type
stringclasses
6 values
year
stringclasses
37 values
rubrica
stringclasses
46 values
emettitore
stringlengths
0
307
intestazione
stringlengths
31
63
url
stringlengths
147
178
title
stringlengths
0
725
note
stringlengths
0
994
subtitle
stringlengths
0
1.2k
subsubtitle
stringlengths
35
91.1k
text
stringlengths
0
27.9M
Contratti
2010
AVVISI ESITI DI GARA
AVVISI ESITI DI GARA
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 68 del 16-6-2010
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2010-06-16&atto.codiceRedazionale=TC10BGA11925
COMUNE DI PIOMBINO (Provincia di Livorno)
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.68 del 16-6-2010)
Avviso relativo agli appalti aggiudicati - Lavori Piombino, 31 maggio 2010 Il dirigente del settore lavori pubblici: ing. Claudio Santi Parte di provvedimento in formato grafico TC10BGA11925
Parte Seconda
2012
Annunzi giudiziari e della Pubblica amministrazione
Proroga termini
Parte Seconda n. 110 del 18-9-2012
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2012-09-18&atto.codiceRedazionale=TC12ABP13824
PREFETTURA DI VENEZIA
(GU Parte Seconda n.110 del 18-9-2012)
Protocollo: 61/GAB/2012 Proroga termini Parte di provvedimento in formato grafico TC12ABP13824 (Gratuito)
Concorsi
2018
ENTI LOCALI
COMUNE DI VARSI
4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n. 72 del 11-9-2018
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2018-09-11&atto.codiceRedazionale=18E08930
COMUNE DI VARSI
CONCORSO (scad. 11 ottobre 2018)
Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di un posto di istruttore, categoria C, a tempo indeterminato e pieno. (GU n.72 del 11-09-2018)
Il Comune di Varsi rende noto che è indetto concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di un posto di istruttore a tempo indeterminato e pieno, categoria C, CCNL 31 marzo 1999. La presentazione delle domande, con le modalità indicate nel bando, dovrà avvenire entro il trentesimo giorno successivo alla pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta Ufficiale - 4ª Serie speciale «Concorsi ed esami», tutte le ulteriori informazioni, ricavabili dall'atto di indizione del procedimento, sono reperibili sul sito del Comune www.comune.varsi.pr.it
Contratti
2022
AVVISI ESITI DI GARA
AVVISI ESITI DI GARA
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 132 del 11-11-2022
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2022-11-11&atto.codiceRedazionale=TX22BGA24903
AZIENDA REGIONALE PER L'INNOVAZIONE E GLI ACQUISTI S.P.A.
Sede: via Torquato Taramelli n. 26 - 20124 Milano (MI), Italia Codice Fiscale: 05017630152
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.132 del 11-11-2022)
Esito di gara ARIA_2021_006 - Procedura aperta, multilotto, ai sensi dell'art. 60 del D.Lgs. n. 50/2016 e ss.mm.ii., per la fornitura di antisettici e disinfettanti e servizi connessi Sezione I: Amministrazione aggiudicatrice I.1) Denominazione e indirizzi Denominazione ufficiale: Aria SPA Citta': Milano Codice NUTS: ITC4 Lombardia Codice postale: 20124 Paese: Italia E-mail: protocollo@pec.ariaspa.it Indirizzi Internet: Indirizzo principale: www.ariaspa.it I.4) Tipo di amministrazione aggiudicatrice Organismo di diritto pubblico I.5) Principali settori di attività Servizi generali delle amministrazioni pubbliche Sezione II: Oggetto II.1) Entità dell'appalto II.1.1) Denominazione: ARIA_2021_006 - Procedura aperta, multilotto, ai sensi dell'art. 60 del D.Lgs. n. 50/2016 e ss.mm.ii., per la fornitura di antisettici e disinfettanti e servizi connessi Numero di riferimento: ARIA_2021_006 II.1.2) Codice CPV principale 33631600 Antisettici e disinfettanti II.1.3) Tipo di appalto Forniture II.1.4) Breve descrizione: ciascun lotto dell'appalto ha ad oggetto la stipula di una Convenzione ai sensi dell'art. 1, comma 4, della L.R. n. 33 del 28 dicembre 2007 per la fornitura di antisettici e disinfettanti e servizi connessi, come meglio descritto negli atti di gara, in favore degli Enti del Servizio Sanitario Regionale di cui all'art. 1 della L.R. n. 30/2006 comprese le ASP, enti di diritto pubblico, di cui alla L.R. n. 1/2003. II.1.6) Informazioni relative ai lotti Questo appalto è suddiviso in lotti: sì II.1.7) Valore totale dell'appalto (IVA esclusa) II.2) Descrizione II.2.1) Denominazione: Lotto 1 - Prodotto sterile ad ampio spettro di attività a basso residuo con attività battericida/fungicida, pronto all'uso Lotto n.: 1 II.2.2) Codici CPV supplementari 33631600 Antisettici e disinfettanti II.2.3) Luogo di esecuzione Codice NUTS: ITC4C Milano Luogo principale di esecuzione: Presso le sedi e i locali degli Enti del Servizio Sanitario regionale di cui all'art. 1 della L.R. n. 30/2006 e ss.mm.ii. comprese le ASP, enti di diritto pubblico, di cui alla L.R. n. 1/2003. II.2.4) Descrizione dell'appalto: Fornitura antisettici e disinfettanti e servizi connessi, in favore degli Enti del Servizio Sanitario Regionale di cui all'art. 1 della L.R. n. 30 del 27/12/2006 comprese le ASP, enti di diritto pubblico, di cui alla L.R. n. 1/2003. II.2.5) Criteri di aggiudicazione Prezzo II.2.11) Informazioni relative alle opzioni Opzioni: sì Descrizione delle opzioni: qualora alla scadenza del termine della Convenzione non sia stato esaurito l'Importo Massimo Contrattuale del singolo lotto, la stessa potrà essere estesa temporalmente fino ad ulteriori 6 mesi e fino al raggiungimento del medesimo II.2.13) Informazioni relative ai fondi dell'Unione europea L'appalto è connesso ad un progetto e/o programma finanziato da fondi dell'Unione europea: no II.2.14) Informazioni complementari Per i CIG in considerazione della numerosità dei lotti si rimanda alla documentazione di gara.Per tutti i lotti l'importo dei costi per la sicurezza da interferenze è pari a € 0,0Al puntoII.1.5)è riportato il valore massimo complessivo stimato dell'appalto, ex art. 35 c. 4 del D.Lgs. n. 50/2016. Per il puntoII.2.6)si rimanda alla doc di gara per la base d'asta complessiva di ciiascun singolo lotto Sezione IV: Procedura IV.1) Descrizione IV.1.1) Tipo di procedura Procedura aperta IV.1.3) Informazioni su un accordo quadro o un sistema dinamico di acquisizione IV.1.8) Informazioni relative all'accordo sugli appalti pubblici (AAP) L'appalto è disciplinato dall'accordo sugli appalti pubblici: sì IV.2) Informazioni di carattere amministrativo IV.2.1) Pubblicazione precedente relativa alla stessa procedura Numero dell'avviso nella GU S: 2022/S 012-025947 IV.2.8) Informazioni relative alla chiusura del sistema dinamico di acquisizione IV.2.9) Informazioni relative alla fine della validità dell'avviso di indizione di gara in forma di avviso di preinformazione Sezione V: Aggiudicazione di appalto Lotto n.: 1 Denominazione: Lotto 1 - Prodotto sterile ad ampio spettro di attività a basso residuo con attività battericida/fungicida, pronto all'uso Un contratto d'appalto/lotto è stato aggiudicato: no L73 3.024,00€; L94 36.288,00€; A.C.R.A.F SPA L113 10.368,00€; L116 11.880,00€; L122 3.343,68€; L123 8.100,00€; L124 45.360,00€; L128 2.160,00€; L39 1.095.616,80€; L43 14.031,14€; L44 45.819,87€; L45 7.560,00€; L62 6.480,00€; L83 1.036,80€; L91 596,16€; L97 25.330,00€; B.BRAUN MILANO SPA L102 7.171,20€; L121 12.070.080,00€; L52 21.511.192,55€; L64 2.151,36€; BECTON DICKINSON ITALIA S.P.A. L18 805.064,32€; Biodisin srl L117 10.733,40€; L119 8.725,56€; L146 59.400,00€; L153 497,66€; L84 1.464,48€; CANTEL MEDICAL (ITALY) L118 28.380,00€; L57 64.831,10€; CEA SPA 347.015,50€; L16 167.962,29€; L54 157.280,41€; L68 15.508,80€; L76 6.264,00€; ceracarta spa L10 321.621,34€; Cerichem Biopharm L103 4.600,00€; L109 42.508,80€; L120 47.200,00€; L129 119,23€; L151 604,80€; L157 11.143,50€; L58 1.947,90€; L8 3.928,40€; L89 1.447,20€; L9 40.017,00€; ECOLAB SRL L31 253.317,87€; GIOCHEMICA srl L100 355.104,00€; L104 594,00€; L105 8.951,04€; L106 291.600,00€; L11 194.194,00€; L111 864,00€; L135 7.041,60€; L139 907,20€; L142 388.800,00€; L143 5.875,20€; L150 3.391,20€; L154 111.456,00€; L2 384.030,72€; L22 10.580,00€; L24 12.961,91€; L29 65.046,24€; L3 1.021.262,04€; L30 76.277,52€; L37 816,70€; L4 206.098,99€; L41 110.872,80€; L49 20.079,36€; L5 109.897,20€; L56 66.628,50€; L59 34.225,80€; L66 24.840,00€; L70 1.482,39€; L71 8.748,00€; L77 635.904,00€; L79 4.610,30€; L85 2.708,64€; L86 371,70€; L88 2.292,15€; L90 4.665,60€; L96 9.570,00€; L98 2.360,00€; L99 7.905,60€; L. MOLTENI & C. S.p.A. L15 39.299,90€; LIOFILCHEM S.R.L. L6 1.080,00€; L7 4.930.198,93€; LOMBARDA H SRL L114 4.466,88€; L27 7.347.275,28€; L28 43.506.585,59€; L35 2.196,00€; L36 4.396,00€; L40 17.840,91€; L46 95.682,38€; L47 65.862,72€; L63 1.589,76€; L65 26.568,00€; L82 13.893.120,00€; L87 522,55€; NUOVA FARMEC S.r.l. L133 1.706,40€; L156 133.380,00€; L19 1.034.534,59€; L20 2.357.052,91€; L42 33.120,72€; L51 195.462,12€; L53 766.668,43€; L69 49.593,60€; L74 75.384,00€; Praesidia S.r.l. L126 1.788,48€; L21 128.284,21; Sydex spa L13 2.728.365,12€; L67 113.626,80€. Non sono stati aggiudicati i seguenti lotti: L14 e 48 per esclusione per non rispetto dei requisiti tecnici minimi da parte di tutte le offerte ricevute; L101 - 110 - 112 e 127 per non rispetto dei requisiti minimi da parte dell'unica offerta ricevuta; L32 - 34 e 38 in quanto l'unica offerta pervenuta è risultata superiore alla base d'asta unitaria definita in lex specialis. V.1) Informazioni relative alla non aggiudicazione L'appalto/il lotto non è aggiudicato Non sono pervenute o sono state tutte respinte le offerte o domande di partecipazione Sezione VI: Altre informazioni VI.3) Informazioni complementari: Come da determina n. 975 deL28/10/2022, si è provveduto ad aggiudicare i seguenti lotti: AIESI HospitaLService VI.4) Procedure di ricorso VI.4.1) Organismo responsabile delle procedure di ricorso Denominazione ufficiale: Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia Indirizzo postale: Via Corridoni, 39 Citta': Milano Codice postale: 20122 Paese: Italia VI.4.3) Procedure di ricorso Informazioni dettagliate sui termini di presentazione dei ricorsi: Contro il presente Bando di gara è proponibile ricorso avanti il TAR di Milano entro 30 giorni dalla pubblicazione sulla GURI. VI.5) Data di spedizione del presente avviso: 03/11/2022 Il responsabile unico del procedimento Marlen Romanò TX22BGA24903
Contratti
2010
AVVISI ESITI DI GARA
AVVISI ESITI DI GARA
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 3 del 11-1-2010
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2010-01-11&atto.codiceRedazionale=T10BGA436
COMUNE DI SAN VITALIANO
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.3 del 11-1-2010)
Avviso relativo agli appalti aggiudicati I.1) COMUNE DI SAN VITALIANO Piazza Leonardo da Vinci - 80030 San Vitaliano (NA) - Tel.: 081/8445521 - Fax: 081/8445543. II.1.1) OGGETTO: concessione del servizio di gestione, accertamento e riscossione ordinaria e coattiva delle entrate tributarie e patrimoniali comunali e correlato processo tributario (ICI, TARSU, CIMP, Diritti sulle Pubbliche Affissioni e COSAP). IV.1.1) Procedura: aperta. IV.3.2) Bando di gara pubblicato su GURI n° 87 del 27.07.2009. V.1) Data aggiudicazione: 14/12/2009. V.2) Offerte ricevute: 04. V.3) AGGIUDICATARIO: SO.G.E.T. S.p.A. Via Venezia, 49 Pescara cod. fisc./p. IVA 01807790686. V.4) Prezzo presunto aggiudicazione: Euro 375.000,00 +IVA per anni cinque. VI.4) SPEDIZIONE PRESENTE AVVISO ALL'UPUUE 08.01.2010. Il Responsabile del Servizio Rag. Amato Mattia T10BGA436
Contratti
2022
AVVISI E BANDI DI GARA
COMUNI, ENTI LOCALI E CONSORZI DI COMUNI
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 109 del 19-9-2022
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2022-09-19&atto.codiceRedazionale=TX22BFF20272
COMUNE DI BARI Ripartizione Stazione Unica Appaltante, Contratti e Gestione Lavori Pubblici
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.109 del 19-9-2022)
Bando di gara n. S22016 SEZIONE I: AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: Comune di Bari Ripartizione Stazione Unica Appaltante, Contratti e Gestione Lavori Pubblici, Via Garruba 51, 70122 Bari Tel.0805775008/0805775023. SEZIONE II: OGGETTO: servizio di prevenzione e protezione del comune di bari, con nomina del responsabile del servizio di prevenzione, e l'assolvimento di tutti gli adempimenti previsti dal D.Lgs. 81/2008 e successive modifiche e integrazioni. CIG 93377299BB. Importo massimo stimato complessivo: € 150.000,00 oltre iva. Durata: 2 anni. Finanziamento: Fondi del Civico Bilancio. SEZIONE III: INFORMAZIONI DI CARATTERE GIURIDICO, ECONOMICO, FINANZIARIO E TECNICO: si rimanda al disciplinare di gara. Requisiti di partecipazione: vedi bando integrale. SEZIONE IV: PROCEDURA: aperta. Individuazione della migliore offerta in favore dell'offerta economicamente più vantaggiosa ai sensi dell'art. 95 c.3 sub. a) D.Lgs. 50/2016. Termine di ricezione delle offerte: ore 9.30 del 19.10.2022. SEZIONE VI: ALTRE INFORMAZIONI: si rinvia al bando integrale, documentazione di gara ed elaborati progettuali reperibile su www.comune.bari.it. Il dirigente avv. Pierina Nardulli TX22BFF20272
Serie Generale
2006
ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Serie Generale n. 145 del 24-6-2006
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2006-06-24&atto.codiceRedazionale=06A05702&elenco30giorni=false
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
COMUNICATO
Abilitazione all'effettuazione di verifiche periodiche e straordinarie di impianti di terra all'organismo CTE Certificazioni S.r.l., in Forli'. (GU Serie Generale n.145 del 24-06-2006)
Con decreto del direttore generale della direzione generale per lo sviluppo produttivo e la competitività, visto il decreto del Presidente della Repubblica del 22 ottobre 2001, n. 462 e la direttiva del Ministero delle attività produttive dell'11 marzo 2002, esaminata la documentazione e la domanda presentata, è abilitato a decorrere dalla data del 15 maggio 2006 il seguente organismo: CTE Certificazione S.r.l., via Ravegnana n. 409 - Forli': installazione e dispositivi di protezione contro lo scariche atmosferiche; impianti di messa a terra alimentati fino a 1000V; impianti di messa a terra di impianti alimentati con tensione oltre 1000V; impianti elettrici collocati in luoghi di lavoro con pericolo di esplosione. L'abilitazione ha una validità quinquennale dalla data di emissione del decreto.
Contratti
2018
AVVISI E BANDI DI GARA
ALTRE FIGURE SOGGETTIVE PUBBLICHE E PRIVATE
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 90 del 3-8-2018
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2018-08-03&atto.codiceRedazionale=TX18BFM16257
PROMOTURISMOFVG
Sede legale: via Locchi, 19 - 34123 Trieste (TS), Italia Punti di contatto: Ufficio appalti e contratti - Tel. 0431 387152 E-mail: marco.tamburini@promoturismo.fvg.it Codice Fiscale: 01218220323 Partita IVA: 01218220323
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.90 del 3-8-2018)
Bando di gara - Procedura aperta di cui all'art. 123 e 60 del D.Lgs. 50/2016 avente ad oggetto la fornitura di due mezzi battipista per i poli turistici invernali della Regione Friuli Venezia Giulia SEZIONE I: AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE I.1) DENOMINAZIONE, INDIRIZZI E PUNTI DI CONTATTO: PromoTurismoFVG, Via Carso, 3 - 33052 Cervignano del Friuli (UD), tel. 0431 387152, fax 0431 387154, e-mail marco.tamburini@promoturismo.fvg.it, sito web www.promoturismo.fvg.it. Ulteriori informazioni sono disponibili presso: i punti di contatto sopra indicati. La documentazione di gara è disponibile presso: i punti di contatto sopra indicati. Le offerte vanno inviate a: i punti di contatto sopra indicati. I.2) TIPO DI AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE E PRINCIPALI SETTORI DI ATTIVITA': Ente pubblico economico funzionale della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Turismo. L'Amministrazione aggiudicatrice non acquista per conto di altre amministrazioni aggiudicatrici. SEZIONE II: OGGETTO DELL'APPALTO II.1) Descrizione: II.1.1) Denominazione conferita all'appalto dall'amministrazione aggiudicatrice: Fornitura di due mezzi battipista per i Poli turistici invernali della Regione Friuli Venezia Giulia. II.1.2) Tipo di appalto e luogo di esecuzione, luogo di consegna o di prestazione dei servizi: Forniture. Luogo principale di esecuzione: Regione Friuli Venezia Giulia - Codice NUTS: ITH4. II.1.3) L'avviso riguarda: un appalto pubblico. II.1.6) CPV Oggetto principale: 34143000-1 II.1.7) L'appalto è disciplinato dall'accordo sugli appalti pubblici. No. II.1.8) Divisione in lotti: no. II.1.9) Ammissibilità di varianti: no. II.2) QUANTITATIVO O ENTITÀ DELL'APPALTO. II.2.1) Quantità o Entità totale dell'appalto: Valore stimato: 1.350.000,00 EUR IVA esclusa. II.2.2) Opzioni: si. II.3) DURATA DELL'APPALTO O TERMINE DI ESECUZIONE: inizio: 01/08/2018 conclusione: 15/12/2019 SEZIONE III: INFORMAZIONI DI CARATTERE GIURIDICO, ECONOMICO, FINANZIARIO E TECNICO III.1) CONDIZIONI RELATIVE ALL'APPALTO. III.1.1) Cauzioni e garanzie richieste. Vedi disciplinare di gara III.1.2) Principali modalità di finanziamento e di pagamento e/o riferimenti alle disposizioni applicabili in materia: Vedi disciplinare di gara. III.1.3) Forma giuridica che dovrà assumere il Raggruppamento di operatori economici aggiudicatario dell'appalto: Vedi disciplinare di gara. III.1.4) Altre condizioni particolari cui è soggetta la realizzazione dell'appalto: Vedi disciplinare di gara. III.2) CONDIZIONI DI PARTECIPAZIONE. III.2.1) Situazione personale degli operatori, inclusi i requisiti relativi all'iscrizione nell'albo professionale o nel registro commerciale. Vedi disciplinare di gara. III.2.2) Capacità economica e finanziaria: Vedi disciplinare di gara. III.2.3) Capacità tecnica: Vedi disciplinare di gara. III.2.4) Appalti riservati: no. III.3) CONDIZIONI RELATIVE ALL'APPALTO DI SERVIZI. SEZIONE IV: PROCEDURA IV.1) TIPO DI PROCEDURA. IV.1.1) Tipo di procedura: Procedura aperta. IV.2) CRITERI DI AGGIUDICAZIONE. IV.2.1) Criteri di aggiudicazione: minor prezzo. IV.2.2) Ricorso ad un'asta elettronica: no. IV.3) INFORMAZIONI DI CARATTERE AMMINISTRATIVO. IV.3.1) Numero di riferimento attribuito al dossier dall'Amministrazione aggiudicatrice: no IV.3.2) Pubblicazioni precedenti relative allo stesso appalto: no. IV.3.3) Condizioni per ottenere il Capitolato d'oneri e la documentazione complementare: Vedi disciplinare di gara. IV.3.4) Termine per il ricevimento delle offerte: Data 05.09.2018 ore 14:00 IV.3.5) La lingua utilizzabile per la presentazione delle offerte è l'italiano (IT). IV.3.6) Periodo minimo durante il quale l'offerente è vincolato alla propria offerta: 6 mesi dal termine ultimo per il ricevimento delle offerte. IV.3.8) Modalità apertura delle offerte: Data 06/09/2018 ore 11:00 SEZIONE VI: ALTRE INFORMAZIONI VI.1) Trattasi di un appalto periodico: no. VI.2) L'appalto è connesso ad un progetto e/o programma finanziato da fondi dell'Unione europea: no VI.3) Informazioni complementari. VI.4) PROCEDURE DI RICORSO. VI.4.1) Organismo responsabile delle procedure di ricorso: Vedi quanto specificato nel Disciplinare di gara. VI.4.2) Presentazione di ricorso. Informazioni precise sui termini di presentazione di ricorso: Vedi disciplinare di gara. Il responsabile del procedimento Michele Bregant TX18BFM16257
Concorsi
2002
UNIVERSITA' ED ALTRI ISTITUTI DI ISTRUZIONE
UNIVERSITA' DI ROMA TRE
4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n. 38 del 14-5-2002
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2002-05-14&atto.codiceRedazionale=02E03781
UNIVERSITA' DI ROMA TRE
CONCORSO (scad. 13 giugno 2002)
Nomina delle commissioni giudicatrici per il reclutamento dei ricercatori e dei professori universitari. (Decreto n. 783) (GU n.38 del 14-05-2002)
IL RETTORE Vista la legge 9 maggio 1989, n. 168, di istituzione del Ministero dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica; Vista la legge 3 luglio 1998, n. 210, recante norme per il reclutamento dei ricercatori e dei professori universitari di ruolo; Vista l'intesa tra il Ministero dell'università e della ricerca scientifica e la conferenza dei rettori delle università italiane del 4 marzo 1999 per l'attivazione delle procedure telematiche per l'elezione dei componenti delle commissioni e per la pubblicazione delle varie fasi del reclutamento; Vista la nota del Ministero dell'università e della ricerca scientifica n. 67 del 24 marzo 1999 che fornisce ed individua tutte le indicazioni per la predisposizione e la gestione delle predette procedure telematiche; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 23 marzo 2000, n. 117, recante modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 19 ottobre 1998, n. 390, concernente le modalità di espletamento delle procedure per il reclutamento dei professori universitari di ruolo e dei ricercatori; Vista la nota prot. n. 1911/SEGR/04 del 1 febbraio 2002 del Ministero dell'università e della ricerca scientifica che disciplina tra l'altro il calendario della tornata elettorale per la prima sessione 2002; Visto il decreto rettorale n. 476 del 18 marzo 2002 con cui sono state indette le elezioni per le commissioni giudicatrici per il reclutamento dei ricercatori e dei professori universitari; Visto il decreto rettorale n. 662 del 4 aprile 2002 con cui è stata nominata la commissione elettorale per sovraintendere alle operazioni di voto; Visto l'esito dello scrutinio delle elezioni effettuato in data 18 aprile 2002; Vista la nota prot. n. 2241/SEGR/04 del 19 aprile 2002 del MIUR indirizzata al prof. William Fenton, docente plurieletto; Decreta: Art. 1. Ai sensi dell'art. 2 della legge 3 luglio 1998, n. 210 e dell'art. 3 del decreto del Presidente della Repubblica 23 marzo 2000, n. 117, sono nominate le commissioni giudicatrici per le procedure di valutazione comparativa per la copertura presso le facoltà di lettere e filosofia, scienze matematiche, fisiche e naturali e scienze politiche dell'Università degli studi Roma Tre di due posti di professore universitario di ruolo di prima fascia, un posto di professore universitario di ruolo di seconda fascia e otto posti di ricercatore universitario per i seguenti settori scientifico-disciplinari: Facoltà di scienze politiche IUS/09 - Istituzioni di diritto pubblico - un posto professore ordinario Membro designato: prof. Chiappetti Achille, ordinario presso la facoltà di scienze politiche dell'Università "La Sapienza" di Roma. Membri eletti: prof. Zuelli Fulvio, ordinario presso la facoltà di giurisprudenza dell'Università di Trento; prof. Tarchi Rolando, ordinario presso la facoltà di giurisprudenza dell'Università di Pisa; prof. Franchini Claudio, ordinario presso la facoltà di economia dell'Università di Roma "Tor Vergata". prof. Zanpetti Pier Luigi, ordinario presso la facoltà di scienze politiche dell'Università di Genova. Facoltà di scienze politiche SECS-P/02 - Politica economica - un posto professore ordinario Membro designato: prof. Rey Guido, ordinario presso la facoltà di economia dell'Università di Roma Tre. Membri eletti: prof. Gorgoni Marcello, ordinario presso la facoltà di economia dell'Università "La Sapienza" di Roma; prof. Milone Luciano Marcello, ordinario presso la facoltà di economia dell'Università "La Sapienza" di Roma; prof. Acocella Nicola, ordinario presso la facoltà di economia dell'Università "La Sapienza" di Roma. prof. Bianchi Carluccio, ordinario presso la facoltà di economia dell'Università di Pavia. Facoltà di lettere e filosofia SPS/08 - Sociologia dei processi culturali e comunicativi un posto professore associato Membro designato: prof. Gamaleri Gianpiero, associato presso la facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Roma Tre. Membri eletti: prof.ssa Di Nallo Egeria, ordinario presso la facoltà di scienze politiche dell'Università di Bologna; prof. Ricciardi Mario, ordinario presso la facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Torino; prof. Grandi Roberto, associato presso la facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Bologna; prof.ssa Marcarino Aurelia, associato presso la facoltà di sociologia dell'Università di Urbino. Facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali FIS/03 - Fisica della materia - un posto ricercatore Membro designato: prof. Rovere Mauro, associato presso la facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali dell'Università di Roma Tre. Membri eletti: prof. Giaquinta Paolo, ordinario presso la facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali dell'Università di Messina; prof. Smargiassi Enrico, ricercatore presso la facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali dell'Università di Trieste. FIS/04 - Fisica nucleare e subnucleare - un posto ricercatore Membro designato: prof. Pistilli Pio, ordinario presso la facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali dell'Università di Roma Tre. Membri eletti: prof. Livan Michele, associato presso la facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali dell'Università di Pavia; prof. Sozzi Marco, ricercatore presso la facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali della Scuola normale superiore di Pisa. FIS/05 - Astronomia e astrofisica - un posto ricercatore Membro designato: prof. Perola Giuseppe Cesare, ordinario presso la facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali dell'Università di Roma Tre. Membri eletti: prof. Trevese Dario, associato presso la facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali dell'Università "La Sapienza" di Roma; prof. Haardt Francesco, ricercatore presso la facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali dell'Università dell'Insubria. MAT/05 - Analisi matematica - un posto ricercatore Membro designato: prof. Girardi Mario, ordinario presso la facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali dell'Università di Roma Tre. Membri eletti: prof. Leonetti Francesco, associato presso la facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali dell'Università dell'Aquila; dott. Tarallo Massimo, ricercatore presso la facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali dell'Università di Milano. Facoltà di scienze politiche L-LIN/03 - Letteratura francese - un posto ricercatore Membro designato: prof. De Paggi Giorgio, ordinario presso la facoltà di lingue e letterature straniere dell'Università di Genova. Membri eletti: prof.ssa Gallingani Daniela, associato presso la facoltà di lingue e letterature straniere, dell'Università di Bologna; dott.ssa Fiore Ester, ricercatore presso la facoltà di scienze della formazione dell'Università di Bari. L-LIN/12 - Lingua e traduzione - Lingua inglese un posto ricercatore Membro designato: prof.ssa Floreale Alba, associato presso la facoltà di scienze politiche dell'Università di Roma Tre. Membri eletti: prof.ssa Jottini Laura, ordinario presso la facoltà di scienze politiche, dell'Università di Cagliari; dott. Fenton William, ricercatore presso la facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali, dell'Università di Messina. SPS/02 - Storia delle dottrine politiche - un posto ricercatore Membro designato: prof. Conti Anna Maria Ginevra, ordinario presso la facoltà di scienze politiche dell'Università di Roma Tre. Membri eletti: prof. Sarubbi Antonio, associato presso la facoltà di scienze politiche, dell'Università di Napoli; dott.ssa Bisignani Adelina Rita, ricercatore presso la facoltà di lettere e filosofia, dell'Università di Bari. SECS/03 - Statistica economica - un posto ricercatore Membro designato: prof. Mazziotta Claudio, ordinario presso la facoltà di scienze politiche dell'Università di Roma Tre. Membri eletti: prof.ssa Cuffaro Miranda, associato presso la facoltà di economia, dell'Università di Palermo; dott.ssa Bernini Cristina, ricercatore presso la facoltà di scienze statistiche, dell'Università di Bologna. Art. 2. Le pubblicazioni dovranno essere inviate con plico raccomandato al magnifico rettore di questa università, ufficio concorsi, via Ostiense 159 - 00154 Roma, o consegnate a mano nei giorni di lunedì e mercoledì dalle ore 10 alle ore 12 e giovedì dalle ore 14,30 alle ore 16,30, all'ufficio concorsi di questa Università in via Ostiense n. 161/163, terzo piano stanza 355, fatte salve le pubblicazioni già allegate alle domande, entro il termine perentorio del trentesimo giorno successivo alla pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale. Il presente decreto è sottratto, ai sensi della normativa vigente, al controllo di legittimità e sarà acquisito al registro della raccolta interna e sarà successivamente affisso all'albo dell'ateneo, Sezione Personale, in via Ostiense, 163. Roma, 30 aprile 2002 Il rettore: Fabiani
Concorsi
2011
DIARI
MINISTERO DELL'INTERNO DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA
4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n. 28 del 8-4-2011
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2011-04-08&atto.codiceRedazionale=1E001957
MINISTERO DELL'INTERNO DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA
AVVISO
Concorso pubblico, per titoli ed esami, per il reclutamento di n. 1600 allievi agenti della Polizia di Stato riservato, ai sensi dell'art. 16 della legge 23 agosto 2004, n. 226, ai volontari in ferma prefissata di un anno ovvero in rafferma annuale, di cui al capo II della medesima legge, che, se in servizio, abbiano svolto, alla data di scadenza del termine di presentazione della domanda, almeno sei mesi in tale stato o, se collocati in congedo, abbiano concluso tale ferma di un anno, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - 4^ Serie speciale - "Concorsi ed esami" del 24 agosto 2010, n. 67. (GU n.28 del 08-04-2011 - Suppl. Straordinario n. 2)
Pubblicazione dei 5000 quesiti vertenti sulle materie oggetto della prova d'esame Testo dei cinquemila quesiti da cui saranno estratti i questionari, a cura della Commissione esaminatrice istituita con D.M. 22 settembre 2010, per la prova scritta del concorso pubblico, per titoli ed esami, per il reclutamento di n. 1600 allievi agenti della Polizia di Stato riservato ai volontari in ferma prefissata di un anno ovvero in rafferma annuale indetto con D.M. 30 luglio 2010. Il testo di ciascuna domanda è corredato da risposte numerate dalla n. 1 alla n. 4. La risposta indicata con l'asterisco (*) è quella esatta. ARITMETICA Parte di provvedimento in formato grafico EDUCAZIONE CIVICA Parte di provvedimento in formato grafico GEOGRAFIA Parte di provvedimento in formato grafico GEOMETRIA Parte di provvedimento in formato grafico INFORMATICA Parte di provvedimento in formato grafico Parte di provvedimento in formato grafico LINGUA FRANCESE Parte di provvedimento in formato grafico LINGUA INGLESE Parte di provvedimento in formato grafico SCIENZE Parte di provvedimento in formato grafico STORIA Parte di provvedimento in formato grafico LINGUA E LETTERATURA ITALIANA Parte di provvedimento in formato grafico Parte di provvedimento in formato grafico
Contratti
2007
AVVISI ESITI DI GARA
AVVISI ESITI DI GARA
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 133 del 14-11-2007
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2007-11-14&atto.codiceRedazionale=S-10674
PROVINCIA DI CASERTA
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.133 del 14-11-2007)
Esito di gara Oggetto: Procedura aperta per l'affidamento del Servizio di sorveglianza e custodia presso gli uffici della provincia di Caserta. Importo a base d'asta Euro 3.222.680,25. Visto l'art. 65 del decreto legislativo n. 163/2006; si rende noto che in data 27 luglio 2007 è stata esperita la procedura aperta con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, ai sensi dell'art. 83 del decreto legislativo n. 163/2006 e dell'art. 91 del D.P.R. n. 554/99. Ditte partecipanti n. 3. Ditte escluse dopo la verifica della documentazione nessuna. Ditte ammesse n. 3. Aggiudicataria la società Vigilanza 2 D con sede in Maddaloni alla via Cappella Rosa 2º tratto n. 2, il Servizio di sorveglianza e custodia presso gli uffici della provincia di Caserta, per un importo contrattuale di Euro 3.222.680,25 oltre I.V.A. al 20%. Determinazione dirigenziale di approvazione verbale di gara n. 492 del 10 settembre 2007. Il dirigente: arch. Giovanni Tuzio S-10674 (A pagamento).
Parte Seconda
2008
Annunzi giudiziari e della Pubblica amministrazione
Proroga termini
Parte Seconda n. 3 del 8-1-2008
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2008-01-08&atto.codiceRedazionale=C-08198
PREFETTURA DI PADOVA
(GU Parte Seconda n.3 del 8-1-2008)
Prot. n. 21118/34343/2007/Gab. Il prefetto della Provincia di Padova, Vista la lettera n. 1236604 in data 19 dicembre 2007 con la quale la Direzione della Banca d'Italia, Filiale di Padova, in dipendenza dell'irregolare funzionamento degli sportelli dell'Azienda di credito in calce indicata avvenuto i giorni 10, 11, 12 e 13 dicembre 2007 a seguito dello sciopero nazionale del settore dei trasporti, ha chiesto l'emissione, ai sensi del decreto legislativo 15 gennaio 1948, n. 1, del decreto di proroga di giorni 15 dei termini legali e convenzionali scadenti i giorni suindicati e nei cinque giorni successivi, a decorrere dal giorno della riapertura degli sportelli al pubblico; Considerata l'eccezionalità dell'evento sopraindicato che ha determinato nelle giornate del 10, 11, 12 e 13 dicembre 2007 l'irregolarità nel funzionamento della Azienda di credito sottoindicata; Visti gli articoli 1 e 2 del decreto legislativo 15 gennaio 1948, n. 1; Decreta: ai sensi e per gli effetti degli articoli sopraccitati viene riconosciuto il carattere di eccezionalità all'evento sopradescritto che ha determinato l'irregolare funzionamento dell'Azienda di credito sottoindicata nelle giornate del 10, 11, 12 e 13 dicembre 2007. Vengono di conseguenza prorogati di giorni 15 per la stessa Azienda i termini legali e convenzionali scadenti i suindicati giorni e nei cinque giorni successivi, a decorrere dal giorno della riapertura degli sportelli al pubblico: Bipop Carire S.p.a., Sportello di corso Milano, 75. Padova, 27 dicembre 2007 p. Il prefetto t.a. Il viceprefetto vicario: Soldà C-08198 (Gratuito).
Serie Generale
2011
DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI
MINISTERO DELLA SALUTE
Serie Generale n. 189 del 16-8-2011
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2011-08-16&atto.codiceRedazionale=11A10535&elenco30giorni=false
MINISTERO DELLA SALUTE
DECRETO 20 luglio 2011
Riconoscimento, al sig. Dragoi Marius, di titolo di studio estero abilitante all'esercizio in Italia della professione di infermiere. (11A10535) (GU Serie Generale n.189 del 16-08-2011)
IL DIRETTORE GENERALE delle risorse umane e delle professioni sanitarie Vista la legge 25 gennaio 2006, n. 29, recante disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee ed in particolare l'art. 1, commi 1, 3 e 4, e l'allegato B; Visto il decreto legislativo 9 novembre 2007, n. 206, di attuazione della direttiva 2005/36/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 7 settembre 2005 relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali così come modificata dalla direttiva 2006/100/CE del Consiglio del 20 novembre 2006; Visto, in particolare, l'art. 21 del succitato decreto legislativo che stabilisce le condizioni per il riconoscimento dei titoli di formazione; Vista l'istanza, corredata della relativa documentazione, con il quale il sig. Dragoi Marius, cittadino rumeno, chiede il riconoscimento del titolo professionale di «In specialitatea Asistent Medical Generalist», conseguito in Romania presso la Scuola Postliceale Sanitaria di Craiova nell'anno 1999, al fine dell'esercizio, in Italia, dell'attività professionale di infermiere; Considerato che, avendo la domanda per oggetto il riconoscimento di un titolo identico a quello per il quale è stato già provveduto, possono applicarsi le disposizioni contenute nell'art. 16, comma 5, del citato decreto legislativo n. 206 del 2007; Accertata la completezza e la regolarità della documentazione prodotta dalla richiedente; Rilevata la corrispondenza dell'attività che detto titolo consente in Romania con quella esercitata in Italia dall'infermiere; Accertata, pertanto, la sussistenza dei requisiti di legge per il riconoscimento del titolo in questione in base alle disposizioni del regime generale contemplato dal Titolo III, Capo II del citato decreto legislativo n. 206 del 2007; Ritenuto che la formazione della richiedente non necessita dell'applicazione di misure compensative; Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e successive modificazioni; Decreta: Art. 1 Il titolo di «In specialitatea Asistent Medical Generalist», conseguito in Romania presso la Scuola Postliceale Sanitaria di Craiova nell'anno 1999 dal sig. Dragoi Marius, nato a Craiova (Romania) il giorno 30 gennaio 1977, è riconosciuto quale titolo abilitante per l'esercizio in Italia della professione di infermiere. Art. 2 Il sig. Dragoi Marius è autorizzato ad esercitare in Italia la professione di infermiere previa iscrizione al Collegio professionale territorialmente competente, che provvede ad accertare il possesso, da parte dell'interessata, delle conoscenze linguistiche necessarie per lo svolgimento della professione ed informa questo Ministero dell'avvenuta iscrizione. Il presente decreto, ai sensi dell'art. 16, comma 6, del decreto legislativo 9 novembre 2007, n. 206, sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 20 luglio 2011 Il direttore generale: Leonardi
Contratti
2021
AVVISI E BANDI DI GARA
PROVINCE
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 75 del 2-7-2021
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2021-07-02&atto.codiceRedazionale=TX21BFE15421
STAZIONE UNICA APPALTANTE DELLA PROVINCIA DI PERUGIA per conto del Comune di Gubbio
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.75 del 2-7-2021)
Bando di gara - Concessione di servizi SEZIONE I: AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE I.1) Denominazione ufficiale: Stazione Unica Appaltante della Provincia di Perugia per conto del Comune di Gubbio - Indirizzo internet: www.provincia.perugia.it- https://app.albofornitori.it/alboeproc/albo_umbriadc. -Ulteriori informazioni sono disponibili presso: Comune di Gubbio - RUP Dott.ssa Mariledi Pierantozzi, Istr. Dir. Servizio Patrimonio del Comune di Gubbio - e.mail: m.pierantozzi@comune.gubbio.pg.it. SEZIONE II: OGGETTO DELLA CONCESSIONE. II.1.1) Denominazione conferita alla concessione: "Procedura aperta, ai sensi degli artt. 40, 36, 60 e 164 del D. Lgs. n. 50/2016, per l'affidamento in concessione del servizio di gestione del mattatoio comunale di Gubbio (PG)" C.I.G. 872698797D per il periodo di quindici anni decorrenti dalla data di stipula del contratto. II.1.3) L'avviso riguarda: concessione di servizi. - II.1.5) Breve descrizione della concessione: come sopra.II.2.1) Quantitativo o entità totale: Il valore presunto della concessione è quantificato in € 3.353.000,00 IVA esclusa. Incidenza stimata della manodopera pari ad € 87.000,00/anno. Importo oneri della Sicurezza (non soggetti a ribasso)pari a €. 0,00. Il canone posto a base di gara, soggetto solo a ribasso è pari ad € 45.000,00/anno oltre IVA. SEZIONE IV: PROCEDURA. IV.1.1) Tipo di procedura: aperta, sotto soglia comunitaria - IV.2.1) Criteri di aggiudicazione: Migliore offerta, ex art. 36, comma 9-bis, e art. 95, comma 4, del D.Lgs. 50/2016 - IV.3.4) Termine per il ricevimento delle domande di partecipazione: 22.07.2021 ore 12:00 IV.3.8) Modalità di apertura delle offerte: 23.07.2021 ore10:00. SEZIONE VI: ALTRE INFORMAZIONI. VI.5) Data del presente avviso 25.06.2021 Il dirigente del servizio stazione appaltante dott. Stefano Rossi TX21BFE15421
Concorsi
2005
UNIVERSITA' ED ALTRI ISTITUTI DI ISTRUZIONE
UNIVERSITA' DI TRIESTE
4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n. 2 del 7-1-2005
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2005-01-07&atto.codiceRedazionale=04E09016
UNIVERSITA' DI TRIESTE
CONCORSO (scad. 7 febbraio 2005)
Avviso di indizione delle valutazioni comparative a sei posti di ricercatore universitario di ruolo (GU n.2 del 07-01-2005)
Sono indette le procedure di valutazione comparativa per la copertura dei seguenti posti di ricercatore universitario di ruolo presso le Facoltà e per i settori scientifico-disciplinari indicati: ----> Vedere immagine a pag. 30 <---- Gli interessati possono prendere visione del bando sul sito Internet http://www.amm.univ.trieste.it/concorsi. Il termine per la presentazione delle domande di partecipazione, secondo le modalità prescritte dal bando, scade il trentesimo giorno successivo a quello della data di pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Per ulteriori informazioni gli interessati potranno rivolgersi al Servizio valutazioni comparative - Sezione personale docente di questa Università - Edificio A - ala sinistra - Piazzale Europa n. 1 - Trieste (con orario dalle 9 alle 13 da lunedì a venerdi) tel.040/5583263 oppure 040/5583265 - fax 040/5583267 - email: enrico.gabbai@amm.univ.trieste.it - riccardo.peruzzi@amm.univ.trieste.it.
Concorsi
2020
AZIENDE SANITARIE LOCALI ED ALTRE ISTITUZIONI SANITARIE
AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI BRINDISI
4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n. 14 del 18-2-2020
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2020-02-18&atto.codiceRedazionale=20E02267
AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI BRINDISI
MOBILITA' (scad. 19 marzo 2020)
Mobilita' regionale ed interregionale, per titoli e colloquio, per la copertura di un posto di dirigente medico, disciplina di neurologia. (GU n.14 del 18-02-2020)
In esecuzione della deliberazione D.G. n. 2219 del 4 dicembre 2019, è indetto avviso pubblico per la copertura, mediante l'istituto della mobilità in ambito regionale ed interregionale per titoli e colloquio, di un posto di dirigente medico della disciplina di neurologia. Il termine per la presentazione delle domande, indirizzate al commissario straordinario dell'Azienda sanitaria locale di Brindisi scade il trentesimo giorno successivo alla data di pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - 4ª Serie speciale «Concorsi ed esami». Il testo integrale del bando, con l'indicazione dei requisiti e delle modalità di partecipazione al concorso, è pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 150 del 24 dicembre 2019. Per ulteriori informazioni gli interessati potranno prendere visione del bando al sito internet sezione Concorsi e Avvisi Portale Salute Regione Puglia ASL Brindisi, oppure potranno rivolgersi all'area gestione del personale, sita in Brindisi, alla via Napoli n. 8; tel. 0831/536718 - 536725 - 536173 - 536727 dalle ore 10 alle ore 12 dei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì.
Concorsi
2019
AZIENDE SANITARIE LOCALI ED ALTRE ISTITUZIONI SANITARIE
AZIENDA OSPEDALIERA «S. CROCE E CARLE» DI CUNEO
4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n. 52 del 2-7-2019
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2019-07-02&atto.codiceRedazionale=19E07672
AZIENDA OSPEDALIERA «S. CROCE E CARLE» DI CUNEO
CONCORSO (scad. 1 agosto 2019)
Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di un posto di tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro, collaboratore professionale sanitario, categoria D. (GU n.52 del 02-07-2019)
È indetto concorso pubblico, per titoli ed esami, ad un posto di tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro - collaboratore professionale sanitario - categoria D. Il termine per la presentazione delle domande, prodotte esclusivamente tramite procedura informatica con le modalità descritte nel bando, scade il trentesimo giorno dalla data di pubblicazione del presente estratto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - 4ª Serie speciale «Concorsi ed esami». Il testo integrale del bando, con l'indicazione dei requisiti e delle modalità di partecipazione al concorso, è pubblicato nel Bollettino ufficiale della Regione Piemonte n. 24 del 13 giugno 2019. Per ulteriori informazioni rivolgersi al servizio personale presso la sede amministrativa dell'Azienda ospedaliera in Cuneo - corso Carlo Brunet, 19/A - tel. 0171/643353 - sito internet: www.ospedale.cuneo.it
Serie Generale
2002
DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI
MINISTERO DELLA SALUTE
Serie Generale n. 110 del 13-5-2002
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2002-05-13&atto.codiceRedazionale=02A04819&elenco30giorni=false
MINISTERO DELLA SALUTE
DECRETO 26 marzo 2002
Riconoscimento alla sig.ra Conde Barbery Elsa Ivette di titolo di studio estero quale titolo abilitante per l'esercizio in Italia della professione di fisioterapista. (GU Serie Generale n.110 del 13-05-2002)
IL DIRETTORE GENERALE delle risorse umane e delle professioni sanitarie Vista la domanda con la quale la sig.ra Conde Barbery Elsa Ivette ha chiesto il riconoscimento del titolo di terapeuta fisica conseguito in Colombia, ai fini dell'esercizio in Italia della professione di fisioterapista; Visto il decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, recante testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394, che stabilisce le modalità, le condizioni e i limiti temporali per l'autorizzazione all'esercizio in Italia, da parte dei cittadini non comunitari, delle professioni ed il riconoscimento dei relativi titoli; Visti, in particolare, gli articoli 49 e 50 del predetto decreto n. 394 del 1999, che disciplinano il riconoscimento dei titoli professionali abilitanti all'esercizio di una professione sanitaria, conseguiti in un Paese non comunitario da parte dei cittadini non comunitari; Considerato che, avendo la domanda per oggetto il riconoscimento di un titolo identico ad altri per i quali si è già provveduto nelle precedenti Conferenze dei servizi, possono applicarsi nella fattispecie le disposizioni contenute nel comma 8 dell'art. 12 del decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 115, e nel comma 9 dell'art. 14 del decreto legislativo 2 maggio 1994, n. 319; Ritenuto pertanto di accogliere la domanda; Visto il decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, e successive modificazioni; Decreta: 1. Il titolo di terapeuta fisica conseguito nell'anno 1996 presso la Universidad Nacional de Colombia di Bogotà (Colombia) dalla sig.ra Conde Barbery Elsa Ivette, nata a Girardot Cund (Colombia) il giorno 4 gennaio 1966, è riconosciuto ai fini dell'esercizio in Italia della professione di fisioterapista. 2. La sig.ra Conde Barbery Elsa Ivette è autorizzata ad esercitare in Italia, come lavoratore dipendente, la professione di fisioterapista. 3. L'esercizio professionale in base al titolo riconosciuto con il presente decreto è consentito esclusivamente nell'ambito delle quote stabilite ai sensi dell'art. 3, comma 4, del decreto del Presidente della Repubblica 25 luglio 1998, n. 286, e per il periodo di validità ed alle condizioni previste dal permesso o carta di soggiorno. 4. Il presente decreto è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 26 marzo 2002 Il direttore generale: Mastrocola
Serie Generale
2009
ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI
MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Serie Generale n. 219 del 21-9-2009
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2009-09-21&atto.codiceRedazionale=09A10834&elenco30giorni=false
MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
COMUNICATO
Rilascio di exequatur (09A10834) (GU Serie Generale n.219 del 21-09-2009)
In data 1 settembre 2009 il Ministro degli affari esteri ha concesso l'exequatur al sig. Steen Thorsted, Console generale del Regno di Danimarca a Milano.
Contratti
2016
AVVISI E BANDI DI GARA
MINISTERI - AMMINISTRAZIONI CENTRALI E PERIFERICHE DELLO STATO
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 1 del 4-1-2016
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2016-01-04&atto.codiceRedazionale=T16BFC93
MINISTERO DELLA DIFESA Direzione del Genio Militare per la Marina
Sede: v.le Amendola, 5 - 19122 - La Spezia (marigenimil.laspezia@postacert.difesa.it)
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.1 del 4-1-2016)
Formazione di un elenco di operatori economici idonei all'affidamento di lavori di importo inferiore a Euro 1.000.000,00 Visto il programma triennale 2015 - 2017 approvato dagli enti programmatori, nonchè l'elenco annuale 2016 dei lavori da realizzare di competenza di questa stazione appaltante il Responsabile del Procedimento rende noto che è intenzione di questa Direzione formare un elenco, per l'anno 2016, di soggetti idonei per l'affidamento di lavori di importo inferiore a 1.000.000,00 di euro compresi gli oneri della sicurezza (I.V.A. esclusa), da affidare ai sensi dell'art. 122, comma 7, del D.Lgs. 163/2006, scelti a discrezione, tra quelli compresi nello schema di programma annuale in allegato A. Questa Stazione Appaltante si riserva la possibilità di: - procedere alla parziale modifica dell'elenco di lavori, introducendo eventuali attività che, previa approvazione delle autorità competenti, dovessero insorgere nel corso dell'anno; sarà cura della stessa darne adeguata informazione; - di non appaltare i lavori indicati nel presente avviso o anche parte di essi, e ciò anche dopo l'avvenuta pubblicazione del presente avviso, qualora per qualsiasi ragione si reputasse decaduta l'esigenza compresa nell'elenco; - al fine di ottimizzare le procedura di scelta del contraente, di affidare lavori non inseriti nell'allegato "A", di importo inferiore a 200 mila euro, con procedura in economia ai sensi dell'art. 125, D.Lgs. 163/2006, ad operatori economici selezionati dal medesimo elenco. Gli operatori economici richiedenti dovranno segnalare nell'allegato B per quale/i categoria/e di lavorazioni e classifiche, nei limiti di cui agli artt. 61 e 90, del D.P.R. n. 207/2010, intendono iscriversi. A) - Modalità e termine di presentazione della domanda di candidatura I soggetti interessati all'inserimento nell'elenco potranno presentare istanza (vedi successivo punto B) alla: Direzione del Genio Militare per la Marina della Spezia - v.le Amendola n. 5 19122 La Spezia. L'istanza dovrà essere trasmessa in busta chiusa sulla quale sarà riportato il mittente e la dicitura "Avviso per la formazione di un elenco di soggetti idonei per l'affidamento di lavori di importo inferiore a Euro 1.000.000,00" e pervenire all'indirizzo di cui sopra, con la tempistica esplicata al successivo punto E) (farà fede il timbro di ricezione apposto dalla Segreteria Generale - Ufficio Protocollo di questa Direzione). Tutte le istanze pervenute dopo la data di scadenza verranno comunque tenute in considerazione per il successivo aggiornamento dell'elenco. B) - Documentazione da produrre per l'iscrizione Gli operatori economici già inseriti in elenco per l'anno 2015, devono produrre solo istanza di rinnovo redatta in carta semplice (allegato D), con l'avvertenza di segnalare ogni variazione intervenuta circa i requisiti generali e speciali dichiarati in sede di iscrizione. Gli operatori economici richiedenti nuova iscrizione devono produrre: 1. Istanza di iscrizione redatta in carta semplice conforme all'allegato B unitamente a: 1.1 annessi 1 e 2; 1.2 copia di attestazione SOA in corso di validità; non sarà considerato inseribile in elenco o, qualora inserito, invitabile/interpellabile, il soggetto che non abbia ancora ottemperato alla scadenza intermedia, di cui all'art. 77, D.P.R. n. 207/2010, salvo che il soggetto stesso non fornisca prova di aver inoltrato tempestivamente (novanta giorni prima della scadenza) la richiesta di adeguamento alla SOA competente. L'impresa non può essere invitata nel periodo decorrente dalla data di scadenza del triennio alla data di effettuazione della verifica con esito positivo. 1.3 dichiarazione sostitutiva conforme all'allegato C (da compilarsi esclusivamente da parte dei soggetti privi di attestazione SOA), che intendono qualificarsi ai sensi dell'art. 90 D.P.R. 207/2010, per lavori di importo pari o inferiore a 150.000 euro. C) - Requisiti di partecipazione e cause di esclusione Possono presentare domanda i soggetti indicati all'art. 34, D.Lgs. 163/2006 e s.m.i., - è fatto divieto di chiedere l'iscrizione in elenco sia in forma individuale sia in forma associativa quale componente di un raggruppamento o consorzio, ovvero come componente di più di un raggruppamento temporaneo o più di un consorzio, ovvero come componente sia di un raggruppamento temporaneo che di un consorzio. Non possono partecipare alla procedura d'affidamento nè possono essere affidatari di subappalti i soggetti che si trovano in una delle condizioni di cui all'art. 38 co. 1 del d.Lgs. 163/2006 e s.m.i.. I richiedenti attestano il possesso dei requisiti mediante dichiarazione sostitutiva in conformità alle disposizioni del D.P.R. n. 445/2000 (allegato B). Secondo quanto stabilito dall'articolo 38, comma 2, del codice, il concorrente deve indicare nella propria dichiarazione sostitutiva "tutte le condanne penali riportate, ivi comprese quelle per le quali abbia beneficiato della non menzione": egli è quindi tenuto a dichiarare qualsiasi condanna subita (compreso quelle per le quali abbia beneficiato della non menzione), anche se riguardante reati dallo stesso eventualmente ritenuti non gravi o non incidenti sulla propria moralità professionale, poichè spetterà a questa stazione appaltante valutarne la gravità ed incidenza. Qualora ometta di dichiarare qualsiasi tipo di condanna subita (con la sola eccezione di quelle riguardanti reati depenalizzati ovvero dichiarati estinti dopo la condanna stessa, di quelle revocate e di quelle per le quali è intervenuta la riabilitazione - che non è tenuto ad indicare), il concorrente rende una falsa dichiarazione, alla quale conseguiranno gli effetti di legge (cancellazione dall'elenco, denuncia del fatto costituente reato e segnalazione all'autorità per la vigilanza sui contratti pubblici per l'iscrizione nel casellario informatico). L'attestazione di qualificazione costituisce condizione necessaria e sufficiente per la dimostrazione dell'esistenza dei requisiti di capacità tecnica ed economico-finanziaria ai fini dell'affidamento di lavori pubblici. Per i soli interventi di importo pari o inferiore a 150.000,00 euro, in mancanza di attestazione SOA, quelli elencati dall'art. 90, comma 1, lettera a, b, c, del D.P.R. 207/2010. (allegato C). I requisiti per l'iscrizione nell'elenco di cui al presente avviso devono essere posseduti alla data di presentazione della domanda e perdurare per tutto il periodo di validità dello stesso, per cui gli operatori economici sono tenuti ad informare tempestivamente la Stazione Appaltante delle eventuali variazioni intervenute nel possesso dei requisiti. D) - Modalità di affidamento Gli operatori inseriti nell'elenco sono invitati contemporaneamente, nel rispetto dei principi di rotazione, non discriminazione, parità di trattamento, proporzionalità e trasparenza, e secondo la procedura prevista dall'art. 57, comma 6, del D. Lgs. 163/2006; l'invito è rivolto, per lavori di importo pari o superiore a 500.000 euro, ad almeno dieci soggetti; per lavori di importo inferiore a 500.000 euro, ad almeno cinque soggetti. Le condizioni sopra poste sono attuate se sussistono aspiranti idonei in numero sufficiente in base alla tipologia dell'appalto. La stazione appaltante sceglie l'operatore economico che ha offerto le condizioni migliori secondo il criterio del prezzo più basso ai sensi dell' art. 82, del D.Lgs 163/2006, previa verifica del possesso dei requisiti di qualificazione previsti per l'affidamento e avvalendosi dell'esclusione automatica delle offerte anomale, ai sensi dell'art.122, comma 9, in quanto applicabile. L'amministrazione si riserva comunque la facoltà di avvalersi della possibilità di valutare la congruità di ogni offerta che, in base a elementi specifici, appaia anormalmente bassa ai sensi dell'art.86, comma 3, utilizzando i criteri di verifica di cui all'art. 87, del d.lgs 163/2006. Gli operatori invitati sono scelti con criterio di rotazione e d'avvicendamento secondo l'ordine di iscrizione in funzione della data di ricevimento dell'istanza e dei requisiti posseduti. E) - validità degli elenchi (iscrizioni/ sospensioni/cancellazioni) L' elenco degli operatori, aperto (senza limiti temporali all'iscrizione sullo stesso), ha validità per gli anni 2016 e 2017. La stazione appaltante formerà l'elenco entro il 10 febbraio 2016 iscrivendovi tutti i soggetti in possesso dei requisiti, le cui domande (istanza di rinnovo o istanza di iscrizione) siano pervenute entro il 30 gennaio 2016. L'elenco è soggetto ad aggiornamento continuo per le istanze pervenute dopo il 30 gennaio 2016. Qualora la documentazione non risulti conforme alle prescrizioni del presente avviso, l'istanza di iscrizione verrà respinta. In caso di reiezione (parziale o totale), verranno comunicati tempestivamente all'istante, ai sensi dell'art. 10-bis, della legge 241/90, i motivi che ostano all'accoglimento (parziale o totale) della domanda. Ai sensi degli artt. 43 e 71, D.P.R. 445/2000 e s.m.i., l'amministrazione si riserva di verificare la veridicità di quanto dichiarato, di accertare l'ottemperanza a quanto prescritto dalla vigente normativa nelle singole fasi di affidamento, nonchè, anche preventivamente - a campione o in via sistematica - accertare periodicamente il permanere dei requisiti generali e speciali di cui alla normativa sui contratti pubblici e in materia di sicurezza. La stazione appaltante, in base agli elementi acquisiti nel corso della verifica dei requisiti ed in riscontro dell'assenza degli stessi, può procedere a sospensione dell'efficacia dell'iscrizione, a riduzione o ad annullamento della stessa, con procedimento svolto in contraddittorio con l'impresa interessata. Si procede alla sospensione dell'iscrizione dall' elenco nei seguenti casi: a) in caso di mancata partecipazione dell'impresa, senza giustificato motivo, ad almeno tre gare nel corso degli esercizi finanziari. Non è ammessa quale giustificazione la non avvenuta ricezione dell'invito regolarmente inviato, qualora l'impresa non abbia debitamente partecipato a questa Direzione l'eventuale variazione del proprio indirizzo o recapito; b) in caso di non ottemperanza all'obbligo di informazione relativo alla variazione dei dati forniti in sede di iscrizione ovvero la mancata comunicazione nei tempi previsti della volontà di rinnovo dell'iscrizione; c) nel caso di qualsivoglia inadempimento, anche parziale, verificatosi nell'esecuzione delle prestazioni derivanti da precedenti affidamenti. Si procederà alla cancellazione dell'iscrizione dall' elenco, nei seguenti casi: a) cessazione dell'attività dell'impresa ovvero richiesta di cancellazione presentata dall'impresa interessata; b) a seguito di procedura di contestazione di inadempimenti contrattuali, mancata presentazione delle giustificazioni ovvero nel caso in cui le stesse non vengano accettate dalle stazioni appaltanti interessate; c) accertato mancato possesso dei requisiti generali e/o speciali obbligatori a termini di legge per la partecipazione ai pubblici appalti o per falsa dichiarazione. L'impresa cancellata dall'elenco non potrà richiedere una nuova iscrizione se non prima che siano trascorsi 12 mesi dalla cancellazione. F) Trattamento dei dati personali Il trattamento dei dati personali dei soggetti richiedenti, raccolti nell'ambito delle procedure attivate sulla base del presente avviso, è finalizzato, con o senza l'ausilio di mezzi elettronici, unicamente e per il tempo strettamente necessario agli adempimenti relativi alla procedura, secondo quanto disposto dal D.Lgs. n. 196 del 30/06/2003, recante "Codice in materia di protezione dei dati personali". Il diritto degli interessati alla riservatezza dei dati sarà assicurato in conformità a quanto previsto dagli artt. 7, 8, 9 e 10, del D.Lgs n. 196/03, ai quali si fa espresso rinvio. G) Pubblicità Il presente avviso è pubblicato sulla G.U.R.I. serie speciale relativa ai contratti pubblici, affisso all'albo di questa Direzione e sui sotto indicati siti web: - www.serviziocontrattipubblici.it; - www.e.toscana.it; - www.appaltiliguria.it. Mentre sul sito www.marina.difesa.it al link bandi di gara - ente Marigenimil La Spezia sono accessibili e scaricabili gli allegati: o Elenco lavori da appaltare (allegato A); o Istanza di iscrizione (allegato B) o Annessi 1 e 2; o Allegato C (autocertificazione requisiti per importo lavori inferiore a 150.000 euro). o Istanza di rinnovo (allegato D); oltre che disponibili presso la stazione appaltante. H) Informazioni Qualsiasi informazione inerente l'avviso può essere richiesta al seguente numero: 0187/786005 - 0187/785272 della Direzione del Genio Militare per la Marina della Spezia. Responsabile del procedimento in fase di affidamento c.f. Massimiliano Pierotti T16BFC93
Contratti
2023
AVVISI E BANDI DI GARA
COMUNI, ENTI LOCALI E CONSORZI DI COMUNI
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 74 del 30-6-2023
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2023-06-30&atto.codiceRedazionale=TX23BFF20283
COMUNE DI CAGGIANO (SA)
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.74 del 30-6-2023)
Bando di gara - CUP D76F22000110001 - CIG 9919465977 È indetta procedura aperta o.e.p.v. per l'affidamento dell'incarico di progettazione definitiva ed esecutiva, compreso C.S.P. relativa all'intervento di "Recupero, riqualificazione e valorizzazione palazzo ducale Agostino Morone". Importo: € 200.498,34. Termine ricezione offerte: 07/08/2023 h 12.00. Apertura: da definirsi. Documentazione su: www.comune.caggiano.sa.it e su www.asmecomm.it. Il responsabile del procedimento ing. Pasqualina Cafaro TX23BFF20283
Contratti
2019
AVVISI ESITI DI GARA
AVVISI ESITI DI GARA
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 139 del 27-11-2019
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2019-11-27&atto.codiceRedazionale=TX19BGA27244
AZIENDA SANITARIA LOCALE PROVINCIA DI BARI
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.139 del 27-11-2019)
Avviso di aggiudicazione di appalto SEZIONE I: AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: Azienda Sanitaria Locale Provincia di Bari, Lungomare Starita n° 6, 70132 Bari, Persona di contatto: dott. Francesco Romito, tel. 0805842251, e-mail: patrimonio.asl.bari@legalmail.it, www.sanita.puglia.it. SEZIONE II: OGGETTO: Procedura aperta per la fornitura di apparecchiature per l'U.O. di Otorinolaringoiatria presso l'Ospedale della Murgia "Fabio Perinei". CPV: 33000000. Lotti: Si. Valore totale dell'appalto E. 529.733,95. SEZIONE IV: PROCEDURA: Aperta. SEZIONE V: AGGIUDICAZIONE: Data di aggiudicazione: 30.09.16 (Lotto 7: 22.0318) - Lotto n. 1 - CIG 6370946EF1. Offerte pervenute: 4. B.T.C. Medical Europe s.r.l., Valeggio sul Mincio (VR). Valore E. 45.000,00. Lotto n. 2 - CIG 663709534BB. Offerte pervenute: 1. AL.CA Biomedica s.r.l., Bari. Valore E. 47.500,00. Lotto n. 3 - CIG 637096811D. Offerte pervenute: 2. GN HEARING s.r.l., Montegrotto Terme (PD). Valore E. 98.748,39. Lotto n. 4 - CIG 63709756E2. Offerte pervenute: 1. AL.CA Biomedica s.r.l., Bari. Valore E. 59.600,00. Lotto n. 5 - CIG 6370983D7A. Offerte pervenute: 2. Carl Zeiss S.p.A. con socio unico, Milano. Valore E. 73.181,00. Lotto n. 6 - CIG 6370991417. Offerte pervenute: 4. Hospital Scientific Consulting s.r.l., Gravina in Puglia (BA). Valore E. 25.940,00. Lotto n. 7 - CIG 6371000B82. Offerte pervenute: 2. DEKA M.E.L.A. s.r.l., Calenzano (FI). Valore E. 69.825,00. Lotto n. 8 - CIG 6371003DFB: Lotto deserto. Lotto n. 9 - CIG 637100714C. Offerte pervenute: 3. Agency Service s.a.s., Brindisi. Valore E. 5.019,56. Lotto n. 10 - CIG 6371011498. Offerte pervenute: 2. F.A.S.E. s.r.l., Bisceglie (BT). Valore E. 3.294,00. Lotto n. 11 - CIG 6371019B30. Offerte pervenute: 4. Olympus Italia s.r.l., Segrate (MI). Valore E. 23.942,50. Lotto n. 12 - CIG 6371021CD6. Offerte pervenute: 2. Olympus Italia s.r.l., Segrate (MI). Valore E. 77.683,50. SEZIONE VI: ALTRE INFORMAZIONI: Aggiudicazione definitiva approvata con Deliberazioni del Direttore Generale ASL BA nn. 1597/2016, 284/2018. Le suddette Deliberazioni sono visionabili sul sito istituzionale della ASL BA: www.sanita.puglia.it. Ricorso: Tar Puglia - Bari. Spedizione del presente avviso alla G.U.U.E.: 18/11/2019. Il R.U.P. ing. Nicola Sansolini TX19BGA27244
Serie Generale
2007
ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI
AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO
Serie Generale n. 33 del 9-2-2007
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2007-02-09&atto.codiceRedazionale=07A01047&elenco30giorni=false
AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO
COMUNICATO
Modificazione dell'autorizzazione all'immissione in commercio, secondo procedura di mutuo riconoscimento, della specialita' medicinale «Almotrex». (GU Serie Generale n.33 del 09-02-2007)
Estratto provvedimento UPC/II/2816 del 22 gennaio 2007 Specialità medicinale: ALMOTREX. Confezioni: A.I.C. n. 034995011/M - 3 cpr rivestite con film da 12,5 mg in blister; A.I.C. n. 034995023/M - 4 cpr rivestite con film da 12,5 mg in blister; A.I.C. n. 034995035/M - 6 cpr rivestite con film da 12,5 mg in blister; A.I.C. n. 034995047/M - 9 cpr rivestite con film da 12,5 mg in blister. Titolare A.I.C.: Almirall Prodesfarma S.A. N. procedura muto riconoscimento: ES/H/0103/001/II/018, ES/H/0103/001/N001. Tipo di modifica: modifica stampati. Modifica apportata: modifica al riassunto delle caratteristiche del prodotto nelle sezioni 4.4, 4.5 e 4.6 ed ulteriori modifiche apportate durante la procedura di rinnovo europeo. In conformità all'allegato che costituisce parte integrante del presente provvedimento il titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio deve apportare le necessarie modifiche al riassunto delle caratteristiche del prodotto dalla data di entrata in vigore del presente provvedimento; le modifiche relative al foglio illustrativo dovranno altresì essere apportate entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente provvedimento. Trascorso il suddetto termine non potranno più essere dispensate al pubblico confezioni che non rechino le modifiche indicate dal presente provvedimento. Pertanto, entro la scadenza del termine sopra indicato tali confezioni dovranno essere ritirate dal commercio. Il presente provvedimento entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Contratti
2014
AVVISI ESITI DI GARA
AVVISI ESITI DI GARA
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 58 del 23-5-2014
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2014-05-23&atto.codiceRedazionale=T14BGA8341
ASTI SERVIZI PUBBLICI S.P.A.
