20 @@ La mia vecchiaia odiosa...
276
 
277
  Come ora, era di notte,
278
  E mi davi la mano, fine mano...
279
- Spaventato tra me e me m�ascoltavo:
280
- troppo azzurro questo cielo australe,
281
  Troppi astri lo gremiscono,
282
  Troppi e, per noi, non uno familiare...
283
 
284
  (Cielo sordo, che scende senza un soffio,
285
- Sordo che udr continuamente opprimere
286
  Mani tese a scansarlo...)
287
 
288
 
289
  SVAGHI
290
 
291
  1
292
- L�altra mattina, le mie dita si sorpresero a sfogliare il registro dove conservo i ritagli dei miei vecchi articoli alla Gazzetta del Popolo�, e mi attir una descrizione della Primavera. Stagione bellissima, bella; ma crudele nel manifestarsi. Mi misi a rilavorare quel passo, tornai a meditare su quel tema. Certamente fu uno svago, e ci rimasi ancora impigliato quando, nel sogno a occhi aperti, la fila dei ragazzi in bicicletta gi essendo davanti all�Aia e accelerando la corsa verso la Reggia, mi trattenni a riaspettare che ricalasse la notte olandese, e, affaccendata nel silenzio, la riudissi.
293
 
294
  VOLARONO
295
  Amsterdam, Marzo 1933
@@ -299,32 +299,32 @@ Volarono e, quella sera, troppo vitrea,
299
  Si ruppe con metallici riflessi
300
  A lampi verdi, turchini, porporini.
301
  Pavoncelle calate qui,
302
- In Sardegna svernato, l�altro giorno.
303
  Le odo, mentre camminano non viste,
304
  Che, frugando se capiti un lombrico,
305
- Per non smarrirsi, di gi� � buio, stridono.
306
- Tornate al nido, all�alba domattina,
307
  Lo troveranno vuoto,
308
  E la prima dozzina degli ovetti
309
- Scovati (Zitti!� Piano!�) dai monelli,
310
  Si porta in bicicletta a Guglielmina,
311
- Primavera.
312
 
313
- DIETRO
314
  Amsterdam, Marzo 1933
315
 
316
- dietro le casipole il porticciuolo
317
  Con i burchielli pronti a scivolare
318
  Dentro strette lunghissime di specchi,
319
  Ed una vela, farfalla colossale,
320
- Ha raso l�erba e, dietro le casipole,
321
- Va gente, con le vetrici s�intreccia,
322
  Nelle nasse si schiudono occhi, va...
323
 
324
  2
325
- Una ciliegia, s�usa dire, tira l�altra, e nella memorianella memoria e nel sogno a occhi apertiuna seconda Primavera accorse.
326
- Fu a Ravenna, sul finire dello scorso Marzo. Nel Mausoleo di Galla Placidia, l�azzurro intenso fino alla disperazione, pu�, per l�intimo furore del fuoco, fondersi e polverizzarsi in raggi; pu�, fuori, sbiadirsi l�azzurro, essere il cielo celeste, azzurro quasi bianco, diafano, assetante, come in perenne senza macchia, persino come intollerante che a placarlo avvenga s�azzardi il posarsi carezzevole d�un nonnulla di nube; l�azzurro pu persino guastarsi, riflettendosi alla lastra d�acqua impaziente di gi d�affiorare, lucida, sull�erba, o, nel Sepolcro di Teodorico, glauca, inviscidendo il muro, acqua ricordo corrotto, ricordo, sterile pi che mai, dell�azzurro, oppure, secondo i momenti, livida, acqua in crescente annebbiamento per assenza, per l�approfondirsi dello smarrimento per l�assenza dell�azzurro, lastra d�acqua colore occhi morti; pu esserci attorno tutto questo vario azzurro d�inarrivabile bellezza, ma l�amore quando insorge nei giovaniindifferente a tutto fuorch a s stesso, ed ha ragione. Ci si accorge dell�azzurro � � verit� � quando l�amore non pu essere che malinconia, quando ogni luogo pare non ospitare pi se non malinconia.
327
- Ah, dimenticavo: i colombi qui non vogliono essere che giovani colombi: per colore cangiante e per gesta, fremano essi dai sassolini dei mosaici o corrano pei campi o sui lastrici, sono animali veri, proprio animalivi stupisce?nel senso ornitologico della parola anche sesi somigliano nella brama fisica tutti gli animaliarrivino a parermi antropomorfi, se fantastico.
328
 
329
 
330
 
@@ -333,67 +333,67 @@ Ravenna, Marzo 1952
333
 
334
  Saltellano coi loro passettini
335
  E mai non veglieranno castamente:
336
- Essi sono colombi. N l�azzurro
337
  (Che da ori evade e minii,
338
  Si posa su erbe, avviva,
339
  Orme come di chiocciola,
340
  Viola stana, protrae)
341
- S�incanti tutto solo,
342
  O strisci, brancoli, persista cupo,
343
- Pu giungere a distorli
344
  Dal mutuo folle loro dichiararsi.
345
 
346
  3
347
- Mi soffermai poi a guardare Pleiadi, la recente raccolta di frammenti di lirica greca apparsa in Roma con l�ottimo commento di Filippo Maria Pontani, e, sempre per svagarmi, mi provai a indovinare per eventuali miei versi qualche nuova combinazione metrica. Mi resi alla fine conto che una strofa formata d�endecasillabi e d�ottonari che trovassero la massima energia alla settima sillaba, e gli altri accenti alla prima, alla quarta e alla decima, poteva contenere uno sviluppo ritmico di straordinaria gravit�. Fu questo movimento ritmico divenutomi ossessivo nell�udito, che l�animo alla fine dovette esigere articolasse le parole che fra poco udrete. Esercizio metrico nel senso tecnico, esso �, e non solo. Mi vuole di pi rammentare la misura che all�uomo � il suo corpo provvisorio. Indispensabile misura essendo il corpo lo strumento con il quale l�uomo si foggia la sua realt immortale; ma, a sorte definita di quell�umana persona cui appartiene, cui segna il tempo, il corpo va in nulla. E se, anche a un vecchio,terrorizzante l�ora della scissura, un vecchiogi tanto staccato dal corpo, lo sente tanto gi come un peso che pu succedergli di sognare la liberazione da quel peso, di sospirare il riposo finalmente per il corpo, l�acquisto per l�anima d�un�infinita leggerezza.
348
 
