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Gli strumenti di tutela del gruppo linguistico tedesco, così come le misure graduali destinate alla popolazione ladina, superano oggi come allora gli standard europei. |
Per entrambe le parti in causa, l'esercizio della fiducia consiste sia nella messa alla prova di un'autonomia amministrativa all'interno di uno Stato centralista sia nella pacifica convivenza di una maggioranza nazionale con una minoranza linguistica. |
E al contempo è una grande dimostrazione di forza. |
Fino all'entrata in vigore del secondo Statuto di autonomia, infatti, il Consiglio provinciale emette mediamente una decina di leggi l'anno. |
Nell'era della nuova autonomia, nei primi dodici mesi le leggi licenziate sono ben quarantasette. I campi di intervento spaziano dai temi storicamente scottanti alle impostazioni per il futuro passando per i nuovi regolamenti del commercio: |
il ripristino dei nomi tedeschi italianizzati durante il fascismo, la tutela della flora alpina, la legge sulla raccolta dei funghi, la riorganizzazione del settore degli acconciatori, la manutenzione delle strade comunali e la rete elettrica. |
La legge provinciale di riforma dell'edilizia abitativa, varata nel luglio del 1972, rispecchia il doppio carattere della nuova autonomia, sospesa tra correttivi del passato e linee programmatiche per il futuro, tra tutela delle minoranze e spazi di manovra sociali, economici e politici: |
da un lato punta a sostituire i sussidi statali per gli alloggi, che dando la precedenza alla popolazione di lingua italiana vengono percepiti come incentivo all'immigrazione tanto da rappresentare la scintilla sia della grande manifestazione di Castel Firmiano del 1957, sia degli attentati a cantieri edili statali; |
dall'altro lato la legge permette nuove opportunità di politica sociale e pianificazione abitativa. |
Ben presto i giornali iniziano a riferire di solenni cerimonie di consegna delle chiavi di alloggi sociali a famiglie bisognose, mentre gli aiuti alle cooperative edilizie e la concessione di prestiti a tassi di favore offrono ad ampie fasce di popolazione la possibilità di avere una casa di proprietà. |
La legge urbanistica provinciale, approvata in quello stesso 1972, mostra su un altro livello come l'intento di tutelare la minoranza linguistica si intrecci con la pianificazione del futuro: |
le norme restrittive sullo sfruttamento dei terreni intendono da una parte evitare nuove immigrazioni ma anche frenare la frammentazione del paesaggio e lo sfruttamento eccessivo dell'ambiente. |
Per coprire il fabbisogno edilizio, mantenendolo al contempo entro i limiti, vengono concessi contributi per la ristrutturazione di vecchi edifici e si individuano nuove aree residenziali. |
E se nei centri urbani a maggioranza italiana l'edilizia abitativa ristagna, nella periferia di lingua tedesca i cantieri spuntano come funghi dopo la pioggia. 46. |
In seguito alla presa in carico dallo Stato di numerose competenze amministrative, il bilancio provinciale si gonfia rapidamente: |
dai 77,2 miliardi di lire del 1973 si passa ai 103 del 1974, che l'anno successivo raddoppiano arrivando a 210 miliardi. |
Rispetto al misero bilancio del 1961, anno di inizio delle trattative per l'autonomia, la dotazione finanziaria della Provincia di Bolzano è adesso venti volte più alta. |
Per gestire una tale quantità di denaro e le relative incombenze, il Consiglio provinciale approva leggi su leggi mentre da un giorno all'altro nascono dal nulla nuovi uffici. |
Contestualmente però, il governo altoatesino ha fin da subito il suo bel daffare per difendere i diritti acquisiti. È appena il febbraio del 1972, quando vengono impugnate davanti alla Corte costituzionale le prime norme di attuazione dell'autonomia perché ritenute inadeguate. |
Roma con una mano dà e con l'altra toglie, scrive il 18 maggio 1972 il settimanale Volksbote, organo di stampa della SVP, commentando il pesante respingimento della cosiddetta legge sull'elettricità che di fatto inaugura la decennale querelle sulla competenza in materia di approvvigionamento energetico. |
A fine 1972, delle settantaquattro nuove leggi provinciali emanate, appena tredici sono effettivamente entrate in vigore. |
Nel suo tradizionale discorso natalizio, il presidente della Provincia Silvius Magnago ricorda la promessa fatta all'atto dell'accoglimento del Pacchetto, ovvero che anche il minimo taglio e simili tagli e svuotamenti possono essere causati da pessime norme di attuazione potrebbe annullare il consenso accordato in occasione dell'assemblea provinciale. |
Il governo centrale intanto continua a rimandare sistematicamente al mittente le nuove normative provinciali. |
