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Personificazioni:Primavera
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Cassone.
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Architetture:case;camini
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Personaggi:Ezechiele;Davide;Isaia;Abramo.Figure:angioletti.Simboli
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Divano.|Stile Luigi XVI.
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Tavolo scrittoio con gambe a "rocchetto" legate da crociera.
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tavolino
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Base di colonna.
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Vedute:città di Fano
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Dipinto..Personaggi:San Francesco
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Piedistallo sagomato;decorazioni a motivi vegetali e volute.
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Oggetti:urna cineraria
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Personaggi:Butigella Girolamo
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Cofanetto.
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Sciabola;guardia traforata;lama dritta scanalata.
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Personaggi:Sant'Orsola.Attributi:(S.Orsola) freccia
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Fibbia rettangolare.
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Dipinto..Personaggi:San Nicola di Bari.Figure:soldato;vescovi
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Bicchiere rosso.
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Cassettone in legno di noce con quattro cassetti.
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Modello di decorazione architettonica a rilievo
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Figure:busto maschile.Abbigliamento:contemporaneo:farsetto;camicia
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dipinto murale
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dipinto.Soggetti sacri:madonna con bambino .Soggetti profani:devoto
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Lapide commemorativa.
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Vedute.Architetture
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PERSONAGGI:SAN PIETRO IGNEO ALDOBRANDINI
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scomparto di predella
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Frammento di parete di piattello con tesa.
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Modellino di cassettone.
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Dipinto..Personaggi:Cristo.Figure
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Personaggi:San Pellegrino.Abbigliamento religioso.Oggetti:crocifisso;teschio
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peduccio.n.p
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Finestra dipinta.
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campana
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Dipinto raffigurante Tifone che combatte contro Giove..Personaggi:Tifone
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personaggi:Madonna;San Giuseppe;Gesù;San Giovannino
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scultura.funzionario religioso
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Ritratti:ritratto di donna.Oggetti:orecchino;anello
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Chiave di volta.
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Zuppiera con coperchio.
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Personaggi:Madonna;San Giuseppe;Gesù Bambino.Figure:cherubini
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Recipiente.
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Le aste della cornice sono definite da varie modanature.
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Monumento funebre..Personaggi:Luigi Giura
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Tappeto.
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Lavabo.
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Allegorie-simboli:Disegno;Colore;Ingegno
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manipolo
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Reliquiario in legno intagliato e argentato.
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monormo torto soprano
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Figure:figura maschile;figure femminili
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Stallo in legno intarsiato.
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Figure:angioletti
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Personaggi:figure maschili.Oggetti:bandiere;armi
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Monumento funebre..Personaggi:Giulio Poderico
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Teiera.
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Ancona.
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statuetta.Divinità minori:Atlante
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Dipinto..Personaggi:Ammiraglio Coligny
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Personaggi:Madonna Addolorata
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Sportello di tabernacolo.
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Decorazione plastico-architettonica.
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Placca.
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Manca la cornice..Soggetti sacri:Diluvio Universale
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Base rettangolare con mostra figurata.
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Base per croce d'altare.
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lastra rettangolare con timpano e iscrizione
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Cornice di legno dorato..Figure:putti alati
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Ritratti:procuratore seduto.Oggetti:sedile
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Portale con iscrizione commemorativa.
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Macchina fotografica d'epoca.
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Panca.
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Interno.Paesaggio.Personaggi:Madonna;Gesù Bambino
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Personaggi:San Giuseppe d'Arimatea
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Mostra d'altare
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Console a mezzotondo mancante di piano
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Decorazioni:motivi floreali e geometrici.
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Dipinto..Vedute:Castelnuovo
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affreschi
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Formella con decorazione a grappolo d'uva.