349
  ESERCIZIO DI METRICA
350
  Roma, il 15 Luglio 1952
351
 
352
- Temi perch di in te udire,
353
- Senza pi illuderti, avvisi
354
  Della rodente invadente
355
  Terra? La culla tua solo era immagine
356
  Di sepoltura, e credesti, gran frivolo,
357
  Te moscerino alla fiamma uguagliasse.
358
- L�urto patito che scinde,
359
- Sorte ripresati Eterno, se, gi
360
- Fetida, l�alvo reclami che
361
- orrido a ingenui, la spoglia tua,
362
- Gi essa sar�, dal suo mistero esule,
363
  Sparsa nel sonno, non sozza, vera.
364
 
365
 
366
 
367
  SEMANTICA
368
  Come dovunque in Amazzonia, qua
369
- L�ang�co abbonda, e gi scoprirsi vedi
370
  Alcuni piedi di sapindo,
371
- Il libar dei Guaran�;
372
- E, di rado, di qui o di l�,
373
- I cautsci si adunano in boschetti,
374
- Riposo all�ombra sospirata d�alberi
375
  Di fusto dritto ed alto,
376
- Di scorza come d�angue,
377
  Cari ai Cambebba.
378
  Di lontano li scorgi
379
- Mentre pi torrido t�opprime il chiaro
380
- E pi ti lega il tedio
381
  E gira moltitudine famelica
382
  Di moschine invisibili,
383
  Quando, di fitte foglie a tre per tre,
384
  Con luccichio ti svelano verdissimo
385
- D�un subito le cupole e la stanza,
386
  Tremuli fino al suolo.
387
- Sai che vi dondola per te un�amaca.
388
  I tronchi ne feriscono e, col succo,
389
  Zufoli ed otri plasmano quegli Indi;
390
  Oggetti il cui destino conviviale
391
  Nel Settecento nominare fa
392
  A Portoghesi lepidi
393
- Seringueira, l�appiccicosa pianta,
394
  E dirne la sostanza,
395
  Arcadi cocciuti, seringa,
396
  Chi la va raccogliendo, seringueiro,
397
- L�irrequieto boschetto, seringal,
398
  Con suoni ormai solo da clinica.
399
 
 
1
  MONOLOGHETTO
2
 
3
  Sotto le scorze, e come per un vuoto,
4
+ Di gi gli umori si risentono,
5
  Si snodano, delirando di gemme:
6
+ Conturbato, linverno nel suo sonno,
7
+ Motivo dando dessere
8
  Corto al Febbraio, e lunatico,
9
+ Pi non , nel segreto, squallido;
10
  Come di sopra a un biblico disastro,
11
  Nelle apparenze, il velario si leva
12
+ Lungo un lido, che da quellattimo
13
  Si scruta per ripopolarsi:
14
  Di tanto in tanto riemergenti brusche
15
  Si susseguono torri;
16
+ Erra, di nuovo in cerca dArarat,
17
+ Con solitudini salpata larca;
18
+ Ai colombai risale limbianchino.
19
  Sopra i ceppi del roveto dimoia
20
  Per la Maremma
21
  E
22
+ Qua e l spargersi sode,
23
  Di volatili in cova,
24
  Bisbigli, pigolii;
25
  Da Foggia la vettura
26
  A Lucera correndo
27
  Con i suoi fari inquieta
28
  I redi negli stabbi;
29
+ Dentro i monti crsi, a Vivario,
30
  Uomini intorno al caldo a veglia
31
  Chiusi sotto il lume a petrolio nella stanza,
32
  Con i bianchi barboni sparsi
33
  Sulle mani poggiate sui bastoni,
34
  Morsicando lenti la pipa
35
+ OrsAntone che canta ascoltano,
36
  Accompagnato dal sussurro della rivergola
37
  Vibrante di tra i denti
38
  Del ragazzo Ghiuvanni:
39
 
40
+ Tantu lieta la sua sorte
41
+ Quantu torbida la mia.
42
 
43
+ Di fuori infittisce uno scalpicco
44
  Frammischiato a urla e gorgoglio
45
  Di suini che portano a scannare, scannano,
46
  Principiando domani Carnevale,
 
48
  Lasciate dietro tre pievi minuscole
49
  Sul pendio scaglionate
50
  Con i tetti rossi di tegole
51
+ Le case pi recenti
52
  E,
53
  Coperte di lavagna,
54
+ Le pi vecchie quasi invisibili
55
+ Nella confusione dellalba,
56
+ Laromatica selva
57
  Di Vizzavona si attraversa
58
  Senza mai scorgerne dai finestrini
59
  I larici se non ai tronchi,
60
  E per brandelli,
61
  E
62
  Da Levante si passa poi dei monti,
63
+ E lautista anche a voce il serpeggo:
64
 
65
+ Sula, umbra, umbra,
66
 
67
  Segue, se lo ripete
68
  E, o a Levante o a Ponente, sempre in monti,
69
  Torna il nodo a alternarsi e, peggio,
70
  La clausura distesa:
71
+ Non ne dovr la noia mai finire?
72
  E,
73
+ A pi di mille metri
74
+ Daltezza, la macchina infila
75
  Una strada ottenuta nel costone,
76
  Stretta, ghiacciata,
77
  Sporta sul baratro.
78
+ Il cielo un cielo di zaffiro
79
  E ha quel colore lucido
80
  Che di questo mese gli spetta,
81
  Colore di Febbraio,
82
  Colore di speranza.
83
+ Gi, gi, arriva fino
84
  A Ajaccio, un tale cielo,
85
+ Che intirizzisce, ma non perch freddo,
86
+ Perch sibillino;
87
+ Gi, arriva gi, un tale
88
  Cielo, fino a attorniare un mare buio
89
  Che nelle viscere si soffoca
90
  Il mugghiare continuo,
 
93
  E,
94
  Tra le barchette in dondolo,
95
  E titubanti chiattole
96
+ Sul lustro elastico dellacqua,
97
  Nel breve porto impone, nero,
98
+ Lingombro svelto del suo netto taglio.
99
  Ovunque, per la scala della nave,
100
  Per le strade gremite,
101
  Sui predellini del tramvai,
102
+ Non c pi nulla che non balli,
103
  Sia cosa, sia bestia, sia gente,
104
  Giorno e notte, e notte
105
  E giorno, essendo Carnevale.
 
