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Error code:   DatasetGenerationCastError
Exception:    DatasetGenerationCastError
Message:      An error occurred while generating the dataset

All the data files must have the same columns, but at some point there are 3 new columns ({'idx', 'question', 'answer'}) and 2 missing columns ({'title', 'sections'}).

This happened while the json dataset builder was generating data using

hf://datasets/alespalla/dlgs_81_08_qa/questions.json (at revision 6262e1e000eb8979c517fbd8335625e5887c0de6)

Please either edit the data files to have matching columns, or separate them into different configurations (see docs at https://hf.co/docs/hub/datasets-manual-configuration#multiple-configurations)
Traceback:    Traceback (most recent call last):
                File "/src/services/worker/.venv/lib/python3.9/site-packages/datasets/builder.py", line 2011, in _prepare_split_single
                  writer.write_table(table)
                File "/src/services/worker/.venv/lib/python3.9/site-packages/datasets/arrow_writer.py", line 585, in write_table
                  pa_table = table_cast(pa_table, self._schema)
                File "/src/services/worker/.venv/lib/python3.9/site-packages/datasets/table.py", line 2302, in table_cast
                  return cast_table_to_schema(table, schema)
                File "/src/services/worker/.venv/lib/python3.9/site-packages/datasets/table.py", line 2256, in cast_table_to_schema
                  raise CastError(
              datasets.table.CastError: Couldn't cast
              idx: int64
              question: string
              answer: string
              text: string
              to
              {'title': Value(dtype='string', id=None), 'sections': Sequence(feature=Value(dtype='string', id=None), length=-1, id=None), 'text': Value(dtype='string', id=None)}
              because column names don't match
              
              During handling of the above exception, another exception occurred:
              
              Traceback (most recent call last):
                File "/src/services/worker/src/worker/job_runners/config/parquet_and_info.py", line 1577, in compute_config_parquet_and_info_response
                  parquet_operations = convert_to_parquet(builder)
                File "/src/services/worker/src/worker/job_runners/config/parquet_and_info.py", line 1191, in convert_to_parquet
                  builder.download_and_prepare(
                File "/src/services/worker/.venv/lib/python3.9/site-packages/datasets/builder.py", line 1027, in download_and_prepare
                  self._download_and_prepare(
                File "/src/services/worker/.venv/lib/python3.9/site-packages/datasets/builder.py", line 1122, in _download_and_prepare
                  self._prepare_split(split_generator, **prepare_split_kwargs)
                File "/src/services/worker/.venv/lib/python3.9/site-packages/datasets/builder.py", line 1882, in _prepare_split
                  for job_id, done, content in self._prepare_split_single(
                File "/src/services/worker/.venv/lib/python3.9/site-packages/datasets/builder.py", line 2013, in _prepare_split_single
                  raise DatasetGenerationCastError.from_cast_error(
              datasets.exceptions.DatasetGenerationCastError: An error occurred while generating the dataset
              
              All the data files must have the same columns, but at some point there are 3 new columns ({'idx', 'question', 'answer'}) and 2 missing columns ({'title', 'sections'}).
              
              This happened while the json dataset builder was generating data using
              
              hf://datasets/alespalla/dlgs_81_08_qa/questions.json (at revision 6262e1e000eb8979c517fbd8335625e5887c0de6)
              
              Please either edit the data files to have matching columns, or separate them into different configurations (see docs at https://hf.co/docs/hub/datasets-manual-configuration#multiple-configurations)

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Articolo 1 - Finalità
[ "Le disposizioni contenute nel presente decreto legislativo costituiscono attuazione dell’articolo 1 della Legge 3agosto 2007, n. 123(N), per il riassetto e la riforma delle norme vigenti in materia di salute e sicurezza delle lavoratricie dei lavoratori nei luoghi di lavoro, mediante il riordino e il coordinamento delle medesime in un unico testonormativo. Il presente decreto legislativo persegue le finalità di cui al presente comma nel rispetto delle normativecomunitarie e delle convenzioni internazionali in materia, nonché in conformità all’articolo 117(N) della Costituzione eagli statuti delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome di Trento e di Bolzano, e alle relative norme diattuazione, garantendo l’uniformità della tutela delle lavoratrici e dei lavoratori sul territorio nazionale attraverso ilrispetto dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, anche con riguardo alle differenze digenere, di età e alla condizione delle lavoratrici e dei lavoratori immigrati.", "In relazione a quanto disposto dall’articolo 117(N), quinto comma, della Costituzione e dall’articolo 16, comma 3,della Legge 4 febbraio 2005, n. 11(N), le disposizioni del presente decreto legislativo, riguardanti ambiti di competenzalegislativa delle Regioni e Province autonome, si applicano, nell’esercizio del potere sostitutivo dello Stato e concarattere di cedevolezza, nelle Regioni e nelle Province autonome nelle quali ancora non sia stata adottata lanormativa regionale e provinciale e perdono comunque efficacia dalla data di entrata in vigore di quest’ultima, fermirestando i principi fondamentali ai sensi dell’articolo 117(N), terzo comma, della Costituzione.", "Gli atti, i provvedimenti e gli adempimenti attuativi del presente decreto sono effettuati nel rispetto dei principi deldecreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196(N).Note all’Art. 1" ]
1. Le disposizioni contenute nel presente decreto legislativo costituiscono attuazione dell’articolo 1 della Legge 3agosto 2007, n. 123(N), per il riassetto e la riforma delle norme vigenti in materia di salute e sicurezza delle lavoratricie dei lavoratori nei luoghi di lavoro, mediante il riordino e il coordinamento delle medesime in un unico testonormativo. Il presente decreto legislativo persegue le finalità di cui al presente comma nel rispetto delle normativecomunitarie e delle convenzioni internazionali in materia, nonché in conformità all’articolo 117(N) della Costituzione eagli statuti delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome di Trento e di Bolzano, e alle relative norme diattuazione, garantendo l’uniformità della tutela delle lavoratrici e dei lavoratori sul territorio nazionale attraverso ilrispetto dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, anche con riguardo alle differenze digenere, di età e alla condizione delle lavoratrici e dei lavoratori immigrati.2. In relazione a quanto disposto dall’articolo 117(N), quinto comma, della Costituzione e dall’articolo 16, comma 3,della Legge 4 febbraio 2005, n. 11(N), le disposizioni del presente decreto legislativo, riguardanti ambiti di competenzalegislativa delle Regioni e Province autonome, si applicano, nell’esercizio del potere sostitutivo dello Stato e concarattere di cedevolezza, nelle Regioni e nelle Province autonome nelle quali ancora non sia stata adottata lanormativa regionale e provinciale e perdono comunque efficacia dalla data di entrata in vigore di quest’ultima, fermirestando i principi fondamentali ai sensi dell’articolo 117(N), terzo comma, della Costituzione.3. Gli atti, i provvedimenti e gli adempimenti attuativi del presente decreto sono effettuati nel rispetto dei principi deldecreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196(N).Note all’Art. 1
Articolo 2 - Definizioni
[ "Ai fini ed agli effetti delle disposizioni di cui al presente decreto legislativo si intende per:a) «lavoratore»: persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambitodell’organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine diapprendere un mestiere, un’arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari. Al lavoratorecosì definito è equiparato: il socio lavoratore di cooperativa o di società, anche di fatto, che presta la sua attivitàper conto delle società e dell’ente stesso; l’associato in partecipazione di cui all’articolo 2549(N), e seguenti delCodice civile; il soggetto beneficiario delle iniziative di tirocini formativi e di orientamento di cui all’articolo 18 dellaLegge 24 giugno 1997, n. 196(N), e di cui a specifiche disposizioni delle Leggi regionali promosse al fine di realizzaremomenti di alternanza tra studio e lavoro o di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta delmondo del lavoro; l’allievo degli istituti di istruzione ed universitari e il partecipante ai corsi di formazioneprofessionale nei quali si faccia uso di laboratori, attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici,ivi comprese le apparecchiature fornite di videoterminali limitatamente ai periodi in cui l’allievo sia effettivamenteapplicato alla strumentazioni o ai laboratori in questione; i volontari del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco e dellaProtezione Civile; il lavoratore di cui al decreto legislativo 1° dicembre 1997, n. 468(N), e successive modificazioni;b) «datore di lavoro»: il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondoil tipo e l’assetto dell’organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilitàdell’organizzazione stessa o dell’unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa. Nelle pubblicheamministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165(N), per datore di lavorosi intende il dirigente al quale spettano i poteri di gestione, ovvero il funzionario non avente qualifica dirigenziale,nei soli casi in cui quest’ultimo sia preposto ad un ufficio avente autonomia gestionale, individuato dall’organo divertice delle singole amministrazioni tenendo conto dell’ubicazione e dell’ambito funzionale degli uffici nei qualiviene svolta l’attività, e dotato di autonomi poteri decisionali e di spesa. In caso di omessa individuazione, o diindividuazione non conforme ai criteri sopra indicati, il datore di lavoro coincide con l’organo di vertice medesimo;c) «azienda»: il complesso della struttura organizzata dal datore di lavoro pubblico o privato;d) «dirigente»: persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguatialla natura dell’incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l’attività lavorativa evigilando su di essa;e) «preposto»: persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionaliadeguati alla natura dell’incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l’attuazione delledirettive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale poteredi iniziativa;f) «responsabile del servizio di prevenzione e protezione»: persona in possesso delle capacità e dei requisitiprofessionali di cui all’articolo 32 designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio diprevenzione e protezione dai rischi;g) «addetto al servizio di prevenzione e protezione»: persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionalidi cui all’articolo 32, facente parte del servizio di cui alla lettera l);h) «medico competente»: medico in possesso di uno dei titoli e dei requisiti formativi e professionali di cui all’articolo38, che collabora, secondo quanto previsto all’articolo 29, comma 1, con il datore di lavoro ai fini della valutazionedei rischi ed è nominato dallo stesso per effettuare la sorveglianza sanitaria e per tutti gli altri compiti di cui alpresente decreto;i) «rappresentante dei lavoratori per la sicurezza»: persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori perquanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro;l) «servizio di prevenzione e protezione dai rischi»: insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o interni all’aziendafinalizzati all’attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i lavoratori;m) «sorveglianza sanitaria»: insieme degli atti medici, finalizzati alla tutela dello stato di salute e sicurezza deilavoratori, in relazione all’ambiente di lavoro, ai fattori di rischio professionali e alle modalità di svolgimentodell’attività lavorativa;n) «prevenzione»: il complesso delle disposizioni o misure necessarie anche secondo la particolarità del lavoro,l’esperienza e la tecnica, per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione edell’integrità dell’ambiente esterno;o) «salute»: stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in un’assenza di malattia od’infermità;p) «sistema di promozione della salute e sicurezza»: complesso dei soggetti istituzionali che concorrono, con lapartecipazione delle parti sociali, alla realizzazione dei programmi di intervento finalizzati a migliorare le condizionidi salute e sicurezza dei lavoratori;q) «valutazione dei rischi»: valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratoripresenti nell’ambito dell’organizzazione in cui essi prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguatemisure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramentonel tempo dei livelli di salute e sicurezza;r) «pericolo»: proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni;s) «rischio»: probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizionead un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione;t) «unità produttiva»: stabilimento o struttura finalizzati alla produzione di beni o all’erogazione di servizi, dotati diautonomia finanziaria e tecnico funzionale;u) «norma tecnica»: specifica tecnica, approvata e pubblicata da un’organizzazione internazionale, da un organismoeuropeo o da un organismo nazionale di normalizzazione, la cui osservanza non sia obbligatoria;v) «buone prassi»: soluzioni organizzative o procedurali coerenti con la normativa vigente e con le norme di buonatecnica, adottate volontariamente e finalizzate a promuovere la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro attraverso lariduzione dei rischi e il miglioramento delle condizioni di lavoro, elaborate e raccolte dalle Regioni, dall’Istitutosuperiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro (ISPESL), dall’Istituto nazionale per l’assicurazione controgli infortuni sul lavoro (INAIL) e dagli organismi paritetici di cui all’articolo 51, validate dalla Commissione consultivapermanente di cui all’articolo 6, previa istruttoria tecnica dell’ISPESL, che provvede a assicurarne la più ampiadiffusione;z) «linee guida»: atti di indirizzo e coordinamento per l’applicazione della normativa in materia di salute e sicurezzapredisposti dai ministeri, dalle regioni, dall’ISPESL e dall’INAIL e approvati in sede di Conferenza permanente peri rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano;aa) «formazione»: processo educativo attraverso il quale trasferire ai lavoratori ed agli altri soggetti del sistema diprevenzione e protezione aziendale conoscenze e procedure utili alla acquisizione di competenze per losvolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda e alla identificazione, alla riduzione e alla gestione deirischi;bb) «informazione»: complesso delle attività dirette a fornire conoscenze utili alla identificazione, alla riduzione e allagestione dei rischi in ambiente di lavoro;cc) «addestramento»: complesso delle attività dirette a fare apprendere ai lavoratori l’uso corretto di attrezzature,macchine, impianti, sostanze, dispositivi, anche di protezione individuale, e le procedure di lavoro;dd) «modello di organizzazione e di gestione»: modello organizzativo e gestionale per la definizione e l’attuazione diuna politica aziendale per la salute e sicurezza, ai sensi dell’articolo 6, comma 1, lettera a), del decreto legislativo8 giugno 2001, n. 231(N), idoneo a prevenire i reati di cui agli articoli 589 e 590, terzo comma, del Codice penale(N),commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela della salute sul lavoro;ee) «organismi paritetici»: organismi costituiti a iniziativa di una o più associazioni dei datori e dei prestatori di lavorocomparativamente più rappresentative sul piano nazionale, quali sedi privilegiate per: la programmazione di attivitàformative e l’elaborazione e la raccolta di buone prassi a fini prevenzionistici; lo sviluppo di azioni inerenti allasalute e alla sicurezza sul lavoro; la l’assistenza alle imprese finalizzata all’attuazione degli adempimenti in materia;ogni altra attività o funzione assegnata loro dalla Legge o dai Contratti collettivi di riferimento;ff) «responsabilità sociale delle imprese»: integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delleaziende e organizzazioni nelle loro attività commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate.CIRCOLARI• Circolare n. 13/2012 del 05/06/2012 Oggetto: Nozione organismi paritetici nel settore edile - soggetti legittimati all’attività formativaINTERPELLI• INTERPELLO N. 4/2018 del 25/06/2018 - Salute e sicurezza nell’alternanza scuola-lavoro e nei tirocini formativiNote all’Art. 2:Richiami all’Art. 2:- Art. 9, co. 2, lett. b) - Art. 9, co. 2, lett. i) - Art. 9, co. 2, lett. l) - Art. 9, co. 6, lett. o) - Art. 11, co. 5 - Art. 32, co. 5-bis - Art. 37, co. 14-bis - Art. 51, co. 1 -Art. 206, co. 4 - Art. 299, co. 1" ]
1. Ai fini ed agli effetti delle disposizioni di cui al presente decreto legislativo si intende per:a) «lavoratore»: persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambitodell’organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine diapprendere un mestiere, un’arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari. Al lavoratorecosì definito è equiparato: il socio lavoratore di cooperativa o di società, anche di fatto, che presta la sua attivitàper conto delle società e dell’ente stesso; l’associato in partecipazione di cui all’articolo 2549(N), e seguenti delCodice civile; il soggetto beneficiario delle iniziative di tirocini formativi e di orientamento di cui all’articolo 18 dellaLegge 24 giugno 1997, n. 196(N), e di cui a specifiche disposizioni delle Leggi regionali promosse al fine di realizzaremomenti di alternanza tra studio e lavoro o di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta delmondo del lavoro; l’allievo degli istituti di istruzione ed universitari e il partecipante ai corsi di formazioneprofessionale nei quali si faccia uso di laboratori, attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici,ivi comprese le apparecchiature fornite di videoterminali limitatamente ai periodi in cui l’allievo sia effettivamenteapplicato alla strumentazioni o ai laboratori in questione; i volontari del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco e dellaProtezione Civile; il lavoratore di cui al decreto legislativo 1° dicembre 1997, n. 468(N), e successive modificazioni;b) «datore di lavoro»: il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondoil tipo e l’assetto dell’organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilitàdell’organizzazione stessa o dell’unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa. Nelle pubblicheamministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165(N), per datore di lavorosi intende il dirigente al quale spettano i poteri di gestione, ovvero il funzionario non avente qualifica dirigenziale,nei soli casi in cui quest’ultimo sia preposto ad un ufficio avente autonomia gestionale, individuato dall’organo divertice delle singole amministrazioni tenendo conto dell’ubicazione e dell’ambito funzionale degli uffici nei qualiviene svolta l’attività, e dotato di autonomi poteri decisionali e di spesa. In caso di omessa individuazione, o diindividuazione non conforme ai criteri sopra indicati, il datore di lavoro coincide con l’organo di vertice medesimo;c) «azienda»: il complesso della struttura organizzata dal datore di lavoro pubblico o privato;d) «dirigente»: persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguatialla natura dell’incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l’attività lavorativa evigilando su di essa;e) «preposto»: persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionaliadeguati alla natura dell’incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l’attuazione delledirettive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale poteredi iniziativa;f) «responsabile del servizio di prevenzione e protezione»: persona in possesso delle capacità e dei requisitiprofessionali di cui all’articolo 32 designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio diprevenzione e protezione dai rischi;g) «addetto al servizio di prevenzione e protezione»: persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionalidi cui all’articolo 32, facente parte del servizio di cui alla lettera l);h) «medico competente»: medico in possesso di uno dei titoli e dei requisiti formativi e professionali di cui all’articolo38, che collabora, secondo quanto previsto all’articolo 29, comma 1, con il datore di lavoro ai fini della valutazionedei rischi ed è nominato dallo stesso per effettuare la sorveglianza sanitaria e per tutti gli altri compiti di cui alpresente decreto;i) «rappresentante dei lavoratori per la sicurezza»: persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori perquanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro;l) «servizio di prevenzione e protezione dai rischi»: insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o interni all’aziendafinalizzati all’attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i lavoratori;m) «sorveglianza sanitaria»: insieme degli atti medici, finalizzati alla tutela dello stato di salute e sicurezza deilavoratori, in relazione all’ambiente di lavoro, ai fattori di rischio professionali e alle modalità di svolgimentodell’attività