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.58 del 23-5-2014)
Avviso relativo agli appalti aggiudicati I.1) Asti Servizi Pubblici s.p.a. - Corso Don Minzoni n. 86 - 14100 Asti (AT) - Tel. 0141.434.611 - Fax. 0141.434.666 - www.asp.asti.it. II.1.1) Oggetto: servizi di copertura assicurativa dei rischi di A.S.P. S.p.a. suddivisi in Lotto 1: CIG 54532368B3, Lotto 2: CIG 5453266177 e Lotto 3: CIG 5453301E55. IV.1.1) Procedura: aperta. IV.3.2) Bando di gara pubblicato su GURI V Serie Speciale n. 139 del 27.11.2013. V.1) Data aggiudicazione: Lotto n. 1: non aggiudicato; Lotti n. 2 e 3: Det. di aggiudicazione definitiva del 04/03/14 divenuta efficace il 14/04/2014. V.2) Offerte ricevute: : Lotto 1 e 3: n. 2 e Lotto 2: n. 1. V.3) Aggiudicatario: Lotto n. 1: non aggiudicato; Lotto 2 e 3: Unipolsai Assicurazioni S.p.a., via Stalingrado n. 45 - Bologna. V.4) Prezzo di aggiudicazione: Lotto 2: Euro 8.965,00 annuo; Lotto 3: Euro 41.694,51 annuo; VI.4) Spedizione presente avviso all'U.P.U.U.E.: 20.05.2014. Il responsabile del procedimento ing. Paolo Golzio T14BGA8341
Serie Generale
1997
DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA'
UNIVERSITA' DI ANCONA
Serie Generale n. 132 del 9-6-1997
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1997-06-09&atto.codiceRedazionale=097A4464&elenco30giorni=false
UNIVERSITA' DI ANCONA
DECRETO RETTORALE 30 aprile 1997
Modificazioni allo statuto dell'Universita'. (GU Serie Generale n.132 del 09-06-1997)
IL RETTORE Visto lo statuto dell'Università degli studi di Ancona approvato con decreto del Presidente della Repubblica, 4 ottobre 1971, n. 1330, e successive integrazioni e modificazioni; Visto il testo unico delle leggi sull'Istruzione superiore, approvato con reggio decreto 31 agosto 1933, n. 1592; Vista la legge 9 maggio 1989, n. 168, concernente l'istituzione del Ministero dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica; Vista la legge 19 novembre 1990, n. 341, recante la riforma degli ordinamenti didattici universitari; Visto il decreto del Ministero dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica del 31 luglio 1992, con il quale sono inseriti nella tabella XLII, annessa al regio decreto 30 settembre 1938, n. 1652, e successive modificazioni ed integrazioni, alcuni diplomi universitari ed è aggiunta la tabella XLIII recante gli ordinamenti didattici dei corsi di diploma universitari dell'area economica; Visto il decreto ministeriale del 19 gennaio 1995 relativo alle modificazioni all'ordinamento didattico universitario relativamente ai corsi di diploma universitario afferenti alla facoltà di economia in particolare l'art. 4, lettera a), art. 9, ultimo comma, ed art. 18; Visto il proprio decreto del 30 ottobre 1993 con il quale si inserisce nello statuto dell'Università di Ancona al titolo 5, art. 5.2.1, il diploma universitario in economia e amministrazione delle imprese; Considerato che presso l'Ateneo è in fase di elaborazione lo statuto ai sensi dell'art. 16 della legge n. 168/1989 e che pertanto non è ancora avviato l'iter procedimentale per l'approvazione del regolamento didattico di Ateno previsto dall'art. 11 della legge n. 341/1990 richiamato dal decreto ministeriale di cui in premessa; Vista la delibera della facoltà di economia dell'8 marzo 1995 con la quale si propone che all'art. 3 dello statuto del diploma in economia ed amministrazione delle imprese dopo la frase "Il piano degli studi per il conseguimento del diploma universitario in economia ed amministrazione delle imprese deve comprendere 3 insegnamenti dell'area giuridica e almeno 2 insegnamenti dell'area matematicostatistica" venga inserito il seguente testo: "Al fine di facilitare il ricorso a esperienze e professionalità esterne i moduli relativi all'area professionale potranno essere affidati ad esperti con titoli ed esperienze professionali documentati, ai sensi dell'ultimo comma dell'art. 4 del decreto del Presidente della Repubblica n. 162 del 10 marzo 1982". Verificato che tale proposta non risulta riportata nel decreto ministeriale del 31 luglio 1992, tabella XLIII, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 255 del 29 ottobre 1992 concernente le modificazioni all'ordinamento didattico universitario relativamente ai corsi di diploma universitario dell'aera economica; Ritenuto necessario prevedere nell'ordinamento del diploma universitario in economia ed amministrazione delle imprese la possibilità di ricorrere ad esperienze e professionalità esterne relativamente ai moduli dell'area professionale; Viste le proposte di modifica dello statuto formulate dalle autorità accademiche di questo Ateneo intese ad ottenere: all'art. 5.2.1 relativo al diploma universitario in economia ed amministrazione delle imprese: l'inserimento dopo la frase: "Il piano degli studi per il conseguimento del diploma universitario in economia ed amministrazione delle imprese deve comprendere 3 insegnamenti dell'area giuridica e almeno 2 insegnamenti dell'area matematicostatistica" del seguente testo: "Al fine di facilitare il ricorso a esperienze e professionalità esterne i moduli relativi all'area professionale potranno essere affidati ad esperti con titoli ed esperienze professionali documentati, ai sensi dell'ultimo comma dell'art. 4 del decreto del Presidente della Repubblica n. 162 del 10 marzo 1982"; la sostituzione al punto 2, lettera a), con il seguente testo: "quelli attivabili nei corsi di laurea della facoltà di economia"; l'aggiunta al punto 3 ultimo comma: "nell'ambito di convenzioni stipulate dall'Ateneo, il conseguimento di certificati internazionalmente riconosciuti può essere equiparato al superamento delle prove di idoneità nelle lingue straniere". l'abrogazione del punto 10. Viste le delibere degli organi accademici di questa Università con le quali si chiede: l'inserimento nella tabella XLIII - corsi di diploma universitario dell'area economica del decreto ministeriale 31 luglio 1992 del testo sopra citato; Vista la nota ministeriale prot. n. 27 del 21 gennaio 1997 con la quale si trasmette il parere espresso dal Consiglio universitario nazionale e si invita questa Università a predisporre il provvedimento di competenza; Visto il parere espresso dal Consiglio universitario nazionale in data 15 novembre 1996; Decreta: Lo statuto dell'Università di Ancona approvato e modificato con i decreti indicati nelle premesse è ulteriormente modificato come appresso: all'art. 5.2.1. relativo al diploma universitario in economia ed amministrazione delle imprese: al punto 2, la lettera a) è sostituita con il seguente testo: "quelli attivabili nei corsi di laurea della facoltà di economia"; al punto 3, ultimo comma, viene aggiunto il seguente testo: "nell'ambito di convenzioni stipulate dall'Ateneo, il conseguimento di certificati internazionalmente riconosciuti può essere equiparato al superamento delle prove di idoneità nelle lingue straniere". viene inserito dopo la frase: "Il piano degli studi per il conseguimento del diploma universitario in economia ed amministrazione delle imprese deve comprendere 3 insegnamenti dell'area giuridica e almeno 2 insegnamenti dell'aera matematicostatistica" il seguente testo: "Al fine di facilitare il ricorso a esperienze e professionalità esterne i moduli relativi all'area professionale potranno essere affidati ad esperti con titoli ed esperienze professionali documenti, ai sensi dell'ultimo comma dell'art. 4 del decreto del Presidente della Repubblica n. 162 del 10 marzo 1982"; il punto 10 viene abrogato. Ancona, 30 aprile 1997 Il rettore: Pacetti
Parte Seconda
2013
Annunzi giudiziari e della Pubblica amministrazione
Piani di riparto e deposito bilanci finali di liquidazione
Parte Seconda n. 140 del 28-11-2013
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2013-11-28&atto.codiceRedazionale=T13ABS14524
CROS CONVENTION SOCIETA' COOPERATIVA A R.L.
in l.c.a. Sede: Via Galliera, 50 - Bologna (BO) Codice Fiscale e/o Partita IVA: 04198770374
(GU Parte Seconda n.140 del 28-11-2013)
Deposito atti finali di liquidazione Il Commissario Liquidatore della Cooperativa di cui in intestazione, da notizia di aver depositato in data 7 ottobre 2013, presso la Cancelleria del Tribunale di Bologna, gli atti finali della liquidazione (bilancio finale, rendiconto finale della gestione, relazione finale e piano di riparto finale) ai sensi dell'art. 213 comma 2 R.D. 267/1942. Nel termine di 20 giorni dalla data di inserzione del presente avviso, gli interessati possono proporre le loro contestazioni con ricorso al Tribunale di Bologna, decorso il quale, gli atti finali si intenderanno approvati e si procederà a dare esecuzione al piano di riparto. Data lì, 20/11/2013 Il commissario liquidatore avv. Annarosa Lelli T13ABS14524
Contratti
2018
AVVISI ESITI DI GARA
AVVISI ESITI DI GARA
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 129 del 5-11-2018
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2018-11-05&atto.codiceRedazionale=TX18BGA23490
RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA S.P.A. Direzione Acquisti/Beni Tecnici, Tecnologici e Tlc
Sede: viale Mazzini n. 14 - 00195 Roma (RM), Italia Codice Fiscale: 06382641006 Partita IVA: 06382641006
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.129 del 5-11-2018)
Esito di gara deserta - Procedura aperta, sotto soglia comunitaria, ai sensi degli artt. 36 e 60 del D. Lgs. n. 50/2016, per l'affidamento di un contratto avente ad oggetto il "Servizio SaaS Airbrake - Error Monitoring and Detection Software" SEZIONE I - AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: RAI - Radiotelevisione italiana S.p.A. Viale Mazzini, 14 - 00195 Roma - www.fornitori.rai.it SEZIONE II - OGGETTO DELL'APPALTO: Procedura aperta, sotto soglia comunitaria, per l'affidamento di un contratto avente ad oggetto il "Servizio SaaS Airbrake - Error Monitoring and Detection Software" - C.I.G. 7585851A45. SEZIONE IV - PROCEDURA: Procedura aperta, ai sensi degli artt. 36 e 60 del d.lgs. n. 50/2016 - Criterio di aggiudicazione: prezzo più basso. Pubblicazioni precedenti relative allo stesso appalto: Avviso nella GUUE: 2018/S 151-347220 del 08/08/2018 e nella GURI: n. 93 del 10/08/2018. SEZIONE V - AGGIUDICAZIONE: Gara Deserta per mancata presentazione di offerte entro il termine di scadenza fissato. Organismo responsabile delle procedure di ricorso: T.A.R. Lazio - Sez. Roma - Data di spedizione dell'Avviso alla G.U.U.E.: 29/10/2018. Il direttore acquisti avv. Felice Ventura TX18BGA23490
Contratti
2018
AVVISI E BANDI DI GARA
COMUNI, ENTI LOCALI E CONSORZI DI COMUNI
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 99 del 27-8-2018
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2018-08-27&atto.codiceRedazionale=TX18BFF17785
COMUNE DI NOVARA
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.99 del 27-8-2018)
Bando di gara 1) Amministrazione aggiudicatrice: Comune di Novara - 28100 Novara, Via Fratelli Rosselli n. 1 - Servizio Entrate - Responsabile del Procedimento Dott. Marco Lendaro - tel. 0321 3703634 - fax 0321/3703916 Codice NUTS: ITC15 - PEC: contratti@cert.comune.novara.it; indirizzo internet committente: www.comune.novara.it 2) Documentazione: Il disciplinare di gara contenente le norme integrative del presente bando, i Modelli di partecipazione e il capitolato speciale sono disponibili sul profilo del committente www.comune.novara.it 3) Tipo di amministrazione aggiudicatrice e principale attività esercitata: Ente locale - Servizi generali delle amministrazioni pubbliche. 4) Codice CPV: 79940000-5 5) Codice NUTS del luogo principale per l'esecuzione dei servizi: ITC15. 6) Descrizione della concessione: Concessione ai sensi dell'art. 164, comma 2 del D.L.gs 50/2016 ed artt. 52 e 53 del D.L.gs n. 446/1997 e s.m.i., del servizio pubblico di riscossione coattiva relativo a risorse tributarie, entrate patrimoniali di diritto pubblico tra cui le violazioni relative al codice della strada, nonchè delle sanzioni amministrative afferenti alle violazioni dei regolamenti e delle ordinanze comunali. CIG 760378383A. 7) Valore della concessione: € 1.788.733,50 oltre ad IVA così ripartito: €1.137.138,99 oltre IVA, per la durata della concessione; €555.907,50 oltre IVA, per l'attivazione dell'eventuale rinnovo biennale; €95.688,00 oltre IVA, per l'attivazione dell'eventuale proroga del contratto nelle more dell'espletamento della procedura di gara per l'individuazione nel nuovo Concessionario, per un periodo massimo di 6 mesi. 8) Varianti: non sono previste. 9) Durata della concessione: mesi 36 decorrenti dalla data della consegna del servizio, con riserva da parte del Comune della facoltà di esercizio unilaterale dell'attivazione della procedura negoziata di cui all'art. 63, comma 5 del D.Lgs n. 50/2016 per un eventuale ulteriore periodo di anni 2 e della facoltà, sulla base di oggettive e motivate esigenze, di prorogare la concessione per il tempo necessario, comunque non superiore a mesi 6 (sei), all'espletamento di eventuale nuova procedura di aggiudicazione. 10) Condizioni di partecipazione: il concorrente deve essere in possesso dei requisiti di cui all'art. 2 del disciplinare di gara. 11) Procedura di aggiudicazione: Aperta ai sensi dell'art. 60 del D.Lgs. n. 50/2016 e s.m.i. 12) Criteri di aggiudicazione dell'appalto: ai sensi dell'art. 95, co. 3 e 6, del D.Lgs. n.50/2016, l'aggiudicazione sarà effettuata con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa sulla base dei parametri e relativi punteggi indicati nel disciplinare di gara. Relativamente all'anomalia delle offerte, si rimanda al disciplinare di gara. 13) Termine ultimo ricezione offerte: entro e non oltre le ore 12:00 del giorno 01/10/2018. 14) Indirizzo al quale inviare le offerte: Comune di Novara - Ufficio Archivio e Protocollo - Via Rosselli n. 1 - 28100 Novara. 15) Periodo minimo durante il quale l'offerente è vincolato alla propria offerta: 180 giorni successivi alla data scadenza presentazione offerte. 16) Data, ora e luogo di apertura delle offerte: ore 15:00 del giorno 01/10/2018 presso la Sala Gare del Servizio Contratti e Procurement, Viale Manzoni n.20, a Novara. Per maggiori informazioni, vedi art. 7 del disciplinare di gara. 17) Lingua utilizzabile da parte dei candidati: lingua italiana. 18) Organo responsabile delle procedure di ricorso: Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte, Corso Stati Uniti, 45 - 10129 Torino. 19) Informazioni supplementari: La procedura della presente gara è disciplinata a tutti gli effetti oltre che dal presente bando, anche dal disciplinare di gara, che ne forma parte integrante, e relativi allegati, pubblicati sulla pagina web del sito del committente Sezione "Bandi e appalti" al link: https://www.comune.novara.it/it/aree-tematiche/uffici-comunali/contra tti-e-procurement/bandi-appalti. I dati raccolti saranno trattati ai sensi del D.Lgs. n. 196/2003 e s.m.i. e del Regolamento generale sulla protezione dei dati, Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016. Il titolare del trattamento dei dati è il Comune di Novara. Responsabile del Procedimento: Dott. Marco Lendaro. Il Bando e il Disciplinare di gara sono stati approvati con Determinazione Dirigenziale n. 46 del 22/08/2018, esecutiva in pari data. Il dirigente del servizio entrate dott. Marco Lendaro TX18BFF17785
Contratti
2019
AVVISI E BANDI DI GARA
ALTRE FIGURE SOGGETTIVE PUBBLICHE E PRIVATE
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 119 del 9-10-2019
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2019-10-09&atto.codiceRedazionale=TX19BFM22484
SOCIETA' PER AZIONI ESERCIZI AEROPORTUALI - S.E.A. S.P.A.
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.119 del 9-10-2019)
Bando di gara - Servizi di pubblica utilità - Forniture SEZIONE I: ENTE AGGIUDICATORE; I.1) Denominazione e indirizzi: Società per Azioni Esercizi Aeroportuali S.E.A. S.p.A.; Aeroporto Milano Linate; Segrate (Milano); 20090: Italia; Tel: +39 02-74852650; E-mail: portalefornitorisea@seamilano.eu; Codice NUTS: ITC4; Indirizzi internet: Indirizzo principale: http://www.seamilano.eu; Indirizzo del profilo di committente: http://www.seamilano.eu/it/b2b/fornitori/portale-gare; I.3) Comunicazione: I documenti di gara sono disponibili per un accesso gratuito, illimitato e diretto presso: http://www.seamilano.eu/it/b2b/fornitori/portale-gare; Ulteriori informazioni sono disponibili presso: l'indirizzo sopra indicato; Le offerte o le domande di partecipazione vanno inviate in versione elettronica: https://portalefornitorisea.seamilano.eu/irj/portal; I.6) Principali settori di attivita': Attività aeroportuali. SEZIONE II: OGGETTO; II.1.2) Codice CPV principale: 42418500-4; II.1.3) Tipo di appalto: Forniture; II.1.4) Breve descrizione: Accordo Quadro per la fornitura, installazione e manutenzione di linee automatiche per la movimentazione/gestione dei bagagli a mano da interfacciare con le apparecchiature EDS-CB presso gli Aeroporti Milano Linate e Milano Malpensa (C.I.G. n. 80486850FB); II.1.5) Valore totale stimato: Valore, IVA esclusa: Euro 6.710.000,00; II.2) Descrizione II.2.1) Denominazione II.2.2) Codici CPV supplementari: 42418500-4; II.2.3) Luogo di esecuzione: Codice NUTS: ITC4; Luogo principale di esecuzione: Aeroporti Milano Linate e Milano Malpensa; II.2.4) Descrizione dell'appalto: L'appalto ha per oggetto la fornitura, installazione e manutenzione di linee automatiche per la movimentazione/gestione dei bagagli a mano da interfacciare alle apparecchiature EDS-CB, presso gli Aeroporti Milano Linate e Milano Malpensa. In particolare la fornitura e l'installazione avranno durata di 3 anni e la manutenzione avrà durata di 10 anni a decorrere dalla data di emissione del certificato di verifica di conformità della prima apparecchiatura fornita; II.2.5) Criteri di aggiudicazione: Il prezzo non è il solo criterio di aggiudicazione e tutti i criteri sono indicati solo nei documenti di gara; II.2.6) Valore stimato: Valore, IVA esclusa: Euro 6.710.000,00; II.2.7) Durata del contratto d'appalto, dell'accordo quadro o del sistema dinamico di acquisizione: Durata in mesi: 36; II.2.11) Informazioni relative alle opzioni: Opzioni: no; II.2.14) Informazioni complementari: Il valore di cui ai punti II.1.5) e II.2.6) rappresenta la base d'asta ed include i costi della sicurezza interferenziali stimati in € 15.805,00 e i costi della manodopera stimati in € 1.340.000,00, riferiti alle attività di installazione e manutenzione. Non sono ammesse offerte in aumento rispetto alla base d'asta. SEZIONE III: INFORMAZIONI DI CARATTERE GIURIDICO, ECONOMICO, FINANZIARIO E TECNICO; Si fa rinvio al Bando integrale pubblicato sulla GUUE e alla documentazione di gara completa disponibile sul sito istituzionale all'indirizzo http://www.seamilano.eu/it/b2b/fornitori/portale-gare. SEZIONE IV: PROCEDURA; IV.1) Descrizione; IV.1.1) Tipo di procedura: Procedura negoziata con previo avviso di indizione di gara; IV.1.3 Informazioni su un accordo quadro o un sistema dinamico di acquisizione: L'avviso comporta la conclusione di un accordo quadro: Accordo quadro con un unico operatore; IV.2) Informazioni di carattere amministrativo; IV.2.2) Termine per il ricevimento delle offerte o delle domande di partecipazione: Data: 24.10.2019; Ora locale: 12:00:00; IV.2.4) Lingue utilizzabili per la presentazione delle offerte o delle domande di partecipazione: Italiano; IV.2.6) Periodo minimo durante il quale l'offerente è vincolato alla propria offerta: Durata in mesi: 6 (dal termine ultimo per il ricevimento delle offerte). SEZIONE VI: ALTRE INFORMAZIONI; Si fa rinvio al Bando integrale pubblicato sulla GUUE e alla documentazione di gara completa disponibile sul sito istituzionale all'indirizzo http://www.seamilano.eu/it/b2b/fornitori/portale-gare; VI.5) DATA DI SPEDIZIONE DEL PRESENTE AVVISO ALLA G.U.U.E.: 02/10/2019 Il responsabile del procedimento per la fase di affidamento Carlo Murelli Il direttore purchasing Andrea Ghiselli TX19BFM22484
Parte Seconda
2009
Altri annunzi
Specialita' medicinali, presidi sanitari e medico chirurgici
Parte Seconda n. 135 del 21-11-2009
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2009-11-21&atto.codiceRedazionale=T-09ADD8289
GIULIANI S.p.A.
Sede sociale in Via Palagi, 2 - 20129 Milano Codice Fiscale e/o Partita IVA: 00752450155
(GU Parte Seconda n.135 del 21-11-2009)
Modifica secondaria di un'autorizzazione all'immissione in commercio di specialità medicinale per uso umano. Modifica apportata ai sensi del D.L.vo 29 dicembre 2007, n 274 Codice Pratica: N1A/2009/2715 Titolare: GIULIANI S.p.A. Via Palagi, 2 - Milano Specialità medicinale: ASACOL AIC 026416 (tutte le confezioni) Modifica apportata ai sensi del Regolamento (CE) 1084/2003: IA 15a- Presentazione di un certificato d'idoneità della Farmacopea europea nuovo o aggiornato relativo ad un principio attivo. Da parte di un Produttore attualmente approvato. (Cambrex - Nordic Synthesis AB). I lotti già prodotti sono mantenuti in commercio fino alla data di scadenza indicata in etichetta ai sensi dell'art. 14 del D.L.vo 178/91 e successive modificazioni ed integrazioni. Decorrenza della modifica: dal giorno successivo alla data della sua pubblicazione in G.U. Un Procuratore: Dr Sergio Baroni T-09ADD8289
Parte Seconda
2008
Altri annunzi
Specialita' medicinali, presidi sanitari e medico chirurgici
Parte Seconda n. 110 del 16-9-2008
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2008-09-16&atto.codiceRedazionale=T-08ADD2626
MADAUS GmbH
(GU Parte Seconda n.110 del 16-9-2008)
Modifica secondaria di un'autorizzazione all'immissione in commercio di specialità medicinale per uso umano Comunicazione Agenzia Italiana del Farmaco dell'8 Settembre 2008 TITOLARE: MADAUS GmbH - Colonia Allee 15 - 51067 Colonia (Germania) SPECIALITÀ MEDICINALE: RECTO REPARIL CONFEZIONI E NUMERI A.I.C.: "45 mg + 5 mg supposte" 10 supposte A.I.C. 023470053 "4,5% + 0,5% crema" tubo da 40 g A.I.C. 023470065 MODIFICA APPORTATA AI SENSI DEL REGOLAMENTO (CE) 1084/2003: Pratica N1B/08/616 Variazione IB.14b nuovo produttore del principio attivo Escina qualora non sia disponibile un certificato di idoneità alla Farmacopea Europea: EUROMED S.A., Pol. Can Magarola C/ del Rec de Dalt, 21-23, 08100 Mollet del Valle's, (Barcellona) (Spagna) I lotti già prodotti sono mantenuti in commercio fino alla data di scadenza indicata in etichetta. DECORRENZA DELLA MODIFICA: Dal giorno successivo alla data della sua pubblicazione in G.U. Il Procuratore Speciale: Dr. Antonino Santoro T-08ADD2626 (A pagamento).
Regioni
1996
REGIONE MARCHE
3a Serie Speciale - Regioni n. 12 del 30-3-1996
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/regioni/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1996-03-30&atto.codiceRedazionale=095R1298
REGIONE MARCHE
LEGGE REGIONALE 30 settembre 1995, n. 60
Interventi umanitari della regione a favore delle popolazioni colpite da eventi straordinari diversi dalle calamita' naturali. (GU 3a Serie Speciale - Regioni n.12 del 30-03-1996)
(Pubblicata nel Bollettino ufficiale della Regione Marche n. 73 del 5 ottobre 1995) IL CONSIGLIO REGIONALE Ha approvato IL COMMISSARIO DEL GOVERNO Ha apposto il visto IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE Promulga la seguente legge: Art. 1. Finalità e oggetto degli interventi 1. La presente legge disciplina gli interventi della Regione in favore delle popolazioni colpite da eventi straordinari diversi dalle calamità naturali. 2. Gli interventi di cui al cumma 1 possono riguardare sia attività di soccorso e di prima assistenza, sia attività di ripristino di infrastrutture socio-economiche. 3. A tal fine la Regione: a) organizza e attua interventi diretti; b) coordina le attività promosse dagli Enti locali; e) concorre finanziariamente o in altra forma alle iniziative di Enti locali, di altri Enti pubblici o privati, o di Organizzazioni di volontariato. Art. 2. Procedure 1. Fermo restando quanto previsto dal secondo comma dell'articolo 4 del d.p.r. 24 luglio 1977, n. 616, la Giunta, sulla base dei criteri generali approvati dal Consiglio regionale, delibera ciascun intervento e le relative modalità di attuazione dandone comunicazione alle Autorità statali e agli Enti locali interessati. 2. La Giunta regionale, al termine dell'intervento complessivo, presenta al Consiglio regionale una analitica relazione. 3. All'attuazione degli interventi diretti della Regione si provvede ad opera dei servizi rispettivamente competenti per materia, con le modalità di cui ai commi 3, 4 e 5 dell'articolo 12 della l.r. 27 aprile 1990, n. 49. 4. All'attuazione degli interventi di cui alle lettere b) e e) del comma 3 dell'articolo 1, si provvede con le modalità stabilite dalla Giunta regionale con la deliberazione di cui al comma 1. Art. 3. Norma finanziaria 1. Per l'attuazione della presente legge è autorizzata, per l'anno 1995, la spesa di L. 1.000 milioni; per gli anni successivi l'entità della spesa sarà stabilita con legge di bilancio. 2. Le somme occorrenti per il pagamento delle spese autorizzate sono iscritte a carico del capitolo 4321101 che si istituisce nello stato di previsione della spesa del bilancia per l'anno 1995 con la denominazione "Spese per interventi umanitari della Regione a favore delle popolazioni colpite da eventi straordinari diversi dalle calamità naturali" e con gli stanziamenti di competenza e di cassa di L. 1.000 milioni. Per gli anni successivi a carico del capitolo corrispondente. 3. Alla copertura dell'autorizzazione di spesa si provvede nel modo che segue: a) per l'onere di L. 1.000 milioni relativo all'anno 1995 mediante equivalente riduzione degli stanziamenti di competenza e di cassa del capitolo 1360209 dello stato di previsione della spesa del bilancia per l'esercizio in corso; b) per gli anni successivi mediante impiego di quota parte del gettito dei tributi regionali. Art. 4. Dichiarazione d'urgenza I presente legge è dichiarata urgente ed entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione. La presente legge sarà pubblicata nel bollettino ufficiale della Regione: è fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione Marche. Ancona, 30 settembre 1995 D'AMBROSIO
Contratti
2017
AVVISI E BANDI DI GARA
ALTRE FIGURE SOGGETTIVE PUBBLICHE E PRIVATE
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 63 del 5-6-2017
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2017-06-05&atto.codiceRedazionale=TX17BFM9456
AREA BLU S.P.A.
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.63 del 5-6-2017)
Bando di gara - CIG 709504150D SEZIONE I: AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: Area Blu Spa - Via Poiano, 11 - 40026 Imola. Persona di contatto: daniela.albonetti@areablu.com. Tel.: 0542642336, Fax: 0542689735, areacontratti@cert.areablu.com, www.areablu.com. SEZIONE II: OGGETTO: progettazione e direzione lavori per i lavori di completamento e qualificazione culturale dei Musei Civici di Imola con l'addizione della sezione archeologica del complesso conventuale di S. Domenico. Importo compl.vo: € 210 376.41 + IVA. Durata del contratto: 200 giorni. SEZIONE IV: PROCEDURA: aperta. Criterio di aggiudicazione: miglior rapporto qualità prezzo. Scadenza offerte: 18/07/2017 ore 12:00. Apertura delle offerte: 20/07/2017 ore 09:00. SEZIONE VI: ALTRE INFORMAZIONI: ricorso: TAR Emilia Romagna. Invio alla G.U.U.E.: 31/05/2017. Il responsabile area appalti e contratti dott.ssa Daniela Albonetti TX17BFM9456
Regioni
2012
REGIONE LIGURIA
3a Serie Speciale - Regioni n. 25 del 30-6-2012
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/regioni/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2012-06-30&atto.codiceRedazionale=012R0371
REGIONE LIGURIA
LEGGE REGIONALE 5 aprile 2012, n. 10
Disciplina per l'esercizio delle attivita' produttive e riordino dello sportello unico. (GU 3a Serie Speciale - Regioni n.25 del 30-06-2012)
(Pubblicata nel Bollettino ufficiale della Regione Liguria n. 6 Parte I dell'11 aprile 2012) IL CONSIGLIO REGIONALE - ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA LIGURIA Ha approvato IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA Promulga la seguente legge regionale: Art. 1 Oggetto e finalità 1. La presente legge, anche in attuazione dell'art. 38 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 (Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, per la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria) convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n.133, del decreto del Presidente della Repubblica 7 settembre 2010, n. 160 (Regolamento per la semplificazione ed il riordino della disciplina sullo sportello unico per le attività produttive), nonchè dei principi individuati nella comunicazione della Commissione dell'Unione Europea del 25 giugno 2008 (Pensare anzitutto in piccolo - uno "Small Business Act" per l'Europa [Com (2008)394]), definisce la disciplina per l'esercizio delle attività produttive, il riordino dello sportello unico per le attività produttive (SUAP) e le procedure urbanistiche ededilizie per l'apertura, la modifica e lo sviluppo di impianti produttivi. 2. La presente legge persegue in particolare i seguenti obiettivi: a) riconoscere il contributo fondamentale delle imprese alla crescita dell'occupazione e della prosperità economica; b) garantire la libertà di iniziativa economica, di stabilimento e di prestazione di servizi in conformità ai principi riconosciuti dall'Unione Europea; c) definire un quadro normativo volto a favorire lo sviluppo delle imprese; d) valorizzare il potenziale di crescita, di produttività e di innovazione delle imprese, con particolare riferimento alle micro, piccole e medie imprese, adeguando l'attività della pubblica amministrazione alle loro esigenze; e) garantire il diritto delle imprese ad operare in un quadro normativo certo, riducendo al minimo i margini di discrezionalità della pubblica amministrazione; f) attivare il processo e le condizioni per la progressiva riduzione degli oneri amministrativi delle imprese, in particolare delle micro, piccole e medie imprese in conformità a quanto previsto dalla normativa europea; g) creare le condizioni per la partecipazione e l'accesso delle imprese alle politiche pubbliche attraverso l'innovazione tecnologica ed informatica, quale strumento per una maggiore trasparenza della pubblica amministrazione. 3. Le disposizioni di cui alla presente legge trovano applicazione: a) per le attività di produzione di beni e servizi, incluse le attività agricole, commerciali e artigianali, le attività turistico-ricettive, i servizi resi dalle banche e dagli intermediari finanziari, le attività socio-assistenziali e sanitarie, le strutture sportivo-ricreative; b) per i procedimenti aventi ad oggetto gli impianti e le infrastrutture energetiche da fonti rinnovabili funzionali o comunque connesse ad attività produttive; c) per la realizzazione di impianti relativi alle reti dell'energia elettrica, del gas, dell'acqua, della telefonia e della teleradiocomunicazione, da realizzare a cura dei gestori dei relativi servizi; d) per gli allacciamenti ai servizi di rete dell'energia, del gas e della telefonia e per gli impianti di tele radiocomunicazione; e) per le opere di manutenzione straordinaria e di miglioramento o maggiore efficienza degli impianti esistenti nell'ambito di infrastrutture ferroviarie, autostradali e portuali. Art. 2 Sportello unico per le attività produttive 1. Lo SUAP costituisce il punto unico di accesso in relazione a tutte le vicende amministrative concernenti l'insediamento e l'esercizio di attività produttive di beni e servizi, incluse quelle dei prestatori di servizi di cui alla direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 dicembre 2006, relativa ai servizi nel mercato interno, ivi compreso il rilascio del titolo abilitativo edilizio. 2. Lo SUAP è obbligatorio e ha funzione di coordinare le singole fasi del procedimento e di fornire una risposta unica e tempestiva in luogo di quelle delle amministrazioni che intervengono nel procedimento stesso, ivi comprese quelle preposte alla tutela dell'ambiente, paesaggistico-territoriale, del patrimonio storico-artistico o alla tutela della salute o della pubblica incolumità. 3. L'incaricato del Comune per la gestione dello SUAP è responsabile del procedimento unico, ferme restando le competenze delle singole amministrazioni, ivi comprese le potestà di controllo e sanzionatorie, nonchè le procedure di definizione delle sanatorie previste dalle vigenti normative paesaggistiche e urbanistico-edilizie. 4. Lo SUAP può costituire punto unico di accesso anche per i rapporti con i gestori di pubblici servizi, previo accordo con gli stessi. 5. I Comuni possono organizzare lo SUAP preferibilmente in forma associata. Art. 3 Svolgimento del procedimento in via telematica 1. Tutte le domande relative all'insediamento e all'esercizio di attività produttive, le dichiarazioni, nonchè i relativi documenti allegati, compresi quelli relativi al titolo edilizio, sono presentati in via telematica allo SUAP competente per territorio. 2. Gli SUAP, la Regione, gli enti dipendenti dalla Regione e gli enti locali che intervengono nei procedimenti utilizzano la rete regionale degli SUAP di cui all'art. 4 per lo svolgimento in via telematica dell'intero procedimento. Art. 4 Rete regionale degli SUAP 1. La Regione, in attuazione di quanto disposto dalla legge regionale 8 giugno 2011, n. 13 (Norme sulla qualità della regolazione e sulla semplificazione amministrativa), realizza una organizzazione dedicata della rete degli SUAP per il loro collegamento e per la trasmissione per via telematica degli atti tra gli SUAP e tra gli SUAP e gli enti che intervengono nei procedimenti. 2. Ai fini di cui al comma 1, la Regione: a) mette a disposizione gli strumenti per garantire l'interoperabilità applicativa e l'accesso alle banche dati richieste per l'esercizio degli SUAP; b) sviluppa azioni tecnologiche e applicative per attuare l'interoperabilità fra il proprio sistema informativo e il proprio portale per le imprese con il servizio nazionale portale "impresainungiorno", in attuazione di quanto disposto dall'art. 3, comma 1, del d.p.r. 160/2010; c) stipula con le autorità centrali accordi di servizio per poter agire in qualità di "intermediario strutturale" a beneficio delle autonomie locali della Liguria, attraverso il nodo regionale di cooperazione applicativa. Tali accordi sono vincolanti anche per gli enti del settore regionale allargato e gli enti locali che intervengono nei procedimenti. Art. 5 Tavolo di coordinamento regionale della rete degli SUAP 1. La Giunta regionale istituisce un tavolo di coordinamento regionale composto dai rappresentanti degli enti locali territoriali e dai rappresentanti del sistema delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura. Tale tavolo si articola in gruppi tecnici per l'esame dei diversi settori di intervento composti anche da soggetti designati dagli altri enti ed amministrazioni coinvolte nei procedimenti esaminati. 2. Il tavolo di coordinamento promuove le opportune iniziative di consultazione e collaborazione con i rappresentanti delle associazioni di categoria e dei professionisti e le agenzie per le imprese di cui al decreto del Presidente della Repubblica 7 settembre 2010, n. 159 (Regolamento recante i requisiti e le modalità di accreditamento delle agenzie per le imprese a norma dell'art. 38, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133). 3. Il tavolo di coordinamento regionale della rete degli SUAP svolge compiti di indirizzo e coordinamento, nonchè attività di monitoraggio per: a) la diffusione di interpretazioni normative e prassi applicative uniformi e condivise; b) la semplificazione e riduzione degli oneri amministrativi a carico delle imprese; c) l'adeguamento alle modalità telematiche di gestione delle istruttorie degli SUAP; d) la realizzazione dei processi di innovazione tecnologica. Art. 6 Banca dati regionale SUAP 1. La Regione, avvalendosi del tavolo di coordinamento della rete degli SUAP, assicura la realizzazione e l'aggiornamento di una banca dati regionale SUAP che contiene, in relazione ai singoli procedimenti, l'indicazione della normativa applicabile, degli adempimenti procedurali, della modulistica, nonchè dei relativi allegati, da utilizzare uniformemente nel territorio regionale. La banca dati contiene anche le indicazioni della normativa e degli elementi procedurali specifici dei singoli enti locali. 2. La banca dati registra le fasi dei procedimenti avviati presso i singoli SUAP, con modalità tali da non consentire l'individuazione dei soggetti interessati. 3. La Regione promuove la stipulazione di convenzioni per la realizzazione condivisa della banca dati con le amministrazioni statali che intervengono nei procedimenti. 4. La Giunta regionale definisce le modalità di organizzazione e di gestione della banca dati, di implementazione della stessa da parte degli enti coinvolti nei procedimenti, nonchè le modalità di accesso alla banca dati da parte di soggetti pubblici e privati. Art. 7 Segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) per interventi urbanistico-edilizi relativi ad attività produttive 1. Il procedimento automatizzato mediante presentazione allo SUAP di SCIA ai sensi dell'art. 5 del d.p.r. 160/2010 può essere applicato per l'esecuzione degli interventi di cui all'Allegato 1 (Elenco interventi urbanistico-edilizi soggetti a SCIA) che siano conformi alla disciplina urbanistica e territoriale, alle normative igienico-sanitarie, ambientali, di sicurezza e di prevenzione incendi, che non richiedano il rilascio di autorizzazioni, pareri od altri atti di assenso comunque denominati di pubbliche amministrazioni e che non interessino aree od immobili soggetti a vincoli ambientali, paesaggistici o culturali, salvo il caso in cui l'interessato disponga già degli atti amministrativi necessari e li produca unitamente alla SCIA. 2. La SCIA deve essere corredata delle dichiarazioni previste dall'art. 21 bis, comma 2, della l.r. 16/2008 e successive modificazioni e integrazioni e dal documento unico di regolarità contributiva (DURC) a norma della vigente legislazione in materia, nonchè dalla ricevuta del pagamento del contributo di costruzione, ove dovuto ai sensi degli articoli 38 e 39 della medesima legge regionale 16/2008 e successive modificazioni e integrazioni. Relativamente agli interventi di cui all'Allegato 1, lettere d), e), f), g), h), numeri 2, 3, 5, 6, 7, j), k), l), m), o), la SCIA deve essere corredata anche della relazione tecnica sottoscritta da tecnico abilitato avente i contenuti stabiliti nel suddetto articolo 21 bis, comma 3, della legge regionale 16/2008 e successive modificazioni e integrazioni. Relativamente agli interventi di cui all'Allegato 1, lettere n), p) e r), la SCIA deve essere corredata di attestazione della conformità urbanistico-edilizia ed igienico-sanitaria sottoscritta da tecnico abilitato di cui al medesimo art. 21 bis, comma 3. 3. Per gli interventi di cui alla lettera i) dell'Allegato 1 inerenti impianti di teleradiocomunicazione la SCIA è inviata allo SUAP che provvede all'immediato inoltro all'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente Ligure (ARPAL). La SCIA comprende una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà che attesti i dati relativi all'impianto, frequenza, potenza irradiata dall'antenna e localizzazione, nonchè l'esistenza dei requisiti di cui al presente comma e il rispetto del limite di esposizione e del valore di attenzione ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 luglio 2003 (Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz). 4. Per la realizzazione degli interventi di cui alla lettera g) dell'Allegato 1 concernenti linee ed impianti elettrici con tensione nominale superiore a 1.000 volt contestualmente alla presentazione della SCIA è data apposita comunicazione all'Amministrazione provinciale. Lo SUAP provvede ad acquisire in merito le valutazioni tecniche dell'ARPAL in materia di esposizione ai campi elettromagnetici. 5. Per gli interventi di cui alla lettera j) dell'Allegato 1 i soggetti interessati presentano la SCIA allo SUAP che provvede all'immediato inoltro all'ARPAL. La SCIA comprende una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà che attesti i dati relativi all'impianto, frequenza, potenza irradiata dall'antenna e localizzazione, nonchè l'esistenza dei requisiti di cui al presente comma e il rispetto del limite di esposizione e del valore di attenzione ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 luglio 2003 e deve essere corredata della documentazione prevista dalla normativa statale e regionale per tale tipologia di impianti. L'ARPAL effettua le verifiche di competenza entro sessanta giorni dalla ricezione della SCIA. 6. Per gli interventi di cui alle lettere i) e j) dell'Allegato 1 ad installazione o modifica avvenuta entro i successivi trenta giorni l'interessato invia al Comune ed all'ARPAL i dati concernenti la misurazione di intensità del campo elettromagnetico per le verifiche di congruità dei livelli di esposizione effettivi rispetto a quelli dichiarati, da effettuarsi a cura dell'ARPAL entro i successivi trenta giorni. 7. La realizzazione degli interventi di cui alla lettera h) dell'Allegato 1 è ammessa in tutte le zone urbanistiche del territorio comunale, fatto salvo il rispetto delle limitazioni previste nella vigente disciplina urbanistico-edilizia e delle indicazioni contenute nelle linee guida e nei criteri individuati con deliberazione della Giunta regionale. 8. Ove entro il termine di trenta giorni dalla presentazione della SCIA sia accertata la carenza dei presupposti o dei requisiti, la sussistenza di false dichiarazioni, di violazioni della disciplina di riferimento, di inesattezze non suscettibili di regolarizzazione ai sensi dell'art. 30, comma 3, della legge regionale 16/2008 e successive modificazioni e integrazioni ovvero l'assenza di uno o più degli atti essenziali di cui la SCIA deve essere corredata, si applicano le disposizioni di cui al suddetto articolo 30, commi 2, 3, 4, 5 e 6. 9. Anche dopo il decorso del termine di cui al comma 8 resta fermo il potere di vigilanza sull'attività urbanistico-edilizia di competenza del Comune interessato, nonchè il potere di assunzione delle determinazioni in via di autotutela di cui agli articoli 21 quinquies e 21 nonies della legge 7 agosto 1990, n. 241 (Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi) e successive modificazioni ed integrazioni. In caso d'interventi eseguiti in assenza o in difformità dalla SCIA si applicano le sanzioni amministrative stabilite nell'articolo 43 della legge regionale 16/2008 e successive modificazioni e integrazioni. 10. L'elenco degli interventi edilizi di cui all'Allegato 1 può essere modificato con deliberazione della Giunta regionale, in adeguamento a sopravvenute disposizioni statali e regionali. Art. 8 Interventi urbanistico-edilizi rientranti nell'Allegato 1 comportanti rilascio di autorizzazioni, pareri e altri atti di assenso 1. Nel caso in cui per la realizzazione degli interventi di cui all'Allegato 1 sia richiesto il preventivo rilascio di autorizzazioni, pareri od altri atti di assenso comunque denominati di competenza di amministrazioni pubbliche e qualora l'interessato non disponga già degli atti amministrativi necessari e non li produca unitamente alla SCIA, l'interessato presenta apposita istanza allo SUAP per l'applicazione delle disposizioni di cui agli articoli 9, comma 7, e 10. 2. A seguito dell'acquisizione o della formazione per silenzio-assenso dei titoli abilitativi o degli atti necessari, l'istanza di cui al comma 1 acquista efficacia di SCIA. Art. 9 Dichiarazione di inizio attività (DIA) obbligatoria per interventi urbanistico-edilizi relativi ad attività produttive e procedimento di conferenza di servizi 1. Ove le istanze presentate allo SUAP ai sensi dell'art. 7 del d.p.r. 160/2010 prevedano la realizzazione degli interventi edilizi di cui all'Allegato 2 (Interventi urbanistico-edilizi soggetti a DIA obbligatoria e a procedimento di conferenza di servizi) che siano conformi alla disciplina urbanistico-edilizia e territoriale, alla vigente programmazione commerciale e urbanistica emanata dalla Regione ed alle normative igienico-sanitarie, ambientali, di sicurezza e di prevenzione incendi, gli stessi sono realizzabili mediante DIA obbligatoria contenente la documentazione prevista nell'articolo 26, commi 2 e 3, della legge regionale 16/2008 e successive modificazioni ed integrazioni. 2. Nel caso di presentazione di DIA obbligatoria per la realizzazione di linee ed impianti per il trasporto, la trasformazione e la distribuzione di energia elettrica di cui alla lettera f) dell'Allegato 2 con tensione nominale superiore a 1.000 volt, lo SUAP provvede a darne comunicazione all'Amministrazione provinciale e acquisisce le valutazioni tecniche dell'ARPAL in materia di esposizione ai campi elettromagnetici. 3. Per gli interventi relativi alla realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili di cui alla lettera g), numeri 1, 2, 3, 4, 5, 6 e 7 dell'Allegato 2 alla DIA sono allegati gli elaborati tecnici per la connessione redatti dal gestore della rete. La realizzazione di tali impianti di produzione di energia è ammessa in tutte le zone urbanistiche del territorio comunale, fatto salvo il rispetto delle limitazioni previste nella vigente disciplina urbanistico-edilizia e delle indicazioni contenute nelle linee guida e nei criteri individuati con deliberazione della Giunta regionale. 4. Per la realizzazione degli interventi di cui alla lettera h) dell'Allegato 2 i soggetti interessati, contestualmente alla presentazione allo SUAP della DIA obbligatoria conforme a quanto previsto dall'articolo 87, comma 3, del decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259 (Codice delle comunicazioni elettroniche) e successive modificazioni e integrazioni, presentano istanza all'ARPAL, corredata della documentazione prevista dalla normativa statale e regionale, per l'espressione del parere di competenza in merito al rispetto della vigente normativa in materia di inquinamento elettromagnetico. Tale parere è reso nel termine di trenta giorni dal ricevimento dell'istanza. Entro trenta giorni dall'installazione l'interessato è tenuto ad inviare al Comune ed all'ARPAL i dati concernenti la misurazione di intensità del campo elettromagnetico per le verifiche di congruità dei livelli di esposizione effettivi rispetto a quelli dichiarati, da effettuarsi a cura dell'ARPAL entro i successivi trenta giorni. 5. La Giunta regionale può emanare specifiche disposizioni di ulteriori semplificazioni relative alle procedure di SCIA e di DIA obbligatoria aventi ad oggetto gli interventi di cui alla lettera h) dell'Allegato 1 e di cui alla lettera f) dell'Allegato 2, nel rispetto delle disposizioni statali. 6. Gli interventi urbanistico-edilizi oggetto della DIA obbligatoria possono essere iniziati decorso il termine di trenta giorni dalla relativa presentazione. Entro il medesimo termine il responsabile dello SUAP può notificare all'interessato ordine motivato di non effettuare il preciso intervento ove riscontri l'assenza di uno o più dei presupposti o dei requisiti prescritti ovvero di una o più delle condizioni stabilite dall'art. 26, comma 2, della legge regionale 16/2008 e successive modificazioni e integrazioni. Per gli adempimenti relativi al versamento del contributo di costruzione dovuto, all'integrazione della documentazione a corredo della DIA obbligatoria, all'inizio e all'ultimazione dei lavori, nonchè alla stipulazione dell'atto convenzionale, si applicano le disposizioni stabilite nel suddetto art. 26. 7. Nel caso gli interventi oggetto dell'istanza di cui al comma 1 richiedano il rilascio di autorizzazioni, pareri od altri atti di assenso comunque denominati di competenza di amministrazioni pubbliche per il cui rilascio sia previsto un termine inferiore a novanta giorni, fino all'acquisizione di tali atti la DIA obbligatoria è priva di effetti e l'interessato non può dare inizio ai lavori. A tal fine il responsabile dello SUAP: a) può indire una conferenza di servizi ai sensi degli articoli 14 e successivi della l. 241/1990 per acquisire tali atti, da concludersi nel termine di trenta giorni dall'indizione della conferenza; b) in caso di mancato ricorso alla conferenza di servizi, scaduto il termine previsto per le altre amministrazioni per pronunciarsi, conclude in ogni caso il procedimento considerando acquisito l'assenso di tali amministrazioni dando atto che la DIA obbligatoria è divenuta efficace con conseguente facoltà di inizio dei lavori. 8. L'elenco degli interventi edilizi di cui all'Allegato 2 può essere modificato con deliberazione della Giunta regionale, in adeguamento alle sopravvenute disposizioni statali e regionali. Art. 10 Procedimento unico di conferenza di servizi 1. Ferme restando le procedure di cui alla legge regionale 2 gennaio 2007, n. 1 (Testo unico in materia di commercio) e successive modificazioni e integrazioni relative alle attività commerciali e di autorizzazione unica disciplinate dalla legge regionale 16/2008 e successive modificazioni ed integrazioni e di conferenza di servizi di cui all'art. 5 della legge regionale 12 marzo 2003, n. 9 (Procedure per l'approvazione regionali dei Piani regolatori portuali e dei progetti di interventi negli ambiti portuali), l'interessato presenta istanza allo SUAP ai sensi dell'art. 7 del d.p.r. 160/2010 per la realizzazione di: a) interventi edilizi soggetti a rilascio di permesso di costruire, in quanto non rientranti tra le opere soggette a DIA obbligatoria a norma dell'art. 9; b) interventi edilizi soggetti a DIA obbligatoria che comportino l'acquisizione di autorizzazioni, pareri od altri atti di assenso comunque denominati di competenza di diverse amministrazioni pubbliche per il cui rilascio sia previsto un termine superiore a novanta giorni; c) interventi edilizi soggetti a procedure di VIA o di verifica-screening; d) interventi per installazione di impianti di teleradiocomunicazione con potenza superiore a 20 watt non rientranti nel campo di applicazione della SCIA. 2. Nei casi di cui al comma 1 il responsabile dello SUAP è tenuto a: a) indire entro trenta giorni dal ricevimento dell'istanza la conferenza di servizi ai sensi degli articoli 14 e successivi della l. 241/1990 e successive modificazioni ed integrazioni da concludersi nel termine di novanta giorni dalla relativa indizione; b) inserire nel sito web istituzionale dello SUAP e del Comune interessato l'istanza presentata. 3. Ove le istanze di cui al comma 1 comportino l'approvazione di interventi urbanistico-edilizi in variante agli atti di pianificazione territoriale ed agli strumenti urbanistici vigenti od operanti in salvaguardia, tali istanze devono essere corredate di una dettagliata relazione delle opere e delle attività da realizzare e del loro rapporto con la disciplina territoriale ed urbanistica e con le normative in materia paesistica, ambientale, sanitaria e di sicurezza del lavoro degli impianti. 4. Lo SUAP, accertata la procedibilità dell'istanza entro trenta giorni dal ricevimento della stessa, convoca entro i successivi dieci giorni la conferenza di servizi in seduta referente ai sensi degli articoli 14 e successivi della l. 241/1990 e successive modificazioni ed integrazioni, invitando ogni Amministrazione interessata per l'illustrazione del progetto e l'avvio della relativa istruttoria. 5. Gli atti presentati nel corso della conferenza di servizi in seduta referente ed il relativo verbale sono depositati a cura del Comune interessato a libera visione del pubblico per un periodo di tempo di almeno quindici giorni consecutivi, previo avviso sul sito istituzionale dello SUAP e del Comune e su almeno un giornale quotidiano a diffusione regionale, al fine della presentazione nello stesso periodo di eventuali osservazioni da parte di chiunque vi abbia interesse. 6. Entro il termine di quindici giorni a decorrere dalla data di svolgimento della conferenza in seduta referente, lo SUAP può richiedere, per una sola volta, l'integrazione degli atti necessari ai fini istruttori, con conseguente sospensione del termine di cui al comma 7. 7. Il procedimento è concluso mediante conferenza di servizi in seduta deliberante da effettuarsi entro il termine di novanta giorni dalla data della conferenza referente. Nei casi di cui al comma 3 la determinazione da concordarsi in conferenza in seduta deliberante deve essere preceduta dall'acquisizione dell'assenso degli organi regionali, provinciali e comunali competenti in materia paesistica, urbanistica ed ambientale. Nel caso di dissensi manifestati in conferenza di servizi trovano applicazione le disposizioni di cui agli articoli 31 e 32 della legge regionale 16/2008 e successive modificazioni ed integrazioni. 8. Per gli interventi di cui al comma 1, lettera d), l'istanza si intende accolta qualora entro il termine di cui ai commi 2 e 7 non sia stata conclusa la conferenza dei servizi in seduta deliberante. 9. La determinazione da concordarsi in sede di conferenza in seduta deliberante sostituisce a tutti gli effetti le intese, i concerti, i nulla osta, le autorizzazioni, le approvazioni o gli assensi comunque denominati delle amministrazioni pubbliche interessate diverse da quelle di cui al comma 7 e contiene anche la pronuncia sulle eventuali osservazioni pervenute. 10. Delle determinazioni conclusive assunte dalla conferenza dei servizi è data notizia a cura dello SUAP mediante avviso, recante l'indicazione della sede di deposito degli atti approvati, da pubblicarsi nel Bollettino ufficiale della Regione Liguria e nel sito web istituzionale dello SUAP e del Comune interessato. 11.Ove gli interventi edilizi siano soggetti a procedure di VIA o di verifica-screening le istanze di cui al comma 1 devono essere corredate dall'istanza di attivazione della procedura di VIA o di verifica-screening da inviare alla Regione e la relativa pronuncia, da rendersi nel rispetto dei termini previsti dalla normativa regionale, confluisce nel procedimento di conferenza di servizi; in tali casi il termine per la conclusione del procedimento di conferenza di servizi è elevato a centocinquanta giorni. 12. Nel caso di istanze aventi ad oggetto impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili rientranti nella fattispecie di cui al comma 11, all'interno della procedura di VIA o di verifica-screening viene rilasciata dalla Regione anche l'autorizzazione paesistico ambientale di cui all'articolo 146 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'art. 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137) e successive modificazioni e integrazioni. 13. Ove la pronuncia regionale di VIA o di verifica-screening contenga prescrizioni che comportino l'adeguamento del progetto, la decorrenza del termine per la conclusione del procedimento di cui al comma 11 è sospesa fino alla consegna degli atti contenenti l'adeguamento stesso. Art. 11 Localizzazione degli impianti di teleradiocomunicazione di cui agli articoli 7, 9 e 10 1. La realizzazione degli impianti di teleradiocomunicazione di cui agli articoli 7, 9 e 10, in quanto opere di urbanizzazione primaria, è ammessa in tutte le zone urbanistiche del territorio comunale fatto salvo il rispetto della disciplina prevista nel Piano di organizzazione degli impianti di teleradiocomunicazione approvato dal Comune sulla base dei programmi di sviluppo delle reti proposti dai soggetti gestori. Tale Piano, ove si ponga in variante alla vigente strumentazione urbanistica comunale, è approvato, in caso di Piano Urbanistico Comunale (PUC), con la procedura stabilita per l'aggiornamento periodico di cui all'art. 43 della legge regionale 4 settembre 1997, n. 36 (Legge urbanistica regionale) e successive modificazioni ed integrazioni e, in caso di strumento urbanistico generale, con la procedura relativa alle varianti la cui competenza approvativa è attribuita alle Province ai sensi dell'art. 85, comma 1, lettera a), della medesima legge regionale. Art. 12 Interventi edilizi per lo sviluppo di attività produttive esistenti 1. Gli insediamenti produttivi esistenti destinati ad attività artigianali, industriali ubicati in lotti contigui di estensione non superiore a 30.000 metri quadrati, agricole ed agrituristiche, ad alberghi tradizionali, a strutture turistico ricettive e ad attività socio-assistenziali e commerciali, con esclusione delle grandi strutture di vendita, possono essere ampliati mediante interventi di ristrutturazione edilizia, sostituzione edilizia e di nuova costruzione da realizzare all'interno del lotto di proprietà alle seguenti inderogabili condizioni: a) contestuale ammodernamento tecnologico degli impianti, miglioramento della qualità degli ambienti di lavoro e dell' aspetto esteriore delle costruzioni; b) conformità alla destinazione d'uso prevista dalla pianificazione urbanistica comunale, salvi i casi di ampliamenti da localizzare in area contigua, purchè di superficie non superiore al 30 per cento del lotto su cui insiste l'attività produttiva esistente, avente destinazione d'uso diversa e comunque non gravata da vincoli di inedificabilità assoluta in base a normative statali o regionali o ad atti di pianificazione urbanistica o territoriale; c) conformità alla vigente programmazione commerciale e urbanistica emanata dalla Regione; per le medie strutture di vendita l'intervento di ampliamento deve comunque prevedere la demolizione e ricostruzione dell'intera struttura esistente; d) conformità ai parametri dell'altezza e delle distanze minime dalle costruzioni stabiliti dalla pianificazione urbanistica comunale o dalla vigente legislazione in materia per l'area in cui ricade l'attività produttiva oggetto di ampliamento e, laddove non siano fissati limiti di altezza, non oltre l'altezza massima delle costruzioni esistenti nell'insediamento produttivo oggetto di intervento, con esclusione degli eventuali impianti tecnologici necessari per il funzionamento dell'attività; e) conformità con la disciplina del Piano Territoriale di Coordinamento Paesistico, dei Piani di Bacino e dei Piani Regolatori Portuali; in presenza di discipline che stabiliscono parametri massimi di impermeabilizzazione del suolo, gli interventi di ampliamento delle attività produttive esistenti possono, in alternativa all'applicazione di tali discipline, adottare modalità esecutive tali da assicurare la ritenzione temporanea delle acque piovane attraverso adeguate reti di regimazione e di drenaggio; f) salvaguardia delle alberature di pregio presenti nell'area di intervento; g) negli ampliamenti degli insediamenti industriali ed artigianali, lungo i confini a contatto con insediamenti a destinazione d'uso diversa da quella produttiva, siano poste a dimora alberature d'alto fusto per la mitigazione degli impatti visivi; h) per gli ampliamenti degli alberghi tradizionali, delle strutture turistico ricettive e delle strutture socio-assistenziali la progettazione architettonica degli interventi assicuri un armonico inserimento rispetto alla costruzione esistente; i) per gli ampliamenti degli edifici utilizzati per l'attività di agriturismo siano rispettate le tipologie edilizie degli edifici esistenti. 2. Gli interventi di cui al comma 1 non sono cumulabili con gli ampliamenti consentiti dagli strumenti urbanistici comunali entro soglie percentuali predeterminate e sono realizzabili mediante presentazione allo SUAP di DIA obbligatoria in deroga alla disciplina dei piani urbanistici e territoriali vigenti e/o operanti in salvaguardia, fatto salvo in ogni caso il rispetto della dotazione dei parcheggi pertinenziali previsti dalla disciplina urbanistico comunale, nonchè della dotazione di opere di urbanizzazione primaria e/o secondaria per il soddisfacimento degli standard urbanistici necessari da regolare in apposito atto convenzionale da allegare alla DIA obbligatoria e contenente gli impegni del soggetto attuatore, nonchè le modalità, i termini per l'esecuzione delle opere non oltre quelli di validità della DIA obbligatoria e le garanzie per la loro realizzazione. In tale ipotesi l'efficacia della DIA obbligatoria resta sospesa fino all'avvenuta stipulazione con il Comune dell'atto convenzionale. 3. Negli insediamenti industriali esistenti su lotti di estensione superiore a 30.000 metri quadrati possono essere assentiti, con le modalità procedurali di cui al comma 2 e nel rispetto delle condizioni previste ai commi 1 e 2, interventi edilizi di ampliamento delle costruzioni esistenti fino al 20 per cento della superficie coperta finalizzati allo sviluppo dell'attività produttiva. 4. La destinazione d'uso urbanistica degli edifici oggetto degli interventi di cui ai commi 1, 2 e 3 aventi ad oggetto attività artigianali, industriali, agricole, agrituristiche e commerciali deve essere mantenuta per venti anni sulla base dell'atto convenzionale da allegare alla DIA obbligatoria e da trascrivere nei registri immobiliari entro la data di ultimazione dei lavori, pena l'inefficacia della DIA; per gli interventi di ampliamento aventi ad oggetto alberghi tradizionali, strutture turistico ricettive e strutture socio-assistenziali il vincolo di destinazione d'uso urbanistica deve essere mantenuto per venti anni con le stesse modalità indicate in precedenza. Art. 13 Sanzioni 1. Fatta salva l'applicazione delle sanzioni penali previste dalle specifiche normative nelle diverse materie e dall'art. 19, comma 6, della l. 241/1990 e successive modificazioni ed integrazioni, l'esecuzione di interventi urbanistico-edilizi in violazione delle disposizioni di cui agli articoli 7, 8, 9 e 10 della presente legge od in difformità dalla SCIA o dal titolo abilitativo formatosi è assoggettata alle sanzioni amministrative stabilite dalle vigenti normative di settore interessate. Art. 14 Modifiche all'art. 5 della legge regionale 12 marzo 2003, n. 9 (Procedure per l'approvazione regionale dei Piani regolatori portuali e dei progetti di interventi negli ambiti portuali) 1. Al comma 2 dell'art. 5 della legge regionale 9/2003 le parole: "ed è richiesto il consenso unanime di tutti gli Enti territoriali partecipanti" sono sostituite dalle seguenti: "e nel caso di dissensi manifestati in conferenza di servizi trovano applicazione le disposizioni di cui agli articoli 31 e 32 della legge regionale 6 giugno 2008, n. 16 (Disciplina dell'attività edilizia) e successive modificazioni ed integrazioni". Art. 15 Norme transitorie 1. La Giunta regionale istituisce il tavolo di coordinamento regionale della rete degli SUAP di cui all'art. 5 entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge. 2. Le disposizioni della presente legge si applicano, in quanto più favorevoli e su richiesta dell'interessato, anche nei confronti delle istanze presentate ai sensi del Capo VI della legge regionale 24 marzo 1999, n. 9 (Attribuzione agli enti locali e disciplina generale dei compiti e delle funzioni amministrative conferite alla Regione dal d.lgs. 112/1998 nel settore "sviluppo economico e attività produttive" e nelle materie "istruzione scolastica" e "formazione professionale") il cui procedimento alla data di entrata in vigore della presente legge non sia ancora giunto a conclusione. Art. 16 Abrogazione di norme 1. Sono abrogate le seguenti disposizioni: a) i Capi V e VI della legge regionale 24 marzo 1999, n. 9 (Attribuzione agli enti locali e disciplina generale dei compiti e delle funzioni amministrative conferite alla Regione dal d.lgs. 112/1998 nel settore "sviluppo economico e attività produttive" e nelle materie "istruzione scolastica" e "formazione professionale"). b) l'art. 1 della legge regionale 6 agosto 2001, n. 27 (Modifiche alla legge regionale 24 marzo 1999, n. 9 (Attribuzione agli enti locali e disciplina generale dei compiti e delle funzioni amministrative conferite alla Regione dal d.lgs. 112/1998 nel settore "sviluppo economico e attività produttive" e nelle materie "istruzione scolastica" e "formazione professionale")). 2. È, inoltre, abrogata ogni altra disposizione incompatibile con le norme della presente legge. Art. 17 Norma finanziaria 1. Agli oneri derivanti dall'attuazione dell'art. 4 della presente legge, si provvede, ai sensi della l.r. 13/2011, con gli stanziamenti iscritti nello stato di previsione della spesa del bilancio, all'U.P.B. 18.204 "Spese per il sistema informativo regionale". 2. Agli oneri per gli esercizi successivi si provvede con legge di bilancio. La presente legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino ufficiale della Regione. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e farla osservare come legge della Regione Liguria. Genova, 5 aprile 2012 Burlando (Omissis).