111
  Tra cielo e terra grandinano
112
  Screziando la marina livida.
113
  Si soffoca dal caldo:
114
+ Lequatore a due passi.
115
+ Non pen poco lEuropeo a assuefarsi
116
  Alle stagioni alla rovescia,
117
+ E, pi che mai, facendosi
118
  Il suo sangue meticcio:
119
+ Non Febbraio il mese degli innesti?
120
+ E ancora pi pen,
121
  Il suo sangue, facendosi mulatto
122
  Nel maledetto aggiogamento
123
+ Danime umane a lavoro di schiavi;
124
  Ma, nella terra australe,
125
  Giunse alla fine a mettere a un solleone,
126
+ La propria pi inattesa maschera.
127
+ Non smetter pi di sedurre
128
  Questo Febbraio falso
129
  E,
130
  Fradici di sudore e lezzo,
131
  Stralunati si balli senza posa
132
  Cantando di continuo, raucamente,
133
+ Con lossessiva ingenuit qui duso:
134
 
135
  Ironia, ironia
136
+ Era s o que dizia.
137
 
138
+ Il ricordare di vecchiaia il segno,
139
  Ed oggi alcune soste ho ricordate
140
  Del mio lungo soggiorno sulla terra,
141
  Successe di Febbraio,
142
+ Perch sto, di Febbraio, alla vicenda
143
+ Pi che negli altri mesi vigile.
144
+ Gli sono pi che alla mia stessa vita
145
  Attaccato per una nascita
146
  Ed una dipartita;
147
+ Ma di questo, non momento di parlare.
148
+ E anchio di questo mese nacqui.
149
  Era burrasca, pioveva a dirotto
150
+ A Alessandria dEgitto in quella notte,
151
  E festa gli Sciiti
152
+ Facevano laggi
153
  Alla luna detta degli amuleti:
154
  Galoppa un bimbo sul cavallo bianco
155
  E a lui dintorno in ressa il popolo
156
+ Savvince al cerchio dei presagi.
157
  Adamo ed Eva rammemorano
158
  Nella terrena sorte istupiditi:
159
+ tempo che saguzzi
160
+ Lorecchio a indovinare,
161
  E una delle Arabe accalcate, scatta,
162
  Fulmine che una roccia graffia
163
  Indica e, con schiumante bocca, attesta:
 
174
 
175
  Poeti, poeti, ci siamo messi
176
  Tutte le maschere;
177
+ Ma uno non che la propria persona.
178
  Per atroce impazienza
179
  In quel vuoto che per natura
180
  Ogni anno accade di Febbraio
 
182
  Il giorno della Candelora
183
  Con il riapparso da penombra
184
  Fioco tremore di fiammelle
185
+ Di sullardore
186
  Di poca cera vergine,
187
  E il giorno, dopo qualche settimana,
188
  Del Sei polvere e ritornerai in polvere;
189
+ Nel vuoto, e per impazienza duscirne,
190
  Ognuno, e noi vecchi compresi
191
  Con i nostri rimpianti,
192
  E non sa senza propria prova niuno
193
  Quanto strozzi illusione
194
  Che di solo rimpianto viva;
195
  Impaziente, nel vuoto, ognuno smania,
196
+ Saffanna, futile,
197
  A reincarnarsi in qualche fantasia
198
+ Che anchessa sar vana,
199
+ E ne sgomento,
200
  Troppo in fretta svariando nei suoi inganni
201
  Il tempo, per potersene ammonire.
202
+ Solo ai fanciulli i sogni saddirebbero:
203
  Posseggono la grazia del candore
204
  Che da ogni guasto sana, se rinnova
205
+ O se le voci in s, svaria dun soffio.
206
+ Ma perch fanciullezza
207
+ subito ricordo?
208
+ Non c, altro non c su questa terra
209
  Che un barlume di vero
210
  E il nulla della polvere,
211
  Anche se, matto incorreggibile,
212
  Incontro al lampo dei miraggi
213
+ Nellintimo e nei gesti, il vivo
214
  Tendersi sembra sempre.
215
 
216
 
 
219
 
220
  Non potevi dormire, non dormivi...
221
  Gridasti: Soffoco...
222
+ Nel viso tuo scomparso gi nel teschio,
223
  Gli occhi, che erano ancora luminosi
224
  Solo un attimo fa,
225
  Gli occhi si dilatarono... Si persero...
 
230
  Che una volta pareva, lungo i giorni,
231
  Lampo di grazia e gioia,
232
  La bocca si contorse in lotta muta...
233
+ Un bimbo morto...
234
 
235
  Nove anni, chiuso cerchio,
236
+ Nove anni cui n giorni, n minuti
237
+ Mai pi saggiungeranno:
238
+ In essi salimenta
239
+ Lunico fuoco della mia speranza.
240
  Posso cercarti, posso ritrovarti,
241
  Posso andare, continuamente vado
242
  A rivederti crescere
243
+ Da un punto allaltro
244
  Dei tuoi nove anni.
245
  Io di continuo posso,
246
  Distintamente posso
 
248
  Le mani tue di pargolo
249
  Che afferrano le mie senza conoscerle;
250
  Le tue mani che si fanno sensibili,
251
+ Sempre pi consapevoli
252
  Abbandonandosi nelle mie mani;
253
  Le tue mani che diventano secche
254
+ E, sole pallidissime
255
+ Sole nellombra sostano...
256
  La settimana scorsa eri fiorente...
257
 
258
  Ti vado a prendere il vestito a casa,
 
262
  Ora meglio la liberi
263
  Che non sapesse il tuo sorriso vivo:
264
  Provala ancora, accrescile la forza,
265
+ Se vuoi sino a te, caro! che minnalzi
266
+ Dove il vivere calma, senza morte.
267
 
268
+ Sconto, sopravvivendoti, lorrore
269
+ Degli anni che tusurpo,
270
  E che ai tuoi anni aggiungo,
271
  Demente di rimorso,
272
  Come se, ancora tra di noi mortale,
 
276
 
277
  Come ora, era di notte,
278
  E mi davi la mano, fine mano...
279
+ Spaventato tra me e me mascoltavo:
280
+ troppo azzurro questo cielo australe,
281
  Troppi astri lo gremiscono,
282
  Troppi e, per noi, non uno familiare...
283
 
284
  (Cielo sordo, che scende senza un soffio,
285
+ Sordo che udr continuamente opprimere
286
  Mani tese a scansarlo...)
287
 
288
 
289
  SVAGHI
290
 
291
  1
292
+ Laltra mattina, le mie dita si sorpresero a sfogliare il registro dove conservo i ritagli dei miei vecchi articoli alla Gazzetta del Popolo, e mi attir una descrizione della Primavera. Stagione bellissima, bella; ma crudele nel manifestarsi. Mi misi a rilavorare quel passo, tornai a meditare su quel tema. Certamente fu uno svago, e ci rimasi ancora impigliato quando, nel sogno a occhi aperti, la fila dei ragazzi in bicicletta gi essendo davanti allAia e accelerando la corsa verso la Reggia, mi trattenni a riaspettare che ricalasse la notte olandese, e, affaccendata nel silenzio, la riudissi.
293
 