lavorativa;n) «prevenzione»: il complesso delle disposizioni o misure necessarie anche secondo la particolarità del lavoro,l’esperienza e la tecnica, per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione edell’integrità dell’ambiente esterno;o) «salute»: stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in un’assenza di malattia od’infermità;p) «sistema di promozione della salute e sicurezza»: complesso dei soggetti istituzionali che concorrono, con lapartecipazione delle parti sociali, alla realizzazione dei programmi di intervento finalizzati a migliorare le condizionidi salute e sicurezza dei lavoratori;q) «valutazione dei rischi»: valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratoripresenti nell’ambito dell’organizzazione in cui essi prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguatemisure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramentonel tempo dei livelli di salute e sicurezza;r) «pericolo»: proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni;s) «rischio»: probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizionead un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione;t) «unità produttiva»: stabilimento o struttura finalizzati alla produzione di beni o all’erogazione di servizi, dotati diautonomia finanziaria e tecnico funzionale;u) «norma tecnica»: specifica tecnica, approvata e pubblicata da un’organizzazione internazionale, da un organismoeuropeo o da un organismo nazionale di normalizzazione, la cui osservanza non sia obbligatoria;v) «buone prassi»: soluzioni organizzative o procedurali coerenti con la normativa vigente e con le norme di buonatecnica, adottate volontariamente e finalizzate a promuovere la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro attraverso lariduzione dei rischi e il miglioramento delle condizioni di lavoro, elaborate e raccolte dalle Regioni, dall’Istitutosuperiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro (ISPESL), dall’Istituto nazionale per l’assicurazione controgli infortuni sul lavoro (INAIL) e dagli organismi paritetici di cui all’articolo 51, validate dalla Commissione consultivapermanente di cui all’articolo 6, previa istruttoria tecnica dell’ISPESL, che provvede a assicurarne la più ampiadiffusione;z) «linee guida»: atti di indirizzo e coordinamento per l’applicazione della normativa in materia di salute e sicurezzapredisposti dai ministeri, dalle regioni, dall’ISPESL e dall’INAIL e approvati in sede di Conferenza permanente peri rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano;aa) «formazione»: processo educativo attraverso il quale trasferire ai lavoratori ed agli altri soggetti del sistema diprevenzione e protezione aziendale conoscenze e procedure utili alla acquisizione di competenze per losvolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda e alla identificazione, alla riduzione e alla gestione deirischi;bb) «informazione»: complesso delle attività dirette a fornire conoscenze utili alla identificazione, alla riduzione e allagestione dei rischi in ambiente di lavoro;cc) «addestramento»: complesso delle attività dirette a fare apprendere ai lavoratori l’uso corretto di attrezzature,macchine, impianti, sostanze, dispositivi, anche di protezione individuale, e le procedure di lavoro;dd) «modello di organizzazione e di gestione»: modello organizzativo e gestionale per la definizione e l’attuazione diuna politica aziendale per la salute e sicurezza, ai sensi dell’articolo 6, comma 1, lettera a), del decreto legislativo8 giugno 2001, n. 231(N), idoneo a prevenire i reati di cui agli articoli 589 e 590, terzo comma, del Codice penale(N),commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela della salute sul lavoro;ee) «organismi paritetici»: organismi costituiti a iniziativa di una o più associazioni dei datori e dei prestatori di lavorocomparativamente più rappresentative sul piano nazionale, quali sedi privilegiate per: la programmazione di attivitàformative e l’elaborazione e la raccolta di buone prassi a fini prevenzionistici; lo sviluppo di azioni inerenti allasalute e alla sicurezza sul lavoro; la l’assistenza alle imprese finalizzata all’attuazione degli adempimenti in materia;ogni altra attività o funzione assegnata loro dalla Legge o dai Contratti collettivi di riferimento;ff) «responsabilità sociale delle imprese»: integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delleaziende e organizzazioni nelle loro attività commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate.CIRCOLARI• Circolare n. 13/2012 del 05/06/2012 Oggetto: Nozione organismi paritetici nel settore edile - soggetti legittimati all’attività formativaINTERPELLI• INTERPELLO N. 4/2018 del 25/06/2018 - Salute e sicurezza nell’alternanza scuola-lavoro e nei tirocini formativiNote all’Art. 2:Richiami all’Art. 2:- Art. 9, co. 2, lett. b) - Art. 9, co. 2, lett. i) - Art. 9, co. 2, lett. l) - Art. 9, co. 6, lett. o) - Art. 11, co. 5 - Art. 32, co. 5-bis - Art. 37, co. 14-bis - Art. 51, co. 1 -Art. 206, co. 4 - Art. 299, co. 1
Articolo 3 - Campo di applicazione
[ "Il presente decreto legislativo si applica a tutti i settori di attività, privati e pubblici, e a tutte le tipologie di rischio.", "Nei riguardi delle Forze armate e di Polizia, del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e delladifesa civile, dei servizi di Protezione Civile, nonché nell’ambito delle strutture giudiziarie, penitenziarie, di quelledestinate per finalità istituzionali alle attività degli organi con compiti in materia di ordine e sicurezza pubblica, delleuniversità, degli istituti di istruzione universitaria, delle istituzioni dell’alta formazione artistica e coreutica, degli istitutidi istruzione ed educazione di ogni ordine e grado, degli uffici all’estero di cui all’articolo 30 del decreto del Presidentedella Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18, e dei mezzi di trasporto aerei e marittimi, le disposizioni del presente decretolegislativo sono applicate tenendo conto delle effettive particolari esigenze connesse al servizio espletato o allepeculiarità organizzative ivi comprese quelle per la tutela della salute e sicurezza del personale nel corso dioperazioni ed attività condotte dalla Forze armate, compresa l’Arma dei Carabinieri, nonché dalle altre Forze dipolizia e dal Corpo dei Vigili del fuoco, nonché dal Dipartimento della protezione civile fuori dal territorio nazionale,individuate entro e non oltre ventiquattro1 mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto legislativo condecreti emanati, ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400(N), dai Ministri competenti diconcerto con i Ministri del lavoro, della salute e delle politiche sociali, e per le riforme e le innovazioni nella pubblicaamministrazione, acquisito il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Provinceautonome di Trento e di Bolzano, sentite le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul pianonazionale nonché, relativamente agli schemi di Decreti di interesse delle Forze armate, compresa l’Arma deicarabinieri ed il Corpo della Guardia di finanza, gli organismi a livello nazionale rappresentativi del personale militare;analogamente si provvede per quanto riguarda gli archivi, le biblioteche e i musei solo nel caso siano sottoposti aparticolari vincoli di tutela dei beni artistici storici e culturali. Con Decreti, da emanare entro cinquantacinque mesi2dalla data di entrata in vigore del presente decreto, ai sensi dell’articolo 17, comma 23,della Legge 23 agosto 1988,n. 400(N), su proposta dei Ministri competenti, di concerto con il Ministro del lavoro, della salute e delle politichesociali, acquisito il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonomedi Trento e di Bolzano, si provvede a dettare le disposizioni necessarie a consentire il coordinamento con la disciplinarecata dal presente decreto della normativa relativa alle attività lavorative a bordo delle navi, di cui al decretolegislativo 27 luglio 1999, n. 271(N), in ambito portuale, di cui al decreto legislativo 27 luglio 1999, n. 272(N), e per ilsettore delle navi da pesca, di cui al decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 298(N), e l’armonizzazione delle disposizionitecniche di cui ai titoli dal II al XII del medesimo decreto con la disciplina in tema di trasporto ferroviario contenutanella Legge 26 aprile 1974, n. 191(N), e relativi Decreti di attuazione.", "Fino all’emanazione dei decreti di cui al comma 2, sono fatte salve le disposizioni attuative dell’articolo 1, comma2, del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626(N), nonché le disposizioni di cui al decreto legislativo 27 luglio1999, n. 271(N), al decreto legislativo 27 luglio 1999, n. 272(N), al decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 298, e ledisposizioni tecniche del decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1955, n. 547(N), e del decreto delPresidente della Repubblica 7 gennaio 1956, n. 164(N), richiamate dalla Legge 26 aprile 1974, n. 191(N), e dai relativiDecreti di attuazione. Gli schemi dei decreti di cui al citato comma 2 del presente articolo sono trasmessi alle camereper l’espressione del parere da parte delle Commissioni parlamentari competenti, da rendere entro trenta giorni dalladata di assegnazione.43-bis. Nei riguardi delle cooperative sociali di cui alla legge 8 novembre 1991, n. 381, e delle organizzazioni divolontariato della protezione civile, ivi compresi i volontari della Croce Rossa Italiana e del Corpo Nazionale soccorsoalpino e speleologico, e i volontari dei vigili del fuoco, le disposizioni del presente decreto legislativo sono applicatetenendo conto delle particolari modalità di svolgimento delle rispettive attività, individuate entro il 31 dicembre 20105con decreto del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con il Dipartimento dellaprotezione civile e il Ministero dell’interno, sentita la Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezzasul lavoro.", "Il presente decreto legislativo si applica a tutti i lavoratori e lavoratrici, subordinati e autonomi, nonché ai soggetti1 Ai sensi dell’articolo 8 comma 12 del D.L. 31 maggio 2010 n. 78, convertito con modificazioni con la Legge 30 luglio 2010 n. 122 pubblicato sul S.O. n. 174alla G.U. n. 176 del 30 luglio 2010 “Al fine di adottare le opportune misure organizzative, … omissis … il termine di applicazione delle disposizioni di cui …omissis … all’articolo 3, comma 2, primo periodo, del medesimo decreto legislativo è differito di dodici mesi”. Tale disposizione entra in vigore il 31/07/", "2 termine così modificato dall’art. 1 comma 01 della Legge 12 luglio 2012 n. 101, di conversione del D.L. 12 maggio2012 n. 57, pubblicata sulla G.U. n. 162del 13 luglio", "[termine già modificato: 1) dall’art. 2 comma 51 della Legge 26 febbraio 2011 n. 10, di conversione del D.L. 29 docembre 2010 n. 225,pubblicata sul S.O. n. 53 alla G.U. n. 47 del 26 febbraio 2011; 2) dall’art. 6 comma 9-ter della Legge 25/2010, pubblicata sul S.O. n. 39 alla G.U. n. 48 del 28Febbraio 2010]3 Frase così modificata dall’art. 32, comma 2-ter del D.L. 30 dicembre 2008, n. 207 convertito dalla Legge 27 febbraio 2009, n. 144 Comma così modificato dall’art. 1 comma 1 del decreto-legge 12 maggio 2012, n. 57, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 111 del 14 maggio 2012, comemodificato dalla Legge di conversione 12 luglio 2012 n. 101 pubblicata sulla G.U. n. 162 del 13 luglio 2012;5 Ai sensi della tabella richiamata dall’art. 1 comma 1 del D.L. n. 225/2010, convertito con la Legge 26 febbraio 2011 n. 10 pubblicata sul S.O. n. 53 alla G.U.n. 47 del 26 febbraio 2011, il termine di scadenza è prorogato al 31 marzo", "ad essi equiparati, fermo restando quanto previsto dai commi successivi del presente articolo.", "Comma abrogato dall’art. 55, comma 1, lettera e), del D.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81 (SO n.34 alla G.U. 24/06/2015,n.144, in vigore dal 25/06/2015).", "Nell’ipotesi di distacco del lavoratore di cui all’articolo 30 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276(N), esuccessive modificazioni, tutti gli obblighi di prevenzione e protezione sono a carico del distaccatario, fatto salvol’obbligo a carico del distaccante di informare e formare il lavoratore sui rischi tipici generalmente connessi allosvolgimento delle mansioni per le quali egli viene distaccato. Per il personale delle pubbliche amministrazioni di cuiall’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165(N), che presta servizio con rapporto didipendenza funzionale presso altre amministrazioni pubbliche, organi o autorità nazionali, gli obblighi di cui alpresente decreto sono a carico del datore di lavoro designato dall’amministrazione, organo o autorità ospitante.", "Nei confronti dei lavoratori a progetto di cui agli articoli 61, e seguenti, del decreto legislativo 10 settembre 2003,n. 2767 (N), e successive modificazioni, e dei collaboratori coordinati e continuativi di cui all’articolo 409, primo comma,n. 3, del Codice di procedura civile(N), le disposizioni di cui al presente decreto si applicano ove la prestazionelavorativa si svolga nei luoghi di lavoro del committente.", "Nei confronti dei lavoratori che effettuano prestazioni di lavoro accessorio, le disposizioni di cui al presente decretoe le altre norme speciali vigenti in materia di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori si applicano nei casi in cuila prestazione sia svolta a favore di un committente imprenditore o professionista. Negli altri casi si applicanoesclusivamente le disposizioni di cui all’articolo", "Sono comunque esclusi dall’applicazione delle disposizioni di cuial presente decreto e delle altre norme speciali vigenti in materia di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori ipiccoli lavori domestici a carattere straordinario, compresi l’insegnamento privato supplementare e l’assistenzadomiciliare ai bambini, agli anziani, agli ammalati e ai disabili.8", "Fermo restando quanto previsto dalla legge 18 dicembre 1973, n. 877, ai lavoratori a domicilio ed ai lavoratori cherientrano nel campo di applicazione del contratto collettivo dei proprietari di fabbricati trovano applicazione gli obblighidi informazione e formazione di cui agli articoli 36 e", "Ad essi devono inoltre essere forniti i necessari dispositivi diprotezione individuali in relazione alle effettive mansioni assegnate. Nell’ipotesi in cui il datore di lavoro forniscaattrezzature proprie, o per il tramite di terzi, tali attrezzature devono essere conformi alle disposizioni di cui al TitoloIII.", "A tutti i lavoratori subordinati che effettuano una prestazione continuativa di lavoro a distanza, mediantecollegamento informatico e telematico, compresi quelli di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo1999, n. 70(N), e di cui all’Accordo-Quadro Europeo sul telelavoro concluso il 16 luglio 2002, si applicano ledisposizioni di cui al Titolo VII, indipendentemente dall’ambito in cui si svolge la prestazione stessa. Nell’ipotesi incui il datore di lavoro fornisca attrezzature proprie, o per il tramite di terzi, tali attrezzature devono essere conformialle disposizioni di cui al Titolo III. I lavoratori a distanza sono informati dal datore di lavoro circa le politiche aziendaliin materia di salute e sicurezza sul lavoro, in particolare in ordine alle esigenze relative ai videoterminali ed applicanocorrettamente le Direttive aziendali di sicurezza. Al fine di verificare la corretta attuazione della normativa in materiadi tutela della salute e sicurezza da parte del lavoratore a distanza, il datore di lavoro, le rappresentanze dei lavoratorie le autorità competenti hanno accesso al luogo in cui viene svolto il lavoro nei limiti della normativa nazionale e deicontratti collettivi, dovendo tale accesso essere subordinato al preavviso e al consenso del lavoratore qualora laprestazione sia svolta presso il suo domicilio. Il lavoratore a distanza può chiedere ispezioni. Il datore di lavorogarantisce l’adozione di misure dirette a prevenire l’isolamento del lavoratore a distanza rispetto agli altri lavoratoriinterni all’azienda, permettendogli di incontrarsi con i colleghi e di accedere alle informazioni dell’azienda, nel rispettodi regolamenti o accordi aziendali.", "Nei confronti dei lavoratori autonomi di cui all’articolo 2222(N) del Codice civile si applicano le disposizioni di cui6 Commento personale: per comodità si riportano:• il comma 1 dell’art. 33 del d.lgs. 15 giugno 2015, n. 81, recante “Forma del contratto di somministrazione”: Il contratto di somministrazione di lavoro éstipulato in forma scritta e contiene i seguenti elementi: … omissis … c) l’indicazione di eventuali rischi per la salute e la sicurezza del lavoratore e lemisure di prevenzione adottate;• il comma 4 dell’art. 35 del d.lgs. 15 giugno 2015, n. 81, recante “Tutela del lavoratore, esercizio del potere disciplinare e regime della solidarieta”: “Ilsomministratore informa i lavoratori sui rischi per la sicurezza e la salute connessi alle attività produttive e li forma e addestra all’uso delle attrezzaturedi lavoro necessarie allo svolgimento dell’attività lavorativa per la quale essi vengono assunti, in conformità al decreto legislativo 9 aprile 2008, n.", "Ilcontratto di somministrazione può prevedere che tale obbligo sia adempiuto dall’utilizzatore. L’utilizzatore osserva nei confronti dei lavoratorisomministrati gli obblighi di prevenzione e protezione cui è tenuto, per legge e contratto collettivo, nei confronti dei propri dipendenti.”7 L’art. 52 del D.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81, recante “Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a normadell'articolo 1, comma 7, della legge 10 dicembre 2014, n. 183”, sul superamento del contratto a progetto ha disposto che: “", "Le disposizioni di cui agli articolida 61 a 69-bis del decreto legislativo n. 276 del 2003 sono abrogate e continuano ad applicarsi esclusivamente per la regolazione dei contratti già in atto alladata di entrata in vigore del presente decreto” (G.U. n. 144 del 24/06/2015 – S.O. n. 34, in vigore dal 29/06/15)8 Comma così modificato dall’art. 20 d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 recante “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degliadempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge 10 dicembre 2014,n.183” (G.U. n. 221 del 23/09/2015 - S.O. n. 53, in vigore dal 24/09/2015)9 Ai fini della tutela della salute e della sicurezza al prestatore di lavoro occasionale, di cui all’art. 54-bis del D.L. 24 aprile 2017, n. 50, convertito conmodificazioni dalla L. 21 giugno 2017, n. 96, recante “Disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventiper le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo”, secondo quanto dal comma 3 dello stesso art. 54-bis, si applica l’articolo 3, comma 8, del decretolegislativo 9 aprile 2008, n. 81 (GU n.95 del 24/04/2017 – S.O n. 20, in vigore dal 24/06/2017)agli articoli 21 e", "Nei confronti dei componenti dell’impresa familiare di cui all’articolo 230-bis(N) del Codice civile, dei coltivatoridiretti del fondo, degli artigiani e dei piccoli commercianti e dei soci delle società semplici operanti nel settore agricolosi applicano le disposizioni di cui all’articolo", "12-bis. Nei confronti dei volontari di cui alla legge 11 agosto 1991, n. 266(N), dei volontari che effettuano serviziocivile, dei soggetti che svolgono attività di volontariato in favore delle associazioni di promozione sociale di cui allalegge 7 dicembre 2000, n. 383, delle associazioni sportive dilettantistiche di cui alla legge 16 dicembre 1991, n. 398,e all’articolo 90 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, e delle associazioni religiose, dei volontari accolti nell’ambitodei programmi internazionali di educazione non formale, nonché nei confronti di tutti i soggetti di cui all’articolo 67,comma 1, lettera m), del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, esuccessive modificazioni, si applicano le disposizioni di cui all’articolo 21 del presente decreto. Con accordi tra isoggetti e le associazioni o gli enti di servizio civile possono essere individuate le modalità di attuazione della tuteladi cui al primo periodo. Ove uno dei soggetti di cui al primo periodo svolga la sua prestazione nell’ambito diun’organizzazione di un datore di lavoro, questi è tenuto a fornire al soggetto dettagliate informazioni sui rischispecifici esistenti negli ambienti nei quali è chiamato ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenzaadottate in relazione alla sua attività. Egli è altresì tenuto ad adottare le misure utili a eliminare o, ove ciò non siapossibile, a ridurre al minimo i rischi da interferenze tra la prestazione del soggetto e altre attività che si svolganonell’ambito della medesima organizzazione.", "In considerazione della specificità dell’attività esercitata dalle imprese medie e piccole operanti nel settoreagricolo, il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con i Ministri della salute e dellepolitiche agricole, alimentari e forestali11, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, nelrispetto dei livelli generali di tutela di cui alla normativa in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, elimitatamente alle imprese che impiegano lavoratori stagionali ciascuno dei quali non superi le cinquanta giornatelavorative e per un numero complessivo di lavoratori compatibile con gli ordinamenti colturali aziendali, provvede ademanare disposizioni per semplificare gli adempimenti relativi all’informazione, formazione e sorveglianza sanitariaprevisti dal presente decreto, sentite le organizzazioni sindacali e datoriali comparativamente più rappresentative delsettore sul piano nazionale. I contratti collettivi stipulati dalle predette organizzazioni definiscono specifiche modalitàdi attuazione delle previsioni del presente decreto legislativo concernenti il rappresentante dei lavoratori per lasicurezza nel caso le imprese utilizzino esclusivamente la tipologia di lavoratori stagionali di cui al precedenteperiodo.13-bis. Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali e del Ministro della salute, adottato ai sensidell’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, previo parere delle competenti Commissioniparlamentari e sentite la Commissione consultiva per la salute e sicurezza sul lavoro di cui all’articolo 6 del presentedecreto e la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e diBolzano, nel rispetto dei livelli generali di tutela di cui alla normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro e fermirestando gli obblighi di cui agli articoli 36 e 37 del presente decreto, sono definite misure di semplificazione delladocumentazione, anche ai fini dell’inserimento di tale documentazione nel libretto formativo del cittadino, chedimostra l’adempimento da parte del datore di lavoro degli obblighi di informazione e formazione previsti dal presentedecreto in relazione a prestazioni lavorative regolamentate dal decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, cheimplicano una permanenza del lavoratore in azienda per un periodo non superiore a cinquanta giornate lavorativenell’anno solare di riferimento.1213-ter. Con un ulteriore decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali e del Ministro della salute, adottato diconcerto con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, sentite le Commissioni parlamentari competentiper materia e la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e diBolzano, nel rispetto dei livelli generali di tutela di cui alla normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro, sonodefinite misure di semplificazione degli adempimenti relativi all’informazione, formazione, valutazione dei rischi esorveglianza sanitaria per le imprese agricole, con particolare riferimento a lavoratori a tempo determinato estagionali, e per le imprese di piccole dimensioni.1310 Comma da ultimo modificato dall’art. 20 d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 recante “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degliadempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge 10 dicembre 2014,n.183” (G.U. n. 221 del 23/09/2015 - S.O. n. 53, in vigore dal 24/09/2015), già modificato dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioniurgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 - S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del20/08/2013 - S.O. n. 63);11 Commento personale all’art. 3 comma 13: la frase “di concerto con i Ministri della salute e delle politiche agricole, alimentari e forestali” andrebbesostituita con “di concerto con il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali”12 Comma inserito dall’art. 35 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 -S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);13 Comma inserito dall’art. 35 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 -S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);inoiznilane S• aAnrzt.i o3n, ic op.e 1r 2il- bdias:t oarrer edsit ola dvao rdou ee ail qduiaritgtreon mtee si o ammenda da 921,38 a", "914,03 euro [Art. 55, co. 5, lett. a]aPSDECRETI ATTUATIVI• Decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90 - Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare, a normadell’articolo 14 della legge 28 novembre 2005, n.", "• Decreto interministeriale 13 aprile 2011 - Disposizioni in attuazione dell’articolo 3, comma 3-bis, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, comemodificato ed integrato dal decreto legislativo 3 agosto 2009, n. 106, in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.• Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 28 novembre 2011, n. 231 - Regolamento di attuazione dell’articolo 3, comma 2, del decreto legislativo9 aprile 2008, n. 81, recante “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi dilavoro”, relativamente all’individuazione delle particolari esigenze connesse all’espletamento delle attività del Dipartimento della protezione civile, nelconseguimento delle finalità proprie dei servizi di protezione civile.• Decreto interministeriale 16 febbraio 2012, n. 51 - Regolamento recante disposizioni in materia di tutela della salute e della sicurezza degli ufficiall’estero ai sensi dell’articolo 3, comma 2, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n.", "• Decreto interministeriale 27 marzo 2013 - Semplificazione in materia di informazione, formazione e sorveglianza sanitaria dei lavoratori stagionali delsettore agricolo• Decreto interministeriale 18 novembre 2014, n. 201 - Regolamento recante norme per l’applicazione, nell’ambito dell’amministrazione della giustizia,delle disposizioni in materia di sicurezza e salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro.INTERPELLI• INTERPELLO N. 12/2013 del 24/10/2013 - Obbligatorietà del DVR, sicurezza pareti vetrate e spogliatoi ed armadi per il vestiario per le strutturepenitenziarie• INTERPELLO N. 13/2013 del 24/10/2013 - Lavoro a domicilio• INTERPELLO N. 8/2014 del 13/03/2014 - Obbligo di redazione del documento di valutazione dei rischi per i volontari• INTERPELLO N. 11/2014 del 11/07/2014 – Applicabilità del D.Lgs. n. 81/2008 negli ambiti del Dipartimento della Pubblica Sicurezza• INTERPELLO N. 3/2018 del 29/05/2018 - Pubblica sicurezza - Valutazione dei rischi e luogo di lavoroNote all’Art. 3Richiami all’Art. 3:- Art. 18, co. 1 - Art. 19, co. 1 - Art. 36, co. 3 - Art. 199, co. 1 - Art. 206, co. 4 - Art. 304, co. 1 - ALL. XXXIV" ]
1. Il presente decreto legislativo si applica a tutti i settori di attività, privati e pubblici, e a tutte le tipologie di rischio.2. Nei riguardi delle Forze armate e di Polizia, del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e delladifesa civile, dei servizi di Protezione Civile, nonché nell’ambito delle strutture giudiziarie, penitenziarie, di quelledestinate per finalità istituzionali alle attività degli organi con compiti in materia di ordine e sicurezza pubblica, delleuniversità, degli istituti di istruzione universitaria, delle istituzioni dell’alta formazione artistica e coreutica, degli istitutidi istruzione ed educazione di ogni ordine e grado, degli uffici all’estero di cui all’articolo 30 del decreto del Presidentedella Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18, e dei mezzi di trasporto aerei e marittimi, le disposizioni del presente decretolegislativo sono applicate tenendo conto delle effettive particolari esigenze connesse al servizio espletato o allepeculiarità organizzative ivi comprese quelle per la tutela della salute e sicurezza del personale nel corso dioperazioni ed attività condotte dalla Forze armate, compresa l’Arma dei Carabinieri, nonché dalle altre Forze dipolizia e dal Corpo dei Vigili del fuoco, nonché dal Dipartimento della protezione civile fuori dal territorio nazionale,individuate entro e non oltre ventiquattro1 mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto legislativo condecreti emanati, ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400(N), dai Ministri competenti diconcerto con i Ministri del lavoro, della salute e delle politiche sociali, e per le riforme e le innovazioni nella pubblicaamministrazione, acquisito il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Provinceautonome di Trento e di Bolzano, sentite le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul pianonazionale nonché, relativamente agli schemi di Decreti di interesse delle Forze armate, compresa l’Arma deicarabinieri ed il Corpo della Guardia di finanza, gli organismi a livello nazionale rappresentativi del personale militare;analogamente si provvede per quanto riguarda gli archivi, le biblioteche e i musei solo nel caso siano sottoposti aparticolari vincoli di tutela dei beni artistici storici e culturali. Con Decreti, da emanare entro cinquantacinque mesi2dalla data di entrata in vigore del presente decreto, ai sensi dell’articolo 17, comma 23,della Legge 23 agosto 1988,n. 400(N), su proposta dei Ministri competenti, di concerto con il Ministro del lavoro, della salute e delle politichesociali, acquisito il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonomedi Trento e di Bolzano, si provvede a dettare le disposizioni necessarie a consentire il coordinamento con la disciplinarecata dal presente decreto della normativa relativa alle attività lavorative a bordo delle navi, di cui al decretolegislativo 27 luglio 1999, n. 271(N), in ambito portuale, di cui al decreto legislativo 27 luglio 1999, n. 272(N), e per ilsettore delle navi da pesca, di cui al decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 298(N), e l’armonizzazione delle disposizionitecniche di cui ai titoli dal II al XII del medesimo decreto con la disciplina in tema di trasporto ferroviario contenutanella Legge 26 aprile 1974, n. 191(N), e relativi Decreti di attuazione.3. Fino all’emanazione dei decreti di cui al comma 2, sono fatte salve le disposizioni attuative dell’articolo 1, comma2, del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626(N), nonché le disposizioni di cui al decreto legislativo 27 luglio1999, n. 271(N), al decreto legislativo 27 luglio 1999, n. 272(N), al decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 298, e ledisposizioni tecniche del decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1955, n. 547(N), e del decreto delPresidente della Repubblica 7 gennaio 1956, n. 164(N), richiamate dalla Legge 26 aprile 1974, n. 191(N), e dai relativiDecreti di attuazione. Gli schemi dei decreti di cui al citato comma 2 del presente articolo sono trasmessi alle camereper l’espressione del parere da parte delle Commissioni parlamentari competenti, da rendere entro trenta giorni dalladata di assegnazione.43-bis. Nei riguardi delle cooperative sociali di cui alla legge 8 novembre 1991, n. 381, e delle organizzazioni divolontariato della protezione civile, ivi compresi i volontari della Croce Rossa Italiana e del Corpo Nazionale soccorsoalpino e speleologico, e i volontari dei vigili del fuoco, le disposizioni del presente decreto legislativo sono applicatetenendo conto delle particolari modalità di svolgimento delle rispettive attività, individuate entro il 31 dicembre 20105con decreto del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con il Dipartimento dellaprotezione civile e il Ministero dell’interno, sentita la Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezzasul lavoro.4. Il presente decreto legislativo si applica a tutti i lavoratori e lavoratrici, subordinati e autonomi, nonché ai soggetti1 Ai sensi dell’articolo 8 comma 12 del D.L. 31 maggio 2010 n. 78, convertito con modificazioni con la Legge 30 luglio 2010 n. 122 pubblicato sul S.O. n. 174alla G.U. n. 176 del 30 luglio 2010 “Al fine di adottare le opportune misure organizzative, … omissis … il termine di applicazione delle disposizioni di cui …omissis … all’articolo 3, comma 2, primo periodo, del medesimo decreto legislativo è differito di dodici mesi”. Tale disposizione entra in vigore il 31/07/2010.2 termine così modificato dall’art. 1 comma 01 della Legge 12 luglio 2012 n. 101, di conversione del D.L. 12 maggio2012 n. 57, pubblicata sulla G.U. n. 162del 13 luglio 2012. [termine già modificato: 1) dall’art. 2 comma 51 della Legge 26 febbraio 2011 n. 10, di conversione del D.L. 29 docembre 2010 n. 225,pubblicata sul S.O. n. 53 alla G.U. n. 47 del 26 febbraio 2011; 2) dall’art. 6 comma 9-ter della Legge 25/2010, pubblicata sul S.O. n. 39 alla G.U. n. 48 del 28Febbraio 2010]3 Frase così modificata dall’art. 32, comma 2-ter del D.L. 30 dicembre 2008, n. 207 convertito dalla Legge 27 febbraio 2009, n. 144 Comma così modificato dall’art. 1 comma 1 del decreto-legge 12 maggio 2012, n. 57, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 111 del 14 maggio 2012, comemodificato dalla Legge di conversione 12 luglio 2012 n. 101 pubblicata sulla G.U. n. 162 del 13 luglio 2012;5 Ai sensi della tabella richiamata dall’art. 1 comma 1 del D.L. n. 225/2010, convertito con la Legge 26 febbraio 2011 n. 10 pubblicata sul S.O. n. 53 alla G.U.n. 47 del 26 febbraio 2011, il termine di scadenza è prorogato al 31 marzo 2011.ad essi equiparati, fermo restando quanto previsto dai commi successivi del presente articolo.5. Comma abrogato dall’art. 55, comma 1, lettera e), del D.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81 (SO n.34 alla G.U. 24/06/2015,n.144, in vigore dal 25/06/2015).66. Nell’ipotesi di distacco del lavoratore di cui all’articolo 30 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276(N), esuccessive modificazioni, tutti gli obblighi di prevenzione e protezione sono a carico del distaccatario, fatto salvol’obbligo a carico del distaccante di informare e formare il lavoratore sui rischi tipici generalmente connessi allosvolgimento delle mansioni per le quali egli viene distaccato. Per il personale delle pubbliche amministrazioni di cuiall’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165(N), che presta servizio con rapporto didipendenza funzionale presso altre amministrazioni pubbliche, organi o autorità nazionali, gli obblighi di cui alpresente decreto sono a carico del datore di lavoro designato dall’amministrazione, organo o autorità ospitante.7. Nei confronti dei lavoratori a progetto di cui agli articoli 61, e seguenti, del decreto legislativo 10 settembre 2003,n. 2767 (N), e successive modificazioni, e dei collaboratori coordinati e continuativi di cui all’articolo 409, primo comma,n. 3, del Codice di procedura civile(N), le disposizioni di cui al presente decreto si applicano ove la prestazionelavorativa si svolga nei luoghi di lavoro del committente.8. Nei confronti dei lavoratori che effettuano prestazioni di lavoro accessorio, le disposizioni di cui al presente decretoe le altre norme speciali vigenti in materia di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori si applicano nei casi in cuila prestazione sia svolta a favore di un committente imprenditore o professionista. Negli altri casi si applicanoesclusivamente le disposizioni di cui all’articolo 21. Sono comunque esclusi dall’applicazione delle disposizioni di cuial presente decreto e delle altre norme speciali vigenti in materia di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori ipiccoli lavori domestici a carattere straordinario, compresi l’insegnamento privato supplementare e l’assistenzadomiciliare ai bambini, agli anziani, agli ammalati e ai disabili.8 99. Fermo restando quanto previsto dalla legge 18 dicembre 1973, n. 877, ai lavoratori a domicilio ed ai lavoratori cherientrano nel campo di applicazione del contratto collettivo dei proprietari di fabbricati trovano applicazione gli obblighidi informazione e formazione di cui agli articoli 36 e 37. Ad essi devono inoltre essere forniti i necessari dispositivi diprotezione individuali in relazione alle effettive mansioni assegnate. Nell’ipotesi in cui il datore di lavoro forniscaattrezzature proprie, o per il tramite di terzi, tali attrezzature devono essere conformi alle disposizioni di cui al TitoloIII.10. A tutti i lavoratori subordinati che effettuano una prestazione continuativa di lavoro a distanza, mediantecollegamento informatico e telematico, compresi quelli di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo1999, n. 70(N), e di cui all’Accordo-Quadro Europeo sul telelavoro concluso il 16 luglio 2002, si applicano ledisposizioni di cui al Titolo VII, indipendentemente dall’ambito in cui si svolge la prestazione stessa. Nell’ipotesi incui il datore di lavoro fornisca attrezzature proprie, o per il tramite di terzi, tali attrezzature devono essere conformialle disposizioni di cui al Titolo III. I lavoratori a distanza sono informati dal datore di lavoro circa le politiche aziendaliin materia di salute e sicurezza sul lavoro, in particolare in ordine alle esigenze relative ai videoterminali ed applicanocorrettamente le Direttive aziendali di sicurezza. Al fine di verificare la corretta attuazione della normativa in materiadi tutela della salute e sicurezza da parte del lavoratore a distanza, il datore di lavoro, le rappresentanze dei lavoratorie le autorità competenti hanno accesso al luogo in cui viene svolto il lavoro nei limiti della normativa nazionale e deicontratti collettivi, dovendo tale accesso essere subordinato al preavviso e al consenso del lavoratore qualora laprestazione sia svolta presso il suo domicilio. Il lavoratore a distanza può chiedere ispezioni. Il datore di lavorogarantisce l’adozione di misure dirette a prevenire l’isolamento del lavoratore a distanza rispetto agli altri lavoratoriinterni all’azienda, permettendogli di incontrarsi con i colleghi e di accedere alle informazioni dell’azienda, nel rispettodi regolamenti o accordi aziendali.11. Nei confronti dei lavoratori autonomi di cui all’articolo 2222(N) del Codice civile si applicano le disposizioni di cui6 Commento personale: per comodità si riportano:• il comma 1 dell’art. 33 del d.lgs. 15 giugno 2015, n. 81, recante “Forma del contratto di somministrazione”: Il contratto di somministrazione di lavoro éstipulato in forma scritta e contiene i seguenti elementi: … omissis … c) l’indicazione di eventuali rischi per la salute e la sicurezza del lavoratore e lemisure di prevenzione adottate;• il comma 4 dell’art. 35 del d.lgs. 15 giugno 2015, n. 81, recante “Tutela del lavoratore, esercizio del potere disciplinare e regime della solidarieta”: “Ilsomministratore informa i lavoratori sui rischi per la sicurezza e la salute connessi alle attività produttive e li forma e addestra all’uso delle attrezzaturedi lavoro necessarie allo svolgimento dell’attività lavorativa per la quale essi vengono assunti, in conformità al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81. Ilcontratto di somministrazione può prevedere che tale obbligo sia adempiuto dall’utilizzatore. L’utilizzatore osserva nei confronti dei lavoratorisomministrati gli obblighi di prevenzione e protezione cui è tenuto, per legge e contratto collettivo, nei confronti dei propri dipendenti.”7 L’art. 52 del D.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81, recante “Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a normadell'articolo 1, comma 7, della legge 10 dicembre 2014, n. 183”, sul superamento del contratto a progetto ha disposto che: “1. Le disposizioni di cui agli articolida 61 a 69-bis del decreto legislativo n. 276 del 2003 sono abrogate e continuano ad applicarsi esclusivamente per la regolazione dei contratti già in atto alladata di entrata in vigore del presente decreto” (G.U. n. 144 del 24/06/2015 – S.O. n. 34, in vigore dal 29/06/15)8 Comma così modificato dall’art. 20 d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 recante “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degliadempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge 10 dicembre 2014,n.183” (G.U. n. 221 del 23/09/2015 - S.O. n. 53, in vigore dal 24/09/2015)9 Ai fini della tutela della salute e della sicurezza al prestatore di lavoro occasionale, di cui all’art. 54-bis del D.L. 24 aprile 2017, n. 50, convertito conmodificazioni dalla L. 21 giugno 2017, n. 96, recante “Disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventiper le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo”, secondo quanto dal comma 3 dello stesso art. 54-bis, si applica l’articolo 3, comma 8, del decretolegislativo 9 aprile 2008, n. 81 (GU n.95 del 24/04/2017 – S.O n. 20, in vigore dal 24/06/2017)agli articoli 21 e 26.12. Nei confronti dei componenti dell’impresa familiare di cui all’articolo 230-bis(N) del Codice civile, dei coltivatoridiretti del fondo, degli artigiani e dei piccoli commercianti e dei soci delle società semplici operanti nel settore agricolosi applicano le disposizioni di cui all’articolo 21.12-bis. Nei confronti dei volontari di cui alla legge 11 agosto 1991, n. 266(N), dei volontari che effettuano serviziocivile, dei soggetti che svolgono attività di volontariato in favore delle associazioni di promozione sociale di cui allalegge 7 dicembre 2000, n. 383, delle associazioni sportive dilettantistiche di cui alla legge 16 dicembre 1991, n. 398,e all’articolo 90 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, e delle associazioni religiose, dei volontari accolti nell’ambitodei programmi internazionali di educazione non formale, nonché nei confronti di tutti i soggetti di cui all’articolo 67,comma 1, lettera m), del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, esuccessive modificazioni, si applicano le disposizioni di cui all’articolo 21 del presente decreto. Con accordi tra isoggetti e le associazioni o gli enti di servizio civile possono essere individuate le modalità di attuazione della tuteladi cui al primo periodo. Ove uno dei soggetti di cui al primo periodo svolga la sua prestazione nell’ambito diun’organizzazione di un datore di lavoro, questi è tenuto a fornire al soggetto dettagliate informazioni sui rischispecifici esistenti negli ambienti nei quali è chiamato ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenzaadottate in relazione alla sua attività. Egli è altresì tenuto ad adottare le misure utili a eliminare o, ove ciò non siapossibile, a ridurre al minimo i rischi da interferenze tra la prestazione del soggetto e altre attività che si svolganonell’ambito della medesima organizzazione.1013. In considerazione della specificità dell’attività esercitata dalle imprese medie e piccole operanti nel settoreagricolo, il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con i Ministri della salute e dellepolitiche agricole, alimentari e forestali11, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, nelrispetto dei livelli generali di tutela di cui alla normativa in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, elimitatamente alle imprese che impiegano lavoratori stagionali ciascuno dei quali non superi le cinquanta giornatelavorative e per un numero complessivo di lavoratori compatibile con gli ordinamenti colturali aziendali, provvede ademanare disposizioni per semplificare gli adempimenti relativi all’informazione, formazione e sorveglianza sanitariaprevisti dal presente decreto, sentite le organizzazioni sindacali e datoriali comparativamente più rappresentative delsettore sul piano nazionale. I contratti collettivi stipulati dalle predette organizzazioni definiscono specifiche modalitàdi attuazione delle previsioni del presente decreto legislativo concernenti il rappresentante dei lavoratori per lasicurezza nel caso le imprese utilizzino esclusivamente la tipologia di lavoratori stagionali di cui al precedenteperiodo.13-bis. Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali e del Ministro della salute, adottato ai sensidell’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, previo parere delle competenti Commissioniparlamentari e sentite la Commissione consultiva per la salute e sicurezza sul lavoro di cui all’articolo 6 del presentedecreto e la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e diBolzano, nel rispetto dei livelli generali di tutela di cui alla normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro e fermirestando gli obblighi di cui agli articoli 36 e 37 del presente decreto, sono definite misure di semplificazione delladocumentazione, anche ai fini dell’inserimento di tale documentazione nel libretto formativo del cittadino, chedimostra l’adempimento da parte del datore di lavoro degli obblighi di informazione e formazione previsti dal presentedecreto in relazione a prestazioni lavorative regolamentate dal decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, cheimplicano una permanenza del lavoratore in azienda per un periodo non superiore a cinquanta giornate lavorativenell’anno solare di riferimento.1213-ter. Con un ulteriore decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali e del Ministro della salute, adottato diconcerto con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, sentite le Commissioni parlamentari competentiper materia e la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e diBolzano, nel rispetto dei livelli generali di tutela di cui alla normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro, sonodefinite misure di semplificazione degli adempimenti relativi all’informazione, formazione, valutazione dei rischi esorveglianza sanitaria per le imprese agricole, con particolare riferimento a lavoratori a tempo determinato estagionali, e per le imprese di piccole dimensioni.1310 Comma da ultimo modificato dall’art. 20 d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 recante “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degliadempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge 10 dicembre 2014,n.183” (G.U. n. 221 del 23/09/2015 - S.O. n. 53, in vigore dal 24/09/2015), già modificato dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioniurgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 - S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del20/08/2013 - S.O. n. 63);11 Commento personale all’art. 3 comma 13: la frase “di concerto con i Ministri della salute e delle politiche agricole, alimentari e forestali” andrebbesostituita con “di concerto con il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali”12 Comma inserito dall’art. 35 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 -S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);13 Comma inserito dall’art. 35 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 -S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);inoiznilane S• aAnrzt.i o3n, ic op.e 1r 2il- bdias:t oarrer edsit ola dvao rdou ee ail qduiaritgtreon mtee si o ammenda da 921,38 a 4.914,03 euro [Art. 55, co. 5, lett. a]aPSDECRETI ATTUATIVI• Decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90 - Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare, a normadell’articolo 14 della legge 28 novembre 2005, n. 246.• Decreto interministeriale 13 aprile 2011 - Disposizioni in attuazione dell’articolo 3, comma 3-bis, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, comemodificato ed integrato dal decreto legislativo 3 agosto 2009, n. 106, in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.• Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 28 novembre 2011, n. 231 - Regolamento di attuazione dell’articolo 3, comma 2, del decreto legislativo9 aprile 2008, n. 81, recante “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi dilavoro”, relativamente all’individuazione delle particolari esigenze connesse all’espletamento delle attività del Dipartimento della protezione civile, nelconseguimento delle finalità proprie dei servizi di protezione civile.• Decreto interministeriale 16 febbraio 2012, n. 51 - Regolamento recante disposizioni in materia di tutela della salute e della sicurezza degli ufficiall’estero ai sensi dell’articolo 3, comma 2, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81.• Decreto interministeriale 27 marzo 2013 - Semplificazione in materia di informazione, formazione e sorveglianza sanitaria dei lavoratori stagionali delsettore agricolo• Decreto interministeriale 18 novembre 2014, n. 201 - Regolamento recante norme per l’applicazione, nell’ambito dell’amministrazione della giustizia,delle disposizioni in materia di sicurezza e salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro.INTERPELLI• INTERPELLO N. 12/2013 del 24/10/2013 - Obbligatorietà del DVR, sicurezza pareti vetrate e spogliatoi ed armadi per il vestiario per le strutturepenitenziarie• INTERPELLO N. 13/2013 del 24/10/2013 - Lavoro a domicilio• INTERPELLO N. 8/2014 del 13/03/2014 - Obbligo di redazione del documento di valutazione dei rischi per i volontari• INTERPELLO N. 11/2014 del 11/07/2014 – Applicabilità del D.Lgs. n. 81/2008 negli ambiti del Dipartimento della Pubblica Sicurezza• INTERPELLO N. 3/2018 del 29/05/2018 - Pubblica sicurezza - Valutazione dei rischi e luogo di lavoroNote all’Art. 3Richiami all’Art. 3:- Art. 18, co. 1 - Art. 19, co. 1 - Art. 36, co. 3 - Art. 199, co. 1 - Art. 206, co. 4 - Art. 304, co. 1 - ALL. 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Articolo 4 - Computo dei lavoratori
[ "Ai fini della determinazione del numero di lavoratori dal quale il presente decreto legislativo fa discendere particolariobblighi non sono computati:a) i collaboratori familiari di cui all’articolo 230-bis(N) del Codice civile;b) i soggetti beneficiari delle iniziative di tirocini formativi e di orientamento;c) gli allievi degli istituti di istruzione e universitari e i partecipanti ai corsi di formazione professionale nei quali sifaccia uso di laboratori, attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici, ivi comprese leattrezzature munite di videoterminali;d) i lavoratori assunti con contratto di lavoro a tempo determinato, ai sensi dell’articolo 1 del decreto legislativo 6settembre 2001, n. 368(N), in sostituzione di altri prestatori di lavoro assenti con diritto alla conservazione delposto di lavoro;e) i lavoratori che svolgono prestazioni occasionali di tipo accessorio ai sensi degli articoli 70, e seguenti, deldecreto legislativo 10 settembre 2003, n. 27614 (N), e successive modificazioni, nonché prestazioni che esulanodal mercato del lavoro ai sensi dell’articolo 74(N) del medesimo decreto.f) i lavoratori di cui alla Legge 18 dicembre 1973, n. 877(N), ove la loro attività non sia svolta in forma esclusiva afavore del datore di lavoro committente;g) i volontari, come definiti dalla Legge 11 agosto 1991, n. 266(N), i volontari del Corpo nazionale dei Vigili delFuoco e della Protezione Civile e i volontari che effettuano il servizio civile;h) i lavoratori utilizzati nei lavori socialmente utili di cui al decreto legislativo 1° dicembre 1997, n. 468, esuccessive modificazioni;i) i lavoratori autonomi di cui all’articolo 2222(N) del Codice civile, fatto salvo quanto previsto dalla successivalettera l);l) i collaboratori coordinati e continuativi di cui all’articolo 409, primo comma, n. 3, del Codice di procedura civile,nonché i lavoratori a progetto di cui agli articoli 61 e seguenti del decreto legislativo 10 settembre 2003, n.27615 (N), e successive modificazioni, ove la loro attività non sia svolta in forma esclusiva a favore delcommittente.l-bis) i lavoratori in prova", "I lavoratori utilizzati mediante somministrazione di lavoro ai sensi degli articoli 20, e seguenti, del decreto legislativo14 Gli artt. 70 e seguenti sono stati inizialmente abrogati e sostituiti dagli artt. da 48 a 50 del D.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81 e successivamente, definitivamente,abrogati dall’art. 1 del D.L. 17 marzo 2017, n. 25 convertito dalla L. 20 aprile 2017, n. 49 (G.U. 17/03/2017, n. 64, in vigore dal 20/03/2017).15 L’art. 52 del D.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81, recante “Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a normadell'articolo 1, comma 7, della legge 10 dicembre 2014, n. 183”, sul superamento del contratto a progetto ha disposto che: “", "Le disposizioni di cui agli articolida 61 a 69-bis del decreto legislativo n. 276 del 2003 sono abrogate e continuano ad applicarsi esclusivamente per la regolazione dei contratti già in atto alla datadi entrata in vigore del presente decreto” (G.U. n. 144 del 24/06/2015 – S.O. n. 34, in vigore dal 29/06/15)10 settembre 2003, n. 27616 (N), e successive modificazioni, e i lavoratori assunti a tempo parziale ai sensi del decretolegislativo 25 febbraio 2000, n. 61(N), e successive modificazioni, si computano sulla base del numero di ore di lavoroeffettivamente prestato nell’arco di un semestre.", "Fatto salvo quanto previsto dal comma 4, nell’ambito delle attività stagionali definite dal decreto del Presidentedella Repubblica 7 ottobre 1963, n. 1525(N) e successive modificazioni, nonché di quelle individuate dai contratticollettivi nazionali stipulati dalle organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente piùrappresentative, il personale in forza si computa a prescindere dalla durata del contratto e dall’orario di lavoroeffettuato.", "Il numero degli operai impiegati a tempo determinato, anche stagionali, nel settore agricolo si computa per frazionidi unità lavorative anno (ULA) come individuate sulla base della normativa comunitaria..INTERPELLI• INTERPELLO N. 4/2018 del 25/06/2018 - Salute e sicurezza nell’alternanza scuola-lavoro e nei tirocini formativiNote all’Art. 416 Gli artt. da 20 a 28 del decreto legislativo n. 276 del 2003, riguardanti la somministrazione di lavoro sono stati abrogati e sostituiti dagli artt. da 30 a 40 delD.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81, recante “Disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive, ai sensi dell’articolo1, comma 3, della legge 10 dicembre 2014, n. 183” (G.U. n. 144 del 24/06/2015 – S.O. n. 34, in vigore dal 29/06/15)" ]
1. Ai fini della determinazione del numero di lavoratori dal quale il presente decreto legislativo fa discendere particolariobblighi non sono computati:a) i collaboratori familiari di cui all’articolo 230-bis(N) del Codice civile;b) i soggetti beneficiari delle iniziative di tirocini formativi e di orientamento;c) gli allievi degli istituti di istruzione e universitari e i partecipanti ai corsi di formazione professionale nei quali sifaccia uso di laboratori, attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici, ivi comprese leattrezzature munite di videoterminali;d) i lavoratori assunti con contratto di lavoro a tempo determinato, ai sensi dell’articolo 1 del decreto legislativo 6settembre 2001, n. 368(N), in sostituzione di altri prestatori di lavoro assenti con diritto alla conservazione delposto di lavoro;e) i lavoratori che svolgono prestazioni occasionali di tipo accessorio ai sensi degli articoli 70, e seguenti, deldecreto legislativo 10 settembre 2003, n. 27614 (N), e successive modificazioni, nonché prestazioni che esulanodal mercato del lavoro ai sensi dell’articolo 74(N) del medesimo decreto.f) i lavoratori di cui alla Legge 18 dicembre 1973, n. 877(N), ove la loro attività non sia svolta in forma esclusiva afavore del datore di lavoro committente;g) i volontari, come definiti dalla Legge 11 agosto 1991, n. 266(N), i volontari del Corpo nazionale dei Vigili delFuoco e della Protezione Civile e i volontari che effettuano il servizio civile;h) i lavoratori utilizzati nei lavori socialmente utili di cui al decreto legislativo 1° dicembre 1997, n. 468, esuccessive modificazioni;i) i lavoratori autonomi di cui all’articolo 2222(N) del Codice civile, fatto salvo quanto previsto dalla successivalettera l);l) i collaboratori coordinati e continuativi di cui all’articolo 409, primo comma, n. 3, del Codice di procedura civile,nonché i lavoratori a progetto di cui agli articoli 61 e seguenti del decreto legislativo 10 settembre 2003, n.27615 (N), e successive modificazioni, ove la loro attività non sia svolta in forma esclusiva a favore delcommittente.l-bis) i lavoratori in prova2. I lavoratori utilizzati mediante somministrazione di lavoro ai sensi degli articoli 20, e seguenti, del decreto legislativo14 Gli artt. 70 e seguenti sono stati inizialmente abrogati e sostituiti dagli artt. da 48 a 50 del D.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81 e successivamente, definitivamente,abrogati dall’art. 1 del D.L. 17 marzo 2017, n. 25 convertito dalla L. 20 aprile 2017, n. 49 (G.U. 17/03/2017, n. 64, in vigore dal 20/03/2017).15 L’art. 52 del D.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81, recante “Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a normadell'articolo 1, comma 7, della legge 10 dicembre 2014, n. 183”, sul superamento del contratto a progetto ha disposto che: “1. Le disposizioni di cui agli articolida 61 a 69-bis del decreto legislativo n. 276 del 2003 sono abrogate e continuano ad applicarsi esclusivamente per la regolazione dei contratti già in atto alla datadi entrata in vigore del presente decreto” (G.U. n. 144 del 24/06/2015 – S.O. n. 34, in vigore dal 29/06/15)10 settembre 2003, n. 27616 (N), e successive modificazioni, e i lavoratori assunti a tempo parziale ai sensi del decretolegislativo 25 febbraio 2000, n. 61(N), e successive modificazioni, si computano sulla base del numero di ore di lavoroeffettivamente prestato nell’arco di un semestre.3. Fatto salvo quanto previsto dal comma 4, nell’ambito delle attività stagionali definite dal decreto del Presidentedella Repubblica 7 ottobre 1963, n. 1525(N) e successive modificazioni, nonché di quelle individuate dai contratticollettivi nazionali stipulati dalle organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente piùrappresentative, il personale in forza si computa a prescindere dalla durata del contratto e dall’orario di lavoroeffettuato.4. Il numero degli operai impiegati a tempo determinato, anche stagionali, nel settore agricolo si computa per frazionidi unità lavorative anno (ULA) come individuate sulla base della normativa comunitaria..INTERPELLI• INTERPELLO N. 4/2018 del 25/06/2018 - Salute e sicurezza nell’alternanza scuola-lavoro e nei tirocini formativiNote all’Art. 416 Gli artt. da 20 a 28 del decreto legislativo n. 276 del 2003, riguardanti la somministrazione di lavoro sono stati abrogati e sostituiti dagli artt. da 30 a 40 delD.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81, recante “Disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive, ai sensi dell’articolo1, comma 3, della legge 10 dicembre 2014, n. 183” (G.U. n. 144 del 24/06/2015 – S.O. n. 34, in vigore dal 29/06/15)
Articolo 5 - Comitato per l’indirizzo e la valutazione delle politiche attive e per il coordinamento nazionale
[ "delle attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro", "Presso il Ministero della salute è istituito il Comitato per l’indirizzo e la valutazione delle politiche attive e per ilcoordinamento nazionale delle attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro", "Il Comitato èpresieduto dal Ministro della salute ed è composto da:a) il Direttore Generale della competente Direzione Generale e i Direttori dei competenti uffici del Ministero dellasalute;b) due Direttori Generali delle competenti Direzioni Generali del Ministero del lavoro e delle politiche sociali;c) il Direttore Centrale per la Prevenzione e la sicurezza tecnica del Dipartimento dei Vigili del fuoco e delsoccorso pubblico del Ministero dell’interno;d) Il Direttore Generale della competente Direzione Generale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti;e) il Coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome;f) quattro rappresentanti delle regioni e province autonome di Trento e di Bolzano individuati per un quinquennioin sede di Conferenza delle regioni e delle province autonome.", "Al Comitato partecipano, con funzione consultiva, un rappresentante dell’INAIL, uno dell’ISPESL e uno dell’Istitutodi previdenza per il settore marittimo (IPSEMA).", "Il Comitato di cui al comma 1, al fine di garantire la più completa attuazione del principio di leale collaborazionetra Stato e Regioni, ha il compito di:a) stabilire le linee comuni delle politiche nazionali in materia di salute e sicurezza sul lavoro;b) individuare obiettivi e programmi dell’azione pubblica di miglioramento delle condizioni di salute e sicurezzadei lavoratori;c) definire la programmazione annuale in ordine ai settori prioritari di intervento dell’azione di vigilanza, i piani diattività e i progetti operativi a livello nazionale, tenendo conto delle indicazioni provenienti dai comitati regionalidi coordinamento e dai programmi di azione individuati in sede comunitaria;d) programmare il coordinamento della vigilanza a livello nazionale in materia di salute e sicurezza sul lavoro;e) garantire lo scambio di informazioni tra i soggetti istituzionali al fine di promuovere l’uniformità dell’applicazionedella normativa vigente;f) individuare le priorità della ricerca in tema di prevenzione dei rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori.", "Ai fini delle definizioni degli obbiettivi di cui al comma 3, lettere a), b), e), f), le parti sociali sono consultatepreventivamente. Sull’attuazione delle azioni intraprese è effettuata una verifica con cadenza almeno annuale.", "Le riunioni del Comitato si svolgono presso la sede del Ministero della salute, con cadenza temporale e modalitàdi funzionamento fissate con regolamento interno, da adottare a maggioranza qualificata. Le funzioni di segreteriasono svolte da personale del Ministero della salute.", "Ai componenti del Comitato ed ai soggetti invitati a partecipare ai sensi del comma 1, non spetta alcun compenso,rimborso spese o indennità di missione.Richiami all’Art. 5:- Art. 6, co. 8, lett. b) - Art. 7, co. 1 - Art. 9, co. 2, lett. g) - Art. 11, co. 1 - Art. 13, co. 4 - Art. 209, co. 1 - Art. 305, co. 1" ]
delle attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro171. Presso il Ministero della salute è istituito il Comitato per l’indirizzo e la valutazione delle politiche attive e per ilcoordinamento nazionale delle attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro18. Il Comitato èpresieduto dal Ministro della salute ed è composto da:a) il Direttore Generale della competente Direzione Generale e i Direttori dei competenti uffici del Ministero dellasalute;b) due Direttori Generali delle competenti Direzioni Generali del Ministero del lavoro e delle politiche sociali;c) il Direttore Centrale per la Prevenzione e la sicurezza tecnica del Dipartimento dei Vigili del fuoco e delsoccorso pubblico del Ministero dell’interno;d) Il Direttore Generale della competente Direzione Generale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti;e) il Coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome;f) quattro rappresentanti delle regioni e province autonome di Trento e di Bolzano individuati per un quinquennioin sede di Conferenza delle regioni e delle province autonome.2. Al Comitato partecipano, con funzione consultiva, un rappresentante dell’INAIL, uno dell’ISPESL e uno dell’Istitutodi previdenza per il settore marittimo (IPSEMA).3. Il Comitato di cui al comma 1, al fine di garantire la più completa attuazione del principio di leale collaborazionetra Stato e Regioni, ha il compito di:a) stabilire le linee comuni delle politiche nazionali in materia di salute e sicurezza sul lavoro;b) individuare obiettivi e programmi dell’azione pubblica di miglioramento delle condizioni di salute e sicurezzadei lavoratori;c) definire la programmazione annuale in ordine ai settori prioritari di intervento dell’azione di vigilanza, i piani diattività e i progetti operativi a livello nazionale, tenendo conto delle indicazioni provenienti dai comitati regionalidi coordinamento e dai programmi di azione individuati in sede comunitaria;d) programmare il coordinamento della vigilanza a livello nazionale in materia di salute e sicurezza sul lavoro;e) garantire lo scambio di informazioni tra i soggetti istituzionali al fine di promuovere l’uniformità dell’applicazionedella normativa vigente;f) individuare le priorità della ricerca in tema di prevenzione dei rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori.4. Ai fini delle definizioni degli obbiettivi di cui al comma 3, lettere a), b), e), f), le parti sociali sono consultatepreventivamente. Sull’attuazione delle azioni intraprese è effettuata una verifica con cadenza almeno annuale.5. Le riunioni del Comitato si svolgono presso la sede del Ministero della salute, con cadenza temporale e modalitàdi funzionamento fissate con regolamento interno, da adottare a maggioranza qualificata. Le funzioni di segreteriasono svolte da personale del Ministero della salute.6. Ai componenti del Comitato ed ai soggetti invitati a partecipare ai sensi del comma 1, non spetta alcun compenso,rimborso spese o indennità di missione.Richiami all’Art. 5:- Art. 6, co. 8, lett. b) - Art. 7, co. 1 - Art. 9, co. 2, lett. g) - Art. 11, co. 1 - Art. 13, co. 4 - Art. 209, co. 1 - Art. 305, co. 1
