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fa compatto e opaco e duro come una muraglia, come una roccia che io non
debba sormontare giammai.... Dianzi, quando voi parlavate, quando mi
avete offerto quel dono inatteso, pensavo: "Ecco, ora prender nelle mie
mani quel dono, quel pezzo di creta dove egli gett il primo seme del
suo sogno come in una zolla feconda; io lo prender nelle mie mani,
andr verso di lui sorridendo, portandogli intatta la parte migliore
della sua anima e della sua vita; ed io non parler, ed egli riconoscer
in me la custode di tutto il suo bene, e mai pi egli vorr partirsi da
me, e noi saremo giovini ancora, saremo giovini ancora!" Cos pensavo; e
il pensiero e l'atto si confondevano con una facilit incredibile. Le
vostre parole trasfiguravano il mondo.... Poi, ecco, un soffio passa, un
alito, il pi tenue fiato, un nulla, e travolge ogni cosa, e distrugge
ogni illusione; e l'ansiet ritorna, e il timore, e il tremito.... Oh
aprile!
=Subitamente ella si volge alla luce, con un largo sospiro.=
Come turba quest'aria, che pure cos limpida! Tutte le speranze e
tutte le disperazioni passano nel vento con la polvere dei fiori.
=Ella si sporge dal davanzale chiamando.=
Beata! Beata!
LORENZO GADDI.
La piccola nel giardino?
SILVIA SETTALA.
E l, che corre tra i rosai. folle d'allegrezza.--Beata!--S' nascosta
dietro una siepe, la monella. E ride. L'udite ridere? Ah, quando ella
ride, io so quale sia la gioia dei fiori che si riempiono di rugiada
fino all'orlo del calice. Cos il suo riso fresco mi colma il cuore.
LORENZO GADDI.
Forse anche Lucio l'ascolta, e ne consolato.
SILVIA SETTALA, =grave e trepida, chinandosi verso il maestro,
prendendogli una mano.=
Voi credete dunque ch'egli sia guarito veramente.... d'ogni piaga?
Credete ch'egli ritorni a me con tutta l'anima sua? Avete sentito
questo, vedendolo, parlandogli? Questo vi dice il cuore?
LORENZO GADDI.
M' parso, dianzi, ch'egli avesse l'aspetto dell'uomo che ricomincia a
vivere con un senso nuovo della vita. Colui che ha veduto il volto
della morte non pu non aver veduto in un baleno anche quello della
verit. I suoi occhi sono sbendati. Egli vi riconosce intera.
SILVIA SETTALA.
Maestro, maestro, se voi v'ingannaste, se la speranza fosse vana, che
sarebbe di me? Ho consumato tutte le forze.
LORENZO GADDI.
E di che temete omai?
SILVIA SETTALA.
Egli ha voluto morire; ma l'_altra_.... l'_altra_ vive, e la so
implacabile.
LORENZO GADDI.
E che potrebbe ella omai?
SILVIA SETTALA.
Tutto potrebbe, s'ella fosse ancora amata.
LORENZO GADDI.
Ancora amata? Oltre la morte?
SILVIA SETTALA.
Oltre la morte. Ah, comprendete la mia angoscia! Per lei egli ha voluto
morire, in un'ora di delirio e di furore. Pensate quanto egli dovesse
amarla se il pensiero di me, se il pensiero di Beata non l'ha
trattenuto.... Egli era dunque, nell'ora terribile, tutto intero la
preda di lei sola; egli era al culmine della sua febbre e del suo
spasimo, e il resto del mondo era abolito. Pensate quanto egli dovesse
amarla!
=La voce della donna sommessa ma lacerante. Il vecchio china il capo.=
Ora, chi pu dire quel che sia accaduto in lui, dopo il colpo, quando il
buio della morte passato su la sua anima? S' egli risvegliato
immemore? Vede egli un abisso tra la sua vita che si rinnovella e la
parte di s che rimasta di l da quel buio? Oppure.... oppure
l'Imagine risorta dal profondo, e rimane su l'ombra per sempre,
dominatrice, con un rilievo indistruttibile? Dite!
LORENZO GADDI, =perplesso.=