294
  VOLARONO
295
  Amsterdam, Marzo 1933
 
299
  Si ruppe con metallici riflessi
300
  A lampi verdi, turchini, porporini.
301
  Pavoncelle calate qui,
302
+ In Sardegna svernato, laltro giorno.
303
  Le odo, mentre camminano non viste,
304
  Che, frugando se capiti un lombrico,
305
+ Per non smarrirsi, di gi buio, stridono.
306
+ Tornate al nido, allalba domattina,
307
  Lo troveranno vuoto,
308
  E la prima dozzina degli ovetti
309
+ Scovati (Zitti! Piano!) dai monelli,
310
  Si porta in bicicletta a Guglielmina,
311
+ Primavera.
312
 
313
+ DIETRO
314
  Amsterdam, Marzo 1933
315
 
316
+ dietro le casipole il porticciuolo
317
  Con i burchielli pronti a scivolare
318
  Dentro strette lunghissime di specchi,
319
  Ed una vela, farfalla colossale,
320
+ Ha raso lerba e, dietro le casipole,
321
+ Va gente, con le vetrici sintreccia,
322
  Nelle nasse si schiudono occhi, va...
323
 
324
  2
325
+ Una ciliegia, susa dire, tira laltra, e nella memoria nella memoria e nel sogno a occhi aperti una seconda Primavera accorse.
326
+ Fu a Ravenna, sul finire dello scorso Marzo. Nel Mausoleo di Galla Placidia, lazzurro intenso fino alla disperazione, pu, per lintimo furore del fuoco, fondersi e polverizzarsi in raggi; pu, fuori, sbiadirsi lazzurro, essere il cielo celeste, azzurro quasi bianco, diafano, assetante, come in perenne senza macchia, persino come intollerante che a placarlo avvenga sazzardi il posarsi carezzevole dun nonnulla di nube; lazzurro pu persino guastarsi, riflettendosi alla lastra dacqua impaziente di gi daffiorare, lucida, sullerba, o, nel Sepolcro di Teodorico, glauca, inviscidendo il muro, acqua ricordo corrotto, ricordo, sterile pi che mai, dellazzurro, oppure, secondo i momenti, livida, acqua in crescente annebbiamento per assenza, per lapprofondirsi dello smarrimento per lassenza dellazzurro, lastra dacqua colore occhi morti; pu esserci attorno tutto questo vario azzurro dinarrivabile bellezza, ma lamore quando insorge nei giovani indifferente a tutto fuorch a s stesso, ed ha ragione. Ci si accorge dellazzurro verit quando lamore non pu essere che malinconia, quando ogni luogo pare non ospitare pi se non malinconia.
327
+ Ah, dimenticavo: i colombi qui non vogliono essere che giovani colombi: per colore cangiante e per gesta, fremano essi dai sassolini dei mosaici o corrano pei campi o sui lastrici, sono animali veri, proprio animali vi stupisce? nel senso ornitologico della parola anche se si somigliano nella brama fisica tutti gli animali arrivino a parermi antropomorfi, se fantastico.
328
 
329
 
330
 
 
333
 
334
  Saltellano coi loro passettini
335
  E mai non veglieranno castamente:
336
+ Essi sono colombi. N lazzurro
337
  (Che da ori evade e minii,
338
  Si posa su erbe, avviva,
339
  Orme come di chiocciola,
340
  Viola stana, protrae)
341
+ Sincanti tutto solo,
342
  O strisci, brancoli, persista cupo,
343
+ Pu giungere a distorli
344
  Dal mutuo folle loro dichiararsi.
345
 
346
  3
347
+ Mi soffermai poi a guardare Pleiadi, la recente raccolta di frammenti di lirica greca apparsa in Roma con lottimo commento di Filippo Maria Pontani, e, sempre per svagarmi, mi provai a indovinare per eventuali miei versi qualche nuova combinazione metrica. Mi resi alla fine conto che una strofa formata dendecasillabi e dottonari che trovassero la massima energia alla settima sillaba, e gli altri accenti alla prima, alla quarta e alla decima, poteva contenere uno sviluppo ritmico di straordinaria gravit. Fu questo movimento ritmico divenutomi ossessivo nelludito, che lanimo alla fine dovette esigere articolasse le parole che fra poco udrete. Esercizio metrico nel senso tecnico, esso , e non solo. Mi vuole di pi rammentare la misura che alluomo il suo corpo provvisorio. Indispensabile misura essendo il corpo lo strumento con il quale luomo si foggia la sua realt immortale; ma, a sorte definita di quellumana persona cui appartiene, cui segna il tempo, il corpo va in nulla. E se, anche a un vecchio, terrorizzante lora della scissura, un vecchio gi tanto staccato dal corpo, lo sente tanto gi come un peso che pu succedergli di sognare la liberazione da quel peso, di sospirare il riposo finalmente per il corpo, lacquisto per lanima duninfinita leggerezza.
348
 
349
  ESERCIZIO DI METRICA
350
  Roma, il 15 Luglio 1952
351
 
352
+ Temi perch di in te udire,
353
+ Senza pi illuderti, avvisi
354
  Della rodente invadente
355
  Terra? La culla tua solo era immagine
356
  Di sepoltura, e credesti, gran frivolo,
357
  Te moscerino alla fiamma uguagliasse.
358
+ Lurto patito che scinde,
359
+ Sorte ripresati Eterno, se, gi
360
+ Fetida, lalvo reclami che
361
+ orrido a ingenui, la spoglia tua,
362
+ Gi essa sar, dal suo mistero esule,
363
  Sparsa nel sonno, non sozza, vera.
364
 