Articolo 6 - Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro19
[ "Presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali è istituita la Commissione consultiva permanente per la salutee sicurezza sul lavoro. La Commissione è composta da:a) un rappresentante del Ministero del lavoro e delle politiche sociali con funzioni di presidente;b) un rappresentante del Ministero della salute;c) un rappresentante del Ministero dello sviluppo economico;d) un rappresentante del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;e) un rappresentante del Ministero dell’interno;f) un rappresentante del Ministero della difesa, un rappresentante del Ministero delle politiche agricole alimentarie forestali, un rappresentante del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca o un rappresentantedella Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della funzione pubblica quando il Presidente dellaCommissione, ravvisando profili di specifica competenza, ne disponga la convocazione;17 L’art. 20, comma 1, lett. b) d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 recante “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimentia carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n.183” (G.U.n. 221 del 23/09/2015 - S.O. n. 53, in vigore dal 24/09/2015), ha modificato i commi 1, 4 e 5 dell’art. 518 Ai sensi dell’art. 2, comma 1, lett. n) del DPR 28 marzo 2013, n. 44, le funzioni esercitate dal Comitato per l'indirizzo e la valutazione delle politiche attive eper il coordinamento nazionale delle attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro sono trasferite ad un unico organo collegiale, denominato“Comitato tecnico sanitario”19 L’art. 20, comma 1, lett. c) d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 recante “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimentia carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n.183” (G.U.n. 221 del 23/09/2015 - S.O. n. 53, in vigore dal 24/09/2015), ha modificato i commi 1, 2, 5, 6 e 8 dell’art.", "g) sei rappresentanti delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano, designati dalla Conferenzapermanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano;h) sei esperti designati delle organizzazioni sindacali dei lavoratori comparativamente più rappresentative a livellonazionale;i) sei esperti designati dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro comparativamente più rappresentativea livello nazionale;l) tre esperti in medicina del lavoro, igiene industriale e impiantistica industriale;m) un rappresentante dell’ANMIL.", "Per ciascun componente può essere nominato un supplente, il quale interviene unicamente in caso di assenzadel titolare. Ai lavori della Commissione possono altresì partecipare rappresentanti di altre amministrazioni centralidello Stato in ragione di specifiche tematiche inerenti le relative competenze, con particolare riferimento a quellerelative alle differenze di genere e a quelle relative alla materia dell’istruzione per le problematiche di cui all’articolo11, comma 1, lettera c).", "All’inizio di ogni mandato la Commissione può istituire comitati speciali permanenti, dei quali determina lacomposizione e la funzione.", "La Commissione si avvale della consulenza degli istituti pubblici con competenze in materia di salute e sicurezzasul lavoro e può richiedere la partecipazione di esperti nei diversi settori di interesse.", "I componenti della Commissione e i segretari sono nominati con decreto del Ministro del lavoro, della salute edelle politiche sociali, su designazione degli organismi competenti e durano in carica cinque anni. Con decreto delMinistro del lavoro e delle politiche sociali, da adottare entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della presentedisposizione, sono individuati le modalità e i termini per la designazione e l’individuazione dei componenti di cui alcomma 1, lettere g), h), i) e l);", "Le modalità di funzionamento della Commissione sono fissate con Regolamento interno da adottarsi amaggioranza qualificata rispetto al numero dei componenti; le funzioni di segreteria sono svolte da personale delMinistero del lavoro e delle politiche sociali appositamente assegnato.", "Ai componenti del Comitato ed ai soggetti invitati a partecipare ai sensi del comma 1, non spetta alcun compenso,rimborso spese o indennità di missione.", "La Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro ha il compito di:a) esaminare i problemi applicativi della normativa di salute e sicurezza sul lavoro e formulare proposte perlo sviluppo e il perfezionamento della legislazione vigente;b) esprimere pareri sui piani annuali elaborati dal Comitato di cui all’articolo 5;c) definire le attività di promozione e le azioni di prevenzione di cui all’articolo 11;d) validare le buone prassi in materia di salute e sicurezza sul lavoro;e) redigere annualmente, sulla base dei dati forniti dal sistema informativo di cui all’articolo 8, una relazionesullo stato di applicazione della normativa di salute e sicurezza e sul suo possibile sviluppo, da trasmetterealle commissioni parlamentari competenti e ai Presidenti delle Regioni;f) elaborare, entro e non oltre il 31 dicembre 2010, le procedure standardizzate di effettuazione dellavalutazione dei rischi di cui all’articolo 29, comma 5, tenendo conto dei profili di rischio e degli indiciinfortunistici di settore. Tali procedure vengono recepite con decreto dei Ministeri del lavoro, della salute edelle politiche sociali, e dell’interno acquisito il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra loStato, le Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano. La Commissione procede al monitoraggiodell’applicazione delle suddette procedure al fine di un’eventuale rielaborazione delle medesime;g) elaborare i criteri finalizzati alla definizione del sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratoriautonomi di cui all’articolo", "Il sistema di qualificazione delle imprese è disciplinato con decreto delPresidente della Repubblica, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, acquisito il pareredella Conferenza per i rapporti permanenti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e diBolzano, da emanarsi entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto;20h) valorizzare sia gli accordi sindacali sia i codici di condotta ed etici, adottati su base volontaria, che, inconsiderazione delle specificità dei settori produttivi di riferimento, orientino i comportamenti dei datori dilavoro, anche secondo i principi della responsabilità sociale, dei lavoratori e di tutti i soggetti interessati, aifini del miglioramento dei livelli di tutela definiti legislativamente;i) valutare le problematiche connesse all’attuazione delle Direttive comunitarie e delle convenzioniinternazionali stipulate in materia di salute e sicurezza del lavoro;i-bis) redigere ogni cinque anni una relazione sull’attuazione pratica della direttiva 89/391/CEE del Consiglio edelle altre direttive dell’Unione europea in materia di salute e sicurezza sul lavoro, comprese le direttive delConsiglio 83/477/CEE, 91/383/CEE, 92/29/CEE e 94/33/CE, con le modalità previste dall’articolo 17-bisdella direttiva 89/391/CEE del Consiglio;2120 Comma modificato dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 -S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);21 Comma inserito dall’art.1 comma 1) del decreto legislativo 13 marzo 2013, n. 32: “Attuazione della direttiva 2007/30/CE del Parlamento europeo e dell) promuovere la considerazione della differenza di genere in relazione alla valutazione dei rischi e allapredisposizione delle misure di prevenzione;m) indicare modelli di organizzazione e gestione aziendale ai fini di cui all’articolo", "La Commissionemonitora ed eventualmente rielabora le suddette procedure, entro 24 mesi dall’entrata in vigore del decretocon il quale sono stati recepiti i modelli semplificati per l’adozione ed efficace attuazione dei modelli diorganizzazione e gestione della sicurezza nelle piccole e medie imprese;m-bis) elaborare criteri di qualificazione della figura del formatore per la salute e sicurezza sul lavoro, anchetenendo conto delle peculiarità dei settori di riferimento;m-ter) elaborare le procedure standardizzate per la redazione del documento di valutazione dei rischi di cuiall’articolo 26, comma 3, anche previa individuazione di tipologie di attività per le quali l’obbligo in parolanon operi in quanto l’interferenza delle lavorazioni in tali ambiti risulti irrilevante;m-quater) elaborare le indicazioni necessarie alla valutazione del rischio da stress lavoro-correlato. LaCommissione monitora l’applicazione delle suddette indicazioni metodologiche al fine di verificare l’efficaciadella metodologia individuata, anche per eventuali integrazioni alla medesima.DECRETI ATTUATIVI• Decreto interministeriale 6 marzo 2013 - Criteri di qualificazione della figura del formatore per la salute e sicurezza sul lavoroINTERPELLI• INTERPELLO N. 7/2012 del 15/11/2012 - Valutazione del rischio e utilizzo delle procedure standardizzate• INTERPELLO N. 14/2013 del 24/10/2013 - Limiti di utilizzo delle procedure standardizzateRichiami all’Art. 6:- Art. 2, co. 1, lett. v) - Art. 3, co. 13-bis - Art. 7, co. 1 - Art. 9, co. 2, lett. d) - Art. 9, co. 2, lett. h) - Art. 11, co. 1 - Art. 26, co. 1, lett. a) - Art. 27, co. 1 - Art.27, co. 1-bis - Art. 28, co. 1-bis - Art. 29, co. 5 - Art. 29, co. 6 - Art. 30, co. 5 - Art. 32, co. 5-bis - Art. 37, co. 14-bis - Art. 41, co. 1, lett. a) - Art. 71, co. 14 -Art. 79, co. 2 - Art. 190, co. 5-bis - Art. 198, co. 1 - Art. 209, co. 1 - Art. 249, co. 4 - Art. 305, co. 1 - Art. 306, co. 4" ]
1. Presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali è istituita la Commissione consultiva permanente per la salutee sicurezza sul lavoro. La Commissione è composta da:a) un rappresentante del Ministero del lavoro e delle politiche sociali con funzioni di presidente;b) un rappresentante del Ministero della salute;c) un rappresentante del Ministero dello sviluppo economico;d) un rappresentante del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;e) un rappresentante del Ministero dell’interno;f) un rappresentante del Ministero della difesa, un rappresentante del Ministero delle politiche agricole alimentarie forestali, un rappresentante del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca o un rappresentantedella Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della funzione pubblica quando il Presidente dellaCommissione, ravvisando profili di specifica competenza, ne disponga la convocazione;17 L’art. 20, comma 1, lett. b) d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 recante “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimentia carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n.183” (G.U.n. 221 del 23/09/2015 - S.O. n. 53, in vigore dal 24/09/2015), ha modificato i commi 1, 4 e 5 dell’art. 518 Ai sensi dell’art. 2, comma 1, lett. n) del DPR 28 marzo 2013, n. 44, le funzioni esercitate dal Comitato per l'indirizzo e la valutazione delle politiche attive eper il coordinamento nazionale delle attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro sono trasferite ad un unico organo collegiale, denominato“Comitato tecnico sanitario”19 L’art. 20, comma 1, lett. c) d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 recante “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimentia carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n.183” (G.U.n. 221 del 23/09/2015 - S.O. n. 53, in vigore dal 24/09/2015), ha modificato i commi 1, 2, 5, 6 e 8 dell’art. 6.g) sei rappresentanti delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano, designati dalla Conferenzapermanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano;h) sei esperti designati delle organizzazioni sindacali dei lavoratori comparativamente più rappresentative a livellonazionale;i) sei esperti designati dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro comparativamente più rappresentativea livello nazionale;l) tre esperti in medicina del lavoro, igiene industriale e impiantistica industriale;m) un rappresentante dell’ANMIL.2. Per ciascun componente può essere nominato un supplente, il quale interviene unicamente in caso di assenzadel titolare. Ai lavori della Commissione possono altresì partecipare rappresentanti di altre amministrazioni centralidello Stato in ragione di specifiche tematiche inerenti le relative competenze, con particolare riferimento a quellerelative alle differenze di genere e a quelle relative alla materia dell’istruzione per le problematiche di cui all’articolo11, comma 1, lettera c).3. All’inizio di ogni mandato la Commissione può istituire comitati speciali permanenti, dei quali determina lacomposizione e la funzione.4. La Commissione si avvale della consulenza degli istituti pubblici con competenze in materia di salute e sicurezzasul lavoro e può richiedere la partecipazione di esperti nei diversi settori di interesse.5. I componenti della Commissione e i segretari sono nominati con decreto del Ministro del lavoro, della salute edelle politiche sociali, su designazione degli organismi competenti e durano in carica cinque anni. Con decreto delMinistro del lavoro e delle politiche sociali, da adottare entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della presentedisposizione, sono individuati le modalità e i termini per la designazione e l’individuazione dei componenti di cui alcomma 1, lettere g), h), i) e l);6. Le modalità di funzionamento della Commissione sono fissate con Regolamento interno da adottarsi amaggioranza qualificata rispetto al numero dei componenti; le funzioni di segreteria sono svolte da personale delMinistero del lavoro e delle politiche sociali appositamente assegnato.7. Ai componenti del Comitato ed ai soggetti invitati a partecipare ai sensi del comma 1, non spetta alcun compenso,rimborso spese o indennità di missione.8. La Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro ha il compito di:a) esaminare i problemi applicativi della normativa di salute e sicurezza sul lavoro e formulare proposte perlo sviluppo e il perfezionamento della legislazione vigente;b) esprimere pareri sui piani annuali elaborati dal Comitato di cui all’articolo 5;c) definire le attività di promozione e le azioni di prevenzione di cui all’articolo 11;d) validare le buone prassi in materia di salute e sicurezza sul lavoro;e) redigere annualmente, sulla base dei dati forniti dal sistema informativo di cui all’articolo 8, una relazionesullo stato di applicazione della normativa di salute e sicurezza e sul suo possibile sviluppo, da trasmetterealle commissioni parlamentari competenti e ai Presidenti delle Regioni;f) elaborare, entro e non oltre il 31 dicembre 2010, le procedure standardizzate di effettuazione dellavalutazione dei rischi di cui all’articolo 29, comma 5, tenendo conto dei profili di rischio e degli indiciinfortunistici di settore. Tali procedure vengono recepite con decreto dei Ministeri del lavoro, della salute edelle politiche sociali, e dell’interno acquisito il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra loStato, le Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano. La Commissione procede al monitoraggiodell’applicazione delle suddette procedure al fine di un’eventuale rielaborazione delle medesime;g) elaborare i criteri finalizzati alla definizione del sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratoriautonomi di cui all’articolo 27. Il sistema di qualificazione delle imprese è disciplinato con decreto delPresidente della Repubblica, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, acquisito il pareredella Conferenza per i rapporti permanenti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e diBolzano, da emanarsi entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto;20h) valorizzare sia gli accordi sindacali sia i codici di condotta ed etici, adottati su base volontaria, che, inconsiderazione delle specificità dei settori produttivi di riferimento, orientino i comportamenti dei datori dilavoro, anche secondo i principi della responsabilità sociale, dei lavoratori e di tutti i soggetti interessati, aifini del miglioramento dei livelli di tutela definiti legislativamente;i) valutare le problematiche connesse all’attuazione delle Direttive comunitarie e delle convenzioniinternazionali stipulate in materia di salute e sicurezza del lavoro;i-bis) redigere ogni cinque anni una relazione sull’attuazione pratica della direttiva 89/391/CEE del Consiglio edelle altre direttive dell’Unione europea in materia di salute e sicurezza sul lavoro, comprese le direttive delConsiglio 83/477/CEE, 91/383/CEE, 92/29/CEE e 94/33/CE, con le modalità previste dall’articolo 17-bisdella direttiva 89/391/CEE del Consiglio;2120 Comma modificato dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 -S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);21 Comma inserito dall’art.1 comma 1) del decreto legislativo 13 marzo 2013, n. 32: “Attuazione della direttiva 2007/30/CE del Parlamento europeo e dell) promuovere la considerazione della differenza di genere in relazione alla valutazione dei rischi e allapredisposizione delle misure di prevenzione;m) indicare modelli di organizzazione e gestione aziendale ai fini di cui all’articolo 30. La Commissionemonitora ed eventualmente rielabora le suddette procedure, entro 24 mesi dall’entrata in vigore del decretocon il quale sono stati recepiti i modelli semplificati per l’adozione ed efficace attuazione dei modelli diorganizzazione e gestione della sicurezza nelle piccole e medie imprese;m-bis) elaborare criteri di qualificazione della figura del formatore per la salute e sicurezza sul lavoro, anchetenendo conto delle peculiarità dei settori di riferimento;m-ter) elaborare le procedure standardizzate per la redazione del documento di valutazione dei rischi di cuiall’articolo 26, comma 3, anche previa individuazione di tipologie di attività per le quali l’obbligo in parolanon operi in quanto l’interferenza delle lavorazioni in tali ambiti risulti irrilevante;m-quater) elaborare le indicazioni necessarie alla valutazione del rischio da stress lavoro-correlato. LaCommissione monitora l’applicazione delle suddette indicazioni metodologiche al fine di verificare l’efficaciadella metodologia individuata, anche per eventuali integrazioni alla medesima.DECRETI ATTUATIVI• Decreto interministeriale 6 marzo 2013 - Criteri di qualificazione della figura del formatore per la salute e sicurezza sul lavoroINTERPELLI• INTERPELLO N. 7/2012 del 15/11/2012 - Valutazione del rischio e utilizzo delle procedure standardizzate• INTERPELLO N. 14/2013 del 24/10/2013 - Limiti di utilizzo delle procedure standardizzateRichiami all’Art. 6:- Art. 2, co. 1, lett. v) - Art. 3, co. 13-bis - Art. 7, co. 1 - Art. 9, co. 2, lett. d) - Art. 9, co. 2, lett. h) - Art. 11, co. 1 - Art. 26, co. 1, lett. a) - Art. 27, co. 1 - Art.27, co. 1-bis - Art. 28, co. 1-bis - Art. 29, co. 5 - Art. 29, co. 6 - Art. 30, co. 5 - Art. 32, co. 5-bis - Art. 37, co. 14-bis - Art. 41, co. 1, lett. a) - Art. 71, co. 14 -Art. 79, co. 2 - Art. 190, co. 5-bis - Art. 198, co. 1 - Art. 209, co. 1 - Art. 249, co. 4 - Art. 305, co. 1 - Art. 306, co. 4
Articolo 7 - Comitati regionali di coordinamento
[ "Al fine di realizzare una programmazione coordinata di interventi, nonché uniformità degli stessi ed il necessarioraccordo con il Comitato di cui all’articolo 5 e con la Commissione di cui all’articolo 6, presso ogni Regione e Provinciaautonoma opera il comitato regionale di coordinamento di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri indata 21 dicembre 2007, pubblicato nella G.U. n. 31 del 6 febbraio", "1-bis. Il comitato regionale si riunisce almeno due volte l’anno e può essere convocato anche su richiesta dell’ufficioterritoriale dell’Ispettorato nazionale del lavoro.22Richiami all’Art. 7:- Art. 13, co. 4 - Art. 51, co. 7" ]
1. Al fine di realizzare una programmazione coordinata di interventi, nonché uniformità degli stessi ed il necessarioraccordo con il Comitato di cui all’articolo 5 e con la Commissione di cui all’articolo 6, presso ogni Regione e Provinciaautonoma opera il comitato regionale di coordinamento di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri indata 21 dicembre 2007, pubblicato nella G.U. n. 31 del 6 febbraio 2008.1-bis. Il comitato regionale si riunisce almeno due volte l’anno e può essere convocato anche su richiesta dell’ufficioterritoriale dell’Ispettorato nazionale del lavoro.22Richiami all’Art. 7:- Art. 13, co. 4 - Art. 51, co. 7
Articolo 8 - Sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro
[ "È istituito il Sistema informativo nazionale per la prevenzione (SINP) nei luoghi di lavoro al fine di fornire dati utiliper orientare, programmare, pianificare e valutare l’efficacia della attività di prevenzione degli infortuni e delle malattieprofessionali, relativamente ai lavoratori iscritti e non iscritti agli enti assicurativi pubblici, e per programmare evalutare, anche ai fini del coordinamento informativo statistico e informatico dei dati dell’amministrazione statale,regionale e locale, le attività di vigilanza, attraverso l’utilizzo integrato delle informazioni disponibili nei sistemiinformativi, anche tramite l’integrazione di specifici archivi e la creazione di banche dati unificate. Gli organi divigilanza alimentano un'apposita sezione del Sistema informativo dedicata alle sanzioni irrogate nell'ambito dellavigilanza sull'applicazione della legislazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.", "Il Sistema informativo di cui al comma 1 è costituito dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dal Ministerodella salute, dal Ministero dell’interno, dal Dipartimento della Presidenza del Consiglio dei ministri competente per latrasformazione digitale, dalle Regioni e dalle Province autonome di Trento e di Bolzano, dall’INAIL, dall’INPS edall’Ispettorato Nazionale del Lavoro, con il contributo del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (CNEL).Allo sviluppo del medesimo concorrono gli organismi paritetici e gli istituti di settore a carattere scientifico, ivi compresiquelli che si occupano della salute delle donne. Ulteriori amministrazioni potranno essere individuate con decretiadottati ai sensi del comma", "24Consiglio che modifica le direttive del Consiglio 89/391/CEE, 83/477/CEE, 91/383/CEE, 92/29/CEE e 94/33/CE ai fini della semplificazione e dellarazionalizzazione delle relazioni all’Unione europea sull’attuazione pratica in materia di salute e sicurezza sul lavoro”, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del5 aprile 2013, n.", "Si riporta, altresì, il comma 2 dell’articolo 1 del citato decreto: “La prima delle relazioni di cui all’articolo 6, comma 8, lettera i-bis), deldecreto legislativo n. 81 del 2008, come introdotta dal comma 1, relativa al periodo 2007-2012, è predisposta entro il 30 giugno 2013”.22 Comma introdotto dal Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenzeindifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del20/12/2021) al Capo III ‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’.23 Comma così modificato dall’art. 13, Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e peresigenze indifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n.301 del 20/12/2021) al Capo III ‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’.24 Comma così modificato dall’art. 13, Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e peresigenze indifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n.301 del 20/12/2021) al Capo III ‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’.", "L’INAIL garantisce le funzioni occorrenti alla gestione tecnica ed informatica del SINP e al suo sviluppo, nel rispettodi quanto disciplinato dal regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, edal decreto legislativo 10 agosto 2018, n. 101, e, a tale fine, è titolare del trattamento dei dati secondo quanto previstodal codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (N). L’INAILrende disponibili ai Dipartimenti di prevenzione delle Aziende sanitarie locali, per l’ambito territoriale di competenza,e all’Ispettorato nazionale del lavoro i dati relativi alle aziende assicurate, agli infortuni denunciati, ivi compresi quellisotto la soglia di indennizzabilità, e alle malattie professionali denunciate.", "Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali e del Ministro della salute, di concerto con il Ministroper la pubblica amministrazione e con il Ministro per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale, acquisito ilparere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e diBolzano, sono definiti i criteri e le regole tecniche per la realizzazione ed il funzionamento del SINP, nonché le regoleper il trattamento dei dati. Tali regole sono definite nel rispetto di quanto previsto dal decreto legislativo 7 marzo2005, n. 82(N), così come modificato ed integrato dal decreto legislativo 4 aprile 2006, n. 159(N), e dei contenuti delProtocollo di intesa sul Sistema informativo nazionale integrato per la prevenzione nei luoghi di lavoro. Con ilmedesimo decreto sono disciplinate le speciali modalità con le quali le forze armate, le forze di polizia e il Corponazionale dei vigili del fuoco partecipano al sistema informativo relativamente alle attività operative e addestrative.Per tale finalità è acquisita l’intesa dei Ministri della difesa, dell’interno e dell’economia e delle finanze.264-bis. Per l’attività di coordinamento e sviluppo del SINP, con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche socialida adottare, acquisito il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le provinceautonome di Trento e di Bolzano, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, èridefinita la composizione del Tavolo tecnico per lo sviluppo e il coordinamento del sistema informativo nazionale perla prevenzione (SINP), istituito ai sensi dell’articolo 5 del regolamento di cui al decreto del Ministro del lavoro e dellepolitiche sociali e del Ministro della salute 25 maggio 2016, n.", "La partecipazione delle parti sociali al Sistema informativo avviene attraverso la periodica consultazione in ordineai flussi informativi di cui al comma", "I contenuti dei flussi informativi devono almeno riguardare:a) il quadro produttivo ed occupazionale;b) il quadro dei rischi anche in un’ottica di genere;c) il quadro di salute e sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici;d) il quadro degli interventi di prevenzione delle istituzioni preposte;e) il quadro degli interventi di vigilanza delle istituzioni preposte.e-bis) i dati degli infortuni sotto la soglia indennizzabile dall’INAIL", "La diffusione delle informazioni specifiche è finalizzata al raggiungimento di obiettivi di conoscenza utili per leattività dei soggetti destinatari e degli enti utilizzatori. I dati sono resi disponibili ai diversi destinatari e resi pubblicinel rispetto della normativa di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196(N).", "Le attività di cui al presente articolo sono realizzate dalle amministrazioni di cui al comma 2 utilizzando le ordinarierisorse personali, economiche e strumentali in dotazione.DECRETI ATTUATIVI• Decreto 25 maggio 2016, n. 183, recante “Regolamento recante regole tecniche per la realizzazione e il funzionamento del SINP, nonché le regole peril trattamento dei dati, ai sensi dell’articolo 8, comma 4, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81”Note all’Art. 8Richiami all’Art. 8:- Art. 6, co. 8, lett. e) - Art. 9, co. 2, lett. m) - Art. 18, co. 1 lett. r) e aa) - Art. 18, co. 1-bis - Art. 53, co. 6 - Art. 244, co. 1" ]
1. È istituito il Sistema informativo nazionale per la prevenzione (SINP) nei luoghi di lavoro al fine di fornire dati utiliper orientare, programmare, pianificare e valutare l’efficacia della attività di prevenzione degli infortuni e delle malattieprofessionali, relativamente ai lavoratori iscritti e non iscritti agli enti assicurativi pubblici, e per programmare evalutare, anche ai fini del coordinamento informativo statistico e informatico dei dati dell’amministrazione statale,regionale e locale, le attività di vigilanza, attraverso l’utilizzo integrato delle informazioni disponibili nei sistemiinformativi, anche tramite l’integrazione di specifici archivi e la creazione di banche dati unificate. Gli organi divigilanza alimentano un'apposita sezione del Sistema informativo dedicata alle sanzioni irrogate nell'ambito dellavigilanza sull'applicazione della legislazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.232. Il Sistema informativo di cui al comma 1 è costituito dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dal Ministerodella salute, dal Ministero dell’interno, dal Dipartimento della Presidenza del Consiglio dei ministri competente per latrasformazione digitale, dalle Regioni e dalle Province autonome di Trento e di Bolzano, dall’INAIL, dall’INPS edall’Ispettorato Nazionale del Lavoro, con il contributo del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (CNEL).Allo sviluppo del medesimo concorrono gli organismi paritetici e gli istituti di settore a carattere scientifico, ivi compresiquelli che si occupano della salute delle donne. Ulteriori amministrazioni potranno essere individuate con decretiadottati ai sensi del comma 4.24Consiglio che modifica le direttive del Consiglio 89/391/CEE, 83/477/CEE, 91/383/CEE, 92/29/CEE e 94/33/CE ai fini della semplificazione e dellarazionalizzazione delle relazioni all’Unione europea sull’attuazione pratica in materia di salute e sicurezza sul lavoro”, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del5 aprile 2013, n. 80. Si riporta, altresì, il comma 2 dell’articolo 1 del citato decreto: “La prima delle relazioni di cui all’articolo 6, comma 8, lettera i-bis), deldecreto legislativo n. 81 del 2008, come introdotta dal comma 1, relativa al periodo 2007-2012, è predisposta entro il 30 giugno 2013”.22 Comma introdotto dal Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenzeindifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del20/12/2021) al Capo III ‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’.23 Comma così modificato dall’art. 13, Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e peresigenze indifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n.301 del 20/12/2021) al Capo III ‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’.24 Comma così modificato dall’art. 13, Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e peresigenze indifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n.301 del 20/12/2021) al Capo III ‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’.3. L’INAIL garantisce le funzioni occorrenti alla gestione tecnica ed informatica del SINP e al suo sviluppo, nel rispettodi quanto disciplinato dal regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, edal decreto legislativo 10 agosto 2018, n. 101, e, a tale fine, è titolare del trattamento dei dati secondo quanto previstodal codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (N). L’INAILrende disponibili ai Dipartimenti di prevenzione delle Aziende sanitarie locali, per l’ambito territoriale di competenza,e all’Ispettorato nazionale del lavoro i dati relativi alle aziende assicurate, agli infortuni denunciati, ivi compresi quellisotto la soglia di indennizzabilità, e alle malattie professionali denunciate.254. Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali e del Ministro della salute, di concerto con il Ministroper la pubblica amministrazione e con il Ministro per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale, acquisito ilparere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e diBolzano, sono definiti i criteri e le regole tecniche per la realizzazione ed il funzionamento del SINP, nonché le regoleper il trattamento dei dati. Tali regole sono definite nel rispetto di quanto previsto dal decreto legislativo 7 marzo2005, n. 82(N), così come modificato ed integrato dal decreto legislativo 4 aprile 2006, n. 159(N), e dei contenuti delProtocollo di intesa sul Sistema informativo nazionale integrato per la prevenzione nei luoghi di lavoro. Con ilmedesimo decreto sono disciplinate le speciali modalità con le quali le forze armate, le forze di polizia e il Corponazionale dei vigili del fuoco partecipano al sistema informativo relativamente alle attività operative e addestrative.Per tale finalità è acquisita l’intesa dei Ministri della difesa, dell’interno e dell’economia e delle finanze.264-bis. Per l’attività di coordinamento e sviluppo del SINP, con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche socialida adottare, acquisito il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le provinceautonome di Trento e di Bolzano, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, èridefinita la composizione del Tavolo tecnico per lo sviluppo e il coordinamento del sistema informativo nazionale perla prevenzione (SINP), istituito ai sensi dell’articolo 5 del regolamento di cui al decreto del Ministro del lavoro e dellepolitiche sociali e del Ministro della salute 25 maggio 2016, n. 18327.5. La partecipazione delle parti sociali al Sistema informativo avviene attraverso la periodica consultazione in ordineai flussi informativi di cui al comma 6.286. I contenuti dei flussi informativi devono almeno riguardare:a) il quadro produttivo ed occupazionale;b) il quadro dei rischi anche in un’ottica di genere;c) il quadro di salute e sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici;d) il quadro degli interventi di prevenzione delle istituzioni preposte;e) il quadro degli interventi di vigilanza delle istituzioni preposte.e-bis) i dati degli infortuni sotto la soglia indennizzabile dall’INAIL7. La diffusione delle informazioni specifiche è finalizzata al raggiungimento di obiettivi di conoscenza utili per leattività dei soggetti destinatari e degli enti utilizzatori. I dati sono resi disponibili ai diversi destinatari e resi pubblicinel rispetto della normativa di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196(N).8. Le attività di cui al presente articolo sono realizzate dalle amministrazioni di cui al comma 2 utilizzando le ordinarierisorse personali, economiche e strumentali in dotazione.DECRETI ATTUATIVI• Decreto 25 maggio 2016, n. 183, recante “Regolamento recante regole tecniche per la realizzazione e il funzionamento del SINP, nonché le regole peril trattamento dei dati, ai sensi dell’articolo 8, comma 4, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81”Note all’Art. 8Richiami all’Art. 8:- Art. 6, co. 8, lett. e) - Art. 9, co. 2, lett. m) - Art. 18, co. 1 lett. r) e aa) - Art. 18, co. 1-bis - Art. 53, co. 6 - Art. 244, co. 1
Articolo 9 - Enti pubblici aventi compiti in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
[ "L’ISPESL29, l’INAIL e l’IPSEMA17 sono enti pubblici nazionali con competenze in materia di salute e sicurezza sul25 Comma così modificato dall’art. 13, Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e peresigenze indifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n.301 del 20/12/2021) al Capo III ‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’.26 Comma così modificato dall’art. 11, comma 5, D.L. 14/08/2013, n. 93, recante “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenzadi genere, nonchè in tema di protezione civile e di commissariamento delle province”, pubblicato sulla G.U. n.191 del 16/08/2013, entrato in vigore il17/08/2013, convertito con modificazioni dalla L. 15/10/2013, n. 119 (G.U. n. 242 del 15/10/2013).27 Comma introdotto dall’art. 13, Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e peresigenze indifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n.301 del 20/12/2021) al Capo III ‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’.28 Comma così modificato dall’art. 13, Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e peresigenze indifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n.301 del 20/12/2021) al Capo III ‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’.29 Ai sensi dell’art. 7 comma 1 del D.L. 31 maggio 2010 n. 78, convertito con la legge 30 luglio 2010 n. 122 pubblicato sul S.O. n. 174 alla G.U. n. 176 del 30luglio 2010 l’IPSEMA e 1’ISPESL sono soppressi e le relative funzioni sono attribuite all’INAIL, sottoposto alla vigilanza del Ministero del lavoro e dellepolitiche sociali e del Ministero della salute; l’INAIL succede in tutti i rapporti attivi e passivi. Tale disposizione entra in vigore il 31/05/", "lavoro che esercitano le proprie attività, anche di consulenza, in una logica di sistema con il Ministero del lavoro,della salute e delle politiche sociali, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano.", "L’ISPESL, l’INAIL e l’IPSEMA operano in funzione delle attribuzioni loro assegnate dalla normativa vigente,svolgendo in forma coordinata, per una maggiore sinergia e complementarietà, le seguenti attività:a) elaborazione e applicazione dei rispettivi piani triennali di attività;b) interazione, per i rispettivi ruoli e competenze, in logiche di conferenza permanente di servizio, per assicurareapporti conoscitivi al sistema di sostegno ai programmi di intervento in materia di sicurezza e salute sul lavorodi cui all’articolo 2, comma 1, lettera p), per verificare l’adeguatezza dei sistemi di prevenzione e assicurativi eper studiare e proporre soluzioni normative e tecniche atte a ridurre il fenomeno degli infortuni e delle malattieprofessionali;c) consulenza alle aziende, in particolare alle medie, piccole e micro imprese, anche attraverso forme di sostegnotecnico e specialistico finalizzate sia al suggerimento dei più adatti mezzi, strumenti e metodi operativi, efficacialla riduzione dei livelli di rischiosità in materia di salute e sicurezza sul lavoro, sia all’individuazione deglielementi di innovazione tecnologica in materia con finalità prevenzionali, raccordandosi con le altre istituzionipubbliche operanti nel settore e con le parti sociali;d) progettazione ed erogazione di percorsi formativi in materia di salute e sicurezza sul lavoro tenuto conto ed inconformità ai criteri e alle modalità elaborati ai sensi degli articoli 6 e", "e) formazione per i responsabili e gli addetti ai servizi di prevenzione e protezione di cui all’articolo 32;f) promozione e divulgazione, della cultura della salute e della sicurezza del lavoro nei percorsi formativiscolastici, universitari e delle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, previa stipula diapposite convenzioni con le istituzioni interessate;g) partecipazione, con funzioni consultive, al Comitato per l’indirizzo e la valutazione delle politiche attive e per ilcoordinamento nazionale delle attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza del lavoro di cui all’articolo5;h) consulenza alla Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza del lavoro di cui all’articolo 6;i) elaborazione e raccolta e diffusione delle buone prassi di cui all’articolo 2, comma 1, lettera v);l) predisposizione delle linee guida di cui all’articolo 2, comma 1, lettera z);m) contributo al Sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro secondo quanto previstodall’articolo", "L’attività di consulenza di cui alla lettera c) del comma 2, non può essere svolta dai funzionari degli istituti di cui alpresente articolo che svolgono attività di controllo e verifica degli obblighi nelle materie di competenza degli istitutimedesimi. I soggetti che prestano tale attività non possono, per un periodo di tre anni dalla cessazione dell’incarico,esercitare attività di controllo e verifica degli obblighi nelle materie di competenza degli istituti medesimi.Nell’esercizio dell’attività di consulenza non vi è l’obbligo di denuncia di cui all’articolo 331(N) del Codice di procedurapenale o di comunicazione ad altre Autorità competenti delle contravvenzioni rilevate ove si riscontrino violazioni allanormativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro; in ogni caso, l’esercizio dell’attività di consulenza non escludeo limita la possibilità per l’ente di svolgere l’attività di controllo e verifica degli obblighi nelle materie di competenzadegli istituti medesimi. Con successivo decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concertocon il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, per la parte concernente i funzionari dell’ISPESL30, èdisciplinato lo svolgimento dell’attività di consulenza e dei relativi proventi, fermo restando che i compensi percepitiper lo svolgimento dell’attività di consulenza sono devoluti in ragione della metà all’ente di appartenenza e nel restoal Fondo di cui all’articolo 52, comma", "L’INAIL fermo restando quanto previsto dall’articolo 12 della Legge 11 marzo 1988, n. 67(N), dall’articolo 2, comma6, della Legge 28 dicembre 1995, n. 549(N), e dall’articolo 2, comma 130, della Legge 23 dicembre 1996, n. 662(N),nonché da ogni altra disposizione previgente, svolge, con la finalità di ridurre il fenomeno infortunistico e adintegrazione delle proprie competenze quale gestore dell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro ele malattie professionali, i seguenti compiti oltre a quanto previsto negli altri articoli del presente decreto:a) raccoglie e registra, a fini statistici e informativi, i dati relativi agli infortuni sul lavoro che comportinoun’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento;b) concorre, alla realizzazione di studi e ricerche sugli infortuni e sulle malattie correlate al lavoro,coordinandosi con il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali e con l’ISPESL;c) partecipa alla elaborazione, formulando pareri e proposte, della normazione tecnica in materia;d) eroga, previo trasferimento delle necessarie risorse da parte del Ministero del lavoro, della salute e dellepolitiche sociali, le prestazioni del Fondo di cui all’articolo 1, comma 1187, della Legge 27 dicembre 2006,n. 296(N). In sede di prima applicazione, le relative prestazioni sono fornite con riferimento agli infortuniverificatisi a fare data dal 1° gennaio", "Le somme eventualmente riversate all’entrata del bilancio delloStato a seguito di economie di gestione realizzatesi nell’esercizio finanziario sono riassegnate al pertinentecapitolo dello stato di previsione del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali;d-bis) può erogare prestazioni di assistenza sanitaria riabilitativa non ospedaliera, previo accordo quadro stipulato30 Commento personale all’art.9: la frase “di concerto con il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali per la parte concernente i funzionaridell’Ispesl” sembra essere una ripetizionein sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento edi Bolzano, su proposta del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con ilMinistero dell’economia e delle finanze, sentito l’INAIL, che definisca le modalità di erogazione delleprestazioni da parte dell’INAIL, senza oneri aggiuntivi per la finanza pubblica.", "L’Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro - ISPESL è ente di diritto pubblico, nel settore dellaricerca, dotato di autonomia scientifica, organizzativa, patrimoniale, gestionale e tecnica. L’ISPESL è organo tecnico-scientifico del Servizio sanitario nazionale di ricerca, sperimentazione, controllo, consulenza, assistenza, altaformazione, informazione e documentazione in materia di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali,sicurezza sul lavoro e di promozione e tutela