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Sophie Xeon, cantante e dj scozzese nota con il nome d’arte di Sophie, è morta a 34 anni in un non meglio chiarito “incidente improvviso” avvenuto ad Atene, in Grecia, dove viveva. Lo ha detto il suo staff al sito NME. Nata a Glasgow, da diversi anni era considerata dalla critica musicale una delle artiste più interessanti del pop elettronico sperimentale. Nel 2019 il suo disco Oil of Every Pearl’s Un-Insides aveva ricevuto una nomination ai Grammy per il miglior disco di musica dance ed elettronica, prima donna transgender di sempre. Tra gli altri aveva collaborato con le cantanti Lady Gaga e Charlie XCX.
È morta a 34 anni la cantante e dj Sophie.
Le indagini sull’incidente alla funivia Stresa-Mottarone sono soltanto agli inizi, ma circolano già diverse ipotesi e ricostruzioni sulle cause che potrebbero aver provocato la caduta della cabina su cui domenica viaggiavano 15 persone, 14 delle quali sono morte (13 sul posto, mentre un bambino di 9 anni è morto dopo essere stato trasportato in ospedale a Torino). La procura di Verbania ha aperto un’indagine fin da domenica, con le ipotesi di reato di omicidio colposo plurimo e lesioni colpose gravissime (a breve potrebbe essere anche aggiunta l’accusa di disastro colposo connesso all’attentato alla sicurezza dei trasporti). Ha inoltre affidato a un gruppo di esperti del Politecnico di Torino una valutazione tecnica per individuare le cause del distaccamento della cabina: soltanto questa valutazione darà informazioni più precise su cosa può aver provocato l’incidente.
Le indagini sull’incidente alla funivia del Mottarone. Sono soltanto agli inizi e servirà tempo per capire le cause, ma circolano già alcune ipotesi e non si esclude un errore umano.
In questi giorni in cima alle classifiche delle applicazioni gratuite più scaricate, sia sull’App Store che su Google Play Store, c’è Signal, una app di messaggistica. Moltissime persone infatti hanno deciso di scaricarla dopo che il 6 gennaio gli utenti di WhatsApp, che è l’app per i messaggi più usata al mondo e appartiene a Facebook, sono stati avvisati di un imminente aggiornamento della sua informativa sulla privacy. Finora Signal era usata soprattutto da giornalisti e attivisti che si occupano di privacy online o hanno particolare interesse a proteggere le proprie comunicazioni, ma anche dai funzionari della Commissione Europea. È infatti considerata dagli esperti di sicurezza informatica l’app di messaggistica più sicura dal punto di vista della privacy, sia per come è fatto il sistema crittografico che protegge le conversazioni da eventuali tentativi esterni di leggerle sia perché l’app è studiata per ridurre al minimo la raccolta dei dati.
Cos’ha di speciale Signal. È l'app di messaggistica che moltissime persone stanno scaricando per le nuove regole sulla privacy di WhatsApp.
Sabato 16 marzo Repubblica ha pubblicato la lettera di un padre secondo cui lo studio del latino a scuola “non serve”, e che diceva di essere triste perché suo figlio, invece, “ama l’inutile latino”. Nella lettera, firmata da Giuseppe Chiassarini, si accusava la classe politica italiana di avere «per decenni ha lasciato che tanti nostri figli impegnassero molte energie per imparare una lingua morta e, peggio, che ha inculcato in loro l’idea che questa lingua morta fosse importante». Oggi, sempre su Repubblica, Stefano Bartezzaghi racconta come è cambiato, da una generazione all’altra, l’approccio allo studio del latino: una volta erano gli studenti a dire che lo studio del latino era inutile, oggi sono i genitori. Vengono inoltre riportati i contenuti di altre lettere, che sostengono e sottolineano l’importanza dello studio di questa lingua, come nel caso delle dimissioni di papa Benedetto XVI: Giovanna Chirri, giornalista dell’ANSA, fu la prima a comprendere l’annuncio proprio grazie alla conoscenza del latino. Il figlio non aveva avuto le ore di latino previste per quel giorno, e se ne era dispiaciuto perché il «latino è cultura». Il padre si è dichiarato preda di «una grande tristezza e anche di una certa rabbia. La classe politica che per decenni ha lasciato che tanti nostri figli impegnassero molte energie per imparare una lingua morta e, peggio, che ha inculcato in loro l’idea che questa lingua morta fosse importante, è una classe politica a sua volta morta». Certamente la pensa diversamente Giovanna Chirri, la giornalista dell’ANSA che unica fra i colleghi ha capito subito cosa stesse succedendo quando Benedetto XVI annunciava, in latino, le proprie dimissioni.
In difesa del latino a scuola. Stefano Bartezzaghi ha risposto a una lettera arrivata a Repubblica da un padre scoraggiato dalla passione del figlio per una lingua «inutile».
In questi giorni gli ebrei di tutto il mondo hanno festeggiato la festa di Purim, che ricorda quando la regina Ester e suo cugino Mardocheo sventarono il piano di Amàn – consigliere del re persiano Assuero – di uccidere tutti gli ebrei dell’impero, come raccontato nel libro biblico di Ester. La festa cade il 14esimo giorno del mese ebraico di Adar (o in alcune città, come Gerusalemme, il 15esimo giorno) che quest’anno è stato tra l’11 e il 12 marzo. Il Purim è preceduto da un giorno di digiuno ed è caratterizzato da grandi festeggiamenti: banchetti, scambi di doni e letture del libro di Ester, ma è anche simile al carnevale perché si indossano maschere e costumi e si partecipa a sfilate. Tante foto dei festeggiamenti sono arrivate da Israele, come ci si poteva aspettare, ma ce ne sono anche dalle comunità ebraiche in Cisgiordania, a Londra e a New York.
Le foto della festa di Purim. Costumi, banchetti, sfilate, barbe finte e vere per la festa della salvezza degli ebrei, che ricorda il carnevale.
Berlusconi è stato il più duraturo capo del governo che l’Italia abbia mai avuto dal dopoguerra: dal 1994, con 4 governi, è stato premier per 109 mesi. Batte l’antico primato, 92, stabilito, con 8 governi dal 1945 al 1953, dal Alcide De Gasperi. Tre in più di Giulio Andreotti che con 7 mandati, dal 1972 al 1992, ha totalizzato 89 mesi superando Aldo Moro, a quota 75 con 5 governi dal 1963 al 1976. Amintore Fanfani si ferma a 55, ma vanta una serie di altri record. La sua biografia da premier è lunga ben 33 anni, inizia nel 1954 e si conclude nel 1987 quando guidò il suo sesto e ultimo governo. A seguire Romano Prodi, 2 governi e 53 mesi, poi Bettino Craxi 2 governi e 44 mesi. Li seguono: Rumor 36 mesi; Segni 35; Amato 24; Colombo, Spadolini e D’Alema 18; Scelba 17; Dini 16; De Mita 15; Cossiga 14; Ciampi e Zoli 13; Leone 11; Forlani 8. Anche il più giovane premier italiano, il quarantaquattrenne Giovanni Goria, nel 1987 guidò l’esecutivo per 8 mesi; Pella per 5; Tambroni per 4.
I tempi dei governi italiani. Fino alla primavera del 2013, ha detto Monti: ed è già di più della media storica, ma molto meno del primato assoluto che lo ha preceduto (se supera i 23 giorni non è ultimo, comunque).
Il 25 settembre del 2000 ai Giochi olimpici di Sydney si giocò una partita della fase a gironi del torneo di basket tra Francia e Stati Uniti. La vinsero gli Stati Uniti, che poi avrebbero poi vinto anche l’oro, battendo di nuovo la Francia in finale. Delle due partite giocate tra Stati Uniti e Francia, però, la partita memorabile fu quella dei gironi, almeno per un evento in particolare. Il giocatore statunitense Vince Carter compì uno dei gesti atletici più famosi nella storia di questo sport: riuscì a schiacciare al canestro saltando letteralmente sopra la testa del giocatore francese Frederic Weis, alto 2 metri e 18 centimetri. Quella schiacciata non è ricordata solo per il gesto atletico, ma anche per l’impatto che ebbe sul mercato delle scarpe.
Le scarpe da basket stanno cambiando. Dopo anni di monopolio di Nike diverse aziende sportive stanno tornando in NBA, e lo stanno facendo per vendere scarpe anche a chi non gioca a basket.
Netflix, che nel mondo ha circa 193 milioni di abbonati, è presente in quasi 200 paesi: compresi da cinque anni tutti quelli dell’Africa, un continente in cui vivono circa 1,3 miliardi di persone. Sebbene non ci siano dati ufficiali, le stime di Digital Tv Research dicono però che gli abbonati di Netflix in Africa sono pochini, circa 1,4 milioni: poco più di un africano su mille. Vista la crescente concorrenza in altri mercati, come quello nordamericano ed europeo, nei prossimi anni la crescita nei paesi africani potrebbe essere determinante per Netflix, che da tempo punta a essere un servizio globale, con produzioni diffuse nei vari continenti, destinate a pubblici con gusti molto diversi. Come ha raccontato Bloomberg, sembra che per crescere anche in Africa Netflix voglia puntare sull’offerta di abbonamenti a basso costo, pensati per una fruizione solo da dispositivi mobili. Le cause della lenta crescita africana di Netflix sono semplici: gli abbonati sono persone mediamente ricche, che arrivano da aree in cui è relativamente facile avere una connessione internet sufficiente a riprodurre o scaricare contenuti da vedere in streaming. Inoltre, in certi paesi, in particolare quelli dell’Africa subsahariana, Netflix deve fare i conti con una serie di società concorrenti che offrono contenuti pensati e prodotti in Africa, spesso a costi relativamente bassi. La sudafricana MultiChoice Group, che tra le altre cose gestisce il servizio di streaming ShowMax, ha per esempio quasi 20 milioni di consumatori. Oltre che con la povertà e la scarsa accessibilità a internet, in Africa Netflix e concorrenti devono affrontare anche il problema della pirateria, grazie alla quale i contenuti vengono visti senza pagare.
I piani di Netflix per l’Africa. Nel continente gli abbonati sono meno di un milione e mezzo: la società pensa ad abbonamenti a basso costo, solo per dispositivi mobili.
Il designer e grafico italiano Massimo Vignelli è morto martedì 27 maggio a New York a 83 anni. Vignelli era famoso per aver disegnato la segnaletica e la mappa della metropolitana di New York, per i suoi loghi aziendali, per le borse da shopping, i mobili e i servizi da tavolo: i suoi lavori sono diventati punti di riferimento e metro di paragone per il design moderno. A confermare la notizia della morte è stato Carl Nolan, che lavorava da lungo tempo con Vignelli. Le cause della morte non sono ancora state rese note, ma Vignelli era malato da molto tempo. Vignelli aveva studiato a Milano prima di trasferirsi negli Stati Uniti insieme con sua moglie Lella, nel 1960. Con lei formò uno dei più apprezzati e celebrati sodalizi del design dal Dopoguerra. David Lasker, un’autorità nel campo del design, una volta ha detto: «Praticamente chiunque viva nel mondo occidentale, a un certo punto della sua giornata, si imbatterà in uno dei lavori di Vignelli».
La morte di Massimo Vignelli, grande designer. Disegnò una mappa della metropolitana di New York, il logo di American Airlines e un sacco di altre cose: è morto a 83 anni a New York, dove viveva dal 1960.
L’avrete vista nei film, a casa dei nonni, nelle riviste di arredamento, su innumerevoli profili Instagram e forse ogni sera sul vostro comodino: la lampada Eclisse è uno degli oggetti più famosi del design italiano, inventata da uno dei suoi padri fondatori, Vico Magistretti, di cui oggi ricorre il centenario dalla nascita.
Eclisse, il progetto più famoso di Vico Magistretti. L'architetto e designer milanese, nato cent'anni fa, inventò la lampada nel 1966 prendendo spunto dagli astri e da "I Miserabili".
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 10.630 nuovi casi positivi da coronavirus e 422 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 21.655 (15 in meno di ieri), di cui 2.143 nei reparti di terapia intensiva (come ieri) e 19.512 negli altri reparti (15 in meno di ieri). Sono stati analizzati in totale 126.586 tamponi molecolari e 147.677 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata del 7,2 per cento, mentre quella dei test antigenici dell’1 per cento. Nella giornata di lunedì i contagi registrati erano stati 7.970 e i morti 307. Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Lombardia (1.625), Campania (1.274), Emilia-Romagna (977), Lazio (847) e Sicilia (744).
I dati sul coronavirus in Italia di oggi, martedì 9 febbraio.
La settimana scorsa Mario Draghi è stato nominato presidente della Banca Centrale Europea (BCE). Foreign Policy gli ha dedicato un lungo ritratto, spiegando chi è e cosa lo aspetta da una prospettiva diversa e un po’ più approfondita rispetto a quella “un-italiano-alla-BCE” che invece è circolata molto sui media italiani. Com’è nel suo stile, Draghi non solo ha mancato la conferenza stampa di presentazione della sua nomina, ma non era neanche a Bruxelles quando è stata annunciata ufficialmente. Anche quando le persone cercano di congratularsi con lui, finiscono per essere scoraggiate dalla sua noia infinita. «Mario non era mai spettinato», racconta uno dei suoi compagni di classe della scuola gesuita dove Draghi è stato educato «è sempre stato molto serio».
Mario Draghi visto dagli altri. Il nuovo presidente della Banca Centrale Europea è "la persona noiosa più importante del mondo", scrive Foreign Policy.
Negli ultimi due giorni i giornali italiani hanno dedicato molte attenzioni al caso che ha coinvolto la candidata del M5S a sindaco di Roma Virginia Raggi e l’ASL di Civitavecchia: si tratta di una vicenda di cui si è occupato per primo il Fatto Quotidiano venerdì, e che poi è stata ripresa tra gli altri da Repubblica, che ha ricostruito altri dettagli della vicenda. Per due anni Raggi non ha dichiarato che stava lavorando per conto della ASL di Civitavecchia, nonostante fosse stata eletta consigliera comunale nel 2013: secondo la legge, i titolari di incarichi politici sono tenuti ogni anno a dare conto di tutti gli altri incarichi e dei pagamenti che ricevono. Raggi ha dichiarato l’incarico negli appositi moduli per la trasparenza soltanto nel 2015, senza segnalare che aveva svolto l’incarico anche nel 2013 e nel 2014. Raggi aveva ricevuto l’incarico di recupero crediti nel 2012. Repubblica dice che tra i firmatari della delibera con cui l’incarico le era stato rinnovato, nel 2014, c’era anche Gigliola Tassarotti, madre della deputata del Movimento 5 Stelle Marta Grande, entrata in parlamento nel 2013. Secondo quanto hanno scritto i giornali, nel 2014 Raggi non aveva titoli per ottenere l’incarico, perché il suo nome non era presente all’interno dell’albo degli avvocati registrati tra i quali avrebbe dovuto scegliere la ASL.
Le novità sulla storia di Raggi e l’ASL di Civitavecchia. Repubblica dice che a firmare il rinnovo del suo incarico fu anche la madre di una deputata del M5S: intanto è stata denunciata in procura da un dirigente del PD del Lazio.