365
 
366
 
367
  SEMANTICA
368
  Come dovunque in Amazzonia, qua
369
+ Langco abbonda, e gi scoprirsi vedi
370
  Alcuni piedi di sapindo,
371
+ Il libar dei Guaran;
372
+ E, di rado, di qui o di l,
373
+ I cautsci si adunano in boschetti,
374
+ Riposo allombra sospirata dalberi
375
  Di fusto dritto ed alto,
376
+ Di scorza come dangue,
377
  Cari ai Cambebba.
378
  Di lontano li scorgi
379
+ Mentre pi torrido topprime il chiaro
380
+ E pi ti lega il tedio
381
  E gira moltitudine famelica
382
  Di moschine invisibili,
383
  Quando, di fitte foglie a tre per tre,
384
  Con luccichio ti svelano verdissimo
385
+ Dun subito le cupole e la stanza,
386
  Tremuli fino al suolo.
387
+ Sai che vi dondola per te unamaca.
388
  I tronchi ne feriscono e, col succo,
389
  Zufoli ed otri plasmano quegli Indi;
390
  Oggetti il cui destino conviviale
391
  Nel Settecento nominare fa
392
  A Portoghesi lepidi
393
+ Seringueira, lappiccicosa pianta,
394
  E dirne la sostanza,
395
  Arcadi cocciuti, seringa,
396
  Chi la va raccogliendo, seringueiro,
397
+ Lirrequieto boschetto, seringal,
398
  Con suoni ormai solo da clinica.
399
 
Unga_3- 1952-1960 - Il taccuino del vecchio.txt CHANGED
@@ -3,7 +3,7 @@ TERRA PROMESSA
3
  Roma, 1952-1960
4
 
5
  1
6
- Agglutinati all�oggi
7
  I giorni del passato
8
  E gli altri che verranno.
9
 
@@ -12,7 +12,7 @@ Ogni mattino sorpresa
12
  Nel sapere che ancora siamo in vita,
13
  Che scorre sempre come sempre il vivere,
14
  Dono e pena inattesi
15
- Nel turbin�o continuo
16
  Dei vani mutamenti.
17
 
18
  Tale per nostra sorte
@@ -24,43 +24,43 @@ Profugo come gli altri
24
  Che furono, che sono, che saranno.
25
 
26
  2
27
- Se nell�incastro d�un giorno nei giorni
28
  Ancora intento mi rinvengo a cogliermi
29
  E scelgo quel momento,
30
- Mi torner nell�animo per sempre.
31
 
32
- La persona, l�oggetto o la vicenda
33
- O gl�inconsueti luoghi o i non insoliti
34
- Che mossero il delirio, o quell�angoscia,
35
  O il fatuo rapimento
36
  Od un affetto saldo,
37
  Sono, immutabili, me divenuti.
38
 
39
- Ma alla mia vita, ad altro non pi dedita
40
  Che ad impaurirsi cresca,
41
  Aumentandone il vuoto, ressa di ombre
42
  Rimaste a darle estremi
43
  Desideri di palpito,
44
- Accadr di vedere
45
  Espandersi il deserto
46
  Sino a farle mancare
47
- Anche la carit feroce del ricordo?
48
 
49
  3
50
  Quando un giorno ti lascia,
51
- Pensi all�altro che spunta.
52
 
53
- sempre pieno di promesse il nascere
54
  Sebbene sia straziante
55
- E l�esperienza d�ogni giorno insegni
56
  Che nel legarsi, sciogliersi o durare
57
  Non sono i giorni se non vago fumo.
58
 
59
  4
60
  Verso meta si fugge:
61
- Chi la conoscer�?
62
 
63
- Non d�Itaca si sogna
64
  Smarriti in vario mare,
65
  Ma va la mira al Sinai sopra sabbie
66
  Che novera monotone giornate.
@@ -70,29 +70,29 @@ Si percorre il deserto con residui
70
  Di qualche immagine di prima in mente,
71
 
72
  Della Terra Promessa
73
- Nient�altro un vivo sa.
74
 
75
  6
76
- All�infinito se durasse il viaggio,
77
  Non durerebbe un attimo, e la morte
78
- gi qui, poco prima.
79
 
80
  Un attimo interrotto,
81
  Oltre non dura un vivere terreno:
82
 
83
- Se s�interrompe sulla cima a un Sinai,
84
  La legge a chi rimane si rinnova,
85
- Riprende a incrudelire l�illusione.
86
 
87
  7
88
  Se una tua mano schiva la sventura,
89
- Con l�altra mano scopri
90
- Che nonil tutto se non di macerie.
91
 
92
- sopravvivere alla morte, vivere?
93
 
94
  Si oppone alla tua sorte una tua mano,
95
- Ma l�altra, vedi, subito t�accerta
96
  Che solo puoi afferrare
97
  Bricioli di ricordi.
98
 
@@ -104,25 +104,25 @@ Vagammo forse vittime del sonno?
104
  Gli atti nostri eseguiti
105
  Furono da sonnambuli, in quei tempi?
106
 
107
- Siamo lonfani, in quell�alone d�echi,
108
- E mentre in me riemergi, nel brus�o
109
  Mi ascolto che da un sonno ti sollevi
110
  Che ci previde a lungo.
111
 
112
  9
113
  Ogni anno, mentre scopro che Febbraio
114
- sensitivo e, per pudore, torbido,
115
  Con minuto fiorire, gialla irrompe
116
- La mimosa. S�inquadra alla finestra
117
- Di quella mia dimora d�una volta,
118
  Di questa dove passo gli anni vecchi.
119
 
120
  Mentre arrivo vicino al gran silenzio,
121
- Segno sar che niuna cosa muore
122
- Se ne ritorna sempre l�apparenza?
123
 
124
- O sapr finalmente che la morte
125
- Regno non ha che sopra l�apparenza?
126
 
127
  10
128
  Le ansie, che mi hai nascoste dentro gli occhi,
@@ -130,56 +130,56 @@ Per cui non vedo che irrequiete muoversi
130
  Nel tuo notturno riposare sola,
131
  Le tue memori membra,
132
  Tenebra aggiungono al mio buio solito,
133
- Mi fanno pi non essere che notte,
134
- Nell�urlo muto, notte.
135
 
136
  11
137
- nebbia, acceca vaga, la tua assenza,
138
- speranza che logora speranza,
139
 
140
- Da te lontano pi non odo ai rami
141
  I bisbigli che prodigano foglie
142
  Con ugole novizie
143
  Quando primaverili arsure provochi
144
  Nelle mie fibre squallide.
145
 
146
  12
147
- L�Ovest all�incupita spalla sente
148
  Macchie di sangue che si fanno larghe,
149
  Che, dal fondo di notti di memoria,
150
  Recuperate, in vuoto
151
- S�isoleranno presto,
152
  Sole sanguineranno.
153
 
154
  13
155
  Rosa segreta, sbocci sugli abissi
156
- Solo ch�io trasalisca rammentando
157
  Come improvvisa odori
158
  Mentre si alza il lamento.
159
 
160
- L�evocato miracolo mi fonde
161
  La notte allora nella notte dove
162
  Per smarrirti e riprenderti inseguivi,
163
- Da libert di pi
164
- In pi fatti roventi,
165
- L�abbaglio e l�addentare.
166
 