Contratti
2009
AVVISI E BANDI DI GARA
COMUNI, ENTI LOCALI E CONSORZI DI COMUNI
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 8 del 19-1-2009
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2009-01-19&atto.codiceRedazionale=T-09BFF502
COMUNE DI ROTTOFRENO (Provincia di Piacenza)
Piazza G. Marconi n. 2 - 29010 Rottofreno (PC) Tel. 0523.780316 - Fax 0523.781929 www.comune.rottofreno.pc.it Codice Fiscale: 00228700332
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.8 del 19-1-2009)
Prot. n. 296 del 15/01/09 Albo Pretorio n. 31 in pubblicazione dal 19/01/09 - BANDO DI GARA PER PROCEDURA APERTA: OGGETTO: REALIZZAZIONE DELLA NUOVA SCUOLA ELEMENTARE DI SAN NICOLÒ A TREBBIA - I LOTTO. Determinazione del Responsabile del Settore Lavori Pubblici n. 837 del 31/12/2008. CIG: 0261365537 - CUP: E19H08000200004. 1. AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: Comune di Rottofreno (PC), Piazza G. Marconi, 2, 29010 Rottofreno (PC) - Tel. 0523.780316, Fax 0523.781929. Per informazioni di natura tecnica e amministrativa: SETTORE LAVORI PUBBLICI - Tel. 0523.780351 (Geom. Bertoncini Luigi), Tel. 0523.780360 (Geom. Marenghi Gianluca). 2. NORME DI GARA: le regole della gara sono contenute nel presente bando e specificate nel Disciplinare di Gara pubblicato sul sito internet www.comune.rottofreno.pc.it ed acquisibile con le modalità di cui al punto 10. 3. DENOMINAZIONE CONFERITA ALL'APPALTO DALL'AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: procedura aperta per la realizzazione del I Lotto dei lavori di costruzione della nuova scuola elementare di San Nicolò a Trebbia di Rottofreno (PC) e la loro successiva acquisizione in locazione finanziaria da parte del Comune di Rottofreno, congiunta al trasferimento di beni immobili. 4. BREVE DESCRIZIONE: La presente gara è indetta a sensi del combinato disposto cui art. 160/bis e all'art. 53 c. 6 e seguenti del D.Lgs. 163/06 e s.m.i. 5. PROCEDURA AGGIUDICAZIONE: Procedura aperta con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa ai sensi art. 83 D.Lgs 163/06 secondo i parametri dettagliati nelle norme di gara secondo il seguente ordine decrescente: A) OFFERTA TECNICA: PUNTEGGIO MASSIMO 60 B) OFFERTA ECONOMICA: PUNTEGGIO MASSIMO 40; Il punteggio definitivo per ciascun concorrente, avuto presente che il punteggio massimo è complessivamente 100, sarà calcolato come somma dei singoli punteggi ottenuti nei punti indicati al punto 10 del disciplinare di gara. Le offerte anomale verranno individuate secondo i criteri cui art. 86, c. 2, citato decreto. 6. LUOGO ESECUZIONE E CARATTERISTICHE GENERALI DELL'OPERA: Via Lampugnana in località San Nicolò a Trebbia di Rottofreno (PC), come meglio specificato nel capitolato speciale d'appalto. 7. IMPORTO DA FINANZIARE: Euro 3.704.000,00.= IVA inclusa di cui: a) per l'esecuzione dei lavori netti Euro 3.197.662,00.= di cui Euro 83.054,00.= per oneri per la sicurezza (D.Lgs. 494/96 e successive mm.ii.) non soggetti a ribasso d'asta. La categoria prevalente, dell'importo di Euro 2.398.105,00.= IVA esclusa è rappresentata dalla categoria "OG 1: EDIFICI CIVILI ED INDUSTRIALI" riconducibile alla corrispondente definizione prevista dal Regolamento approvato con DPR 34/2000. L'appalto prevede anche le seguenti lavorazioni: - "OG 3: STRADE" riconducibile alla corrispondente definizione prevista dal DPR 34/2000, per l'importo di Euro 119.802,00.= I.V.A. esclusa (lavorazione - subappaltabile); - "OS 3: IMPIANTI IDRICO-SANITARIO" riconducibile alla corrispondente definizione prevista dal DPR 34/2000, per l'importo di Euro 87.642,00.= IVA esclusa (lavorazione scorporabile - subappaltabile);"OS 28: IMPIANTO TERMICI E DI CONDIZIONAMENTO" riconducibile alla corrispondente definizione prevista dal DPR 25/01/2000 n. 34, per l'importo di Euro 259.404,00.= IVA esclusa (lavorazione scorporabile - subappaltabile);"OS 30:IMPIANTI ELETTRICI" riconducibile alla corrispondente definizione prevista dal DPR 34/2000, per l'importo di Euro 249.655,00.= IVA esclusa (lavorazione scorporabile - subappaltabile). Il concorrente deve essere in possesso dell'attestazione di qualificazione nella categoria prevalente OG 1 per la classifica minima IV, attestazione che è rilasciata da una S.O.A. di cui al DPR 34/2000 regolarmente autorizzata ed in corso di validità. b) Per somme a disposizione netti Euro 158.317,80.= non soggetti a ribasso d'asta. c) Per I.V.A. netti Euro 348.020,20.= non soggetti a ribasso d'asta. 8. TERMINE PER L'ESECUZIONE: il tempo utile per dare compiuti i lavori è fissato in 425 (quattrocentoventicinque) giorni naturali, successivi e continui decorrenti dalla data del verbale di consegna. 9. DURATA APPALTO: la durata del contratto di leasing è fissata in 20 (venti) anni dalla consegna del bene all'utilizzatore previo collaudo definitivo. 10. MODALITÀ PER OTTENIMENTO DOCUMENTI DI GARA: il "Disciplinare di Gara" e gli elaborati tecnici di progetto sono consultabili presso il Settore Lavori Pubblici comunale, Via XXV Aprile, 49, località San Nicolò a Trebbia di Rottofreno (PC), tutte le mattine dalle ore 11 alle ore 13 (escluso i festivi) e il presente bando e le norme sono pure visionabili su internet al sito www.comune.rottofreno.pc.it. 11. ACQUISTO ELABORATI: è possibile acquistarne una copia degli elaborati, a spese della Ditta Concorrente, fino al giorno precedente il termine di presentazione delle offerte, presso la seguente copisteria: GIORGIO NAGEL & C. S.N.C., con sede in Via Campagna n. 115 a Piacenza (PC), Tel. 0523.325919, Fax 0523.339377, e-mail: giorgio@nagel-pc.it, presso la quale sono depositati tutti gli elaborati progettuali. 12. SOPRALLUOGO: la ditta dovrà effettuare, a pena di esclusione, accurata visita del luogo in cui si svolgeranno i lavori, con le modalità previste dal "Disciplinare di Gara". 13. TERMINE DI RICEZIONE DELLE OFFERTE E INDIRIZZO AL QUALE INOLTRARLE: i concorrenti dovranno fare pervenire al Comune di Rottofreno, Piazza G. Marconi, 2, 29010 Rottofreno (PC), per posta o a mano, purchè entro il termine perentorio delle ore 12 del giorno lunedì 16/02/09 un plico sigillato indicante gli estremi della gara e contenente quanto previsto dal "Disciplinare di Gara". 14. DATA, ORA E LUOGO DELLA GARA: la Gara verrà celebrata il giorno mercoledì 18/02/09 alle ore 9,30, presso il Settore Lavori Pubblici comunale, Via XXV Aprile n. 49, località San Nicolò a Trebbia di Rottofreno (PC), con le modalità previste dal "Disciplinare di Gara". 15. PERSONE AMMESSE AD ASSISTERE ALL'APERTURA DELLE OFFERTE: alle sedute per l'ammissione alla gara e per l'attribuzione del punteggio all'offerta economica, sono ammessi i legali rappresentanti delle imprese concorrenti oppure i soggetti, uno per ogni concorrente, muniti di apposita delega conferita dai legali rappresentanti stessi. 16. CAUZIONI E GARANZIE: dovrà essere costituita, a pena d'esclusione, una cauzione provvisoria pari ad Euro 67.119,60 ai sensi art. 75 c. 1 D.Lgs 163/06, con le modalità specificate nel suddetto "Disciplinare di Gara". Saranno altresì richieste le altre garanzie e coperture assicurative previste dall'art. 33 del capitolato speciale d'appalto. Ai sensi dell'art. 103 del DPR 554/99, ai fini della stipulazione della polizza di assicurazione per danni di esecuzione si precisa che la somma assicurata dovrà essere pari a Euro 1.000.000.=. Il massimale per l'assicurazione contro la responsabilità civile verso terzi è stabilito in Euro 500.000.=. 17. FINANZIAMENTO E PAGAMENTO: l'opera verrà finanziata a mezzo di locazione finanziaria, ai sensi art. 160bis D.Lgs. 163/06, con pagamento dei canoni di leasing con risorse dell'Ente a mezzo mandati, con le modalità di cui al punto 8.1 del contratto di leasing. L'appalto è congiunto alla vendita dei beni immobili di proprietà del Comune di Rottofreno, indicati nel disciplinare di gara. 18. SOGGETTI AMMESSI: possono partecipare i concorrenti: - di cui all'art. 34 e seguenti del D.Lgs. 163/06, nonchè i concorrenti con sede in altri stati membri dell'Unione Europea alle condizioni cui art. 3, c. 7 DPR 34/2000; - Associazioni Temporanee di Imprese - ATI, costituite o costituende ex art. 160bis D.Lgs. 163/2006, composte da uno o più soggetti finanziatori che, in possesso dei requisiti richiesti dal bando, finanzieranno i lavori, e da uno o più soggetti costruttori che, in possesso dei requisiti richiesti dal bando, eseguiranno le opere. Soggetti finanziatori possono essere banche iscritte all'albo di cui all'art. 13 del D.Lgs. 385/1993; soggetti appartenenti ai gruppi creditizi iscritti all'albo di cui all'art. 64 del D.Lgs. 385/1993; soggetti operanti in ambito finanziario iscritti nell'elenco generale cui art. 106 D.Lgs. 385/1993. 19. LINGUA: tutti documenti, dichiarazioni ed offerta presentati devono essere redatti in lingua italiana o corredati da traduzione giurata. 20. OPZIONI: riscatto fine locazione finanziaria: l'Amministrazione Aggiudicatrice comunicherà la propria intenzione di riscattare le opere con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla scadenza del leasing. 21. REQUISITI DI ORDINE GENERALE, DI CARATTERE ECONOMICO FINANZIARIO E TECNICO ORGANIZZATIVO: vedi "Disciplinare di Gara". 22. PERIODO DI TEMPO DURANTE IL QUALE L'OFFERENTE È VINCOLATA ALLA PROPRIA OFFERTA: l'offerente è vincolato alla propria offerta per un periodo di 180 (centottanta) gg. 23. SUBAPPALTO: l'impresa dovrà inoltre indicare i lavori o le parti di opera che intende subappaltare o concedere in cottimo a norma dell'art. 118 D.Lgs. 163/06. È fatto obbligo ai soggetti aggiudicatari di trasmettere, entro venti giorni dalla data di ciascun pagamento effettuato nei loro confronti, copia delle fatture debitamente quietanziate relative ai pagamenti corrisposti al subappaltatore, con l'indicazione delle ritenute di garanzia effettuate. 24. AGGIUDICAZIONE: si procederà all'aggiudicazione anche nel caso sia stata presentata una sola offerta valida. Nel caso di offerte uguali si procederà mediante sorteggio. 25. CERTIFICAZIONI, DICHIARAZIONI E DOCUMENTAZIONI: per partecipare al presente incanto dovranno essere presentate tutte le certificazioni, dichiarazioni e documentazioni previste dal "Disciplinare di Gara", con le modalità ivi descritte. 26. ALTRE INFORMAZIONI:dovranno osservarsi, a pena di esclusione, le indicazioni di cui al "Disciplinare di Gara". Le offerte per la partecipazione alla gara (le cui modalità di compilazione e presentazione sono specificate nel disciplinare) possono avere ad oggetto, alternativamente:a) il prezzo offerto per l'acquisizione dei "beni immobili" (c.d. "offerta separata" per l'acquisizione dei "beni immobili"); b) il prezzo richiesto per l'appalto (c.d. "offerta separata" per l'esecuzione dell'appalto di locazione finanziaria);c) il prezzo di acquisizione dei "beni immobili" congiuntamente al prezzo di appalto (c.d. "offerta congiunta" per l'acquisizione dei "beni immobili" e per l'esecuzione dell'appalto). I plichi contenenti le offerte per la partecipazione alla presente gara devono al loro esterno indicare, a "pena di esclusione" a quale delle tre ipotesi sopra specificate l'offerta fa riferimento. Nessun concorrente può presentare più offerte. Il Responsabile del Procedimento, a sensi art. 83 c. 4 DPR 554/99, dichiara la gara deserta, qualora nessuna delle offerte pervenute abbia ad oggetto l'acquisto dei beni. L'Amministrazione Aggiudicatrice, in subordine a quanto previsto dall'art. 160bis D.Lgs. 163/06, si riserva la facoltà di applicare le disposizioni cui art. 140, D.Lgs. 163/06. I dati raccolti saranno trattati, ai sensi D.Lgs. 196/03, esclusivamente nell'ambito della presente gara dando atto che la procedura di verifica delle autodichiarazioni presentate potrà comportare il trattamento di dati giudiziari a norma del DPR 445/00; 27. RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO: geom. Luigi Bertoncini. Rottofreno, 15/01/2009 (in pubblicazione dal 19/01/2009) Il Responsabile Del Procedimento (Geom. Luigi Bertoncini) T-09BFF502 (A pagamento).
Serie Generale
1998
DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI
MINISTERO DEL TESORO, DEL BILANCIO E DELLA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
Serie Generale n. 159 del 10-7-1998
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1998-07-10&atto.codiceRedazionale=098A6028&elenco30giorni=false
MINISTERO DEL TESORO, DEL BILANCIO E DELLA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
DECRETO 11 maggio 1998
Impegno della somma complessiva di L. 615.940.900 a favore degli istituti mutuanti, per l'esercizio 1998, ai sensi della legge 30 dicembre 1991, n. 412. (GU Serie Generale n.159 del 10-07-1998)
IL DIRETTORE GENERALE del servizio per l'attuazione della programmazione economica Vista la legge 23 dicembre 1978, n. 833, istitutiva del Servizio sanitario nazionale; Visti, in particolare, gli articoli 50 e 51 - primo e secondo comma della citata legge n. 833/1978; Vista la legge 30 dicembre 1991, n. 412; Visto, in particolare, il comma 13 dell'art. 4 della legge n. 412/1991, con il quale, fra l'altro, le regioni a statuto ordinario sono autorizzate, per le esigenze di manutenzione straordinaria e per gli acquisti delle attrezzature sanitarie, in sostituzione di quelle obsolete, ad assumere mutui decennali - ad un tasso di interesse non superiore a quello massimo stabilito in applicazione dell'art. 13, comma 1, della legge 28 dicembre 1989, n. 415, convertito con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 1990, n. 38 - per un importo complessivo di lire 1.500 miliardi, ai cui oneri d'ammortamento, si provvede con quota parte del Fondo sanitario nazionale, parte di conto capitale, allo scopo vincolata; Visto il proprio decreto n. 012 del 6 maggio 1997 con il quale è stata impegnata la prima rata semestrale delle venti previste a favore dell'istituto mutuante Crediop per mutuo concesso alla regione Molise, ai sensi del citato art. 4, comma 13 della legge n. 412/1991; Vista la richiesta di versamento della terza rata semestrale con scadenza 30 giugno 1998, avanzata dal summenzionato istituto mutuante Crediop a favore della regione Molise; Ritenuto di dover impegnare, a favore dell'istituto mutuante sopracitato, la somma complessiva di L. 615.940.900; Vista la legge di bilancio 27 dicembre 1997, n. 453 per l'esercizio 1998; Decreta: Art. 1. La somma complessiva di L. 615.940.900 è impegnata, per il 1998, per le finalità esposte in premessa, a favore dell'istituto Crediop-Roma valuta 30 giugno 1998. Art. 2. È autorizzato il versamento di L. 615.940.900 a favore dell'istituto mutuante, con valuta 30 giugno 1998, di cui al precedente art. 1 del presente decreto. Art. 3. L'onere relativo graverà sul cap. 7430 dello stato di previsione della spesa del Ministero del tesoro, del bilancio e programmazione economica per il 1998. Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 11 maggio 1998 Il direttore generale: Bitetti
Contratti
2008
AVVISI E BANDI DI GARA
COMUNI, ENTI LOCALI E CONSORZI DI COMUNI
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 143 del 10-12-2008
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2008-12-10&atto.codiceRedazionale=T-08BFF11373
COMUNE DI BERGAMO DIREZIONE AFFARI ISTITUZIONALI AGENZIA CONTRATTI
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.143 del 10-12-2008)
PROCEDURA APERTA 1. ENTE APPALTANTE Comune di Bergamo - Agenzia Contratti - con sede in Piazza Matteotti 3, 24122 Bergamo, tel. 035.399064 fax 035 399302 indirizzo e-mail contratti@comune.bg.it. 2. OGGETTO DELL'APPALTO Oggetto dell'appalto è la fornitura di n. 1 minibus elettrico, chiavi in mano, per il servizio di trasporto persone all'interno del cimitero civico monumentale. Determinazione a contrarre n. 2127 Reg. Det. in data 15.09.2008. CIG N. 0247043A52 3. IMPORTO E TERMINI DI CONSEGNA L'importo presunto della fornitura è di Euro 110.000,00 (centodiecimila) IVA esclusa. La consegna dovrà avvenire entro 120 (centoventi) giorni naturali e consecutivi dalla data di ricevimento della conferma dell'ordine. 4. FORMA DELL'APPALTO L'aggiudicazione della fornitura avverrà in base al criterio del prezzo più basso, ai sensi dell'articolo 82, comma 2 lett. b) del D.Lgs 163/2006, vale a dire mediante ribasso percentuale sul prezzo a corpo posto a base di gara. Gli operatori economici offerenti saranno vincolati alla propria offerta per 180 giorni. Si procederà all'espletamento della gara anche qualora venga presentata una sola offerta,purchè valida Non sono ammesse offerte in aumento. In caso di gara deserta o di deposito di offerte non appropriate si procederà all'aggiudicazione mediante procedura negoziata ai sensi dell' art. 57 comma 2 lett. a) del D.Lgs n. 163/2006 e s.m.i.. 5 - CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E DI VERIFICA DELLE OFFERTE ANORMALMENTE BASSE. L'Amministrazione comunale appaltante valuterà la congruità delle offerte che superano la media determinata ai sensi dell'art. 86, comma 1 del D.Lgs 163/2006 e s.m.i. L'esclusione del 10% delle offerte di maggiore e minore ribasso è finalizzata esclusivamente alla determinazione della soglia di anomalia e non comporta la loro automatica esclusione dalla gara. Le offerte pertanto saranno corredate, sin dalla loro presentazione e con le modalità previste dal bando di gara, dalle giustificazioni relative alle seguenti voci di prezzo che concorrono a formare l'importo complessivo posto a base di gara: 1)Condizioni eccezionalmente favorevoli di cui dispone l'offerente per fornire il mezzo; 2)Rispetto delle norme vigenti in tema di sicurezza e condizioni di lavoro; 3)Costo del lavoro come determinato periodicamente in apposite tabelle dal ministro del lavoro e delle politiche sociali; 4)Ogni altro elemento di cui all'art. 87 comma 2° del D. Lgs 163/2006 e s.m.i.. L'Amministrazione comunale appaltante procederà, avvalendosi se del caso, di apposita Commissione tecnica, alla verifica delle offerte anomale ai sensi dell'articolo 87 del D.lgs.163/2006 e s.m.i. con il procedimento previsto al successivo articolo 88 del medesimo decreto. 6. CRITERI DI VERIFICA DELLE OFFERTE ANORMALMENTE BASSE L'Amministrazione comunale appaltante procederà alla verifica delle offerte ai sensi dell'articolo 87 del D.Lgs.163/2006 e s.m.i. con il procedimento previsto al successivo articolo 88 del medesimo decreto 7. LUOGO DI ESECUZIONE Comune di Bergamo 8. TERMINE ULTIMO PER IL RICEVIMENTO DELLE OFFERTE Il plico contenente l'offerta e la relativa documentazione, pena l'esclusione dalla gara, dovrà pervenire entro e non oltre le ore 12,30 del giorno 9 GENNAIO 2009 presso l'Ufficio Protocollo della Divisione Gestione Documentale del Comune di Bergamo - Piazza Matteotti n. 3. Il plico potrà anche essere spedito a rischio del concorrente, per mezzo della posta o di terze persone ed anche in tale caso il plico, per essere valido dovrà pervenire al su indicato ufficio in busta chiusa non più tardi del predetto giorno e ora. Il plico dovrà indicare all'esterno sia il nome dell'impresa offerente, in caso di associazione il nome di tutti i concorrenti associati, sia l'oggetto della gara. 9. DATA ORA E LUOGO DELL'APERTURA Comune di Bergamo, Piazza Matteotti n. 3 - 2° piano, il giorno 13 GENNAIO 2009 alle ore 9,15. Le operazioni di gara saranno pubbliche e pertanto chiunque è ammesso ad assistervi. 10. CAUZIONI E ALTRE FORME DI GARANZIA RICHIESTE: Cauzione provvisoria pari al 2% dell'importo del servizio - Euro 2.200,00 (duemiladuecento/00) - presentata, a pena di esclusione, con le modalità previste dall'art. 75 del D. Lgs. n. 163/2006 e s.m.i.. In caso di Associazione Temporanea d'Imprese, non ancora formalmente costituita, la suddetta cauzione, se prestata mediante polizza o fidejussione, dovrà risultare intestata a tutti i componenti dell'A.T.I. stessa con specificato espressamente mandanti e mandatari, pena l'esclusione dalla gara. L'aggiudicatario dovrà obbligatoriamente costituire, prima della firma del contratto, la cauzione definitiva ai sensi all'art. 113 del D.Lgs n. 163/2006 e s.m.i.. 11. MODALITÀ DI FINANZIAMENTO E PAGAMENTO L'appalto è finanziato direttamente dal Comune con mezzi di bilancio. Il pagamento del corrispettivo avverrà entro 90 giorni dal ricevimento della fattura, previa attestazione di regolarità delle prestazioni da parte del responsabile del servizio. Eventuali ritardi nei pagamenti dovuti all'espletamento di formalità amministrative, non daranno luogo ad alcuna maturazione di interessi. Le fatture devono essere intestate a "Comune di Bergamo - Direzione LL.PP. - via delle Canovine n. 23 - 24100 Bergamo. Le modalità di pagamento sono meglio specificate all'articolo 11) del capitolato speciale d'appalto. 12. SOGGETTI AMMESSI ALLA GARA Sono ammessi a partecipare alla procedura di affidamento i soggetti di cui all'art. 34 del D.Lgs. 163/2006 e s.m.i., nonchè concorrenti con sede in altri Stati alle condizioni di cui all'art. 47 del medesimo Decreto Legislativo. È fatto divieto ai concorrenti di partecipare alla gara in più di un'associazione temporanea o consorzio ovvero partecipare alla gara anche in forma individuale qualora abbiano partecipato alla gara medesima in associazione o consorzio. 13. AVVALIMENTO I concorrenti, singoli consorziati o raggruppati ai sensi dell'art. 34 del D.Lgs. 16372006 e s.m.i potranno soddisfare la richiesta relativa al possesso dei requisiti di carattere economico, finanziario, tecnico, organizzativo, avvalendosi dei requisiti di altro soggetto, presentando, tutto quanto previsto all'art.49, comma 2) del predetto decreto. L'inadempimento alle prescrizioni di cui al precedente capoverso e a quanto generalmente contenuto nel citato art. 49 del suddetto decreto comporta l'esclusione dalla gara. 14. RAGGRUPPAMENTI TEMPORANEI D'IMPRESA Per le associazioni temporanee di impresa di tipo orizzontale e verticale e dei consorzi ordinari il possesso dei requisiti economico-finanziari e tecnico organizzativi è disciplinato dall'art. 37 del D.Lgs 163/2006 e s.m.i.. La partecipazione dei consorzi stabili resta subordinata a pena di esclusione alla disciplina dettata dall'art. 36 del D.Lgs 163/2006 e s.m.i. A pena di esclusione, alla documentazione richiesta per la partecipazione alla gara dovrà altresì essere allegata dichiarazione contenente l'impegno, sottoscritta da tutte le imprese che intendono riunirsi in associazione, che in caso di aggiudicazione le stesse conferiranno mandato collettivo speciale ad una di esse, espressamente indicata, quale capogruppo; nella dichiarazione dovrà inoltre essere espressamente specificata la parte o la percentuale di fornitura che verrà eseguita dalle singole imprese. Tale richiesta è motivata dalla necessità di una puntuale verifica del possesso dei requisiti in capo ad ogni singola impresa. 15. MODALITÀ DI PRESENTAZIONE DELL'OFFERTA E DOCUMENTAZIONE PER LA PARTECIPAZIONE ALLA GARA Le ditte che intendono partecipare alla procedura aperta dovranno presentare entro il termine indicato al punto 8) del bando di gara una busta, controfirmata sui lembi di chiusura, riportante all'esterno la ragione sociale della società e l'oggetto della gara, contenente tre plichi come di seguito distinti: PLICO N. 1, recante all'esterno la dicitura "documentazione", contenente : A) DICHIARAZIONE SOTTOSCRITTA DAL LEGALE RAPPRESENTANTE DELLA DITTA E CORREDATA DA FOTOCOPIA DI VALIDO DOCUMENTO D'IDENTITÀ DEL SOTTOSCRITTORE, CON LA QUALE SI ATTESTA: - di non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione coatta, di concordato preventivo e di non avere in corso procedimenti per la dichiarazione di una delle predette situazioni; - di essere iscritta al Registro delle Imprese (specificare numero e sede di iscrizione) per un'attività corrispondente a quella del presente appalto, e che le persone designate a rappresentare ed impegnare legalmente l'impresa sono: nome e cognome data e luogo di nascita carica .............................................................. ............ .............................................................. ............ .............................................................. ............ - che non è mai stata pronunciata una condanna con sentenza passata in giudicato a carico dei legali rappresentanti e degli Amministratori muniti di poteri (in caso contrario specificare nominativo ed estremi dettagliati della condanna); - che nei suoi confronti e nei confronti di alcuno dei soci e degli altri amministratori muniti di poteri di rappresentanza non è pendente alcun procedimento per l'applicazione di una delle misure di prevenzione di cui all'art. 3 della legge 27 dicembre1956 n. 1423 o di una della cause ostative previste dall'articolo 10 della Legge 31.5.1965 n. 575 e che negli ultimi cinque anni, non vi è stata estensione nei suoi confronti e degli altri soggetti sopra contemplati dei divieti derivanti dalla irrogazione della sorveglianza speciale nei riguardi di un proprio convivente; - che nei confronti suoi e dei soggetti di cui sopra non è stata pronunciata sentenza di condanna passata in giudicato, oppure emesso decreto Penale di condanna divenuto irrevocabile oppure sentenza di applicazione della pena su richiesta ai sensi dell'art. 444 del codice di procedura penale, neppure per reati gravi in danno dello Stato o della Comunità che incidono sull'affidabilità morale e professionale; - che nei confronti suoi e dei soggetti di cui sopra non sono state pronunciate sentenze di condanna passate in giudicato per alcuno dei reati di cui all'art. 38 comma 1 lettera c) del D.Lgs. 163/06 s.m.i. e neppure condanne per le quali tali soggetti abbiano beneficiato della non menzione. Si ricorda che le cause di esclusione prevista al comma 1 lettera c) del predetto art. 38 del d.Lgs. n. 163/2006 e s.m.i. opera anche nei confronti dei soggetti cessati dalla carica nel triennio antecedente alla data di pubblicazione del presente bando, qualora l'impresa non dimostri di avere adottato atti o misure di completa dissociazione dalla condotta penalmente sanzionata; resta salva in ogni caso l'applicazione dell'art. 178 del codice penale e dell'art. 445, comma 2, del codice di procedura penale. Nel caso i soggetti dI cui sopra abbiano riportato qualsiasi condanna con sentenza passata in giudicato, o patteggiato la pena ai sensi dell'art. 444 del C.P.P., essa dovrà essere chiaramente esplicitata; - che nei confronti suoi e dei soggetti di cui sopra non esiste nessuna delle cause di esclusione previste dall'art. 38 comma 1 lettere d), e), f), g) h), i) ed m); - di essere in regola con le norme della Legge n. 68/1999 sul diritto al lavoro dei disabili, nonchè di aver ottemperato alle norme di cui alla suddetta legge e che l'ente competente per il rilascio della relativa certificazione è .................... con sede in .........Via....... Tel. ....e fax............. ; - di avere tenuto conto nell'offerta degli obblighi relativi alle norme in materia di sicurezza e di previdenza ed assistenza nel luogo di esecuzione del servizio e di avere effettuato verifica della disponibilità della mano d'opera necessaria per l'esecuzione della fornitura, nonchè della disponibilità di attrezzature adeguate all'entità ed alla tipologia dell'appalto; - di accettare, senza condizione o riserva alcuna, tutte le norme e disposizioni contenute nel bando di gara e nel capitolato speciale d'appalto,; - di avere tenuto conto, nel formulare la propria offerta, di eventuali maggiorazioni per lievitazione dei prezzi che dovessero intervenire durante l'esecuzione dell'appalto, rinunciando fin d'ora a qualsiasi azione o eccezione in merito; - di essere in regola con l'assolvimento degli obblighi contributivi previsti dalle leggi e dai contratti di lavoro; - di essere a perfetta conoscenza di quanto contenuto all'art. 38 comma 3) e 3 bis del D.lgs 163/2006 e s.m.i. con particolare riferimento alla certificazione di regolarità contributiva da presentare in caso di aggiudicazione; - che non esiste alcuna forma di controllo, come controllante o controllato, con le altre imprese partecipanti alla gara con riferimento all'art. 2359 del codice civile; - di non avere in comune con altre imprese partecipanti alla gara titolare e/o amministratori o procuratori con poteri di rappresentanza; - di essere a piena e perfetta conoscenza di quanto in particolare previsto dal capitolato speciale d'appalto agli articoli: - 2) Oggetto dell'appalto; - 6) Presentazione delle offerte; - che la durata della garanzia integrale del mezzo è di mesi................... (non può essere inferiore a a 24 mesi); - che l'ubicazione dell'officina autorizzata per la garanzia e l'assistenza del mezzo avrà una distanza non superiore ai 15 Km dalla sede comunale; - che Il fatturato globale d'impresa realizzato negli ultimi 3 esercizi finanziari è il seguente: anno 2005........................... anno 2006 .......................... anno 2007 .......................... Si precisa che il fatturato globale riferito a ciascun anno del triennio sopra indicato deve essere almeno pari a Euro 60.000,00; - che le principali forniture analoghe a quelli oggetto della presente procedura di affidamento, effettuate negli ultimi tre anni, con l'indicazione degli importi, delle date, dei destinatari pubblici delle forniture stesse sono le seguenti: .............................................................. ......... .............................................................. ......... .............................................................. ......... L'importo dovrà essere non inferiore a Euro 40.000,00 annui - che quanto espresso è vero e documentabile su richiesta delle amministrazioni competenti ovvero è accertabile, per le dichiarazioni sostitutive di certificazione, ai sensi dell'art. 43 del citato D.P.R. n. 445 del 2000; - di essere a conoscenza che sui dati dichiarati potranno essere effettuati controlli ai sensi dell'art. 71 del D.P.R. n. 445 del 2000; - di volere subappaltare, ai sensi dell'art. 118 del D.l.vo 163/2006 le seguenti parti della fornitura oggetto di affidamento (indicare espressamente le forniture che si intendono subappaltare): .............................................................. ........ .............................................................. ........ .............................................................. ........ La mancata o incompleta dichiarazione come sopra specificata comporterà la non ammissione alla gara. IN CASO DI RAGGRUPPAMENTI DI IMPRESE LA DICHIARAZIONE DI CUI SOPRA DOVRÀ ESSERE PRESENTATA DA OGNI SINGOLA IMPRESA. Si ricordano le responsabilità civili e penali cui si può incorrere in caso di falsa dichiarazione. B) RELAZIONE DESCRITTIVA DELLE CARATTERISTICHE TECNICHE, CON INDICAZIONE DEI REQUISITI MINIMI RICHIESTI AL PUNTO 2) DEL CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO; C) CATOLOGHI O DEPLIANTS CON FOTOGRAFIE IILLUSTRATIVE DEL PRODOTTO OFFERTO; D) CAUZIONE PROVVISORIA CON LE MODALITÀ E L'IMPORTO PREVISTO AL PUNTO 10) DEL PRESENTE BANDO, PLICO N. 2 idoneamente sigillato, non trasparente recante all'esterno la dicitura "OFFERTA ECONOMICA" contenente: L'OFFERTA, redatta in lingua italiana senza condizioni e riserve su carta legale, dovrà esplicitamente contenere l'indicazione, in cifre e in lettere, del ribasso percentuale offerto, in ribasso sull'importo a base di gara, ed essere sottoscritta per esteso dal titolare o legale rappresentante dell'Impresa e corredata dal numero di codice fiscale dell'impresa. In caso di discordanza tra la percentuale indicata in cifre e quella indicata in lettere, è valida l'indicazione più vantaggiosa per l'Amministrazione. Nel caso di offerta presentata da associazioni di imprese, la stessa dovrà essere sottoscritta da tutte le imprese che intendano associarsi. TALE OFFERTA DEVE ESSERE CHIUSA IN APPOSITA BUSTA, NON TRASPARENTE SIGILLATA, NELLA QUALE DEVONO ESSERE INSERITE, A PENA DI ESCLUSIONE, LE GIUSTIFICAZIONI RELATIVE ALLE VOCI RIPORTATE AL PUNTO 5) DEL PRESENTE BANDO E POTRANNO ESSERE REDATTE SERVENDOSI DEL MODELLO ALLEGATO. Pena l'esclusione dalla gara, non sono ammesse offerte in aumento sull'importo posto a base di gara. 17. CAUSE DI ESCLUSIONE Non saranno ammesse alla gara le offerte nel caso in cui manchi o risulti incompleto o irregolare alcuno dei documenti richiesti, nonchè le offerte delle Ditte a carico delle quali sussisterà una delle cause di esclusione dalle gare per l'affidamento di appalti pubblici. Parimenti determina l'esclusione della gara il fatto che le offerte non siano contenute nell'apposita busta interna idoneamente sigillata e non trasparente. 18. ALTRE INFORMAZIONI Non possono partecipare alla gara imprese che si trovino fra di loro in una delle situazioni di controllo di cui all'articolo 2359 del Codice Civile. Non sono ammesse varianti. L'Amministrazione Comunale si riserva la facoltà di procedere alla verifica dei requisiti di carattere generale previsti per la partecipazione, richiedendo idonea documentazione. L'esito della gara verrà pubblicato, ad evvenuta aggiudicazione definitiva o decorsi i 30 gg. dalla gara, sul sito www.comune.bergamo.it link: gare ed appalti. 19. AVVERTENZE PER L'AGGIUDICATARIO L'aggiudicatario dovrà, inoltre, presentare entro 20 giorni dalla richiesta la documentazione necessaria per la firma del successivo contratto, ivi compresa la cauzione definitiva Qualora la documentazione prescritta non dovesse pervenire entro il termine sopra stabilito ed il contratto non venisse stipulato entro il termine previsto dall'Amministrazione per ritardi imputabili all'aggiudicatario, il Comune potrà dichiarare la decadenza dall'aggiudicazione, facendo carico all'aggiudicatario decaduto tutti i danni conseguenti, e potrà aggiudicare l'appalto al concorrente che segue nella graduatoria. 20. SUBAPPALTO Ai fini del subappalto troveranno applicazione le norme di cui all'art. 118 del D.Lgs 163/2006 e s.m.i.. In caso di subappalto, l'aggiudicataria dovrà trasmettere al Responsabile del Procedimento, entro 20 giorni da ciascun pagamento nei suoi confronti, copia delle fatture quietanzate relative ai pagamenti corrisposti dalla stessa aggiudicataria al subappaltatore o cottimista, con l'indicazione delle ritenute di garanzia effettuate. 21. PROCEDURE DI AFFIDAMENTO IN CASO DI FALLIMENTO DELL'ESECUTORE O RISOLUZIONE DEL CONTRATTO PER GRAVE INADEMPIMENTO DELL'ESECUTORE Si applica integralmente l'art. 140 del D.Lgs n. 163/2006 e s.m.i. 22. TRATTAMENTO DATI Ai sensi dell'art. 11 del D. Lgs. N. 196/2003, si precisa che il trattamento dei dati personali sarà improntato a liceità e correttezza nella piena tutela dei diritti dei concorrenti e della loro riservatezza; il trattamento dei dati ha finalità di consentire l'accertamento dell'idoneità dei concorrenti a partecipare alla procedura di affidamento della fornitura di cui trattasi. 23. RINVIO AD ALTRE NORME L'appalto è soggetto alla piena ed esatta osservanza di tutte le condizioni stabilite nel contratto collettivo nazionale di lavoro in vigore per la categoria di cui trattasi. Per tutto quanto non previsto nel Capitolato Speciale d'Appalto, approvato con determinazione dirigenziale n. 2127 Reg. det. in data 15.09.2008, si fa riferimento alle disposizioni in materia contenute nel testo unico dell'ordinamento degli enti locali e nel decreto legislativo 163/2006 e s.m.i. Il responsabile del procedimento è l'arch. Giovanni Delzano (telef. 035/399540). Bergamo, lì 3 DICEMBRE 2008 Il Dirigente Avv. Erminia Renata Carbone T-08BFF11373 (A pagamento).
Serie Generale
2004
DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI
MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Serie Generale n. 108 del 10-5-2004
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2004-05-10&atto.codiceRedazionale=04A04943&elenco30giorni=false
MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
DECRETO 21 aprile 2004
Indicazione del prezzo medio ponderato dei buoni ordinari del Tesoro a centottantatre giorni, relativi all'emissione del 31 marzo 2004. (GU Serie Generale n.108 del 10-05-2004)
IL DIRETTORE GENERALE del Dipartimento del tesoro - ufficio vi Visto il decreto ministeriale 20 maggio 2003, con il quale sono state fissate le modalità di emissione dei buoni ordinari del Tesoro; Visto il proprio decreto del 23 marzo 2004 che ha disposto per il 31 marzo 2004 l'emissione dei buoni ordinari del Tesoro a centottantatre giorni senza l'indicazione del prezzo base di collocamento; Visto l'art. 4 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165; Ritenuto che in applicazione dell'art. 4 del menzionato decreto ministeriale 20 maggio 2003 occorre indicare con apposito decreto il prezzo risultante dall'asta relativa all'emissione dei buoni ordinari del Tesoro del 31 marzo 2004; Considerato che il prezzo di assegnazione del collocamento supplementare riservato agli operatori «specialisti in titoli di Stato» è pari al prezzo medio ponderato d'asta; Decreta: Per l'emissione dei buoni ordinari del Tesoro del 31 marzo 2004 il prezzo medio ponderato dei B.O.T. a centottantatre giorni è risultato pari a 99,081. La spesa per interessi, per l'emissione suddetta, comprensiva del relativo collocamento supplementare, gravante sul capitolo 2215 dello stato di previsione della spesa del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2004, ammonta a Euro 73.534.481,37 per i titoli a centottantatre giorni con scadenza 30 settembre 2004. A fronte delle predette spese viene assunto il relativo impegno. Il prezzo massimo accoglibile ed il prezzo minimo accoglibile per i B.O.T. a centottantatre giorni sono risultati pari, rispettivamente, a 99,206 ed a 98,586. Il presente decreto verrà inviato per il controllo all'Ufficio centrale del bilancio del Ministero dell'economia e delle finanze e sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 21 aprile 2004 p. Il direttore generale: Cannata
Parte Seconda
2014
Annunzi giudiziari e della Pubblica amministrazione
Eredita'
Parte Seconda n. 123 del 16-10-2014
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2014-10-16&atto.codiceRedazionale=TC14ABH12033
TRIBUNALE ORDINARIO DI TORINO
(GU Parte Seconda n.123 del 16-10-2014)
Eredità giacente di Visentini Tina Con decreto emesso in data 25 settembre 2014 il Giudice di Torino ha dichiarato giacente l'eredità morendo dimessa da Visentini Tina, nato a Oderzo il 15 novembre 1930 residente in vita in Torino e deceduto in Torino il 26 dicembre 2012 - R.G. 5278/2014. Curatore è stato nominato dott. Filippo Canale con studio in Pinerolo, p.zza Garibaldi, 6. Il funzionario giudiziario dott.ssa Carmela Gagliardi Il curatore dott. Filippo Canale TC14ABH12033
Parte Seconda
2015
Annunzi giudiziari e della Pubblica amministrazione
Eredita'
Parte Seconda n. 10 del 27-1-2015
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2015-01-27&atto.codiceRedazionale=TC15ABH816
TRIBUNALE ORDINARIO DI ROMA Ufficio successioni
(GU Parte Seconda n.10 del 27-1-2015)
Eredità giacente di Riga Filippo Il Giudice, con decreto in data 20 ottobre 2014 ha dichiarato giacente l'eredità d Riga Filippo nato a Avezzano (AQ) il 5 novembre 1929 deceduto a Roma il 24 novembre 2013. Curatore avvocato Chiara Defrancesco dom.to Roma, via Dei Gracchi n. 283. Il cancelliere C1 Carmela Mingrone TC15ABH816
Serie Generale
2009
SUPPLEMENTI ORDINARI
AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO
Serie Generale n. 193 del 21-8-2009
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2009-08-21&atto.codiceRedazionale=09A09473&elenco30giorni=false
AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO
COMUNICATO
Modificazione dell'autorizzazione all'immissione in commercio del medicinale «Clody» (09A09473) (GU Serie Generale n.193 del 21-08-2009 - Suppl. Ordinario n. 151)
Estratto determinazione A.I.C./N/V n. 1626 dell'8 luglio 2009 ----> Vedere comunicato a pag. 97 <----
Contratti
2023
AVVISI ESITI DI GARA
AVVISI ESITI DI GARA
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 148 del 27-12-2023
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2023-12-27&atto.codiceRedazionale=TX23BGA35306
BANCA D'ITALIA Eurosistema
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.148 del 27-12-2023)
Avviso di aggiudicazione di appalto - Acquisizione di subscription software Blackberry per il sistema di Mobile Device Management - CIG A0226D4F97 SEZIONE I: AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE I.1) Amministrazione aggiudicatrice: BANCA D'ITALIA - Via Nazionale, 91 - 00184 Roma - APP.AppaltiInformatici@bancaditalia.it - www.bancaditalia.it SEZIONE II: OGGETTO II.1.1) Denominazione: Acquisizione di subscription software Blackberry per il sistema di Mobile Device Management (CIG A0226D4F97) II.1.2) Codice CPV principale: 48422000 - Suite di pacchetti software II.2.5) Criteri di aggiudicazione: Criterio del minor prezzo. SEZIONE IV: PROCEDURA IV.1.1) Tipo di procedura: procedura competitiva nell'ambito del sistema Dinamico di Acquisizione della Pubblica Amministrazione (SDAPA) ai sensi dell'art. 32 comma 10 del Codice dei Contratti Pubblici IV.2.1) Pubblicazione precedente relativa alla stessa procedura: 2022/S 020-046174 SEZIONE V: AGGIUDICAZIONE DI APPALTO V.2.1) Data di conclusione del contratto d'appalto: 18.12.2023 V.2.2) Informazioni sulle offerte: Numero offerte pervenute: 2 V.2.3) Nome e indirizzo del contraente: VAR GROUP S.P.A. con sede legale in EMPOLI (FI), via Piovola n. 138, CAP 50053. V.2.4) Informazione sul valore del contratto d'appalto (IVA esclusa): € 263.762,46 oltre IVA. SEZIONE VI: ALTRE INFORMAZIONI VI.4.1) Organismo responsabile delle procedure di ricorso: T.A.R. del Lazio VI.4.3) Informazioni dettagliate sui termini di presentazione dei ricorsi: si rinvia all'art. 120 del D.lgs. 104/2010 VI.5) Data di spedizione del presente avviso: 20/12/2023. p. Delega del direttore generale - Il titolare della Div. P.G. Paolo Piccolo TX23BGA35306
Contratti
2015
AVVISI ESITI DI GARA
AVVISI ESITI DI GARA
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 47 del 22-4-2015
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2015-04-22&atto.codiceRedazionale=TX15BGA418
ISTITUTO POLIGRAFICO E ZECCA DELLO STATO S.P.A.