Persino alcune leggi di scarso rilievo politico, come l'albo professionale dei giardinieri o la regolamentazione del maso chiuso, vengono inizialmente rigettate. |
Tuttavia, secondo Remo Ferretti, per tanti anni segretario provinciale della Democrazia Cristiana (DC), questa situazione non dipende da un atteggiamento astioso del governo italiano bensì dal sovraccarico dell'apparato burocratico romano, al quale il concetto di legislazione autonoma era del tutto estraneo. |
La SVP invece, alla luce delle esperienze vissute negli ultimi decenni, subodora una macchinazione politica. |
Il Pacchetto altoatesino con le sue centotrentasette misure, venticinque sotto-misure e trentun note aggiuntive è in parecchi passaggi un costrutto di sfiducia istituzionalizzata, per usare le parole del professore di diritto pubblico comparato Joseph Marko. |
L'esercizio della fiducia, per entrambe le parti, consiste nella messa alla prova di un'autonomia amministrativa all'interno di uno Stato centralista. 47. |
I fiori lungo la strada. |
Silvius Magnago ama ripetere questa frase, quando nelle trattative con Roma si tratta di cogliere al volo le occasioni che volta per volta si presentano. |
Ed è una frase che lascia capire quanto lo storico politico sudtirolese sia paziente e allo stesso tempo tenace. |
Ben presto però il Landeshauptmann deve fare i conti con le pressioni provenienti dal suo stesso partito. |
L'insabbiamento del Pacchetto diventa un'espressione ricorrente del linguaggio politico, e parallelamente cresce il malcontento della popolazione italiana verso la politica di autonomia. |
Nel 1976 entrano in vigore la proporzionale etnica e l'obbligo di bilinguismo nella pubblica amministrazione, due strumenti di tutela fortemente voluti dalla SVP e fortemente contestati in quanto vanno a intaccare gli interessi e i privilegi della popolazione di lingua italiana. |
Introducendo la ripartizione dei posti di lavoro pubblici e degli alloggi sociali in base alla consistenza dei gruppi linguistici, si vuole porre rimedio a una ingiustizia che si trascina da parecchi anni. |
Se infatti fino a quel momento il personale della pubblica amministrazione è nella quasi totalità di lingua italiana, adesso in base alla proporzionale etnica due terzi dei posti vanno riservati al gruppo linguistico tedesco, un terzo a quello italiano e una percentuale del 4 per cento circa alla popolazione ladina. |
Per la popolazione italiana, che fino ad allora non vede alcun motivo per imparare il tedesco, la richiesta con annessa verifica della conoscenza della seconda lingua provinciale viene vista come una chiusura all'accesso al pubblico impiego, che rappresenta il più importante e pressoché esclusivo sbocco lavorativo. |
In maniera altrettanto sensibile, anche la proporzionale applicata all'edilizia sociale colpisce il gruppo linguistico italiano. |
E poiché il consenso politico all'autonomia della parte italiana giunge solo dai circoli elitari dei partiti di centrosinistra, la popolazione italiana che fino ad allora non viene mai coinvolta si sente colta di sorpresa e tradita. |
Nel 1985, nel giro di un solo mese, vengono raccolte 22.758 firme contro lo Statuto di autonomia, che in un volantino veniva definito strumento diabolico di oppressione della minoranza italiana in Alto Adige. |
Riunione del Comitato di contatto presso la Cancelleria federale di Vienna, Silvius Magnago e il cancelliere federale Bruno Kreisky, 29 ottobre 1979. |
Incontro tra Silvius Magnago e il presidente del Consiglio Giovanni Spadolini, Roma, 12 ottobre 1982 48. |
Poiché nel 1976 la percentuale dei dipendenti statali di lingua tedesca o ladina è solo del 13,9 per cento, si decide che questa disparità debba essere sanata entro il 2002. |
Per gli italiani ciò significa che, durante questa lunga fase di transizione, i posti di lavoro a disposizione non saranno un terzo del totale bensì appena il 6 per cento. |
In parecchi uffici, dove l'eccesso di italiani è consistente, per diversi anni non ci saranno nuove assunzioni per il gruppo italiano, per cui da quel momento ogni bando di concorso pubblicato è fonte di malumore. |
La popolazione di lingua tedesca e ladina, di contro, non è ancora pronta per l'apertura del mercato del lavoro statale. |
I decenni di esclusione dal pubblico impiego, l'economia ancora fortemente improntata all'agricoltura, all'artigianato e al commercio al dettaglio, il ritardo nella politica dell'istruzione: |
tutto questo fa sì che nella pubblica amministrazione manchi personale in possesso dei titoli di studio necessari laurea e persino maturità per ricoprire le posizioni dirigenziali. |