167
  14
168
  Somiglia a luce in crescita,
169
- Od al colmo, l�amore.
170
- Se solo d�un momento
171
  Essa dal Sud si parte,
172
- Gi puoi chiamarla morte.
173
 
174
  15
175
- Se volutt li cinge,
176
  In cerca disperandosi di chiaro
177
  Egli in nube la vede
178
  Che insaziabile taglia
179
- A accavallarsi d�uragani, freni.
180
 
181
  16
182
- Da quella stella all�altra
183
  Si carcera la notte
184
  In turbinante vuota dismisura,
185
 
@@ -187,44 +187,44 @@ Da quella solitudine di stella
187
  A quella solitudine di stella.
188
 
189
  17
190
- Rilucere inveduto d�abbagliati
191
  Spazi ove immemorabile
192
  Vita passano gli astri
193
  Dal peso pazzi della solitudine.
194
 
195
  18
196
  Per sopportare il chiaro, la sua sferza,
197
- Se il chiaro apparir�,
198
 
199
  Per sopportare il chiaro, per fissarlo
200
  Senza battere ciglio,
201
  Al patire ti addestro,
202
- Esp�o la tua colpa,
203
  Per sopportare il chiaro
204
  La sferza gli contrasto
205
  E ne traggo presagio che, terribile,
206
- La nostra diverr sublime gioia!
207
 
208
  19
209
  Veglia e sonno finiscano, si assenti
210
  Dalla mia carne stanca,
211
- D�un tuo ristoro, senza tregua spasimo.
212
 
213
  20
214
- Se fossi d�ore ancora un�altra volta ignaro,
215
- Forse succeder che di quel fremito
216
  Rifrema che in un lampo ti faceva
217
- Felice, priva d�anima?
218
 
219
  21
220
- Darsi potr che torni
221
  Senza malizia, bimbo?
222
  Con occhi che non vedano
223
  Altro se non, nel mentre a luce guizza,
224
- Casta l�irrequietezza della fonte?
225
 
226
  22
227
- senza fiato, sera, irrespirabile,
228
  Se voi, miei morti, e i pochi vivi che amo,
229
  Non mi venite in mente
230
  Bene a portarmi quando
@@ -233,47 +233,47 @@ Per solitudine, capisco, a sera.
233
  23
234
  In questo secolo della pazienza
235
  E di fretta angosciosa,
236
- Al cielo volto, che si doppia gi
237
- E pi�, formando guscio, ci fa minimi
238
- In sua bal�a, privi d�ogni limite,
239
- Nel volo dall�altezza
240
  Di dodici chilometri vedere
241
- Puoi il tempo che s�imbianca e che diventa
242
  Una dolce mattina,
243
  Puoi, non riferimento
244
- Dall�attorniante spazio
245
  Venendo a rammentarti
246
- Che alla velocit ti catapultano
247
- Di mille miglia all�ora,
248
- L�irrefrenabile curiosit
249
  E il volere fatale
250
- Scordandoti dell�uomo
251
- Che non sapr mai smettere di crescere
252
- E cresce gi in misura disumana,
253
  Puoi imparare come avvenga si assenti
254
- Uno, senza mai fretta n pazienza
255
  Sotto veli guardando
256
- Fino all�incendio della terra a sera.
257
 
258
  24
259
  Mi afferri nelle grinfie azzurre il nibbio
260
- E, all�apice del sole,
261
  Mi lasci sulla sabbia
262
  Cadere in pasto ai corvi.
263
 
264
- Non porter pi sulle spalle il fango,
265
  Mondo mi avranno il fuoco,
266
  I rostri crocidanti
267
- L�azzannare afroroso di sciacalli.
268
 
269
- Poi mostrer il beduino,
270
  Dalla sabbia scoprendolo
271
  Frugando col bastone,
272
  Un ossame bianchissimo.
273
 
274
  25
275
  Calava a Siracusa senza luna
276
- La notte e l�acqua plumbea
277
  E ferma nel suo fosso riappariva,
278
 
279
  Soli andavamo dentro la rovina,
@@ -282,17 +282,17 @@ Un cordaro si mosse dal remoto.
282
 
283
  26
284
  Soffocata da rantoli scompare,
285
- Torna, ritorna, fuori di s torna,
286
- E sempre l�odo pi addentro di me
287
- Farsi sempre pi viva,
288
- Chiara, affettuosa, pi amata, terribile,
289
  La tua parola spenta.
290
 
291
  27
292
- L�amore pi nonquella tempesta
293
  Che nel notturno abbaglio
294
  Ancora mi avvinceva poco fa
295
- Tra l�insonnia e le smanie,
296
 
297
  Balugina da un faro
298
  Verso cui va tranquillo
@@ -307,17 +307,17 @@ Roma, Ottobre 1957
307
  A colomba il sole
308
  Cedette la luce...
309
 
310
- Tubando verr�,
311
  Se dormi, nel sogno...
312
 
313
- La luce verr�,
314
- In segreto vivr�...
315
 
316
- Si sapr signora
317
- D�un grande mare
318
  Al primo tuo sospiro...
319
 
320
- Gi va rilucendo
321
  Mosso, quel mare,
322
  Aperto per chi sogna...
323
 
@@ -328,28 +328,28 @@ La luce che carceri...
328
  Ti parve domestica,
329
  Ad altro mirava...
330
 
331
- Dismisura s�bito,
332
  Volle quel mare abisso...
333
 
334
  Titubasti, il volo
335
- In te smarr�,
336
- Per eco si cerc�...
337
 
338
- L�ira in quel chiamare
339
- Ti sciupa l�anima,
340
  La luce torna al giorno...
341
 
342
 
343
 
344
  CANTO A DUE VOCI
345
- Roma, Domenica-Gioved 10-14 Maggio 1959
346
 
347
  PRIMA VOCE
348
  ALTRA VOCE
349
 
350
- Il cuore micrudele:
351
 
352
- Ama n altrove troveresti fuoco
353
 
354
  Nel rinnovargli strazi tanto vigile:
355
 
@@ -361,13 +361,13 @@ E quando, per guardare nel suo baratro,
361
 
362
  Arretri smemorandoti
363
 
364
- In te gli occhi e l�agguanti,
365
 
366
  Lo fulmina la brama,
367
 
368
- L�unica luce sua che dal segreto
369
 
370
- Suo incendio pu guizzare.
371
 
372
 
373
 
@@ -377,11 +377,11 @@ Suo incendio pu
377
 
378
 
379
 
380
- Pi nulla gli si pu nel cuore smuovere,
381
 
382
 
383
 
384
- Pi nel suo cuore nulla
385
 
386
  Se non acri sorprese del ricordo
387
 
@@ -394,16 +394,16 @@ In una carne logora?
394
  PER SEMPRE
395
  Roma, il 24 Maggio 1959
396
 