Sede: via Salaria 1027, 00138 Roma (RM), Italia Codice Fiscale: 00399810589 Partita IVA: 00880711007
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.47 del 22-4-2015)
Fornitura di patch olografiche e kinegrammi per la Direzione Officina Carte Valori e Produzioni Tradizionali. Italia-Roma: stampati non falsificabili 2015/S 070-124499 Avviso di aggiudicazione di appalto Forniture Direttiva 2004/18/CE Sezione I: Amministrazione aggiudicatrice I.1) Denominazione, indirizzi e punti di contatto Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato SpA Via Salaria 1027 Punti di contatto: pubblicazioniacquisti@ipzs.it All'attenzione di: avv. Alessio Alfonso Chimenti 00138 Roma ITALIA Posta elettronica: pubblicazioniacquisti@ipzs.it Fax: +39 0685082517 Indirizzi internet: Indirizzo generale dell'amministrazione aggiudicatrice: www.ipzs.it I.2) Tipo di amministrazione aggiudicatrice Organismo di diritto pubblico I.3) Principali settori di attività Servizi generali delle amministrazioni pubbliche I.4) Concessione di un appalto a nome di altre amministrazioni aggiudicatrici L'amministrazione aggiudicatrice acquista per conto di altre amministrazioni aggiudicatrici: no Sezione II: Oggetto dell'appalto II.1) Descrizione II.1.1) Denominazione conferita all'appalto Fornitura di patch olografiche e kinegrammi per la Direzione Officina Carte Valori e Produzioni Tradizionali. II.1.2) Tipo di appalto e luogo di consegna o di esecuzione Forniture Acquisto Luogo principale di esecuzione dei lavori, di consegna delle forniture o di prestazione dei servizi: Stabilimento OCV Via di Villa Spada 50 - 00138 Roma. Codice NUTS ITE43 II.1.3) Informazioni sull'accordo quadro o il sistema dinamico di acquisizione (SDA) II.1.4) Breve descrizione dell'appalto o degli acquisti Fornitura di patch olografiche e kinegrammi per la Direzione Officina Carte Valori e Produzioni Tradizionali. II.1.5) Vocabolario comune per gli appalti (CPV) 22450000 II.1.6) Informazioni relative all'accordo sugli appalti pubblici (AAP) II.2) Valore finale totale degli appalti II.2.1) Valore finale totale degli appalti Valore: 308 090 CHF IVA esclusa Sezione IV: Procedura IV.1) Tipo di procedura IV.1.1) Tipo di procedura Negoziata senza indizione di gara Motivazione della decisione di aggiudicare l'appalto senza la previa pubblicazione di un bando di gara nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (GUUE): Direttiva 2004/18/CE 1) Motivazione della scelta della procedura negoziata senza la previa pubblicazione di un bando di gara nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, conformemente alla direttiva 2004/18/CE I lavori/le merci/i servizi possono essere forniti unicamente da un determinato offerente per ragioni che sono: tecniche IV.2) Criteri di aggiudicazione IV.2.1) Criteri di aggiudicazione IV.2.2) Informazioni sull'asta elettronica IV.3) Informazioni di carattere amministrativo IV.3.1) Numero di riferimento attribuito al dossier dall'amministrazione aggiudicatrice 5983540 IV.3.2) Pubblicazioni precedenti relative allo stesso appalto no Sezione V: Aggiudicazione dell'appalto Appalto n.: 1 Lotto n.: 1 - Denominazione: Fornitura di patch olografiche e kinegrammi per la Direzione Officina Carte Valori e Produzioni Tradizionali V.1) Data della decisione di aggiudicazione dell'appalto: 1.4.2015 V.2) Informazioni sulle offerte V.3) Nome e recapito dell'operatore economico in favore del quale è stata adottata la decisione di aggiudicazione dell'appalto OVD Kinegram AGZahlerweg6301 ZugSVIZZERA V.4) Informazione sul valore dell'appalto Valore totale inizialmente stimato dell'appalto: Valore: 308 090 CHF IVA esclusa Valore finale totale dell'appalto: Valore: 308 090 CHF IVA esclusa V.5) Informazioni sui subappalti È possibile che l'appalto venga subappaltato: no Sezione VI: Altre informazioni VI.1) Informazioni sui fondi dell'Unione europea L'appalto è connesso ad un progetto e/o programma finanziato da fondi dell'Unione europea: no VI.2) Informazioni complementari: VI.3) Procedure di ricorso VI.3.1) Organismo responsabile delle procedure di ricorso Tribunale Amministrativo Regione LazioVia Flaminia 189RomaITALIA VI.3.2) Presentazione di ricorsi Informazioni precise sui termini di presentazione dei ricorsi: 30 giorni per la notificazione del ricorso e per la proposizione di motivi aggiunti avverso atti diversi da quelli già impugnati, decorrenti dalla ricezione della comunicazione degli atti ai sensi dell'art. 79 del D.Lgs. 163/2006 e s.m.i. o, per i bandi e gli avvisi con cui si indice una gara, autonomamente lesivi, dalla pubblicazione di cui all'art. 66, comma 8 del citato decreto; ovvero nel termine di 120 giorni davanti al Capo dello Stato. VI.3.3) Servizio presso il quale sono disponibili informazioni sulla presentazione dei ricorsi VI.4) Data di spedizione del presente avviso: 8.4.2015 Il direttore acquisti avv. Alessio Alfonso Chimenti TX15BGA418
Serie Generale
2002
DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA'
AGENZIA DELLE ENTRATE
Serie Generale n. 60 del 12-3-2002
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2002-03-12&atto.codiceRedazionale=02A02862&elenco30giorni=false
AGENZIA DELLE ENTRATE
PROVVEDIMENTO 28 febbraio 2002
Accertamento del periodo di mancato e irregolare funzionamento di alcuni uffici periferici. (GU Serie Generale n.60 del 12-03-2002)
IL DIRETTORE REGIONALE della Sicilia In base alle attribuzioni conferitegli dalle disposizioni di legge e dalle norme statutarie e di regolamento citate in nota; Dispone: 1. Mancato funzionamento di alcuni uffici dipendenti dalla direzione regionale della Sicilia: 1.1. È accertato il mancato funzionamento dell'ufficio imposta sul valore aggiunto di Catania nel giorno 2 febbraio 2002. 2. Irregolare funzionamento di alcuni uffici dipendenti dalla direzione regionale della Sicilia: 2.1. È accertato l'irregolare funzionamento dell'ufficio locale di Canicattì nel giorno 5 febbraio 2002. Motivazioni. Le disposizioni di cui al presente atto scaturiscono dalla circostanza che, a seguito della necessità di effettuare la disinfestazione dei locali dell'ufficio I.V.A. di Catania nel giorno a fianco indicato, il medesimo ufficio non ha operato per consentirne i relativi interventi. Relativamente all'ufficio locale di Canicattì, si precisa che la preannunciata interruzione dell'energia elettrica ha provocato il mancato collegamento con il server e quindi l'impossibilità di assicurare i servizi essenziali legati alle procedure informatiche. Quanto sopra premesso, ne consegue la necessità di regolare la fattispecie indicata nel presente atto. Riferimenti normativi dell'atto: Statuto dell'Agenzia delle entrate (art. 11; art. 13, comma 1). Regolamento di amministrazione dell'Agenzia delle entrate (art. 4; art. 7, comma 1). Decreto-legge 21 giugno 1961, n. 498, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 luglio 1961, n. 770, sostituito dalla legge 25 ottobre 1985, n. 592, nonchè dalla legge 18 febbraio 1999, n. 28. Palermo, 28 febbraio 2002 Il direttore regionale: Di Giugno
Serie Generale
2013
DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI
MINISTERO DELLA SALUTE
Serie Generale n. 221 del 20-9-2013
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2013-09-20&atto.codiceRedazionale=13A07527&elenco30giorni=false
MINISTERO DELLA SALUTE
DECRETO 15 maggio 2013
Modifica dei decreti 28 ottobre 2011 relativi alle autorizzazioni all'immissione in commercio dei prodotti fitosanitari «Lermol 72 SG» e «Lontrel 72 SG». (13A07527) (GU Serie Generale n.221 del 20-09-2013)
IL DIRETTORE GENERALE per l'igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione Viste le autorizzazioni all'immissione in commercio dei prodotti fitosanitari «Lermol 72 SG», reg. n. 14446 e «Lontrel 72 SG», reg. n. 14879, rilasciate con decreti del 28 ottobre 2011; Rilevato che nel riquadro delle etichette di detti prodotti è stata riportata la dicitura: «Clopiralid puro g 72» anzichè la corretta dicitura: «Clopiralid puro g 94,9 (pari a 720 g/kg di acido equivalente)»; Rilevato altresì che nelle etichette di detti prodotti nel paragrafo relativo alle dosi ed all'epoca d'impiego non è stata riportata l'indicazione del tempo di applicazione per le colture barbabietola da zucchero e da foraggio, orticole e colza; Ritenuto di dover modificare dette etichette come di seguito indicato: riportate nel riquadro la corretta dicitura «Clopiralid puro g 94,9 (pari a 720 g/kg di acido equivalente)»; integrare il paragrafo relativo alle dosi ed all'epoca d'impiego le seguenti frasi: per la coltura della barbabietola da zucchero e da foraggio: «quando la coltura si trova nella fase fenologica compresa fra le 2 foglie vere e il 30% di copertura del suolo»; per le orticole: «Nel caso dei cavoli a testa, effettuare il trattamento quando la coltura si trova nella fase fenologica compresa fra le 2 e le 9 foglie vere distese. Nel caso di cipolla, aglio e scalogno, trattare quando la coltura si trova nella fase fenologica compresa fra la prima foglia chiaramente visibile ( > 3 cm) e le 4 foglie vere distese»; per la colza «quando la coltura si trova nella fase fenologica compresa fra le 2 e le 9 foglie vere distese.»; Decreta: L'Impresa Dow Agrosciences Italia Srl, con sede legale in Milano, via F. Albani, 65, è autorizzata a modificare le etichette dei prodotti fitosanitari LERMOL 72 SG, reg. n. 14446 e LONTREL 72 SG, reg. n. 14879, inserendovi le frasi sotto indicate. Nel riquadro andrà riportata la dicitura «Clopiralid puro g 94,9 (pari a 720 g/kg di acido equivalente)». Il paragrafo relativo alle dosi ed all'epoca d'impiego andrà integrato con le frasi: per la coltura della barbabietola da zucchero e da foraggio: «quando la coltura si trova nella fase fenologica compresa fra le 2 foglie vere e il 30% di copertura del suolo»; per le orticole: «Nel caso dei cavoli a testa, effettuare il trattamento quando la coltura si trova nella fase fenologica compresa fra le 2 e le 9 foglie vere distese. Nel caso di cipolla, aglio e scalogno, trattare quando la coltura si trova nella fase fenologica compresa fra la prima foglia chiaramente visibile ( > 3 cm) e le 4 foglie vere distese»; per la colza «quando la coltura si trova nella fase fenologica compresa fra le 2 e le 9 foglie vere distese.». Entro 30 giorni dalla notifica del presente decreto, il titolare dell'autorizzazione è tenuto a rietichettare il prodotto fitosanitario non ancora immesso in commercio e a fornire ai rivenditori un facsimile della nuova etichetta per le confezioni di prodotto giacenti presso gli esercizi di vendita al fine della sua consegna all'acquirente/utilizzatore finale. È altresì tenuto ad adottare ogni iniziativa, nei confronti degli utilizzatori, idonea ad assicurare un corretto impiego del prodotto fitosanitario in conformità alle nuove disposizioni. È approvata quale parte integrante del presente decreto l'etichetta allegata con la quale il prodotto deve essere posto in commercio. Il presente decreto sarà notificato, in via amministrativa, all'Impresa interessata e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 15 maggio 2013 Il direttore generale: Borrello Allegato Parte di provvedimento in formato grafico
Serie Generale
2009
DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI
MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Serie Generale n. 212 del 12-9-2009
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2009-09-12&atto.codiceRedazionale=09A10661&elenco30giorni=false
MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
DECRETO 8 maggio 2009
Proroga del termine per l'adeguamento dei centri autorizzati di assistenza agricola (CAA) ai requisiti minimi di garanzia e funzionamento. (09A10661) (GU Serie Generale n.212 del 12-09-2009)
IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI Visto il decreto legislativo 27 maggio 1999, n.165, recante «Soppressione dell'AIMA e istituzione dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA), a norma dell'art. 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59» e successive modificazioni ed integrazioni; Visto il decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali 27 marzo 2008, recante «Riforma dei centri autorizzati di assistenza agricola» (CAA); Tenuto conto che, nel corso della seduta del Comitato tecnico permanente di coordinamento in materia di agricoltura del 12 marzo 2009, gli assessori regionali hanno formalmente richiesto la proroga dei termini di applicazione del decreto 27 marzo 2008, citato, per quanto riguarda gli adeguamenti ai requisiti minimi di garanzia e di funzionamento dei CAA previsti dal Capo II del decreto medesimo; Tenuto conto, altresì, che talune Organizzazioni professionali hanno rappresentato la propria difficoltà nel dare attuazione alle disposizioni del decreto 27 marzo 2008, citato, ed in particolare all'art.15, che impone ai CAA già abilitati di adeguarsi ai suddetti requisiti minimi di garanzia e di funzionamento; Considerato che con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, in data odierna, è stato costituito un Gruppo di lavoro, composto da rappresentanti del Ministero, dell'AGEA, delle Organizzazioni professionali e delle Regioni, con il compito di formulare proposte operative per la revisione del sistema amministrativo relativo alla gestione degli aiuti comunitari; Ritenuto, pertanto, di dover prorogare il termine per l'adeguamento dei CAA già abilitati ai requisiti minimi di garanzia e di funzionamento definiti dal decreto 27 marzo 2008, citato; Decreta: Art. 1. 1. All'art. 15, comma 1, primo periodo, del decreto ministeriale 27 marzo 2008 la parola «dodici» è sostituita dalla seguente: «ventiquattro». Il presente decreto è trasmesso agli organi di controllo per la registrazione ed è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 8 maggio 2009 Il Ministro : Zaia Registrato alla Corte dei conti il 16 giugno 2009 Ufficio di controllo atti Ministeri delle attività produttive, registro n. 2, foglio n. 394
Serie Generale
2004
SUPPLEMENTI STRAORDINARI
REGIONE LOMBARDIA
Serie Generale n. 245 del 18-10-2004
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2004-10-18&atto.codiceRedazionale=04A09281&elenco30giorni=false
REGIONE LOMBARDIA
ORDINANZA 17 giugno 2004
Saldo delle competenze a favore dell'Agenzia SASA S.r.l. di Milano relativa al disciplinare d'incarico per ideazione e progettazione, iniziative di comunicazione da svolgersi presso il Complesso Pirelli e spazi antistanti. (Ordinanza n. 140). (GU Serie Generale n.245 del 18-10-2004 - Suppl. Straordinario n. 245)
IL COMMISSARIO DELEGATO PREMESSO che; - con DPCM del 3.05.2002 è stato dichiarato lo stato di emergenza nel territorio della città di Milano, in relazione agli ingenti danni conseguenti all'evento che ha interessato il giorno 18 aprile 2002 la sede della Regione Lombardia; - con successivo DPCM in data 29.11.2002 è stata disposta la proroga fino al 31.12.2003 e, con ulteriore DPCM del 19 dicembre 2003, a tutto il 30 giugno 2004; - con Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3288 del 27 maggio 2003, con la quale, a parziale modifica dell'Ordinanza n. 3219 del 7 giugno 2002, il Presidente della Regione Lombardia è stato nominato Commissario Delegato con facoltà di avvalersi di un Soggetto Attuatore degli interventi diretti al superamento della situazione emergenziale; - con Ordinanza n. 190 del 30.12.2003 è stato confermato Soggetto Attuatore il sig. Guido della Frera, già incaricato giusta Ordinanza n. 56 del 28.05.2003; DATO ATTO - dell'Ordinanza Commissanale n. 50 del 02.03.2004 di approvazione del disciplinare d'incarico stipulato con l'Agenzia SASA di Milano, con il compito di ideare e progettare iniziative di comunicazione da svolgersi sulla piazza Duca d'Aosta e negli spazi attistanti il Grattacielo Pirelli, in occasione della conclusione del restauro delle facciate dello stesso, previste dello stesso, previste nel periodo compreso tra il 29 febbraio e il 25 aprile 2004, dando particolare rilievo alla settimana tra il 18 e il 25 aprile 2004 dedicata alla riapertura del 31^ piano "belvedere" e dell'Auditorium. - che in data 16.03.2004 è stato sottoscritto il disciplinare d'incarico sopra indicato; - che l'art. 7) del disciplinare stesso, prevede la corresponsione del saldo del 50% dell'importo pattuito forfetariamente in Euro 40.000,00= oltre IVA, entro la fine di maggio 20024; VISTA la fattura n. 35 del 26/05/2004 di Euro 24.000,00= emessa da SASA S.r.l. a saldo delle prestazioni pattuite, cos come indicato nel disciplinare d'incarico sopra richiamato; RITENUTO di dover liquidare l'importo di Euro 24.000,00= IVA compresa a favore dell'Agenzia SASA S.r.l. di Milano, riscontrata la regolarità della fattura; DISPONE di liquidare, per i motivi sopra addotti mediante i fondi a disposizione della Gestione Commissariale, giusta Ordinanza commissariale n. 50/2004, a favore dall'Agenzia SASA S.r.l. di Milano, l'importo di Euro 24.000,00 IVA inclusa per la fattura n. 35 del 26.05.2004, emessa a saldo delle prestazioni pattuite, cos come indicato nel disciplinare d'incarico, inserito nella Raccolta CD 75/2004. D'Ordine del Commissario Delegato Il Soggetto Attuatore Guido Della Frera
Contratti
2011
AVVISI E BANDI DI GARA
ALTRE FIGURE SOGGETTIVE PUBBLICHE E PRIVATE
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 128 del 31-10-2011
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2011-10-31&atto.codiceRedazionale=TS11BFM21660
ISFOL - ISTITUTO PER LO SVILUPPO DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE DEI LAVORATORI
Roma, Corso d'Italia n. 33 Codice fiscale n. 80111170587
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.128 del 31-10-2011)
Avviso per estratto gara rif. 116/IA - CIG: 32521395FF L'Isfol intende esperire pubblico incanto mediante procedura aperta per l'aggiudicazione di un appalto concernente «indagine sull'apprendimento nelle imprese labour intensive ad alta specializzazione di prodotto» con aggiudicazione in base al criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa - art. 83, punto 1), decreto legislativo n. 163/2006 - Termine presentazione offerte entro le ore 12 del giorno 5 dicembre 2011. Copia integrale del bando e del capitolato d'oneri è disponibile sul proprio sito internet www.isfol.it Dipartimento Sistemi Informativi - Il direttore prof. Domenico Sugamiele TS11BFM21660
Parte Seconda
2023
Annunzi commerciali
Convocazioni di assemblea
Parte Seconda n. 41 del 6-4-2023
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2023-04-06&atto.codiceRedazionale=TX23AAA3374
CLINICA SANATRIX S.P.A.
Sede: via San Domenico a Corso Europa n. 31 - Napoli Capitale sociale: euro 4.000.000,00 interamente versato Registro delle imprese: Napoli 00739710630 Codice Fiscale: 00739710630 Partita IVA: 00739710630
(GU Parte Seconda n.41 del 6-4-2023)
Convocazione di assemblea L'assemblea degli azionisti è convocata presso la sede legale della Società, sita in Napoli, Via San Domenico a Corso Europa n. 31 per il 29 aprile 2023 alle ore 20,00 in prima convocazione ed occorrendo in seconda convocazione per il 29 maggio 2023, alle ore 16,00 stesso luogo, per discutere e deliberare sul seguente ordine del giorno: 1) Bilancio al 31 dicembre 2022, Relazione dell'Organo Amministrativo sulla gestione, Relazione del Collegio Sindacale e Relazione del Revisore Legale dei Conti; deliberazioni conseguenti. 2) Nomina dell'Organo Amministrativo e determinazione del relativo compenso. 3) Nomina del Collegio Sindacale e determinazione del relativo compenso. Napoli, 30 marzo 2023 Il presidente del consiglio di amministrazione dott. Vincenzo Schiavone TX23AAA3374
Serie Generale
1993
DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI
MINISTERO DELLE FINANZE
Serie Generale n. 40 del 18-2-1993
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1993-02-18&atto.codiceRedazionale=093A0822&elenco30giorni=false
MINISTERO DELLE FINANZE
DECRETO 30 dicembre 1992
Accertamento del periodo di mancato funzionamento della commissione tributaria di primo grado di Modena. (GU Serie Generale n.40 del 18-02-1993)
IL MINISTRO DELLE FINANZE Visto il decreto-legge 21 giugno 1961, n. 498, convertito, con modificazioni, nella legge 28 luglio 1961, n. 770, recante norme per la sistemazione di talune situazioni dipendenti da mancato o irregolare funzionamento degli uffici finanziari; Vista la legge 25 ottobre 1985, n. 592; Vista la comunicazione dell'intendenza di finanza di Modena dalla quale risulta che in occasione dello sciopero in data 1 ottobre 1992 del personale addetto al servizio di segreteria, la commissione tributaria di primo grado di Modena non ha funzionato; Ritenuto che la situazione così come sopra verificatasi deve considerarsi evento di carattere eccezionale che ha causato il mancato funzionamento della commissione tributaria di che trattasi e, rientra pertanto, nella previsione del richiamato decreto-legge 21 giugno 1961, n. 498, e successive modificazioni; Decreta: Il periodo di mancato funzionamento della commissione tributaria di primo grado di Modena è accertato per il giorno 1 ottobre 1992. Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 30 dicembre 1992 Il Ministro: GORIA
Concorsi
2002
UNIVERSITA' ED ALTRI ISTITUTI DI ISTRUZIONE
UNIVERSITA' DI CAGLIARI
4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n. 70 del 3-9-2002
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2002-09-03&atto.codiceRedazionale=02E06971
UNIVERSITA' DI CAGLIARI
NOMINA
Nomina della commissione giudicatrice per la valutazione comparativa per il reclutamento di un ricercatore universitario per il settore scientifico-disciplinare ICAR/09 - Tecnica delle costruzioni, facolta' di ingegneria (seconda sessione 2002). (Decreto rettorale n. 2329). (GU n.70 del 03-09-2002)
IL RETTORE Visto il decreto del Presidente della Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 3 maggio 1957, n. 686; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 382; Vista la legge 9 maggio 1989, n. 169; Vista la legge 21 giugno 1995, n. 236, e in particolare l'art. 9; Visto lo statuto dell'Università degli studi di Cagliari di cui al decreto rettorale n. 501 del 18 dicembre 1995, pubblicato nel Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 5 dell'8 gennaio 1996 e successive modifiche e integrazioni; Vista la legge 3 luglio 1998, n. 210, recante norme per il reclutamento dei professori universitari di ruolo e dei ricercatori; Vista la circolare MURST - Dipartimento per l'autonomia universitaria e per gli studenti, datata 18 febbraio 1999 prot. 026/Segr/99 che detta disposizioni per il reclutamento dei docenti di 1a e 2a fascia, nonchè dei ricercatori; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 23 marzo 2000, n. 117, recante modifiche al regolamento 19 ottobre 1998, n. 390, concernente modalità di espletamento delle procedure per il reclutamento dei professori universitari di ruolo e dei ricercatori, a norma dell'art. 1 della legge n. 210/1998, e in particolare l'art. 3; Visto il decreto rettorale 10 aprile 2002, n. 1685, con il quale, tra le altre, è indetta la valutazione comparativa per il reclutamento di un ricercatore universitario per il settore scientifico-disciplinare ICAR/09 - Tecnica delle costruzioni, presso la facoltà di ingegneria di questa Università; Vista la Gazzetta Ufficiale della Repubblica - 4a serie speciale - n. 29 del 12 aprile 2002, nella quale è stato pubblicato l'avviso relativo alle valutazioni comparative suindicate; Vista la delibera del consiglio della facoltà di ingegneria con la quale viene designato componente interno della commissione giudicatrice per la suddetta valutazione comparativa il prof. Antonio Migliacci, professore ordinario presso la facoltà di architettura II del Politecnico di Milano; Visti i risultati delle elezioni per la composizione della commissione giudicatrice di cui sopra, svoltesi dal 1 luglio 2002 al 10 luglio 2002, ai sensi del succitato art. 3 del decreto del Presidente della Repubblica n. 117/2000; Decreta: Art. 1. Ai sensi dell'art. 3 del decreto del Presidente della Repubblica 23 marzo 2000, n. 117, è costituita la commissione giudicatrice della valutazione comparativa, di cui al decreto rettorale n. 1685/2002, per il reclutamento di un ricercatore universitario per il settore scientifico-disciplinare ICAR/09 - Tecnica delle costruzioni, presso la facoltà di ingegneria di questa Università, che risulta composta dai seguenti professori e ricercatori: componente designato: prof. Antonio Migliacci, professore ordinario, Politecnico di Milano, facoltà di architettura II; componenti eletti: prof. Antonio Francesco Tosto, professore associato, Politecnico di Bari, facoltà di ingegneria; dott. Olimpia Mazzarella, ricercatore, Istituto di architettura di Venezia, facoltà di architettura. Art. 2. Dalla data di pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica - 4a serie speciale - decorre il termine previsto dall'art. 9 del decreto-legge 21 aprile 1995, n. 120, convertito con modificazioni, dalla legge 21 giugno 1995, n. 236, per la presentazione al rettore, da parte dei candidati, di eventuali istanze di ricusazione dei commissari. Decorso tale termine e, comunque, dopo l'insediamento della commissione non sono ammesse istanze di ricusazione dei commissari. La spesa relativa graverà sul cap. 1/2/29 del bilancio preventivo dell'Università. Cagliari, 31 luglio 2002 Il rettore: Mistretta
Contratti
2013
AVVISI ESITI DI GARA
AVVISI ESITI DI GARA
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 3 del 7-1-2013
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2013-01-07&atto.codiceRedazionale=TC13BGA26
COMUNE DI MONSUMMANO TERME Provincia di Pistoia
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.3 del 7-1-2013)
Avviso relativo agli appalti aggiudicati Parte di provvedimento in formato grafico TC13BGA26
Contratti
2012
AVVISI E BANDI DI GARA
COMUNI, ENTI LOCALI E CONSORZI DI COMUNI
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 115 del 3-10-2012
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2012-10-03&atto.codiceRedazionale=T12BFF17796
COMUNE DI NUSCO
via San Giovanni n. 2 83051 Nusco AV Tel. 0827 64942 - Fax 0827 64496
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.115 del 3-10-2012)
Avviso di gara - CIG 4580983AC0 Questo comune indice gara, mediante procedura aperta con aggiudicazione a favore dell'offerta economicamente più vantaggiosa per l'affidamento dei lavori di "Civitas Felix - Recupero di due edifici comunali per la realizzazione di un centro di aggregazione giovanile per la diffusione della cultura della legalità al servizio di tutto il territorio dell'Alta Irpinia" PON FESR Sicurezza per lo Sviluppo - Obiettivo Convergenza 2007 - 2013 Termine esecuzione giorni 365; Cat. OG1 e Cat. OG11 Classi adeguate Importo a base d'appalto: euro 931.272,80 + IVA Termine ricezione offerte: 29.10.2012 ore 12 Apertura: 30.10.2012 ore 09.00 Documentazione disponibile su comune.nusco.gov.it L'ingegnere capo ing. Gerardo L. Melillo T12BFF17796
Serie Generale
2017
ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI
MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Serie Generale n. 219 del 19-9-2017
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2017-09-19&atto.codiceRedazionale=17A06336&elenco30giorni=false
MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
COMUNICATO
Proposta di modifica del disciplinare di produzione della indicazione geografica protetta «Kiwi Latina» (17A06336) (GU Serie Generale n.219 del 19-09-2017)
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha ricevuto, nel quadro della procedura prevista dal regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio del 21 novembre 2012, l'istanza intesa ad ottenere la modifica del disciplinare di produzione della indicazione geografica protetta «Kiwi Latina» registrata con regolamento (CE) n. 1486/2004 della commissione del 20 agosto 2004. Considerato che la modifica è stata presentata dal Consorzio di tutela Kiwi di Latina I.G.P, con sede in via Carducci n. 7 - 04100 Latina, e che il predetto consorzio è l'unico soggetto legittimato a presentare l'istanza di modifica del disciplinare di produzione ai sensi dell'art. 14 della legge n. 526/99. Considerato altresì che l'art. 53 del regolamento (UE) n. 1151/2012 prevede la possibilità da parte degli Stati membri, di chiedere la modifica del disciplinare di produzione delle denominazioni registrate. Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali acquisito inoltre il parere della Regione Lazio circa la richiesta di modifica, ritiene di dover procedere alla pubblicazione del disciplinare di produzione della I.G.P. «Kiwi Latina» così come modificato. Le eventuali osservazioni, adeguatamente motivate, relative alla presente proposta, dovranno essere presentate, al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali - Dipartimento delle politiche competitive della qualità agroalimentare, ippiche e della pesca - Direzione generale per la promozione della qualità agroalimentare e dell'ippica - PQAI IV - Via XX Settembre n. 20 - 00187 Roma - entro trenta giorni dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana della presente proposta, dai soggetti interessati e costituiranno oggetto di opportuna valutazione da parte del predetto Ministero, prima della trasmissione della suddetta proposta di riconoscimento alla Commissione Europea. Decorso tale termine, in assenza delle suddette osservazioni o dopo la loro valutazione ai sensi dell'art. 49, paragrafo 3 del regolamento (UE) n. 1151/2012, ove pervenute, la predetta proposta sarà notificata, per l'approvazione ai competenti organi comunitari. Allegato DISCIPLINARE DELL'INDICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA «KIWI LATINA» Art. 1. Denominazione L'Indicazione Geografica Protetta «KIWI LATINA» è riservata esclusivamente al kiwi rispondente alle condizioni ed ai requisiti stabiliti nel presente disciplinare di produzione. Art. 2. Descrizione Frutti della specie botanica Actinidia deliciosa, cultivar Hayward, destinati ad essere forniti allo stato fresco al consumatore. Il frutto ha forma-cilindrica-ellissoidale con altezza superiore al diametro, buccia di colore bruno chiaro con fondo verde chiaro, tomentosità morbida, calice leggermente infossato; polpa verde smeraldo chiaro, columella biancastra, morbida, circondata da una corona di piccoli e numerosi semi neri. I frutti selezionati per la commercializzazione, tenuto conto delle disposizioni specifiche previste per ciascuna categoria e delle tolleranze ammesse, devono essere: interi (ma senza peduncolo); sani, sono comunque esclusi i prodotti affetti da marciume o che presentino alterazioni tali da renderli inadatti al consumo; puliti, praticamente privi di sostanze estranee visibili; sufficientemente sodi, nè molli, nè avvizziti, nè impregnati di acqua; ben formati; sono esclusi i frutti doppi o multipli; praticamente privi di parassiti; praticamente privi di danni provocati da parassiti; privi di umidità esterna anormale; privi di odore e/o sapore estranei. I frutti devono avere un grado di maturazione minimo pari a 6,2°Brix al momento della raccolta e commercialmente sono classificati in due categorie. Categoria «Extra» peso: > 90 g I kiwi di questa categoria devono essere ben sviluppati e presentare tutte le caratteristiche e la colorazione della varietà. Devono essere privi di difetti, salvo lievissime alterazioni superficiali, che non pregiudichino la qualità e l'aspetto del prodotto o la sua presentazione nell'imballaggio. Categoria I peso: > 80 g I kiwi di questa categoria devono essere di buona qualità. I frutti devono essere sodi e la polpa non deve presentare difetti. Devono presentare le caratteristiche tipiche della varietà. Tuttavia, sono ammessi i difetti seguenti, purchè non pregiudichino l'aspetto esterno del frutto nè la sua conservazione: un lieve difetto di forma (esclude protuberanze o malformazioni); un lieve difetto di colorazione. Tolleranze di calibro Nei limiti del 10%, in numero o in peso, il peso dei frutti della categoria Extra può variare da 85 a 89 g; il peso dei frutti della categoria I può variare da 77 a 79 g. Art. 3. Zona geografica La zona di produzione comprende 24 comuni in due province (Latina e Roma). Per la Provincia di Latina n. 9 comuni di cui 7 per l'intero territorio e 2 in parte; per la Provincia di Roma n. 15 comuni di cui 3 in parte e 12 per l'intero territorio. Nella cartografia su base CTR 1:100.000 il perimetro dell'intera zona è marcato in nero grassetto, mentre sono delimitati con reticolo i confini amministrativi comunali. Per i comuni compresi parzialmente, la parte delimitante la zona viene riportata in particolari su base IGM 1:25.000, così da evidenziare i punti del limite, che normalmente è rappresentato da un elemento facilmente individuabile come strade, fossi ecc. La tavola n. 5 riporta i particolari dei comuni di Sabaudia, Latina e Aprilia; la tavola n. 6 i particolari di Ardea e Pomezia, la tavola n. 7 il particolare del Comune di Artena. Provincia di LATINA: Sabaudia (parte), Latina (parte), Pontinia, Privemo, Sezze, Cori, Sermoneta, Cisterna di Latina, Aprilia. Provincia di ROMA: Ardea (parte), Pomezia (parte), Marino, Castel Gandolfo, Albano Laziale, Ariccia, Genzano di Roma, Lanuvio, Velletri, Lariano. Artena(parte), Palestrina, Zagarolo. San Cesareo, Colonna. Si parte dal vertice sud-ovest e proseguendo in senso orario si ha: incrocio della SS 148 (già strada Mediana) con la Migliara 53 all'altezza di Borgo Vodice; da qui si prosegue verso nord-ovest lungo la SS 148 fino ad incrociare la Migliara 49; dall'incrocio si prosegue verso sud-ovest fino ad incontrare la strada Litoranea, quindi, si prosegue su questa verso nord-ovest lungo la Litoranea; si attraversa Borgo Sabotino e si continua lungo la Strada Alta fino a raggiungere il fosso Astura; si sale lungo l'Astura per circa 400 metri; si taglia trasversalmente «Valle D'Oro» in linea retta immaginaria con direzione ovest fino al confine provinciale Latina-Roma; si prosegue verso N-0 seguendo il confine provinciale che delimita prima il Comune di Latina, indi quello di Aprilia da quello di Nettuno. Si prosegue sempre lungo il confine provinciale Roma-Latina fino ad incontrare la Strada Ardeatina; su questa con andamento nord nord-ovest, si attraversa Torre della Moletta, C.le la Fossa, il confine di Ardea-Pomezia, si raggiunge Borgo Santa Rita da dove ci si dirige a Nord fino al Bivio per Pratica di Mare; che si attraversa e si prosegue fino al confine Comunale di Pomezia con Roma; da qui seguendo il confine comunale verso nord-est, si riincontra il confine con Ardea. Si segue questo confine fino allo spigolo nord e ci si collega con il confine Sud-Ovest di Albano; si incontra e si segue con andamento a zeta il confine di Castel Gandolfo e si collega con il confine sinuoso di Marino in direzione dapprima verso Nord poi verso Est e quindi verso Sud ove raggiunge Castel Gandolfo; prosegue su quest'ultimo in direzione Sud-Est fino a riincontrare Albano Laziale; segue questo in direzione Sud-Est fino ad Ariccia, indi in direzione Est, raggiunge il confine di Genzano di Roma che segue in direzione sud sud-est, fino ad incontrare il confine territoriale di Velletri. Da qui si derige verso nord fin dove incontra il confine del Comune di Lariano; prosegue lungo questo confine fino a quello di Artena sul quale, in direzione nord, si raggiunge il confine di Lariano e si procede su questo fino ad immettersi sul confine di Palestrina. Incontrato il confine di San Cesareo ne segue l'andamento sinuoso verso ovest; si raggiunge il confine di Colonna e proseguendo verso nord-ovest si riimmette sul confine nord di San Cesareo, fino ad incontrare il confine di Zagarolo. Segue il perimetro di questo verso nord e va ad incontrare il confine del Comune di Palestrina, che segue prima verso nord e continua fino ad incrociare il confine di Artena, lo attraversa e, seguendo lo stradone di campagna, prima in direzione sud e quindi sud-ovest raggiunge il confine di Artena con Lariano. Prosegue verso sud sullo stesso fino ad incontrare il limite provinciale Roma-Latina con il vertice dei comuni Lariano, Cori ed Artena; prosegue lungo il confine provinciale in direzione sud-est fino al confine comunale tra Norma e Cori, che segue verso sud fino ad incontrare il confine di Cisterna di Latina, che segue in direzione sud-est fino al confine ovest del Comune di Sermoneta che percorre verso sud-est. Prende il confine verso sud-est e percorrendo tutto il semiperimetro nord del Comune di Sezze raggiunge il Comune di Privemo che con andamento prima verso est poi verso sud e sud-ovest incontra il Comune di Pontinia. Percorre tutto il lato est, attraversa la ss 7 Appia e raggiunge il confine di Sabaudia sul Fiume Sisto; da qui si dirige verso nord fino alla migliara 53 che, percorsa in direzione sud-ovest raggiunge sulla SS 148 la rotonda all'altezza di Borgo Vodice da cui si è partiti. Art. 4. Prova dell'origine La Provincia di Latina è stata tra le prime ad ospitare impianti specializzati della coltura dell'actinidia, a partire dai primi anni 70. Le condizioni climatiche particolarmente favorevoli alla specie hanno consentito un rapido sviluppo della coltura che già alla fine degli anni 70 era diventata un punto di riferimento nazionale per frutticoltori, commercianti e studiosi. Nel 1978 è stato organizzato a Torino il primo convegno sull'actinidia, nel corso del quale la zona dell'Agro Pontino è stata menzionata quale zona italiana particolarmente vocata per la produzione del kiwi, vero e proprio frutto simbolo dell'agricoltura pontina. Nel 1981, a distanza di tre anni, è stato realizzato un secondo convegno a livello nazionale a cura della Camera di Commercio I.A.A. di Latina. A questo si sono susseguiti, ad intervalli regolari, altri convegni, seminari e mostre-mercato, non solo nel capoluogo pontino ma anche a Cisterna di Latina ed Aprilia; tali incontri hanno consacrato la città di Latina e l'intero territorio circostante, compresa la parte meridionale della Provincia di Roma, quale rilevante polo produttivo di kiwi in Italia, per buona qualità e pezzatura. L'importanza dell'actinidia laziale (e, dunque, pontina) nell'area frutticola italiana è stata testimoniata anche fuori dai confini nazionali nel corso di un seminario tenutosi a Santiago del Cile il 25 e 26 ottobre 1988: un dato di fatto, questo, già risultato nello «Studio conoscitivo sull'actinidia in Italia», datato 1986 e curato dall'allora Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste cui ha fatto seguito anche una tavola rotonda organizzata dall'ERSAL (Ente regionale di Sviluppo Agricolo nel Lazio) il 22 giugno 1988, a Roma. Inoltre, uno studio condotto nel 1990 dall'Istituto Sperimentale per la Valorizzazione Tecnologica dei Prodotti Agricoli di Milano (Gorini et al, 1987), documentava in modo sperimentale le innegabili caratteristiche del Kiwi di Latina. Nel corso di questi 30 anni, sia la stampa quotidiana sia le riviste specializzate del settore a tiratura nazionale ed interazionale (Il Messaggero, Latina Oggi, Economia Pontina, L'Informatore Agrario, Terra e Vita, Italia Agricola, Lazio Agricolo, Rivista di Frutticoltura, Asiafrait Magazine, solo per citarne alcuni) hanno seguito e dedicato ampi articoli al progressivo sviluppo dell'actinidia nella Provincia di Latina, la quale offre un habitat pedoclimatico ottimale e produzioni quanti-qualitative altamente competitive. Nel tempo, inoltre, si è registrato un potenziamento delle strutture di frigoconservazione e di lavorazione dei frutti nonchè una metodologia di coltivazione innovativa che ha come conseguenza frequenti visite a Latina da parte di frutticoltori provenienti da ogni parte d'Italia e del mondo (Corea del Sud, Nuova Zelanda e Giappone). Nella prova di valutazione sensoriale condotta con l'ausilio di un «panel test», dopo 3 mesi di conservazione frigorifera, i frutti maturi sono stati valutati per il grado di accettabilità che teneva conto dell'aspetto della polpa, del sapore e della sensazione di piacevolezza. I frutti di Latina hanno registrato un grado di accettabilità molto elevato (Gorini et al, 1987). Questa maggiore piacevolezza e sapidità tipica di dolce-acidulo gradevole a completa maturazione deriva dalla combinazione di più fattori favorevoli alla coltura quali clima e suoli molto simili a quelli della zona di origine. È noto ed accertato che in alcune zone di Latina Borgo Flora, Borgo Grappa, la bontà dei frutti e lo stato vegetativo delle piante supera quelli di origine. La maggiore radiazione globale e la mancanza o quasi di gelate precoci dà la possibilità di posticipare la raccolta fino alla seconda decade di novembre ed anche oltre, permettendo il raggiungimento al momento della raccolta nei frutti di un contenuto zuccherino minimo di 6,2 gradi Brix. Il maggior grado zuccherino, consentendo l'abbassamento della temperatura di conservazione di alcuni decimi di gradi centigradi, assicura una conservazione, anche in atmosfera normale, di almeno due o tre mesi in più rispetto alla media. Ogni fase del processo produttivo deve essere monitorata documentando per ognuna il prodotto in entrata ed in uscita. In questo modo e attraverso l'iscrizione in appositi elenchi, gestiti dalla struttura di controllo, delle particelle catastali sulle quali avviene la coltivazione, dei coltivatori-produttori e dei confezionatori, nonchè attraverso la denuncia tempestiva alla struttura di controllo delle quantità prodotte, è garantita la tracciabilità del prodotto. Tutte le persone, fisiche o giuridiche, iscritte nei relativi elenchi, saranno assoggettate al controllo da parte della struttura di controllo, secondo quanto disposto dal disciplinare di produzione e dal relativo piano di controllo. Art. 5. Metodo di ottenimento Gli impianti sono realizzati con piante innestate su Franco, di 1 anno di innesto, oppure con piante autoradicate sempre di un anno di moltiplicazione. I nuovi impianti sono realizzati con piante certificate secondo la normativa vigente. Le forme di allevamento adottate sono: tendone; pergoletta. Il numero di piante per ettaro non deve essere inferiore a 400. Il terreno è lavorato e/o diserbato o inerbito con taglio periodico della vegetazione erbacea. La dotazione naturale di acqua è integrata dalla irrigazione praticata al fine di raggiungere il giusto apporto idrico. La raccolta del frutto, senza il peduncolo, avviene quando il grado Brix ha un valore minimo di 6.2°Brix e la durezza (con puntale di 8 mm) non inferiore a 6 kg. Il prodotto viene conservato in celle frigorifere, sia in atmosfera normale che controllata, al massimo fino al mese di luglio dell'anno successivo alla raccolta. Tra la fine di giugno e l'inizio di luglio si effettua il diradamento che provvede sia ad eliminare i frutti multipli che quelli deformi e con difetti di buccia in modo da lasciare un massimo di 450 mila frutti/ettaro. Il limite massimo di produzione per ettaro deve essere non superiore a 380 quintali. Le operazioni di confezionamento del Kiwi Latina devono avvenire nell'area geografica di produzione al fine di garantire le caratteristiche del frutto. Una eccessiva movimentazione di carico e scarico causa ammaccature e lesioni della sottile buccia del frutto, determinando un significativo decadimento delle caratteristiche qualitative del prodotto. Art. 6. Rapporto con la zona Clima Il clima è temperato-umido, simile a quello della zona di origine della specie (area della Cina dello Yang Tzechiang) caratterizzato da una temperatura media di 13-15°C, da una minima media di 8-10°C, da una massima media di 28-30°C e una umidità relativa media, nei mesi estivi, del 75-80%, assenza di gelate precoci che consente di raccogliere i frutti al giusto grado di maturazione sia per il raggiungimento delle migliori caratteristiche qualitative che per la ottimale conservazione frigorifera fino al mese di luglio dell'anno successivo alla raccolta e il raggiungimento di un grado zuccherino al consumo non inferiore a 12° Brix, con durezza non superiore a 3 kg misurata con puntale da 8 mm. Scarsissima incidenza di danni da gelate invernali e primaverili che, in altre aree del Paese, provocano importanti riduzioni della produzione nelle stagioni seguenti non consentendo la continuità di approvvigionamento nel tempo. Elevata radiazione luminosa globale che caratterizza l'area pontina e consente di raggiungere più precocemente il grado di maturazione ottimale per la vendita. Suolo I suoli dell'area di coltivazione sono di origine alluvionale, vulcanica-rimaneggiata, poggianti su sottosuoli pozzolanici e tufacei caratterizzati da elevata fertilità e si sono dimostrati, da subito, particolarmente adatti alla coltivazione dell'actinidia. Professionalità L'area dove l'Actinidia si è insediata aveva una lunga tradizione di coltivazione dell'uva da tavola, specie che, come l'Actinidia ha un portamento sarmentoso che richiede una struttura di sostegno e una tecnica di coltivazione molto simile. Ciò ha consentito un facile adattamento alle tecniche più idonee alla nuova coltura e l'ottenimento di un prodotto tipico di elevate qualità. Art. 7. Struttura di controllo La verifica del rispetto del disciplinare è svolta conformemente a quanto stabilito dall'art. 37 del regolamento (UE) n. 1151/2012. L'Organismo di controllo preposto alla verifica del disciplinare di produzione è INEQ con sede in San Daniele del Friuli (UD). Art. 8. Etichettatura Denominazione «Kiwi Latina». Il marchio ha la forma di un cerchio con al centro la rappresentazione grafica del Colosseo, al cui interno c'è la sezione trasversale dei frutti di kiwi di colore verde smeraldo tipico con semi e columella. Nella corona circolare tra la figura del Colosseo ed il cerchio esterno è riportata la denominazione «KIWI LATINA» di colore verde e in carattere romano in composizione circolare suddivisa in due parti, KIWI in alto e LATINA nella parte bassa della figura. A destra della parola kiwi è raffigurata una coccinella rossa puntata di nero. La rivendicazione dei colori è la seguente: rosso pantone, verde pantone, marrone e nero. Imballaggio: sono gli stessi utilizzati per il commercio nazionale ed internazionale. Il marchio deve essere apposto sulla confezione e sui singoli frutti. Parte di provvedimento in formato grafico
Concorsi
2017
UNIVERSITA' ED ALTRI ISTITUTI DI ISTRUZIONE
UNIVERSITA' COMMERCIALE «LUIGI BOCCONI» DI MILANO
4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n. 75 del 3-10-2017
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2017-10-03&atto.codiceRedazionale=17E07164
UNIVERSITA' COMMERCIALE «LUIGI BOCCONI» DI MILANO
CONCORSO
Selezione pubblica per la copertura di un posto di assistant professor a tempo determinato (GU n.75 del 03-10-2017)
È indetta presso l'Ateneo una procedura di selezione pubblica per la copertura di un posto di assistant professor a tempo determinato in regime di impegno a tempo pieno di durata triennale, ai sensi dell'art. 24, comma 3, lettera a) della legge n. 240 del 30 dicembre 2010 come di seguito specificato: ===================================================================== |  N. |  Settore |  Settore | | |posti| concorsuale | scientifico-disciplinare |Dipartimento | +=====+===================+===========================+=============+ | | | SECS-P/01 - Economia | | | | | politica SECS-S/01 - | | | | | Statistica SECS-S/06 - | | | | | Metodi matematici | | | | | dell'economia e delle | | | | | scienze attuariali e |Scienze delle| |  1 | 13/A1 13/D1 13/D4 | finanziarie | decisioni | +-----+-------------------+---------------------------+-------------+ Gli interessati potranno prendere visione del bando consultando il sito internet dell'Ateneo www.unibocconi.eu/jobmarket Coloro che intendono partecipare alla selezione sono tenuti a farne domanda al rettore dell'Università commerciale «Luigi Bocconi» di Milano, entro il termine perentorio stabilito dal bando.
Contratti
2016
AVVISI E BANDI DI GARA
COMUNI, ENTI LOCALI E CONSORZI DI COMUNI
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 35 del 25-3-2016
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2016-03-25&atto.codiceRedazionale=TX16BFF2479
COMUNE DI NAPOLI Servizio Autonomo Centro Unico Acquisti e Gare Area Gare Forniture e Servizi
Sede: via San Giacomo n. 24 - 80133 Napoli (NA), Italia Codice Fiscale: 80014890638 Partita IVA: 01207650639
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.35 del 25-3-2016)
Bando di gara - Sorveglianza sanitaria per i dipendenti del Comune di Napoli - CIG 653414208F SEZIONE I - I.1) Servizio Autonomo Personale - Area Prevenzione e Protezione - Via Diocleziano 330 - cap 80124 Napoli; tel. 081-7958015 - fax 081-7958020. Sito internet: www.comune.napoli.it - Punti di contatto ove sono disponibili ulteriori informazioni: email prevenzione.protezione@comune.napoli.it; Responsabile unico del procedimento (RUP): Dirigente Area Prevenzione e Protezione dott.ssa Elvira Capecelatro. Bando, Disciplinare di Gara (di seguito Disciplinare), che ne costituisce parte integrante e sostanziale, Capitolato Speciale d'Appalto (d'ora in poi, C.S.A.) ed allegati sono disponibili all'indirizzo www.comune.napoli.it/bandi. Le offerte dovranno pervenire al Protocollo Generale Gare del Comune di Napoli - P.zza Municipio - Palazzo S. Giacomo, 80133 Napoli. I.2) Tipo di Amministrazione aggiudicatrice: Autorità locale. SEZIONE II - II.1.1) Denominazione conferita all'appalto dall'amministrazione aggiudicatrice: Procedura aperta per l'affidamento delle attività connesse alla Sorveglianza Sanitaria per i dipendenti del Comune di Napoli disciplinata dal D.Lgs 81/08 e s.m.i. II.1.2) Tipo di appalto: Servizi, categoria 25. Luoghi di svolgimento delle attivita': Comune di Napoli. II.1.5) Breve descrizione dell'appalto: "Affidamento delle prestazioni connesse alla Sorveglianza Sanitaria disciplinata dal D.Lgs. 81/08 e s.m.i. in materia di sicurezza e salute dei lavoratori sul luogo di lavoro con riferimento alle attività di visite specialistiche proprie dell'esercizio di Medico Competente di cui agli artt. 38 e 39, effettuate con le modalità di cui all'art. 41, comma 1, 2, 3 e 4, per la durata di anni tre". II.1.6) CPV - 85140000-2. II.1.8) Divisione in Lotti: NO. II.2.1) Importo a base d'asta: € 1.512.000,00 (unmilionecinquecentododicimila/00) esente IVA ai sensi dell'art. 10 del D.P.R. 633/1972. Non sono previsti oneri per la sicurezza in quanto non sono rilevabili rischi da interferenza per i quali sia necessario adottare le relative misure di sicurezza e/o redigere il DUVRI. II.3) Durata dell'appalto: Tre anni. SEZIONE III -III.1.1) Cauzione e garanzie richieste: i concorrenti dovranno prestare, a pena di esclusione, una cauzione provvisoria pari al 2% dell'importo posto a base di gara, da prestare con le modalità previste dall'art. 75 del D.Lgs. 163/06. Si rimanda, per maggiori dettagli, al par. 10 del Disciplinare. III.1.2) Principali modalità di finanziamento e pagamento: Fondi del Bilancio Comunale. III.1.3) In caso di raggruppamento temporaneo di imprese e consorzi ordinari di concorrenti, gli stessi dovranno uniformarsi a quanto previsto dall'art. 37 del D.Lgs. 163/2006 e s.m.i. III.2.1) Sono ammessi a partecipare gli operatori economici di cui al par. 4 del Disciplinare. Condizioni e requisiti di partecipazione: Istanza di partecipazione alla gara secondo le modalità di cui al par. 13.2 del Disciplinare, allegando alla stessa tutte le Dichiarazioni contenute nel par. 13.3 del Disciplinare, nonchè tutta la documentazione prevista ai par. 13.1, 13.4, 13.5, 13.6, 13.7, 13.8, 13.9, 13.10 e 13.11 del Disciplinare. III.2.2) Capacità economico-finanziaria: vedi paragrafo 8.1 lett. a e b del Disciplinare. III.2.3) Capacità tecnico-professionale: vedi paragrafi 8.2 del Disciplinare. SEZIONE IV - IV.1.1) Tipo di procedura: Procedura aperta. IV.2.1) Criterio di aggiudicazione: offerta economicamente più vantaggiosa, ai sensi dell'art. 83 del D.Lgs. 163/2006, secondo i criteri di valutazione contenuti nel par. 16.1 del Disciplinare e con la seguente ponderazione: a) Offerta Tecnica fino ad un massimo di 65 punti; b) Prezzo fino ad un massimo di 35 punti, nel rispetto dell'allegato P del DPR 207/2010 (le modalità di calcolo sono previste al par. 16.1 del Disciplinare). L'appalto sarà aggiudicato anche in presenza di una sola offerta se ritenuta valida e adeguata. Il prezzo offerto non potrà essere superiore al prezzo posto a base d'asta. Il concorrente, la cui offerta tecnica, avrà totalizzato un punteggio complessivo inferiore a 35/65 sarà escluso dalla gara perchè ritenuta inadeguata. IV.3.1) Determinazioni Dirigenziali n.4 del 24-12-2015 e n.1 del 16-02-2016. IV.3.4) Le offerte dovranno pervenire entro e non oltre le ore 12:00 del 03/05/2016, in un unico plico sigillato al seguente indirizzo: Comune di Napoli, Protocollo Generale - Gare, Palazzo S. Giacomo, Piazza Municipio 80133 Napoli, con qualsiasi mezzo, anche la consegna a mano (le informazioni relative alla modalità di produzione del plico e al contenuto dello stesso sono riportate nel Disciplinare dal par. 12 al par. 15. IV.3.7) Periodo minimo durante il quale l'offerente è vincolato alla propria offerta: 180 giorni dalla data di esperimento della gara. IV.3.8) Modalità apertura offerte: la gara si svolgerà presso la sede del Servizio Autonomo CUAG - Area Gare Forniture e Servizi, sito in Napoli, alla Via San Giacomo, 24 - III piano, alle ore 10:00 del 04/05/2016, in prima seduta pubblica e nelle sedute che saranno successivamente comunicate. Saranno ammessi ad assistere alle sedute pubbliche di gara un solo soggetto per ciascun concorrente, munito di apposita delega, se diverso dal legale rappresentante. SEZIONE VI - VI.3) Informazioni complementari: Ai fini della normativa applicabile al presente appalto, si richiama e si intende integralmente riportato il contenuto del par. 19 del Disciplinare. Al presente bando si applicano esclusivamente le cause tassative di esclusione di cui all'art. 46 comma 1 bis del D.Lgs. 163/2006. Per quanto non contenuto nel presente bando, si rinvia al Disciplinare di Gara, che ne costituisce parte integrante e sostanziale, e agli atti che unitamente ad esso sono in visione sul sito Internet www.comune.napoli.it/bandi. VI.4.1) Responsabile delle procedure di ricorso: Foro competente di Napoli. VI.5) Data di invio alla GUUE: 21/03/2016 - ID 2016-035898 Il dirigente del SACUAG Area Gare Forniture e Servizi dott.ssa Annalisa Cecaro TX16BFF2479
Contratti
2012
ASTE IMMOBILIARI ED ALTRE PROCEDURE AD EVIDENZA PUBBLICA
ASTE IMMOBILIARI ED ALTRE PROCEDURE AD EVIDENZA PUBBLICA
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 80 del 11-7-2012
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2012-07-11&atto.codiceRedazionale=T12BIA12542
COMUNE DI SIENA Direzione politiche abitative, patrimonio, sociale e sanita'
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.80 del 11-7-2012)
Bando di pubblico incanto È indetto per il giorno 11.09.2012 alle ore 11,00 un pubblico incanto al secondo esperimento per la vendita di un immobile di proprietà comunale posto in Siena, via di S. Marco 78/80, mediante aggiudicazione con il metodo delle offerte segrete in aumento sul prezzo a base di gara di Euro 1.182.449,70. L'avviso integrale è pubblicato all'albo pretorio e sul sito internet del Comune (www.comune.siena.it). Gli interessati potranno prendere visione degli atti presso la Direzione Politiche Abitative, Patrimonio, Sociale e Sanità - Ufficio Tecnico (tel. 0577/292475-476-327). Le offerte dovranno pervenire entro le ore 12,00 del 10.09.2012. Siena, 05.07.2012 Il dirigente dott.ssa Angela Ongaro T12BIA12542
Parte Seconda
2007
Altri annunzi
Specialita' medicinali, presidi sanitari e medico chirurgici
Parte Seconda n. 128 del 3-11-2007
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2007-11-03&atto.codiceRedazionale=C-0721591
TEMAS - S.r.l.
(GU Parte Seconda n.128 del 3-11-2007)
Modifiche secondarie di un'autorizzazione all'immissione in commercio di specialità medicinale per uso umano. (Comunicazione dell'Agenzia italiana del farmaco del 21 settembre 2007). Codice pratica N1A/07/1658. Titolare A.I.C.: Temas S.r.l., via Albarella n. 1, 20019 Settimo Milanese (MI). Specialità medicinale: DESMOPPRESSINA TEMAS. Confezioni e numeri di A.I.C.: "0,1 mg compresse" 30 compresse - A.I.C. n. 036936019; "0,2 mg compresse" 30 compresse - A.I.C. n. 036936021. Modifica apportata ai sensi del regolamento (CE) n. 1084/2003: n. 8.b.1: Aggiunta dell'officina Ferring GmbH, Wittland 11, P.O. Box 2145, D-24109 Kiel (Germany) per la fase di rilascio dei lotti di prodotto finito (escluso il controllo). Comunicazione dell'Agenzia italiana del farmaco del 5 ottobre 2007. Codice pratica N1A/07/1830. Modifica apportata ai sensi del regolamento (CE) n. 1084/2003: n. 5: Modifica della ragione sociale dell'officina responsabile della produzione bulk, confezionamento primario e secondario, controlli chimici del prodotto finito da Ferring AB, con stabilimento sito in Soldattorpsvagen 5, SE-20061 Limhamn, Svezia a Rechon Life Science AB, con stabilimento sito in Soldattorpsvagen 5, SE-20061 Limhamn, Svezia. È approvata altresì, secondo la lista dei termini standard della Farmacopea Europea, la denominazione delle confezioni da riportare sugli stampati così come indicata nell'oggetto. I lotti già prodotti alla data della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale possono essere mantenuti in commercio fino alla data di scadenza indicata in etichetta ai sensi dell'art. 14 del decreto legislativo n. 178/91 e successive modificazioni e integrazioni. Decorrenza della modifica: dal giorno successivo alla data della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. Lì, 25 ottobre 2007 Il presidente & CEO: dott.ssa Nadia Peviani C-0721591 (A pagamento). Errata corrige G.U. n. 135 del 2007 Comunicato relativo all'avviso n. C-0721591 riguardante la TEMAS - S.r.l. (Avviso pubblicato nella Gazzetta Ufficiale - Parte II - n. 128 del 3 novembre 2007). Nell'avviso n. C-0721591 riguardante TEMAS - S.r.l., pubblicato nella Gazzetta Ufficiale - Parte II - n. 128 del 3 novembre 2007, alla pagina 68, dove è scritto: "Specialità medicinale: DESMOPPRESSINA", leggasi: "Specialità medicinale: DESMOPRESSINA". C-0722994 (A pagamento).