Da Freeze Frame: Second Cut di Douglas Kirkland, copyright © 2017, pubblicato da Glitterati Incorporated Per più di 60 anni Douglas Kirkland ha fotografato persone famose sui set dei film – più di 100, tra cui Titanic, Moulin Rouge e 2001: Odissea nello spazio – in cui stavano recitando. Le sue foto sono raccolte in Freeze Frame: Second Cut, pubblicato da Glitterati Incorporated, la seconda edizione della precedente Freeze Frame (2007), aggiornata e ampliata in occasione del suo decimo anniversario: raccoglie più di 190 immagini accompagnate da aneddoti, scattate in 50 anni di lavoro nel mondo dello spettacolo e sui set cinematografici.
6 foto di Douglas Kirkland. Uno dei più famosi fotografi ad aver ritratto i famosi, da Marilyn Monroe a Brigitte Bardot.
Nelle belle foto di animali che arrivano dalle agenzie fotografiche prevalgono in numero quelle di uccelli, e a un primo pensiero sembra controintuitivo, che gli animali più fotografati – e protagonisti di una categoria propria, il bird watching – siano quelli più inafferrabili e capaci di muoversi in spazi che noi no. Poi, a pensarci meglio, è proprio perché sono capaci di mantenere sempre le distanze che gli uccelli si azzardano ad attraversare il nostro campo visivo più sfacciatamente. E a farlo volando, che è un’attività che tende sempre a essere piuttosto affascinante e fotogenica, per noialtri, e per le agenzie fotografiche. Ma tranquilli, questa settimana abbiamo anche orsi, cani e pipistrelli. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Weekly Beasts. La classe di animali più fotografata è quella più inafferrabile e aerea: ma abbiamo anche orsi e cani, tra le foto di animali più belle della settimana.
Un gruppo di ricercatori in Cina è riuscito per la prima volta a clonare due primati non umani, utilizzando la stessa tecnica sfruttata per la pecora Dolly più di 20 anni fa. Il risultato è ritenuto storico negli studi sulla clonazione e, in futuro, potrebbe portare alla produzione di primati geneticamente identici per studi in campo medico. Il sistema utilizzato per produrre i due cloni ha comunque comportato numerosi fallimenti e ha diverse complicazioni, quindi è ancora presto per parlare di una tecnica di clonazione affidabile e che possa essere applicata su larga scala, anche per gli esseri umani. Il lavoro di ricerca è stato coordinato da Mu-ming Poo, direttore dell’Istituto di Neuroscienze dell’Accademia delle Scienze di Shanghai, e i suoi risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Cell. Finora i tentativi per clonare primati utilizzando il sistema impiegato per Dolly non erano andati a buon fine: avevano permesso di produrre embrioni, che però non riuscivano poi a svilupparsi in animali completi. La tecnica consiste nel creare un nuovo essere vivente con le stesse informazioni genetiche dell’organismo di partenza. Per farlo si preleva il nucleo da una cellula somatica adulta, cioè una cellula che fa parte di un tessuto e che fa una sola cosa a differenza di quelle non specializzate, che si formano nelle prime fasi di esistenza di un organismo.
I primi due macachi clonati col metodo Dolly. Un gruppo di ricercatori in Cina ha prodotto due primati non umani identici col sistema già usato con la pecora Dolly: è un risultato storico.
Scott Jurek pensa di poter fare più di 260 chilometri e superare l’attuale record americano detenuto da Mark Godale, un altro fissato dell’ultramaratona. Jurek ha 36 anni, passa la vita a correre ed è pronto ad affrontare la massacrante prova del campionato mondiale di ultramaratona di Brive-la-Gaillarde in Francia. Insieme agli altri atleti, l’ultramaratoneta dovrà dimostrare quanti chilometri è in grado di coprire su un tracciato lungo 1,4 chilometri nel corso di 24 ore. Qualsiasi corsa che superi la distanza di 42,195 chilometri viene solitamente definita una ultramaratona. La “Sparthatlon historic race”, uno dei classici del genere, si snoda lungo un percorso di 246 chilometri che congiunge idealmente Atene con Sparta. La competizione si ispira alle gesta dell’emerodromo Filippide, che secondo la leggenda fece di corsa il tragitto verso Atene per comunicare la vittoria sui persiani a Maratona.
Correre, ma molto. Dieta ricca di verdura e frutta per correre fino a scoppiare, rigorosamente senza mangiare carne.
Il 20 e 21 settembre, domenica e lunedì, ci saranno le elezioni amministrative in oltre mille comuni. Si voterà anche per un referendum costituzionale sulla riduzione di un terzo del numero dei parlamentari di Camera e Senato e, in sette regioni, per il rinnovo dei presidenti e delle giunte regionali: in Toscana, Puglia, Marche, Campania, Veneto, Liguria e Valle d’Aosta. – Leggi anche: Il referendum sul numero dei parlamentari, spiegato
Breve guida alle prossime regionali. Le cose principali da sapere prima del voto di domenica: i principali candidati e i sondaggi.
Il nuovo iPhone 5S è stato presentato da Apple martedì 10 settembre, nel corso di un evento speciale a Cupertino dove è stato mostrato anche un secondo modello, iPhone 5C. Apple ha inoltre confermato che il nuovo sistema operativo iOS 7 sarà disponibile a partire dal prossimo 18 settembre. I nuovi smartphone sono: iPhone 5S, diretto successore di iPhone 5 e con diverse novità a partire da un processore a 64 bit e un lettore di impronte digitali, e iPhone 5C, una versione più “economica” e molto colorata che sostituisce iPhone 5, che non sarà più in vendita. I nuovi prodotti e le altre novità sono mostrati in queste immagini tratte dalla presentazione.
I nuovi iPhone di Apple. Si chiamano 5s e 5c: e le foto delle altre cose che ha presentato Apple martedì, compresi il lettore di impronte digitali e iOS 7.
Ieri sera a Bologna c’è stata la festa della Fiom, il sindacato della categoria dei metalmeccanici della CGIL, per i suoi centodieci anni. A condurla c’era Michele Santoro, che ha concluso la serata vestito in tuta da operaio, e la serata è stata trasmessa in rete e su Current TV sul modello – più moderato – del successo di “Raiperunanotte” dell’anno scorso. Sul palco è arrivato anche Roberto Benigni, che ha parlato di lavoro e dell’Italia migliore, in risposta alle parole del ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, che nei giorni scorsi aveva definito i precari «l’Italia peggiore».
Lo show di Benigni da Santoro. Il video del monologo durante la desta della Fiom a Bologna.
Sound City: Real To Reel è un film-documentario diretto da Dave Grohl (frontman dei Foo Fighters e batterista dei Nirvana) che racconta la storia dei Sound City Studios, uno storico studio di registrazione californiano chiuso nel 2011. In più di quarant’anni ha ospitato decine di musicisti tra cui Neil Young, Eric Clapton, i Fletwood Mac e gli stessi Nirvana, che vi registrarono il loro album più famoso, Nevermind. Il film è uscito il primo febbraio al cinema negli Stati Uniti e in digital download, dopo essere stato presentato a gennaio al Sundance film festival.
La colonna sonora di Sound City: Real to Reel, in streaming. Il nuovo documentario di Dave Grohl racconta la storia di un famoso studio di registrazione californiano.
Nell’ultima settimana in Italia sono stati accertati 8.963 nuovi casi di contagio da coronavirus, un aumento del 14 per cento rispetto ai sette giorni precedenti: c’è stato quindi un incremento significativamente inferiore rispetto a quello precedente, che era stato di oltre il 100 per cento. È comunque la settima settimana consecutiva in cui crescono i nuovi casi rilevati, a conferma di una tendenza al rialzo che, per il momento, rimane comunque contenuta. Sebbene i numeri siano simili a quelli maggio, infatti, la situazione dei decessi e dei ricoveri ospedalieri rimane molto migliore, anche se i secondi stanno cominciando ad aumentare a ritmi più elevati. !function(){"use strict";window.addEventListener("message",(function(a){if(void 0!==a.data["datawrapper-height"])for(var e in a.data["datawrapper-height"]){var t=document.getElementById("datawrapper-chart-"+e)||document.querySelector("iframe[src*='"+e+"']");t&&(t.style.height=a.data["datawrapper-height"][e]+"px")}}))}();
I dati della settimana sul coronavirus in Italia. I nuovi contagi accertati sono aumentati ancora, ma molto meno rispetto alla settimana scorsa: i decessi rimangono stabili, mentre sono cresciuti i ricoveri.
Entro pochi decenni – pochi decenni – buona parte della città di Miami, in Florida, non esisterà più: sarà sommersa dalle acque dell’Oceano Atlantico che si saranno alzate di diversi metri a causa del riscaldamento globale. Molte altre città costiere, come quelle del Bangladesh, finiranno sott’acqua in un processo che secondo gli scienziati è ormai inevitabile, anche se smettessimo di colpo di bruciare combustibili fossili nei prossimi dieci anni. In mancanza di una radicale riduzione nella produzione dei gas serra, poi, nei prossimi decenni avremo ricorrenti uragani, tempeste e inondazioni dalla portata straordinaria, lunghi periodi di siccità che distruggeranno i raccolti e avranno pesanti conseguenze economiche, nuove epidemie di malattie ormai dimenticate, estati sempre più torride, oceani sempre più inquinati e ostili alla vita, aria irrespirabile per interi mesi e una moltiplicazione di piccoli e grandi conflitti locali. Forse li avremo anche in caso di una radicale riduzione nella produzione dei gas serra, a questo punto: complici le grandi attenzioni dei ricercatori, che comunicano con cautela dati e probabilità per non dare appigli ai negazionisti, non abbiamo idea del disastro che ci aspetta e che in parte si è già inesorabilmente avviato. Negli ultimi anni le notizie sul clima sono state tutt’altro che incoraggianti: il 2016 è stato l’anno più caldo mai registrato, lo scorso inverno al Polo Nord le temperature massime sono state per giorni ben al di sopra della media stagionale e in Antartide una gigantesca frattura nei ghiacci della Penisola Antartica sta per portare alla formazione di un enorme iceberg, grande più della Liguria. Gli effetti del riscaldamento globale sono visibili e tangibili da tempo, dicono gli esperti, ma nonostante tutto continuiamo a ignorarne la portata e a rimuovere dai nostri pensieri il fatto che presto ci riguarderanno tutti e cambieranno le nostre vite.
L’apocalisse che ci siamo creati da soli. Cosa succederà tra non molto al nostro pianeta se non ci occupiamo del fatto che fa sempre più caldo: e sempre che non sia troppo tardi, secondo il New York Magazine.
Il restauro appena completato del Polittico dell’Agnello Mistico, una celebre e importantissima pala d’altare dipinta nel Quindicesimo secolo dai fratelli Jan e Hubert van Eyck, ha rivelato un dettaglio finora sconosciuto che prima ha fatto discutere il mondo dell’arte, e poi ha avuto un suo momento di viralità online. Il restauro infatti ha scoperto che l’espressione docile e animalesca che aveva l’agnello protagonista della pala era un’aggiunta del Sedicesimo secolo: nella versione originale, quella riproposta con il restauro, l’animale ha due occhi gialli molto espressivi, che qualcuno considera al limite dell’inquietante per la loro posizione frontale un po’ “umana”. Le pupille dell’animale, per quanto strane possono sembrare, sono in realtà quelle degli ovini: rettangolari e orizzontali. Uh, so apparently they restored the Ghent Altarpiece and pic.twitter.com/JljwfEZlzu
Abbiamo scoperto i veri occhi dell’Agnello Mistico e, come dire, sono strani. Sono quelli del protagonista del Polittico di Jan e Hubert van Eyck, importantissima pala d'altare appena restaurata.
Lunedì mattina presto alcune turiste hanno scoperto che alla statua dell’Elefante della Minerva – che si trova a Roma nella piazzetta della Minerva subito alle spalle del Pantheon – era stata rotta l’estremità di una delle due zanne, e hanno consegnato alla polizia il pezzo trovato. È un’integrazione in malta che risale a un restauro compiuto nel 1977, riferiscono i giornali citando la Soprintendenza, che ha stimato un costo tra i 1.500 e i 2.500 euro per ripararla. Non si sa ancora niente di cosa o chi abbia provocato la rottura, ma l’incidente ha riaperto un intenso dibattito sulla protezione dei monumenti.
Cosa è successo all’Elefante della Minerva. Al popolare monumento accanto al Pantheon qualcuno ha rotto un pezzetto di zanna, un'integrazione di malta del 1977: ripararla costerà circa 2mila euro.
È in corso in queste ore uno sciopero di Trenord che coinvolge il personale di bordo (i capitreno), di macchina (i macchinisti) e della «unità produttiva a lunga percorrenza» della compagnia, che gestisce il trasporto ferroviario regionale della Lombardia. Lo sciopero di Trenord, indetto dalla sigla sindacale Or.SA Ferrovie, avrà una durata complessiva di 8 ore, e pertanto non sono previste fasce orarie di garanzia (che per scioperi più lunghi vanno dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21). Potrebbero comunque esserci ritardi, variazioni o cancellazioni nella programmazione dei treni, che sono molto frequentati dai pendolari in arrivo e in partenza da Milano. Lo sciopero interesserà il trasporto di Trenord a livello regionale, suburbano, di lunga percorrenza e aeroportuale tra le 9 e le 17. Trenord ha specificato che i treni «in partenza entro le ore 9:01 e con arrivo a destinazione finale entro le 10» non subiranno modifiche nella circolazione. I collegamenti aeroportuali “Milano Cadorna – Malpensa Aeroporto” e “Malpensa Aeroporto – Bellinzona” potranno essere sostituiti da autobus in caso di cancellazione dei treni.
Le cose da sapere sullo sciopero dei treni di Trenord di mercoledì 21 marzo. Durerà solo otto ore, pertanto non sono previste fasce orarie di garanzia.
Capita a volte di sfogliare un vecchio libro di scuola e di notare le foto usate per illustrare le pagine di Storia dell’Arte: spesso sono state scattate anche venti o trent’anni prima della pubblicazione del libro e hanno quell’aspetto polveroso dato dalle persone con vestiti fuori moda e dal fatto che, quasi immancabilmente, davanti alle chiese e ai monumenti siano parcheggiate vecchie auto colorate. Chi vive a Milano, per esempio, è abituato a non vedere auto davanti al Duomo; chi vive a Roma prova la stessa sensazione a vedere certe vecchie foto di piazza del Popolo. Questi piccoli cambiamenti – strade chiuse al traffico, nuove aiuole, marciapiedi più larghi – accadono continuamente e cambiano le città, anche se sono meno notati e ricordati di opere più grandi e complesse. Il progetto “Before/After” del gruppo di ricerca brasiliano Urb-i raccoglie e mostra questi piccoli cambiamenti nelle nostre città. A volte bastano dei vasi con delle piante per rendere il traffico più ordinato e lasciare spazio ai pedoni; altre volte una piazza caotica diventa un posto immediatamente bello una volta tolte le auto. “Before/After” mette a confronto foto dello stesso posto, prima e dopo un intervento urbanistico: sul loro sito si trovano foto di tutto il mondo, qui abbiamo raccolto quelle sull’Italia. Ci sono molte foto di Milano, una città che è cambiata molto negli ultimi anni, ma anche di Torino, Napoli, Cagliari e Roma.
Le piccole cose che cambiano le città italiane. Fotografie di piccoli accorgimenti che a volte non notiamo ma che le rendono migliori.