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Soggetti profani:ritratto virile.Personaggi:Andreini Francesco.Interno.Abbigliamento
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Ritratti:uomo.Abbigliamento:giubba;colletto
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pavimento in cotto maiolicato
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A sinistra in ginocchio;rivolta verso il Crocifisso;è Santa Caterina d'Alessandria con manto viola-lilla e interno verde;poggiata alla ruota con il braccio destro;mentre con la mano regge la palma del martirio.A destra è San Giulio in piedi abbigliato in rosa e azzurro con lo sguardo rivolto verso lo spettatore.Al centro sulla croce è il Cristo con i fianchi cinti di un perizoma giallo;stagliato contro il cielo grigio|Nel 1953 la Belli (Belli 1953;pp.130 e 252) rendeva noto che nelle carte di Santa Maria Corteorlandini era notizia di un pagamento di 132 scudi corrisposto a Guido Reni nel 1623 per l'esecuzione del Crocifisso tra i Santi Caterina e Giulio.Nella sua esaustiva analisi della tela;Evelina Borea (1975;p.138) riferiva di non aver trovato traccia della documentazione mentre nel resoconto della visita canonica effettuata dal Rettore generale dell'ordine dei Chierici Regolari della Madre di Dio;Giuseppe Matraia;il 16 maggio del 1622 risulta già esistere l'altare del Crocifisso con cappellania appena istituita e dedicata ai Santi Caterina e Giulio che in effetti compaiono nel dipinto del Reni.I due dedicatari erano Giulio e Cesare Franciotti.Nello stesso periodo il pittore dovette fornire anche la pala con la Madonna della Neve e le Sante Lucia e Maddalena;già collocato sull'altare della testata sinistra di Santa Maria Corteorlandini e che dopo la rimozione voluta dal duca Carlo Ludovico di Borbone negli anni trenta dell'Ottocento;a differenza della Crocifissione;finì a Londra da dove Ê ¨ pervenuta agli Uffizi.Mentre Edi Baccheschi (1971;p.116) e Stephen Pepper (1988;p.345) tendono a riconoscere nella Crocifissione il largo intervento della scuola del Reni;la Meloni ritiene la tela significativa del "momento di classicismo piu filtrato e meditato;e già quasi sulla via dei capolavori diafani e argentei" degli ultimi anni di Guido (Meloni 1968;p.112).Il Ciardi poi;senza avanzare alcuna riserva sulla totale autografia dei due dipinti compagni vi rileva una "raffinatissima;ma iperidealizzante glaciazione" delle forme (Ciardi 1994;p.21).La figura del Cristo sulla croce è sovrapponibile;se non per il diverso panneggio del perizoma;a quello presente nella Crocifissione eseguita dal Reni per la Chiesa dei Cappucccini del Monte Calvario e oggi nella Pinacoteca di Bologna;che consacrò un modello iconografico di enorme fortuna.Analogamente accanto al Cristo crocifisso;il cui corpo cereo si staglia contro un cielo cupo di tempesta;colto nell'atto di alzare gli occhi al cielo verso il Padre ed esalare l'ultimo respiro;sono presenti pochi personaggi che esprimono un dolore contenuto e silente spingendo chi guarda verso sentimenti di pietà e commozione.La Crocifissione;insieme alla tela compagna con la Madonna della Neve;oggi presenti in copia sui rispettivi altari in Santa Maria Corteorlandini;costituirono un fondamentale punto di riferimento per la scuola pittorica lucchese del Seicento.
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Tessuto.
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Decorazione a tempera su intonaco.
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Pistola.
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Personaggi:San Gabriele arcangelo
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Vaso da fiori.
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Personaggi:San Sebastiano.Attributi:frecce
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n.p..Personaggi:Cristo.Simboli:aureola;corona di spine
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Ritratti:madre;figli
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Manipolo in seta policroma e gallone dorato.
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Personaggi:Regina Margherita di Savoia.Oggetti:gioielli;corona;ventaglio
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n.p..Figure femminili
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Personaggi:Belluzzi Ascanio
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Dipinto murale.
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Lastra tombale.