Concorsi
2012
DIARI
AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 1 IMPERIESE - BUSSANA DI SANREMO
4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n. 84 del 26-10-2012
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2012-10-26&atto.codiceRedazionale=12E05988
AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 1 IMPERIESE - BUSSANA DI SANREMO
DIARIO
Diario della prova scritta del concorso pubblico, per un posto di collaboratore professionale sanitario personale di vigilanza ed ispezione tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro - categoria D. (GU n.84 del 26-10-2012)
La prova scritta del concorso pubblico per numero 1 posto di Collaboratore Professionale Sanitario Personale di Vigilanza ed Ispezione Tecnico della Prevenzione nell'Ambiente e nei Luoghi di Lavoro - Categoria D - pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana - 4a serie speciale «Concorsi ed esami» - n. 36 del 11 maggio 2012, con scadenza 11 giugno 2012, prevista dall'art. 54 del decreto del Presidente della Repubblica n. 483/1997 si terrà il giorno martedì 20 novembre 2012 alle ore 14,30 presso il Mercato dei Fiori - UCFLOR - Via Quinto Mansuino n. 12 (Valle Armea) Bussana di Sanremo (IM). La sede, il giorno e l'orario di svolgimento della prova pratica e della prova orale, verranno comunicati dalla commissione ai candidati il giorno della prova scritta. I candidati che non abbiano ricevuto comunicazione scritta di esclusione dal concorso da parte dell'Azienda stessa, dovranno presentarsi, senza alcun ulteriore preavviso, il giorno e l'ora stabiliti muniti di un documento di riconoscimento valido. Si precisa che l'elenco dei candidati ammessi alla successiva prova pratica con l'indicazione della data e luogo ove si terrà la stessa, sarà pubblicato nel sito Aziendale www.asl1.liguria.it; sarà cura dei candidati verificare tale ammissione. Tale comunicazione ha valore di notifica a tutti gli effetti.
Corte Costituzionale
2019
ATTI DI PROMOVIMENTO DEL GIUDIZIO DELLA CORTE
1a Serie Speciale - Corte Costituzionale n. 37 del 11-9-2019
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/corte_costituzionale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2019-09-11&atto.codiceRedazionale=19C00219
N. 128 ORDINANZA (Atto di promovimento) 7 dicembre 2018
Ordinanza del 7 dicembre 2018 del Tribunale di Firenze nel procedimento penale a carico di B. A.. Processo penale - Udienza di convalida dell'arresto facoltativo in flagranza - Applicazione della misura coercitiva in deroga ai limiti di pena di cui agli artt. 274, comma 1, lettera c), e 280 cod. proc. pen. quando l'arresto e' stato eseguito per uno dei delitti indicati nell'art. 381, comma 2, cod. proc. pen. - Codice di procedura penale, art. 391, comma 5. Misure coercitive - Condizioni di applicabilita' - Applicabilita' in deroga alle condizioni previste con riferimento al disposto dell'art. 391 cod. proc. pen. - Codice di procedura penale, art. 280, comma 1. (19C00219) (GU 1a Serie Speciale - Corte Costituzionale n.37 del 11-9-2019)
TRIBUNALE DI FIRENZE Prima sezione penale Il giudice, dott. Franco Attinà, nel procedimento sopra indicato a carico di B.A., nato in Kosovo il (...), arrestato in flagranza di reato in data 7 dicembre 2018 e oggetto del decreto di presentazione diretta in giudizio per il rito direttissimo con la seguente imputazione: accusato del reato di cui all'art. 624-bis del codice penale, perchè, al fine di trarne profitto, si impossessava del portafoglio, di due astucci e di oggetti personali della dott.ssa A. D. P., sottraendo tali beni dal bancone della sala pazienti del pronto soccorso dell'Ospedale di ..., dove erano detenuti quali unico spazio per il personale di servizio per custodire gli effetti personali durante il lavoro, mediante introduzione in tale luogo destinato in parte a privata dimora, avendo lo stesso in sostanza funzione di spogliatoio; o, alternativamente, con l'aggravante di aver commesso il fatto su cosa esposta per necessità e consuetudine alla pubblica fede. In Firenze il 7 dicembre 2018. Con la recidiva specifica, reiterata e infraquinquennale. Premesso che: in base agli atti d'indagine alle ore 6,20 circa del 7 dicembre 2018 gli operanti della Questura di Firenze erano inviati dalla centrale operativa presso il cittadino Ospedale di ..., in quanto uno dei medici di turno presso il pronto soccorso (P. A.) aveva segnalato il furto appena avvenuto degli effetti personali di altro medico (D. P. A.); il parente (M. J.) di un paziente del pronto soccorso aveva notato un soggetto (capelli corti, corporatura esile, andatura barcollante, giubbotto marrone) avvicinarsi al bancone usato dai sanitari in un'area di degenza, frugare nello stesso approfittando dell'assenza dei sanitari e asportare alcuni oggetti; la dott. D. P., allertata, tornava al bancone, constatava la mancanza dalla propria borsa del portafogli (contenente 180 euro), di un paio di guanti e di due astucci; mentre il dott. P. allertava le Forze dell'ordine, la D. P. intuito chi fosse l'autore del furto (un soggetto precedentemente ricoverato in stato d'intossicazione e appena allontanatosi senza dimissione), trovava per terra uno dei guanti, raggiungeva in strada il detenuto e lo convinceva a restituirle il maltolto; vedeva poi il predetto allontanarsi e salire a bordo del tram in direzione centro città; una volante della Polizia - in contatto radio con la centrale - raggiungeva il veicolo alla fermata di ..., procedeva al controllo dei viaggiatori tra cui era presente l'attuale prevenuto, rispondente alla descrizione fornita; in suo possesso veniva rinvenuta un'agenda intestata alla dott. D. P. la foto del B. - inviata tramite cellulare - era sottoposta ai due medici, che riconoscevano il citato soggetto; il prevenuto ha rilasciato dichiarazioni spontanee poco ordinate, riferendo in sostanza di avere ricevuto gli oggetti in questione da un soggetto marocchino non meglio identificato e che, appena richiestone, egli li avrebbe restituiti alla titolare; alla citata udienza il Pm chiedeva la convalida dell'arresto e l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere; Rilevato che: l'arresto va convalidato in quanto compiuto in stato di quasi flagranza posto che il prevenuto in sede di perquisizione era trovato in possesso dell'agenda della persona offesa, circostanza da cui emergeva che aveva appena compiuto il fatto (art. 382 del codice di procedura penale); le condizioni soggettive del predetto (gravato da innumerevoli precedenti) giustificano peraltro l'arresto in ragione della sua personalità; quanto all'applicazione della misura cautelare richiesta o di altra misura cautelare coercitiva, per poter addivenire ad una corretta decisione appare necessario il pronunciamento della Corte costituzionale in ordine alla deroga prevista dall'art. 391, comma 5 del codice di procedura penale al requisito concernente i limiti di pena previsti dall'art. 280 e dall'art. 274, comma 1, lettera c) del codice di procedura penale; Ciò premesso, Osserva in base agli atti d'indagine e alle stesse dichiarazioni del prevenuto sussistono gravi indizi di colpevolezza rispetto al fatto contestato, sia pur diversamente qualificato; in primo luogo il teste M. ha fornito una descrizione dell'autore del furto perfettamente corrispondente al B.; in secondo luogo la versione fornita dal prevenuto (ricezione degli oggetti da parte di terzo soggetto) appare del tutto inverosimile; il fatto non può tuttavia qualificarsi come furto in abitazione: da un lato il luogo in cui è stato commesso non può ritenersi privata dimora, posto che trattavasi di una sala del pronto soccorso accessibile anche ai pazienti (ed il prevenuto era un paziente ricoverato); dall'altro il prevenuto non ha commesso il fatto mediante introduzione nel citato luogo, ma era già presente nello stesso per altri motivi (il precedente ricovero) e nell'occasione ha posto in essere il reato (cfr. Cassazione sezione 5, sentenza n. 14868 del 15 dicembre 2009 Rv. 246886); trattasi dunque di furto ex art. 624 del codice penale, aggravato ex art. 625, n. 7 del codice penale in quanto commesso su cose esistenti in stabilimenti pubblici quale è appunto il pronto soccorso dell'Ospedale cittadino di (circostanza dunque contestata in fatto); non pare viceversa ravvisabile il profilo dell'esposizione alla pubblica fede (in ogni caso trattasi di un'unica aggravante a fattispecie alternative); in ragione delle modalità della condotta, dei numerosi precedenti penali (anche specifici e recenti) del prevenuto, che ha già subito diversi periodi di detenzione senza evidentemente che questi abbiano sortito un sufficiente effetto deterrente, sussistono parimenti le esigenze cautelari indicate dal Pm di cui all'art. 274, lettera c) del codice di procedura penale, concreto e attuale essendo il rischio di reiterazione del reato o di commissione di reati della stessa specie di quello in esame; in considerazione di quanto precede non è possibile ritenere che con la sentenza possa essere concessa la sospensione condizionale della pena; si dovrebbe dunque applicare una misura cautelare coercitiva, anche se la misura carceraria (richiesta dal Pm) in considerazione dell'entità del fatto appare eccessiva e le esigenze potrebbero essere soddisfatte con la meno grave misura degli arresti domiciliari (non è prevedibile del resto l'applicazione in sentenza di una pena superiore ai tre anni, per cui opera il limite ex art. 275, comma 2-bis del codice di procedura penale); rilevante ed essenziale appare quindi la questione dei limiti edittali previsti dall'art. 280, comma 1 del codice di procedura penale per le misure cautelari personali coercitive e dall'art. 274, comma 1, lettera c) del codice di procedura penale specificamente per la misura degli arresti domiciliari; in particolare l'art. 280, comma 1 del codice di procedura penale prevede che - salvo quanto disposto dall'art. 391 del codice di procedura penale - le misure coercitive possono essere disposte solo quando si procede per delitti per i quali la legge stabilisce la pena dell'ergastolo o della reclusione superiore nel massimo a tre anni; l'art. 278 del codice di procedura penale prevede che agli effetti dell'applicazione delle misure cautelari si ha riguardo alla pena stabilita dalla legge per ciascun reato consumato o tentato e non si tiene conto delle circostanze, fatta eccezione per alcune specifiche circostanze, tra cui quella ex art. 62, n. 4 del codice penale; per il reato ora in esame l'art. 624 del codice penale prevede la pena edittale della reclusione da sei mesi a tre anni; in ragione del modesto valore degli oggetti sottratti (e della natura e professione della persona offesa) è ravvisabile la circostanza attenuante ex art. 62, n. 4 del codice penale, che rileva ai fini della determinazione della pena per l'applicazione delle misure cautelari ai sensi dell'art. 278 del codice di procedura penale (non rileva viceversa la recidiva, pur qualificata); In assenza di indicazioni specifiche nella disposizione di cui all'art. 278 del codice di procedura penale, si deve ritenere che in presenza di attenuanti e aggravanti si debba operare come di consueto il bilanciamento ex art. 69 del codice penale (si veda la pur risalente Cassazione sezione 5, sentenza n. 1944 del 25 maggio 1993 Rv. 195254), che nel caso in esame - tenuto conto delle peculiarità del caso concreto - va effettuato quanto meno in termini di equivalenza, essendo le contrapposte circostanze di pari pregnanza; ne deriva quindi che per il reato in questione il massimo edittale è ex art. 624 del codice penale pari ad anni tre di reclusione, laddove l'art. 280 del codice di procedura penale prevede la possibile applicazione di misure cautelari coercitive solo per i delitti per i quali sia prevista la pena della reclusione superiore nel massimo a tre anni; l'art. 274, lettera c) del codice di procedura penale richiede inoltre per la misura degli arresti domiciliari un limite edittale di almeno quattro anni; è dunque rilevante nel caso di specie la deroga prevista dall'art. 391, comma 5 del codice di procedura penale, ai sensi del quale «Quando l'arresto è stato eseguito per uno dei delitti indicati nell'articolo 381, comma 2 [...] l'applicazione della misura è disposta anche al di fuori dei limiti di pena previsti dagli articoli 274, comma 1, lettera c), e 280»; si ha motivo di dubitare della legittimità costituzionale di tale norma; in particolare la citata deroga alla previsione generale di cui all'art. 280, comma 1 del codice di procedura penale per le misure cautelari personali coercitive e alla previsione di cui all'art. 274, comma 1, lettera c) per la misura degli arresti domiciliari pare costituzionalmente illegittima per violazione degli articoli 3 e 13 della Costituzione; la disciplina in questione pare infatti in primo luogo realizzare una irragionevole disparità di trattamento rispetto a situazioni del tutto simili: per effetto della citata deroga, uno stesso fatto (nel caso in esame un furto, ma il discorso può valere anche per gli altri tipi di reato previsti dall'art. 381, comma 2 del codice di procedura penale) è suscettibile di fondare o meno l'applicazione di una misura cautelare coercitiva o addirittura custodiate a seconda che sia intervenuto o meno un arresto in flagranza; la circostanza tuttavia che vi sia stato o meno un arresto in flagranza può dipendere da fattori anche casuali (ad es. la presenza di Forze dell'ordine nei pressi del luogo in cui il delitto viene commesso), ma in ogni caso estranei alla gravità del fatto di reato e alla personalità del suo autore; paradossalmente il compiuto arresto e la relativa legittimità potrebbero dipendere dalla mancata fuga e quindi da un fattore indice di minore pericolosità del soggetto o, come nel caso in esame, da tracce del reato appena compiuto di per sè poco significative (se il prevenuto avesse restituito alla persona offesa l'agenda -unitamente agli altri oggetti - o se ne fosse disfatto, l'arresto non sarebbe stato consentito difettando la quasi flagranza); la differenza di trattamento tra l'ipotesi in cui l'autore di un medesimo fatto sia arrestato e quella in cui viceversa non sia arrestato (perchè magari sia riuscito nell'immediatezza a fuggire o a disfarsi della merce sottratta) pare dunque ingiustificata; in proposito occorre avere riguardo ai principi affermati dalla giurisprudenza ormai consolidata della Corte di cassazione ed in particolare dalla sentenza delle sezioni unite n. 39131 del 24 novembre 2015 Rv. 267591, che ha chiarito l'essenza dell'istituto dell'arresto in flagranza e quindi definito i suoi confini: la privazione della libertà personale da parte della polizia giudiziaria - in assenza di un provvedimento motivato dell'autorità giudiziaria - trova il proprio fondamento nella percezione diretta dei fatti delittuosi da parte della stessa P.G., con conseguente elevata probabilità della colpevolezza dell'arrestato. Tali essendo l'essenza e la ratio dell'arresto in flagranza, ne deriva che ai fini dell'adozione della misura cautelare la rilevanza dell'intervenuto arresto si dispiega unicamente sotto il profilo dei gravi indizi di colpevolezza (in ragione della diretta constatazione del reato da parte degli operanti); il dato dell'arresto non attiene viceversa al profilo della gravità del fatto di reato, sicchè non pare potersi giustificare un diverso trattamento - a parità di fatto delittuoso - tra l'ipotesi in cui il soggetto sia stato arrestato e quella in cui - pur a fronte di gravissimi indizi di colpevolezza (ad es. per la confessione del reo o per la presenza di una registrazione audiovisiva dei fatti) - tale misura precautelare non sia stata viceversa, per le più svariate ragioni, eseguita; del pari il dato dell'arresto non attiene di per sè al profilo della pericolosità del soggetto; tale differenza di trattamento pare violare anche il principio di proporzionalità della misura cautelare all'entità del fatto e alla sanzione irrogabile, sancito espressamente dall'art. 275, comma 2 del codice di procedura penale ma - si deve ritenere - comunque riconducibile all'art. 13 della Costituzione, che sancisce l'inviolabilità della libertà personale: in questo caso infatti ad incidere sull'applicabilità della misura è un dato (l'arresto) estraneo all'entità del fatto (e alla sanzione irrogabile) e alle esigenze cautelari; si deve poi escludere che la deroga di cui all'art. 391, comma 5 del codice di procedura penale possa trovare fondamento e giustificazione nell'esigenza, avvertita dall'opinione pubblica, di assicurare la pronta reazione istituzionale nella repressione dei reati di cui la polizia giudiziaria abbia avuto immediatamente contezza, mediante la possibilità che le misure cautelari siano applicate anche in assenza del requisito relativo alla pena edittale prevista; innanzi tutto, come chiaramente affermato dalla citata sentenza delle Sezioni unite n. 39131 del 24 novembre 2015 Rv. 267591, il mero dato cronologico (brevità del lasso di tempo trascorso tra la commissione del reato e l'intervento della P.G.) non assume giuridicamente rilevanza sulla base del diritto positivo al fine di offrire fondamento di legittimità all'arresto del reo, dirimente essendo - come si è detto - la percezione diretta dei fatti da parte della P.G. (o viceversa il rinvenimento di cose o tracce del reato). Quindi - se l'esigenza di una pronta reazione istituzionale all'attività criminale può ravvisarsi in modo identico in tutti i casi in cui il reato si sia da poco consumato - nell'ipotesi dell'intervenuto arresto (in cui la P.G. ha percepito direttamente i fatti ed è riuscita ad eseguire l'arresto oppure ha rinvenuto tracce del reato in capo all'arrestato) non pare potersi ravvisare alcun elemento ulteriore che giustifichi l'applicazione della misura cautelare rispetto alla diversa ipotesi in cui il delitto sia stato parimenti appena realizzato, ma la P.G. non abbia percepito direttamente i fatti nè abbia rinvenuto tracce del reato addosso al sospettato oppure non sia riuscita ad arrestare il relativo autore; in secondo luogo, la citata esigenza di pronta reazione istituzionale all'attività criminale pare potersi legittimamente esplicare in sede di repressione punitiva, con un celere svolgimento del procedimento di merito, ma non in sede cautelare. essendo le misure cautelari volte unicamente a presidiare i pericula libertatis; non si può poi non notare che la deroga qui censurata è prevista dall'art. 391, comma 5 del codice di procedura penale unicamente per i delitti indicati nell'art. 381, comma 2 del codice di procedura penale e dunque per alcune specifiche ipotesi di arresto facoltativo, non operando viceversa per le ipotesi di cui all'art. 381, comma 1 del codice di procedura penale. Conseguentemente - ove venga in rilievo un delitto consumato per il quale sia previsto un massimo edittale superiore a tre anni ma inferiore a cinque anni (ad es. violenza privata ex art. 610 del codice penale o cessione di stupefacenti ex art. 73, comma 5 del decreto del Presidente della Repubblica n. 309/1990) - sarà possibile l'arresto, ma non l'applicazione della custodia in carcere. Analogamente, nel caso di delitto consumato per il quale sia previsto un massimo edittale superiore a tre anni ma inferiore a quattro anni (ad es. cessione di stupefacenti ex art. 73, comma 5 del decreto del Presidente della Repubblica n. 309/1990 qualora ricorra la circostanza attenuante ex art. 62, n. 4 del codice penale, che come si è detto rileva ai fini cautelari ex art. 278 del codice di procedura penale e che secondo le più recenti pronunce di legittimità è configurabile anche in materia di stupefacenti), sarà possibile l'arresto, ma non l'applicazione di misure custodiali neppure domiciliari; va poi notato che per pacifica giurisprudenza di legittimità (cfr. tra le altre Cass. n. 45511 del 5 ottobre 2005 rv 232933) la norma di cui all'art. 381, comma 2 del codice di procedura penale, concerne i soli delitti consumati; nell'ipotesi di titoli di reato previsti dall'art. 381, comma 2 del codice di procedura penale ma integrati nella sola forma tentata (ad es. tentato furto aggravato ex art. 625 del codice penale) l'arresto potrebbe essere comunque possibile ai sensi dell'art. 381, comma 1 del codice di procedura penale, ma non opererebbe la deroga di cui all'art. 391, comma 5 del codice di procedura penale; paradossalmente vi possono anche essere dei casi - ad es. nelle ipotesi di tentati furti aggravati ex art. 625, n. 2 prima ipotesi del codice penale o 625, n. 5 del codice penale, senza che ricorra l'attenuante ex art. 62, n. 4 del codice penale - in cui l'arresto sia obbligatorio ex art. 380 del codice procedura penale, ma poi - non operando la deroga di cui all'art. 391, comma 5 del codice di procedura penale (prevista per i soli delitti consumati indicati nell'art. 381, comma 2 del codice di procedura penale) - la misura della custodia in carcere non è applicabile; tale misura è viceversa applicabile nei casi di arresto facoltativo di cui all'art. 381, comma 2 del codice di procedura penale in forza della deroga qui censurata; quelle sopra elencate sono, a parere di questo giudice, evidenti disparità di trattamento, ancor più gravi rispetto all'ipotesi da ultimo prospettata dell'arresto obbligatorio, che in quanto tale - per volontà dello stesso legislatore - dovrebbe attenere a fattispecie in cui il fatto è più grave o comunque impone un intervento immediato delle autorità; pare poi sussistere un ulteriore profilo di illegittimità. La deroga prevista dall'art. 391, comma 5 del codice di procedura penale opera nei soli casi di intervenuta convalida dell'arresto (cfr. sezione 5, sentenza n. 22354 dell'8 giugno 2006 Rv. 234557), conformemente peraltro al principio secondo cui - in assenza di convalida - l'arresto non può esplicare alcun effetto. In base alla consolidata giurisprudenza della Suprema Corte, ai fini della convalida o meno dell'arresto il giudice deve operare con giudizio «ex ante», avendo riguardo alla situazione in cui la polizia giudiziaria ha provveduto, senza tener conto degli elementi non conosciuti o non conoscibili della stessa, che siano successivamente emersi (Cassazione sezione 3 sentenza n. 35962 del 7 luglio 2010 Rv. 248479), per cui «il vaglio cui è chiamato il giudice in questa fase attiene soltanto alla verifica del ragionevole uso dei poteri discrezionali della polizia giudiziaria e quando ravvisi la mancanza di ragionevolezza nell'uso degli stessi, deve fornire sul punto adeguata argomentazione giustificativa» (Cassazione sezione 5, sentenza n. 21577 del 27 marzo 2009 Rv. 243885); ciò in quanto l'arresto è un'iniziativa che avviene nell'immediatezza del fatto, normalmente all'esordio dell'indagine, e il giudizio circa la convalida ha ad oggetto l'atto della P.G. e non la responsabilità dell'arrestato o il piano cautelare (cfr. Cassazione sezione 6, n. 700/2014 del 3 dicembre 2013). Alla luce di queste premesse, condivisibili e comunque costituenti «diritto vivente», appare legittimo dubitare della deroga prevista dall'art. 391, comma 5 del codice di procedura penale: ai fini della convalida il giudice deve porsi nell'ottica della P.G., che opera in flagranza di reato, sulla base dei soli elementi disponibili nell'immediatezza del fatto, e dunque in una prospettiva solo parziale; un arresto convalidato (in tale prospettiva necessariamente solo parziale) rileva però ai fini dell'operatività della citata deroga e dunque ai fini dell'applicabilità delle misure cautelari; tale rilevanza ai fini cautelari di un dato - vagliato unicamente sulla base di alcuni elementi, quelli disponibili in capo alla P.G. - pare contrastare con l'art. 13 della Costituzione, sia sotto il profilo della tutela della libertà personale sia sotto il profilo del presidio costituito dalla valutazione dell'autorità giudiziaria (la limitazione della libertà personale per effetto della misura cautelare consegue sì ad un provvedimento dell'autorità giudiziaria, ma il vaglio di quest'ultima è per alcuni profili limitato solo ad alcuni elementi); ulteriore profilo di violazione dell'art. 13 della Costictuzione attiene al fatto che un atto della polizia giudiziaria, soggetto a verifica di legittimità ma comunque discrezionale, finisce per effetto della citata deroga ex art. 391, comma 5 del codice di procedura penale per incidere non solo sulla limitazione della libertà personale connessa alla misura precautelare, ma sulla concreta applicabilità successiva di una misura cautelare coercitiva e dunque limitativa della libertà personale: l'art. 13 della Costituzione pone al secondo comma una riserva di legge in ordine ai casi e ai modi in cui è ammessa la detenzione o altra restrizione della libertà personale; è sì vero che lo stesso art. 13 della Costituzione al terzo comma prevede in casi eccezionali di necessità ed urgenza la possibilità che l'autorità di pubblica sicurezza adotti provvedimenti provvisori al riguardo; tale previsione però è limitata per l'appunto ai casi eccezionali di necessità ed urgenza e alla situazione provvisoria precautelare; per effetto della previsione di cui all'art. 391, comma 5 del codice di procedura penale, viceversa, la valutazione discrezionale dell'autorità inquirente finisce con l'incidere sull'intera vicenda cautelare elidendo l'ordinario limite del massimo edittale posto dalla legge (art. 274 e 280 del codice di procedura penale) a presidio della libertà personale dell'individuo; nella recente sentenza n. 180/2018, la Corte costituzionale - a proposito della riserva di cui all'art. 13, comma 5 della Costituzione e dell'incidenza sulla libertà personale della disciplina di cui al codice di autoregolamentazione delle astensioni dalle udienze degli avvocati - ha ritenuto la disciplina di legge incostituzionale nella misura in cui consentiva ad una fonte secondaria di interferire con la disciplina della libertà personale dell'imputato; la norma ora censurata pare consentire una non dissimile interferenza delle valutazioni discrezionali della polizia giudiziaria con la disciplina delle misure cautelari e dunque della libertà personale del soggetto; il dubbio di legittimità costituzionale investe di riflesso anche l'art. 280, comma 1 del codice di procedura penale nella parte in cui nel prevedere i requisiti di applicazione delle misure coercitive fa salvo il disposto dell'art. 391 del codice di procedura penale. Non risultano percorribili interpretazioni conformi della norma ora censurata alle citate disposizioni della Costituzione, chiaro e univoco essendo il dato letterale (la disposizione è peraltro interpretata in modo costante dalla giurisprudenza in conformità al citato dato letterale); dubitando della legittimità costituzionale delle norme che consentono l'applicazione della misura in deroga ai normali limiti, si deve sospendere l'applicazione della citata norma in attesa della decisione della Corte costituzionale; P.Q.M. Visti gli articoli 391 e 558 del codice di procedura penale; Convalida l'arresto. Sospende la decisione in ordine alla richiesta di misura cautelare personale. Dispone l'immediata liberazione dell'imputato. Visti gli articoli 134 della Costituzione, 23 e seguenti legge n. 87/1953, ritenuta la questione rilevante e non manifestamente infondata; solleva questione di legittimità costituzionale per violazione degli articoli 3 e 13 della Costituzione dell'art. 391, comma 5 del codice di procedura penale, nella parte in cui prevede che quando l'arresto è stato eseguito per uno dei delitti indicati nell'art. 381, comma 2 del codice di procedura penale l'applicazione della misura è disposta anche al di fuori dei limiti di pena previsti dagli articoli 274, comma 1, lettera c), e 280 del codice di procedura penale, e dell'art. 280, comma 1 del codice di procedura penale nella parte in cui nel prevedere i requisiti di applicazione delle misure coercitive fa salvo il disposto dell'art. 391 del codice di procedura penale. Sospende il procedimento in corso, ed i relativi termini di prescrizione, fino alla definizione del giudizio incidentale di legittimità costituzionale. Dispone l'immediata trasmissione degli atti del procedimento alla Corte costituzionale. Manda alla Cancelleria per la notificazione della presente ordinanza al Presidente del Consiglio dei ministri, nonchè per la comunicazione ai Presidenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica e per la successiva trasmissione del fascicolo processuale alla Corte costituzionale. Firenze, 7 dicembre 2018 Il Giudice: Attinà
Concorsi
2001
ENTI LOCALI
PROVINCIA DI TRENTO
4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n. 17 del 27-2-2001
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2001-02-27&atto.codiceRedazionale=001E1087
PROVINCIA DI TRENTO
CONCORSO (scad. 28 marzo 2001)
Concorso pubblico, per titoli ed esami, per l'accesso alla qualifica di direttore, cui affidare l'incarico di preposizione all'ufficio registro delle cooperative di Trento del servizio commercio e cooperazione. (GU n.17 del 27-02-2001)
Si comunica che è indetto un concorso pubblico, per titoli ed esami, per l'accesso alla qualifica di direttore, cui affidare l'incarico di preposizione all'ufficio registro delle cooperative di Trento del servizio commercio e cooperazione. Si richiede: requisiti di legge; cittadinanza italiana; possesso di uno dei seguenti diplomi di laurea: uno dei diplomi di laurea della facoltà di economia o giurisprudenza o diplomi di laurea a questi equipollenti ai sensi di legge; ai sensi di quanto disposto dall'art. 20, comma 3, della legge provinciale 23 febbraio 1998, n. 3, può comunque partecipare al concorso il personale che ha svolto per almeno tre anni le funzioni di sostituto del capo ufficio ai sensi dell'art. 32, della legge provinciale 29 aprile 1983, n. 12, e successive modifiche; esperienza professionale di almeno cinque anni con rapporto di lavoro subordinato, stabile o temporaneo. Detta esperienza dovrà essere maturata nei livelli settimo, ottavo o nono o qualifiche equiparate se svolta presso la provincia autonoma di Trento o presso i suoi enti funzionali o in qualifiche o livelli corrispondenti presso altri enti pubblici o comportare responsabilità direttive - come specificate nel bando - se svolta presso soggetti privati; versamento di L. 7.500 sul conto corrente postale n. 295386 intestato al tesoriere della provincia autonoma di Trento - Gestione cassa di risparmio di Trento-Rovereto, via Galilei, 1 - 38100 Trento, con indicata la causale di versamento tassa concorso. Il termine per la presentazione delle domande e per l'eventuale elenco dei titoli valutabili è fissato per le ore 16 del giorno 28 marzo 2001. Il diario della prova scritta, la sede di svolgimento della prova, il termine della procedura concorsuale e l'indicazione del funzionario responsabile del procedimento verranno pubblicati nella Gazzetta Ufficiale - 4a serie speciale "Concorsi ed esami" - di data 10 aprile 2001, nel bollettino ufficiale della regione Trentino-Alto Adige del giorno 9 aprile 2001, nonchè sul sito Internet www.provincia.tn.it/patconcorsi e comunque, almeno quindici giorni prima dell'inizio della prova medesima. Per lo svolgimento della prova scritta sarà consentito l'utilizzo di testi normativi purchè non commentati. Il testo integrale del bando di concorso e del fac-simile di domanda sono pubblicati nel bollettino ufficiale della regione Trentino-Alto Adige di data 26 febbraio 2001 - parte IV, e sono reperibili sul sito Internet della provincia autonoma di Trento (www.provincia.tn.it/patconcorsi). Per ulteriori informazioni rivolgersi alla sig.ra Marzadro (0461/496326), alla sig.ra Mittempergher (0461/496370), alla rag. Tognotti (0461/496371) o al rag. Groff (0461/496302).
Parte Seconda
2007
Annunzi commerciali
Altri annunzi commerciali
Parte Seconda n. 131 del 10-11-2007
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2007-11-10&atto.codiceRedazionale=IG-374
MELIADI FINANCE S.r.l.
Iscritta al n. 37085 all'Elenco Generale degli Intermediari Finanziari tenuto dall'Ufficio Italiano Cambi e iscritta al nell'Elenco Speciale tenuto dalla Banca d'Italia ai sensi, rispettivamente degli articoli 106 e 107 del D. Lgs. n. 385 del 1 settembre 1993 Sede legale in Via Vittorio Alfieri, 1, 31015 Conegliano (TV) - Italia Capitale sociale Euro 10.000 i.v. Iscritta al Registro delle Imprese di Treviso al n. 03991530266 Codice Fiscale e Partita I.V.A. n. 03991530266
(GU Parte Seconda n.131 del 10-11-2007)
Avviso di cessione di crediti pro soluto ai sensi del combinato disposto degli articoli 1 e 4 della legge n. 130 del 30 aprile 1999 (di seguito la "Legge sulla Cartolarizzazione dei Crediti") e dell'articolo 58 del decreto legislativo n. 385 del 1° settembre 1993 (di seguito il "Testo Unico Bancario"). Con riferimento all'avviso di cessione pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, Parte II, n. 161 del 13 luglio 2006, Meliadi Finance S.r.l. (di seguito, l'"Acquirente") comunica che, nell'ambito del programma di cessioni indicato nel summenzionato avviso di cessione, in data 7 novembre 2007 ha acquistato pro soluto da SEAT Pagine Gialle S.p.A. (di seguito, l'"Originator") ogni e qualsiasi credito (per sorta capitale, interessi, accessori, spese e quant'altro) dovuto in forza di fatture emesse dall'Originator (le "Fatture") ai propri clienti (di seguito, i "Debitori") nel corso della propria ordinaria attività di impresa per servizi già prestati, nonchè crediti per servizi ancora da prestare (i "Crediti"), che alla data del 7 novembre 2007 (la "Data di Selezione") soddisfacevano i seguenti criteri cumulativi: (i) i criteri oggettivi elencati ai punti da (1) a (8) (inclusi) e da (a) a (h) (inclusi) del succitato avviso di cessione pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 161 del 13 luglio 2006 alle pagine 13 e 14; (ii) ad eccezione dei Crediti vantati nei confronti di Telegate Italia S.r.l., non nascano da Fatture che riportino, sotto il campo denominato "Commissione n.", la lettera "A" prima del relativo codice numerico; (iii) non nascano da Fatture che riportino la dicitura "inserimento dati pubblicitari su servizio 12.40" nel corpo delle Fatture medesime; (iv) non nascano da Fatture che abbiano un saldo impagato residuo inferiore o uguale ad Euro 25,82; (v) non nascano da Fatture che presentino importi dovuti e non pagati; (vi) non nascano da Fatture parzialmente pagate o stornate da note/lettere di credito; (vii) non nascano da Fatture che dopo il numero fattura riportino la dicitura "Rif:"; (viii) nascano da Fatture emesse nel mese di Ottobre 2007 nei confronti di Debitori residenti in Sicilia e con numero fattura antecedente al n. 789248/N; (ix) non nascano dalla Fattura datata 2006 e identificata dal numero di fattura 886605N. L'Acquirente ha conferito incarico ai sensi della Legge sulla Cartolarizzazione dei Crediti a Securitisation Services S.p.A., che ha a sua volta dato mandato allo stesso Originator, affinchè per suo conto, in qualità di soggetto incaricato della riscossione dei Crediti, proceda all'incasso delle somme dovute sugli stessi. In forza di tale incarico, i Debitori continueranno a pagare a SEAT Pagine Gialle S.p.A. ogni somma dovuta in relazione ai Crediti nelle forme previste dalle relative Fatture o in forza di legge e dalle eventuali ulteriori informazioni che potranno essere comunicate ai debitori ceduti. Tutto ciò premesso, ai sensi dell'art. 13 del D.Lgs. 30/06/2003 numero 196 (il "Codice Privacy"), informiamo i debitori ceduti ai sensi del presente avviso (i "Debitori Ceduti") sull'uso dei Loro dati personali e sui Loro diritti. I dati personali in possesso dell'Acquirente e di Securitisation Services S.p.A., con sede legale in Via Vittorio Alfieri, 1, 31015 Conegliano (TV), sono stati raccolti presso l'Originator. Ai Debitori Ceduti precisiamo che non verranno trattati dati "sensibili". Sono considerati sensibili i dati relativi, ad esempio, al Loro stato di salute, alle Loro opinioni politiche e sindacali ed alle Loro convinzioni religiose (art. 4 del Codice Privacy). I dati personali dell'interessato saranno trattati nell'ambito della normale attività dei titolari del trattamento e, precisamente, per quanto riguarda la Meliadi Finance S.r.l., per finalità connesse e strumentali alla gestione del portafoglio di crediti, finalità connesse agli obblighi previsti da leggi, da regolamenti e dalla normativa comunitaria nonchè da disposizioni impartite da Autorità a ciò legittimate dalla legge e da organi di vigilanza e controllo, finalità connesse alla gestione ed al recupero del credito e, per quanto riguarda Securitisation Services S.p.A., per finalità connesse all'effettuazione di servizi di calcolo e di reportistica in merito agli incassi su base aggregata dei crediti oggetto della cessione e taluni servizi di carattere amministrativo fra i quali la tenuta della documentazione relativa alla Cartolarizzazione dei Crediti e della documentazione societaria. In relazione alle indicate finalità, il trattamento dei dati personali avviene mediante strumenti manuali, informatici e telematici con logiche strettamente correlate alle finalità stesse e, comunque, in modo da garantire la sicurezza e la riservatezza dei dati stessi. Si precisa che i dati personali dei Debitori Ceduti in nostro possesso vengono registrati e formeranno oggetto di trattamento in base ad un obbligo di legge ovvero sono strettamente funzionali all'esecuzione del rapporto contrattuale (per i quali il consenso dell'interessato non è, quindi, richiesto). I dati personali dei Debitori Ceduti verranno comunicati ai destinatari della comunicazione strettamente collegati alle sopraindicate finalità del trattamento e, in particolare, a società, associazioni o studi professionali che prestano attività di assistenza o consulenza in materia legale, società controllate e società collegate, società di recupero crediti, ecc.. I soggetti appartenenti alle categorie ai quali i dati possono essere comunicati utilizzeranno i dati in qualità di "titolari" ai sensi della legge, in piena autonomia, essendo estranei all'originario trattamento effettuato. I debitori ceduti e gli eventuali loro garanti potranno rivolgersi ai titolari e al responsabile del trattamento per esercitare i diritti riconosciuti loro dall'articolo 13 del Codice Privacy (cancellazione, integrazione, opposizione, ecc.). Ulteriori informazioni potranno essere richieste all'Acquirente, con sede legale in Conegliano (TV), Via Vittorio Alfieri n° 1, all'Originator, presso la sua sede secondaria, in Torino, via Aurelio Saffi n° 18 e a Securitisation Services S.p.A., con sede legale in Via Vittorio Alfieri, 1, 31015 Conegliano (TV), in qualità di titolari autonomi del trattamento dei dati personali. Conegliano, 7 novembre 2007 MELIADI FINANCE S.r.l. L'Amministratore Unico: Dott. Andrea Perin IG-374 (A pagamento).
Serie Generale
2003
ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI
MINISTERO DELLA SALUTE
Serie Generale n. 6 del 9-1-2003
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2003-01-09&atto.codiceRedazionale=03A00123&elenco30giorni=false
MINISTERO DELLA SALUTE
COMUNICATO
Modificazione dell'autorizzazione all'immissione in commercio della specialita' medicinale per uso umano "Triamvirgi" (GU Serie Generale n.6 del 09-01-2003)
Estratto decreto n. 584 del 9 dicembre 2002 La titolarità delle autorizzazioni all'immissione in commercio del sotto elencato medicinale fino ad ora registrato a nome della società Infosint S.p.a., con sede in Centro direzionale Colleoni Palazzo Pegaso, 2, Agrate Brianza, Milano, con codice fiscale n. 10433130159. Medicinale: TRIAMVIRGI. Confezioni: A.I.C. n. 034262016 - "40 mg/ml sospensione iniettabile" 3 flaconcini da 1 ml; A.I.C. n. 034262028 - "80 mg/2 ml sospensione iniettabile" 3 flaconcini da 2 ml (sospesa), è ora trasferita alla società Fisiopharma S.r.l., con sede in Nucleo industriale, Palomonte, Salerno, con codice fiscale n. 02580140651. I lotti del medicinale prodotti a nome del vecchio titolare non possono più essere dispensati al pubblico a partire dal centottantunesimo giorno successivo alla data di pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Il presente decreto ha effetto dal giorno della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Regioni
2017
REGIONE AUTONOMA FRIULI-VENEZIA GIULIA
3a Serie Speciale - Regioni n. 31 del 5-8-2017
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/regioni/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2017-08-05&atto.codiceRedazionale=17R00071
REGIONE AUTONOMA FRIULI-VENEZIA GIULIA
LEGGE REGIONALE 29 dicembre 2016, n. 24
Legge collegata alla manovra di bilancio 2017-2019. (GU 3a Serie Speciale - Regioni n.31 del 05-08-2017)
(Pubblicata nel Supplemento Ordinario n. 1 del 9 gennaio 2017 al Bollettino Ufficiale della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia n. 1 del 4 gennaio 2017) IL CONSIGLIO REGIONALE Ha approvato IL PRESIDENTE DELLA REGIONE Promulga la seguente legge: Art. 1 Servizi istituzionali, generali e di gestione e altre norme intersettoriali e contabili 1. La tabella di cui all'allegato A aggiunto alla legge regionale 15 ottobre 2009, n. 17 (Disciplina delle concessioni e conferimento di funzioni in materia di demanio idrico regionale), (riferito agli articoli 4, comma 2, 4-bis, comma 3, e 4-ter, comma 5), è sostituita dalla seguente: Parte di provvedimento in formato grafico 2. All'allegato A, aggiunto alla legge regionale n. 17/2009 (riferito agli articoli 4, comma 2, 4-bis, comma 3, e 4-ter, comma 5), dopo le parole «nella Gazzetta Ufficiale n. 97 del 16 aprile 1968.» sono aggiunte le seguenti: «Il corrispettivo di vendita del bene sdemanializzato viene calcolato secondo il seguente criterio: a) superficie fino a 250 metri quadrati: prezzo intero di cui alle Tariffe unitarie; b) ulteriore superficie superiore a 250 e fino a 500 metri quadrati: riduzione del 20 per cento; c) ulteriore superficie superiore a 500 e fino a 1.000 metri quadrati: riduzione del 40 per cento; d) ulteriore superficie superiore a 1.000 metri quadrati: riduzione del 60 per cento.». 3. Dopo il comma 1 dell'art. 4 della legge regionale 13 novembre 2006, n. 22 (Norme in materia di demanio marittimo con finalità turistico-ricreativa e modifica alla legge regionale n. 16/2002 in materia di difesa del suolo e di demanio idrico), è inserito il seguente: «1-bis. I proventi e le spese derivanti dall'esercizio delle funzioni di cui al comma 1 spettano integralmente al Comune a decorrere dall'1° gennaio 2017.». 4. Alla legge regionale 22 dicembre 1971, n. 57 (Disposizioni speciali in materia di finanza regionale), sono apportate le seguenti modifiche: a) dopo il comma 5-bis 1. dell'art. 5 è aggiunto il seguente: «5-bis 2. Le agevolazioni di cui al presente articolo sono concesse nel rispetto di quanto previsto negli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea a titolo di aiuti di de minimis.»; b) dopo il comma 5 dell'art. 9-bis è aggiunto il seguente: «5-bis. Le agevolazioni di cui al presente articolo sono concesse nel rispetto di quanto previsto negli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea a titolo di aiuti di de minimis.»; c) dopo il comma 5-bis dell'art. 9-ter è aggiunto il seguente: «5-ter. Le agevolazioni di cui al presente articolo sono concesse nel rispetto di quanto previsto negli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea a titolo di aiuti di de minimis.». 5. In via di interpretazione autentica i poteri che l'art. 28, comma 2-quater, della legge regionale 18 luglio 2014, n. 13 (Misure di semplificazione dell'ordinamento regionale in materia urbanistico-edilizia, lavori pubblici, edilizia scolastica e residenziale pubblica, mobilità, telecomunicazioni e interventi contributivi), e l'art. 16, commi 11, 14 e 16, della legge regionale 17 luglio 2015, n. 18 (La disciplina della finanza locale del Friuli Venezia Giulia, nonchè modifiche a disposizioni delle leggi regionali n. 19/2013, n. 9/2009 e n. 26/2014 concernenti gli enti locali), attribuiscono all'Assessore competente in materia di finanze si intendono riferiti, a decorrere dall'1° gennaio 2016, al Ragioniere generale della Regione. 6. Con proprio atto il Ragioniere generale: a) modifica la prenotazione delle risorse conseguenti alla costituzione del Fondo pluriennale vincolato o alla sua variazione; b) revoca la prenotazione delle risorse relative ad autorizzazioni di spesa di cui all'art. 11, comma 1, lettera c), della legge regionale 8 agosto 2007, n. 21 (Norme in materia di programmazione finanziaria e di contabilità regionale), che non possono più costituire oggetto di atti di impegno. 7. Al comma 3 dell'art. 23 della legge regionale 29 ottobre 2002, n. 28 (Norme in materia di bonifica e di ordinamento dei Consorzi di bonifica, nonchè modifiche alle leggi regionali n. 9/1999, in materia di concessioni regionali per lo sfruttamento delle acque, n. 7/2000, in materia di restituzione degli incentivi, n. 28/2001, in materia di deflusso minimo vitale delle derivazioni d'acqua e n. n. 16/2002, in materia di gestione del demanio idrico), le parole «Direzione centrale competente in materia di risorse agricole e, contestualmente,» sono sostituite dalle seguenti: «Direzione centrale competente in materia di risorse agricole. Gli atti di cui al comma 1, lettere a), b) e d), sono trasmessi contestualmente». 8. Al comma 1 dell'art. 29 della legge regionale 13 febbraio 2015, n. 1 (Razionalizzazione, semplificazione ed accelerazione dei procedimenti amministrativi di spesa), le parole «nell'ambito dell'esercizio delle funzioni di internal Audit» sono sostituite dalle seguenti: «nell'ambito dell'esercizio delle funzioni di sovrintendenza del direttore generale». 9. La Regione dà attuazione all'accordo tra Governo, Regioni ed Enti locali siglato in sede di Conferenza unificata il 17 dicembre 2015, concernente la riduzione delle autovetture di servizio con autista adibite al trasporto di persone, anche a uso non esclusivo, tenuto conto di quanto previsto dalla legge regionale 12 dicembre 2014, n. 26 (Riordino del sistema Regione-Autonomie locali nel Friuli Venezia Giulia. Ordinamento delle Unioni territoriali intercomunali e riallocazione di funzioni amministrative), e del processo di superamento delle Province di cui alla legge regionale 9 dicembre 2016, n. 20 (Soppressione delle Province del Friuli Venezia Giulia e modifiche alle leggi regionali n. 11/1988, n. 5/2012, n. 26/2014 e n. 18/2015), al fine di assicurare elevati livelli di servizio a presidio del territorio. 10. La lettera g) del comma 1 dell'art. 7 della legge regionale 16 maggio 2014, n. 9 (Istituzione dei Garante regionale dei diritti della persona), è abrogata. Art. 2 Attività produttive 1. L'Amministrazione regionale è autorizzata a confermare il contributo di cui all'art. 8 della legge regionale 25 giugno 1993, n. 50 (Attuazione di progetti mirati di promozione economica nei territori montani), già individuato con l'Accordo di programma tra l'Amministrazione regionale e il Comune di Tarvisio e approvato con decreto del Presidente della Regione il 21 luglio 2011, n. 173 (Approvazione accordo di programma stipulato tra la Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia ed il Comune di Tarvisio rispettivamente in data 8 luglio 2011 e 6 luglio 2011), e concesso con decreto n. 2047 di data 25 novembre 2011, mantenendo la finalità del medesimo rispetto l'adeguamento in materia di sicurezza degli immobili facenti parte del complesso ex Weissenfels e a seguito dell'individuazione della priorità d'intervento su ulteriori immobili del medesimo comparto, anche riconoscendo le spese antecedentemente sostenute. 2. In relazione al finanziamento di cui al comma 1 non trovano applicazione le disposizioni di cui all'art. 32 della legge regionale 20 marzo 2000, n. 7 (Testo unico delle norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso). 3. La conferma di contributo di cui al comma 1 è disposta a seguito di apposita domanda, da presentarsi entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, da parte del Comune di Tarvisio alla Direzione centrale competente in materia di promozione economica nei territori montani, corredata della documentazione relativa alle opere da realizzare e della rendicontazione della spesa antecedentemente sostenuta. Con il decreto di conferma del contributo sono fissati i termini di esecuzione dell'intervento, le modalità di erogazione del contributo e di rendicontazione della spesa. 4. L'Amministrazione regionale è autorizzata a confermare il contributo di cui all'art. 8 della legge regionale n. 50/1993 individuato con l'Accordo di programma tra l'Amministrazione regionale e il Comune di Socchieve sottoscritto rispettivamente in data 1º settembre 2008 e in data 22 agosto 2008 (Ampliamento edificio destinato ad attività artigianale, commerciale, sito nella zona artigianale del Comune di Socchieve), approvato con decreto del Presidente della regione n. 243/Pres del 19 settembre 2008 e concesso con decreto n. 3576/PROD/POLEC del 20 novembre 2008, per la realizzazione dell'intervento di realizzazione della centralina idroelettrica "Rio Grasia". 5. La conferma di contributo di cui al comma 4 è disposta a seguito di apposita domanda, da presentarsi entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, da parte del Comune di Socchieve alla Direzione centrale attività produttive - Servizio sviluppo economico locale, corredata della documentazione relativa alle opere da realizzare. Con il decreto di conferma del contributo sono fissati i termini di esecuzione dell'intervento, le modalità di erogazione del contributo e di rendicontazione della spesa. 6. Dopo il comma 70 dell'art. 2 della legge regionale 6 agosto 2015, n. 20 (Assestamento del bilancio 2015), sono inseriti i seguenti: «70-bis. Limitatamente all'attuazione della Linea di azione 4.1.2 - Progetti di sviluppo territoriale, Azione Progetti Integrati di Sviluppo Locale (PISL), del Piano Attuativo Regionale del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (PAR FSC), l'ente pubblico è, altresì, autorizzato a utilizzare le economie contributive derivanti dai ribassi d'asta in applicazione delle disposizioni della vigente disciplina sugli appalti. 70-ter. Le disposizioni di cui ai commi 70 e 70-bis si applicano anche ai rapporti contributivi relativi agli interventi dei PISUS non ancora conclusi, alla data di entrata in vigore della legge regionale 29 dicembre 2016, n. 24 (Legge collegata alla manovra di bilancio 2017-2019), ai sensi dell'art. 20 del bando di cui alla deliberazione della Giunta regionale n. 1047 dell'1° giugno 2011 per il sostegno alla realizzazione di Piani Integrati di Sviluppo Urbano Sostenibile (PISUS) e successive modifiche e integrazioni.». 7. Dopo il comma 2-bis dell'art. 29 della legge regionale 21 luglio 2008, n. 7 (Legge comunitaria 2007), sono aggiunti i seguenti: «2-ter. Limitatamente all'attuazione della linea d'intervento 7.2.a.1 "PISUS" del Piano di Azione Coesione (PAC FVG), l'ente pubblico è altresì autorizzato a utilizzare le economie contributive derivanti dai ribassi d'asta in applicazione delle disposizioni della vigente disciplina sugli appalti. 2-quater. Le disposizioni di cui ai commi 2-bis e 2-ter si applicano anche ai rapporti contributivi relativi agli interventi dei PISUS non ancora conclusi, ai sensi dell'art. 20 del Bando di cui alla deliberazione della Giunta regionale n. 1047 dell'1 giugno 2011 per il sostegno alla realizzazione di Piani Integrati di Sviluppo Urbano Sostenibile (PISUS) e successive modifiche e integrazioni, alla data di entrata in vigore della legge regionale 29 dicembre 2016, n. 24 (Legge collegata alla manovra di bilancio 2017-2019).». 8. Il comma 4 dell'art. 14 della legge regionale 26 ottobre 2006, n. 20 (Norme in materia di cooperazione sociale), è sostituito dal seguente: «4. Ai consorzi di cui all'art. 8 della legge n. 381/1991, iscritti all'Albo, sono concessi, inoltre, per la parte non coperta dalle cooperative sociali consorziate, contributi relativi a: a) copertura dei costi esterni per servizi di consulenza e di assistenza imprenditoriale a favore delle cooperative; b) copertura dei costi per progetti di sviluppo congiunto delle cooperative sociali consorziate, limitatamente ai primi 12 mesi dall'avvio del progetto.». 9. L'Amministrazione regionale è autorizzata a confermare ai fini di cui al comma 10 le assegnazioni delle risorse concesse all'Unioncamere regionale delle Camere di commercio del FVG ai sensi dell'art. 30 della legge regionale 20 febbraio 2015, n. 3 (RilancimpresaFVG - Riforma delle politiche industriali) che alla data del 28 febbraio 2017 risultino non impegnabili a causa di insufficienza di domande sul canale contributivo, per un importo massimo pari a 800.000 euro. 10. Le risorse di cui al comma 9 sono utilizzate per il finanziamento degli interventi di incentivazione delle imprese di cui all'art. 17 della legge regionale n. 3/2015 delegato all'Unioncamere regionale delle Camere di commercio del FVG sulla base della convenzione stipulata ai sensi dell'art. 97, comma 2, della legge regionale n. 3/2015. 11. Unioncamere regionale delle Camere di commercio del FVG comunica l'importo delle risorse di cui al comma 10 entro il 31 marzo 2017. 12. All'art. 11 della legge regionale 11 agosto 2016, n. 14 (Assestamento del bilancio per l'anno 2016), sono apportate le seguenti modifiche: a) al comma 50 le parole «30 giugno» sono sostituite dalle seguenti: «31 dicembre»; b) al comma 51 le parole «al capo II del titolo II della legge regionale 4 aprile 2013, n. 4 (Incentivi per il rafforzamento e il rilancio della competitività delle microimprese e delle piccole e medie imprese del Friuli Venezia Giulia e modifiche alle leggi regionali 12/2002 e 7/2011 in materia di artigianato e alla legge regionale 2/2002 in materia di turismo)» sono sostituite dalle seguenti: «all'art. 17 della legge regionale 20 febbraio 2015, n. 3 (RilancimpresaFVG - Riforma delle politiche industriali)»; c) al comma 52 le parole «30 giugno 2016 entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge» sono sostituite dalle seguenti: «31 dicembre 2016 entro il 31 gennaio 2017»; d) il comma 53 è abrogato. 13. L'Amministrazione regionale è autorizzata a confermare il contributo complessivo di euro 270.471,90 già concesso con decreto n. 1632/PROD/TUR del 6 ottobre 2011, ai sensi dell'art. 161, comma 4, della legge regionale 16 gennaio 2002, n. 2 (Disciplina organica del turismo), al Comune di Azzano Decimo, per la parziale esecuzione del progetto relativo alla realizzazione di un parco urbano e a destinarne una parte per l'adeguamento antisismico della scuola elementare Cesare Battisti. 14. Per le finalità di cui al comma 13 il Comune di Azzano Decimo presenta, entro il 31 marzo 2017, al Servizio competente in materia di turismo l'istanza volta a ottenere la conferma del contributo, nel limite di 60.000 euro, per l'intervento finalizzato alla parziale esecuzione del progetto relativo alla realizzazione di un parco urbano, corredata della documentazione prevista dall'art. 56 della legge regionale 14/2002 ; entro il medesimo termine presenta al Servizio competente in materia di edilizia scolastica, l'istanza volta a ottenere la conferma del contributo, per il restante importo di euro 210.471,90, per il diverso intervento di adeguamento antisismico della scuola elementare Cesare Battisti, corredata della documentazione prevista dall'art. 56 della legge regionale 14/2002. 15. Ai sensi dei commi 13 e 14 il Servizio competente in materia di turismo ed il Servizio competente in materia di edilizia scolastica provvedono a confermare il contributo e a fissare i nuovi termini di inizio e di ultimazione dei lavori, nonchè a fissare i nuovi termini e modalità di rendicontazione dei contributi. 16. Alla legge regionale 9 dicembre 2016, n. 21 (Disciplina delle politiche regionali nel settore turistico e dell'attrattività del territorio regionale nonchè modifiche alle leggi regionali n. 2/2002, n. 29/2005, n. 4/2016, n. 18/2015 in materia di turismo), sono apportate le seguenti modifiche: a) al comma 1 dell'art. 11 le parole «uffici delle Pro loco.» sono sostituite dalle seguenti: «uffici sede dei consorzi delle associazioni Pro loco.»; b) dopo il comma 5 dell'art. 106, sono aggiunti i seguenti: «5-bis. Ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore dei regolamenti di cui all'art. 58, comma 2, riferiti agli articoli 59 e 64, continuano ad applicarsi i regolamenti di attuazione degli articoli 54 e 156 della legge regionale n. 2/2002. 5-ter. Le disposizioni di cui all'art. 69 della legge regionale 4/2016 continuano a trovare applicazione alla data di entrata in vigore della presente legge.». 17. Alla legge regionale 30 febbraio 2015, n. 3 (RilancimpresaFVG - Riforma delle politiche industriali) sono apportate le seguenti modifiche: a) dopo il comma 3 dell'art. 6 è aggiunto il seguente: «3-bis. In sede di prima applicazione, per le finalità di cui al comma 3, sono ammissibili le spese sostenute anche antecedentemente alla presentazione della relativa domanda e comunque non prima del 30 giugno 2016.»; b) al comma 3-bis dell'art. 64, dopo le parole «proprietà,» sono aggiunte le seguenti: «nonchè destinati all'insediamento di impianti di cui alla lettera d) del comma 3,»; c) all'art. 84 sono apportate le seguenti modifiche: 1) al comma 1 dopo le parole «negli agglomerati industriali» sono inserite le seguenti: «dei consorzi che hanno concluso il processo di riordino,», dopo la parola «sostenuti» sono inserite le seguenti: «nell'anno di insediamento e nell'anno successivo», e le parole «nell'anno di insediamento e nell'anno successivo» sono soppresse; 2) al comma 2 le parole «per il biennio successivo all'entrata in vigore della presente legge, i contributi di cui al comma 1» sono sostituite dalle seguenti: «i contributi a copertura parziale dei costi per l'utilizzo e la fruizione delle opere e degli impianti a servizio dell'agglomerato industriale, sostenuti nel biennio successivo alla data di conclusione del processo di riordino di cui all'art. 62 in relazione alle spese di cui all'art. 64, comma 5, e di cui all'art. 7, comma 3-bis, della legge regionale 25/2002,»; 3) il comma 6 è abrogato; d) dopo il comma 8 dell'art. 85 è aggiunto il seguente: «8-bis. In sede di prima applicazione sono ammissibili le spese per gli interventi di cui al comma 1 sostenute anche antecedentemente alla presentazione della relativa domanda e comunque non prima del 30 giugno 2016.». 18. Al comma 1 dell'art. 6 della legge regionale 24 maggio 2004, n. 15 (Riordinamento normativo dell'anno 2004 per i settori della protezione civile, ambiente, lavori pubblici, pianificazione territoriale, trasporti ed energia), dopo le parole «14/2002» sono aggiunte le seguenti: «o al consorzio di sviluppo economico locale dell'area giuliana di cui al comma 5.1 dell'art. 62 della legge regionale n. 3/2015.». 19. Alla lettera c), del comma 5, dell'art. 13 della legge regionale 8 aprile 2016, n. 4 (Disposizioni per il riordino e la semplificazione della normativa afferente il settore terziario, per l'incentivazione dello stesso e per lo sviluppo economico), le parole «al comma 3» sono sostituite dalle seguenti: «ai commi 3 e 4». 20. Alla legge regionale 3 dicembre 2007, n. 27 (Disciplina organica in materia di promozione e vigilanza del comparto cooperativo) sono apportate le seguenti modifiche: a) al comma 1 dell'art. 23, le parole «all'art. 223-sexiesdecies» sono sostituite dalle seguenti: «agli articoli 223-sexiesdecies e 223 septiesdecies»; b) il comma 2-bis dell'art. 24 è sostituito dal seguente: «2-bis. La spesa relativa all'attività di revisione, svolta dai dipendenti dell'Amministrazione regionale, incaricati secondo quanto previsto dal comma 2 dell'art. 14, è liquidata dalla Direzione competente in materia di personale.». 21. I consorzi industriali di cui alla legge regionale 18 febbraio 1999, n. 3 (Disciplina dei consorzi industriali) e i consorzi di sviluppo economico locale di cui alla legge regionale 20 febbraio 2015, n. 3 (RilancimpresaFvg-riforma delle politiche industriali) possono provvedere a rinegoziare a condizioni migliorative i tassi di interesse dei mutui contratti e assisiti da contributo ai sensi dell'art. 15 della legge regionale 18 gennaio 1999, n. 3 (Disciplina dei Consorzi di sviluppo industriale). 22. Ai fini del comma 21 i consorzi industriali e i consorzi di sviluppo economico locale presentano all'Ufficio regionale che ha concesso il contributo apposita istanza, definendo le condizioni della rinegoziazione. 23. L'Amministrazione regionale è autorizzata a confermare i contributi concessi di cui al comma 21, nel rispetto dei vincoli sostanziali e di durata e imputazione temporale derivanti dalle leggi regionali di autorizzazione dei contributi stessi anche ai consorzi che, all'entrata in vigore della presente legge, hanno già provveduto ai sensi del comma 21. In ogni caso la quota parte dei contributi ancora da erogarsi, a seguito della conferma dei medesimi, non può essere superiore agli oneri in linea capitale e interessi dei mutui rideterminati. 24. Le disposizioni di cui al comma 21 si applicano anche per la surroga dei mutui. 25. Nei casi previsti dai commi 21 e 24 si intendono confermate le garanzie prestate dall'Amministrazione regionale ai sensi dell'art. 16 della legge regionale n. 3/1999. 26. L'Amministrazione regionale può destinare le economie derivanti dalla rinegoziazione di cui al comma 21 agli interventi di cui agli articoli 85 e 86 della legge regionale 3/2015 ovvero individuare nuovi e diversi interventi a sostegno dei consorzi di sviluppo economico locale, tenendo conto della provenienza delle economie stesse. 27. I consorzi di sviluppo economico locale che già svolgono le proprie funzioni al di fuori dell'agglomerato industriale di competenza, sono autorizzati a proseguire tali attività limitatamente agli immobili di proprietà già esistenti e con utilizzo di risorse proprie. 28. Ai procedimenti contributivi di cui all'art. 100 della legge regionale 5 dicembre 2005, n. 29 (Normativa organica in materia di attività commerciali e di somministrazione di alimenti e bevande. Modifica alla legge regionale 16 gennaio 2002, n. 2 «Disciplina organica del turismo»), in corso alla data del 31 dicembre 2016, continua ad applicarsi la disciplina prevista dal decreto del Presidente della Regione 26 novembre 2014, n. 225 (LR 29/2005 art. 102: regolamento recante criteri e modalità per la concessione dei contributi alle microimprese, piccole e medie imprese commerciali, turistiche e di servizio di cui all'art. 100 della legge regionale 29/2005 da parte dei centri di assistenza tecnica alle imprese commerciali). 29. Dopo il comma 2 ter dell'art. 24 della legge regionale 21 luglio 2008, n. 7 (Legge comunitaria 2007), sono aggiunti i seguenti: «2-quater. A chiusura della programmazione comunitaria 2007 - 2013, al Fondo riaffluiscono altresì gli importi residui, a suo tempo versati per la costituzione del Fondo di Garanzia per le imprese in attuazione dell'attività 1.2.a "Incentivazione allo sviluppo competitivo delle PMI" linea di intervento c) "Fondo di Garanzia per le imprese" del POR FESR 2007-2013. 2-quinquies. Il soggetto gestore, al termine della gestione del Fondo di Garanzia, versa al Fondo le disponibilità finanziarie residue assegnate. 2-sexies. La Regione in attuazione della Convenzione stipulata con il soggetto gestore, riversa allo stesso, e per le medesime finalità, la minor somma fra il valore restituito al Fondo ed il valore di spesa pubblica riconosciuto ammissibile nell'ambito della procedura di chiusura del programma.». 