In attesa delle auto che si guidano da sole, che stando alle case costruttrici dovrebbero iniziare ad arrivare sul mercato verso la fine del decennio, l’industria automobilistica sta utilizzando le tecnologie informatiche a disposizione e la connettività per risolvere un problema molto fastidioso per chi usa l’auto in città: il parcheggio. Secondo una statistica del 2013, nel Regno Unito l’automobilista medio passa 2.549 ore (o 106 giorni) della sua vita a cercare parcheggio. Altre ricerche, invece, riportano che una percentuale importante del traffico – e quindi dell’inquinamento – nei centri cittadini è dovuta alle auto che girano in cerca di uno spazio per parcheggiare: nel 2007 l’organizzazione Transportation Alternatives ha monitorato il traffico nell’area di Park Slope, nel distretto newyorkese di Brooklyn, scoprendo che il 64 per cento del traffico locale era dovuto ad auto che stavano cercando un posto libero. Le percentuali degli studi su altre città in Europa e Stati Uniti variano sensibilmente – dal 10 fino al 70 per cento – ma, numeri a parte, l’esperienza quotidiana di molti conferma che il parcheggio è un problema che costa tempo e risorse al singolo e alla collettività.
Un giorno forse non dovremo più cercare parcheggio. Come funzionano i sistemi presentati da Bosch che permetteranno finalmente alle macchine di trovare parcheggio da sole.
Giovedì 26 novembre, in occasione della festa americana del Ringraziamento, è stato diffuso un nuovo spot per la tv di Star Wars: Il risveglio della Forza, più lungo dei precedenti. Secondo il Guardian e diversi altri siti che si occupano di cultura pop, sarà l’ultimo spot o trailer che verrà diffuso prima dell’uscita del film nei cinema, prevista in Italia per il 16 dicembre. Per fare un ripasso in vista dell’uscita nei cinema – oppure per riguardarne qualcuno – abbiamo messo insieme tutti i trailer e gli spot per la tv usciti finora. La numerazione degli spot televisivi non è ufficiale, e può variare da video a video a seconda del canale YouTube che li pubblica. Il primo trailer per Star Wars: Il risveglio della Forza, fra l’altro, è uscito venerdì 28 novembre 2014: quasi esattamente un anno fa. L’ultimo trailer
Tutti i trailer di Star Wars. Ne è appena uscito uno nuovo, che sembra sarà l'ultimo: "The Force Awakens" esce il 16 dicembre.
Il sito del settimanale L’Espresso ha pubblicato venerdì un articolo in cui sostiene che l’inclinazione della Autorità Antitrust – che deve giudicare sulla correttezza dell’acquisizione di RCS Libri da parte di Mondadori – sarebbe di chiedere a Mondadori di escludere dalla suddetta acquisizione le case editrici Bompiani e Marsilio appartenenti al gruppo. Si tratta solo di un’ipotesi data come fondata dall’Espresso (“la linea che filtra in queste ore”), e priva per ora di fondamenti ufficiali, ma coerente con voci che erano circolate nelle settimane scorse sull’indisponibilità dell’Antitrust ad accettare l’operazione così come era stata annunciata. Ed è un’ipotesi che confonderebbe assai la situazione dell’editore Bompiani, dopo che la sua responsabile Elisabetta Sgarbi aveva lasciato per fondare una casa editrice propria in conseguenza della cessione a Mondadori. L’Antitrust sembra orientata a impedire al gruppo Mondadori, dopo l’acquisto di Rcs Libri, di mantenere il controllo di due importanti case editrici tra quelle incluse nel pacchetto: la Bompiani e la Marsilio. La loro quota di mercato eccederebbe la soglia consentita dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm). Non c’è ancora una posizione ufficiale, l’istruttoria non è conclusa. Solo entro la settimana prossima l’Autorità (il cui portavoce Giovanni Valentini non commenta indiscrezioni) dovrebbe trasmettere il documento all’Agcom, l’omologa delle comunicazioni. Ma la linea che filtra in queste ore imporrebbe alla Mondadori di cedere il controllo dei due marchi. Il che significa: il brand, il catalogo, i dipendenti, i contratti in essere.
Mondadori dovrà cedere Bompiani e Marsilio? è quello che sostiene un'anticipazione dell'Espresso sul giudizio dell'antitrust riguardo all'acquisizione del gruppo RCS LIbri.
È uscito per Einaudi il libro La situazione è grammatica di Andrea De Benedetti, linguista, insegnante e giornalista. De Benedetti analizza nel libro alcuni degli errori di grammatica più diffusi (la confusione fra apostrofi e accenti, la salute del congiuntivo, il plurale di valigia, con quante l si scrive accelerare, eccetera), andando a cercare quale sia l’origine dell’errore, come la lingua si evolva arrivando con l’uso a integrare nella norma anche quelli che una volta erano considerati errori, e come quelli che oggi sono considerati errori potrebbero non esserlo più in futuro. ***
La battaglia contro il “piuttosto che”. Un capitolo di "La situazione è grammatica", il libro di Andrea De Benedetti sui più comuni errori di grammatica della lingua italiana.
Il 29 settembre il Friuli Venezia Giulia ha approvato una legge regionale che cambia requisiti e regole per l’assegnazione delle case popolari. L’impressione è che la legge segua il “metodo Lodi“, perché è stata scritta per rendere molto difficile l’accesso alle case per gli stranieri extracomunitari (anche se nel caso di Lodi si parlava di una delibera comunale sulle mense scolastiche). La regione Friuli Venezia Giulia è governata da Massimiliano Fedriga, della Lega Nord. Fedriga ha detto di non volere l’accoglienza diffusa e di voler dare «priorità ai cittadini italiani per l’accesso alle case popolari». La questione è stata raccontata nel dettaglio da Repubblica, in una video-inchiesta di oltre 10 minuti realizzata da Andrea Lattanzi.
La legge del Friuli Venezia Giulia che segue il “metodo Lodi”. Perché rende molto difficile per gli stranieri non comunitari ottenere case popolari, racconta un'inchiesta video di Repubblica.
Il nuovo film di Paolo Sorrentino , “Youth – La giovinezza”, è uscito mercoledì 20 nei cinema italiani, dopo essere stato presentato lo stesso giorno al Festival di Cannes. Il film è molto atteso soprattutto dopo che il precedente film di Paolo Sorrentino – “La grande bellezza” – aveva ricevuto grandi attenzioni e apprezzamenti italiani e internazionali, e il premio Oscar come miglior film straniero. In “Youth – La giovinezza” – presentato nei cinema italiani con questo doppio titolo – ci sono molti riferimenti e temi “cinematografici”, e riflessioni del regista stesso sul cinema, il suo ruolo, e il suo senso. E interpreti e situazioni che hanno storie che vengono da lontano e che aggiungono alla storia frequenti relazioni con la realtà, con diversi livelli di lettura di molte situazioni. Questo è un sintetico elenco di alcune informazioni “esterne” su persone, personaggi e luoghi del film, per chi esca dal cinema con delle curiosità. Il posto Il film è ambientato quasi completamente in un albergo-spa sulle alpi, salvo poche scene a Venezia. L’albergo che si vede, che ha una vistosa parte da protagonista come sfondo della storia e dei personaggi, si chiama Waldhaus e si trova in un paese svizzero del cantone dei Grigioni che si chiama Flims (“Films” sarebbe stato troppo). Altre scene sono state girate vicino a Davos e nelle montagne della zona.
Cose che vi chiedete dopo aver visto “Youth – La giovinezza”. Dov'è quel posto? Cos'è quella canzone? Quanti anni ha Harvey Keitel? Quello è davvero Maradona? (MODESTI SPOILER).
L’azienda produttrice di scarpe Converse – che appartiene al gruppo Nike – ha deciso di aggiornare il design del suo modello di scarpe più famoso, le Chuck Taylor All Star: quelle che in Italia sono spesso chiamate solamente All Star e che sono rimaste uguali da quando furono prodotte per la prima volta nel 1917. Le nuove All Star, ha spiegato Converse con un comunicato, avranno una tomaia di tela Tencel, invece che di cotone, una suola più comoda e imbottita e una soletta antiscivolo. Fuori, le nuove All Star saranno molto simili a quelle vecchie ma con due differenze: il logo circolare che prima era incollato alla tomaia sarà cucito, mentre gli occhielli attraverso cui passano le stringhe e le stringhe stesse, che prima erano di colore argentato gli uni e bianche le altre, ora saranno dello stesso colore della tomaia. Per ora le nuove All Star non sostituiranno quelle vecchie: saranno in vendita dal prossimo luglio e solo in edizione limitata, di colore blu, rosso, bianco e nero. Le All Star sono state prodotte per la prima volta nel 1917 dalla Converse, una società fondata 9 anni prima in Massachusetts da Marquis Mills Converse. Le prime All Star, proprio come quelle che ancora oggi sono in vendita, erano formate da una suola di gomma e una tomaia di tela di cotone, ed erano state progettate per essere delle scarpe per i giocatori di basket. Negli anni Venti il giocatore di basket Charles “Chuck” Taylor entrò a far parte di una squadra sponsorizzata dalla Converse e ne divenne anche il primo uomo immagine: girava attraverso gli Stati Uniti tenendo corsi di perfezionamento per i giocatori di basket nei college americani e vendeva le All Star. Fu di Chuck Taylor, tra le altre cose, l’idea di aggiungere il logo circolare sulla parte della tomaia vicina alla caviglia. Negli anni Trenta il suo nome fu inserito nel logo delle scarpe.
Le nuove Converse All Star. Che in realtà si chiamano Chuck Taylor e sono state cambiate un po', per la prima volta dopo 98 anni.
Amanti dei gatti e cinofobi potrebbero dissentire riguardo al diffuso luogo comune secondo cui il cane è il migliore amico dell’uomo, ma non ci sono dubbi sul fatto che sia il primo: i lupi, da cui i cani derivano, furono i primi animali a essere domesticati. Tuttavia non sappiamo con certezza né quando né dove sia successo, nemmeno se sia avvenuto più volte in posti diversi. Negli ultimi vent’anni diversi gruppi di ricercatori hanno proposto diverse ipotesi – secondo alcuni accadde nell’est della Cina 32mila anni fa, secondo altri in Medio Oriente migliaia di anni dopo – ma nessuna ha mai messo d’accordo tutti. Ora ce n’è una nuova: i cani sarebbero stati domesticati nell’attuale Siberia 23mila anni fa. Lo studio dietro questa ipotesi è stato pubblicato sull’autorevole rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), e nasce da una riflessione sui primi cani americani. Quando gli europei arrivarono in Nord America a fine Quattrocento, c’erano già dei cani nel continente: scomparvero in breve tempo, sostituiti dai cani europei, ma grazie ai loro resti genetici e archeologici sappiamo che erano lì da almeno 10mila anni. Le prime popolazioni umane invece arrivarono in Nord America circa 16mila anni fa. L’archeologo David Meltzer, uno degli autori dell’articolo, ha suggerito di provare a risalire all’origine dei primi cani americani mettendo a confronto la loro storia genetica con quella dei primi umani americani.
Forse è in Siberia che abbiamo domesticato i cani. O meglio, che i cani si sono fatti domesticare: la questione è ancora aperta ma un gruppo di scienziati pensa sia successo lì 23mila anni fa.
Il decreto legge sui vaccini obbligatori, approvato dal governo il 19 maggio, è stato firmato ieri dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella: è quindi già in vigore, ma andrà convertito in legge dal Parlamento entro il prossimo 6 luglio. Il decreto legge – voluto per contrastare il calo della copertura vaccinale in Italia – di fatto rende possibile l’iscrizione agli asili nido e alle scuole materne ai soli bambini vaccinati, aggiungendo sanzioni economiche per i genitori che decideranno di iscrivere i loro figli non vaccinati alla scuola dell’obbligo, quindi dalla primaria in poi. Adempiere agli obblighi è gratuito e non particolarmente difficile (basta fare riferimento alle aziende sanitarie locali): per chi avesse dubbi o volesse sapere di più abbiamo messo insieme una breve guida con le cose più importanti. Il testo del decreto
Vaccini obbligatori, domande e risposte. Chi deve vaccinarsi, che eccezioni ci sono e quali sono gli obblighi e le multe previste dal nuovo decreto legge.
Nel tardo pomeriggio di giovedì 14 aprile a Praga si sono incontrati il Presidente della Repubblica Ceca, il primo ministro, i ministri degli Esteri e della Difesa e i presidenti dei due rami del Parlamento: dopo la riunione è stato annunciato che verrà presentata alle Nazioni Unite una richiesta per far sì che la “Repubblica Ceca” possa essere chiamata ufficialmente anche “Czechia” con l’abbreviazione del suo nome che in italiano corrisponde a “Cechia”. Le autorità della Repubblica Ceca, in particolare, vorrebbero che il nome abbreviato venisse usato anche nelle lingue estere: «nelle situazioni in cui non è necessario utilizzare il nome formale (manifestazioni sportive, promozioni commerciali, ecc)», come spiega un comunicato diffuso dopo la riunione di ieri. Il dibattito sul nome della Repubblica Ceca va avanti da tempo: nel 2013, durante una visita ufficiale in Israele, il presidente del paese, Miloš Zeman, aveva spiegato che lui stesso usava «il nome Cechia, perché è più amichevole e più corto del freddo Repubblica Ceca». Il ministro degli Esteri Lubomir Zaoralek ha spiegato ai giornalisti che il governo ha ora deciso di formalizzare questo cambiamento perché «in passato ci sono state distorsioni e fraintendimenti».
La Repubblica Ceca potrebbe darsi un nuovo nome. Le autorità del paese vogliono che si usi di più il diminutivo "Cechia", più amichevole e pratico.
Il 27 novembre uscirà nei cinema italiani Trash, il nuovo film del regista inglese 54enne Stephen Daldry (quello di Billy Elliot, The Hours e The Reader, per capirci). Trash è il quinto film di Daldry, che ha lavorato molto anche a teatro. L’ultimo suo film uscito nei cinema era stato Molto forte, incredibilmente vicino, con Tom Hanks e Sandra Bullock, tratto da un romanzo di Jonathan Safran Foer e uscito nel 2011. Trash racconta la storia di tre ragazzi che passano la giornata a rovistare nei rifiuti degli altri. Nel film ci saranno Rooney Mara e Martin Sheen. Di seguito una breve scena del film, in esclusiva sul Post.
“Trash”, il nuovo film di Stephen Daldry. Una scena del nuovo film del regista di "Molto forte, incredibilmente vicino", che uscirà il 27 novembre.
Oggi dalle 10 alle 18 si tiene a Firenze un incontro organizzato dal sindaco della città Matteo Renzi, del Partito Democratico, che ha riunito oltre un migliaio di amministratori locali per un’iniziativa politica chiamata “Big Bang”, dopo la riunione che si era tenuto lo scorso anno alla stazione Leopolda. L’incontro si tiene in contemporanea con la riunione nazionale, a Roma, dei segretari di circolo del Partito Democratico. Renzi ha parlato alle 12,30.
Il Big Bang di Renzi, in streaming. L'incontro degli amministratori locali organizzato dal sindaco di Firenze.