della salute negli ambienti di vita e di lavoro, del quale si avvalgono gliorgani centrali dello Stato preposti ai settori della salute, dell’ambiente, del lavoro e della produzione e le Regioni ele Province autonome di Trento e di Bolzano.", "L’ISPESL, nell’ambito delle sue attribuzioni istituzionali, opera avvalendosi delle proprie strutture centrali eterritoriali, garantendo unitarietà della azione di prevenzione nei suoi aspetti interdisciplinari e svolge le seguentiattività:a) svolge e promuove programmi di studio e ricerca scientifica e programmi di interesse nazionale nel campodella prevenzione degli infortuni, e delle malattie professionali, della sicurezza sul lavoro e della promozione etutela della salute negli ambienti di vita e di lavoro;b) interviene nelle materie di competenza dell’Istituto, su richiesta degli organi centrali dello Stato e delle Regionie delle Province autonome di Trento e di Bolzano, nell’ambito dei controlli che richiedono un’elevatacompetenza scientifica. Ai fini della presente lettera, esegue, accedendo nei luoghi di lavoro, accertamenti eindagini in materia di salute e sicurezza del lavoro;c) è organo tecnico-scientifico delle Autorità nazionali preposte alla sorveglianza del mercato ai fini del controllodella conformità ai requisiti di sicurezza e salute di prodotti messi a disposizione dei lavoratori;d) svolge attività di organismo notificato per attestazioni di conformità relative alle Direttive per le quali non svolgecompiti relativi alla sorveglianza del mercato;e) è titolare di prime verifiche e verifiche di primo impianto di attrezzature di lavoro sottoposte a tale regime;f) fornisce consulenza al Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, agli altri Ministeri e alle Regionie alle Province autonome in materia salute e sicurezza del lavoro;g) fornisce assistenza al Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali e alle Regioni e alle Provinceautonome per l’elaborazione del Piano sanitario nazionale, dei piani sanitari regionali e dei piani nazionali eregionali della prevenzione, per il monitoraggio delle azioni poste in essere nel campo salute e sicurezza dellavoro e per la verifica del raggiungimento dei livelli essenziali di assistenza in materia;h) supporta il Servizio sanitario nazionale, fornendo informazioni, formazione, consulenza e assistenza allestrutture operative per la promozione della salute, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro;i) può svolgere, congiuntamente ai servizi di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro delle ASL, l’attività divigilanza sulle strutture sanitarie del Servizio sanitario nazionale;l) effettua il raccordo e la divulgazione dei risultati derivanti dalle attività di prevenzione nei luoghi di lavoro svoltedalle strutture del Servizio Sanitario Nazionale;m) partecipa alla elaborazione di norme di carattere generale e formula, pareri e proposte circa la congruità dellaNorma Tecnica non armonizzata ai requisiti di sicurezza previsti dalla legislazione nazionale vigente;n) assicura la standardizzazione tecnico-scientifica delle metodiche e delle procedure per la valutazione e lagestione dei rischi e per l’accertamento dello stato di salute dei lavoratori in relazione a specifiche condizionidi rischio e contribuisce alla definizione dei limiti di esposizione;o) diffonde, previa istruttoria tecnica, le buone prassi di cui all’articolo 2, comma 1, lettera v);p) coordina il network nazionale in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, in qualità di focal point italianonel network informativo dell’Agenzia europea per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro;q) supporta l’attività di monitoraggio del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali sulla applicazionedei livelli essenziali di assistenza relativi alla sicurezza nei luoghi di lavoro.", "L’IPSEMA svolge, con la finalità di ridurre il fenomeno infortunistico ed ad integrazione delle proprie competenzequale gestore dell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali del settoremarittimo, i seguenti compiti oltre a quanto previsto negli altri articoli del presente decreto:a) raccoglie e registra, a fini statistici ed informativi, i dati relativi agli infortuni sul lavoro che comportinoun’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento;b) concorre alla realizzazione di studi e ricerche sugli infortuni e sulle malattie correlate al lavoro, raccordandosicon il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali e con l’ISPESL;c) finanzia, nell’ambito e nei limiti delle proprie spese istituzionali, progetti di investimento e formazione in materiadi salute e sicurezza sul lavoro;d) supporta, in raccordo con le amministrazioni competenti in materia di salute per il settore marittimo,anchemediante convenzioni con l’INAIL, le prestazioni di assistenza sanitaria riabilitativa per i lavoratori marittimianche al fine di assicurare il loro reinserimento lavorativo;e) eroga, previo trasferimento delle necessarie risorse da parte del Ministero del lavoro, della salute e dellepolitiche sociali, le prestazioni del Fondo di cui all’articolo 1, comma 1187, della Legge 27 dicembre 2006, n.296(N), con riferimento agli infortuni del settore marittimo. In sede di prima applicazione, le relative prestazionisono fornite con riferimento agli infortuni verificatisi a fare data dal 1° gennaio", "Le somme eventualmenteriversate all’entrata del bilancio dello Stato a seguito di economie di gestione realizzatesi nell’eserciziofinanziario sono riassegnate al pertinente capitolo dello stato di previsione del Ministero del lavoro, della salutee delle politiche sociali.Note all’Art. 9" ]
1. L’ISPESL29, l’INAIL e l’IPSEMA17 sono enti pubblici nazionali con competenze in materia di salute e sicurezza sul25 Comma così modificato dall’art. 13, Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e peresigenze indifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n.301 del 20/12/2021) al Capo III ‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’.26 Comma così modificato dall’art. 11, comma 5, D.L. 14/08/2013, n. 93, recante “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenzadi genere, nonchè in tema di protezione civile e di commissariamento delle province”, pubblicato sulla G.U. n.191 del 16/08/2013, entrato in vigore il17/08/2013, convertito con modificazioni dalla L. 15/10/2013, n. 119 (G.U. n. 242 del 15/10/2013).27 Comma introdotto dall’art. 13, Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e peresigenze indifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n.301 del 20/12/2021) al Capo III ‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’.28 Comma così modificato dall’art. 13, Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e peresigenze indifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n.301 del 20/12/2021) al Capo III ‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’.29 Ai sensi dell’art. 7 comma 1 del D.L. 31 maggio 2010 n. 78, convertito con la legge 30 luglio 2010 n. 122 pubblicato sul S.O. n. 174 alla G.U. n. 176 del 30luglio 2010 l’IPSEMA e 1’ISPESL sono soppressi e le relative funzioni sono attribuite all’INAIL, sottoposto alla vigilanza del Ministero del lavoro e dellepolitiche sociali e del Ministero della salute; l’INAIL succede in tutti i rapporti attivi e passivi. Tale disposizione entra in vigore il 31/05/2010.lavoro che esercitano le proprie attività, anche di consulenza, in una logica di sistema con il Ministero del lavoro,della salute e delle politiche sociali, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano.2. L’ISPESL, l’INAIL e l’IPSEMA operano in funzione delle attribuzioni loro assegnate dalla normativa vigente,svolgendo in forma coordinata, per una maggiore sinergia e complementarietà, le seguenti attività:a) elaborazione e applicazione dei rispettivi piani triennali di attività;b) interazione, per i rispettivi ruoli e competenze, in logiche di conferenza permanente di servizio, per assicurareapporti conoscitivi al sistema di sostegno ai programmi di intervento in materia di sicurezza e salute sul lavorodi cui all’articolo 2, comma 1, lettera p), per verificare l’adeguatezza dei sistemi di prevenzione e assicurativi eper studiare e proporre soluzioni normative e tecniche atte a ridurre il fenomeno degli infortuni e delle malattieprofessionali;c) consulenza alle aziende, in particolare alle medie, piccole e micro imprese, anche attraverso forme di sostegnotecnico e specialistico finalizzate sia al suggerimento dei più adatti mezzi, strumenti e metodi operativi, efficacialla riduzione dei livelli di rischiosità in materia di salute e sicurezza sul lavoro, sia all’individuazione deglielementi di innovazione tecnologica in materia con finalità prevenzionali, raccordandosi con le altre istituzionipubbliche operanti nel settore e con le parti sociali;d) progettazione ed erogazione di percorsi formativi in materia di salute e sicurezza sul lavoro tenuto conto ed inconformità ai criteri e alle modalità elaborati ai sensi degli articoli 6 e 11.e) formazione per i responsabili e gli addetti ai servizi di prevenzione e protezione di cui all’articolo 32;f) promozione e divulgazione, della cultura della salute e della sicurezza del lavoro nei percorsi formativiscolastici, universitari e delle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, previa stipula diapposite convenzioni con le istituzioni interessate;g) partecipazione, con funzioni consultive, al Comitato per l’indirizzo e la valutazione delle politiche attive e per ilcoordinamento nazionale delle attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza del lavoro di cui all’articolo5;h) consulenza alla Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza del lavoro di cui all’articolo 6;i) elaborazione e raccolta e diffusione delle buone prassi di cui all’articolo 2, comma 1, lettera v);l) predisposizione delle linee guida di cui all’articolo 2, comma 1, lettera z);m) contributo al Sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro secondo quanto previstodall’articolo 8.3. L’attività di consulenza di cui alla lettera c) del comma 2, non può essere svolta dai funzionari degli istituti di cui alpresente articolo che svolgono attività di controllo e verifica degli obblighi nelle materie di competenza degli istitutimedesimi. I soggetti che prestano tale attività non possono, per un periodo di tre anni dalla cessazione dell’incarico,esercitare attività di controllo e verifica degli obblighi nelle materie di competenza degli istituti medesimi.Nell’esercizio dell’attività di consulenza non vi è l’obbligo di denuncia di cui all’articolo 331(N) del Codice di procedurapenale o di comunicazione ad altre Autorità competenti delle contravvenzioni rilevate ove si riscontrino violazioni allanormativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro; in ogni caso, l’esercizio dell’attività di consulenza non escludeo limita la possibilità per l’ente di svolgere l’attività di controllo e verifica degli obblighi nelle materie di competenzadegli istituti medesimi. Con successivo decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concertocon il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, per la parte concernente i funzionari dell’ISPESL30, èdisciplinato lo svolgimento dell’attività di consulenza e dei relativi proventi, fermo restando che i compensi percepitiper lo svolgimento dell’attività di consulenza sono devoluti in ragione della metà all’ente di appartenenza e nel restoal Fondo di cui all’articolo 52, comma 1.4. L’INAIL fermo restando quanto previsto dall’articolo 12 della Legge 11 marzo 1988, n. 67(N), dall’articolo 2, comma6, della Legge 28 dicembre 1995, n. 549(N), e dall’articolo 2, comma 130, della Legge 23 dicembre 1996, n. 662(N),nonché da ogni altra disposizione previgente, svolge, con la finalità di ridurre il fenomeno infortunistico e adintegrazione delle proprie competenze quale gestore dell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro ele malattie professionali, i seguenti compiti oltre a quanto previsto negli altri articoli del presente decreto:a) raccoglie e registra, a fini statistici e informativi, i dati relativi agli infortuni sul lavoro che comportinoun’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento;b) concorre, alla realizzazione di studi e ricerche sugli infortuni e sulle malattie correlate al lavoro,coordinandosi con il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali e con l’ISPESL;c) partecipa alla elaborazione, formulando pareri e proposte, della normazione tecnica in materia;d) eroga, previo trasferimento delle necessarie risorse da parte del Ministero del lavoro, della salute e dellepolitiche sociali, le prestazioni del Fondo di cui all’articolo 1, comma 1187, della Legge 27 dicembre 2006,n. 296(N). In sede di prima applicazione, le relative prestazioni sono fornite con riferimento agli infortuniverificatisi a fare data dal 1° gennaio 2007. Le somme eventualmente riversate all’entrata del bilancio delloStato a seguito di economie di gestione realizzatesi nell’esercizio finanziario sono riassegnate al pertinentecapitolo dello stato di previsione del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali;d-bis) può erogare prestazioni di assistenza sanitaria riabilitativa non ospedaliera, previo accordo quadro stipulato30 Commento personale all’art.9: la frase “di concerto con il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali per la parte concernente i funzionaridell’Ispesl” sembra essere una ripetizionein sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento edi Bolzano, su proposta del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con ilMinistero dell’economia e delle finanze, sentito l’INAIL, che definisca le modalità di erogazione delleprestazioni da parte dell’INAIL, senza oneri aggiuntivi per la finanza pubblica.5. L’Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro - ISPESL è ente di diritto pubblico, nel settore dellaricerca, dotato di autonomia scientifica, organizzativa, patrimoniale, gestionale e tecnica. L’ISPESL è organo tecnico-scientifico del Servizio sanitario nazionale di ricerca, sperimentazione, controllo, consulenza, assistenza, altaformazione, informazione e documentazione in materia di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali,sicurezza sul lavoro e di promozione e tutela della salute negli ambienti di vita e di lavoro, del quale si avvalgono gliorgani centrali dello Stato preposti ai settori della salute, dell’ambiente, del lavoro e della produzione e le Regioni ele Province autonome di Trento e di Bolzano.6. L’ISPESL, nell’ambito delle sue attribuzioni istituzionali, opera avvalendosi delle proprie strutture centrali eterritoriali, garantendo unitarietà della azione di prevenzione nei suoi aspetti interdisciplinari e svolge le seguentiattività:a) svolge e promuove programmi di studio e ricerca scientifica e programmi di interesse nazionale nel campodella prevenzione degli infortuni, e delle malattie professionali, della sicurezza sul lavoro e della promozione etutela della salute negli ambienti di vita e di lavoro;b) interviene nelle materie di competenza dell’Istituto, su richiesta degli organi centrali dello Stato e delle Regionie delle Province autonome di Trento e di Bolzano, nell’ambito dei controlli che richiedono un’elevatacompetenza scientifica. Ai fini della presente lettera, esegue, accedendo nei luoghi di lavoro, accertamenti eindagini in materia di salute e sicurezza del lavoro;c) è organo tecnico-scientifico delle Autorità nazionali preposte alla sorveglianza del mercato ai fini del controllodella conformità ai requisiti di sicurezza e salute di prodotti messi a disposizione dei lavoratori;d) svolge attività di organismo notificato per attestazioni di conformità relative alle Direttive per le quali non svolgecompiti relativi alla sorveglianza del mercato;e) è titolare di prime verifiche e verifiche di primo impianto di attrezzature di lavoro sottoposte a tale regime;f) fornisce consulenza al Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, agli altri Ministeri e alle Regionie alle Province autonome in materia salute e sicurezza del lavoro;g) fornisce assistenza al Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali e alle Regioni e alle Provinceautonome per l’elaborazione del Piano sanitario nazionale, dei piani sanitari regionali e dei piani nazionali eregionali della prevenzione, per il monitoraggio delle azioni poste in essere nel campo salute e sicurezza dellavoro e per la verifica del raggiungimento dei livelli essenziali di assistenza in materia;h) supporta il Servizio sanitario nazionale, fornendo informazioni, formazione, consulenza e assistenza allestrutture operative per la promozione della salute, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro;i) può svolgere, congiuntamente ai servizi di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro delle ASL, l’attività divigilanza sulle strutture sanitarie del Servizio sanitario nazionale;l) effettua il raccordo e la divulgazione dei risultati derivanti dalle attività di prevenzione nei luoghi di lavoro svoltedalle strutture del Servizio Sanitario Nazionale;m) partecipa alla elaborazione di norme di carattere generale e formula, pareri e proposte circa la congruità dellaNorma Tecnica non armonizzata ai requisiti di sicurezza previsti dalla legislazione nazionale vigente;n) assicura la standardizzazione tecnico-scientifica delle metodiche e delle procedure per la valutazione e lagestione dei rischi e per l’accertamento dello stato di salute dei lavoratori in relazione a specifiche condizionidi rischio e contribuisce alla definizione dei limiti di esposizione;o) diffonde, previa istruttoria tecnica, le buone prassi di cui all’articolo 2, comma 1, lettera v);p) coordina il network nazionale in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, in qualità di focal point italianonel network informativo dell’Agenzia europea per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro;q) supporta l’attività di monitoraggio del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali sulla applicazionedei livelli essenziali di assistenza relativi alla sicurezza nei luoghi di lavoro.7. L’IPSEMA svolge, con la finalità di ridurre il fenomeno infortunistico ed ad integrazione delle proprie competenzequale gestore dell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali del settoremarittimo, i seguenti compiti oltre a quanto previsto negli altri articoli del presente decreto:a) raccoglie e registra, a fini statistici ed informativi, i dati relativi agli infortuni sul lavoro che comportinoun’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento;b) concorre alla realizzazione di studi e ricerche sugli infortuni e sulle malattie correlate al lavoro, raccordandosicon il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali e con l’ISPESL;c) finanzia, nell’ambito e nei limiti delle proprie spese istituzionali, progetti di investimento e formazione in materiadi salute e sicurezza sul lavoro;d) supporta, in raccordo con le amministrazioni competenti in materia di salute per il settore marittimo,anchemediante convenzioni con l’INAIL, le prestazioni di assistenza sanitaria riabilitativa per i lavoratori marittimianche al fine di assicurare il loro reinserimento lavorativo;e) eroga, previo trasferimento delle necessarie risorse da parte del Ministero del lavoro, della salute e dellepolitiche sociali, le prestazioni del Fondo di cui all’articolo 1, comma 1187, della Legge 27 dicembre 2006, n.296(N), con riferimento agli infortuni del settore marittimo. In sede di prima applicazione, le relative prestazionisono fornite con riferimento agli infortuni verificatisi a fare data dal 1° gennaio 2007. Le somme eventualmenteriversate all’entrata del bilancio dello Stato a seguito di economie di gestione realizzatesi nell’eserciziofinanziario sono riassegnate al pertinente capitolo dello stato di previsione del Ministero del lavoro, della salutee delle politiche sociali.Note all’Art. 9
Articolo 10 - Informazione e assistenza in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
[ "Le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, tramite le AA.SS.LL. del SSN, il Ministero dell’internotramite le strutture del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, l’Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza sullavoro (ISPESL), il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, il Ministero dello sviluppo economico peril settore estrattivo, l’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL), l’Istituto di previdenzaper il settore marittimo (IPSEMA), gli organismi paritetici e gli enti di patronato svolgono, anche medianteconvenzioni, attività di informazione, assistenza, consulenza, formazione, promozione in materia di sicurezza esalute nei luoghi di lavoro, in particolare nei confronti delle imprese artigiane, delle imprese agricole e delle piccolee medie imprese e delle rispettive associazioni dei datori di lavoro." ]
1. Le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, tramite le AA.SS.LL. del SSN, il Ministero dell’internotramite le strutture del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, l’Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza sullavoro (ISPESL), il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, il Ministero dello sviluppo economico peril settore estrattivo, l’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL), l’Istituto di previdenzaper il settore marittimo (IPSEMA), gli organismi paritetici e gli enti di patronato svolgono, anche medianteconvenzioni, attività di informazione, assistenza, consulenza, formazione, promozione in materia di sicurezza esalute nei luoghi di lavoro, in particolare nei confronti delle imprese artigiane, delle imprese agricole e delle piccolee medie imprese e delle rispettive associazioni dei datori di lavoro.