397
- Senza niuna impazienza sogner�,
398
- Mi piegher al lavoro
399
- Che non pu mai finire,
400
  E a poco a poco in cima
401
  Alle braccia rinate
402
  Si riapriranno mani soccorrevoli,
403
- Nelle cavit loro
404
  Riapparsi gli occhi, ridaranno luce,
405
- E, d�improvviso intatta
406
- Sarai risorta, mi far da guida
407
  Di nuova la tua voce,
408
  Per sempre ti rivedo.
409
 
 
3
  Roma, 1952-1960
4
 
5
  1
6
+ Agglutinati alloggi
7
  I giorni del passato
8
  E gli altri che verranno.
9
 
 
12
  Nel sapere che ancora siamo in vita,
13
  Che scorre sempre come sempre il vivere,
14
  Dono e pena inattesi
15
+ Nel turbino continuo
16
  Dei vani mutamenti.
17
 
18
  Tale per nostra sorte
 
24
  Che furono, che sono, che saranno.
25
 
26
  2
27
+ Se nellincastro dun giorno nei giorni
28
  Ancora intento mi rinvengo a cogliermi
29
  E scelgo quel momento,
30
+ Mi torner nellanimo per sempre.
31
 
32
+ La persona, loggetto o la vicenda
33
+ O glinconsueti luoghi o i non insoliti
34
+ Che mossero il delirio, o quellangoscia,
35
  O il fatuo rapimento
36
  Od un affetto saldo,
37
  Sono, immutabili, me divenuti.
38
 
39
+ Ma alla mia vita, ad altro non pi dedita
40
  Che ad impaurirsi cresca,
41
  Aumentandone il vuoto, ressa di ombre
42
  Rimaste a darle estremi
43
  Desideri di palpito,
44
+ Accadr di vedere
45
  Espandersi il deserto
46
  Sino a farle mancare
47
+ Anche la carit feroce del ricordo?
48
 
49
  3
50
  Quando un giorno ti lascia,
51
+ Pensi allaltro che spunta.
52
 
53
+ sempre pieno di promesse il nascere
54
  Sebbene sia straziante
55
+ E lesperienza dogni giorno insegni
56
  Che nel legarsi, sciogliersi o durare
57
  Non sono i giorni se non vago fumo.
58
 
59
  4
60
  Verso meta si fugge:
61
+ Chi la conoscer?
62
 
63
+ Non dItaca si sogna
64
  Smarriti in vario mare,
65
  Ma va la mira al Sinai sopra sabbie
66
  Che novera monotone giornate.
 
70
  Di qualche immagine di prima in mente,
71
 
72
  Della Terra Promessa
73
+ Nientaltro un vivo sa.
74
 
75
  6
76
+ Allinfinito se durasse il viaggio,
77
  Non durerebbe un attimo, e la morte
78
+ gi qui, poco prima.
79
 
80
  Un attimo interrotto,
81
  Oltre non dura un vivere terreno:
82
 
83
+ Se sinterrompe sulla cima a un Sinai,
84
  La legge a chi rimane si rinnova,
85
+ Riprende a incrudelire lillusione.
86
 
87
  7
88
  Se una tua mano schiva la sventura,
89
+ Con laltra mano scopri
90
+ Che non il tutto se non di macerie.
91
 
92
+ sopravvivere alla morte, vivere?
93
 
94
  Si oppone alla tua sorte una tua mano,
95
+ Ma laltra, vedi, subito taccerta
96
  Che solo puoi afferrare
97
  Bricioli di ricordi.
98
 
 
104
  Gli atti nostri eseguiti
105
  Furono da sonnambuli, in quei tempi?
106
 
107
+ Siamo lonfani, in quellalone dechi,
108
+ E mentre in me riemergi, nel bruso
109
  Mi ascolto che da un sonno ti sollevi
110
  Che ci previde a lungo.
111
 
112
  9
113
  Ogni anno, mentre scopro che Febbraio
114
+ sensitivo e, per pudore, torbido,
115
  Con minuto fiorire, gialla irrompe
116
+ La mimosa. Sinquadra alla finestra
117
+ Di quella mia dimora duna volta,
118
  Di questa dove passo gli anni vecchi.
119
 
120
  Mentre arrivo vicino al gran silenzio,
121
+ Segno sar che niuna cosa muore
122
+ Se ne ritorna sempre lapparenza?
123
 
124
+ O sapr finalmente che la morte
125
+ Regno non ha che sopra lapparenza?
126
 
127
  10
128
  Le ansie, che mi hai nascoste dentro gli occhi,
 
130
  Nel tuo notturno riposare sola,
131
  Le tue memori membra,
132
  Tenebra aggiungono al mio buio solito,
133
+ Mi fanno pi non essere che notte,
134
+ Nellurlo muto, notte.
135
 
136
  11
137
+ nebbia, acceca vaga, la tua assenza,
138
+ speranza che logora speranza,
139
 
140
+ Da te lontano pi non odo ai rami
141
  I bisbigli che prodigano foglie
142
  Con ugole novizie
143
  Quando primaverili arsure provochi
144
  Nelle mie fibre squallide.
145
 
146
  12
147
+ LOvest allincupita spalla sente
148
  Macchie di sangue che si fanno larghe,
149
  Che, dal fondo di notti di memoria,
150
  Recuperate, in vuoto
151
+ Sisoleranno presto,
152
  Sole sanguineranno.
153
 
154
  13
155
  Rosa segreta, sbocci sugli abissi
156
+ Solo chio trasalisca rammentando
157
  Come improvvisa odori
158
  Mentre si alza il lamento.
159
 
160
+ Levocato miracolo mi fonde
161
  La notte allora nella notte dove
162
  Per smarrirti e riprenderti inseguivi,
163
+ Da libert di pi
164
+ In pi fatti roventi,
165
+ Labbaglio e laddentare.
166
 
167
  14
168
  Somiglia a luce in crescita,
169
+ Od al colmo, lamore.
170
+ Se solo dun momento
171
  Essa dal Sud si parte,
172
+ Gi puoi chiamarla morte.
173
 