Domenica 27 settembre si è conclusa la 30esima edizione di Rock in Rio, uno dei più importanti e partecipati festival musicali al mondo, organizzato per la prima volta a Rio de Janeiro, in Brasile, nel gennaio del 1985. L’edizione di quest’anno si è svolta per due settimane – dal 18 al 27 settembre – alla City of Rock, inaugurata nel 2011 non lontano dal parco Olimpico dove si terranno le Olimpiadi del 2016. Si sono esibiti moltissimi gruppi pop, rock e metal, contemporanei e non, provenienti da tutto il mondo: i Metallica, i Korn, Katy Perry, i Queen + Adam Lambert, la band norvegese A-HA, Rihanna, Sam Smith, i Queens of the Stone Age e i System of a Down, e gli Hollywood Vampires. L’ideatore del festival è l’uomo d’affari brasiliano Roberto Medina, che ebbe anche l’idea di spostarlo in altre città in giro per il mondo: Lisbona, Madrid e Los Angeles. Alla prima edizione si esibirono, tra gli altri, i Queen, Rod Stewart, gli AC/DC e George Benson, e assistettero oltre 700 mila persone, che nelle edizioni successive superarono 1,2 milioni.
Le foto di “Rock in Rio”. È uno dei più grandi festival musicali del mondo: stavolta c'erano Katy Perry, Rihanna, i Metallica, i Queens of the Stone Age ed Elton John, tra gli altri.
Chi non sa bene l’inglese chiede spesso dei consigli per impararlo meglio a chi invece lo parla senza problemi e si sente dire quasi sempre le stesse cose: guarda serie tv e film in lingua originale con i sottotitoli in inglese, passa un po’ di tempo nel Regno Unito o negli Stati Uniti, prova a leggere dei libri in inglese. Passare dalla teoria alla pratica però non è sempre facile: le occasioni per viaggiare sono limitate (negli ultimi mesi più che mai), per chi non ha avuto l’opportunità di studiare una lingua straniera da bambino o adolescente film e libri in lingua originale possono essere ostici, e nella vita di tutti i giorni non capita spesso di conoscere persone di altre nazionalità con cui fare conversazione. Molti corsi di inglese poi aiutano con la grammatica ma non hanno molto spazio per esercitarsi a parlarlo. ABA English, un’accademia di inglese digitale che ha sede a Barcellona ed esiste dal 2007, dice che l’obiettivo principale ma anche la maggiore difficoltà degli adulti che si iscrivono ai corsi di inglese è imparare a parlarlo fluentemente. Dal 2015 i corsi di ABA English, che si basano un metodo innovativo chiamato Smart Learning®, si possono “frequentare” da tutto il mondo attraverso una app, e da febbraio esiste una sezione per parlare a distanza in inglese con altre persone, docenti e studenti, come in una videochiamata. Anche per via del particolare periodo storico che stiamo attraversando, questa funzione ha avuto un grande successo e da febbraio ad agosto hanno partecipato alle lezioni in diretta più di 25mila persone.
C’è un’app per fare pratica con l’inglese, parlando con altre persone. Si chiama ABA English e le sue lezioni in videochiamata con professori e altri studenti si possono provare gratis per tutto settembre.
Il 18 agosto Russell Crowe era a Reykjavík perché doveva suonare con Alan Doyle al festival di musica e cultura Menningarnótt che si tiene ogni anno nella città islandese (oltre a recitare Crowe ha suonato in diversi gruppi e si esibisce tutt’ora come cantante). Oltre al concerto ufficiale alla Harpa Concert Hall, Crowe e Doyle si sono esibiti anche in due locali, dove sono stati raggiunti da Patti Smith, con cui hanno suonato Because the night.
Il duetto di Patti Smith e Russell Crowe a Reykjavík. Si sono incontrati al festival Menningarnótt e hanno cantato insieme "Because the night".
https://www.ilpost.it/2017/09/22/storie-instagram-trucchi/Instagram è il social media del momento, ed è un momento che dura ormai da molto: è usato almeno una volta al mese da oltre un miliardo di persone, e almeno una volta al giorno da 500 milioni di utenti. Il formato delle Storie esiste da poco più di due anni: nell’aprile 2017 almeno 200 milioni di persone ne facevano almeno una al giorno, nel giugno 2018 erano 400 milioni. Instagram piace, a quelli a cui piace, perché è un luogo positivo e complice, senza il linguaggio violento e tossico così frequente su Facebook e Twitter, e invita a condividere cose belle e a interagire con apprezzamenti alle cose belle condivise dagli altri. Per qualcuno, però, questa caratteristica è anche il suo più grande problema: quelle cose belle sono finte, artificiose, esagerate. Il giornalista di tecnologia Alex Hern ha scritto sul Guardian che «secondo sempre più utenti ed esperti di salute mentale, la positività di Instagram è il suo problema, perché mette un’inarrestabile enfasi sulla promozione di stili di vita “perfetti”». Se Instagram è visto come un social media buono perché sereno, Hern ribalta la questione dicendo che forse non è così buono, proprio perché troppo sereno.
Instagram ci mostra vite troppo belle? e se sì: è un buon modo per stare allegri o è una brutta botta per l'autostima?.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha annunciato che la Cina ha debellato definitivamente la malaria, una delle malattie più letali al mondo, dopo più di 70 anni. Negli anni Quaranta la Cina registrava più di 30 milioni di casi di contagio all’anno, ma da tempo non ne venivano più rilevati. Nel 2020, dopo che per quattro anni consecutivi non erano stati riscontrati nuovi casi trasmessi nel paese, la Cina aveva quindi richiesto all’OMS di certificare la malattia come debellata, cosa che è avvenuta ufficialmente ora.
In Cina è stata debellata la malaria.
La terza sezione penale della Cassazione ha ordinato un nuovo processo per rivedere al ribasso le condanne stabilite in appello contro due uomini di cinquant’anni, accusati di stupro di gruppo contro una ragazza. I giudici hanno stabilito che la vittima era ubriaca e gli stupratori hanno approfittato delle sue condizioni di inferiorità per avere un rapporto forzato con lei, ma poiché la donna aveva assunto volontariamente l’alcol, alla pena dei due stupratori non può essere aggiunta alcuna aggravante. La sentenza ha causato molte reazioni negative soprattutto perché i giornali non l’hanno spiegato bene scegliendo titoli piuttosto ambigui. Per chi invece la sentenza l’ha capita è diventata una nuova occasione per mettere in discussione il modo in cui il codice penale italiano identifica e punisce le violenze sessuali permettendo di spostare parte dell’attenzione e della colpa sulla vittima e non su chi ha commesso effettivamente il reato. I fatti sono avvenuti nel 2009. Due uomini e una ragazza avevano cenato insieme, lei aveva bevuto, i due l’avevano portata in camera da letto e avevano abusato di lei. Dopo qualche ora la donna era andata al pronto soccorso e aveva descritto quanto accaduto. Nel 2011 i due uomini erano stati assolti in primo grado da un giudice di Brescia, perché la donna non era stata riconosciuta attendibile. Poi, nel gennaio del 2017, la corte di Appello di Torino aveva considerato in modo diverso il referto del pronto soccorso che parlava di segni di resistenza, e aveva condannato i due uomini a tre anni applicando anche l’aggravante di «aver commesso il fatto con l’uso di sostanze alcoliche». La difesa dei due imputati aveva presentato ricorso sostenendo che non c’era stata violenza da parte loro né riduzione a uno stato di inferiorità, dato che la ragazza aveva bevuto volontariamente. La Cassazione ha ora confermato la responsabilità dei due uomini nello stupro, ma ha annullato con rinvio la sentenza dei giudici di secondo grado sul punto dell’aggravante.
La discussa sentenza della Cassazione sullo stupro di una donna ubriaca. Ha rinviato a un nuovo processo, per rivedere le pene al ribasso, due uomini che hanno stuprato in gruppo una ragazza.
Oggi compie 70 anni Michael Mann, e uno non se lo aspetterebbe, che i suoi grandi film sembrano molto recenti. Invece è nato a Chicago il 5 febbraio 1943. Fa il regista, lo sceneggiatore e il produttore ed è uno dei migliori registi contemporanei, nonostante abbia girato poco più di dieci lungometraggi in trent’anni di carriera: e ha reso riconoscibile uno stile personale sul genere thriller-poliziesco, con un’incredibile precisione nella definizione dei dettagli, degli spazi fisici, dei giochi fotografici di luci e ombre e nell’uso della musica; dedicando un’attenzione particolare al racconto e alla descrizione psicologica dei personaggi. Mann si è laureato in letteratura inglese all’Università del Wisconsin all’inizio degli anni Sessanta: poi è andato alla London International Film School e ha iniziato a fare pubblicità e cortometraggi. Nel 1971 è tornato negli Stati Uniti dove ha scritto alcuni episodi di serie televisive di successo come Police Story e Starsky e Hutch. Nel 1981 realizzò il suo primo lungometraggio per il cinema, Strade violente, con James Caan. Ma ebbe un grande successo solo nel 1992 con L’ultimo dei Mohicani, interpretato da Daniel Day-Lewis, a cui seguirono Heat, tutto costruito sull’opposizione tra il poliziotto Al Pacino e il ladro Robert De Niro (e con una sparatoria stradale memorabile), e Insider, ancora con Al Pacino e ispirato alla storia vera di un ricercatore – Russell Crowe – licenziato da una multinazionale del tabacco con la coscienza sporca sui propri prodotti cancerogeni. Dopo il film biografico Alì – sul pugile Muhammad Ali – e Collateral del 2004 con Tom Cruise (un altro thriller di formidabile tensione), Mann ha diretto Miami Vice, basato sulla serie tv omonima di cui era stato produttore esecutivo. L’ultimo film di Mann è Nemico pubblico del 2009.
Cinque film di Michael Mann. Che oggi compie 70 anni, non si spreca, e sa girare delle storie e delle scene tirate come nessuno.
Oggi l’attore egiziano Omar Sharif compie ottant’anni. Sharif, il cui vero nome è Michel Dimitri Shalhoub, nacque il 10 aprile del 1932 ad Alessandria d’Egitto in una famiglia cattolica libanese. Dopo essersi laureato in Fisica e in Matematica all’università del Cairo iniziò la carriera cinematografica negli anni Cinquanta, recitando in una ventina di film egiziani. Il primo successo internazionale arrivò con Lawrence d’Arabia del 1962: venne nominato all’Oscar come miglior attore non protagonista e vinse due Golden Globes. Il ruolo che l’ha reso famoso è quello del Dottor Zivago nell’adattamento cinematografico del romanzo di Boris Pasternak, nel 1965. Negli anni successivi ha interpretato più di 160 film tra cui un ufficiale tedesco in La notte dei generali, il principe Rodolfo d’Austria in Mayerling e Che Guevara in Che!. Nel 1968 ha recitato nel musical Funny Girl insieme a Barbra Streisand. Nel 2003 ha ricevuto il Leone d’oro alla carriera alla mostra del Cinema di Venezia. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Omar Sharif ha ottant’anni. Le foto dell'attore egiziano, famoso soprattutto per il suo ruolo in Lawrence d'Arabia e nel Dottor Zivago.
Rizzoli Lizard ha ripubblicato Pyongyang, il reportage a fumetti di Guy Delisle sulla Corea del Nord. Il libro, uscito per la prima volta nel 2004, racconta i due mesi passati da Delisle a Pyongyang nel 2001, per lavoro. A capo di una squadra di lavoro nordcoreana che si occupava della produzione di un cartone animato francese, Delisle era entrato in Corea del Nord con un permesso di lavoro e ha visto da vicino come funziona la burocrazia, la propaganda e il culto della personalità in uno stato totalitario.
Pyongyang, quarta puntata. Le ultime 21 tavole della prima parte del bellissimo graphic novel di Guy Delisle sulla Corea del Nord, a puntate sul Post.
Ieri sera, a chiusura della puntata di “Ballarò”, è andata in onda la decima puntata del “Candidato”, una nuova serie tv con Filippo Timi, diretta da Ludovico Bessegato (regista e ideatore di Kubrick – Una Storia Porno). Nella serie, Timi interpreta Piero Zucca, un ex-postino che vince un po’ per caso le primarie di un grande partito e si trova ad essere candidato premier in campagna elettorale, affiancato da uno staff di esperti della comunicazione. La puntata di ieri sera era sull’importanza della first lady in campagna elettorale: quella perfetta deve essere 40 per cento Michelle Obama, 40 per cento Carla Bruni, 20 per cento Ilaria D’Amico, e soprattutto non deve parlare mai dei propri (veri) gusti.
La decima puntata del “Candidato”, con Filippo Timi. Sull'importanza della First Lady (che deve essere 40 per cento Michelle Obama, 40 per cento Carla Bruni, 20 per cento Ilaria D'Amico).
La storia di copertina dell’ultimo numero di Time, firmata da Jon Meacham, parla dell’inferno. Il reverendo Robert Bell, 40 anni, ha pubblicato da poco negli Stati Uniti il libro Love wins: a book about Heaven, Hell, and the fate of every person who ever lived, che è arrivato nella top ten dei libri più venduti su Amazon e ha riportato l’attenzione su un tema molto discusso tra i teologi e i fedeli cristiani di tutto il mondo e di tutte le epoche: quello dell’esistenza dell’inferno e sulle sue caratteristiche.
Time si chiede se l’inferno esiste. Per distrarsi dal dibattito sull'esistenza di Dio, almeno.
Intorno alle 23 di venerdì 1 dicembre tre ragazzi di 15, 16 e 21 anni sono morti per un incidente stradale sulla strada Monza-Saronno, un comune in provincia di Varese. I tre erano su un’utilitaria che da un lato della strada stava passando all’altro, per entrare in una stazione di servizio. In quel momento l’auto è stata colpita da un camion che procedeva nella corsia opposta. Sia il conducente dell’auto, che ha22 anni, che l’autista del camion, che ha 25 anni, sono ricoverati all’ospedale Niguarda di Milano.
Tre ragazzi sono morti in un incidente stradale vicino a Saronno, in provincia di Varese.
Dal 9 dicembre si applicheranno anche in Italia i nuovi regolamenti dell’Unione europea – stabiliti il 29 aprile 2015 – sulle commissioni interbancarie per le operazioni di pagamento con carte di credito e bancomat: ci saranno dei limiti massimi sui valori delle singole transazioni. Le questioni più contestate sono due: le nuove norme riguarderanno solo i cosiddetti “sistemi a quattro parti”, cioè Visa, Mastercard e PagoBancomat, e non American Express e Diners, che sono invece detti “a tre parti”; le nuove regole potrebbero essere vantaggiose per i commercianti ma non per i consumatori. Il nuovo regolamento stabilisce una serie di requisiti tecnici e commerciali uniformi per le operazioni di pagamento con carta eseguite nell’Unione Europea. È quindi necessario che sia chi ha emesso la carta con la quale si effettua l’acquisto, sia l’operatore che effettua la convenzione col commerciante perché riceva il pagamento (per esempio VISA), si trovino in uno stato dell’Unione. I “sistemi a quattro parti” che vengono coinvolti dalle nuove norme sono quelli che prevedono quattro soggetti: il titolare della carta (chi compra), chi ha emesso la carta (generalmente una banca), chi ha fatto la convenzione con il commerciante e in ultimo il commerciante stesso. I “sistemi a tre parti” sono quelli in cui chi ha emesso la carta e chi ha fatto la convenzione con il commerciante sono lo stesso ente, per esempio American Express. Le “operazioni di pagamento basate su carta” sono quelle effettuate pagando fisicamente in un negozio o attraverso dispositivi digitali, informatici o software, tramite la carta registrata.