30. Alla legge regionale 20 febbraio 2015, n. 3 (RilancimpresaFVG - Riforma delle politiche industriali), sono apportate le seguenti modifiche: a) al comma 1 dell'art. 31 le parole «in regime «de minimis»» sono sostituite dalle seguenti: «nel rispetto della normativa europea in materia di aiuti di Stato»; b) alla lettera a) del comma 1 dell'art. 31 le parole «pertinenti spese» sono sostituite dalla seguente: «iniziative»; c) al comma 1-bis dell'art. 98 le parole «In sede di prima applicazione,» sono soppresse. Art. 3 Risorse agricole e forestali 1. Al comma 3 dell'art. 27 della legge regionale 10 agosto 2006, n. 16 (Norme in materia di razionalizzazione fondiaria e di promozione dell'attività agricola in aree montane), dopo parola «infrastrutture» sono inserite le seguenti: «e degli interventi di miglioramento fondiario». 2. Il Fondo di rotazione regionale per interventi nel settore agricolo istituito con legge regionale 20 novembre 1982, n. 80 (Istituzione del fondo di rotazione regionale per interventi nel settore agricolo), è lo strumento finanziario con cui la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia finanzia misure di sostegno nell'ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, adottato dalla Commissione europea con decisione C (2015) 6589 final del 24 settembre 2015 e successive modifiche e integrazioni, di seguito PSR, in osservanza del Titolo IV della Parte II del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, che disciplina l'utilizzo dei Fondi per lo sviluppo rurale in strumenti finanziari che assicurano l'effetto moltiplicatore delle risorse impiegate, l'associazione di risorse pubbliche e private destinate ad obiettivi di politica pubblica e la possibilità di prolungare nel tempo il sostegno in virtù della forma di rotazione dei mezzi impiegati. 3. Per le finalità di cui al comma 2: a) l'Autorità di gestione del PSR fornisce al Fondo di rotazione il contributo finanziario individuato dal piano finanziario del PSR; b) i termini e le condizioni di utilizzo del contributo finanziario sono definiti ai sensi dell'art. 38, paragrafo 7, del regolamento (UE) 1303/2013 in un accordo di finanziamento; c) l'accordo di finanziamento è stipulato dall'Autorità di gestione del PSR e dall'amministratore del Fondo di rotazione individuato dall'art. 3, comma 1, della legge regionale n. 80/1982, previa approvazione dello schema di accordo da parte della Giunta regionale su proposta dell'Assessore competente in materia di risorse agricole; d) una delle Sezioni del Fondo di rotazione di cui all'art. 1 della legge regionale n. 80/1982 è riservata in termini esclusivi all'utilizzo del contributo finanziario del PSR, anche al fine di consentire un'evidenza contabile distinta rispetto le altre risorse finanziarie del Fondo medesimo. 4. In attuazione del comma 2, attraverso il Fondo di rotazione sono concessi finanziamenti agevolati di durata non superiore a venti anni relativi a: a) investimenti per la trasformazione, la commercializzazione e lo sviluppo di prodotti agricoli; b) l'efficientamento dell'uso dell'acqua nelle aziende agricole; c) il miglioramento delle prestazioni e della sostenibilità globale delle imprese agricole. 5. I finanziamenti agevolati di cui al comma 4 sono concessi secondo i criteri e le modalità stabiliti con uno o più regolamenti regionali. 6. Alla legge regionale n. 80/1982 sono apportate le seguenti modifiche: a) al primo comma dell'art. 2 la parola «quindici» è sostituita dalla seguente: «venti»; b) il primo comma dell'art. 5 è sostituito dal seguente: «1. Con le disponibilità del Fondo e della sezione speciale, potranno essere concessi alle imprese di produzione, trasformazione, commercializzazione e promozione di prodotti agricoli, alle imprese forestali, alle imprese attive nei settori della pesca e dell'acquacoltura, alle loro associazioni: a) finanziamenti per investimenti delle imprese di produzione di prodotti agricoli; b) finanziamenti per investimenti delle imprese di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli; c) finanziamenti per la ristrutturazione finanziaria delle imprese di produzione di prodotti agricoli; d) finanziamenti per la ristrutturazione finanziaria delle imprese di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli; e) prestiti per sovvenire alle esigenze delle aziende e delle cooperative danneggiate da avversità atmosferiche; f) finanziamenti per le operazioni di anticipazione del valore commerciale dei prodotti agricoli; g) mutui per gli interventi di ristrutturazione fondiaria delle imprese agricole; h) prestiti per la conduzione aziendale; i) finanziamenti alle imprese di utilizzazione boschiva e di erogazione di servizi di sistemazione e manutenzione idraulico forestale; j) finanziamenti per investimenti per la trasformazione, la commercializzazione e lo sviluppo di prodotti agricoli realizzati con il contributo finanziario del Programma di Sviluppo Rurale 2014- 2020, adottato dalla Commissione Europea con decisione C (2015) 6589 finale del 24 settembre 2015 e successive modifiche e integrazioni, di seguito PSR; k) finanziamenti per l'efficientamento dell'uso dell'acqua nelle aziende agricole realizzati con il contributo finanziario del PSR; l) finanziamenti per il sostegno dei cicli produttivi di molluschicoltura; m) finanziamenti per il miglioramento delle prestazioni e della sostenibilità globale delle imprese agricole realizzati con il contributo finanziario del PSR; n) prestiti o mutui per altre finalità in materia di agricoltura disciplinate a termini di altre leggi statali o regionali e che la Giunta regionale preveda di attuare attraverso il Fondo e/o la Sezione speciale. o) prestiti o mutui per finalità disciplinate ai termini delle altre lettere del presente articolo e che la Giunta regionale preveda di attuare attraverso il Fondo, nell'ambito delle disposizioni regolamentari e degli indirizzi annuali di spesa di cui al primo comma dell'art. 3, specificatamente a favore dei giovani imprenditori intendendosi per giovane una persona che abbia compiuto diciotto anni e non abbia compiuto quaranta anni al momento della presentazione della domanda.». 7. Alla legge regionale 23 aprile 2007, n. 9 (Norme in materia di risorse forestali), sono apportate le seguenti modifiche: a) la rubrica dell'art. 9 è sostituita dalla seguente: «Principi generali e procedure informatizzate»; b) il comma 4 dell'art. 9 è sostituito dal seguente: «4. La regione è autorizzata ad adottare presso la Direzione centrale e ad attuare con decreto del direttore del Servizio competente in materia di foreste, le procedure informatizzate di raccolta, elaborazione, conservazione e diffusione dei dati riguardanti il settore forestale e la filiera foresta-legno e foresta-legno-energia, per la predisposizione e l'aggiornamento dei relativi archivi, ivi compreso il Sistema informativo territoriale forestale (SITFOR).»; c) dopo il comma 2 dell'art. 31 è inserito il seguente: «2-bis. La produzione di cui al comma 1 può altresì essere finalizzata, previa informativa alla Giunta regionale, alla realizzazione di singoli interventi di manutenzione e riqualificazione del verde ornamentale di monumenti nazionali, sacrari militari e altri beni di comprovato interesse storico-culturale.»; d) alla fine della lettera a) e della lettera c) del comma 2 dell'art. 32 sono aggiunte le seguenti parole: «e comma 2-bis»; e) al comma 1 dell'art. 87 le parole «, in veste di funzionario delegato,» sono soppresse. 8. Per le delegazioni amministrative intersoggettive aventi ad oggetto la realizzazione di lavori in materia di forestazione e di tutela dell'ambiente montano relativamente alle sistemazioni idraulico-forestali, agli interventi di selvicoltura e di difesa dei boschi dagli incendi di cui all'art. 51, comma 3, lettera c), della legge regionale 31 maggio 2002, n. 14 (Disciplina organica dei lavori pubblici), assentite antecedentemente all'entrata in vigore della legge regionale 16 ottobre 2015, n. 25 (Disposizioni urgenti in materia di infrastrutture, mobilità, pianificazione territoriale, lavori pubblici, edilizia), continuano ad operare le disposizioni riguardanti la determinazione delle spese tecniche, di progettazione, generali e di collaudo e le modalità di erogazione del finanziamento previste dai corrispondenti atti di delegazione e dalla normativa previgente. 9. Sono fatti salvi gli atti assunti nel corso dell'esercizio finanziario 2016, ai fini di cui alla legge regionale 16 giugno 2010, n. 10 (Interventi di promozione per la cura e conservazione finalizzata al risanamento e al recupero dei terreni incolti e/o abbandonati nei territori montani), per soddisfare le istanze di trasferimento delle risorse presentate nell'anno precedente e non finanziate per esaurimento di risorse. 10. Per l'anno 2017, è stabilito all'1° marzo il termine per la presentazione delle istanze di trasferimento delle risorse di cui all'art. 8 della legge regionale n. 10/2010 . 11. Dopo il comma 1 dell'art. 6 della legge regionale 8 agosto 2007, n. 20 (Norme in materia di disciplina sanzionatoria in viticoltura, nonchè modifiche alla legge regionale 29 aprile 2005, n. 9 (Norme regionali per la tutela dei prati stabili naturali)), è inserito il seguente: «1-bis. La conversione in autorizzazione dei diritti di impianto o di reimpianto dei vigneti è rilasciata dal Servizio regionale competente in materia di risorse agricole ai sensi dell'art. 68 del regolamento (UE) n. 1308/2013 con efficacia dalla data di presentazione della relativa domanda.». 12. In via transitoria, ai produttori che nel 2016 hanno impiantato o reimpiantato vigneti prima del rilascio della conversione del diritto di impianto o di reimpianto in autorizzazione non si applicano le disposizioni di cui all'art. 11, commi 2 e 3, della legge regionale n. 20/2007. 13. In via di interpretazione autentica, le disposizioni di cui all'art. 2, commi da 39 a 41, della legge regionale 11 agosto 2016, n. 14 (Assestamento del bilancio per l'anno 2016), trovano applicazione fermo restando l'obbligo del versamento del prelievo supplementare previsto dalla normativa comunitaria e statale in materia. 14. L'entità del pagamento di cui all'art. 2, comma 39, della legge regionale n. 14/2016 è quantificato ricalcolando le somme dovute per il periodo 1° aprile 2014-31 marzo 2015 sulla base dei criteri per il pagamento dell'importo del prelievo supplementare di cui all'art. 1, comma 4-bis del decreto-legge 5 maggio 2015, n. 51 (Disposizioni urgenti in materia di rilancio dei settori agricoli in crisi, di sostegno alle imprese agricole colpite da eventi di carattere eccezionale e di razionalizzazione delle strutture ministeriali), convertito, con modificazioni, dalla legge n. 91/2015. 15. La lettera b) del comma 4 dell'art. 29 della legge regionale 6 marzo 2008, n. 6 (Disposizioni per la programmazione faunistica e per l'esercizio dell'attività venatoria), è sostituita dalla seguente: «b) in una prova pratica di corretto maneggio delle armi da effettuarsi in sede d'esame.». 16. Al fine di garantire l'attività svolta dal Corpo forestale regionale sul territorio regionale, in particolare attraverso il presidio svolto dalle Stazioni forestali, nelle more dell'avvio di idonee procedure concorsuali, la validità della graduatoria del concorso per esami e successivo corso di formazione per l'assunzione di personale di categoria FA dell'Area forestale, di cui alle deliberazioni giuntali 29 maggio 2008, n. 947, e del 6 maggio 2010 n. 852, mantiene validità dalla scadenza fino al 31 dicembre 2017. Art. 4 Tutela dell'ambiente e energia 1. Alla legge regionale 15 aprile 2016, n. 5 (Organizzazione delle funzioni relative al servizio idrico integrato e al servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani), sono apportate le seguenti modifiche: a) al comma 1 dell'art. 10 dopo le parole «a tempo determinato» sono aggiunte le seguenti: «di durata quinquennale. La retribuzione è equiparata a quella di direttore centrale della Regione»; b) all'art. 23 sono apportate le seguenti modifiche: 1) al comma 1 dopo le parole «dall'1 gennaio 2017» sono aggiunte le seguenti: «ed è operativa con la nomina del direttore generale ai sensi dell'art. 10»; 2) il comma 2 è sostituito dal seguente: «2. Con riferimento al servizio idrico integrato, previa approvazione da parte dell'AUSIR e della Consulta d'ambito del verbale di ricognizione e consegna, l'AUSIR subentra nei rapporti giuridici attivi e passivi e nella titolarità dei beni mobili e immobili, nei rapporti con il personale, nei contenziosi attivi e passivi che fanno capo alle Consulte d'ambito per il servizio idrico integrato istituite ai sensi dell'art. 4, commi 44, 45 e 46, della legge regionale n. 22/2010 . Dall'1° gennaio 2017 le Consulte d'ambito sono poste in liquidazione. Le funzioni esercitate dalle Consulte d'ambito sono trasferite in capo all'AUSIR ad avvenuta nomina del direttore generale ai sensi dell'art. 10, fermo restando quanto disposto dall'art. 25, comma 2. Il subentro nei rapporti giuridici che fanno capo all'Ente dell'Ambito territoriale ottimale interregionale di cui all' art. 4 della legge regionale n. 13/2005 da parte dell'AUSIR e la conseguente liquidazione dell'Ente interregionale avvengono nel rispetto del termine di cui all'art. 3, comma 2.»; 3) al comma 3 dopo le parole «funzionamento dell'AUSIR.» sono aggiunte le seguenti: «La cabina di regia attiva la preselezione di cui all'art. 10, comma 1, avvalendosi della struttura regionale competente in materia di funzione pubblica.»; 4) al comma 7 le parole «Per l'anno 2017 le quote relative alle spese di funzionamento delle Consulte d'ambito per il servizio idrico integrato, già previste dal metodo tariffario idrico a carico dei gestori del servizio idrico integrato, sono trasferite presso la tesoreria dell'AUSIR.» sono soppresse; c) dopo la lettera d) del comma 1 dell'art. 24 è aggiunta la seguente: «d-bis) garantisce la gestione ordinaria e la regolare erogazione del servizio idrico integrato in conformità a quanto disposto dall'art. 25, comma 2.»; d) al comma 1 dell'art. 26 le parole «alla data dall'1 gennaio 2017» sono sostituite dalle seguenti: «con le modalità di cui all'art. 23, comma 2, entro novanta giorni dalla nomina del direttore generale ai sensi dell'art. 10,»; e) al comma 5 dell'art. 26 le parole «istituzione dell'AUSIR» sono sostituite dalle seguenti: «di trasferimento all'AUSIR ai sensi del comma 1». 2. All' art. 4 della legge regionale 6 agosto 2015, n. 20 (Assestamento del bilancio 2015), sono apportate le seguenti modifiche: a) il comma 1 è sostituito dal seguente: «1. Al fine di promuovere iniziative volte alla prevenzione della produzione di rifiuti, l'Amministrazione regionale è autorizzata a concedere ai Comuni, anche in forma associata, contributi fino all'80 per cento della spesa riconosciuta ammissibile per la realizzazione e l'allestimento oppure per il solo allestimento dei centri di riuso di cui all' art. 180-bis, comma 1, lettera b), del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale), anche nell'ambito dei centri di raccolta di cui all' art. 183, comma 1, lettera mm), del decreto legislativo n. 152/2006.»; b) dopo il comma 1 è inserito il seguente: «1-bis. I contributi di cui al comma 1 sono concessi per un ammontare massimo stabilito in proporzione al numero di conferitori del centro di riuso calcolato secondo i criteri fissati nel regolamento di cui al comma 3.». 3. All' art. 3 della legge regionale 11 agosto 2016, n. 14 (Assestamento del bilancio per l'anno 2016), sono apportate le seguenti modifiche: a) al comma 17 le parole «e per l'acquisto di strumentazione e attrezzature» sono sostituite dalle seguenti: «, per la gestione delle strutture a supporto dell'attività speleologica e per l'acquisto di strumentazione e attrezzature. Sono ammissibili a contributo anche le spese sostenute prima della presentazione della domanda di assegnazione, purchè nel corso dello stesso anno solare»; b) al comma 19 le parole «Per l'anno 2016 le domande sono presentate entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del regolamento di cui al cui al comma 18.» sono soppresse. 4. Per le domande di assegnazione dei contributi di cui all' art. 3, comma 17, della legge regionale 14/2016 , come modificato dal comma 3, lettera a), presentate alla data di entrata in vigore della presente legge, sono ammissibili a contributo anche le spese sostenute dall'1° gennaio 2016. 5. All' art. 19 della legge regionale 14 ottobre 2016, n. 15 (Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della geodiversità, del patrimonio geologico e speleologico e delle aree carsiche), sono apportate le seguenti modifiche: a) alla lettera c) del comma 2 dopo la parola «speleologiche» sono aggiunte le seguenti: «e sostenere la gestione delle strutture a supporto dell'attività speleologica»; b) al comma 3 dopo le parole «di cui al comma 2.» sono aggiunte le seguenti: «Sono ammissibili a contributo anche le spese sostenute prima della presentazione della domanda di assegnazione, purchè nel corso dello stesso anno solare.». Art. 5 Assetto del territorio e edilizia 1. Dopo il comma 15 dell'art. 4 della legge regionale 11 agosto 2016, n. 14 (Assestamento del bilancio per l'anno 2016), sono inseriti i seguenti: «15-bis. Gli Enti locali beneficiari sono autorizzati a utilizzare le economie contributive, conseguenti a ribassi d'asta o ad altre eventuali minori spese, per l'affidamento di consulenze tecniche volte alla valutazione della sicurezza strutturale anche di altri edifici pubblici inadeguati rispetto ai parametri stabiliti dalle norme tecniche vigenti per le costruzioni in zona sismica, rispetto a quelli per i quali avevano richiesto e ottenuto il finanziamento. 15-ter. Ai fini del comma 15-bis gli Enti presentano alla Direzione centrale infrastrutture e territorio - Servizio edilizia - apposita istanza contenente l'indicazione della spesa prevista, corredata di una relazione illustrativa relativa allo stato degli edifici per i quali intendono utilizzare le economie contributive ai fini della valutazione della sicurezza strutturale degli stessi. 15-quater. L'organo concedente provvede a confermare i contributi concessi anche a sostegno delle spese per l'affidamento di consulenze tecniche volte alla valutazione della sicurezza strutturale degli edifici di cui al comma 15-bis.». 2. La lettera b) del comma 2-bis dell'art. 4 della legge regionale 30 settembre 1996, n. 42 (Norme in materia di parchi e riserve naturali regionali), è sostituita dalla seguente: «b) l'Amministrazione regionale è autorizzata a concedere ai conduttori dei fondi incentivi anche pluriennali per il perseguimento delle finalità istitutive del biotopo.». 3. Al fine di concludere i procedimenti contributivi pendenti delle Amministrazioni provinciali, la Regione è autorizzata a erogare, in osservanza del regolamento (UE) n. 1408 della Commissione del 18 dicembre 2013, relativo all'applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea agli aiuti "de minimis, i contributi per attività svolte all'interno dei biotopi di cui all'art. 4, comma 2-bis, lettera b), della legge regionale n. 42/1996, come sostituita dal comma 2, per il soddisfacimento delle domande ammissibili presentate nelle annualità 2015 e 2016. 4. Il comma 6 dell'art. 6 della legge regionale n. 42/1996 è sostituito dal seguente: «6. Il parco comunale o intercomunale è gestito dai Comuni singoli o convenzionati ai quali l'Amministrazione regionale è autorizzata a concedere contributi per le spese di gestione nella misura massima del 60 per cento delle spese ritenute ammissibili. A tal fine i Comuni presentano la richiesta entro il 31 gennaio di ciascun anno alla struttura regionale competente in materia di biodiversità. Con il provvedimento di concessione del contributo sono determinate le modalità di concessione, rendicontazione e eventuale modificazione dei preventivi di spesa.». 5. Al fine di concludere i procedimenti contributivi pendenti delle Amministrazioni provinciali, la Regione è autorizzata a erogare i contributi per le spese di gestione dei parchi comunali o intercomunali di cui all'art. 6, comma 6, della legge regionale n. 42/1996, come sostituito dal comma 4, per il soddisfacimento delle domande ammissibili presentate nelle annualità 2015 e 2016. 6. All'art. 84 della legge regionale n. 42/1996 sono apportate le seguenti modifiche: a) al comma 1 è aggiunto infine il seguente periodo: «Entro il 30 settembre di ogni anno gli organi gestori delle riserve naturali regionali presentano il programma annuale di spesa per il triennio successivo o i suoi aggiornamenti annuali.»; b) il comma 4 è sostituito dal seguente: «4. L'Amministrazione regionale è autorizzata a concedere agli Enti gestori dei parchi naturali regionali finanziamenti annui per le spese di funzionamento e il perseguimento dei fini istituzionali, per il triennio di riferimento e nei limiti dello stanziamento annuo autorizzato con la legge di approvazione del bilancio pluriennale e annuale della Regione. Entro il 30 settembre di ogni anno gli Enti gestori dei parchi naturali regionali, tenuto conto dei piani annuali e pluriennali di cui all'art. 22, comma 4, presentano il programma annuale di spesa per il triennio successivo o i suoi aggiornamenti annuali.». 7. Al comma 2 dell'art. 8 della legge regionale 29 aprile 2005, n. 9 (Norme regionali per la tutela dei prati stabili naturali), è aggiunto infine il seguente periodo: «Qualora le risorse lo consentano, l'Amministrazione regionale può concedere un contributo forfetario annuo anche per attività svolte dai proprietari o conduttori finalizzate alla conservazione delle ulteriori formazioni erbacee inserite nella banca dati di cui all'art. 6, comma 1, che codifica i prati stabili naturali di pianura, con esclusione delle fattispecie di cui all'art. 3, comma 2.». 8. Al fine di concludere i procedimenti contributivi pendenti delle Amministrazioni provinciali la Regione è autorizzata a erogare i contributi per la conservazione dei prati stabili di cui all'art. 8 della legge regionale n. 9/2005 per il soddisfacimento delle domande presentate nell'anno 2016. 9. Dopo il comma 7 dell'art. 7-ter della legge regionale 7 marzo 1983, n. 20 (Norme procedurali e finanziarie per la corresponsione dei contributi annui costanti alle Amministrazioni provinciali per l'espletamento delle funzioni delegate ai sensi della legge regionale 22 agosto 1966, n. 23 e successive modificazioni ed integrazioni), sono aggiunti i seguenti: «7-bis. Ad avvenuta conclusione dei lavori il beneficiario del contributo può essere autorizzato dall'organo concedente all'utilizzo di eventuali economie contributive per l'esecuzione di lavori affini a quelli oggetto del finanziamento, anche riferiti ad altro immobile, purchè con i medesimi criteri e priorità assegnati all'intervento originario e rientrante nelle tipologie e di cui alla legge di finanziamento. 7-ter. A tal fine è presentata al Servizio edilizia della Direzione centrale infrastrutture e territorio apposita istanza corredata di elaborati progettuali di adeguato approfondimento, ai sensi dell'art. 59 della legge regionale 31 maggio 2002, n. 14 (Disciplina organica dei lavori pubblici).». 10. Dopo il comma 9 dell'art. 4 della legge regionale n. 14/2016 è inserito il seguente: «9-bis. La procedura di cui ai commi da 3 a 9 ha carattere eccezionale e si esaurisce alla data del 31 dicembre 2016.». 11. Al comma 29 dell'art. 9 della legge regionale 4 agosto 2014, n. 15 (Assestamento del bilancio 2014), dopo le parole «dalla data di entrata in vigore della presente legge.» è aggiunto il seguente periodo: «Al fine di ottimizzare e accelerare l'utilizzo delle risorse disponibili, la Giunta regionale con l'atto di prenotazione è autorizzata a variare la percentuale di ripartizione delle somme da assegnare a favore dei beneficiari persone fisiche e dei soggetti diversi dalle persone fisiche, anche successivamente all'approvazione delle graduatorie e con riferimento a bandi già emessi.». 12. Alla legge regionale 31 maggio 2002, n. 14 (Disciplina organica dei lavori pubblici), sono apportate le seguenti modifiche: a) al comma 3 dell'art. 23 dopo la parola «personale» sono inserite le seguenti: «e dei mezzi propri» e dopo le parole «i materiali e» sono inserite le seguenti: «acquista e»; b) al comma 2 dell'art. 56 dopo le parole «delegazioni amministrative intersoggettive» sono inserite le seguenti: «o trasferimenti fondi per le funzioni di cui alla legge regionale 29 aprile 2015, n. 11 (Disciplina organica in materia di difesa del suolo e di utilizzazione delle acque),». 13. All'art. 44-bis della legge regionale n. 14/2002 sono apportate le seguenti modifiche: a) al comma 1 dopo le parole «principi di» sono aggiunte le seguenti: «sussidiarietà, differenziazione, adeguatezza e» e dopo la parola «contraente.» viene aggiunto il seguente periodo: «L'ambito di riferimento per i lavori pubblici di interesse locale e regionale è costituito dall'intero territorio della Regione.»; b) dopo il comma 2 sono inseriti i seguenti: «2-bis. La Rete delle stazioni appaltanti della Regione viene attivata, anche grazie all'utilizzo della rete informatica regionale, nei confronti delle stazioni appaltanti singole o associate attraverso la stipulazione di un apposito accordo tra la Direzione centrale competente in materia di lavori pubblici e la stazione appaltante singola o associata, finalizzato ad accreditare la stazione appaltante alla rete, oltre a disciplinare funzioni e attività che la stazione appaltante singola o associata dovrà svolgere. 2-ter. Le stazioni appaltanti aderenti alla Rete si qualificano in ragione delle competenze diffuse sul territorio e acquisite tramite la costituzione della rete e operano attraverso strumenti d'acquisto e di negoziazione telematici messi a disposizione della Regione.»; c) al comma 3 dopo la parola «dipendenti» sono aggiunte le seguenti: «delle stazioni appaltanti singole o associate, anche»; d) il comma 4 è sostituito dal seguente: «4. La Direzione centrale competente in materia di lavori pubblici assume il ruolo di coordinamento interistituzionale della Rete finalizzata alla realizzazione di lavori pubblici di interesse locale e regionale, anche con riferimento al principio di formazione continua e alla istituzione e gestione degli elenchi degli operatori economici previsti dalla vigente normativa. All'interno della medesima Direzione sono costituiti i nuclei di supporto di cui all'art. 44.»; e) il comma 5 è abrogato; f) il comma 6 è sostituito dal seguente: «6. La Rete prende avvio tra i Comuni aderenti alle convenzioni di cui al comma 2-bis a partire dall'1° marzo 2017.»; g) dopo il comma 6 è aggiunto il seguente: «6-bis. Nelle more dell'avvio della Rete di stazioni appaltanti di cui al comma 2, i Comuni sono adeguati qualora aderiscano a una delle forme di collaborazione gestionale prevista dalla vigente disciplina in materia.». 14. Alla legge regionale 23 aprile 2007, n. 9 (Norme in materia di risorse forestali), sono apportate le seguenti modifiche: a) l'art. 80 è sostituito dal seguente: «Art. 80 (Alberi monumentali). - 1. Ai sensi dell'art. 7 della legge 14 gennaio 2013, n. 10 (Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani), per albero monumentale si intende: a) l'albero ad alto fusto isolato o facente parte di formazioni boschive naturali o artificiali ovunque ubicate ovvero l'albero secolare tipico, che possono essere considerati come rari esempi di maestosità e longevità, per età o dimensioni, o di particolare pregio naturalistico, per rarità botanica e peculiarità della specie, ovvero che recano un preciso riferimento a eventi o memorie rilevanti dal punto di vista storico, culturale, documentario o delle tradizioni locali; b) i filari e le alberate di particolare pregio paesaggistico, monumentale, storico e culturale, ivi compresi quelli inseriti nei centri urbani; c) gli alberi ad alto fusto inseriti in particolari complessi architettonici di importanza storica e culturale, quali, ad esempio, ville, monasteri, chiese, orti botanici e residenze storiche private.»; b) l'art. 81 è sostituito dal seguente: «Art. 81 (Elenco degli alberi monumentali). - 1. È istituito l'elenco regionale degli alberi monumentali presso la struttura regionale competente in materia di biodiversità che ne cura la redazione, in conformità ai criteri e principi direttivi per il censimento degli alberi monumentali previsti dal decreto del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali di cui all'art. 7, comma 2, della legge n. 10/2013, e la tenuta. 2. L'elenco regionale degli alberi monumentali è redatto sulla base dei dati risultanti dal loro censimento coordinato dalla struttura regionale competente in materia di biodiversità ed effettuato dai Comuni i quali redigono propri elenchi comunali. In caso di inadempienza dei Comuni provvede la struttura regionale competente in materia di biodiversità. 3. Le modalità per la realizzazione dell'elenco regionale degli alberi monumentali di cui al comma 1 e degli elenchi comunali di cui al comma 2 sono definite con deliberazione della Giunta regionale. 4. L'elenco di cui al comma 1 e i relativi aggiornamenti sono approvati con decreto del Presidente della Regione, pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione e sul sito istituzionale della Regione. 5. L'elenco di cui al comma 1 costituisce elemento del sistema conoscitivo e informativo regionale. I suoi dati sono inseriti nei quadri conoscitivi degli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica. 6. In sede di prima applicazione si assume come elenco regionale degli alberi monumentali quello approvato con decreto del Presidente della Giunta regionale 20 settembre 1995, n. 0313 (legge regionale n. 35/1993, inventario regionale dei monumenti naturali. Approvazione).»; c) l'art. 82 è sostituito dal seguente: «Art. 82 (Disposizioni per la tutela e la gestione degli alberi monumentali). - 1. La Regione coordina le attività dei Comuni inerenti la tutela e la gestione degli alberi monumentali inclusi nell'elenco di cui all'art. 81. 2. I Comuni rilasciano le autorizzazioni per gli abbattimenti, le modifiche della chioma e dell'apparato radicale degli alberi monumentali per casi motivati e improcrastinabili ai sensi e con le modalità di cui all'art. 7, comma 4, della legge n. 10/2013, previo parere obbligatorio e vincolante della struttura regionale competente in materia di biodiversità.»; d) l'art. 83 è sostituito dal seguente: «Art. 83 (Sanzioni). - 1. Fatto salvo quanto previsto all'art. 82, comma 2, per l'abbattimento o il danneggiamento di alberi monumentali si applica la sanzione amministrativa di cui all'art. 7, comma 4, della legge n. 10/2013 da 5.000 euro a 100.000 euro.». 15. Per l'esercizio delle funzioni di cui agli articoli 81 e 82 della legge n. 9/2007, come sostituiti dal comma 14, lettere b) e c), nonchè per l'esercizio delle funzioni di controllo e vigilanza, sono impiegati i fondi statali trasferiti ai sensi dell'art. 12, comma 3, del decreto del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali del 23 ottobre 2014 (Istituzione dell'Elenco degli alberi monumentali d'Italia e principi e criteri direttivi per il loro censimento). 16. Ai commi 42 e 43 dell'art. 4 della legge regionale 29 dicembre 2010, n. 22 (Legge finanziaria 2011), le parole «31 dicembre 2016» sono sostitute dalle seguenti: «31 dicembre 2018». 17. Al comma 97 dell'art. 4 della legge regionale 30 dicembre 2014, n. 27 (Legge finanziaria 2015), le parole «31 dicembre 2016» sono sostituite dalle seguenti: «31 dicembre 2018». 18. L'Amministrazione regionale è autorizzata a devolvere parte dei contributi concessi al Comune di Forni di Sopra con i decreti n. 1437/ERCM/UD/134 del 9 ottobre 2007, n. 2020/ERCM/UD/178 del 6 novembre 2007, n. 654/ERM/UD-226 del 4 agosto 2008 e n. 116/ERCM/UD-267 del 23 febbraio 2009, ad avvenuta definizione dell'acquisizione dell'impianto idroelettrico del Tolina, in attuazione di quanto disposto dall'art. 4, comma 16, della legge regionale 27 dicembre 2013, n. 23 (Legge finanziaria 2014), a favore dei lavori di sistemazione dell'area esterna all'ex albergo "Ancora", per l'importo di 66.545,24 euro. 19. La domanda, corredata del quadro economico di spesa previsto, della relazione illustrativa e del cronoprogramma dell'intervento, è presentata entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge alla Direzione centrale infrastrutture e territorio. Art. 6 Trasporti e diritto alla mobilità 1. All'art. 36 della legge regionale 20 agosto 2007, n. 23 (Attuazione del decreto legislativo n. 111/2004 in materia di trasporto pubblico regionale e locale, trasporto merci, motorizzazione, circolazione su strada e viabilita'), sono apportate le seguenti modifiche: a) al comma 4 le parole «fino al 75 per cento» sono sostituite dalle seguenti: «fino al 100 per cento»; b) dopo il comma 4 è aggiunto il seguente: «4-bis. Al fine della realizzazione e miglioramento delle strutture dedicate all'intermodalità e delle Stazioni Ferroviarie, i contributi di cui al comma 4 possono essere utilizzati anche per la realizzazione di infrastrutture di interscambio su aree di proprietà o nella disponibilità del gestore dell'infrastruttura ferroviaria, sulla base di quanto previsto all'art. 40, comma 3.». 2. Il secondo periodo del comma 1 dell'art. 40 della legge regionale n. 23/2007 è sostituito dal seguente: «A tal fine l'Amministrazione regionale è autorizzata a stipulare convenzioni volte a disciplinare lo svolgimento del servizio per il periodo transitorio con i gestori del servizio ferroviario operanti sul territorio regionale alla data di entrata in vigore della presente legge aventi efficacia fino alla data dell'effettivo inizio dei servizi aggiudicati secondo le modalità stabilite dalla normativa comunitaria, nazionale e regionale vigenti.». 3. Al comma 3 dell'art. 47 della legge regionale n. 23/2007 sono apportate le seguenti modifiche: a) alla lettera d) la parola «tre» è sostituita dalla seguente: «due»; b) alla lettera e) le parole «un rappresentante» sono sostituite dalle seguenti: «due rappresentanti». 4. All'art. 33 della legge regionale 18 marzo 2011, n. 3 (Norme in materia di telecomunicazioni), sono apportate le seguenti modifiche: a) il comma 4 è sostituito dal seguente: «4. L'attivazione, la manutenzione e la gestione, intesa quale conservazione ed esercizio, nonchè lo svolgimento di tutte le altre attività relative alle infrastrutture di cui all'art. 30 competono al soggetto societario regionale di cui al comma 1, che le svolge in conformità ad apposita convenzione da stipularsi con l'Amministrazione regionale che fissa termini e modalità di svolgimento delle attività previste.»; b) dopo il comma 4 è inserito il seguente: «4-bis. La precisa individuazione delle attività di cui al comma 4, nonchè la definizione dei loro costi sono ricomprese in apposito Programma annuale presentato dal soggetto di cui al comma 1 entro il 31 ottobre di ogni anno, recante le previsioni per l'anno successivo. Gli adempimenti connessi all'approvazione, all'attuazione e al controllo dell'implementazione del Programma sono demandati alla Direzione centrale competente in materia di infrastrutture per telecomunicazioni.». 5. All'allegato B (riferito all'art. 32, comma 2), punto 10. Funzioni in materia di trasporti, della legge regionale 12 dicembre 2014, n. 26 (Riordino del sistema Regione-Autonomie locali nel Friuli Venezia Giulia. Ordinamento delle Unioni territoriali intercomunali e riallocazione di funzioni amministrative), sono apportate le seguenti modifiche: a) alla lettera b-bis) dopo le parole «le funzioni» le parole «relative al rilascio e al rinnovo delle autorizzazioni necessarie per l'esercizio dell'attività di noleggio di autobus con conducente di cui agli articoli 2, 6 e 7» sono soppresse e dopo le parole «(Disciplina dell'attività di trasporto di viaggiatori effettuato mediante noleggio di autobus con conducente nella Regione Friuli Venezia Giulia),» sono inserite le seguenti: «ivi attribuite alle Province»; b) alla lettera f) dopo le parole «lettere a), b) e c),» sono inserite le seguenti: «nonchè le funzioni dell'art. 37,». 6. L'Amministrazione regionale è autorizzata a confermare al Comune di Roveredo in Piano il contributo di 488.250 euro, concesso ed erogato con decreto PMT/1927/VS.0.14 del 10 aprile 2013, per la realizzazione di una rotatoria tra via Brentella e via Primo Maggio, quale finanziamento per la realizzazione di una diversa soluzione tecnica del medesimo incrocio e quota parte di finanziamento per la sistemazione delle intersezioni sulla ex strada provinciale Pordenone - Aviano, in corrispondenza di via Risorgimento e di via Julia, per la messa in sicurezza dell'incrocio su via Garibaldi, via Runces e via Colombo e sull'incrocio di via Cavallotti con via Julia. 7. Ai fini di cui al comma 6, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Comune di Roveredo in Piano presenta alla Direzione centrale infrastrutture e territorio l'istanza volta a ottenere la conferma del contributo, corredata della relazione tecnica e del preventivo di spesa di ciascun intervento, con l'indicazione, ove presenti, delle altre fonti di finanziamento. Il decreto di conferma del contributo fissa i nuovi termini di rendicontazione. 8. Al comma 5 dell'art. 3 della legge regionale 24 marzo 2004, n. 7 (Interventi per lo sviluppo del trasporto combinato), le parole «30 per cento» sono sostituite dalle seguenti: «40 per cento per le grandi imprese, 50 per cento per le medie imprese e 60 per cento per le piccole imprese» e le parole «nazionale e» sono soppresse. 9. Il comma 2 dell'art. 5 della legge regionale n. 7/2004 è sostituito dal seguente: «2. I contributi per l'acquisto di beni di cui al comma 5 sono concessi nella misura massima del 40 per cento per le grandi imprese, del 50 per cento per le medie imprese e del 60 per cento per le piccole imprese, del maggior costo derivante dalla conformazione a norme ambientali e di sicurezza più rigorose di quelle previste dalla normativa comunitaria in vigore.». 10. L'amministrazione regionale è autorizzata a confermare al Consorzio per lo sviluppo industriale del Friuli centrale il contributo concesso dalla Regione con decreto 1430/PMT, del 5 maggio 2015, per i lavori di ammodernamento della viabilità di interconnessione tra la S.P. 94 e via Buttrio a integrazione del contributo concesso con decreto PMT/4473/VS/9.10, del 31 ottobre 2014, con la diversa finalità afferente i lavori di risanamento della fondazione stradale esistente di viale del Lavoro. 11. Per le finalità di cui al comma 10 il Consorzio, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, presenta al Servizio competente in materia di lavori pubblici, infrastrutture di trasporto e comunicazione l'istanza volta a ottenere la conferma del contributo, corredata della relazione illustrativa dei lavori, del cronoprogramma e del quadro economico. II Servizio competente in materia di lavori pubblici adotta il provvedimento di conferma del contributo di cui al comma 10 fissando i termini di esecuzione dei lavori e le modalità di rendicontazione della spesa. Art. 7 Beni e attività culturali, sport e tempo libero 1. Per l'esercizio 2017 le risorse stanziate per le finalità di cui all'art. 15 della legge regionale 11 agosto 2014, n. 16 (Norme regionali in materia di attività culturali), sono ripartite come segue: a) 100.000 euro all'Associazione Teatro Giuseppe Verdi di Pordenone; b) 80.000 euro alla Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine. 2. All'art. 6 della legge regionale 30 dicembre 2014, n. 27 (Legge finanziaria 2015), sono apportate le seguenti modifiche: a) al comma 29 le parole «a confermare i contributi» sono sostituite dalle seguenti: «a completare l'istruttoria per la definizione dei contributi sospesi»; b) al comma 30 le parole «31 dicembre 2016» sono sostituite dalle seguenti: «31 dicembre 2017»; c) al comma 31 dopo le parole «centottanta giorni» sono aggiunte le seguenti: «dalla scadenza di cui al comma 30» e dopo le parole «dell'eventuale saldo» sono aggiunte le seguenti: «compatibilmente con i vincoli derivanti dal patto di stabilità e di crescita». 3. Alla legge regionale 26 febbraio 2002, n. 7 (Nuova disciplina degli interventi regionali in materia di corregionali all'estero e rimpatriati), sono apportate le seguenti modifiche: a) il comma 6 dell'art. 4 è abrogato; b) all'art. 5 sono apportate le seguenti modifiche: 1) alla lettera a) del comma 2 le parole «dell'attivita'» sono sostituite dalle seguenti: «dei programmi di attivita'»; 2) dopo la lettera a) del comma 2 è aggiunta la seguente: «a-bis) la quota destinata al sostegno di progetti integrati presentati da almeno tre associazioni di cui all'art. 10;»; c) l'art. 6 è sostituito dal seguente: «Art. 6 (Sostegno alla programmazione degli enti di cui all'art. 10). - 1. L'Amministrazione regionale provvede al riparto delle risorse di cui all'art. 5, comma 2, lettera a), come determinate annualmente dalla legge di stabilità regionale, per le finalità definite all'art. 5. 2. Gli obiettivi, i termini e le modalità per la presentazione delle domande per l'accesso ai contributi di cui al comma 1, le spese ammissibili, nonchè i criteri e le modalità per la loro concessione e rendicontazione sono definiti con regolamento nel quale si stabiliscono altresì i requisiti specifici dei beneficiari dei contributi e le eventuali esclusioni per determinate categorie di beneficiari. Il regolamento è approvato, in sede di prima approvazione, previo parere della Commissione consiliare competente, dalla Giunta regionale su proposta dell'Assessore competente in materia di cultura. 3. Le risorse di cui all'art. 5, comma 2, lettera a-bis), sono ripartite sulla base di bandi approvati dalla Giunta regionale su proposta dell'Assessore competente in materia di cultura, i quali stabiliscono le spese ammissibili, i termini e le modalità per la presentazione delle domande per l'accesso ai contributi, i requisiti specifici dei beneficiari dei contributi e le eventuali esclusioni per determinate categorie di beneficiari, nonchè i criteri e le modalità per la loro concessione e rendicontazione. 4. I contributi di cui al presente articolo sono concessi nella misura del 100 per cento della spesa ammissibile sotto il profilo della congruità e della pertinenza, salvo quanto diversamente disposto nei relativi regolamenti e bandi. 5. Il Presidente della Regione è autorizzato a indire periodicamente conferenze regionali sui corregionali all'estero, per verificare lo stato di attuazione degli interventi di cui alla presente legge. La Regione provvede alle spese di organizzazione, anche avvalendosi di uno o più dei soggetti riconosciuti ai sensi dell'art. 10, mediante il fondo di cui all'art. 5.»; d) al comma 1 dell'art. 10 le parole «, nell'ambito del piano di cui all'art. 6» sono soppresse; e) l'art. 13 è abrogato. 4. Ai sensi dell'art. 5, comma 2, della legge regionale n. 7/2002, per l'anno 2017 lo stanziamento del "Fondo per i corregionali all'estero e per i rimpatriati" a valere sul capitolo 5573 per 1.328.800 euro è ripartito come segue: a) 820.000 euro per il sostegno dei programmi di attività degli enti, associazioni e istituzioni dei corregionali all'estero riconosciuti ai sensi dell'art. 10 della legge regionale n. 7/2002 ; b) 200.000 euro per il sostegno di progetti integrati presentati da almeno tre associazioni di cui all'art. 10 della legge regionale n. 7/2002; c) 130.000 euro per l'attuazione degli interventi di cui all'art. 3, comma 1, lettera a), e commi 4-bis e 4 ter, della legge regionale n. 7/2002; d) 70.000 euro al Consorzio MIB - School of Management di Trieste per l'edizione del Corso Origini 2016: viaggi e soggiorni in regione per la frequenza al corso di formazione imprenditoriale per giovani discendenti di corregionali all'estero; 15.000 euro all'Università degli studi di Udine - Dipartimento di Studi Umanistici per l'edizione del Corso di perfezionamento "Valori identitari e imprenditorialita'" attivato nell'ambito del progetto FIRB 2007 "Perdita, mantenimento e recupero dello spazio linguistico e culturale nella seconda e terza generazione di emigrati italiani nel mondo: lingua, lingue, identità. La lingua e cultura italiana come valore e patrimonio per nuove professionalità nelle comunità emigrate"; 13.800 euro al Convitto Nazionale Paolo Diacono di Cividale del Friuli (Udine) per la realizzazione del progetto "Studiare in Friuli: borse di studio a favore di studenti di scuole secondarie di secondo grado per soggiorni in regione di giovani discendenti di corregionali all'estero", ai sensi dell'art. 4, comma 4, della legge regionale n. 7/2002; e) 80.000 euro per le iniziative dirette dell'amministrazione regionale previste dall'art. 4, comma 5, della legge regionale n. 7/2002, da individuarsi con deliberazione della Giunta regionale, per la cui realizzazione l'Amministrazione regionale può avvalersi delle associazioni riconosciute ai sensi dell'art. 10 della legge regionale n. 7/2002. 5. La domanda di concessione del contributo per le iniziative di cui al comma 4, lettera d), è presentata al Servizio competente in materia di corregionali all'estero entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge. 6. All'art. 24 della legge regionale 18 dicembre 2007, n. 29 (Norme per la tutela, valorizzazione e promozione della lingua friulana), sono apportate le seguenti modifiche: a) il comma 3 è sostituito dal seguente: «3. In attuazione del comma 2, con regolamento regionale, da adottarsi, in sede di prima approvazione, previo parere della Commissione consiliare competente, sono stabilite le modalità di presentazione della domanda di finanziamento e del rendiconto, la composizione e i compiti della commissione valutativa, le modalità di quantificazione della quota delle risorse da assegnare in relazione alla valutazione dell'attività pregressa dei soggetti individuati dal comma 2, le tipologie di spese ammissibili ai fini della rendicontazione del finanziamento e le tipologie e la percentuale di spese generali di funzionamento ammesse, le modalità di verifiche e controlli e le modalità di concessione ed erogazione del contributo e di eventuali anticipi, nonchè eventuali ulteriori effetti dell'ammissione al finanziamento. Con il medesimo regolamento sono altresì fissati i termini del procedimento.»; b) il comma 3-bis è abrogato; c) al comma 3-ter le parole «finanziamento annuale, secondo le modalità previste dal comma 3-bis» sono sostituite dalle seguenti: «finanziamento disposto annualmente con legge di stabilità regionale». 7. Il regolamento regionale di cui all'art. 24, comma 3, della legge regionale n. 29/2007, come sostituito dal comma 6, lettera a), è adottato entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge. 8. Solo per l'anno 2017, qualora dall'applicazione dei criteri stabiliti con regolamento introdotto dall'art. 24, comma 3, della legge regionale n. 29/2007, come sostituito dal comma 6, lettera a), venga determinata un'entità di contributo inferiore di oltre il 20 per cento rispetto al contributo stanziato a favore dei medesimi beneficiari nell'anno 2016, l'entità del contributo stesso viene rideterminata fino a concorrenza di tale limite percentuale, con corrispondente e proporzionale riduzione dei contributi spettanti agli altri soggetti. 9. Per l'anno 2017, qualora, successivamente all'applicazione dei criteri di cui al regolamento previsto dall'art. 6, comma 2, della legge regionale n. 7/2002 venga determinata, a favore dei soggetti beneficiari, un'entità di contributo inferiore al 70 per cento del finanziamento previsto dall'art. 4, comma 32, lettera a), della legge regionale 29 dicembre 2015, n. 34 (Legge di stabilità 2016), l'entità del contributo stesso viene rideterminata fino a concorrenza di tale limite percentuale. 10. Nelle more dell'adozione del regolamento previsto dall'art. 6, comma 2, della legge regionale n. 7/2002, al fine di garantire la continuità dell'attività, in via transitoria e per la sola annualità 2017, l'Amministrazione regionale è autorizzata ad anticipare agli enti, associazioni e istituzioni dei corregionali all'estero, riconosciuti ai sensi dell'art. 10 della legge regionale n. 7/2002, il 70 per cento del finanziamento come determinato dall'art. 4, comma 32, lettera a), della legge regionale n. 34/2015. 11. Per le finalità di cui al comma 10 i soggetti richiedenti presentano domanda al Servizio competente in materia di corregionali all'estero entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge. 12. Al comma 5 dell'art. 3 della legge regionale 29 dicembre 2015, n. 33 (Legge collegata alla manovra di bilancio 2016-2018), le parole «30 settembre 2016» sono sostituite dalle seguenti: «31 gennaio 2017». 13. Al comma 41 dell'art. 6 della legge regionale 6 agosto 2015, n. 20 (Assestamento del bilancio 2015), le parole «31 luglio 2017» sono sostituite dalle seguenti: «31 dicembre 2017». 14. Il contributo ventennale costante di 18.000 euro annui, concesso nell'anno 2009 al Comune di Sesto al Reghena, ai sensi dell'art. 3, comma 2, lettera a), della legge regionale 3 aprile 2003, n. 8 (Testo unico in materia di sport e tempo libero), confermato nell'anno 2014 ai sensi dell'art. 6, comma 222, lettera l), della legge regionale 31 dicembre 2012, n. 27 (Legge finanziaria 2013), per la realizzazione dei lavori di "adeguamento sismico e funzionale della palestra del centro polisportivo di Bagnarola" e riconfermato nell'anno 2016 per la medesima opera ai sensi dell'art. 10 della legge regionale 16 ottobre 2015, n. 25 (Disposizioni urgenti in materia di infrastrutture, mobilità, pianificazione territoriale, lavori pubblici, edilizia), si intende pari al 6 per cento della spesa ritenuta ammissibile, comprensiva del costo dei lavori, delle spese tecniche, generali e di collaudo e degli interessi dei mutui eventualmente contratti per il finanziamento dell'opera. 15. L'Amministrazione regionale è autorizzata a confermare il contributo ventennale costante di 2.500 euro annui concesso, ai sensi dell'art. 14 della legge regionale 23 ottobre 1981, n. 77 (Modifiche, integrazioni e rifinanziamenti di leggi regionali operanti nel settore dei beni ambientali e culturali. Interventi per l'acquisizione e il restauro di immobili di notevole valore artistico, storico o culturale), al Comune di Amaro per l'acquisto dell'immobile denominato Officina del Fabbro detta "Farie". 16. Per le finalità di cui al comma 15 il Comune di Amaro presenta al Servizio competente in materia di beni culturali, entro il termine perentorio di novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, apposita istanza di conferma del contributo. 17. Ai sensi del comma 15 il Servizio competente in materia di beni culturali, verificato il rispetto del termine di presentazione dell'istanza, conferma il contributo e fissa il nuovo termine perentorio di rendicontazione dello stesso. 18. Il Comune di Udine è autorizzato a utilizzare una parte del contributo concessogli, ai sensi dell'art. 1, comma 2, lettera b), della legge regionale 15 luglio 1997, n. 24 (Norme per il recupero, la tutela e la valorizzazione del patrimonio archeologico-industriale della Regione Friuli - Venezia Giulia e modifica alla legge regionale 10 giugno 1991, n. 22, recante norme per il funzionamento del Comitato regionale per i servizi radiotelevisivi), per la realizzazione dei lavori di ristrutturazione del complesso denominato "Ex Frigorifero del Friuli", a copertura delle spese già sostenute e da sostenersi per l'ammortamento del mutuo stipulato per far fronte alle maggiori spese di acquisto del complesso medesimo. 19. Per le finalità di cui al comma 18 il Comune di Udine presenta al Servizio competente in materia di beni culturali, entro il termine perentorio del 31 luglio 2017, apposita istanza corredata del piano di ammortamento del mutuo di cui al comma 18, nonchè di una dichiarazione del responsabile del procedimento dell'ente beneficiario attestante l'entità delle spese di ammortamento già sostenute. 20. Ai sensi del comma 18 il Servizio competente in materia di beni culturali, verificato il rispetto del termine di presentazione dell'istanza e la completezza della stessa, conferma il contributo per la realizzazione dei lavori di ristrutturazione del complesso denominato "Ex Frigorifero del Friuli" per un importo inferiore a quello originariamente concesso, conferma altresì l'utilizzo di parte del contributo medesimo per la copertura delle spese già sostenute per l'ammortamento del mutuo stipulato per far fronte alle maggiori spese di acquisto del complesso stesso e fissa i termini perentori di rendicontazione di detti contributi. 21. L'Amministrazione regionale è autorizzata a confermare il contributo concesso per l'anno 2015, ai sensi dell'art. 6, comma 62, della legge regionale n. 27/2014 e degli articoli 12, 13 e 14 della legge regionale 1° dicembre 2006, n. 25 (Sviluppo della rete bibliotecaria regionale, tutela e valorizzazione delle biblioteche e valorizzazione del patrimonio archivistico), al Comune di Spilimbergo, quale ente gestore della Biblioteca civica "B. Partenio", centro sistema del Sistema bibliotecario Se.Bi.Co. - Servizio Bibliotecario Convenzionato dello Spilimberghese ancorchè il Comune medesimo non abbia rispettato il termine perentorio di rendicontazione. 22. Per le finalità di cui al comma 21 il Comune di Spilimbergo presenta al Servizio competente in materia di beni culturali, entro il termine perentorio di sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, apposita istanza di conferma del contributo. 23. Ai sensi del comma 21 il Servizio competente in materia di beni culturali, verificato il rispetto del termine di presentazione dell'istanza, conferma il contributo e fissa il nuovo termine perentorio di rendicontazione dello stesso. 24. Al fine di consentire il corretto prosieguo dei flussi finanziari ai soggetti beneficiari dei contributi pluriennali concessi dalle Province ai sensi dell'art. 7, commi da 14 a 20, della legge regionale 30 dicembre 2008, n. 17 (Legge finanziaria 2009), con decreto del Ragioniere generale, da adottarsi su istanza della Direzione centrale competente alla gestione dei procedimenti contributivi in questione, viene disposta, nel limite e nell'ambito degli impegni precedentemente assunti a favore delle Province ai sensi delle norme citate: a) l'istituzione di nuovi capitoli di spesa; b) l'individuazione del beneficiario del contributo nell'effettivo soggetto beneficiario del contributo concesso dalla Provincia; c) l'imputazione degli impegni, anche in parte e per ciascun beneficiario, ai capitoli di spesa di cui alla lettera a); d) la variazione degli stanziamenti di bilancio in conseguenza di quanto previsto dalla lettera c). Art. 8 Istruzione, lavoro, formazione e politiche giovanili 1. All'art. 29 della legge regionale 9 agosto 2005, n. 18 (Norme regionali per l'occupazione, la tutela e la qualità del lavoro), sono apportate le seguenti modifiche: a) alla lettera b) del comma 1, dopo le parole «soggetti in condizione di svantaggio occupazionale» sono aggiunte le seguenti: «, così come individuati con regolamento regionale»; b) il comma 3 è abrogato. 2. Al comma 3-bis dell'art. 36 della legge regionale n. 18/2005 sono apportate le seguenti modifiche: a) alla lettera e), prima delle parole «le procedure relative al rilascio» sono inserite le seguenti: «con regolamento regionale,»; b) alla lettera f), prima delle parole «i criteri di valutazione» sono inserite le seguenti: «con regolamento regionale,». 3. All'art. 39 della legge regionale n. 18/2005, sono apportate le seguenti modifiche: a) il comma 3 è sostituito dal seguente: «3. Sulla base degli indirizzi stabiliti dalla Giunta regionale ai sensi dell'art. 36, comma 3-bis, il Fondo è destinato a sostenere il collocamento mirato delle persone con disabilità attraverso azioni finalizzate all'inserimento e all'integrazione lavorativa, in particolare, attraverso: a) interventi volti a sostenere l'assunzione e la stabilizzazione occupazionale, l'attivazione di tirocini, la realizzazione e l'adeguamento del posto di lavoro, l'accessibilità e la rimozione delle barriere che possono ostacolare la piena ed effettiva partecipazione all'ambiente di lavoro, la realizzazione di percorsi personalizzati, lo svolgimento di attività di tutoraggio e formazione, l'attuazione di progetti innovativi finalizzati all'inserimento lavorativo; b) progetti sperimentali elaborati dagli enti individuati dalla legge 68/1999, relativi alle persone con disabilità che presentano particolari difficoltà di inserimento al lavoro; c) specifiche progettualità attivate direttamente dalla Regione, anche in collaborazione con gli organismi deputati alla realizzazione del collocamento mirato ai sensi della legge n. 68/1999»; b) dopo il comma 3 è aggiunto il seguente: «3-bis. Con regolamento regionale sono disciplinati i criteri e le modalità di concessione degli interventi di cui al comma 3 che abbiano natura contributiva.». 4. Fino all'entrata in vigore del regolamento di cui all'art. 39, comma 3-bis della legge regionale n. 18/2005, come introdotto dal comma 3, lettera b), continua a trovare applicazione il decreto del Presidente della Regione 30 settembre 2016, n. 186 (Regolamento recante criteri e modalità di concessione degli interventi contributivi a valere sul Fondo regionale per l'occupazione delle persone con disabilità di cui all'art. 39 della legge regionale n. 18/2005). 5. Dopo il comma 3 dell'art. 21 della legge regionale 4 giugno 2009, n. 11 (Misure urgenti in materia di sviluppo economico regionale, sostegno al reddito dei lavoratori e delle famiglie, accelerazione di lavori pubblici), è inserito il seguente: «3-bis. La concessione dei benefici di cui al comma 1 è compatibile con la trasformazione del contratto di solidarietà difensiva in contratto di solidarietà espansiva, ai sensi dell'art. 41, comma 3-bis, del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 148 (Disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183), a condizione che sia intervenuta la concessione da parte del competente organo nazionale, a favore dell'impresa richiedente, dell'integrazione salariale relativa alla trasformazione stessa.». 6. Con riferimento ai contributi concessi ai sensi delle disposizioni di cui all'art. 5, commi 1, 1-bis e 2, della legge regionale 26 gennaio 2004, n. 1 (Legge finanziaria 2004), le istituzioni scolastiche sono autorizzate a presentare i rendiconti relativi all'anno scolastico 2015-2016 entro la data del 31 gennaio 2017. 7. Il primo periodo del comma 48 quinquies dell'art. 16 della legge regionale 12 febbraio 1998, n. 3 (Legge finanziaria 1998), è sostituito dal seguente: «Per gli anni scolastici 2014-2015, 2015-2016 e 2016-2017 il termine di presentazione delle domande è fissato rispettivamente al 30 aprile 2015, al 30 aprile 2016 e al 2 maggio 2017.». 8. Il comma 3-quater dell'art. 3 della legge regionale 2 aprile 1991, n. 14 (Norme integrative in materia di diritto allo studio), è sostituito dal seguente: «3-quater. Per gli anni scolastici 2014-2015, 2015-2016 e 2016-2017 il termine di presentazione delle domande è fissato rispettivamente al 30 aprile 2015, al 30 aprile 2016 e al 2 maggio 2017.». 9. Per l'anno accademico 2017-2018 l'importo della tassa regionale per il diritto allo studio universitario è articolato in tre fasce, in base alla condizione economica dello studente, commisurata al livello dell'indicatore di situazione economica equivalente (ISEE): a) 120 euro per coloro che presentano un valore dell'ISEE inferiore o pari a quello previsto dai requisiti di eleggibilità per l'accesso ai livelli essenziali delle prestazioni (LEP) del diritto allo studio; b) 140 euro per coloro che presentano un valore dell'ISEE superiore al livello minimo e fino al doppio del livello minimo previsto dai requisiti di eleggibilità per l'accesso ai livelli essenziali delle prestazioni (LEP) del diritto allo studio; c) 160 euro per coloro che presentano un valore dell'ISEE superiore al doppio del livello minimo previsto dai requisiti di eleggibilità per l'accesso ai livelli essenziali delle prestazioni (LEP) del diritto allo studio. 10. Per l'anno 2017 sono ammissibili a finanziamento le spese sostenute ai sensi della legge regionale 17 febbraio 2011, n. 2 (Finanziamenti al sistema universitario regionale), da parte del sistema universitario regionale, a decorrere dall'1° gennaio 2017. 11. Alla lettera d) del comma 2 dell'art. 4 della legge regionale n. 2/2011 (Finanziamenti al sistema universitario regionale), le parole «interventi di ampliamento» sono sostituite dalle seguenti: «interventi di acquisizione, ampliamento». 12. Alla legge regionale 16 novembre 1982, n. 76 (Ordinamento della formazione professionale), sono apportate le seguenti modifiche: a) la lettera e) del comma 1 dell'art. 3 è sostituita dalla seguente: «e) alla realizzazione di attività di studio, analisi, ricerca e valutazione, attività di carattere seminariale di breve durata, di informazione professionale su temi specifici, attività di progettazione, di coordinamento tecnico amministrativo di progetti complessi, anche per il tramite delle sedi regionali degli Enti di formazione professionale;»; b) il comma 15 dell'art. 16 è sostituito dal seguente: «15. Al termine dei corsi per i quali non sia previsto il rilascio di un attestato di qualifica o di specializzazione, viene rilasciato agli allievi, previo superamento di una prova finale, un attestato di frequenza.»; c) il comma 16 dell'art. 16 è sostituito dal seguente: «16. La prova finale dei corsi di cui al comma 15 si svolge dinanzi a una commissione esaminatrice interna, costituita e organizzata a cura dell'ente gestore, e l'Amministrazione regionale ha facoltà di farvi partecipare un proprio rappresentante.». 13. Dopo il comma 56 dell'art. 7 della legge regionale 11 agosto 2016 n. 14 (Assestamento del bilancio per l'anno 2016), è aggiunto il seguente: «56-bis. Alla liquidazione anticipata del 100% del contributo assegnato si provvede contestualmente alla concessione dei fondi.». 