E mentre la costruenda amministrazione provinciale, e successivamente anche quelle comunali, generano un effetto trainante, al contrario le aziende statali come le Poste o le Ferrovie rimangono per tanti sudtirolesi un mondo estraneo e, almeno inizialmente, poco attraente. |
Ne consegue che il debutto della proporzionale sia alquanto lento. |
Nel 1981, a cinque anni dalla sua introduzione, vengono banditi ottanta concorsi per un totale di 2.081 posti, ma gli assunti sono appena 625. |
Tanti concorsi vengono annullati all'ultimo momento, alla visita medica per l'assunzione alle Ferrovie il tasso di esclusione dei candidati tedeschi è di gran lunga più alto di quello dei candidati italiani. |
Alla fine, il decreto sulla proporzionale viene temporaneamente sospeso, poiché in contraddizione con la riforma sulla legge dei servizi degli impieghi statali. |
Di questo differimento della copertura dei posti vacanti profittano in particolare le. |
Con la proporzionale etnica e con l'obbligo di bilinguismo nella pubblica amministrazione entrano in vigore due strumenti di tutela tanto fortemente voluti quanto fortemente contestati. |
Lo sviluppo dell'autonomia: sessione ordinaria del governo provinciale, 1972 49. |
Ma come mai un diritto appena concesso viene sabotato già nella sua fase iniziale? La causa è in parte da ricondurre all'intransigenza della SVP nel pretendere una puntigliosa applicazione delle norme sull'autonomia. |
Cosicché, mentre la proporzionale e l'obbligo di bilinguismo risultano inapplicati e già contestati, rimangono completamente fuori dal dibattito altre importanti norme di attuazione come l'ordinamento finanziario, l'uso della lingua tedesca nella giustizia, nelle forze dell'ordine e negli uffici amministrativi, la regolamentazione delle competenze nel settore energetico e nella comunicazione. Nel 1981 il termine decisamente ottimistico indicato nell'articolo 108 dello Statuto di autonomia per l'adozione di tutte le norme di attuazione due anni è già stato superato di cinque anni. |
La sensazione che ci sia la volontà di ostacolare l'autonomia porta la componente tedesca ad alcuni irrigidimenti che rendono il processo di autonomia per nulla conciliante. |
La popolazione di lingua italiana inizia a manifestare il cosiddetto disagio, associato a una sensazione di non appartenenza che per tanti anni le rende difficile partecipare attivamente alla formazione dell'autonomia. |
Opzioni 1981 e gabbia etnica. |
Nel dibattito politico la proporzionale si trasforma ben presto da strumento di suddivisione a strumento di divisione. |
Da parte tedesca si rafforza la volontà di demarcazione, condensata nella leggendaria espressione dell'assessore provinciale alla scuola e alla cultura di lingua tedesca Anton Zelger: |
Quanto più chiaramente ci separeremo, tanto più riusciremo a capirci. |
Dietro questa frase c'è l'idea di un'autonomia che può svilupparsi al meglio solo attraverso un'accurata separazione dei gruppi etnici, ovvero separando scuole, luoghi di cultura, biblioteche, associazioni e così via. |
Potete sempre vedervi al bar, replica Silvius Magnago a chi afferma che, così facendo, si precludono le possibilità di incontro e riconciliazione tra i due gruppi linguistici. |
La tensione diventa ancor più evidente in occasione del censimento decennale del 1981. |
Per applicare la proporzionale nella maniera più precisa possibile, per la prima volta la dichiarazione di appartenenza al gruppo linguistico non viene più richiesta in forma anonima perché altrimenti questa la motivazione sarebbe troppo facile imbrogliare. |
Potrebbe infatti capitare, per esempio, che al censimento una persona si dichiari italiana per rafforzare il proprio gruppo linguistico, poi però, al momento di cercare lavoro, si dichiari tedesco. |
La dichiarazione di appartenenza al gruppo linguistico getta benzina sul fuoco: protesta contro le gabbie etniche, 1981 50. |
Tra i due schieramenti si situa il movimento interetnico che fa riferimento ad Alexander Langer. |
Attraverso il paragone con le Opzioni del 1939 e la metafora della gabbia etnica, si alimentano le preoccupazioni su una spaccatura della società e si chiede di rifiutare la dichiarazione di appartenenza al gruppo linguistico. |
Per la sua politica della mescolanza, Langer viene accusato di essere il becchino della minoranza sudtirolese. |
Il rifiuto della dichiarazione viene reso difficile dalla conseguente perdita automatica dei diritti regolamentati dalla proporzionale in materia di alloggi sociali, pubblico impiego, diritto di voto passivo in organi che non prevedono la dichiarazione a posteriori come il Consiglio comunale; |