Le nuove regole su bancomat e carte di credito. Ora si applicano anche in Italia i regolamenti UE per abbassare le commissioni (soprattutto a beneficio dei commercianti).
Ai premi Oscar 2015 Birdman ha vinto come miglior film e ha ottenuto altri tre premi attribuiti dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences. È stato tra i film più premiati durante la serata degli Oscar, come era stato anticipato da diversi critici che lo ritenevano uno dei migliori e più sorprendenti del 2014. Birdman è uscito il 5 febbraio nei cinema italiani e racconta una storia inverosimile e al tempo stesso molto realistica su come funziona la messa in scena di uno spettacolo a Broadway, e su come funziona lo show business negli Stati Uniti. Oltre a essere stato premiato con quattro Oscar, su nove nomination ricevute, Birdman è stato uno dei film più premiati del 2014 in diversi altri festival del cinema e ai Golden Globes. Patti chiari: non ci sono spoiler sulla trama, ma se siete di quelli che proprio non vogliono sapere niente di un film prima di vederlo vi conviene tornare quando sarete usciti dal cinema.
Tutto su “Birdman”, premio Oscar. Quattro Oscar in tutto compreso quello per miglior film: le cose da sapere, senza spoiler.
Un gruppo di esperti di sicurezza di Google ha annunciato di avere scoperto una nuova falla all’interno di SSL (Secure Sockets Layer), il sistema utilizzato per scambiarsi dati online in forma criptata per evitare che qualcun altro possa accedere al loro contenuto oltre a chi li invia e a chi li riceve. Il problema riguarda la versione 3.0 di SSL e potrebbe permettere a utenti malintenzionati di intercettare le informazioni che il proprio computer scambia con un sito, per esempio i dati della propria carta di credito mentre viene avviata una transazione. Semplificando, la falla può essere sfruttata per fare credere che il computer che sta comunicando con un server non è in grado di utilizzare il sistema TSL (Transport Layer Security), molto più sicuro, obbligando il sistema a tentare la connessione con il più datato e meno affidabile SSL 3.0. A questo punto l’utente malintenzionato può sfruttare ulteriormente la falla di sicurezza per ottenere informazioni sui dati scambiati tra mittente e ricevente. Questo tipo di attacco è stato chiamato da Google attacco di tipo “POODLE” (“Padding Oracle On Downgraded Legacy Encryption): la parola “poodle” in inglese indica la razza canina dei barboncini.
C’è una nuova falla di sicurezza su Internet. Può essere usata per spiare le comunicazioni criptate con il sistema SSL: anche se non sapete di cosa si tratta, di sicuro ci avete avuto a che fare.
La mattina di domenica 30 ottobre in Centro Italia c’è stato un terremoto di magnitudo 6.5 che ha interessato le province di Macerata e Ascoli Piceno (Marche), quella di Perugia (Umbria) e quella di Rieti (Lazio). Non ci sono stati morti, ma circa 20 persone sono rimaste ferite: nessuna è in pericolo di vita. Ci sono stati molti crolli, che hanno interessato in parte edifici già danneggiati nel terremoto di mercoledì scorso o in quello dello scorso agosto. Questa mattina c’è stata una replica che ha raggiunto magnitudo 4.7 nella zona di Macerata e che ha creato nuovi crolli. Lunedì si è tenuto un Consiglio dei Ministri straordinario, mentre martedì pomeriggio il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha fatto una visita a sorpresa a Preci, in provincia di Perugia, uno dei comuni interessati dal terremoto. Vigili del Fuoco #preci #terremoto https://t.co/tTh94gdbKJ pic.twitter.com/h8oPlL7dCt
La nuova scossa nella zona di Macerata. Di magnitudo 4.7, è stata registrata questa mattina e ha provocato nuovi crolli: intanto Matteo Renzi ha fatto visita a Preci (Perugia).
David Hockney è uno degli artisti britannici più noti degli ultimi cinquant’anni, esponente di spicco della pop art insieme a Andy Warhol. Pittore, illustratore, fotografo, dal 2009 Hockney — da sempre interessato a forme alternative con cui veicolare la propria arte — è tornato a far parlare di sé per aver iniziato a dipingere con l’applicazione Brushes (3 euro e 99), prima su iPhone e poi su iPad (quello che aveva raccontato Gipi qualche mese fa sul Post). Si è aperta il 20 ottobre a Parigi la mostra Fleurs Fraîches (Fiori Freschi), che raccoglie immagini disegnate da Hockney nell’ultimo anno (per la maggior parte fiori), esposte direttamente su una quindicina di iPad. Nel corso delle settimane i dipinti verranno però sostituiti da nuove creazioni, che Hockney disegnerà e invierà quotidianamente. Perché, come lui stesso ha detto durante un’intervista a BBC, «puoi disegnare un’alba alle sei di mattina e farla circolare per le sette».
David Hockney ora dipinge su iPad. Aperta a Parigi la mostra "in aggiornamento" di uno dei maestri della pop art.
Il 14 febbraio il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato un’ordinanza che prevede che gli impianti sciistici di tutta Italia rimarranno chiusi fino al 5 marzo. La decisione del rinvio è arrivata in seguito al parere contrario da parte del Comitato tecnico scientifico (CTS) che aveva sconsigliato al governo di riaprire le piste anche nelle aree gialle a causa della preoccupante diffusione delle varianti del coronavirus. – Leggi anche: I nuovi colori delle regioni
Gli impianti sciistici rimarranno chiusi fino al 5 marzo. Dovevano riaprire oggi, ma il governo ha deciso un rinvio all'ultimo minuto a causa della preoccupante situazione epidemiologica.
Il Museo del Prado di Madrid, in Spagna, è tra le più importanti pinacoteche mondiali e fu aperto il 19 novembre 1819: 200 anni fa oggi, come ricorda il doodle di Google. Il Prado si trova nel centro di Madrid, in un edificio progettato dall’architetto Juan de Villanueva, e al momento della sua apertura – una ventina di anni dopo il Louvre di Parigi – venne chiamato Museo Real de Pinturas, perché al suo interno erano esposti quadri provenienti dalla collezione reale spagnola e trasferiti lì da varie parti del paese. Nei suoi primi anni ospitava circa 300 opere, quasi tutte spagnole. Poi sono arrivate migliaia di altre opere, anche dall’estero. Villanueva aveva inizialmente progettato l’edificio dove oggi c’è il Museo del Prado su richiesta di re Carlo III, nei cui piani avrebbe dovuto essere dedicato alla storia naturale. Il sito del turismo di Madrid spiega che il Prado finì per ospitare invece opere d’arte «grazie al sostegno di Maria Isabella di Braganza, moglie di Fernando VII». Durante la guerra civile spagnola, negli anni Trenta del Novecento, «le opere d’arte furono protette dagli eventuali bombardamenti con sacchi di sabbia situati al piano terra del museo». Il sito spiega anche che «su raccomandazione della Società delle Nazioni, la collezione fu trasferita prima a Valencia e successivamente a Ginevra, da dove fu riportata rapidamente a Madrid dopo lo scoppio della Seconda guerra mondiale». In tempi recenti, tra il 2001 e il 2007, il museo fu ampliato in base a un progetto del noto architetto spagnolo Rafael Moneo.
Il Museo del Prado ha 200 anni. È uno dei più importanti musei al mondo, anche se nei piani iniziali l'edificio in cui si trova non avrebbe dovuto ospitare quadri.
Il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda è una delle persone considerate più in ascesa all’interno del centrosinistra. Negli ultimi mesi ha partecipato a numerosi eventi della campagna elettorale e si è mostrato molto attivo anche nel suo ruolo di ministro, per esempio sulla vicenda Embraco e sulle altre crisi industriali italiane, fino al lavoro sulle esportazioni e l’internazionalizzazione che ha dato risultati considerati ottimi anche da molti suoi avversari. Calenda sembra piacere molto agli attivisti del Partito Democratico e ai sostenitori del centrosinistra, in parte anche per lo stile franco e diretto (e a volte ironico) che adotta nei suoi frequenti interventi su Twitter. A metà dello scorso gennaio, durante un incontro al Teatro Parenti con il sindaco di Milano, Beppe Sala, il sindaco di Bergamo e candidato del PD alla presidenza della Lombardia, Giorgio Gori, e il segretario del PD, Matteo Renzi, Calenda è stato probabilmente il più apprezzato. Carlo Calenda, che ha 44 anni ed è il figlio della regista Cristina Comencini e dell’economista Fabio Calenda, negli ultimi mesi sembra aver intrapreso una nuova fase della sua carriera politica. È al governo dall’estate 2013, quando fu nominato viceministro dello Sviluppo economico nel governo di Enrico Letta, ma è diventato davvero noto a chi segue la politica soltanto nel corso dell’ultimo anno, grazie a una serie di prese di posizione che gli hanno fatto spesso occupare le prime pagine dei giornali. Grazie al suo ruolo di ministro e alla sua abilità di dire la cosa giusta al momento giusto, Calenda ha preso una posizione chiara su tutte le questioni politiche ed economiche degli ultimi mesi: dall’ILVA al canone RAI passando per lo sciopero dei piloti Ryanair.
Calenda, Calenda ovunque. Da dove arriva e dove vuole andare l'apprezzato ministro di cui si parla molto (e che non si è candidato alle elezioni).
Apple ha ridimensionato drasticamente le sue ambizioni nel settore automobilistico, tagliando centinaia di posti di lavoro e intraprendendo una nuova direzione che, per il momento, non prevede più lo sviluppo delle sue auto, stando a quanto riportato da persone informate sul progetto. Negli ultimi mesi centinaia di persone impiegate nella divisione auto di Apple, che comprende circa mille dipendenti, sono state riassegnate a un incarico diverso, sono state licenziate o se ne sono andate spontaneamente, hanno raccontato le fonti, che hanno chiesto di non essere rivelate, dal momento che le mosse di Apple non sono state rese pubbliche. I nuovi responsabili dell’iniziativa, che all’interno di Apple è conosciuta con il nome di Project Titan, hanno deciso di concentrare l’attenzione sullo sviluppo di un sistema di guida automatica che darà ad Apple la flessibilità per collaborare con case automobilistiche già esistenti o tornare alla progettazione della sua auto in futuro, hanno detto le fonti. Apple ha mantenuto invariato il numero dei suoi dipendenti nella divisione automobilistica assumendo altre persone per lavorare alla nuova strategia, ha riportato un’altra fonte.
Apple ha fatto un passo indietro sulle auto. La società, dopo qualche inciampo, ha abbandonato l'idea di sviluppare auto che si guidano da sole per concentrarsi solo su un sistema di guida automatica.
Donald Roy Pettit, Don per gli amici, è un ingegnere chimico statunitense, è nato a Silverton (Oregon) 57 anni fa e dal 23 dicembre 2011 vive nello spazio, in orbita sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). In questi mesi di permanenza a bordo della Stazione si è occupato di diversi esperimenti e test scientifici, trovando comunque il tempo per raccontare come funziona la microgravità con Angry Birds e scattare fotografie al nostro pianeta e alle stelle. Pettit realizza immagini molto particolari: utilizzando lunghi tempi di esposizione è in grado di fotografare gli spostamenti (relativi) dei corpi celesti visibili dalla Stazione Spaziale Internazionale. La ISS si trova a circa 350 chilometri dalle nostre teste e viaggia a una velocità media di 27.700 chilometri all’ora. L’astronauta ha spiegato di recente su Flickr come fa le sue foto, raccolte sul sito della NASA:
Il cammino delle stelle. Le spettacolari foto dell'astronauta Don Pettit, che fotografa dallo spazio il movimento dei corpi celesti usando lunghi tempi di esposizione.
Lunedì 14 gennaio, l’economista Alberto Bisin ha avviato su Repubblica una “discussione analitica e sistematica” su quelli che dovrebbero essere i punti principali di una riforma economica in Italia, da adottare nel corso della prossima legislatura. La prima analisi è dedicata alle imposte e alle tasse nel nostro paese, dove la pressione fiscale ha ormai raggiunto il 45 per cento. Per Bisin è necessario ridurre l’IRPEF per migliorare l’offerta di lavoro e occorre ridurre il cuneo fiscale, per favorire gli investimenti. Queste misure devono essere controbilanciate da una netta riduzione della spesa, per mantenere i conti in ordine. La crisi ha richiesto interventi fiscali di emergenza. Nel medio periodo però, per tornare a crescere, sono necessarie liberalizzazioni profonde e una minore imposizione fiscale su famiglie e imprese. La riduzione delle imposte non può però essere finanziata a debito e richiede quindi una sostanziale riduzione della spesa pubblica. La maggior parte di politici ed osservatori sembra concordare con questa analisi in linea di principio. Ciononostante, le proposte di politica economica in campagna elettorale non sempre seguono coerentemente da essa. E allora il Pdl promette sì meno tasse ma irresponsabilmente, senza prevedere meno spesa; il Pd sembra favorire una imposta patrimoniale all’insegna della redistribuzione dei redditi; mentre Monti, dopo aver chiaramente privilegiato l’imposizione fiscale al taglio di spesa nel suo governo, ora propone un’agenda dalla quale traspare, anche grammaticalmente in qualificativi del tipo “se si tiene la rotta”, “non appena le condizioni generali lo consentiranno”, e via dicendo, una certa timidezza riguardo ad ogni supposta riduzione delle imposte. Di un programma economico coerente di riduzione delle imposte e della spesa si è dotato solo Fare per Fermate il Declino di Oscar Giannino, per ora senza intaccare però troppo il dibattito elettorale.
Come si possono tagliare le tasse. Lo spiega l'economista Alberto Bisin su Repubblica, proponendo una discussione sulla riforma fiscale.
Negli ultimi sette giorni in Italia sono stati registrati 20.989 casi di contagio da coronavirus, il 54 per cento in più rispetto ai sette giorni precedenti: un aumento percentuale più alto di quelli registrati nelle ultime settimane. Anche se la situazione dei contagi in Italia rimane molto migliore di paesi come Francia, Spagna e Regno Unito – qui abbiamo spiegato perché – la tendenza in crescita è netta. Per ritrovare numeri di contagi simili, in Italia, bisogna tornare alla seconda metà di aprile: ma allora se ne scoprivano molti meno, perché la capacità di test era limitata e la stragrande maggioranza degli asintomatici sfuggiva ai conteggi. !function(){"use strict";window.addEventListener("message",(function(a){if(void 0!==a.data["datawrapper-height"])for(var e in a.data["datawrapper-height"]){var t=document.getElementById("datawrapper-chart-"+e)||document.querySelector("iframe[src*='"+e+"']");t&&(t.style.height=a.data["datawrapper-height"][e]+"px")}}))}();
I dati della settimana sul coronavirus in Italia. I contagi sono cresciuti di oltre il 50 per cento, e in alcune regioni sono raddoppiati.