14. All'art. 7 della legge regionale 30 dicembre 2014, n. 27 (Legge finanziaria 2015), sono apportate le seguenti modifiche: a) al comma 16 dopo le parole «dell'innovazione e del trasferimento tecnologico,» sono aggiunte le seguenti: «e il BIC Incubatori FVG srl di Trieste, in qualità di Incubatore certificato,»; b) il comma 17 è sostituito dal seguente: «17. L'intervento regionale intende favorire le sinergie operative tra gli enti gestori dei Parchi scientifici e tecnologici regionali e il BIC Incubatori FVG srl di Trieste e si realizza con il finanziamento di specifici progetti, nonchè mediante azioni d'indirizzo, d'impulso e di promozione della collaborazione e del coordinamento delle attività tra gli enti, tenendo conto delle competenze distintive espresse da ciascun soggetto, ovvero mediante operazioni societarie straordinarie, volte a definire assetti funzionali al raggiungimento di obiettivi coerenti con le finalità di cui al comma 16.»; c) al comma 18 dopo le parole «Parchi scientifici e tecnologici regionali» sono inserite le seguenti: «e del BIC Incubatori FVG srl,» e dopo le parole «attività di ricerca e sviluppo, d'innovazione e di trasferimento tecnologico» sono aggiunte le seguenti: «e attraverso la nascita di nuove imprese»; d) al comma 20, in fine, è aggiunto il seguente periodo: «La collaborazione può essere formalizzata anche attraverso la costituzione di un'Associazione Temporanea di Scopo (ATS).»; e) al comma 21 dopo le parole «relazione illustrativa del progetto» sono inserite le seguenti: «contenente l'indicazione dei risultati attesi» e dopo le parole «data di entrata in vigore della presente legge» sono aggiunte le seguenti: «e, per gli anni successivi, entro l'1 marzo dell'anno di riferimento»; f) il comma 22 è sostituito dal seguente: «22. La Giunta regionale, entro quarantacinque giorni dalla data di presentazione delle domande, dispone il riparto delle risorse regionali tenuto conto delle dimensioni dei progetti presentati e dei risultati attesi e stabilisce la percentuale massima di scostamento ammissibile tra risultati attesi e risultati realizzati nonchè le soglie di scostamento ammissibili con l'indicazione delle relative percentuali di riduzione del contributo ai fini della determinazione dell'ammontare di quest'ultimo in fase di rendicontazione.»; g) al comma 23 dopo le parole «ammissibili a finanziamento le spese» sono inserite le seguenti: «sostenute dall'1° gennaio dell'anno di riferimento»; h) al comma 27 dopo le parole «nel periodo di riferimento» sono aggiunte le seguenti: «con evidenziato il raggiungimento dei risultati attesi». Art. 9 Salute e politiche sociali 1. All'art. 33 della legge regionale 10 novembre 2015, n. 26 (Disposizioni in materia di programmazione e contabilità e altre disposizioni finanziarie urgenti), sono apportate le seguenti modifiche: a) al comma 1 le parole «, dell'elenco annuale degli investimenti» sono soppresse; b) al comma 2, lettera a), punto 3, le parole «uno studio di fattibilita'» sono sostituite dalle seguenti: «una relazione che individui, tra più soluzioni, quella che presenta il miglior rapporto tra costi e benefici per la collettività, in relazione alle specifiche esigenze da soddisfare e prestazioni da fornire, comprensiva di una valutazione gestionale e sanitaria, dei dati dimensionali e della stima sommaria con l'indicazione dei criteri applicati» e la parola «preliminare» è sostituita dalle seguenti: «di fattibilità tecnica ed economica»; c) al comma 8, lettera a), le parole «di importo complessivamente pari o superiore a 100.000 euro» sono soppresse; d) al comma 8, lettera b), le parole «di importo complessivamente pari o superiore a 100.000 euro» sono soppresse e dopo le parole «attuativo e finanziario» sono aggiunte le seguenti: «fino al termine di ultimazione dell'intervento»; e) il comma 9 è abrogato; f) al comma 10 le parole «nell'elenco annuale degli investimenti» sono sostituite dalle seguenti: «nel programma triennale degli investimenti di cui al comma 8»; g) al comma 11 le parole «L'elenco annuale» sono sostituite dalle seguenti: «Il programma triennale»; h) al comma 23 le parole «progetti preliminari» sono sostituite dalle seguenti: «progetti di fattibilità tecnico economica». 2. I commi da 1 a 5 dell'art. 7 della legge regionale 12 settembre 2001, n. 22 (Disposizioni in materia di sorveglianza, prevenzione e informazione delle situazioni da rischio amianto e interventi regionali ad esso correlati), sono abrogati. 3. All'art. 36 della legge regionale 31 marzo 2006, n. 6 (Sistema integrato di interventi e servizi per la promozione e la tutela dei diritti di cittadinanza sociale), sono apportate le seguenti modifiche: a) al comma 7 le parole «di entrata in vigore della presente legge» sono sostituite dalle seguenti: «dell'1° gennaio 2017»; b) al comma 8 le parole «di entrata in vigore della presente legge» sono sostituite dalle seguenti: «dell'1° gennaio 2017»; c) al comma 9 le parole «di entrata in vigore della presente legge» sono sostituite dalle seguenti «dell'1° gennaio 2017»; d) il comma 10-bis è sostituito dal seguente: «10-bis. Nelle more dell'adozione dei regolamenti attuativi dell'art. 31, comma 7, a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge regionale 1° giugno 2016, n. 9, nei servizi di cui ai commi 1 e 1-bis, possono essere assunti per lo svolgimento di attività socio-sanitarie previste dal decreto del Ministro della sanità 8 ottobre 1998, n. 520 esclusivamente gli operatori in possesso della laurea triennale abilitante all'esercizio dell'attività sanitaria - Classe L/SNT2 e per le attività socio educative gli operatori in possesso del diploma di laurea appartenente alla classe di laurea L-19 Scienze dell'educazione e della formazione di cui al decreto del Ministro dell'università e della ricerca 16 marzo 2007.»; e) il comma 10-ter è abrogato. 4. Al comma 3 dell'art. 41 dellalegge regionale n. 6/2006 dopo le parole «con regolamento regionale» sono aggiunte le seguenti: «, tenendo conto dei dati demografici e dei fabbisogni espressi dal territorio». 5. Dopo il comma 54 dell'art. 9 della legge regionale 25 luglio 2012, n. 14 (Assestamento del bilancio 2012), è inserito il seguente: «54-bis. Le attività di cui al comma 53 di natura sociosanitaria sono soggette alla programmazione annuale del Servizio sanitario regionale di cui agli articoli 16 e 20 della legge regionale 19 dicembre 1996, n. 49 (Norme in materia di programmazione, contabilità e controllo del Servizio sanitario regionale e disposizioni urgenti per l'integrazione socio-sanitaria).». 6. Al comma 3 dell'art. 4 della legge regionale 10 luglio 2015, n. 15 (Misure di inclusione attiva e di sostegno al reddito), dopo le parole «due mesi» sono aggiunte le seguenti: «e non superiore a sei mesi», le parole «a seguito della» sono sostituite dalle seguenti: «previa» e dopo la parola «beneficiario» sono aggiunte le seguenti: «e con decorrenza dal bimestre di sottoscrizione del patto ridefinito». 7. Il comma 18 dell'art. 8 della legge regionale 11 agosto 2016, n. 14 (Assestamento del bilancio per l'anno 2016), è sostituito dal seguente: «18. L'Amministrazione regionale, al fine di sostenere l'erogazione dei servizi residenziali per anziani non autosufficienti e servizi per disabili resi dai comuni, dalle aziende per l'assistenza sanitaria, dalle aziende di servizi alla persona e dai soggetti di cui all'art. 14, commi 2 e 3, della legge regionale 31 marzo 2006, n. 6 (Sistema integrato di interventi e servizi per la promozione e la tutela dei diritti di cittadinanza sociale), è autorizzata a concedere contributi ai predetti soggetti, a esclusione dei soggetti privati aventi scopo di lucro, per: a) interventi di adeguamento alle norme di sicurezza antincendio, alle norme antinfortunistiche e alle norme per il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche, in immobili dedicati alle attività assistenziali di proprietà dei suddetti soggetti; b) l'acquisto e la sostituzione di arredi e attrezzature, destinati alle attività assistenziali.». 8. Dopo il comma 2 dell'art. 52 della legge regionale 9 dicembre 2016, n. 20 (Soppressione delle Province del Friuli Venezia Giulia e modifiche alle leggi regionali n. 11/1988, n. 18/2005, n. 7/2008, n. 9/2009, n. 5/2012, n. 26/2014, n. 13/2015, n. 18/2015 e n. 10/2016), è inserito il seguente: «2-bis. In sede di ripartizione fra le Unioni territoriali intercomunali delle risorse del Fondo sociale regionale di cui all'art. 39 della legge regionale n. 6/2006, l'Unione del Gemonese e l'Unione del Canal del Ferro-Val Canale sono considerate ambito territoriale unico. La misura dell'assegnazione singolarmente spettante alle due Unioni è determinata ripartendo l'importo complessivo ottenuto in misura proporzionale alla popolazione residente nel rispettivo territorio.». Art. 10 Sistema delle autonomie locali e coordinamento della finanza pubblica 1. La quota di perequazione di cui all'art. 7, comma 8, lettera c), della legge regionale 29 dicembre 2015, n. 34 (Legge di stabilità 2016), è ripartita in base ai criteri definiti con regolamento regionale. Qualora il regolamento non venga adottato entro il 31 marzo 2017 trovano applicazione i criteri definiti per l'anno 2016 dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Regione 10 ottobre 2016, n. 194. 2. Dopo il comma 5 dell'art. 8 della legge regionale 17 luglio 2015, n. 18 (La disciplina della finanza locale del Friuli Venezia Giulia, nonchè modifiche a disposizioni delle leggi regionali n. 19/2013, n. 9/2009 e n. 26/2014 concernenti gli enti locali), è aggiunto il seguente: «5-bis. I Comuni assicurano alle Unioni territoriali intercomunali di cui fanno parte, costituite ai sensi della legge regionale n. 26/2014, le risorse finanziarie necessarie per le funzioni comunali esercitate o gestite dall'ente sovracomunale, in aggiunta alle risorse finanziarie assegnate direttamente dalla Regione alle Unioni stesse.». 3. Dopo il comma 5 dell'art. 20 della legge regionale n. 18/2015 sono inseriti i seguenti: «5-bis. Con la deliberazione di cui al comma 5 sono approvate altresì le intese in ambito regionale per consentire agli enti locali operazioni di indebitamento e operazioni di investimento realizzate attraverso l'utilizzo dei risultati di amministrazione degli esercizi precedenti, che garantiscano per l'anno di riferimento il rispetto delle regole di finanza pubblica da parte degli enti locali della Regione e della Regione medesima, ai sensi di quanto disposto dalla legge 24 dicembre 2012, n. 243 (Disposizioni per l'attuazione del principio del pareggio del bilancio ai sensi dell'art. 81, sesto comma, della Costituzione). 5-ter. Per le finalità previste dal comma 5-bis gli enti locali inviano alla struttura regionale competente in materia di autonomie locali i dati necessari relativi alla previsione degli equilibri di finanza pubblica con modalità e termini che saranno comunicati dalla struttura regionale competente in materia di autonomie locali, che comunque dovranno rispettare le tempistiche previste dal Ministero dell'economia e delle finanze. 5-quater. Sulla base della proposta delle Unioni territoriali intercomunali, le intese di cui al comma 5-bis prevedono che la gestione degli spazi orizzontali avvenga prioritariamente tra i comuni appartenenti alla medesima Unione territoriale intercomunale.». 4. All'art. 9 della legge regionale 11 dicembre 2003, n. 19 (Riordino del sistema delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficienza nella Regione Friuli Venezia Giulia), sono apportate le seguenti modifiche: a) i commi 1 e 2 sono sostituiti dai seguenti: «1. A decorrere dall'1 gennaio 2017 le aziende intraprendono il percorso graduale per giungere, entro il 31 dicembre 2018, all'applicazione dei principi in materia di contabilità applicati agli enti locali della Regione Friuli Venezia Giulia, ai sensi del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), e successive modifiche e integrazioni. 2. Sono abrogate tutte le disposizioni in contrasto con quanto previsto dal comma 1.»; b) i commi da 3 a 6-bis sono abrogati. 5. Le disposizioni contenute nei commi da 1 a 6-bis dell'art. 9 della legge regionale n. 19/2003 continuano a trovare applicazione fino al 31 dicembre 2018, compatibilmente con la progressiva applicazione delle disposizioni introdotte dal comma 4. 6. Le Unioni territoriali intercomunali applicano la contabilità economico-patrimoniale a decorrere dall'esercizio 2017. 7. All'art. 26 della legge regionale n. 18/2015 sono apportate le seguenti modifiche: a) al comma 3 dopo le parole «Con regolamento» sono inserite le seguenti: «di attuazione»; b) il comma 4 è sostituito dal seguente: «4. Con il regolamento di cui al comma 3 sono definite, in particolare, le modalità e i termini di iscrizione nell'elenco regionale e le modalità di tenuta e di aggiornamento dell'elenco medesimo, le modalità di sorteggio e le cause di esclusione dal sorteggio, nonchè le cause di cancellazione e sospensione dall'elenco regionale.». 8. Dopo il comma 4 dell'art. 27 della legge regionale n. 18/2015 è inserito il seguente: «4-bis. Qualora risulti pervenuta una sola domanda, in caso di revisore unico, e solo tre domande, in caso di collegio, la struttura regionale competente in materia di autonomie locali comunica direttamente all'ente locale i nominativi pervenuti.». 9. Dopo l' art. 27 della legge regionale n. 18/2015 è inserito il seguente: «Art. 27-bis (Limiti all'affidamento di incarichi). - 1. Ciascun revisore non può assumere complessivamente più di otto incarichi, tra i quali non più di quattro nei Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti, non più di due nei Comuni con popolazione compresa tra 5.001 e 10.000 abitanti, non più di uno nei Comuni con popolazione compresa tra 10.001 e 15.000 abitanti e non più di uno nei Comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti, nei Comuni previsti all'art. 13, comma 3, della legge regionale n. 26/2014 o nelle Unioni territoriali intercomunali.». 10. Nelle more del completamento della riallocazione delle funzioni dai Comuni alle Unioni territoriali intercomunali prevista dalla legge regionale 12 dicembre 2014, n. 26 (Riordino del sistema Regione-Autonomie locali nel Friuli Venezia Giulia. Ordinamento delle Unioni territoriali intercomunali e riallocazione di funzioni amministrative), e per sopperire alle esigenze per l'esercizio delle funzioni infungibili per le quali i relativi statuti dei Comuni non prevedono l'esercizio tramite le Unioni territoriali intercomunali di riferimento, per il biennio 2016-2017, per i Comuni precedentemente costituiti in Unioni ai sensi della legge regionale 9 gennaio 2006, n. 1 (Principi e norme fondamentali del sistema Regione - autonomie locali nel Friuli Venezia Giulia), sciolte ai sensi dell'art. 40 della citata legge regionale n. 26/2014, fermo restando la necessità di assicurare il rispetto degli obiettivi di finanza pubblica, la spesa di personale di cui all'art. 22, comma 1, della legge regionale n. 18/2015 può essere innalzata in misura non superiore al 10 per cento del suo ammontare medio relativo al triennio 2011-2013. 11. Al fine di accompagnare con l'opportuna gradualità il processo di riorganizzazione dei servizi finanziari e contabili e il controllo di gestione a livello territoriale di Unione, la previsione di cui all'art. 27, comma 1, lettera b), della legge regionale n. 26/2014, limitatamente ai servizi medesimi, può essere attuata entro l'1° gennaio 2018. 12. Il comma 2 dell'art. 58-bis della legge regionale n. 26/2014 è sostituito dal seguente: «2. Nelle Unioni che includono Comuni che statutariamente abbiano assunto la denominazione bilingue italiano/sloveno è stabilito l'uso della denominazione dell'Unione anche in lingua slovena.». 13. Al comma 57 dell'art. 14 della legge regionale 30 dicembre 2014, n. 27 (Legge finanziaria 2015), le parole «30 giugno 2017» sono sostituite dalle seguenti: «30 giugno 2018». 14. Il finanziamento assegnato al Comune di Udine, in virtù dell'accordo quadro stipulato in data 11 maggio 2007 tra la Regione e l'Associazione intercomunale Ambito Metropolitano con capofila il Comune di Udine, a valere sulle risorse ASTER stanziate nel bilancio regionale per l'anno 2006, è confermato per l'intervento di recupero dell'area del complesso architettonico dell'ex macello comunale di Via Sabbadini con riferimento alle aree espositiva e musicale di intrattenimento, all'area didattica-educativa per bambini, ai servizi per il pubblico, all'area espositiva culturale e all'area verde per la valorizzazione degli spazi verdi naturali esistenti. 15. La tempistica dell'intervento di cui al comma 14 è fissata per la fine lavori e per la rendicontazione al 31 dicembre 2018. Il termine di rendicontazione può essere differito, una sola volta, con decreto del direttore di Servizio della competente struttura in materia di autonomie locali, esclusivamente per cause circostanziate e motivate. 16. I termini fissati con i provvedimenti previsti dall'art. 2, comma 102, della legge regionale 6 agosto 2015, n. 20 (Assestamento del bilancio 2015), sono automaticamente prorogati al 31 dicembre 2017 per le sole attività per le quali alla data del 31 dicembre 2016 siano stati assunti impegni di spesa, in relazione a obbligazioni giuridicamente vincolanti, nei confronti di terzi da parte della Comunità montana del Torre, Natisone e Collio o degli enti subentranti. 17. Nelle more del completamento della riallocazione delle funzioni dai Comuni alle Unioni territoriali intercomunali previsto dalla legge regionale n. 26/2014, e per sopperire alle esigenze per l'esercizio delle funzioni infungibili per le quali i relativi statuti dei Comuni non prevedono l'esercizio tramite le Unioni territoriali intercomunali di riferimento, per l'esercizio 2017 è consentito ai Comuni precedentemente costiuiti in Unioni ai sensi della legge regionale n. 1/2006, sciolte ai sensi dell'art. 40 della citata legge regionale n. 26/2014, di deroga ai limiti previsti dall'art. 1, comma 236, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (Legge di stabilità 2016), per un importo non superiore al 10 per cento delle risorse destinate al trattamento accessorio. 18. Il comma 1 dell'art. 48 della legge regionale 9 dicembre 2016, n. 20 (Soppressione delle Province del Friuli Venezia Giulia e modifiche alle leggi regionali n. 11/1988, n. 18/2005, n. 7/2008, n. 9/2009, n. 5/2012, n. 26/2014, n. 13/2015, n. 18/2015 e n. 10/2016), è sostituito dal seguente: «1. Per l'anno 2016 il termine previsto all'art. 175, comma 3, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali), è fissato, per le Unioni territoriali intercomunali e i Comuni, al 31 dicembre 2016, al fine di assicurare, in particolare, la continuità nell'esercizio delle funzioni trasferite.». 19. Le Province provvedono a trasferire agli enti subentranti le risorse iscritte nel proprio bilancio e impegnate per progetti di edilizia scolastica oggetto dei piani di subentro relativi al punto 5 dell'allegato C della legge regionale n. 26/2014. 20. Al comma 2 dell'art. 9 della legge regionale 11 agosto 2016, n. 14 (Assestamento del bilancio per l'anno 2016), le parole «in applicazione delle disposizioni contenute nella legge regionale 26/2014» sono soppresse. 21. Al fine di garantire il necessario supporto nell'accompagnamento del processo di riordino del sistema delle Autonomie locali nel Friuli Venezia Giulia, attraverso interventi per la formazione strategica del personale e degli amministratori degli enti coinvolti che consentano di coordinare gli obiettivi di riordino istituzionale, le iniziative formative e quelle di accompagnamento nei processi previste dall'art. 4, comma 1, della legge regionale 26 marzo 2014, n. 3 (Disposizioni in materia di organizzazione e di personale della Regione, di agenzie regionali e di enti locali), possono essere realizzate dall'Associazione Nazionale Comuni Italiani - ANCI Friuli Venezia Giulia anche nel corso del 2017 a valere sulle risorse finanziarie già assegnate nel 2016. 22. All'art. 46 della legge regionale 28 giugno 2016, n. 10 (Modifiche a disposizioni concernenti gli enti locali contenute nelle leggi regionali n. 1/2006, n. 26/2014, n. 18/2007, n. 9/2009, n. 19/2013, n. 34/2015, n. 18/2015, n. 3/2016, n. 13/2015, n. 23/2007, n. 2/2016 e n. 27/2012), sono apportate le seguenti modifiche: a) il comma 2 è sostituito dal seguente: «2. Il personale che per effetto della rideterminazione di cui al comma 1 sia dichiarato non fondamentale per le funzioni che permangono in capo alle province, è trasferito presso la regione a eccezione di quello che, per effetto di mobilità volontaria, consegua il trasferimento presso una Unione territoriale intercomunale. In relazione a quanto previsto nel primo periodo, la regione predispone un avviso di mobilità con l'indicazione dei fabbisogni occupazionali complessivi per categoria e profilo professionale, distinti per singola Unione territoriale intercomunale; il trasferimento del personale alla regione avviene solo dopo l'esperimento di detta mobilità. L'assegnazione del personale trasferito alla regione è attuata, sul territorio regionale, in relazione alle esigenze delle singole strutture direzionali e della Segreteria generale del Consiglio regionale e indipendentemente dalla sede di lavoro di provenienza.»; b) al comma 4, dopo le parole «bilancio della Regione», sono aggiunte le seguenti: «; le spese di personale per le amministrazioni riceventi, in quanto correlate alle procedure di mobilità di cui ai commi 2 e 3, sono neutre ai fini del rispetto dei limiti e dei vincoli previsti dalla normativa vigente»; c) dopo il comma 4 è aggiunto il seguente: «4-bis. Le Unioni territoriali intercomunali, successivamente alla completa attuazione della procedura di mobilità volontaria di cui al comma 2, possono procedere, in relazione ai fabbisogni occupazionali ancora da soddisfare, ad assunzioni di personale anche mediante l'utilizzo di graduatorie di pubblici concorsi per l'assunzione di personale con rapporto di lavoro a tempo indeterminato banditi dalla regione, previa stipula di apposita convenzione. La regione, fermi restando i trasferimenti di cui ai commi 2 e 3 e al fine di non sottrarre ulteriori risorse umane agli organici delle altre amministrazioni del Comparto unico del pubblico impiego regionale e locale, procede, per gli anni 2017 e 2018 e con riferimento a personale non dirigente, alla copertura dei posti disponibili con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, sulla base dei piani occupazionali e nei limiti delle facoltà assunzionali previsti nelle singole annualità dando in tal senso precedenza alle assunzioni correlate alle funzioni relative alla programmazione comunitaria, esclusivamente mediante scorrimento di graduatorie di pubblici concorsi banditi dalla regione medesima o indizione di pubblici concorsi, fatta salva l'ipotesi di mobilità di cui all'art. 17, comma 2, della legge regionale 9 dicembre 2016, n. 18 (Disposizioni in materia di sistema integrato del pubblico impiego regionale e locale).». 23. Il secondo e il terzo periodo del comma 12 dell'art. 57 della legge regionale 9 dicembre 2016, n. 18 (Disposizioni in materia di sistema integrato del pubblico impiego regionale e locale), sono soppressi. Art. 11 Entrata in vigore 1. La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione e ha effetto dal 1° gennaio 2017. Trieste, 29 dicembre 2016 SERRACCHIANI
Contratti
2008
AVVISI DI ANNULLAMENTO, DIFFERIMENTO E RETTIFICA RELATIVI A BANDI E PROCEDURE DI GARA
AVVISI DI ANNULLAMENTO, DIFFERIMENTO E RETTIFICA RELATIVI A BANDI E PROCEDURE DI GARA
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 141 del 3-12-2008
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2008-12-03&atto.codiceRedazionale=T-08BHA11220
COMUNE DI SIRMIONE
Piazza Virgilio n. 52 25019 SIRMIONE (BS)
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.141 del 3-12-2008)
AVVISO Visto il pubblico incanto per la fornitura di n. 2 autocarri con cassone ribaltabile trilaterale, ai fini di specificare ed integrare l'oggetto della fornitura già contemplata nelle schede tecniche, si precisa quanto segue: AUTOCARRO N. 1 - Mod. "tipo IVECO NEW Dayli 35 C15 o similari" escludendo tassativamente veicoli con telaio/chassis scatolato e cabina avanzata AUTOCARRO N. 2 - Mod. "tipo IVECO New EUROCAGO ML75 E16 o similari". Per quanto sopra i termini inizialmente previsti per la scadenza della presentazione delle offerte, vengono prorogati a Giovedì 11 Dicembre 2008 entro le ore 12:20, fermo restando che le offerte già precedentemente pervenute saranno ritenute valide se non espressamente ritirate dalla Ditte partecipanti. La gara si svolgerà in seduta pubblica il giorno Venerdì 12 Dicembre 2008 alle ore 9:30. Il Responsabile Settore Ll.Pp. (Bernardi Arch. Alberto) T-08BHA11220 (A pagamento).
Concorsi
2023
UNIVERSITA' ED ALTRI ISTITUTI DI ISTRUZIONE
UNIVERSITA' DI TRENTO
4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n. 66 del 1-9-2023
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2023-09-01&atto.codiceRedazionale=23E09657
UNIVERSITA' DI TRENTO
CONCORSO (scad. 1 ottobre 2023)
Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di un posto di categoria D, a tempo indeterminato e pieno, area amministrativa-gestionale, per il Dipartimento di ingegneria e scienza dell'informazione. (GU n.66 del 01-09-2023)
È indetto concorso pubblico, per titoli ed esami, per l'assunzione di una unità di personale con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato e a tempo pieno, nella categoria D, posizione economica D1, area amministrativa-gestionale, presso il Dipartimento di ingegneria e scienza dell'informazione dell'Università degli studi di Trento. Il testo integrale del bando, con allegato il modello della domanda, è pubblicato in data 1° settembre 2023 sul sito web dell'Università di Trento (www.unitn.it) alle voci: «Lavorare con noi», «Bandi e selezione personale», «Bandi Personale Tecnico Amministrativo e Collaboratore Esperto Linguistico», «Concorsi», «In atto» e all'albo ufficiale dell'Ateneo. Le domande di ammissione dovranno essere presentate avvalendosi esclusivamente della modalità di compilazione e presentazione on-line a tal fine predisposta. Le domande dovranno essere inviate entro trenta giorni, che decorrono dal giorno successivo a quello della pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - 4ª Serie speciale «Concorsi ed esami». Il giorno di scadenza dei termini del bando la procedura di iscrizione si chiuderà alle ore 12,00. Qualora il termine di trenta giorni scada in un giorno festivo, il termine di presentazione delle domande è prorogato al primo giorno successivo non festivo. Il bando di concorso riporta anche il diario delle prove o l'indicazione della pubblicazione delle stesse. Tale indicazione ha valore di notifica a tutti gli effetti. L'assenza del candidato alle prove sarà considerata come rinuncia al concorso quale ne sia la causa. Per ulteriori informazioni gli interessati potranno rivolgersi all'ufficio concorsi e selezioni, via Verdi n. 6 - 38122 Trento (tel. 0461 28 35 50 - 0461 28 31 13 - 0461 28 28 08; fax 0461 28 70 09; email concorsi@unitn.it). Ai sensi di quanto disposto dall'art. 5 della legge 7 agosto 1990, n. 241, il responsabile del procedimento concorsuale di cui al presente bando è il dott. Leonardo Facchini, Direzione risorse umane e organizzazione, Università degli studi di Trento, via Verdi, 6 - 38122 Trento, telefono: 0461/283550; fax: 0461/287009; e-mail: concorsi@unitn.it
Serie Generale
1988
ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI
MINISTERO DELL'INDUSTRIA, DEL COMMERCIO E DELL'ARTIGIANATO
Serie Generale n. 233 del 4-10-1988
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1988-10-04&atto.codiceRedazionale=088A3993&elenco30giorni=false
MINISTERO DELL'INDUSTRIA, DEL COMMERCIO E DELL'ARTIGIANATO
COMUNICATO
Sostituzione del segretario della commissione ministeriale prevista dalla legge 26 febbraio 1977, n. 39 di conversione del decreto-legge 23 dicembre 1976, n. 857, concernente modifica della disciplina dell'assicurazione obbligatoria della responsabilita' civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti. (GU Serie Generale n.233 del 04-10-1988)
Con decreto ministeriale 28 giugno 1988, registrato alla Corte dei conti il 22 agosto 1988, registro n. 12 Industria, foglio n. 310, il dott. Mario Spigarelli, primo dirigente nel ruolo delle assicurazioni private e di interesse collettivo è stato nominato segretario della commissione ministeriale prevista dalla legge 26 febbraio 1977, n. 39, in sostituzione del dott. Pasquale Mandino.
Contratti
2015
AVVISI DI ANNULLAMENTO, DIFFERIMENTO E RETTIFICA RELATIVI A BANDI E PROCEDURE DI GARA
AVVISI DI ANNULLAMENTO, DIFFERIMENTO E RETTIFICA RELATIVI A BANDI E PROCEDURE DI GARA
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 91 del 5-8-2015
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2015-08-05&atto.codiceRedazionale=TC15BHA12920
CONSORZIO DI BONIFICA DELLA BARAGGIA BIELLESE E VERCELLESE
Sede: via F.lli Bandiera, 16 tel/fax 0161/283811-257425
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.91 del 5-8-2015)
Avviso di rettifica di bando di gara Il bando di gara pubblicato nella G.U.R.I. n. 81 del 13 luglio 2015 e sulla G.U.C.E. n. 2015/S 130-238750 del 9 luglio 2015 - relativo a «opere per l'incremento dell'efficienza del sistema di derivazione irrigua in destra Sesia per le rogge Comunale e Marchionale di Gattinara - 1° lotto: CIG: 1134913FD1 e 2° lotto CIG: 632019236E» è stato rettificato a seguito della variazione dei CIG. I CIG esatti sono i seguenti: 1° lotto CIG: 6348869470 e 2° lotto CIG: 6348870543 Data spedizione avviso di rettifica: 30 luglio 2015. Il responsabile del procedimento ing. Alessandro Iacopino TC15BHA12920
Concorsi
2012
ALTRI ENTI
ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE DELLA PUGLIA E DELLA BASILICATA
4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n. 37 del 15-5-2012
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2012-05-15&atto.codiceRedazionale=2E002594
ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE DELLA PUGLIA E DELLA BASILICATA
CONCORSO
Concorso pubblico per il conferimento di una borsa di studio di formazione corrente riservata a laureati in medicina veterinaria per attivita' di diagnostica connesse alla struttura di Lecce. (GU n.37 del 15-05-2012)
In esecuzione della deliberazione della G.E. n. 54 del 27 marzo 2012, esecutiva, l'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Puglia e della Basilicata ha indetto un concorso pubblico, per esame - colloquio, per l'assegnazione di una borsa di studio riservata a laureati in medicina veterinaria, della durata di 12 mesi, per attività di diagnostica connesse alla struttura di Lecce, per un importo lordo annuo di € 11.981,57 (oltre IRAP di € 1.018,43). Il bando di concorso integrale è stato pubblicato sul sito web dell'Ente all'indirizzo www.izsfg.it o, in alternativa, http://www.izspb.it Per informazioni rivolgersi alla S.S. Gestione risorse umane dell'Istituto zooprofilattico sperimentale della Puglia e Basilicata - via Manfredonia, 20 - 71121 Foggia - Tel. 0881/786391-786214.
Contratti
2010
AVVISI ESITI DI GARA
AVVISI ESITI DI GARA
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 27 del 8-3-2010
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2010-03-08&atto.codiceRedazionale=TC10BGA4363
BANCA D'ITALIA
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.27 del 8-3-2010)
Esito - Avviso di post informazione 1) Amministrazione aggiudicatrice: Banca d'Italia, via Nazionale n. 91 - 00184 - Roma (Italia) - www.bancaditalia.it 2) Procedura di aggiudicazione prescelta: negoziata senza previa indizione di gara. I beni possono essere forniti unicamente da particolari offerenti per motivi tecnici e connessi alla tutela di diritti esclusivi. 3) Appalti pubblici di forniture e servizi: acquisizione di licenze software SAS e relativi servizi di assistenza (CPV 48460000). 4) Data di aggiudicazione dell'appalto: 29 dicembre 2009. 5) Criteri di aggiudicazione dell'appalto: prezzo più basso. 6) Numero di offerte ricevute: 1. 7) Nome e indirizzo dell'aggiudicatario: Sas Institute S.r.l., via Darwin nn. 20/22 - 20143 Milano. 8) Prezzo o gamma di prezzi pagati: -. 9) Valore dell'offerta cui è stato aggiudicato l'appalto: € 8.553.101. 10) Valore e parte del contratto che può essere subappaltato a terzi: -. 11) Data di pubblicazione del bando di gara: -. 12) Data di invio del presente avviso: 19 febbraio 2010. 13) Nome dell'organo competente per le procedure di ricorso: T.A.R del Lazio ovvero Presidente della Repubblica. Presentazione di ricorso: 60 giorni per il ricorso al T.A.R. e 120 giorni per il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, dalla data di notificazione o comunicazione dell'atto impugnato o da quando l'interessato ne abbia avuto piena conoscenza o, per gli atti di cui non sia richiesta la notifica individuale dalla data in cui sia scaduto il termine della pubblicazione, se questa sia prevista la disposizione di legge o di regolamento. IL responsabile unico del procedimento ing. Andrea Cividini TC10BGA4363
Concorsi
2021
UNIVERSITA' ED ALTRI ISTITUTI DI ISTRUZIONE
UNIVERSITA' «LA SAPIENZA» DI ROMA
4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n. 49 del 22-6-2021
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2021-06-22&atto.codiceRedazionale=21E06591
UNIVERSITA' «LA SAPIENZA» DI ROMA
CONCORSO (scad. 22 luglio 2021)
Valutazione comparativa, per titoli e colloquio, per la copertura di un posto di ricercatore a tempo determinato della durata di tre anni e pieno, settore concorsuale 06/N1, per il Dipartimento di medicina molecolare, Polo del Molise. (GU n.49 del 22-06-2021)
Ai sensi dell'art. 24 della legge n. 240/2010 e del regolamento per il reclutamento di ricercatori con contratto a tempo determinato, emanato da questa Università con decreto rettorale n. 2578 dell'11 ottobre 2017 è indetta una procedura comparativa per titoli e colloquio per il reclutamento di un ricercatore con rapporto di lavoro a tempo determinato tipologia a), con regime di impegno a tempo pieno, della durata di tre anni, per il settore scientifico-disciplinare MED/50 (Settore concorsuale 06/N1), per svolgere attività di ricerca presso il Dipartimento di medicina molecolare della Sapienza Università di Roma - Polo del Molise. Dal giorno successivo a quello della pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - 4ª Serie speciale «Concorsi ed esami» - decorre il termine di trenta giorni per la presentazione della domanda di partecipazione, secondo le modalità indicate nel bando. Il testo integrale del bando con allegato il fac-simile di domanda e con l'indicazione dei requisiti e delle modalità di partecipazione alla predetta procedura di valutazione comparativa è consultabile: sul sito web dell'Ateneo: https://web.uniroma1.it/trasparenza/bandi_concorso_docenti/11 52%2B1153%2B1484 nonchè in stralcio sul sito del Miur: http://bandi.miur.it e sul sito web dell'Unione europea: http://ec.europa.eu/euraxess
Serie Generale
2011
DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI
MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Serie Generale n. 182 del 6-8-2011
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2011-08-06&atto.codiceRedazionale=11A10327&elenco30giorni=false
MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
DECRETO 14 luglio 2011
Riconoscimento, alla sig.ra Campanello Chiara, di titolo di studio estero abilitante all'esercizio in Italia della professione di avvocato. (11A10327) (GU Serie Generale n.182 del 06-08-2011)
IL DIRETTORE GENERALE della giustizia civile Vista l'istanza di Campanello Chiara, nata l'11 giugno 1978 a Biella, cittadina italiana, diretta ad ottenere, ai sensi dell'art. 16 del decreto legislativo n. 206/07, il riconoscimento del titolo professionale di cui è in possesso ai fini dell'accesso ed esercizio in Italia della professione di «avvocato»; Visti gli articoli 1 e 8 della legge 29 dicembre 1990 n. 428, recante disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea; Visto il decreto legislativo 9 novembre 2007, n. 206 di attuazione della direttiva n. 2005/36/CE del 7 settembre 2005 relativa a riconoscimento delle qualifiche professionali; Visto il decreto ministeriale 28 maggio 2003 n. 191, che adotta il regolamento di cui all'art. 9 del decreto legislativo sopra citato, in materia di prova attitudinale per l'esercizio della professione di avvocato; Considerato che la richiedente è in possesso del titolo accademico Laurea in Giurisprudenza ottenuto presso l'Università degli Studi di Pavia in data 25 marzo 2002; Considerato che la medesima risulta avere sostenuto gli esami richiesti dall'ordinamento spagnolo al fine dell'ottenimento del provvedimento di omologa del titolo di accademico conseguito in Italia a quello analogo spagnolo; Considerato che l'interessata ha inoltre prodotto certificazione attestante il compimento della pratica in Italia come risulta da attestazione dell'Ordine degli Avvocati di Milano del 28 ottobre 2004; Preso atto che la richiedente ha presentato un attestato di partecipazione a un corso di specializzazione in diritto presso l'Istituto nazionale di alta formazione giuridica ed economica, ha sostenuto il colloquio definitivo della Scuola di I livello per l'esercizio della difesa penale presso l'Ordine degli Avvocati di Milano, un attestato di frequenza un attestato a un corso per difensori d'ufficio; Considerato che il Ministero dell'Educacion spagnolo, con atto del 25 marzo 2010, avendo accertato il superamento degli esami previsti nella risoluzione del 25 maggio 2009, ha certificato l'omologa della laurea italiana a quella corrispondente spagnola; Considerato che ha l'istante documentato di essere iscritta all'«Ilustre colegio de Abogados» di Murcia dal 19 luglio 2010; Considerato, inoltre, che ai sensi dell'art. 22, comma secondo, del decreto legislativo 206/2007, per l'accesso alla professione di avvocato il riconoscimento è subordinato al superamento di una prova attitudinale; Considerato che il suddetto decreto prevede, nell'art. 2, comma quinto, che «se il richiedente è in possesso di titolo professionale conseguito a seguito di percorso formativo analogo a quello richiesto dall'ordinamento italiano, l'esame consiste nell'unica prova orale»; Ritenuto che il riferimento al «percorso formativo analogo» debba essere interpretato nel senso che la limitazione alla sola prova attitudinale orale debba essere applicata solo nel caso di piena corrispondenza del percorso formativo acquisito dal richiedente rispetto a quello previsto dal nostro ordinamento, attualmente basato sui tre presupposti fondamentali della laurea, del periodo di tirocinio e del superamento dell'esame di abilitazione; Ritenuto, pertanto, che non sussistendo i presupposti per l'individuazione di una situazione di analogia di percorso formativo, si debba provvedere alla applicazione di una misura compensativa composta anche di una prova scritta ai fini di colmare la differenza sostanziale di preparazione richiesta dall'ordinamento italiano per l'esercizio della professione di avvocato rispetto a quella acquisita dall'interessato e al fine quindi del compiuto esame della capacità professionale del richiedente; Considerato che nella conferenza di servizi del 1° aprile 2011, si è ritenuto di non attribuire ulteriore rilevanza ai certificati attestanti ulteriore formazione acquisita in Italia in quanto tale formazione verte su materie diverse rispetto a quelle oggetto della misura compensativa stessa, la cui finalità è specificatamente orientata a verificare che le differenze di preparazione «professionale» dell'«abogado» spagnolo rispetto a quelle richieste a chi voglia esercitare la professione di «avvocato» in Italia sia colmata: e tale verifica non può non contemplare una prova scritta, in particolare la redazione di un atto giudiziario nell'ambito dell'ordinamento giuridico italiano in autonomia, redazione autonoma che non può ancora far parte del bagaglio di professionalità del richiedente proprio in quanto prerogativa esclusiva dell'«avvocato» che sia già tale in Italia; Considerato che non si può tenere conto - al fine di una riduzione della prova attitudinale applicata - della attività professionale effettuata in Spagna in quanto riguarda attività su questioni vertenti il diritto spagnolo; Ritenuto, quindi, che si rende necessario prescrivere una prova attitudinale che consista nella redazione di un atto giudiziario oltre che in una prova orale su materie essenziali al fine dell'esercizio della professione di avvocato in Italia; Considerato il conforme parere scritto del rappresentante di categoria in atti allegato; Decreta: Alla sig.ra Campanello Chiara, nata l'11 giugno 1978 a Biella, cittadina italiana, è riconosciuto il titolo professionale di «Abogado» di cui in premessa quale titolo valido per l'iscrizione all'albo degli «avvocati». Detto riconoscimento è subordinato al superamento della seguente prova attitudinale, da svolgersi in lingua italiana: a) Una prova scritta consistente nella redazione di un atto giudiziario sulle seguenti materie, a scelta del candidato: diritto civile, diritto penale, diritto amministrativo (sostanziale e processuale), diritto processuale civile, diritto processuale penale; b) Unica prova orale su due materie, il cui svolgimento è subordinato al superamento della prova scritta: una prova su deontologia e ordinamento professionale; una prova su una tra le seguenti materie (a scelta del candidato): diritto civile, diritto penale, diritto amministrativo (sostanziale e processuale), diritto processuale civile, diritto processuale penale, diritto commerciale. La richiedente, per essere ammessa a sostenere la prova attitudinale, dovrà presentare al Consiglio Nazionale domanda in carta legale, allegando la copia autenticata del presente decreto. La commissione, istituita presso il Consiglio Nazionale, si riunisce su convocazione del Presidente per lo svolgimento delle prove di esame, fissandone il calendario. Della convocazione della commissione e del calendario fissato per le prove è data immediata notizia alla richiedente al recapito indicato nella domanda. La commissione rilascia all'interessata certificazione dell' avvenuto superamento dell'esame, al fine dell'iscrizione all'albo degli avvocati. Roma, 14 luglio 2011 Il direttore generale: Saragnano
Serie Generale
2003
DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI
MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Serie Generale n. 227 del 30-9-2003
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2003-09-30&atto.codiceRedazionale=03A10819&elenco30giorni=false
MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
DECRETO 18 settembre 2003
Ripartizione delle risorse per il potenziamento dei servizi per l'impiego, per l'esercizio finanziario 2003. (GU Serie Generale n.227 del 30-09-2003)
IL DIRETTORE GENERALE per l'impiego, l'orientamento e la formazione Visto il decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29 e successive modifiche e integrazioni; Visto il decreto legislativo 23 dicembre 1997, n. 469, recante il conferimento alle regioni e agli enti locali di funzioni e compiti in materia di mercato del lavoro; Visto in particolare l'art. 2 del sopra citato decreto legislativo n. 469 che conferisce alle regioni le funzioni ed i compiti in materia di collocamento e di politica attiva del lavoro; Visto l'art. 41, comma 5, della legge 27 dicembre 2002, n. 289 (legge finanziaria 2003) recante, per l'esercizio finanziario 2003, lo stanziamento di Euro 51.645.690 a carico del Fondo dell'occupazione per le finalità di cui all'art. 117, comma 5, della legge 23 dicembre 2000, n. 388 (legge finanziaria 2001); Visto il decreto ministeriale del 31 dicembre 2002 del Ministero dell'economia e delle finanze, recante la ripartizione in capitoli delle unità previsionali di base relative al bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2003, che istituisce presso il Dipartimento per le politiche del lavoro e dell'occupazione e tutela dei lavoratori il capitolo di bilancio 7141 - denominato Fondo per l'occupazione; Considerata la necessità di prevedere anche per il 2003 un più significativo potenziamento dei servizi per l'impiego nelle province di più recente istituzione: Biella, Verbania, Lecco, Lodi, Rimini, Prato, Crotone, Vibo Valentia; Ritenuto, pertanto, di attribuire anche per l'annualità 2003 il 10% dello stanziamento complessivo alle province di cui al capoverso precedente; Ritenuto di calcolare il riparto tra le regioni e le province autonome, su base provinciale, tenendo conto del numero delle persone in cerca di lavoro e dei residenti di età superiore ai 15 anni, in quanto principali fruitori delle azioni avviate dai servizi per l'impiego; Considerato che la Regione siciliana ha realizzato il processo di decentramento istituzionale di compiti e funzioni ai sensi degli articoli 14 e 15 dello statuto della regione stessa ma che l'organizzazione interna non consente alle province regionali di acquisire direttamente le risorse da erogare; Ritenuto, altresì, di effettuare il riparto con il calcolo del 60% dello stanziamento sulla base delle persone in cerca di lavoro e del restante 40% sulla base della popolazione residente di età superiore a 15 anni; Tenuto conto dei dati pubblicati sull'annuario ISTAT «Forze di lavoro - media 2002», tav. 4.1 dai quali risulta il numero delle persone in cerca di lavoro ed il numero della popolazione residente di età superiore ai 15 anni, calcolati su base provinciale; Ritenuto che le risorse finanziarie attribuite a ciascuna provincia sulla base dei criteri sopra individuati devono essere utilizzate in coerenza con la programmazione regionale; Visto il parere sulla proposta di riparto delle risorse di cui all'art. 41, comma 5, della legge 27 dicembre 2002, n. 289 da destinare al potenziamento dei servizi per l'impiego, espresso dalla Conferenza unificata presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri nella seduta del 9 settembre 2003; Decreta: Art. 1. Tenuto conto di quanto indicato in premessa, la ripartizione dello stanziamento di Euro 51.645.690 per il potenziamento dei servizi per l'impiego è effettuata tra le regioni e le province autonome con attribuzione diretta alle province come da tabella allegata al presente decreto del quale ne costituisce parte integrante. Per la Regione siciliana l'erogazione sarà effettuata alla regione stessa che dovrà destinare le risorse finanziarie alle aree territoriali secondo la ripartizione fissata nella tabella allegata. Art. 2. Le risorse destinate alle regioni a statuto speciale e alle province autonome saranno erogate previa verifica del completamento del processo di riforma di cui all'art. 9 del decreto legislativo n. 469/1997 e successive modifiche ed integrazioni. Qualora, a seguito di verifica da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, della Conferenza dei presidenti delle regioni e dell'UPI, concordata con le regioni a statuto speciale e le province autonome, si dovesse riscontrare un esito negativo in ordine al processo di cui al comma precedente, le risorse residuali verranno ripartite tra le altre regioni e province autonome secondo i criteri e le modalità stabiliti dal presente decreto. Sarà cura del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, avvalendosi dell'assistenza tecnica dell'Isfol, monitorare, con l'UPI e le regioni l'utilizzo delle risorse e fornire entro il 31 dicembre 2004 alla Conferenza unificata un quadro dei risultati conseguiti. Roma, 18 settembre 2003 Il direttore generale: Battistoni Allegato RIPARTIZIONE SU BASE PROVINCIALE DELLE RISORSE PER L'ANNO 2003 -------------------------------------------------------------------- Provincia Ripartizione in euro -------------------------------------------------------------------- PIEMONTE 3.371.071 Torino 1.541.398 Vercelli 100.524 Novara 210,011 Cuneo 293.387 Asti 111.043 Alessandria 252.090 Biella 446.652 Verbano 415.965 -------------------------------------------------------------------- VALLE D'AOSTA 67.016 Aosta 67.016 -------------------------------------------------------------------- LOMBARDIA 5.951.030 Varese 464.046 Como 274.295 Sondrio 99.745 Milano 2.335.050 Bergamo 468.714 Brescia 608.597 Pavia 288.325 Cremona 165.979 Mantova 206.502 Lecco 534.109 Lodi 505.659 -------------------------------------------------------------------- LIGURIA 1.099.937 Imperia 113.770 Savona 173.776 Genova 682.255 La Spezia 130.136 -------------------------------------------------------------------- VENETO 2.447.630 Verona 461.709 Vicenza 397.026 Belluno 111.043 Treviso 410.274 Venezia 485.479 Padova 418.843 Rovigo 163.256 -------------------------------------------------------------------- TRENTO 248.191 Trento 248.191 -------------------------------------------------------------------- BOLZANO 202.601 Bolzano 202.601 -------------------------------------------------------------------- FRIULI V.G. 670.938 Udine 296.896 Gorizia 88.446 Trieste 148.060 Pordenone 137.536 -------------------------------------------------------------------- EMILIA ROMAGNA 2.683.292 Piacenza 155.852 Parma 202.993 Reggio Emilia 222.863 Modena 309.359 Bologna 474.950 Ferrara 253.653 Ravenna 199.879 Forlì 201.437 Rimini 662.307 -------------------------------------------------------------------- TOSCANA 2.621.780 Massa 148.841 Lucca 248.586 Pistoia 158.968 Firenze 548.596 Livorno 219.364 Pisa 237.675 Arezzo 164.031 Siena 140.265 Grosseto 153.127 Prato 602.327 -------------------------------------------------------------------- UMBRIA 550.552 Perugia 381.838 Terni 168.713 -------------------------------------------------------------------- MARCHE 667.315 Pesaro - Urbino 184.682 Ancona 257.934 Macerata 168.319 Ascoli.Piceno 256.380 -------------------------------------------------------------------- LAZIO 4.304.750 Viterbo 272.361 Rieti 116.502 Roma 2.985.806 Latina 464.455 Frosinone 465.626 -------------------------------------------------------------------- MOLISE 320.289 Campobasso 224.436 Isernia 95.853 -------------------------------------------------------------------- ABRUZZO 824.074 L'Aquila 218.976 Teramo 163.644 Pescara 177.672 Chieti 263.783 -------------------------------------------------------------------- CAMPANIA 7.661.748 Caserta 1.185.716 Benevento 275.870 Napoli 4.560.520 Avellino 457.837 Salerno 1.181.806 -------------------------------------------------------------------- PUGLIA 4.018.816 Foggia 728.642 Bari 1.334.137 Taranto 645.260 Brindisi 370.552 Lecce 940.225 -------------------------------------------------------------------- BASILICATA 646.816 Potenza 421.599 Matera 225.217 -------------------------------------------------------------------- CALABRIA 4.622.268 Cosenza 1.062.196 Catanzaro 559.933 Reggio Calabria 1.002.588 Crotone 784.371 Vibo Valentia 1.213.179 -------------------------------------------------------------------- SARDEGNA 2.162.569 Sassari 494.074 Nuoro 315.227 Cagliari 1.168.574 Oristano 184.694 -------------------------------------------------------------------- SICILIA 6.303.007 Trapani 386.528 Palermo 1.691.875 Messina 920.750 Agrigento 585.257 Caltanissetta 365.105 Enna 216.256 Catania 1.488.086 Ragusa 295.742 Siracusa 353.407 ITALIA 51.645.690
Serie Generale
2016
DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI
MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Serie Generale n. 145 del 23-6-2016
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2016-06-23&atto.codiceRedazionale=16A04694&elenco30giorni=false
MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
DECRETO 12 aprile 2016
Ammissione al finanziamento del progetto di cooperazione internazionale - Programma Era-net Facce Surplus - Progetto: SustainFARM Call 2015. (Decreto n. 703). (16A04694) (GU Serie Generale n.145 del 23-06-2016)
IL DIRETTORE GENERALE per il coordinamento, la promozione e la valorizzazione della ricerca Visto il decreto-legge 16 maggio 2008, n. 85 recante: «Disposizioni urgenti per l'adeguamento delle strutture di Governo in applicazione dell'art. 1, commi 376 e 377, della legge 24 dicembre 2007, n. 244», pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 114 del 16 maggio 2008, convertito con modificazioni nella legge 14 luglio 2008, n. 121 pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 164 del 15 luglio 2008; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 98 dell'11 febbraio 2014 (Gazzetta Ufficiale n. 161 del 14 luglio 2014) recante il nuovo Regolamento di organizzazione del MIUR; Visto il decreto ministeriale n. 753 del 26 settembre 2014 «Individuazione degli uffici di livello dirigenziale non generale dell'Amministrazione centrale del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca», registrato alla Corte dei conti il 26 novembre 2014, registro n. 1, foglio n. 5272, con il quale viene disposta la riorganizzazione degli Uffici del MIUR; Visto l'art. 30 del decreto-legge n. 5 del 9 febbraio 2012 convertito in legge n. 35 del 4 aprile 2012 di modifica del decreto legislativo 27 luglio 1999 n. 297, ai sensi del quale, per i progetti selezionati nel quadro di programmi europei o internazionali, non è prevista la valutazione tecnico scientifica ex-ante nè il parere sull'ammissione a finanziamento da parte del Comitato di cui all'art. 7, comma 2, del decreto legislativo 27 luglio 1999, n. 297 e successive modifiche ed integrazioni; Visti gli articoli 60, 61, 62 e 63 del decreto legge n. 83 del 22 giugno 2012 convertito con modificazioni dalla legge n. 134 del 7 agosto 2012; Visto il decreto ministeriale 19 febbraio 2013 n. 115, che all'art. 6, comma 1 prevede, da parte del Ministero, la emanazione di propri avvisi con i quali sono definite le modalità ed il termine per la presentazione dei progetti, sulle tematiche individuate, nonchè i relativi limiti temporali e di costo; Visto il decreto legislativo del 14 marzo 2013, n. 33: «Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni»; Vista l'iniziativa di programmazione congiunta ERA-NET Cofund FACCE SURPLUS «Joint Call 2015 for transnational research projects in sustainable and resilient agriculture for food and non - food system»; Visto il bando transnazionale «Joint Call 2015 for transnational research projects in sustainable and resilient agriculture for food and non - food system», lanciato dalla ERA-NET Cofund FACCE SURPLUS il 4 marzo 2015, per il finanziamento di progetti di ricerca aventi l'obiettivo di migliorare la collaborazione e la cooperazione attraverso lo Spazio europeo della ricerca nel settore dei sistemi di trasformazione integrati e di produzione di biomassa sia alimentari sia non alimentari, inclusa la bioraffinazione. Esso mira così a sostenere l'innovazione e la creazione di valore dalla biomassa e dalle bioraffinerie in sinergia con l'intensificazione ecosostenibile della produzione di biomassa agricola, tenendo conto delle necessarie condizioni economiche, ambientali e sociali e della resilienza ai cambiamenti climatici; Visto l'avviso integrativo nazionale n. 208 del 28 gennaio 2015 (all. 2), con il quale sono definiti i soggetti, le attività e la natura dei costi ammissibili, le forme ed intensità delle agevolazioni, nonchè le modalità di presentazione delle domande di finanziamento per i proponenti italiani; Vista la decisione finale dell'ERA-NET FACCE SURPLUS Steering Committee in data 25 novembre 2015, con la quale è stata formalizzata la graduatoria delle proposte presentate ed, in particolare, la valutazione positiva espressa nei confronti del progetto dal titolo «SustainFARM», avente l'obiettivo della valutazione economica, sociale ed ambientale di un sistema innovativo ed integrato, nell'ambito della filiera olearia ivi inclusi i processi di frantoio, finalizzato all'utilizzo di biomassa e scarti di lavorazione per la produzione di energia, materia prima alimentare e altri prodotti secondari; Atteso che nel gruppo di ricerca relativo al progetto internazionale «SustainFARM» figurano i seguenti proponenti italiani: Centro Nazionale delle ricerche - Istituto di biologia agroambientale e forestale (Roma); Visto il dettato di cui all'art. 1, comma 872, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e successive modifiche ed integrazioni: «In coerenza con gli indirizzi del Programma nazionale della ricerca, il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca con proprio decreto di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze provvede alla ripartizione del fondo di cui al comma 870 tra gli strumenti previsti nel decreto di cui al comma 873, destinando una quota non inferiore al 15 per cento delle disponibilità complessive del fondo al finanziamento degli interventi presentati nel quadro di programmi dell'Unione europea o di accordi internazionali [...]»; Visto il decreto interministeriale del 19 dicembre 2013, n. 1049 che definisce la ripartizione delle risorse disponibili sul Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica (FIRST), per l'anno 2013; Visto il decreto direttoriale 13 marzo 2013, n. 435/ric. che definisce la ripartizione delle risorse disponibili sul Fondo per le agevolazioni alla ricerca (FAR) per l'anno 2012; Atteso che il citato avviso integrativo prevedeva il budget finalizzato al finanziamento dei progetti nazionali a valere, rispettivamente, su stanziamenti FIRST 2014 per il contributo alla spesa e FAR 2012 per il credito agevolato; Visti i decreti interministeriali del 19 dicembre 2013, n. 1049 e n. 5 dell'8 gennaio 2015, che definiscono la ripartizione delle risorse disponibili sul Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica (FIRST), per l'anno 2013 e le ministeriali di aggiornamento delle risorse finanziarie prot. MIUR n. 20706 del 5 ottobre 2015, prot. MIUR n. 26503 del 15 dicembre 2015 e prot. MIUR n. 5402 del 23 marzo 2016 a firma del dott. Gianluigi Consoli Dirigente Uff. VIII di questa D.G.; Decreta: Art. 1 1. Il progetto di cooperazione internazionale «SustainFARM - Innovative and sustainable intensification of integrated food and non-food systems to develop climate-resilient agro-ecosystems in Europe and beyond» è ammesso alle agevolazioni previste, secondo le normative citate nelle premesse, nella forma, misura, modalità e condizioni indicate nella scheda allegata al presente decreto (all. 1), che ne costituisce parte integrante. 2. In accordo con il progetto internazionale, la decorrenza del progetto è fissata al 1° marzo 2016 e la sua durata è di 36 mesi. Art. 2 1. Fatta salva la necessità di coordinamento tra i diversi soggetti proponenti previsti dal progetto internazionale, ognuno di essi, nello svolgimento delle attività di propria competenza e per l'effettuazione delle relative spese, opererà in piena autonomia e secondo le norme di legge e regolamentari vigenti, assumendone la completa responsabilità; pertanto il MIUR resterà estraneo ad ogni rapporto comunque nascente con terzi in relazione allo svolgimento del progetto stesso, e sarà totalmente esente da responsabilità per eventuali danni riconducibili ad attività direttamente o indirettamente connesse col progetto. 2. I costi sostenuti nell'accertato mancato rispetto delle norme di legge e regolamentari non saranno riconosciuti come costi ammissibili. Art. 3 1. Le risorse necessarie per gli interventi, di cui all'art. 1 del presente decreto, sono determinate complessivamente in euro € 171.000,00, tutte nella forma di contributo nella spesa, a valere sulle disponibilità del Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica per l'anno 2013, giusta riparto con decreto n. 1049/2013. 2. Le erogazioni dei contributi sono subordinate all'effettiva disponibilità delle risorse a valere sul fondo FIRST 2013, in relazione alle quali, ove perente, si richiederà la riassegnazione, secondo lo stato di avanzamento lavori, avendo riguardo alle modalità di rendicontazione. 3. Nella fase attuativa, il MIUR può valutare la rimodulazione delle attività progettuali per variazioni rilevanti, non eccedenti il cinquanta per cento, in caso di sussistenza di motivazioni tecnico-scientifiche o economico-finanziarie di carattere straordinario, acquisito il parere dell'esperto scientifico. Per variazioni inferiori al venti per cento del valore delle attività progettuali del raggruppamento nazionale, il MIUR si riserva di provvedere ad autorizzare la variante, sentito l'esperto scientifico con riguardo alle casistiche ritenute maggiormente complesse. Le richieste variazioni, come innanzi articolate, potranno essere autorizzate solo se previamente approvate in sede internazionale da parte della Struttura di Gestione del Programma. 4. Il Ministero, con successiva comunicazione, fornirà alla banca, ai fini della stipula del contratto di finanziamento, la ripartizione per ciascun soggetto proponente del costo ammesso e della relativa quota di contributo. 5. Le attività connesse con la realizzazione del progetto dovranno concludersi entro il termine indicato nella scheda allegata al presente decreto (all. 1), fatte salve eventuali proroghe approvate dalla Iniziativa di programmazione congiunta ERA-NET FACCE SURPLUS e dallo scrivente Ministero, e comunque mai oltre la data di chiusura del progetto internazionale. Art. 4 1. In favore del proponente Consiglio nazionale delle ricerche (Roma) il MIUR disporrà, su richiesta, l'anticipazione dell'agevolazione di cui all'art. 1, nella misura del 80% del contributo ammesso. 2. Il proponente Consiglio nazionale delle ricerche (Roma) si impegnerà a fornire dettagliate rendicontazioni semestrali della somma oggetto di contributo, oltre alla relazione conclusiva del progetto, obbligandosi, altresì, alla restituzione di eventuali importi che risultassero non ammissibili, nonchè di economie di progetto. Il presente decreto è inviato ai competenti organi di controllo, ai sensi delle vigenti disposizioni, e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 12 aprile 2016 Il direttore generale: Di Felice Registrato alla Corte dei conti il 18 maggio 2016 Ufficio controllo atti MIUR, MIBAC, Min. salute e Min. lavoro e politiche sociali, reg.ne prev. n. 1963 Allegato 1 Protocollo n. prot. 4492 del 4 marzo 2015 Progetto di Ricerca «SustainFARM» Titolo: «Innovative and sustainable intensification of integrated food and non-food systems to develop climate-resilient agro-ecosystems in europe and beyond» Data di inizio del progetto: 1° marzo 2016 - Durata del progetto in mesi: 36 Ragione sociale/denominazione ditte: Consiglio Nazionale delle Ricerche di Roma +-------------------------+---------+---------------------+ |Costo totale ammesso | euro| 342.000,00| +-------------------------+---------+---------------------+ |- di cui Attività di | | | |ricerca industriale | euro| 342.000,00| +-------------------------+---------+---------------------+ |- di cui Attività di | | | |sviluppo sperimentale | euro| 0,00| +-------------------------+---------+---------------------+ |al netto di recuperi pari| | | |a | euro| 0,00| +-------------------------+---------+---------------------+ Sezione B - Imputazione territoriale costi ammessi del Progetto ===================================================================== | | Ricerca Ind. |Sviluppo Sper.| Totale | +=================+=================+==============+================+ |Elegg. lettera a)| 0,00| 0,00| 0,00| +-----------------+-----------------+--------------+----------------+ |Elegg. lettera c)| 0,00| 0,00| 0,00| +-----------------+-----------------+--------------+----------------+ |Elegg. Ob.2/ | | | | |Phasing Out | 0,00| 0,00| 0,00| +-----------------+-----------------+--------------+----------------+ |Non Eleggibile | 342.000,00| 0,00| 342.000,00| +-----------------+-----------------+--------------+----------------+ |Extra UE | 0,00| 0,00| 0,00| +-----------------+-----------------+--------------+----------------+ |Totale | 342.000,00| 0,00| 342.000,00| +-----------------+-----------------+--------------+----------------+ Sezione C - Forma e misura dell'intervento del progetto Agevolazioni deliberate nella forma di Contributo alla spesa: € 171.000,00 +-------------------------+-----------------------+ |Università ed enti | | |pubblici: | | +-------------------------+-----------------------+ |- Attività di ricerca | 50% dei costi| |industriale | ammissibili| +-------------------------+-----------------------+ |- Attività di Sviluppo | 25 % dei costi| |sperimentale | ammissibili| +-------------------------+-----------------------+ Agevolazioni totali deliberate fino a euro 171.000,00 +---------------------+---------+---------------------+ |- Contributo alla | fino a | | |spesa | euro | 171.000,00| +---------------------+---------+---------------------+ | | fino a | | |- Credito agevolato | euro | 0,00| +---------------------+---------+---------------------+ Sezione D - Condizioni specifiche Avvertenza: Le informazioni, i dati e le notizie contenuti nel presente provvedimento e i relativi allegati sono consultabili sul sito web del MIUR al seguente link: http://www.ricercainternazionale.miur.it/era/programmazione-congiun ta/jpi-facce.aspx
Parte Seconda
2022
Altri annunzi
Specialita' medicinali, presidi sanitari e medico chirurgici
Parte Seconda n. 114 del 29-9-2022
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2022-09-29&atto.codiceRedazionale=TX22ADD10499
ZENTIVA ITALIA S.R.L.