per Consiglio provinciale e parlamento invece è consentito). Alla fine, solo il 2,2 per cento della popolazione non dichiara alcuna appartenenza linguistica, sia per essersi rifiutata sia per essere di nazionalità straniera. |
Rispetto al 1971 la popolazione di lingua tedesca aumenta di due punti percentuali, quella ladina dello 0,4 per cento. |
Per contro gli italiani, presenti in prevalenza nei centri urbani, subiscono un decremento dovuto sia al calo delle nascite sia all'autonomia, facendo sorgere in loro una forte preoccupazione su quale sia realmente il loro posto in un Alto Adige autonomo. |
L'autonomia non può essere lo strumento per cacciare la popolazione italiana dall'Alto Adige, si inquieta il segretario provinciale della DC Danilo Postal. |
Il terreno su cui si fonda l'autonomia inizia a sgretolarsi, e uno dei sintomi è la recrudescenza della violenza di stampo politico. |
Già nel 1978 avvengono degli attentati contro obiettivi tedeschi la villa di Silvius Magnago e alcune funivie) e italiani il Monumento alla Vittoria, per citarne uno). |
Nel 1984, anno della commemorazione dei moti tirolesi del 1809, inizia l'escalation del gruppo terroristico Ein Tirol, che ha l'obiettivo dichiarato di ostacolare la chiusura del Pacchetto e mantenere aperta la strada dell'autodeterminazione. |
Gli attentati non trovano comunque sostegno politico, anche perché attorno all'ex attentatore della fine degli anni sessanta Karl Außerer si era formato un miscuglio di cieco patriottismo, criminali prezzolati e agenti provocatori. |
Nella popolazione italiana intanto avviene un deciso spostamento politico a destra. |
Il Movimento Sociale Italiano (MSI), partito di derivazione fascista che in Italia ha un peso politico insignificante, alle elezioni comunali di Bolzano del 1985 diventa il primo partito italiano, traguardo che raggiunge anche alle parlamentari del 1987 e alle elezioni provinciali del 1988. |
Da parte tedesca si registra, nel 1983, la comparsa del Südtiroler Heimatbund, un movimento politico autonomo nato da una costola della SVP con l'obiettivo di formare un Freistaat Südtirol (Stato libero sudtirolese). |
Tra diversi alti e bassi, il movimento separatista per ultimo sotto il nome di Südtiroler Freiheit) non è mai riuscito ad affermarsi sulle forze favorevoli all'autonomia. |
I temi conflittuali vengono superati solo gradualmente e l'esplosività politica della proporzionale viene disinnescata grazie al crescente benessere e alla pressoché totale assenza di disoccupazione. |
Una protesta silenziosa: il 9 settembre 1984 gli Schützen sfilano a Innsbruck per commemorare il 175° anniversario dell'insurrezione tirolese capeggiata da Andreas Hofer 51. |
Un cambio di generazione e di paradigma. |
L'autonomia va di pari passo con la ripresa economica, favorita anche dalla dotazione finanziaria e dalle conseguenti opportunità di modellarla e sostenerla. |
Il boom del turismo e la proliferazione di moderne imprese artigianali e medie industrie riguardano inizialmente soprattutto le zone di lingua tedesca e ladina, ma la prosperità che ne deriva va a beneficio di tutti i gruppi linguistici del territorio. |
Con il ritiro di Silvius Magnago, nel 1989, in Alto Adige si inaugura un deciso cambio di stile politico. |
Oltre al grande vecchio della politica altoatesina, altre due figure simbolo della prima era dell'autonomia passano in secondo piano: Anton Zelger decide di non ricandidarsi, Alfons Benedikter apprezzato per la sua ristrettiva politica urbanistica ma criticato da alcuni settori dell'economia passa sui banchi dell'opposizione. |
Il nuovo presidente della Giunta provinciale, Luis Durnwalder, si propone come il Landeshauptmann dell'apertura. |
In effetti riesce a parlare agli italiani e a convincerli, almeno in parte, della bontà dell'autonomia. |
In maniche di camicia, Durnwalder cancella il modo ascetico di lavorare dei suoi predecessori, allenta le rigide norme urbanistiche, apre porte e portoni a un'economia più coraggiosa. |
Dopo tanti anni di rifiuto di un'università in Alto Adige, sospettata di essere uno strumento intellettuale di colonizzazione romana, il nuovo presidente provinciale passa alla storia come il fondatore della Libera Università di Bolzano. |
Aperture, benché di carattere provvisorio, si registrano anche in settori politicamente delicati come la scuola e gli asili. |
Intuendo che i propri figli, per avere. |
La sensazione che ci sia la volontà di ostacolare l'autonomia porta la componente tedesca ad alcuni irrigidimenti. linguistico se ne permette l'assegnazione all'altro gruppo, prevedendone la compensazione nei bandi futuri. |