Shelley Winters, nata un secolo fa e morta nel 2006, vinse due premi Oscar e fin dai primi anni della sua carriera, lunga più di mezzo secolo, lavorò tanto per affermarsi come attrice intensa e versatile. Tra i suoi film più famosi ci sono Un posto al sole, Lolita, Incontro al Central Park, La morte corre sul fiume, Alfie, Detective’s story, L’inquilino del terzo piano e anche l’italiano Un borghese piccolo piccolo e il relativamente recente Ritratto di signora. Shelley Winters (era il suo vero nome) era nata in Missouri nel 1920, figlia di migranti ebrei arrivati dall’Austria. Crebbe a New York, si trasferì a Los Angeles e negli anni passati lì studiando recitazione le capitò di condividere la stanza con una certa Norma Jeane Mortenson Baker Monroe. Debuttò al cinema nel 1943, nel ruolo della bella bionda in Che donna!, un ruolo da cui impiegò poco a liberarsi: a fine anni Quaranta recitò infatti per Howard Haws nel western Il fiume rosso e per George Cuckor nel noir Doppia vita.
Shelley Winters, nata un secolo fa. Foto e storia di un'attrice dalla notevole carriera americana e italiana, dove recitò con Alberto Sordi e sposò Vittorio Gassman.
Martedì la direttrice medica di Pfizer Italia, Valentina Marino, ha commentato su SkyTg24 la valutazione del Comitato tecnico scientifico (CTS) sull’opportunità di estendere l’intervallo tra la prima e la seconda dose del vaccino Pfizer-BioNTech fino a 42 giorni rispetto agli attuali 21, esposta la scorsa settimana in una circolare. Marino ha ricordato che «il vaccino è stato studiato per una seconda somministrazione a 21 giorni» e ha invitato ad «attenersi a quello che è emerso dagli studi scientifici perché questo garantisce i risultati che hanno permesso l’autorizzazione». Le dichiarazioni di Marino sono state ampiamente riprese dai giornali. Alcuni hanno parlato di “doccia fredda” per il CTS e di possibili ulteriori revisioni dei piani per la somministrazione delle seconde dosi in Italia. In realtà, il CTS ha basato le proprie valutazioni sull’esperienza di quanto avvenuto finora nel Regno Unito e negli altri paesi dove si è deciso di ritardare le seconde somministrazioni, tenendo anche in considerazione le valutazioni delle autorità sanitarie degli Stati Uniti che indicano come accettabile un richiamo entro i 42 giorni.
Quali sono i tempi della seconda dose. Se ne discute per la valutazione del CTS di ritardare i richiami con Pfizer-BioNTech e Moderna oltre i giorni finora previsti.
Silvio Berlusconi è indagato dalla procura di Napoli per corruzione e finanziamento illecito, in merito a una vicenda avvenuta nel 2006: l’ipotesi dei pm, Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock, è che Berlusconi abbia pagato tre milioni di euro al senatore Sergio De Gregorio per il suo passaggio dall’IdV al PdL. Silvio Berlusconi è indagato dalla Procura di Napoli. L’ipotesi di reato è corruzione e finanziamento illecito, relativa a una vicenda di compravendita di senatori nel 2006, all’inizio della legislatura. In particolare ci si riferisce alla erogazione di somme di denaro, quantificate in tre milioni di euro, al senatore Sergio De Gregorio in relazione al suo passaggio dall’Idv al Pdl.
Berlusconi è indagato a Napoli. Per corruzione e finanziamento illecito, in relazione al passaggio del senatore De Gregorio dall'IdV al PdL nel 2006.
Nel corso dell’ultimo anno, oltre ai numerosi studi di patologia clinica, immunologia ed epidemiologia, sono state pubblicate diverse ricerche di psichiatria che hanno avviato un lungo, faticoso e necessario lavoro di inquadramento dei molteplici effetti della pandemia sulla salute mentale della popolazione. Un discorso che interessa non soltanto le categorie professionali più esposte al rischio di contagio o più a contatto con i pazienti, né soltanto la parte della popolazione che ha effettivamente ricevuto una diagnosi di COVID-19, ma la grande maggioranza delle persone che in misure e con modalità diverse hanno subito le conseguenze sociali e psicologiche della pandemia. Un recente articolo del New York Times ha attirato l’attenzione intorno a una condizione di vuotezza, immobilità e perdita di interesse – definita in psicologia languishing (“illanguidimento”) – apparentemente molto diffusa e comune tra le persone durante la pandemia. Non ricade nella definizione di depressione, né di burn-out – la sindrome da stress lavorativo ed esaurimento emotivo frequente nelle professioni a elevato coinvolgimento relazionale – né di disturbo da stress post-traumatico (PTSD), sebbene alcuni studi non escludano la possibilità che l’illanguidimento possa rappresentare un fattore di rischio per lo sviluppo di questi o di altri disturbi psichici.
La parola che state cercando è “illanguidimento”. È il senso di immobilità e di mancanza di stimoli che ha caratterizzato la vita di molti durante la pandemia.
Il 6 dicembre sulla rivista scientifica Nature è uscito un articolo sulla scoperta di una specie di dinosauro, l’Halszkaraptor escuilliei, che secondo la ricostruzione dei ricercatori assomigliava a un Velociraptor con collo e testa da cigno e arti superiori simili a quelli dei pinguini. L’Halszkaraptor è stato scoperto grazie a un fossile trovato in Mongolia e poi passato illegalmente di mano in mano (per legge i fossili appartengono al paese in cui sono stati trovati) fino a che, nel 2015, il collezionista francese François Escuillié chiese al paleontologo Pascal Godefroit di analizzarlo. Inizialmente Godefroit e i suoi collaboratori, tra cui il paleontologo italiano Andrea Cau, hanno dovuto escludere che il fossile fosse un falso realizzato mettendo insieme resti di animali diversi, dato che il suo aspetto sembrava molto differente da quelli di altri dinosauri conosciuti: le analisi che sono state fatte hanno dimostrato che invece si tratta di un vero animale estinto.
C’era un dinosauro che assomigliava molto a un cigno. È stato scoperto grazie a un fossile ritrovato in Mongolia: è stato chiamato Halszkaraptor escuilliei e probabilmente aveva uno stile di vita da anfibio.
A Palermo la Guardia di Finanza ha sequestrato una nave battente bandiera di Panama che trasportava 20 tonnellate di hashish. L’hashish era nascosto in un serbatoio per il carburante ed era completamente ricoperto di gasolio. 11 persone sono state arrestate con l’accusa di traffico di droga. La Guardia di Finanza stima che l’hashish sequestrato avesse un valore di circa 200 milioni di euro. Martedì, a Catania, la Guardia di Finanza aveva sequestrato 10 tonnellate di hashish su un peschereccio con bandiera dei Paesi Bassi.
A Palermo la Guardia di Finanza ha sequestrato una nave che trasportava 20 tonnellate di hashish.
Keren Ann è una cantautrice nata in Israele, di genitori che vengono dalla Russia e da Giava, e vive tra Parigi e New York dopo un’infanzia olandese. A parte tutta questa geografia ha 37 anni, ha fatto una manciata di dischi (quello con cui si fece notare nel mondo fu “Not going anywhere” del 2002) e molte collaborazioni. Il suo nuovo disco “101” esce il 28 febbraio, il singolo “My name is trouble” è nelle radio e ora c’è anche il video, diretto da Benjamin Seroussi.
Il nuovo video di Keren Ann. Il 28 febbraio il nuovo disco della cantautrice franco-israelo-russo-olandese-giavo-americana.
Questo grafico è la risposta a un quesito adatto a questi tempi digitali: i lettori leggono un articolo che parla di leggere?
Quanti leggono un articolo sulla lettura? lo avete visto, qualche giorno fa? È stato visitatissimo, sul Post, e fatti alcuni conti, si autoconfermava.
Sull’ultimo numero del New Yorker c’è un articolo intitolato La gentrificazione è davvero un problema?, che propone una visione piuttosto insolita su un fenomeno recente e molto discusso, soprattutto negli Stati Uniti ma anche in Italia: quello dei quartieri delle città storicamente abitati dalle fasce più povere della popolazione nei quali si trasferiscono in massa persone delle fasce più agiate, provocando un aumento degli affitti e spesso una drastica trasformazione dell’identità del posto. Kelefa Sanneh, autore dell’articolo ed ex vice direttore di Transition, una rivista di un centro di ricerca dell’Università di Harvard che si occupa di questioni razziali, ha provato a parlare della gentrificazione basandosi su studi e dati recenti, per verificare se davvero il fenomeno costringa gli abitanti storici dei quartieri a trasferirsi, e se, anche nei casi in cui questi spostamenti si verificano, siano davvero un male. Ma cominciamo dall’inizio. Cos’è la gentrificazione e da dove arriva Il termine “gentrificazione” è un’italianizzazione della parola inglese gentrification, inventata nel 1964 dalla sociologa Ruth Glass per descrivere quello che stava succedendo a Londra in quartieri operai come Islington, dove a partire dagli anni Sessanta si trasferirono molte persone delle classi più agiate. La parola deriva da gentry, che in inglese significa “piccola nobiltà”. Nei decenni successivi, la gentrificazione è stata un fenomeno sempre più comune ed evidente, che ha interessato molte grandi città europee ed americane. È stata ampiamente studiata da urbanisti e sociologi, che hanno proposto spiegazioni diverse e complesse, che però spesso sono diverse da nazione a nazione e da città a città. Gli esperti concordano nel ritenere che negli Stati Uniti, dove la gentrificazione è presto diventata molto discussa e attuale, il fenomeno è una conseguenza diretta del rinnovato interesse per la vita in città che ha interessato le classi medie negli ultimi anni. Negli anni Sessanta e Settanta, i centri urbani americani (ma in generale quelli occidentali) persero popolazione, perché lo sviluppo dei trasporti urbani e la diffusione delle automobili consentì alle persone di trasferirsi in case più ampie appena fuori città, in quartieri periferici e residenziali. Soprattutto le famiglie bianche e agiate preferivano lasciare il centro delle città, per le crescenti preoccupazioni legate alla criminalità, all’immigrazione, al basso livello delle scuole e all’inquinamento. I grandi quartieri di case-bianche-con-il-prato-e-il-vialetto-per-l’auto che si vedono sempre nei film arrivano da lì, per intenderci.
Che cos’è la gentrificazione. È il fenomeno per cui in un quartiere povero arrivano nuovi abitanti ricchi, cacciando quelli che c'erano prima: ma è sempre un male?.
Ieri nel deserto del Nevada una slitta di metallo montata su binari ha raggiunto i 186,7 chilometri orari con un’accelerazione pari a due volte e mezza quella della forza di gravità, e poi si è tuffata in un banco di sabbia che ne ha rallentato la corsa fino a fermarla. L’intero test è durato poco meno di due secondi ed è stata la prima prova pubblica di Hyperloop One, la società statunitense che sta lavorando all’avveniristico sistema di trasporto immaginato da Elon Musk, il multimiliardario CEO del produttore di auto elettriche Tesla e di SpaceX, la più promettente azienda spaziale privata degli ultimi anni. La prova di Hyperloop One è stata eseguita davanti a un gruppo di giornalisti ed è servita, tra le altre cose, a dimostrare che la società fa sul serio per rendere concreta e commercialmente fattibile l’idea di Musk. Nel 2013, Elon Musk presentò la sua visione per il trasporto del futuro tra città a media distanza: niente aerei o treni ad alta velocità, ma un sistema basato su capsule a levitazione magnetica che viaggiano all’interno di enormi tubi, un po’ come la posta ad aria compressa di una volta, ma a una velocità di oltre 1.100 chilometri orari. Musk mostrò il progetto di massima e lo mise a disposizione di tutti gli interessati, invitando tecnici e ingegneri a proporre le loro idee per metterlo in pratica. In meno di tre anni, diverse società si sono messe al lavoro sul progetto e una delle più promettenti è proprio Hyperloop One, quella che ha organizzato il test di ieri.
Il primo test di Hyperloop One. Una slitta di metallo ha fatto un breve tratto sulla sabbia del deserto del Nevada a 186 km all'ora: ma l'idea è che diventi il trasporto del futuro.
Le automobili nuove, per i primi tempi dopo l’acquisto, hanno tutte il tipico “odore-di-auto-nuova”. Con il passare del tempo le cose cambiano, l’auto si riempie di altri odori e in molti ricordano con nostalgia quell’odore un po’ innaturale di quando l’auto era appena uscita dal concessionario. È un desiderio comune a vari possessori di auto quello di entrare in macchina e sentirla profumare come la prima volta, tanto che in commercio è possibile anche trovare dei profumi per auto al gusto di “auto nuova“. Questo è vero soprattutto nei paesi occidentali ma non vale in Cina, dove l’odore di auto nuova sta diventando un problema: non piace a tutti e per i produttori di auto è un problema concreto. Secondo una ricerca di J.D. Power, società statunitense specializzata nell’analisi del mercato delle auto, più del 10 per cento degli automobilisti cinesi nel 2018 si è lamentato dell’odore di auto nuova. «Gli odori sgradevoli delle auto sono uno dei problemi principali nel mercato cinese», ha detto Brent Gruber, senior director di J.D. Power: «per dare un’idea, per i cinesi è un problema due volte maggiore di quello dell’eccessivo consumo di carburante». Per le aziende automobilistiche non si tratta di un fatto marginale, soprattutto se si considera che la Cina è il primo mercato al mondo nel settore automobilistico, e andare incontro alle esigenze dei consumatori cinesi è sempre più importante per tutti i produttori.
I cinesi detestano l’odore di auto nuova. Quello che per molti è un odore piacevole, in Cina è considerato cattivo e pericoloso: Ford sta cercando di eliminarlo.
Giovedì ha aperto un nuovo sito di e-commerce italiano che vende libri: si chiama Bookdealer ed è una piattaforma per permettere alle piccole librerie indipendenti di vendere libri online, farsi trovare più facilmente dai lettori e provare a fare – molto in piccolo, ovviamente – concorrenza ad Amazon. Bookdealer, creato da Leonardo Taiuti, uno degli editori di Black Coffee, e dal libraio torinese Mattia Garavaglia, è ispirato a Bookshop, un sito americano che fa la stessa cosa. Negli scorsi mesi se ne era parlato perché, nei mesi di confinamento a casa e della chiusura dei negozi per via della pandemia da coronavirus, era servito a molte piccole librerie per continuare a lavorare. In Italia, in assenza di una piattaforma simile, tante librerie si erano attrezzate per fare consegne di libri in autonomia e alcune hanno ottenuto buoni risultati. Forse anche per questo, dopo anni di esperimenti poco riusciti per dare a gruppi di librerie indipendenti una vetrina online, 124 librerie hanno aderito al progetto di Bookdealer. In altri paesi piattaforme simili ci sono da anni: in Francia, ad esempio, quella di Librairies Indépendantes, un’associazione di librerie.
Ora le piccole librerie italiane hanno un e-commerce in comune. Si chiama Bookdealer e ne fanno parte 124 librerie.
La diretta video in streaming dell’evento di Firenze è qui. 23.32. La serata si chiude con una scena dal film Invictus. La sala è ancora strapiena: non si capisce dove si metteranno quelli – molti – che sono attesi per domani. Si ricomincia alle 9,30 del mattino, comunque. E sempre in diretta sul Post.
“Prossima fermata: Italia”, in diretta sul Post. Il racconto della serata all'evento promosso da Renzi e Civati.