174
  15
175
+ Se volutt li cinge,
176
  In cerca disperandosi di chiaro
177
  Egli in nube la vede
178
  Che insaziabile taglia
179
+ A accavallarsi duragani, freni.
180
 
181
  16
182
+ Da quella stella allaltra
183
  Si carcera la notte
184
  In turbinante vuota dismisura,
185
 
 
187
  A quella solitudine di stella.
188
 
189
  17
190
+ Rilucere inveduto dabbagliati
191
  Spazi ove immemorabile
192
  Vita passano gli astri
193
  Dal peso pazzi della solitudine.
194
 
195
  18
196
  Per sopportare il chiaro, la sua sferza,
197
+ Se il chiaro apparir,
198
 
199
  Per sopportare il chiaro, per fissarlo
200
  Senza battere ciglio,
201
  Al patire ti addestro,
202
+ Espo la tua colpa,
203
  Per sopportare il chiaro
204
  La sferza gli contrasto
205
  E ne traggo presagio che, terribile,
206
+ La nostra diverr sublime gioia!
207
 
208
  19
209
  Veglia e sonno finiscano, si assenti
210
  Dalla mia carne stanca,
211
+ Dun tuo ristoro, senza tregua spasimo.
212
 
213
  20
214
+ Se fossi dore ancora unaltra volta ignaro,
215
+ Forse succeder che di quel fremito
216
  Rifrema che in un lampo ti faceva
217
+ Felice, priva danima?
218
 
219
  21
220
+ Darsi potr che torni
221
  Senza malizia, bimbo?
222
  Con occhi che non vedano
223
  Altro se non, nel mentre a luce guizza,
224
+ Casta lirrequietezza della fonte?
225
 
226
  22
227
+ senza fiato, sera, irrespirabile,
228
  Se voi, miei morti, e i pochi vivi che amo,
229
  Non mi venite in mente
230
  Bene a portarmi quando
 
233
  23
234
  In questo secolo della pazienza
235
  E di fretta angosciosa,
236
+ Al cielo volto, che si doppia gi
237
+ E pi, formando guscio, ci fa minimi
238
+ In sua bala, privi dogni limite,
239
+ Nel volo dallaltezza
240
  Di dodici chilometri vedere
241
+ Puoi il tempo che simbianca e che diventa
242
  Una dolce mattina,
243
  Puoi, non riferimento
244
+ Dallattorniante spazio
245
  Venendo a rammentarti
246
+ Che alla velocit ti catapultano
247
+ Di mille miglia allora,
248
+ Lirrefrenabile curiosit
249
  E il volere fatale
250
+ Scordandoti delluomo
251
+ Che non sapr mai smettere di crescere
252
+ E cresce gi in misura disumana,
253
  Puoi imparare come avvenga si assenti
254
+ Uno, senza mai fretta n pazienza
255
  Sotto veli guardando
256
+ Fino allincendio della terra a sera.
257
 
258
  24
259
  Mi afferri nelle grinfie azzurre il nibbio
260
+ E, allapice del sole,
261
  Mi lasci sulla sabbia
262
  Cadere in pasto ai corvi.
263
 
264
+ Non porter pi sulle spalle il fango,
265
  Mondo mi avranno il fuoco,
266
  I rostri crocidanti
267
+ Lazzannare afroroso di sciacalli.
268
 
269
+ Poi mostrer il beduino,
270
  Dalla sabbia scoprendolo
271
  Frugando col bastone,
272
  Un ossame bianchissimo.
273
 
274
  25
275
  Calava a Siracusa senza luna
276
+ La notte e lacqua plumbea
277
  E ferma nel suo fosso riappariva,
278
 
279
  Soli andavamo dentro la rovina,
 
282
 
283
  26
284
  Soffocata da rantoli scompare,
285
+ Torna, ritorna, fuori di s torna,
286
+ E sempre lodo pi addentro di me
287
+ Farsi sempre pi viva,
288
+ Chiara, affettuosa, pi amata, terribile,
289
  La tua parola spenta.
290
 
291
  27
292
+ Lamore pi non quella tempesta
293
  Che nel notturno abbaglio
294
  Ancora mi avvinceva poco fa
295
+ Tra linsonnia e le smanie,
296
 
297
  Balugina da un faro
298
  Verso cui va tranquillo
 
307
  A colomba il sole
308
  Cedette la luce...
309
 
310
+ Tubando verr,
311
  Se dormi, nel sogno...
312
 
313
+ La luce verr,
314
+ In segreto vivr...
315
 
316
+ Si sapr signora
317
+ Dun grande mare
318
  Al primo tuo sospiro...
319
 
320
+ Gi va rilucendo
321
  Mosso, quel mare,
322
  Aperto per chi sogna...
323
 
 
328
  Ti parve domestica,
329
  Ad altro mirava...
330
 
331
+ Dismisura sbito,
332
  Volle quel mare abisso...
333
 
334
  Titubasti, il volo
335
+ In te smarr,
336
+ Per eco si cerc...
337
 
338
+ Lira in quel chiamare
339
+ Ti sciupa lanima,
340
  La luce torna al giorno...
341
 
342
 
343
 
344
  CANTO A DUE VOCI
345
+ Roma, Domenica-Gioved 10-14 Maggio 1959
346
 
347
  PRIMA VOCE
348
  ALTRA VOCE
349
 
350
+ Il cuore mi crudele:
351
 
352
+ Ama n altrove troveresti fuoco
353
 
354
  Nel rinnovargli strazi tanto vigile:
355
 
 
361
 
362
  Arretri smemorandoti
363
 
364
+ In te gli occhi e lagguanti,
365
 
366
  Lo fulmina la brama,
367
 
368
+ Lunica luce sua che dal segreto
369
 
370
+ Suo incendio pu guizzare.
371
 
372
 
373
 
 
377
 
378
 
379
 
380
+ Pi nulla gli si pu nel cuore smuovere,
381
 
382
 
383
 
384
+ Pi nel suo cuore nulla
385
 
386
  Se non acri sorprese del ricordo
387
 
 
394
  PER SEMPRE
395
  Roma, il 24 Maggio 1959
396
 
397
+ Senza niuna impazienza sogner,
398
+ Mi piegher al lavoro
399
+ Che non pu mai finire,
400
  E a poco a poco in cima
401
  Alle braccia rinate
402
  Si riapriranno mani soccorrevoli,
403
+ Nelle cavit loro
404
  Riapparsi gli occhi, ridaranno luce,
405
+ E, dimprovviso intatta
406
+ Sarai risorta, mi far da guida
407
  Di nuova la tua voce,
408
  Per sempre ti rivedo.
409
 
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