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I capitelli che decorano la chiesa di Fossanova sono di tipo fogliato e;in linea di massima;possono essere raccolti in due categorie:quelli che riproducono foglie d'acqua in maniera molto stilizzata e quelli che presentano ornati più complessi con rielaborazioni schematiche di capitelli corinzi.In alcuni casi le foglie assumono la forma di lingue sulle quali sono segnate venature in rilievo;in altri viene ripreso lo schema semplificato della foglia di acanto spinoso;in altri ancora il disegno superficiale delle foglie perde quasi completamente l'aspetto organico.Forma e decoro denunciano una comune matrice borgognona;in particolare nel motivo "a crochet";talvolta sferico o in forma di foglietta arricciata;ma con leggere varianti sul tema iconografico tanto da renderli tutti diversi.L'aula della chiesa rispecchia la regola cistercense di essenzialità e rigore;con una divisione geometrica degli spazi sottolineata dalle partiture architettoniche;anche se in relazione ai prototipi bernardiani la presenza di capitelli variamente scolpiti testimonia di una evoluzione del linguaggio verso uno stile decorativo più ricco seppure ridotto.Per quanto riguarda la datazione occorre tenere presenti le fasi edilizie del monumento;per le quali sono state proposte dalla critica diverse ipotesi;recentemente riassunte in uno studio di Elisa Parziale (2007).Insediatisi a Fossanova intorno al 1135;quando papa Innocenzo II affidò loro il preesistente monastero benedettino di S.Stefano;i cistercensi iniziarono la costruzione di una nuova chiesa;secondo i canoni previsti dal proprio ordine;soltanto diversi anni;probabilmente intorno al 1170;quando venne nominato abate di Fossanova Goffredo d'Auxerre.Secondo la studiosa l'importanza dell'arrivo di questo illustre monaco;già abate di Clairvaux;non deve essere sottovalutata.I suoi precedenti rapporti con San Bernardo;di cui era stato segretario e del quale quindi conosceva bene i programmi riformatori;giustificherebbero la tesi che vuole riconoscere in questi il personaggio che avviò la ricostruzione dell'intero complesso abbaziale secondo i dettami di S.Bernardo.La presenza di alcune incongruenze rispetto ai prototipi rilevate dagli studiosi;sia a livello progettuale che di scultura architettonica;potrebbe essere derivata dall'adattamento a strutture già esistenti;che inevitabilmente condizionarono lo sviluppo della nuova costruzione cistercense;come dal coinvolgimento di maestranze del posto;custodi della tradizione artistica locale.Inoltre i lavori si protrassero per lungo tempo;procedendo dalla zona presbiteriale in direzione della facciata.Secondo A.Cadei (1980) si sarebbero conclusi (ad eccezione del portale e del rosone) entro il 1208;anno in cui papa Innocenzo III consacrò la chiesa.Diversa l'ipotesi suggerita dalla Parziale;per la quale la costruzione delle navate e il raccordo della chiesa con il lato nord del chiostro andò oltre quella data;come attesterebbero le elargizioni che negli anni successivi lo stesso pontefice destinò al cantiere;insieme ad altri indizi derivati sia dalla tessitura muraria dell'edificio;dove si notano cambiamenti nella messa in opera che a partire dal coro rivelano interruzioni e riprese dei lavori;sia dalla differente conformazione dei portali che collegano il chiostro alla chiesa.Infatti lo stile "più arcaico" della porta dei monaci;vicino al transetto;con i mensoloni semicircolari (adottati anche nella "porta dei morti" e in quella per il dormitorio;nello stesso transetto);appare superato dal linguaggio gotico-borgognone del portale dei conversi situato in prossimità della facciata;ornato da colonnine con la stretta di nodo;da mensole fogliate e da capitelli "a crochets" tipo quelli che decorano anche la chiesa.Già gli studi di A.M.Romanini avevano sottolineato la necessità di fare delle distinzioni cronologiche all'interno dell'architettura cistercense;da non considerare come un'entità astratta e immutabile nei secoli.Le ragioni;secondo la studiosa;si rintracciano nello stesso procedimento costruttivo "a blocchi";in base al quale venivano edificate per prime le parti necessarie ai monaci per adempiere alla regola ora et labora - ovvero il dormitorio;gli ambienti adiacenti e l'ala contigua al transetto - mentre veniva rimandata a momenti successivi la costruzione delle altre parti dell'abbazia.Iter così prolungati non potevano che comportare l'allontanamento dallo schema originario;tramite la fusione con i vari linguaggi locali;il cui coinvolgimento derivava dalla stessa attività dei cantieri-scuola che si rinnovavano reclutando e addestrando le maestranze del posto.|decorato da un giro di foglie piatte e nervate terminanti "a crochets" arricciati in corrispondenza degli angoli dell'abaco;sulla fronte;lo spazio che si crea nel punto di divergenza dei costoloni delle foglie è ornato da motivo vegetale stilizzato e una rosetta.
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