Da gennaio 2019 Dunkin’ Donuts, la famosa catena statunitense di caffetterie e ciambelle (in inglese donuts), si chiamerà semplicemente Dunkin’. La decisione fa parte della nuova strategia dell’azienda – fondata nel 1950 a Quincy, in Massachusetts – di svecchiarsi un po’ ed essere meno legata alla vendita di dolci e ciambelle, e di spostarsi invece su quella di caffè e bevande. Dal 2013 – anno in cui la loro vendita di bevande aumentò del 58 per cento – l’azienda si dichiara principalmente “azienda di bevande”. Ci saranno altri cambiamenti, come un restyling generale dei punti vendita, l’introduzione di nuove bibite e la sistemazione dei dolci in vetrine a portata di mano dei clienti. It’s official: We’re going by Dunkin’ now. ? After 68 years of America running on Dunkin’, we're moving to a first-name basis. ? Excited to be #BFFstatus with you all ?☕️? #firstnamebasis #besties pic.twitter.com/hmzd2Bamlm
La catena di caffetterie Dunkin’ Donuts cambia nome: sarà “Dunkin'” e basta.
Il principale finanziatore di Matteo Renzi, l’avvocato Alberto Bianchi, e il suo amico Marco Carrai sono indagati per traffico di influenze e finanziamento illecito ai partiti in un’inchiesta della procura di Firenze. L’inchiesta si è concentrata in particolare sul ruolo della Fondazione Open, creata da Bianchi per finanziare l’attività politica di Renzi e famosa per aver organizzato i raduni della Leopolda, gli appuntamenti annuali della corrente di Renzi all’interno del PD. I magistrati stanno indagando in particolare sui rapporti tra Bianchi e gli imprenditori che finanziavano la fondazione e su quelli tra la fondazione e i parlamentari renziani. L’indagine, iniziata due mesi fa con le prime perquisizioni nei confronti di Bianchi, è arrivata sulle prime pagine dei giornali questa settimana, dopo che la procura di Firenze aveva ordinato perquisizioni in undici città negli uffici di una dozzina di società che avevano finanziato Open tra il 2012 e il 2018 (anno in cui è stata chiusa la fondazione). Tra le altre ci sono il gruppo autostradale Gavio, la società farmaceutica Menarini, la compagnia di navigazione Moby e il finanziere Davide Serra.
L’inchiesta sulla fondazione Open. I magistrati hanno perquisito una dozzina di aziende che avevano finanziato la fondazione che sosteneva l'attività politica di Matteo Renzi e finanziava la Leopolda: le cose da sapere.
È molto difficile trovare qualche critico o spettatore per il quale il miglior film di Lawrence Kasdan, che da oggi ha settant’anni, non sia uno dei suoi primi tre: Brivido caldo, Il grande freddo e Silverado, usciti nel 1981, nel 1983 e nel 1985. Poi ne ha scritti e diretti diversi altri, anche buoni e apprezzati, ma non è mai riuscito a farne uno al livello di questi tre, che nel loro piccolo hanno raccontato e rappresentato parte di quello che furono gli anni Ottanta. Per arrivare a dirigere Brivido caldo, il suo primo film, Kasdan fece un giro piuttosto largo. Dopo aver studiato per fare l’insegnante, negli anni Settanta si mise a fare il copywriter e il giornalista, usando il tempo libero per scrivere la sceneggiatura di quello che anni dopo sarebbe diventato Guardia del corpo, il film con Kevin Costner e Whitney Houston. Il film uscì negli anni Novanta ma lui la sceneggiatura l’aveva scritta più di dieci anni prima, pensando che i protagonisti sarebbero dovuti essere Steve McQueen e Diana Ross.
Tre film di Lawrence Kasdan. I primi tre, con i quali ha fatto un pezzo degli anni Ottanta (prima di scrivere due recentissimi film di Star Wars).
James Boasberg, giudice della Corte distrettuale di Washington D.C., negli Stati Uniti, ha respinto due cause intentate negli scorsi anni contro Facebook per «comportamenti anticoncorrenziali e metodi di concorrenza sleali»: Facebook era stato denunciato, in due cause separate ma coordinate, dalla Federal Trade Commission (FTC) – l’agenzia governativa statunitense per la tutela dei consumatori e della privacy – e da vari stati americani. Secondo Boasberg, le azioni legali non hanno dimostrato che Facebook aveva esercitato un potere di monopolio sul mercato dei social network. Tuttavia, la Federal Trade Commission avrà 30 giorni per presentare un ricorso. Le due cause riguardavano in particolare due acquisizioni da parte di Facebook: quella di Instagram, nel 2012, per un miliardo di dollari, e quella di WhatsApp, nel 2014, per 19 miliardi di dollari, che avrebbero consentito a Facebook di creare un monopolio nei servizi di social network. Secondo la Federal Trade Commission, le acquisizioni di Instagram e WhatsApp sarebbero state progettate da Facebook con lo scopo di limitare la concorrenza, individuando di volta in volta quali potessero essere le minacce al suo dominio sul mercato.
Un tribunale statunitense ha respinto due cause che erano state intentate contro Facebook con l’accusa di avere creato un monopolio.
Il 10 febbraio 1996 in un anonimo centro congressi di Philadelphia, in Pennsylvania, il campione del mondo di scacchi, il russo Garry Kasparov, decise di non fare la sua 37ª mossa e preferì concedere la vittoria all’avversario. Alzandosi, e prima di allontanarsi dalla scacchiera, Kasparov strinse la mano a Feng-Hsiung Hsu, l’uomo che davanti a lui aveva mosso i pezzi bianchi. Ma Kasparov non era stato battuto da lui. Il suo vero avversario era stato Deep Blue, un computer della IBM. In quel momento, 25 anni fa, Deep Blue era diventato il primo computer della storia a battere a scacchi un campione del mondo in carica – forse il più forte di tutti i tempi – in una partita con cadenza di tempo da torneo. Fu un momento storico, che arrivò quando due case statunitensi su tre non avevano un computer, quando ancora non c’erano le chiavette USB e quando ancora Google doveva essere fondata.
Deep Blue 1 – 0 Garry Kasparov. 25 anni fa un computer di IBM batté il celebre campione del mondo di scacchi, anticipando il futuro.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 1.452 nuovi casi di contagio da coronavirus e 12 decessi, per un totale di 291.442 casi e 35.645 morti dall’inizio della pandemia. Le persone attualmente ricoverate sono 2.492 (69 in più di ieri), di cui 207 nei reparti di terapia intensiva (6 in più di ieri). Sono state inoltre testate 58.117 persone, per un totale di 6.064.792 casi testati e 10.044.551 tamponi effettuati. Il maggior numero di contagi è stato registrato in Campania (186). Seguono Lazio (165), Lombardia (159), Veneto (159), Piemonte (117), Emilia-Romagna (106) e Puglia (1o3). Le province in cui è stato accertato il numero maggiore di casi sono Napoli (159), Roma (117), Torino (63), Milano (60), Bari (51), Verona (50) e Catania (35).
I dati sul coronavirus di oggi, mercoledì 16 settembre.
Tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno del 2014, c’è stato un significativo calo del prezzo del petrolio sui mercati mondiali: il prezzo al barile è sceso sotto i 90 dollari. Un generico calo del prezzo tra l’estate e l’inverno è piuttosto usuale: gli indici rilevati tra settembre e ottobre riflettono però un andamento anomalo, soprattutto se si considera anche che la situazione politica del Medio Oriente – la zona del mondo con le più grandi riserve di greggio – continua a essere molto grave e instabile: nelle ultime settimane, per esempio, si è parlato molto delle conquiste di alcuni giacimenti petroliferi iracheni da parte dello Stato Islamico. Anche altri produttori di petrolio stanno affrontando diverse difficoltà: la Libia, la Nigeria, la Russia e la Siria. Nel rapporto mensile diffuso dall’OPEC a metà ottobre si legge che nell’ultimo mese gli stati membri dell’organizzazione hanno prodotto 400mila barili di greggio al giorno in più rispetto al mese precedente. Il Venezuela ha chiesto la convocazione di una riunione di emergenza per affrontare la questione della produzione, mentre l’Iran ha chiesto che si riducano i barili di greggio prodotti. La decisione dipende però in larga parte dall’Arabia Saudita, che ha ampio potere all’interno dell’OPEC e finora si è mostrata piuttosto restia ad acconsentire alle richieste di ridurre la produzione di petrolio (soprattutto per i timori di perdere fette di mercato in Asia). Riguardo al calo del prezzo del petrolio, diversi esperti e analisti hanno individuato almeno due cause, e tre conseguenze significative.
Perché il prezzo del petrolio continua a scendere? ne produciamo sempre di più – nonostante l'instabilità del Medioriente – e ne consumiamo sempre di meno: qualcuno ci guadagna, qualcun altro potrebbe trovarsi nei guai.
Verso le 7:30 di questa mattina un furgone portavalori è stato rapinato mentre percorreva la statale 96 nei pressi di Mellitto, in provincia di Bari. I ladri hanno prima bloccato la carreggiata mettendo di traverso due mezzi pesanti e incendiandoli, poi hanno assaltato il furgone e lo hanno aperto utilizzando delle ruspe. All’interno del furgone c’erano tre guardie giurate che non sono state ferite. In totale sarebbero stati rubati 2,3 milioni di euro che il furgone avrebbe dovuto trasportare agli uffici postali di Matera, in Basilicata, e che erano destinati al pagamento delle pensioni. Secondo i testimoni i ladri sarebbero stati quattro o cinque e avrebbero agito a volto coperto per poi fuggire in auto.
In provincia di Bari un furgone portavalori è stato rapinato utilizzando delle ruspe.
Cosa sarà è la serie di incontri online sull’”autunno che ci aspetta” organizzata dal festival Pensavo Peccioli, che avrebbe dovuto tenersi lo scorso marzo ed è stato rinviato a causa del coronavirus. Il Post è partner del progetto e ospiterà le dirette delle conversazioni in streaming ogni giorno: giovedì alle 18,30 Marianna Aprile intervista Franco Arminio.
Cosa sarà, con Franco Arminio. Un appuntamento del festival online di cui il Post è partner, che durerà per tutto maggio con un ospite al giorno.
Questa mattina circa 200 poliziotti e carabinieri hanno sgomberato un accampamento nella spiaggia dei Balzi Rossi a Ventimiglia, in Liguria: l’accampamento era stato allestito dall’associazione “No Borders” e accoglieva circa 150 migranti e attivisti. Il campo era stato organizzato dopo che tre mesi fa la Francia aveva chiuso le frontiere impedendo ai migranti di entrare nel paese: c’erano state molte proteste, la polizia aveva cercato di sgomberare i rifugi improvvisati in strada, alcuni migranti se n’erano andati e altri si erano accampati sugli scogli a Ponte San Ludovico, minacciando in alcuni casi di buttarsi in mare. Anche stavolta, dopo l’arrivo della polizia, circa 50 migranti e attivisti hanno raccolto coperte, tende e materassi e si sono spostati sugli scogli. Qui sono stati raggiunti dal vescovo Antonio Suetta, che ha cercato di mediare la situazione tra volontari e poliziotti. Suetta è stato criticato di recente per aver donato circa duemila euro ai “No Borders”, così che – ha spiegato – i migranti avessero di che mangiare. Lo sgombero è stato autorizzato dal tribunale di Imperia per i reati di occupazione abusiva, furto di acqua e di energia elettrica. È stato appoggiato dal sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano, del PD, che ha detto: «Questa occupazione deve finire. Queste persone hanno offeso la città, che ha vissuto tutto quel che è accaduto negli ultimi mesi con spirito di solidarietà, tolleranza, accoglienza. La risposta è stata creare continui disagi». La polizia ha arrestato un uomo bosniaco di 40 anni su cui pendeva un mandato di cattura internazionale, e ha accompagnato al commissariato gli immigrati e gli attivisti che non sono riusciti a raggiungere gli scogli ma che non si trovano comunque in stato di fermo.
Cosa è successo mercoledì a Ventimiglia. La polizia ha smantellato un accampamento di attivisti e migranti nella città di confine tra Italia e Francia, dopo giorni di critiche e polemiche.
Marzio Barbagli, sociologo che sta conducendo uno studio sulla criminalità, ha spiegato su un articolo pubblicato lunedì 9 dicembre su Repubblica che per più di cinquecento anni l’Italia ha avuto tassi di omicidi superiori a quelli degli altri paesi europei e che nell’ultimo ventennio, nonostante la crisi economica e la conseguente crisi sociale, non solo il numero non è aumentato, ma ha raggiunto il livello più basso degli ultimi 150 anni. C’entrano l’immigrazione e una maggiore integrazione. L’Italia può dire addio a un altro suo record, ma stavolta c’è da rallegrarsi: nel 2013 il nostro Paese registra il tasso di omicidi più basso degli ultimi 150 anni. Per le strade di casa nostra non si spara più come una volta: oggi l’Italia ha meno morti ammazzati di Gran Bretagna, Francia, Danimarca e Belgio. A uccidere di meno sono gli immigrati e gli uomini della criminalità organizzata. «Se guardiamo agli oltre 1.770 omicidi del 1990 – spiega il sociologo Marzio Barbagli, che sta conducendo una ricerca sulla criminalità con dati inediti – ci accorgiamo che è in corso una rivoluzione straordinaria». In effetti gli omicidi nel 2012 sono stati 528 e quest’anno saranno ancora meno.
Gli omicidi in Italia diminuiscono. Nel 2013 si è registrato il tasso più basso degli ultimi 150 anni: il sociologo Marzio Barbagli ha spiegato perché su Repubblica.
Improvvisamente, il film di cui parlano tutti i giornali americani è Inception. Il regista è Christopher Nolan, quello di Memento prima e degli ultimi due Batman poi. La storia, un thriller fantascientifico, ha per protagonista Dom Cobb (Leonardo DiCaprio), un uomo che per vivere fa un lavoro assai particolare: con un mix di droghe, cavi e altra tecnologia alla Matrix, riesce a entrare nella mente delle persone e ad estrapolarne pensieri e informazioni. Cobb viene assunto da un imprenditore (Ken Watanabe) che gli dà un compito diverso dal solito: non estrarre ma immettere un pensiero nella testa del suo rivale d’affari (Cillian Murphy), per riuscire a batterlo in una lotta tra multinazionali del campo dell’energia. Cobb mette insieme il suo team, tra cui un “architetto della mente” (Ellen Page, la ragazzina di Juno), ed entra nel subconscio dell’uomo, modulandolo. La colonna sonora è composta dal tedesco Hans Zimmer insieme all’ex chitarrista degli Smiths Johnny Marr (qua un estratto dal loro live alla premiere del film). Nolan ha detto di aver iniziato a scrivere la sceneggiatura di Inception dieci anni fa. Roger Ebert, uno dei critici cinematografici americani più stimati, ha scritto sul Chicago Sun Times che la trama è così complessa che non c’è alcun rischio di spoiler: senza sapere cosa c’è in mezzo, anche se qualcuno vi dicesse la fine non riuscirebbe a rovinarvi il film. Lo spettatore, raccontano le recensioni, si lascia trasportare spaesato dalla storia, in cui le coordinate spaziotemporali saltano, e non è mai ben chiaro dove e quando ci si trovi. Spariscono il “prima” e il “dopo”, in favore di un unico “ora”, in quello che non sembra però essere un semplice esercizio stilistico e ancor meno un film alla “era tutto un sogno”. Per quanto, come sottolinea il titolo della recensione di Ebert, Sogni su sogni dentro sogni, l’aspetto onirico è il nucleo fondamentale di Inception.
