text
stringlengths
0
282k
precisa e fine, tre cose mi seducevano con una grazia infinitamente
molle: la bocca, l'ombra dei cigli, l'estremit delle dita. Ella
s'intrecciava i capelli con le dita ch'erano rosse all'estremit come
petali intinti nella porpora; e guardarla in quell'atto, su la soglia
della casa bianca, era la gioia dei miei mattini. Avrei voluto
portartela con le statuette, con gli scarabei, con le stoffe, col
tabacco, con i profumi, con le armi. Ma t'ho portato un bell'arco, che
ho comperato ad Assouan e che le somiglia un poco.
LUCIO SETTALA, =con un lieve turbamento, rovesciando indietro il capo.=
Doveva essere una creatura deliziosa!
COSIMO DALBO.
Deliziosa e inoffensiva. Ella somigliava a un bell'arco, ma le sue
frecce non erano avvelenate.
LUCIO SETTALA.
Tu l'amavi?
COSIMO DALBO.
Come amo il mio cavallo e il mio cane.
LUCIO SETTALA.
Ah, tu eri felice laggi; la tua vita era facile e leggera. Era dunque
l'isola d'Elefantina quella dove io ti vidi approdare, nel sogno. Avrei
potuto esser teco! Ma io andr, partir. Non desideri di ritornarvi? Io
avr una casa bianca sul Nilo: far le mie statue col limo del fiume e
le alzer in quella tua luce che me le convertir in oro.... Silvia!
Silvia!
=Egli chiama verso la porta, come assalito da una impazienza repentina,
da una volont ansiosa di vivere.=
Sar troppo tardi?
COSIMO DALBO.
troppo tardi. Sopraggiunge la grande estate.
LUCIO SETTALA.
Che importa? Io amo l'estate, il calore, anche l'afa. Tutti i melagrani
saranno fioriti nei giardini, e qualche volta piover, verranno gi
nell'afa quelle gocce larghe e tiepide che fanno sospirare di volutt la
terra....
COSIMO DALBO.
Ma il Khamsin? quando tutto il Deserto si sollever contro il Sole?
SILVIA =appare su la soglia, sorridendo, con tutta la persona mossa da
una visibile animazione. Ella ha mutato abito: vestita d'un colore pi
chiaro, primaverile; e porta fra le mani un mazzo di rose fresche.=
SILVIA SETTALA.
Che dite, Dalbo, contro il Sole? M'hai chiamata, Lucio?
LUCIO SETTALA, =ripreso da una specie di timidit inquieta, come d'uomo
che abbia il bisogno di abbandonarsi e non osi.=
S, ti ho chiamata, perch non ti vedevo pi tornare.... Cosimo mi
raccontava tante cose belle, del suo viaggio. Volevo che anche tu le
udissi.
=Egli guarda la moglie con occhi attoniti, come se scoprisse in lei una
grazia nuova.=
Stavi per uscire?
SILVIA SETTALA, =arrossendo un poco.=
Ah, tu guardi il mio abito. L'ho messo per provarlo, giacch Francesca
era l.... Mia sorella vi fa le sue scuse a entrambi, per essersi
partita senza venire a salutarvi. Aveva fretta: l'aspettano i suoi
bambini. Spera, Dalbo, che voi andiate presto a vederla.
=Ella depone su una tavola il mazzo di rose.=
Pranzate con noi, stasera?
COSIMO DALBO.
Grazie. Stasera non posso. Mia madre mi tiene.
SILVIA SETTALA.
giusto. Domani, allora?
COSIMO DALBO.
Domani. Ti porter, Lucio, i miei doni.
LUCIO SETTALA, =con una curiosit infantile.=