Articolo 11 - Attività promozionali
[ "Nell’ambito della Commissione consultiva di cui all’articolo 6 sono definite, in coerenza con gli indirizzi individuatidal Comitato di cui all’articolo 5, le attività promozionali della cultura e delle azioni di prevenzione con riguardo inparticolare a:a) finanziamento, da parte dell’INAIL e previo trasferimento delle necessarie risorse da parte del Ministero dellavoro, della salute e delle politiche sociali, di progetti di investimento in materia di salute e sicurezza sul lavoroda parte delle piccole, medie e micro imprese; per l’accesso a tali finanziamenti deve essere garantita lasemplicità delle procedure;b) finanziamento, da parte dell’INAIL e delle Regioni, previo trasferimento delle necessarie risorse da parte delMinistero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di progetti formativi specificamente dedicati allepiccole, medie e micro imprese, ivi compresi quelli di cui all’articolo 52, comma 1, lettera b);c) finanziamento, da parte del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca., previo trasferimento dellenecessarie risorse da parte del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, delle attività degliistituti scolastici, universitari e di formazione professionale finalizzata all’inserimento in ogni attività scolasticaed universitaria, nelle istituzioni dell’alta formazione artistica e coreutica e nei percorsi di istruzione eformazione professionale di specifici percorsi formativi interdisciplinari alle diverse materie scolastiche volti afavorire la conoscenza delle tematiche della salute e della sicurezza nel rispetto delle autonomie didattiche.", "Ai finanziamenti di cui al comma 1 si provvede con oneri a carico delle risorse di cui all’articolo 1, comma 7-bis,della Legge 3 agosto 2007, n. 123, come introdotto dall’articolo 2, comma 533, della Legge 24 dicembre 2007, n.", "Con decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con i Ministri dell’economiae delle finanze, dell’istruzione e dell’università e della ricerca, acquisito il parere della Conferenza permanente per irapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, si provvede al riparto annuale dellerisorse tra le attività di cui alle lettere a), b) e c) del comma 1 e dell’articolo 52, comma 2, lettera d)", "Le amministrazioni centrali e le Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano, nel rispetto delle propriecompetenze, concorrono alla programmazione e realizzazione di progetti formativi in materia di salute e sicurezzasul lavoro, attraverso modalità operative da definirsi in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, leRegioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presentedecreto legislativo. Alla realizzazione e allo sviluppo di quanto previsto nel periodo precedente possono altresìconcorrere le parti sociali, anche mediante i fondi interprofessionali.3-bis. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, nel rispetto delle proprie competenze e con l’utilizzoappropriato di risorse già disponibili, finanziano progetti diretti a favorire la diffusione di soluzioni tecnologiche oorganizzative avanzate in materia di salute e sicurezza sul lavoro, sulla base di specifici protocolli di intesa tra le partisociali, o gli enti bilaterali, e l’INAIL. Ai fini della riduzione del tasso dei premi per l’assicurazione contro gli infortunisul lavoro e le malattie professionali di cui all’articolo 3, del decreto legislativo 23 febbraio 2000, n. 38, ferma restandola verifica dei criteri di cui al comma 1 del predetto articolo 3, si tiene anche conto dell’adozione, da parte delleimprese, delle soluzioni tecnologiche o organizzative di cui al precedente periodo, verificate dall’INAIL.", "Ai fini della promozione e divulgazione della cultura della salute e sicurezza sul lavoro è facoltà degli istitutiscolastici, universitari e di formazione professionale inserire in ogni attività scolastica ed universitaria nelle istituzionidell’alta formazione artistica e coreutica e nei percorsi di istruzione e formazione professionale, percorsi formativiinterdisciplinari alle diverse materie scolastiche ulteriori rispetto a quelli disciplinati dal comma 1, lettera c) e volti allemedesime finalità. Tale attività è svolta nell’ambito e nei limiti delle risorse disponibili degli istituti.", "L’INAIL finanzia, con risorse proprie, anche nell’ambito della bilateralità e di protocolli con le parti sociali e le31 l’art. 52 comma 2 lettera d) è stato abrogato dall’art. 31 comma 2 del D.Lgs. 106/", "associazioni nazionali di tutela degli invalidi del lavoro, progetti di investimento e formazione in materia di salute esicurezza sul lavoro rivolti in particolare alle piccole, medie e micro imprese e progetti volti a sperimentare soluzioniinnovative e strumenti di natura organizzativa e gestionale ispirati ai principi di responsabilità sociale delle imprese.Costituisce criterio di priorità per l’accesso al finanziamento l’adozione da parte delle imprese delle buone passi dicui all’articolo 2, comma 1, lettera v). L’INAIL svolge tali compiti con le risorse umane, strumentali e finanziariedisponibili a legislazione vigente..5-bis. Al fine di garantire il diritto degli infortunati e tecnopatici a tutte le cure necessarie ai sensi del decreto delPresidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni, l’INAIL può provvedere utilizzandoservizi pubblici e privati, d’intesa con le regioni interessate. L’INAIL svolge tali compiti con le risorse finanziariedisponibili a legislazione vigente e senza incremento di oneri per le imprese", "Nell’ambito dei rispettivi compiti istituzionali, le amministrazioni pubbliche promuovono attività specificamentedestinate ai lavoratori immigrati o alle lavoratrici, finalizzate a migliorare i livelli di tutela dei medesimi negli ambientidi lavoro.", "In sede di prima applicazione, per il primo anno dall’entrata in vigore del presente decreto, le risorse di cuiall’articolo 1, comma 7-bis, della Legge 3 agosto 2007, n. 123(N), come introdotto dall’articolo 2, comma 533, dellaLegge 24 dicembre 2007, n. 244, sono utilizzate, secondo le priorità, ivi compresa una campagna straordinaria diformazione, stabilite, entro sei mesi dall’entrata in vigore del presente decreto, con Accordo adottato, previaconsultazione delle parti sociali, in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e la Provinceautonome di Trento e di Bolzano.Note all’Art. 11Richiami all’Art. 11:- Art. 6, co. 2 - Art. 6, co. 8, lett. c) - Art. 9, co. 2, lett. d) - Art. 30, co. 6 - Art. 305, co. 1" ]
1. Nell’ambito della Commissione consultiva di cui all’articolo 6 sono definite, in coerenza con gli indirizzi individuatidal Comitato di cui all’articolo 5, le attività promozionali della cultura e delle azioni di prevenzione con riguardo inparticolare a:a) finanziamento, da parte dell’INAIL e previo trasferimento delle necessarie risorse da parte del Ministero dellavoro, della salute e delle politiche sociali, di progetti di investimento in materia di salute e sicurezza sul lavoroda parte delle piccole, medie e micro imprese; per l’accesso a tali finanziamenti deve essere garantita lasemplicità delle procedure;b) finanziamento, da parte dell’INAIL e delle Regioni, previo trasferimento delle necessarie risorse da parte delMinistero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di progetti formativi specificamente dedicati allepiccole, medie e micro imprese, ivi compresi quelli di cui all’articolo 52, comma 1, lettera b);c) finanziamento, da parte del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca., previo trasferimento dellenecessarie risorse da parte del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, delle attività degliistituti scolastici, universitari e di formazione professionale finalizzata all’inserimento in ogni attività scolasticaed universitaria, nelle istituzioni dell’alta formazione artistica e coreutica e nei percorsi di istruzione eformazione professionale di specifici percorsi formativi interdisciplinari alle diverse materie scolastiche volti afavorire la conoscenza delle tematiche della salute e della sicurezza nel rispetto delle autonomie didattiche.2. Ai finanziamenti di cui al comma 1 si provvede con oneri a carico delle risorse di cui all’articolo 1, comma 7-bis,della Legge 3 agosto 2007, n. 123, come introdotto dall’articolo 2, comma 533, della Legge 24 dicembre 2007, n.244. Con decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con i Ministri dell’economiae delle finanze, dell’istruzione e dell’università e della ricerca, acquisito il parere della Conferenza permanente per irapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, si provvede al riparto annuale dellerisorse tra le attività di cui alle lettere a), b) e c) del comma 1 e dell’articolo 52, comma 2, lettera d)31.3. Le amministrazioni centrali e le Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano, nel rispetto delle propriecompetenze, concorrono alla programmazione e realizzazione di progetti formativi in materia di salute e sicurezzasul lavoro, attraverso modalità operative da definirsi in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, leRegioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presentedecreto legislativo. Alla realizzazione e allo sviluppo di quanto previsto nel periodo precedente possono altresìconcorrere le parti sociali, anche mediante i fondi interprofessionali.3-bis. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, nel rispetto delle proprie competenze e con l’utilizzoappropriato di risorse già disponibili, finanziano progetti diretti a favorire la diffusione di soluzioni tecnologiche oorganizzative avanzate in materia di salute e sicurezza sul lavoro, sulla base di specifici protocolli di intesa tra le partisociali, o gli enti bilaterali, e l’INAIL. Ai fini della riduzione del tasso dei premi per l’assicurazione contro gli infortunisul lavoro e le malattie professionali di cui all’articolo 3, del decreto legislativo 23 febbraio 2000, n. 38, ferma restandola verifica dei criteri di cui al comma 1 del predetto articolo 3, si tiene anche conto dell’adozione, da parte delleimprese, delle soluzioni tecnologiche o organizzative di cui al precedente periodo, verificate dall’INAIL.4. Ai fini della promozione e divulgazione della cultura della salute e sicurezza sul lavoro è facoltà degli istitutiscolastici, universitari e di formazione professionale inserire in ogni attività scolastica ed universitaria nelle istituzionidell’alta formazione artistica e coreutica e nei percorsi di istruzione e formazione professionale, percorsi formativiinterdisciplinari alle diverse materie scolastiche ulteriori rispetto a quelli disciplinati dal comma 1, lettera c) e volti allemedesime finalità. Tale attività è svolta nell’ambito e nei limiti delle risorse disponibili degli istituti.5. L’INAIL finanzia, con risorse proprie, anche nell’ambito della bilateralità e di protocolli con le parti sociali e le31 l’art. 52 comma 2 lettera d) è stato abrogato dall’art. 31 comma 2 del D.Lgs. 106/09.associazioni nazionali di tutela degli invalidi del lavoro, progetti di investimento e formazione in materia di salute esicurezza sul lavoro rivolti in particolare alle piccole, medie e micro imprese e progetti volti a sperimentare soluzioniinnovative e strumenti di natura organizzativa e gestionale ispirati ai principi di responsabilità sociale delle imprese.Costituisce criterio di priorità per l’accesso al finanziamento l’adozione da parte delle imprese delle buone passi dicui all’articolo 2, comma 1, lettera v). L’INAIL svolge tali compiti con le risorse umane, strumentali e finanziariedisponibili a legislazione vigente..5-bis. Al fine di garantire il diritto degli infortunati e tecnopatici a tutte le cure necessarie ai sensi del decreto delPresidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni, l’INAIL può provvedere utilizzandoservizi pubblici e privati, d’intesa con le regioni interessate. L’INAIL svolge tali compiti con le risorse finanziariedisponibili a legislazione vigente e senza incremento di oneri per le imprese6. Nell’ambito dei rispettivi compiti istituzionali, le amministrazioni pubbliche promuovono attività specificamentedestinate ai lavoratori immigrati o alle lavoratrici, finalizzate a migliorare i livelli di tutela dei medesimi negli ambientidi lavoro.7. In sede di prima applicazione, per il primo anno dall’entrata in vigore del presente decreto, le risorse di cuiall’articolo 1, comma 7-bis, della Legge 3 agosto 2007, n. 123(N), come introdotto dall’articolo 2, comma 533, dellaLegge 24 dicembre 2007, n. 244, sono utilizzate, secondo le priorità, ivi compresa una campagna straordinaria diformazione, stabilite, entro sei mesi dall’entrata in vigore del presente decreto, con Accordo adottato, previaconsultazione delle parti sociali, in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e la Provinceautonome di Trento e di Bolzano.Note all’Art. 11Richiami all’Art. 11:- Art. 6, co. 2 - Art. 6, co. 8, lett. c) - Art. 9, co. 2, lett. d) - Art. 30, co. 6 - Art. 305, co. 1
Articolo 12 - Interpello
[ "Gli organismi associativi a rilevanza nazionale degli enti territoriali, gli enti pubblici nazionali, le regioni e le provinceautonome, nonché, di propria iniziativa o su segnalazione dei propri iscritti, le organizzazioni sindacali dei datori dilavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e i consigli nazionali degli ordini ocollegi professionali, possono inoltrare alla Commissione per gli interpelli di cui al comma 2, esclusivamente tramiteposta elettronica, quesiti di ordine generale sull’applicazione della normativa in materia di salute e sicurezza dellavoro.", "Presso il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali è istituita, senza nuovi o maggiori oneri per lafinanza pubblica, la Commissione per gli interpelli composta da due rappresentanti del Ministero del lavoro, dellasalute e delle politiche sociali, da due rappresentanti del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali eda quattro rappresentanti delle Regioni e delle Province autonome. Qualora la materia oggetto di interpello investacompetenze di altre amministrazioni pubbliche la Commissione è integrata con rappresentanti delle stesse. Aicomponenti della Commissione non spetta alcun compenso, rimborso spese o indennità di missione.", "Le indicazioni fornite nelle risposte ai quesiti di cui al comma 1 costituiscono criteri interpretativi e direttivi perl’esercizio delle attività di vigilanza." ]
1. Gli organismi associativi a rilevanza nazionale degli enti territoriali, gli enti pubblici nazionali, le regioni e le provinceautonome, nonché, di propria iniziativa o su segnalazione dei propri iscritti, le organizzazioni sindacali dei datori dilavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e i consigli nazionali degli ordini ocollegi professionali, possono inoltrare alla Commissione per gli interpelli di cui al comma 2, esclusivamente tramiteposta elettronica, quesiti di ordine generale sull’applicazione della normativa in materia di salute e sicurezza dellavoro.322. Presso il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali è istituita, senza nuovi o maggiori oneri per lafinanza pubblica, la Commissione per gli interpelli composta da due rappresentanti del Ministero del lavoro, dellasalute e delle politiche sociali, da due rappresentanti del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali eda quattro rappresentanti delle Regioni e delle Province autonome. Qualora la materia oggetto di interpello investacompetenze di altre amministrazioni pubbliche la Commissione è integrata con rappresentanti delle stesse. Aicomponenti della Commissione non spetta alcun compenso, rimborso spese o indennità di missione.3. Le indicazioni fornite nelle risposte ai quesiti di cui al comma 1 costituiscono criteri interpretativi e direttivi perl’esercizio delle attività di vigilanza.
Articolo 13 - Vigilanza
[ "La vigilanza sull’applicazione della legislazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro è svolta dallaAzienda Sanitaria Locale competente per territorio, dall’Ispettorato nazionale del lavoro e, per quanto di specificacompetenza, dal Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, nonché per il settore minerario, fino all’effettiva attuazione deltrasferimento di competenze da adottarsi ai sensi del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300(N), e successivemodificazioni, dal Ministero dello sviluppo economico, e per le industrie estrattive di seconda categoria e le acqueminerali e termali dalle Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano. Le province autonome di Trento e diBolzano provvedono alle finalità del presente articolo, nell’ambito delle proprie competenze, secondo quanto previstodai rispettivi ordinamenti.1-bis. Nei luoghi di lavoro delle Forze armate, delle Forze di polizia e dei vigili del fuoco la vigilanza sulla applicazionedella legislazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro è svolta esclusivamente dai servizi sanitari e tecniciistituiti presso le predette amministrazioni.", "Comma abrogato dall’art. 13, Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economicae fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito conmodificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del 20/12/2021) al Capo III‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’.", "In attesa del complessivo riordino delle competenze in tema di vigilanza sull’applicazione della legislazione in32 Comma così modificato dall’art. 20 d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 recante “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degliadempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge 10 dicembre 2014,n.183” (G.U. n. 221 del 23/09/2015 - S.O. n. 53, in vigore dal 24/09/2015).materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, restano ferme le competenze in materia di salute e sicurezza deilavoratori attribuite alle autorità marittime a bordo delle navi ed in ambito portuale, agli uffici di sanità aerea emarittima, alle autorità portuali ed aeroportuali, per quanto riguarda la sicurezza dei lavoratori a bordo di navi e diaeromobili ed in ambito portuale ed aeroportuale nonché ai servizi sanitari e tecnici istituiti per le Forze armate e perle Forze di polizia e per i Vigili del fuoco; i predetti servizi sono competenti altresì per le aree riservate o operative eper quelle che presentano analoghe esigenze da individuarsi, anche per quel che riguarda le modalità di attuazione,con decreto del Ministro competente, di concerto con il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali.L’Amministrazione della giustizia può avvalersi dei servizi istituiti per le Forze armate e di polizia, anche medianteconvenzione con i rispettivi Ministeri, nonché dei servizi istituiti con riferimento alle strutture penitenziarie.", "La vigilanza di cui al presente articolo è esercitata nel rispetto del coordinamento di cui agli articoli 5 e", "A livelloprovinciale, nell’ambito della programmazione regionale realizzata ai sensi dell'articolo 7, le aziende sanitarie localie l’Ispettorato nazionale del lavoro promuovono e coordinano sul piano operativo l'attività di vigilanza esercitata datutti gli organi di cui al presente articolo. Sono adottate le conseguenti modifiche al decreto del Presidente delConsiglio dei ministri 21 dicembre 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 31 del 6 febbraio", "", "Il personale delle pubbliche amministrazioni, assegnato agli uffici che svolgono attività di vigilanza, non puòprestare, ad alcun titolo e in alcuna parte del territorio nazionale, attività di consulenza.", "L’importo delle somme che l’ASL e l’Ispettorato nazionale del lavoro, in qualità di organo di vigilanza, ammettonoa pagare in sede amministrativa ai sensi dell’articolo 21, comma 2, primo periodo, del decreto legislativo 19 dicembre1994, n. 758(N), integra rispettivamente, l’apposito capitolo regionale e il bilancio dell’Ispettorato nazionale del lavoroper finanziare l’attività di prevenzione nei luoghi di lavoro svolta dai dipartimenti di prevenzione delle AA.SS.LL. edall'Ispettorato.", "È fatto salvo quanto previsto dall’articolo 64 del decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n, 303(N),con riferimento agli organi di vigilanza competenti, come individuati dal presente decreto.7-bis. L’Ispettorato nazionale del lavoro è tenuto a presentare, entro il 30 giugno di ogni anno al Ministro del lavoroe delle politiche sociali per la trasmissione al Parlamento, una relazione analitica sull’attività svolta in materia diprevenzione e contrasto del lavoro irregolare e che dia conto dei risultati conseguiti nei diversi settori produttivi edelle prospettive di sviluppo, programmazione ed efficacia dell’attività di vigilanza nei luoghi di lavoro.35LETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 12/10/2017 prot. 3 - Oggetto: Indicazioni operative sulle sanzioni da applicare in caso di omessa sorveglianza sanitaria dei lavoratoriNote all’Art. 13Richiami all’Art. 13:- Art. 46, co. 6 - Art. 206, co. 4" ]
1. La vigilanza sull’applicazione della legislazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro è svolta dallaAzienda Sanitaria Locale competente per territorio, dall’Ispettorato nazionale del lavoro e, per quanto di specificacompetenza, dal Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, nonché per il settore minerario, fino all’effettiva attuazione deltrasferimento di competenze da adottarsi ai sensi del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300(N), e successivemodificazioni, dal Ministero dello sviluppo economico, e per le industrie estrattive di seconda categoria e le acqueminerali e termali dalle Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano. Le province autonome di Trento e diBolzano provvedono alle finalità del presente articolo, nell’ambito delle proprie competenze, secondo quanto previstodai rispettivi ordinamenti.1-bis. Nei luoghi di lavoro delle Forze armate, delle Forze di polizia e dei vigili del fuoco la vigilanza sulla applicazionedella legislazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro è svolta esclusivamente dai servizi sanitari e tecniciistituiti presso le predette amministrazioni.2. Comma abrogato dall’art. 13, Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economicae fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito conmodificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del 20/12/2021) al Capo III‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’.3. In attesa del complessivo riordino delle competenze in tema di vigilanza sull’applicazione della legislazione in32 Comma così modificato dall’art. 20 d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 recante “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degliadempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge 10 dicembre 2014,n.183” (G.U. n. 221 del 23/09/2015 - S.O. n. 53, in vigore dal 24/09/2015).materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, restano ferme le competenze in materia di salute e sicurezza deilavoratori attribuite alle autorità marittime a bordo delle navi ed in ambito portuale, agli uffici di sanità aerea emarittima, alle autorità portuali ed aeroportuali, per quanto riguarda la sicurezza dei lavoratori a bordo di navi e diaeromobili ed in ambito portuale ed aeroportuale nonché ai servizi sanitari e tecnici istituiti per le Forze armate e perle Forze di polizia e per i Vigili del fuoco; i predetti servizi sono competenti altresì per le aree riservate o operative eper quelle che presentano analoghe esigenze da individuarsi, anche per quel che riguarda le modalità di attuazione,con decreto del Ministro competente, di concerto con il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali.L’Amministrazione della giustizia può avvalersi dei servizi istituiti per le Forze armate e di polizia, anche medianteconvenzione con i rispettivi Ministeri, nonché dei servizi istituiti con riferimento alle strutture penitenziarie.4. La vigilanza di cui al presente articolo è esercitata nel rispetto del coordinamento di cui agli articoli 5 e 7. A livelloprovinciale, nell’ambito della programmazione regionale realizzata ai sensi dell'articolo 7, le aziende sanitarie localie l’Ispettorato nazionale del lavoro promuovono e coordinano sul piano operativo l'attività di vigilanza esercitata datutti gli organi di cui al presente articolo. Sono adottate le conseguenti modifiche al decreto del Presidente delConsiglio dei ministri 21 dicembre 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 31 del 6 febbraio 2008. 335. Il personale delle pubbliche amministrazioni, assegnato agli uffici che svolgono attività di vigilanza, non puòprestare, ad alcun titolo e in alcuna parte del territorio nazionale, attività di consulenza.6. L’importo delle somme che l’ASL e l’Ispettorato nazionale del lavoro, in qualità di organo di vigilanza, ammettonoa pagare in sede amministrativa ai sensi dell’articolo 21, comma 2, primo periodo, del decreto legislativo 19 dicembre1994, n. 758(N), integra rispettivamente, l’apposito capitolo regionale e il bilancio dell’Ispettorato nazionale del lavoroper finanziare l’attività di prevenzione nei luoghi di lavoro svolta dai dipartimenti di prevenzione delle AA.SS.LL. edall'Ispettorato.347. È fatto salvo quanto previsto dall’articolo 64 del decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n, 303(N),con riferimento agli organi di vigilanza competenti, come individuati dal presente decreto.7-bis. L’Ispettorato nazionale del lavoro è tenuto a presentare, entro il 30 giugno di ogni anno al Ministro del lavoroe delle politiche sociali per la trasmissione al Parlamento, una relazione analitica sull’attività svolta in materia diprevenzione e contrasto del lavoro irregolare e che dia conto dei risultati conseguiti nei diversi settori produttivi edelle prospettive di sviluppo, programmazione ed efficacia dell’attività di vigilanza nei luoghi di lavoro.35LETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 12/10/2017 prot. 3 - Oggetto: Indicazioni operative sulle sanzioni da applicare in caso di omessa sorveglianza sanitaria dei lavoratoriNote all’Art. 13Richiami all’Art. 13:- Art. 46, co. 6 - Art. 206, co. 4
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