Inception, la materia di cui sono fatti i sogni. I critici americani rapiti dal film di Christopher Nolan con Di Caprio.
Alle 4 di questa mattina a Norcia, in provincia di Perugia, è stato registrato un terremoto di magnitudo 3.2 a 9 chilometri di profondità. Oltre a Norcia, i comuni più vicini all’epicentro sono stati Preci, sempre in provincia di Perugia, e Castelsantangelo sul Nera, in provincia di Macerata. Per ora non sono stati segnalati feriti o danni agli edifici. Norcia è stato uno dei paesi più colpiti dai terremoti che hanno interessato il centro Italia nell’ottobre 2016. #terremoto ML 3.2 ore 04:02 IT del 14-10-2017 a 4 km NW Norcia (PG) Prof=9Km https://t.co/2z9s0D0742
Stamattina a Norcia c’è stato un terremoto di magnitudo 3.2.
Le celebrities sono quasi tutte a Cannes, questa settimana, motivo per cui abbiamo cercato di non esagerare in questa raccolta settimanale: se il genere Cannes e red carpet vi appassiona, cliccate qui. Tra gli attori che a Cannes non sono andati – mi-si-nota-di-più, eccetera – ci sono Zac Efron e Adam Sandler, per esempio. Tra gli altri eventi della settimana ricchi di fotografi e flash, ci sono state alcune cerimonie: quella di inaugurazione del nuovo anno del Parlamento a Londra, con la regina Elisabetta II addobbata da regina; quella per le medaglie al valore consegnate da Barack Obama a Washington (in un caso si è trovato abbastanza in difficoltà, come mostra la foto); quella di conferimento di un dottorato honoris causa a Spike Lee, alla Johns Hopkins University di Baltimora. Poi valeva la pena fotografare l’esultanza contenuta di Stephen Curry e quella di energica di Zlatan Ibrahimovic, Angela Merkel con degli occhiali buffi, il principe William in guantoni da box e un politico che bacia una rana, tra gli altri. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Un politico che bacia una rana, la Regina vestita da Regina e Katy Perry vestita da Katy Perry, tra quelli che valeva la pena fotografare questa settimana.
Ieri a New York c’è stata la prima dell’ultima stagione di Game of Thrones, l’attesissima serie tv che inizierà inizierà il 14 aprile e finirà il 19 maggio, dopo sei episodi. C’erano un po’ tutti, a partire dai protagonisti delle ultime stagioni come Emilia Clarke (Daenerys Targaryen ), Kit Harington (Jon Snow), Maisie Williams (Arya Stark), Peter Dinklage (Tyrion Lannister) e Sophie Turner (Sansa Stark), fino ai tanti che nel corso delle stagioni sono morti – SPOILER! – come Jason Momoa (Khal Drogo), Natalie Dormer (Margaery Tyrell), Pedro Pascal (Oberyn Martell), Sean Bean (Ned Stark) e Kristian Nairn (Hodor). Sono passati più di 600 giorni dall’ultimo episodio della settima stagione e ne sono passati quasi tremila dal primo della prima, andato in onda nell’aprile 2011, quindi è normale che siate un po’ confusi: qui c’è un riassunto stagione per stagione.
Le foto della prima di “Game of Thrones” a New York. C'erano un po' tutti, anche quelli che nella serie non ci sono più.
Nelle ultime settimane, istituzioni sanitarie e centri di ricerca in diverse parti del mondo si sono messi al lavoro per studiare alcune varianti del coronavirus, che potrebbero influire sull’andamento della pandemia e sulla possibilità di contenerla grazie ai vaccini da poco resi disponibili. Le preoccupazioni riguardano in particolare la cosiddetta “variante inglese” (B.1.1.7) e la “variante sudafricana” (501Y.V2). Entrambe sembrano essere in grado di rendere più contagioso il coronavirus, mentre non ci sono ancora elementi chiari per sostenere che possano causare forme più gravi di COVID-19, o che rendano meno efficaci i vaccini finora autorizzati. I ricercatori si stanno soprattutto concentrando sulle caratteristiche delle due varianti, per capire come mai si diffondano più facilmente e se possano in qualche modo influire sulla risposta immunitaria che il nostro organismo attiva per contrastare le infezioni da coronavirus. Le ricerche stanno procedendo speditamente, perché c’è la consapevolezza di dover produrre al più presto nuove informazioni, in modo da evitare un nuovo aumento dei casi positivi, che metterebbe ancora più sotto stress i sistemi sanitari nei paesi dove l’epidemia è più diffusa.
Cosa fare contro le varianti del coronavirus. Quella inglese e quella sudafricana sono sempre più diffuse: i ricercatori cercano di capire cosa le renda più contagiose e se riducano l'efficacia dei vaccini.
A Expo si può impostare la visita in vari modi, a seconda dell’interesse personale: ci sono i padiglioni nazionali, le conferenze sul tema “Nutrire il Pianeta” e molti ristoranti e i foodtruck posizionati attorno al Decumano. A Expo si possono visitare anche diverse opere d’arte, e non solo all’unico padiglione distaccato in città, la Triennale di Milano, che ospita la mostra Arts and Foods (con le opere e i linguaggi artistici che dal 1851, anno della prima esposizione universale a Londra, hanno ruotato intorno al cibo, alla nutrizione e al mangiare insieme). Al sito dell’Expo si possono vedere molte opere d’arte nei padiglioni o in giro per il Decumano: in particolare ce ne sono cinque che vale la pena visitare, per gli appassionati. 1) Tintoretto, L’Ultima Cena Nel padiglione della Santa Sede, proprio di fronte all’ingresso, c’è l’opera del Tintoretto – nome d’arte del pittore del Rinascimento italiano Jacopo Robusti – raffigurante l’Ultima Cena di Gesù con gli apostoli. Il quadro proviene dalla chiesa di San Trovaso di Venezia ed è del 1561: una delle particolarità di quest’opera è il realismo della scena raffigurata: Tintoretto ha dipinto gli apostoli in cerchio intorno al tavolo, non frontali come in quasi tutte le altre Ultime Cene, per dare umanità alla scena. Una hostess del padiglione spiega ai visitatori che l’opera è originale e ne racconta dettagli e storia.
Cinque belle opere d’arte a Expo. Non ci sono solo padiglioni e cibo: a Expo si possono vedere opere di Tintoretto, Renato Guttuso, Patrick Laroche, Dante Ferretti e nove famosi fotografi.
Mercoledì scorso gli amministratori delegati di Facebook, Google e Twitter – rispettivamente Mark Zuckerberg, Sundar Pichai e Jack Dorsey – si sono presentati per un’audizione davanti alla commissione Commercio del Senato americano sulle pratiche di moderazione delle loro piattaforme. Dei tre, che partecipavano in videoconferenza a causa della pandemia da coronavirus, Dorsey era il più appariscente. Anziché collegarsi con un computer – Zuckerberg era molto ben illuminato e dietro di lui lo sfondo era sfocato in maniera naturale, è probabile che avesse collegato al computer una videocamera – Dorsey ha parlato al Senato americano usando il suo cellulare. Era anche l’unico vestito informalmente, e il suo collo e parte del petto erano coperti da una barba lunga e ispida, che usciva dalla parte bassa dell’inquadratura. La barba, assieme ai problemi di connessione di Zuckerberg, è stata la cosa più commentata di tutto l’evento. L’audizione al Senato è stata indetta ufficialmente per trattare della sezione 230 del Communications Decency Act, una legge del 1996 che protegge le piattaforme dalla responsabilità per i contenuti prodotti dagli utenti. In realtà, la discussione ha riguardato il fatto che sia i Repubblicani sia i Democratici (ma soprattutto i Repubblicani) ritengono che le pratiche di moderazione delle piattaforme di internet debbano essere modificate: i primi sostengono che le piattaforme censurino il pensiero conservatore, i secondi che non riescano a fare da argine ai contenuti falsi e che incitano all’odio e alla violenza. Dei tre CEO, Dorsey è probabilmente il più attivo su questo tema.
Come se la passa l’atipico capo di Twitter. Jack Dorsey è uno dei manager più originali e contestati della Silicon Valley: per il suo stile rilassato e perché ha deciso di imporre qualche regola alle discussioni sul social network.
Contemporaneamente, nella prima metà di settembre, si apriranno a Taiwan e in Inghilterra due delle più importanti mostre internazionali dedicate alla “Land Art”: il Taoyuan Land Art Festival, a Dayuan, Taiwan, dal 9 al 14 settembre, e la mostra “Beyond Limits”, dall’8 settembre al 23 ottobre, a Chatsworth, in Inghilterra. Alcune delle immagini relative alle due esposizioni sono già state diffuse nei giorni scorsi: in particolare sono molto circolate quelle dell’installazione dell’artista olandese Florentijn Hofman – quello della papera di gomma gigante – al Taoyuan Land Art Festival, che riproduce un gigantesco coniglio, costruito con materiali di plastica e legno, sdraiato su un terrapieno. “Beyond Limits”, la tradizionale mostra organizzata dalla casa d’aste Sotheby alla Chatsworth House di Chatsworth, in Inghilterra, è invece giunta alla sua nona edizione: saranno mostrate, tra le altre, alcune opere dell’apprezzato artista cinese Xu Bing (tra cui la grande opera “Tao Huan Yuan: A lost village Utopia”), dell’artista britannico Marc Quinn e della scultrice statunitense Alice Aycock.
Arte e paesaggio. Le foto di due grandi esposizioni a Taiwan e a Londra, con grandi opere e installazioni all'aria aperta.
La procura di Parigi ha archiviato l’indagine per stupro sul regista francese Luc Besson, noto per aver diretto film come Le Grand Bleu, Léon e Il quinto elemento. Nel maggio 2018 Besson era stato denunciato dall’attrice, comica e modella belga-olandese Sand Van Roy, che aveva raccontato di aver subito una violenza sessuale mentre si trovava in una camera dell’hotel Le Bristol di Parigi, dove aveva un appuntamento con il regista. Van Roy aveva detto di avere da circa due anni una relazione intima con Besson, a cui lei aveva detto di sentirsi obbligata a prendere parte per via dei loro rapporti professionali. Dopo la sua denuncia per stupro altre nove donne avevano accusato Besson di molestie sessuali. A luglio Van Roy aveva denunciato Besson per altri tre stupri che sarebbero avvenuti in precedenza. La procura di Parigi ha detto che le indagini non hanno trovato i termini per sostenere che ci sia stato il reato denunciato. L’avvocato di Van Roy ha scritto su Twitter che lui e la sua cliente intraprenderanno un’azione civile per portare avanti le accuse.
È stata archiviata l’indagine per stupro sul regista francese Luc Besson.
Il prossimo 11 giugno tra i comuni dove si andrà a votare per le elezioni amministrative ci sarà anche Piacenza, una città di 102mila abitanti in Emilia-Romagna. Piacenza è un’eccezione in una delle aree con la più forte tradizione di sinistra del paese: nel corso della Prima Repubblica ha avuto un Partito Comunista molto più debole che nelle altre città della regione. Nel corso degli ultimi decenni a Piacenza si sono alternati sindaci comunisti, della Democrazia Cristiana, socialisti e, tra il 1998 e il 2002, anche un sindaco di Forza Italia. Oggi in città c’è una situazione abbastanza complicata: il sindaco uscente del Partito Democratico Paolo Dosi ha deciso di non candidarsi, dopo che negli ultimi cinque anni ha amministrato la città tra molte divisioni, anche nella sua stessa maggioranza (secondo un recente sondaggio il 75 per cento dei cittadini di Piacenza avrebbe poca o nessuna fiducia in lui). Il PD, quindi, ha deciso di candidare un non iscritto al partito, Paolo Rizzi, 55 anni, professore associato di Economia politica dell’università Cattolica. Rizzi si candida con una lista civica sostenuta dal Partito Democratico. Secondo un sondaggio commissionato alla fine dello scorso marzo, quindi da prendere con molta cautela, Rizzi dovrebbe vincere ma al secondo turno. Altre rilevazioni più recenti indicano che invece avrà qualche difficoltà in più.
Guida alle elezioni di Piacenza. Alle elezioni dell'11 giugno il sindaco uscente del PD non si ricandida, mentre il centrodestra si presenta unito: e Singapore è un tema di campagna elettorale.
Nell’ultima settimana – tra venerdì 4 e giovedì 10 settembre – in Italia sono stati registrati 10.269 casi di contagio da coronavirus, un aumento del 15 per cento rispetto ai sette giorni precedenti. È l’ottava settimana consecutiva che i casi aumentano, una tendenza comune a tutti i principali paesi europei, dove in molti casi – Spagna e Francia soprattutto – i numeri sono per il momento assai più preoccupanti. !function(){"use strict";window.addEventListener("message",(function(a){if(void 0!==a.data["datawrapper-height"])for(var e in a.data["datawrapper-height"]){var t=document.getElementById("datawrapper-chart-"+e)||document.querySelector("iframe[src*='"+e+"']");t&&(t.style.height=a.data["datawrapper-height"][e]+"px")}}))}();
I dati della settimana sul coronavirus in Italia. Salgono i casi, i decessi e anche l'età dei contagiati: l'ISS dice che c'è una maggiore trasmissione in ambito familiare.
Per le ragioni più disparate succede quotidianamente che qualcuno, tra i miliardi di utenti di social network come Facebook, Instagram, Twitter e TikTok, voglia smettere di esserlo. Non sempre però è facile cancellarsi da un social: ecco come si fa. Facebook Il social network più grande di tutti, con circa 2,7 miliardi di utenti attivi mensili, prevede due possibilità: la prima permette di disattivare il proprio account rendendolo più o meno dormiente, la seconda invece di cancellarsi totalmente e in modo irreversibile. Disattivare il proprio account significa renderlo invisibile agli altri utenti, anche agli amici. L’utente continuerà però a poter accedere al proprio profilo, di cui Facebook continuerà ovviamente a mantenere le informazioni salvate, nel caso il profilo disattivato dovesse essere riattivato.
Come cancellarsi dai social network. I link e le cose essenziali da sapere per andarsene da Facebook, Instagram, Twitter e TikTok.
Roberto Saviano scrive oggi su Repubblica a proposito degli insulti su Twitter, dopo il caso di Enrico Mentana, che si era molto lamentato degli insulti ricevuti sul social network e ne aveva annunciato l’abbandono dopo lo speciale dedicato alla morte di Giulio Andreotti. Secondo Saviano, la ricerca della battuta e della provocazione “evidenzia una logica neocinica che sembra aver preso il sopravvento su ogni cosa” e rappresenta una degenerazione di un mezzo che è nato essenzialmente per comunicare, e non per “urlare” per essere ascoltati. È nato un nuovo diritto. Il diritto ai social network. Il diritto di poter avere un account, di poter postare, leggere e commentare. In paesi come la Cina, Cuba, la Corea del Nord, l’Iran l’accesso ai social network è vincolato o persino negato. Spesso può avvenire solo in forme clandestine. I regimi che hanno represso le primavere arabe vietavano i social network che, in quel contesto, sono diventati vettori di informazioni necessarie alle proteste e simboli di una rinascita democratica.
Il diritto di bannare. Roberto Saviano interviene nel dibattito sulle aggressività e gli insulti su Twitter.