Sede legale: via P. Paleocapa, 7 - Milano
(GU Parte Seconda n.114 del 29-9-2022)
Modifica secondaria di un'autorizzazione all'immissione in commercio di una specialità medicinale per uso umano. Modifica apportata ai sensi del Regolamento 1234/2008/CE Titolare: Zentiva Italia S.r.l. Medicinale: PARACETAMOLO ZENTIVA S.R.L. Confezioni e Numero di A.I.C.: Tutte - AIC n. 049925 Tipo di modifica: Modifica stampati Codice Pratica n. C1B/2022/1313 Procedura n. CZ/H/1084/001-002/IB/003 Tipologia Variazione: Tipo IB n. C.I.3.z) Modifica apportata: - Aggiornamento delle Informazioni sul Prodotto in seguito allo PSUSA/00002311/202105 per paracetamolo. In applicazione della determina AIFA del 25 agosto 2011, relativa all'attuazione del comma 1-bis, articolo 35, del decreto legislativo 24 aprile 2006, n.219, è autorizzata la modifica richiesta con impatto sugli stampati (paragrafo 4.4, 4.5 del Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto e corrispondenti paragrafi del Foglio Illustrativo) relativamente alle confezioni sopra elencate. A partire dalla data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana della variazione, il Titolare dell'Autorizzazione all'immissione in commercio deve apportare le modifiche autorizzate al Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto; entro e non oltre i sei mesi dalla medesima data, le modifiche devono essere apportate anche al Foglio Illustrativo. Sia i lotti già prodotti alla data di pubblicazione della variazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, che i lotti prodotti entro sei mesi dalla stessa data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, che non riportino le modifiche autorizzate, possono essere mantenuti in commercio fino alla data di scadenza del medicinale indicata in etichetta. A decorrere dal termine di 30 giorni dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana della variazione, i farmacisti sono tenuti a consegnare il Foglio Illustrativo aggiornato agli utenti, che scelgono la modalità di ritiro in formato cartaceo o analogico o mediante l'utilizzo di metodi digitali alternativi. Il titolare AIC rende accessibile al farmacista il Foglio Illustrativo aggiornato entro il medesimo termine. Un procuratore speciale dott.ssa Alessandra Molin Zan TX22ADD10499
Contratti
2007
BANDI DI GARA
BANDI DI GARA
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 87 del 27-7-2007
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2007-07-27&atto.codiceRedazionale=S-7607
COMUNE DI ABBASANTA (Provincia di Oristano) Area Servizi Sociali
Via Garibaldi n. 144 Tel. 0785/5616 - Fax 0785/561650 Partita I.V.A. n. 00068600956
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.87 del 27-7-2007)
Avviso di gara - Appalto gestione in forma associata del servizio Informagiovani-Informacittadino (CIG 0060680AB5) Parte di provvedimento in formato grafico S-7607 (A pagamento).
Concorsi
2017
AZIENDE SANITARIE LOCALI ED ALTRE ISTITUZIONI SANITARIE
AZIENDA SANITARIA LOCALE DI TARANTO
4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n. 17 del 3-3-2017
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2017-03-03&atto.codiceRedazionale=17E01150
AZIENDA SANITARIA LOCALE DI TARANTO
CONCORSO (scad. 3 aprile 2017)
Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura a tempo indeterminato, di quattro posti di collaboratore tecnico professionale biologo - categoria D. (GU n.17 del 03-03-2017)
In esecuzione della deliberazione del direttore generale n. 2716 del 29 dicembre 2016 è indetto concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura a tempo indeterminato di quattro posti di collaboratore tecnico professionale biologo. Il termine per la presentazione delle domande, indirizzate al direttore generale dell'Azienda Sanitaria Taranto, scade il trentesimo giorno successivo alla data di pubblicazione del presente concorso nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Il testo integrale del bando, con l'indicazione dei requisiti e delle modalità di partecipazione al concorso pubblico, è stato pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 12 del 26 gennaio 2017. Per ulteriori informazioni gli interessati potranno prendere visione del bando sul sito Internet www.asl.taranto.it albo pretorio - sezione concorsi oppure potranno rivolgersi all'Unità operativa concorsi, assunzioni, gestione del ruolo e gestione del personale convenzionato e pac dell'Azienda, sita in Taranto, al viale Virgilio n. 31 - Tel. 099/7786538 o 099/7786189 o 099/7786195 - dalle ore 11,00 alle ore 14,00 dal lunedì al venerdì.
Parte Seconda
2024
Annunzi giudiziari e della Pubblica amministrazione
Proroga termini
Parte Seconda n. 2 del 4-1-2024
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2024-01-04&atto.codiceRedazionale=TX24ABP71
PREFETTURA DI MILANO
(GU Parte Seconda n.2 del 4-1-2024)
Protocollo: 0399276 del 28.12.2023 n. 16.5/2023-025153 Proroga dei termini legali e convenzionali Il Prefetto di Milano, PREMESSO che, a causa dell'astensione dal lavoro del personale in occasione dello sciopero proclamato dalle organizzazioni sindacali CGIL e UIL contro la manovra economica del Governo, la filiale della Banca Credit Agricole S.p.A., Agenzia di Milano 8, con sede a Milano in via Mussi, 4N01, 4N05, 4N04 (Corso Sempione), è rimasta chiusa per l'intera giornata del 24 novembre 2023, determinando l'impossibilità da parte dell'Istituto di credito di rispettare i termini di scadenza legali e convenzionali; VISTA la richiesta di proroga dei termini legali e convenzionali formulata dalla Banca d'Italia - Sede di Milano - con nota prot. n. 2050562/23 del 29/11/2023; RITENUTO che il mancato funzionamento va riconosciuto come causato da eventi eccezionali ai sensi dell'art. 2 del decreto legislativo 15.1.1948, n. 1; VISTO il decreto legislativo 15.1.1948, n. 1; DECRETA il mancato funzionamento della filiale della Banca Credit Agricole S.p.A., Agenzia di Milano 8, con sede a Milano in via Mussi, 4N01, 4N05, 4N04 (Corso Sempione), è riconosciuto come causato da eventi eccezionali. La durata dell'evento è limitata alla giornata del 24 novembre 2023. Milano, 12 dicembre 2023 Il prefetto Sgaraglia TX24ABP71 (Gratuito)
Contratti
2022
AVVISI ESITI DI GARA
AVVISI ESITI DI GARA
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 44 del 13-4-2022
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2022-04-13&atto.codiceRedazionale=TX22BGA7559
ACSEL S.P.A.
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.44 del 13-4-2022)
Avviso di aggiudicazione di appalto SEZIONE I: AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE I.1) ACSEL S.p.A. Via delle Chiuse 21 - 10057 S. Ambrogio di Torino (To) Tel.: +390119342978 Fax: +390119399213, PEC: ufficiogare.acselspa@pec.it indirizzo del profilo del committente: http://www.acselspa.it Responsabile del Procedimento ing. Dario Manzo. I.4) Società a totale capitale pubblico per la gestione di servizi pubblici locali SEZIONE II: OGGETTO DELL'APPALTO II.1.1) Servizi di sgombero neve con trattamento antigelo nei Comuni di Bardonecchia e Salbertrand, per la stagione invernale 2021/2022; II.1.2) CPV: 90620000-9; II.1.3) Tipo di appalto: Servizi; II.1.4) Breve descrizione: L'appalto ha per oggetto il servizio di sgombero neve, l'insabbiatura su strade e piazze, posizionamento manutenzione e rimozione delle paline segnaletiche ed il controllo e sistemazione della segnaletica stradale verticale su strade e piazze oggetto dell'appalto nei Comuni indicati nel bando. I valori indicati ai punti II.1.7) e V.2.4) non sono comprensivi dell'importo del rinnovo contrattuale facoltativo ai sensi dell'art. 35 c. 4 del D.Lgs 50/2016. II.1.6) Lotti: si; II.1.7) Valore totale dell'appalto IVA esclusa: 55.331,01 EUR; II.2.1) Lotto n. 1 Comune di Salbertrand - Zona 1B - CIG 8912318579; II.2.4) Sgombero neve e insabbiatura vie e piazze come meglio specificato nel Capitolato del lotto II.2.5) Criterio di aggiudicazione: Prezzo; II.2.1) Lotto n. 2 Comune di Bardonecchia - Zona 8 - CIG 8912329E8A; II.2.4) Sgombero neve e insabbiatura vie e piazze come meglio specificato nel Capitolato del lotto II.2.5) Criterio di aggiudicazione: Prezzo; II.2.1) Lotto n. 3 Comune di Bardonecchia - Zona 9 - CIG 8912337527; II.2.4) Sgombero neve e insabbiatura vie e piazze come meglio specificato nel Capitolato del lotto II.2.5) Criterio di aggiudicazione: Prezzo. SEZIONE IV: PROCEDURA IV.1.1) Aggiudicazione di un appalto senza previa pubblicazione di un avviso di indizione di gara nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea nei casi elencati di seguito: Non è stata presentata alcuna offerta in risposta ad una procedura aperta. Spiegazione: È stata esperita la procedura negoziata senza pubblicazione di bando ai sensi dell'art. 63 comma 2 lettera a) del D.Lgs. 50/2016 per i lotti andati deserti della procedura aperta esperita ai sensi dell'art. 60 del D.Lgs. 50/2016. SEZIONE V: AGGIUDICAZIONE DI APPALTO Lotto n.: 1 Comune di Salbertrand Zona 1B CIG 8912318579 Un lotto è stato aggiudicato: si; V.2.1) Data di conclusione del contratto d'appalto: 21/03/2022; V.2.2) Numero di offerte pervenute: 1 da PMI non in raggruppamento; V.2.3) Contraente: PCS S.A.S. di Pourpour Corrado & C., C.F. 12337170018, Viale Europa 6/c, Salbertrand, Torio, Italia; V.2.4) Informazione sul valore del contratto d'appalto (IVA esclusa): Valore totale inizialmente stimato del contratto d'appalto: € 16.450,00 Valore totale del contratto d'appalto: € 16.368,46; Lotto n.: 2 Bardonecchia Zona 8 - CIG 8912329E8A Un lotto è stato aggiudicato: si; V.2.1) Data di conclusione del contratto d'appalto: 23/03/2022; V.2.2) Numero di offerte pervenute: 1 da PMI non in raggruppamento; V.2.3) Contraente: Frezet Aldo, P.Iva 07547550017, Via Meina 5, Torino Italia; V.2.4) Informazione sul valore del contratto d'appalto (IVA esclusa): Valore totale inizialmente stimato del contratto d'appalto: € 20.500,00 Valore totale del contratto d'appalto: € 20.480,32; Lotto n.: 3 Bardonecchia Zona 9 - CIG 8912337527 Un lotto è stato aggiudicato: si; V.2.1) Data di conclusione del contratto d'appalto: 23/03/2022; V.2.2) Numero di offerte pervenute: 1 da PMI non in raggruppamento; V.2.3) Contraente: Frezet Aldo, P.Iva 07547550017, Via Meina 5, Torino Italia; V.2.4) Informazione sul valore del contratto d'appalto (IVA esclusa): Valore totale inizialmente stimato del contratto d'appalto: € 18.500,00 Valore totale del contratto d'appalto: € 18.482,23. SEZIONE VI: ALTRE INFORMAZIONI VI.4) Procedure di ricorso VI.4.1) Organismo responsabile delle procedure di ricorso: T.A.R. (Tribunale Amministrativo Regionale) della Regione Piemonte; VI.4.3) Procedure di ricorso Informazioni dettagliate sui termini di presentazione dei ricorsi: Il ricorso deve essere presentato entro il termine perentorio di trenta giorni dalla comunicazione o dalla conoscenza, comunque acquisita, del provvedimento lesivo; VI.5) Data di spedizione del presente avviso: 07/04/2022 Il direttore generale Marco Avondetto Il responsabile del procedimento Dario Manzo TX22BGA7559
Serie Generale
2006
DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI
MINISTERO DELLA SALUTE
Serie Generale n. 87 del 13-4-2006
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2006-04-13&atto.codiceRedazionale=06A03517&elenco30giorni=false
MINISTERO DELLA SALUTE
DECRETO 29 marzo 2006
Indicazioni concernenti l'alimentazione dei neonati relative alle etichette dell'acqua minerale «Prealpi», in Villa d'Alme'. (GU Serie Generale n.87 del 13-04-2006)
IL DIRETTORE GENERALE della prevenzione sanitaria Visto il decreto legislativo 25 gennaio 1992, n. 105, come modificato dal decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 339; Visti il decreto interministeriale salute-attività produttive 11 settembre 2003 e il decreto ministeriale 29 dicembre 2003, concernenti l'attuazione della direttiva 2003/40/CE della commissione delle comunità europee; Vista la nota pervenuta il 23 novembre 2005 con la quale la Sezione III del Consiglio superiore di sanità ha comunicato il proprio parere favorevole all'inserimento, sulle etichette delle acque minerali naturali riconosciute per l'alimentazione dei neonati, di diciture che ricordino il prioritario beneficio dell'allattamento al seno; Considerato che il sopra citato Consiglio superiore di sanità, nella seduta del 13 dicembre 2005, ha espresso parere favorevole all'inserimento della dicitura: «l'allattamento al seno è da preferire» sulle etichette delle acque minerali che riportano indicazioni concernenti l'alimentazione dei neonati; Visto il decreto dirigenziale 30 ottobre 2003, n. 3518, con il quale all'acqua minerale «Prealpi» sono state riconosciute, tra l'altro, le seguenti indicazioni: «Indicata per l'alimentazione dei neonati; indicata per la preparazione degli alimenti dei neonati»; Vista la nota in data 21 marzo 2006 con la quale la società Fonti Prealpi S.p.A., con sede in Almè (Bergamo), viale Italia 88, interpellata in merito, ha comunicato la propria disponibilità a modificare, entro il mese di dicembre 2007, le etichette dell'acqua minerale di cui trattasi secondo l'orientamento espresso dal Consiglio superiore di sanità; Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165; Decreta: Art. 1. 1. All'art. 1 del decreto direttoriale 30 ottobre 2003, n. 3518, le diciture: «Indicata per l'alimentazione dei neonati; indicata per la preparazione degli alimenti dei neonati» sono sostituite dalle seguenti: «L'allattamento al seno è da preferire, nei casi ove ciò non sia possibile, questa acqua minerale è indicata per la preparazione degli alimenti dei neonati. Indicata nell'alimentazione dei neonati». 2. Le etichette riportanti le diciture relative all'alimentazione dei neonati riconosciute con il decreto direttoriale 30 ottobre 2003, n. 3518, possono essere utilizzate fino all'esaurimento delle scorte e, comunque, non oltre il mese di dicembre 2007. Il presente decreto sarà trasmesso alla ditta richiedente ed inviato in copia agli organi regionali competenti per territorio. Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 29 marzo 2006 Il direttore generale: Greco
Serie Generale
2020
DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Serie Generale n. 298 del 1-12-2020
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2020-12-01&atto.codiceRedazionale=20A06538&elenco30giorni=false
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
DECRETO 4 novembre 2020
Scioglimento della «Societa' italiana logistica e trasporti societa' cooperativa», in Bitritto e nomina del commissario liquidatore. (20A06538) (GU Serie Generale n.298 del 01-12-2020)
IL DIRETTORE GENERALE per la vigilanza sugli enti cooperativi, sulle società e sul sistema camerale Visto l'art. 12 del decreto legislativo 2 agosto 2002, n. 220; Visto l'art. 2545-septiesdecies del codice civile; Visto l'art. 1, legge n. 400/1975 e l'art. 198 del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267; Visto il decreto del Ministero dello sviluppo economico in data 17 gennaio 2007, concernente la determinazione dell'importo minimo di bilancio ai fini dello scioglimento d'ufficio ex art. 2545-septiesdecies del codice civile; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 19 giugno 2019, n. 93, recante il regolamento di organizzazione del Ministero dello sviluppo economico, per le competenze in materia di vigilanza sugli enti cooperativi; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 178 del 12 dicembre 2019, recante «Regolamento di riorganizzazione del Ministero dello sviluppo economico, ai sensi dell'art. 2, comma 16, del decreto-legge 21 settembre 2019, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 novembre 2019, n. 132»; Viste le risultanze ispettive concluse con la proposta di liquidazione coatta amministrativa ai sensi dell'art. 2545-terdecies del codice civile nei confronti della società cooperativa «Società italiana logistica e trasporti società cooperativa»; Considerato, come emerge dal verbale di mancata revisione, che il legale rappresentante si è sottratto alla vigilanza e che l'ultimo bilancio depositato presso la camera di commercio, relativo all'esercizio 2016, presenta delle pendenze attive da liquidare; Visto che l'istruttoria effettuata da questa Autorità di vigilanza ha evidenziato la sussistenza dei presupposti per l'adozione del provvedimento di cui all'art. 2545-septiesdecies del codice civile, anche in applicazione di quanto disposto dalla legge 27 dicembre 2017, n. 205, art. 936, modifica art. 12, comma 3 del decreto legislativo 2 agosto 2002, n. 220; Considerato che è stato assolto l'obbligo di cui all' art. 7 della legge 7 agosto 1990, n. 241, dando comunicazione dell'avvio del procedimento e che il legale rappresentante non ha formulato osservazioni e/o controdeduzioni; Tenuto conto che l'ente risulta trovarsi nelle condizioni previste dall'art. 2545-septiesdecies del codice civile. Visto il parere espresso dal Comitato centrale per le cooperative in data 4 febbraio 2020 favorevole all'adozione del provvedimento di scioglimento per atto d'autorità con nomina di commissario liquidatore; Ritenuta l'opportunità di disporre il provvedimento di scioglimento per atto d'autorità ai sensi dell'art. 2545-septiesdecies del codice civile, con contestuale nomina del commissario liquidatore; Considerato che il nominativo del professionista cui affidare l'incarico di commissario liquidatore è stato estratto attraverso un sistema informatico, a cura della competente Direzione generale, da un elenco selezionato su base regionale e in considerazione delle dichiarazioni di disponibilità all'assunzione dell'incarico presentate dai professionisti interessati, conformemente a quanto prescritto dalla circolare del direttore generale del 4 aprile 2018, recante «Banca dati dei professionisti interessati alla attribuzione di incarichi ex articoli 2545-terdecies, 2545-sexiesdecies, 2545-septiesdecies, secondo comma e 2545-octiesdecies del codice civile», pubblicata sul sito internet del Ministero; Decreta: Art. 1 La società cooperativa «Società italiana logistica e trasporti società cooperativa», con sede in Bitritto (BA) (codice fiscale 07270050722), è sciolta per atto d'autorità ai sensi dell'art. 2545-septiesdecies del codice civile. Art. 2 Considerati gli specifici requisiti professionali, come risultanti dal curriculum vitae, è nominato commissario liquidatore il dott. Giuseppe Clemente, nato ad Altamura (BA) il 30 maggio 1984, (C.F. CLM GPP 84E30 A225K), ivi domiciliato in via Papa Giovanni XXIII n. 6. Art. 3 Al predetto commissario liquidatore spetta il trattamento economico previsto dal decreto ministeriale del 3 novembre 2016. Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Avverso il presente provvedimento è possibile proporre ricorso amministrativo al Tribunale amministrativo regionale ovvero straordinario al Presidente della Repubblica nei termini e presupposti di legge. Roma, 4 novembre 2020 Il direttore generale: Scarponi
Serie Generale
2012
ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI
AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO
Serie Generale n. 89 del 16-4-2012
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2012-04-16&atto.codiceRedazionale=12A04221&elenco30giorni=false
AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO
COMUNICATO
Sospensione dell'autorizzazione alla produzione di materie prime farmacologicamente attive per uso umano rilasciata alla Societa' MIBA Prodotti Chimici e Farmaceutici S.p.A. (12A04221) (GU Serie Generale n.89 del 16-04-2012)
Con il provvedimento n. aMP-49/2012 del 28 marzo 2012 è stata sospesa, su richiesta, l'autorizzazione alla produzione di materie prime farmacologicamente attive ad uso umano dell'officina farmaceutica sita in Baranzate (MI) - Via Falzarego n. 8, rilasciata alla Società MIBA Prodotti Chimici e Farmaceutici S.p.A.
Serie Generale
2001
DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI
MINISTERO DELLA SALUTE
Serie Generale n. 273 del 23-11-2001
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2001-11-23&atto.codiceRedazionale=01A12432&elenco30giorni=false
MINISTERO DELLA SALUTE
DECRETO 30 ottobre 2001
Riconoscimento alla sig.ra Szalska Wioleta Dorota di titolo di studio estero quale titolo abilitante per l'esercizio in Italia della professione di infermiere. (GU Serie Generale n.273 del 23-11-2001)
IL DIRETTORE GENERALE del Dipartimento per l'ordinamento sanitario, la ricerca e l'organizzazione del Ministero - Direzione generale delle risorse umane e delle professioni sanitarie Vista la domanda con la quale la sig.ra Szalska Wioleta Dorota ha chiesto il riconoscimento del titolo di pielegniarka conseguito in Polonia, ai fini dell'esercizio in Italia della professione di infermiere; Visto il decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, recante testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394, che stabilisce le modalità, le condizioni e i limiti temporali per l'autorizzazione all'esercizio in Italia, da parte dei cittadini non comunitari, delle professioni ed il riconoscimento dei relativi titoli; Visti, in particolare, gli articoli 49 e 50 del predetto decreto n. 394 del 1999, che disciplinano il riconoscimento dei titoli professionali abilitanti all'esercizio di una professione sanitaria, conseguiti in un Paese non comunitario da parte dei cittadini non comunitari; Acquisito il parere della conferenza dei servizi, prevista dall'art. 12 del decreto legislativo n. 115 del 1992 e dall'art. 14 del decreto legislativo n. 319 del 1994, nella riunione del 24 ottobre 2001; Ritenuto pertanto di accogliere la domanda; Visto il decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, e successive modificazioni; Decreta: 1. Il titolo di pielegniarka, rilasciato nel 1987 dall'Istituto professionale per infermieri "Tytus Chalubinski" di Swidnica (Polonia) alla sig.ra Szalska Wioleta Dorota, nata a Strzegom (Polonia) il giorno 10 luglio 1967, è riconosciuto ai fini dell'esercizio in Italia della professione di infermiere. 2. La sig.ra Szalska Wioleta Dorota è autorizzata ad esercitare in Italia, come lavoratore dipendente, la professione di infermiere, previa iscrizione al collegio professionale territorialmente competente ed accertamento da parte del collegio stesso della conoscenza della lingua italiana e delle speciali disposizioni che regolano l'esercizio professionale in Italia. 3. L'esercizio professionale in base al titolo riconosciuto con il presente decreto è consentito esclusivamente nell'ambito delle quote stabilite ai sensi dell'art. 3, comma 4, del decreto del Presidente della Repubblica 25 luglio 1998, n. 286, e per il periodo di validità ed alle condizioni previste dal permesso o carta di soggiorno. 4. Il presente decreto è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 30 ottobre 2001 Il direttore generale: Mastrocola
Serie Generale
2007
ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI
AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO
Serie Generale n. 169 del 23-7-2007
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2007-07-23&atto.codiceRedazionale=07A06573&elenco30giorni=false
AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO
COMUNICATO
Modificazione dell'autorizzazione all'immissione in commercio, secondo procedura di mutuo riconoscimento, del medicinale «Vytorin». (GU Serie Generale n.169 del 23-07-2007)
Estratto provvedimento UPC/II/3166 del 25 giugno 2007 Specialità Medicinale: VYTORIN. Confezioni: A.I.C. n. 036690016/M - «10mg/10mg compresse» 100 compresse in flacone HDPE bianco; A.I.C. n. 036690028/M - «10mg/10mg compresse» 7 compresse in blister PVC/AL/PA; A.I.C. n. 036690030/M - «10mg/10mg compresse» 10 compresse in blister PVC/AL/PA; A.I.C. n. 036690042/M - «10mg/10mg compresse» 14 compresse in blister PVC/AL/PA; A.I.C. n. 036690055/M - «10mg/10mg compresse» 28 compresse in blister PVC/AL/PA; A.I.C. n. 036690067/M - «10mg/10mg compresse» 30 compresse in blister PVC/AL/PA; A.I.C. n. 036690079/M - «10mg/10mg compresse» 50 compresse in blister PVC/AL/PA; A.I.C. n. 036690081/M - «10mg/10mg compresse» 56 compresse in blister PVC/AL/PA; A.I.C. n. 036690093/M - «10mg/10mg compresse» 98 compresse in blister PVC/AL/PA; A.I.C. n. 036690105/M - «10mg/10mg compresse» 100 compresse in blister PVC/AL/PA; A.I.C. n. 036690117/M - «10mg/10mg compresse» 300 compresse in blister PVC/AL/PA; A.I.C. n. 036690129/M - «10mg/10mg compresse» 30 compresse in blister PVC/AL/PA unit dose; A.I.C. n. 036690131/M - «10mg/10mg compresse» 50 compresse in blister PVC/AL/PA unit dose; A.I.C. n. 036690143/M - «10mg/10mg compresse» 100 compresse in blister PVC/AL/PA unit dose; A.I.C. n. 036690156/M - «10mg/10mg compresse» 300 compresse in blister PVC/AL/PA unit dose; A.I.C. n. 036690168/M - «10mg/20mg compresse» 100 compresse in flacone HDPE bianco; A.I.C. n. 036690170/M - «10mg/20mg compresse» 7 compresse in blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco; A.I.C. n. 036690182/M - «10mg/20mg compresse» 10 compresse in blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco; A.I.C. n. 036690194/M - «10mg/20mg compresse» 14 compresse in blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco; A.I.C. n. 036690206/M - «10mg/20mg compresse» 28 compresse in blister policlorotrifluoroetilene/PVC/opaco; A.I.C. n. 036690218/M - «10mg/20mg compresse» 30 compresse in blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco; A.I.C. n. 036690220/M - «10mg/20mg compresse» 50 compresse in blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco; A.I.C. n. 036690232/M - «10mg/20mg compresse» 56 compresse in blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco; A.I.C. n. 036690244/M - «10mg/20mg compresse» 98 compresse in blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco; A.I.C. n. 036690257/M - «10mg/20mg compresse» 100 compresse in blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco; A.I.C. n. 036690269/M - «10mg/20mg compresse» 300 compresse in blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco; A.I.C. n. 036690271/M - «10mg/20mg compresse» 30 compresse in blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco unit dose; A.I.C. n. 036690283/M - «10mg/20mg compresse» 50 compresse in blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco unit dose; A.I.C. n. 036690295/M - «10mg/20mg compresse» 100 compresse in blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco unit dose; A.I.C. n. 036690307/M - «10mg/20mg compresse» 300 compresse in blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco unit dose; A.I.C. n. 036690319/M - «10mg/40mg compresse» 100 compresse in flacone HDPE bianco; A.I.C. n. 036690321/M - «10mg/40mg compresse» 7 compresse in blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco; A.I.C. n. 036690333/M - «10mg/40mg compresse» 10 compresse in blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco; A.I.C. n. 036690345/M - «10mg/40mg compresse» 14 compresse in blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco; A.I.C. n. 036690358/M - «10mg/40mg compresse» 28 compresse in blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco; A.I.C. n. 036690360/M - «10mg/40mg compresse» 30 compresse in blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco; A.I.C. n. 036690372/M - «10mg/40mg compresse» 50 compresse in blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco; A.I.C. n. 036690384/M - «10mg/40mg compresse» 56 compresse in blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco; A.I.C. n. 036690396/M - «10mg/40mg compresse» 1998 compresse in blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco; A.I.C. n. 036690408/M - «10mg/40mg compresse» 100 compresse in blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco; A.I.C. n. 036690410/M - «10mg/40mg compresse» 300 compresse in blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco; A.I.C. n. 036690422/M - «10mg/40mg compresse» 30 compresse in blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco unit dose; A.I.C. n. 036690434/M - «10mg/40mg compresse» 50 compresse in blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco unit dose; A.I.C. n. 036690446/M - «10mg/40mg compresse» 100 compresse in blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco unit dose; A.I.C. n. 036690459/M - «10mg/40mg compresse» 300 compresse in blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco unit dose; A.I.C. n. 036690461/M - «10mg/80mg compresse» 7 compresse in blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco; A.I.C. n. 036690473/M - «10mg/80mg compresse» 10 compresse in blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco; A.I.C. n. 036690485/M - «10mg/80mg compresse» 14 compresse in blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco; A.I.C. n. 036690497/M - «10mg/80mg compresse» 28 compresse in blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco; A.I.C. n. 036690509/M - «10mg/80mg compresse» 30 compresse in blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco; A.I.C. n. 036690511/M - «10mg/80mg compresse» 50 compresse in blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco; A.I.C. n. 036690523/M - «10mg/80mg compresse» 56 compresse in blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco; A.I.C. n. 036690535/M - «10mg/80mg compresse» 1998 compresse in blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco; A.I.C. n. 036690547/M - «10mg/80mg compresse» 100 compresse in blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco; 036690550/M - «10mg/80mg compresse» 300 compresse in blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco; A.I.C. n. 036690562/M - «10mg/80mg compresse» 30 compresse in blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco unit dose; A.I.C. n. 036690574/M - «10mg/80mg compresse» 50 compresse in blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco unit dose; A.I.C. n. 036690586/M - «10mg/80mg compresse» 100 compresse in blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco unit dose; A.I.C. n. 036690598/M - «10mg/80mg compresse» 300 compresse in blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco unit dose; Titolare A.I.C.: MSD-SP Limited. Numero procedura mutuo riconoscimento: DE/H/0493/001-004/II/022. Tipo di modifica: modifica stampati. Modifica apportata: modifica al riassunto delle caratteristiche del prodotto nelle sezioni 4.4 e 4.5. In conformità all'allegato che costituisce parte integrante del presente provvedimento il titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio deve apportare le necessarie modifiche al riassunto delle caratteristiche del prodotto dalla data di entrata in vigore del presente provvedimento; le modifiche relative al foglio illustrativo dovranno altresì essere apportate entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente provvedimento. Trascorso il suddetto termine non potranno più essere dispensate al pubblico confezioni che non rechino le modifiche indicate dal presente provvedimento. Pertanto, entro la scadenza del termine sopra indicato tali confezioni dovranno essere ritirate dal commercio. Il presente provvedimento entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana
Contratti
2021
AVVISI E BANDI DI GARA
ENTI DEL SETTORE SANITARIO
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 53 del 10-5-2021
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2021-05-10&atto.codiceRedazionale=TX21BFK10605
A.O.U. UNIVERSITA' DEGLI STUDI DELLA CAMPANIA LUIGI VANVITELLI - NAPOLI U.O.C. Acquisizione e Gestione Beni, servizi e Tecnologie
Sede legale: via S. M. di Costantinopoli n. 104 - 80138 Napoli (NA) - Italia Punti di contatto: Dott.ssa Giulia Esposito - tel. 081/5665732 - Email: giulia.esposito@unicampania.it Codice Fiscale: 06908670638 Partita IVA: 06908670638
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.53 del 10-5-2021)
Manifestazione di interesse per la sottoscrizione, ai sensi dell'articolo 54, comma 3, del Decreto Legislativo 50/2016 e ss.mm.ii., di un accordo quadro con unico operatore economico per l'affidamento dei lavori non programmati di manutenzione di tipo edile presso gli edifici dell'A.O.U. della Campania Luigi Vanvitelli siti in Napoli Sezione I: Amministrazione aggiudicatrice I.1) Denominazione e indirizzi Denominazione ufficiale: Azienda Ospedaliera Universitaria dell'Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli Indirizzo postale: Via Santa Maria di Costantinopoli n° 104 Citta': Napoli tel. 0815665732/5736 fax 081 5665744 - P.I. 06908670638 sito: www.policliniconapoli.it. Ulteriori informazioni sono disponibili presso: punti di contatto sopra indicati. Indirizzi Internet: Indirizzo principale: www.policliniconapoli.it. I.3) Comunicazione L'importo complessivo presunto del presente affidamento è di € 918.000,00, comprensivo di € 18.000,00 per oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso. La documentazione è disponibile per un accesso gratuito, illimitato e diretto presso: www.policliniconapoli.it. Ulteriori informazioni sono disponibili presso gli indirizzi sopraindicati. Le offerte o le domande di partecipazione vanno inviate sulla procedura telematica presente sul "Sistema informativo Appalti pubblici Sanità " - Sistema SIAPS - raggiungibile dal sito internet SoReSa www.soresa.it I.4) Tipo di amministrazione aggiudicatrice Organismo di diritto pubblico Azienda Ospedaliera Universitaria dell'Università degli Studi della Campania "Luigi Vanvitelli" I.5) Principali settori di attività Salute Sezione II: Oggetto II.1) Entità dell'appalto II.1.1) Denominazione: Manifestazione di interesse per la sottoscrizione ai sensi dell'articolo 54 comma 3 del decreto legislativo 50/2016 e ss.mm.ii. di un accordo quadro con unico operatore economico per l'affidamento dei lavori non programmati di manutenzione di tipo edile presso gli edifici dell'A.O.U. della Campania Luigi Vanvitelli siti in Napoli. per l'importo complessivo presunto di € 918.000,00 comprensivo di € 18.000,00 per oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso. II.1.2) Codice CPV principale 45262600-7 Lavori specializzati di costruzione vari II.1.3) Tipo di appalto Forniture II.1.4) Breve descrizione: Manifestazione di interesse per la sottoscrizione ai sensi dell'articolo 54 comma 3 del decreto legislativo 50/2016 e ss.mm.ii. di un accordo quadro con unico operatore economico per l'affidamento dei lavori non programmati di manutenzione di tipo edile presso gli edifici dell'A.O.U. della Campania Luigi Vanvitelli siti in Napoli. per l'importo complessivo presunto di € 918.000,00 comprensivo di € 18.000,00 per oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso. Sezione IV: Procedura IV.2.2) Termine per il ricevimento delle offerte o delle domande di partecipazione: Data: 26/05/2021 Ore:12:00. Responsabile del procedimento, Geom. Giovanni Muratto, tel. +39 0815665736, E-mail: giovanni.muratto@unicampania.it Sezione VI: Altre informazioni: VI.3) Informazioni complementari: Qualora le buste digitali contenenti le manifestazioni di interesse, regolarmente pervenute sulla piattaforma SIAPS SoReSa nei termini, siano in numero superiori a 20 (venti), si procederà in seduta virtuale al sorteggio dei 20 soggetti da invitare a presentare offerta. L'esito del sorteggio verrà pubblicato con apposito verbale sul portale SIAPS entro 5 giorni dalla data della seduta. Qualora le manifestazioni di interesse pervenute nei termini e ammesse siano in numero inferiore o pari a 20, non si effettuerà alcun sorteggio pubblico e si procederà ad invitare alla procedura tutti gli operatori economici partecipanti. Il responsabile della U.O.C. Acquisizione e Gestione Beni, Servizi e Tecnologie dott.ssa Giulia Esposito TX21BFK10605
Parte Seconda
2021
Avvisi d'asta e bandi di gara, espropri
Espropri
Parte Seconda n. 60 del 22-5-2021
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2021-05-22&atto.codiceRedazionale=TX21ADC5535
VALDICHIENTI S.C.P.A. Asse Viario Marche - Umbria e Quadrilatero di penetrazione interna
(GU Parte Seconda n.60 del 22-5-2021)
Decreto di espropriazione e di asservimento - D.P.R. 327/2001 Decreto n.1345/2021 Il Dirigente dell'Ufficio per le Espropriazioni OMISSIS ...... DECRETA A favore del soggetto beneficiario "DEMANIO DELLO STATO RAMO STRADE proprietario - ANAS S.p.A. Concessionario" con sede in Roma, contro la ditta Società Agricola Briziarelli s.r.l. - P. Iva 00617370549 - con sede in Marsciano (PG) - P.P. 5.01; l'espropriazione definitiva degli immobili siti nel comune di Foligno, distinti in catasto al foglio 105, part. 1001, 997, 999; nonchè l'asservimento degli immobili siti nel comune di Foligno, distinti in catasto al foglio 105, part. 1000, 996, 998. Totale indennità dovuta € 940,68. DISPONE Che il presente decreto sia registrato, trascritto, pubblicato, volturato e notificato nei modi e termini disciplinati dal più volte citato DPR 327/2001 e successive modifiche ed integrazioni; AVVISA Che avverso al presente decreto gli aventi diritto potranno ricorrere innanzi al TAR competente nel termine di 60 giorni dalla notifica o dell'avvenuta conoscenza o al Capo dello Stato nel termine di 120 giorni dalla notifica o dalla avvenuta conoscenza e che il responsabile espropri è l'Ing. Rocco Fortunato. Foligno lì 11.05.2021 ValdiChienti S.C.p.A. - Il responsabile ufficio espropri ing. Rocco Fortunato TX21ADC5535
Corte Costituzionale
1992
SENTENZE ED ORDINANZE DELLA CORTE
1a Serie Speciale - Corte Costituzionale n. 48 del 18-11-1992
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/corte_costituzionale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1992-11-18&atto.codiceRedazionale=092C1239
N. 429 SENTENZA 23 ottobre - 10 novembre 1992
Giudizio di legittimita' costituzionale in via incidentale. Reati militari- Giurisdizione militare- Persone alle quali e' applicabile la legge penale militare- Militari in congedo- Assoggettamento- Appartenenza alle Forze armate- Interpretazione- Richiamo alla giurisprudenza della Corte (sentenze nn. 112/1986 e 113/1986) - Legittima applicabilita' limitatamente ai soli militari in servizio alle armi o considerati tali dalla legge- Illegittimita' costituzionale. (C.P.M.P., art. 263) (Cost., art. 103). (092C1239) (GU 1a Serie Speciale - Corte Costituzionale n.48 del 18-11-1992)
LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori: Presidente: dott. Aldo CORASANITI; Giudici: prof. Giuseppe BORZELLINO, dott. Francesco GRECO, prof. Gabriele PESCATORE, avv. Ugo SPAGNOLI, prof. Francesco Paolo CASAVOLA, prof. Vincenzo CAIANELLO, avv. Mauro FERRI, prof. Luigi MENGONI, prof. Enzo CHELI, dott. Renato GRANATA, prof. Giuliano VASSALLI, prof. Francesco GUIZZI, prof. Cesare MIRABELLI; ha pronunciato la seguente SENTENZA nel giudizio di legittimità costituzionale del- l'art. 263 del codice penale militare di pace, promosso con ordinanza emessa il 14 febbraio 1992 dal Giudice dell'udienza preliminare presso il Tribunale militare di Padova nel procedimento penale a carico di Strumendo Fernando, iscritta al n. 265 del registro ordinanze 1992 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 21, prima serie speciale, dell'anno 1992; Visto l'atto di intervento del Presidente del Consiglio dei ministri; Udito nella camera di consiglio del 7 ottobre 1992 il Giudice relatore Francesco Paolo Casavola; Ritenuto in fatto 1. - Nel corso di un procedimento penale a carico di un sottufficiale della Guardia di Finanza, imputato del reato di insubordinazione con ingiuria aggravata (in quanto, in congedo da pochi mesi, aveva offeso un superiore a causa del servizio prestato), il Giudice dell'udienza preliminare presso il Tribunale militare di Padova, con ordinanza emessa il 14 febbraio 1992, ha sollevato, in relazione all'art. 103, terzo comma, della Costituzione, questione di legittimità costituzionale dell'art. 263 del codice penale militare di pace. A parere del giudice a quo la norma impugnata, nell'individuare la giurisdizione militare in relazione alle persone, mediante l'applicabilità ad esse della legge penale militare, violerebbe l'art. 103, terzo comma, della Costituzione. Infatti sarebbero assoggettati alla giurisdizione del Giudice militare anche i militari in congedo, sia pure allorchè abbiano commesso reati militari, in contrasto con i tassativi limiti imposti dall'invocato parametro costituzionale. Secondo il Tribunale, la nozione di "appartenente alle Forze armate" non dovrebbe essere quella - comprensiva del personale in congedo - di cui all'art. 292 bis c.p., ma andrebbe viceversa circoscritta esclusivamente ai soggetti in servizio attuale ed attivo. 2. - È intervenuto il Presidente del Consiglio dei ministri, rappresentato e difeso dall'Avvocatura dello Stato, che ha concluso per l'infondatezza della questione, osservando che la qualità di militare comporta limitazioni dell'esercizio di diritti fondamentali ed osservanza di particolari doveri. Inoltre vi sarebbero particolari reati - quali, appunto, l'insubordinazione - che prevedono l'assoggettamento alla normativa penale militare anche di persone diverse dai militari in servizio, entro i due anni dalla cessazione dello stesso (ex art. 238 c.p.m.p.). Considerato in diritto 1. - Il Giudice dell'udienza preliminare presso il Tribunale militare di Padova, con ordinanza del 14 febbraio 1992, solleva questione di legittimità costituzionale dell'art. 263 del codice penale militare di pace per contrasto con l'art. 103, terzo comma, della Costituzione. 2. - La questione è fondata. La norma impugnata ("Appartiene ai tribunali militari la cognizione dei reati militari commessi dalle persone alle quali è applicabile la legge penale militare") fa coincidere giurisdizione e legge penale militare nella massima area di estensione soggettiva che è quella delle persone alle quali è applicabile la legge penale militare. Il dettato del Costituente ("In tempo di pace - scil. i tribunali militari - hanno giurisdizione soltanto per i reati militari commessi da appartenenti alle Forze armate") limita invece quest'area ai soli "appartenenti alle Forze armate". È dunque indispensabile intendere correttamente la nozione di "appartenenza alle Forze armate" accolta nella Carta costituzionale. La ricostruzione della intenzione del Costituente, in regime di costituzione rigida, è essenziale per misurare la compatibilità tra disposizione di legge e precetto costituzionale. L'ermeneutica costituzionale non può in alcun caso prescindere dall'ispirazione che presiedette al processo formativo della norma costituzionale assumendo in essa particolare rilievo la essenza storico-politica. È noto come il Costituente fu inizialmente ispirato dal principio dell'unità della giurisdizione, che implicava l'esercizio della funzione in materia civile e penale per i soli giudici comuni con divieto di istituzione di giudici speciali, salvo l'ingresso di cittadini esperti accanto a magistrati ordinari in sezioni specializzate per determinate materie. Oltre a quelli comuni, erano previsti soltanto i giudici amministrativi e contabili. In quel quadro, che portò all'art. 95 del Progetto di Costituzione, i tribunali militari potevano essere istituiti "solo in tempo di guerra". Occorre ricordare che, nella Commissione dei 75, la tendenza a realizzare con rigore l'unità della giurisdizione aveva condotto ad elaborare tra gli schemi di progetto, uno in cui i giudici ordinari erano investiti di competenza in materia civile, penale, amministrativa, militare, del lavoro. L'esito fu comunque quello di una articolazione combinatoria del principio di unità della giurisdizione con la conservazione delle giurisdizioni contabile e amministrativa. Ma, quanto ai giudici speciali militari, fu fino all'ultimo sostenuto ch'essi si giustificassero solo in tempo di guerra. In Assemblea, invece, prevalse l'avviso di conservare tribunali militari in tempo di pace con il duplice limite, oggettivo, ch'essi conoscessero soltanto di reati militari, e soggettivo - quando a commetterli fossero "appartenenti alle Forze armate" - nel senso che si trattasse di militari "con le stellette", vale a dire in effettivo servizio attuale alle armi. 3. - Nasce da allora questione sul significato della nozione di "appartenenza alle Forze armate" nel testo della Costituzione e in quello del legislatore. Nel codice penale militare di pace l'appartenenza alle Forze armate ha inizio con l'arruolamento e termina per gli ufficiali dal giorno successivo alla notificazione del provvedimento, che stabilisce la cessazione definitiva degli obblighi di servizio militare e, per gli altri militari, dal momento della consegna ad essi del foglio di congedo assoluto. La nozione di appartenenza è qui funzionale all'assoggettamento alla legge penale militare (art. 8 c.p.m.p.). Un ulteriore ampliamento di siffatta appartenenza, fino a ricomprendere gli iscritti di leva non ancora arruolati, ai sensi dell'art. 134, secondo comma, del d.P.R. 14 febbraio 1964, n. 237 (Leva e reclutamento obbligatorio nell'Esercito, nella Marina e nell'Aeronautica),per attribuire all'autorità giudiziaria militare la cognizione dei reati previsti dagli articoli da 157 a 163 del c.p.m.p. quando commessi appunto da iscritti di leva, è stato dichiarato da questa Corte costituzionalmente illegittimo perchè "oltrepassa sicuramente il limite soggettivo che l'art. 103, terzo comma, secondo periodo, della Costituzione, pone alla giurisdizione nei tribunali militari in tempo di pace" (sentenza n. 112 del 1986). Per identica ratio decidendi questa Corte ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 11 della legge 15 dicembre 1972, n. 772 (Norme per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza), che sottoponeva alla giurisdizione militare gli obiettori di coscienza ammessi a prestare servizio sostitutivo civile (sentenza n. 113 del 1986). Nel codice penale militare di pace il criterio dell'appartenenza alle Forze armate vale a misurare insieme sia l'applicabilità della legge penale militare sia la giurisdizione dei tribunali militari. Si tratta cioè di un'operazione logica di identificazione della giurisdizione con la applicabilità della legge penale militare, storicamente comprensibile nella cultura militarista e nel regime politico precedente la Costituzione repubblicana. La portata innovativa del precetto di cui all'art. 103, terzo comma, della Costituzione si comprende appieno invece scoprendone il postulato metodico- concettuale consistente nel distinguere e separare giurisdizione e legge penale militare. La giurisdizione ha, in tempo di pace, un ambito di applicabilità minore di quello dell'assoggettamento alla legge penale militare. Il limite soggettivo, infatti, perchè si risponda dinanzi al giudice speciale militare è che si tratti di reati commessi durante il servizio alle armi, mentre per i reati previsti dalla legge penale militare, quando li si commetta da appartenenti alle Forze armate ma non in servizio alle armi, si risponde dinanzi alla giurisdizione ordinaria. La nozione di appartenenza alle Forze armate adottata dal Costituente è dunque più ristretta di quella del legislatore, la prima essendo destinata a dare una misura limitata alla giurisdizione speciale militare, l'altra invece ispirata a far coincidere giurisdizione e assoggettamento alla legge penale militare. La diversità di piani di iurisdictio e lex presente in Costituzione, assente nel codice penale militare di pace, vale inoltre a sottolineare il principio che la giurisdizione normalmente da adire è quella dei giudici ordinari anche nella materia militare. Questa Corte ha sempre inteso la giurisdizione militare "come una giurisdizione eccezionale circoscritta entro limiti rigorosi (v. le sentenze n. 29 del 1958, n. 48 del 1959, n. 81 del 1980, n. 112 e n. 113 del 1986)", vale a dire come una deroga alla giurisdizione ordinaria "la cui eccezionalità è sottolineata, per giunta, dall'uso dell'avverbio "soltanto" nell'art. 103, terzo comma, della Costituzione, a conferma che la giurisdizione ordinaria è da considerare, per il tempo di pace, come la giurisdizione normale" (sentenza n. 206 del 1987; cfr. anche sentenza n. 207 del 1987). Ora, questa relazione logica, di principio e di effetti, tra la regola - cioè la giurisdizione ordinaria - e l'eccezione - cioè quella dei tribunali militari - non si verificherebbe, se la cognizione dei reati militari commessi da coloro che sono assoggettati alla legge penale militare spettasse esclusivamente ai giudici militari. Essa spetta invece di regola ai giudici ordinari, salvo che non si tratti di reati commessi "sotto le armi". 4. - Alla luce della esposta ratio decidendi , essere cioè in tempo di pace per i reati militari normale la giurisdizione ordinaria, eccezionale quella speciale militare, può ora essere individuata, all'interno delle classificazioni adottate dal codice penale militare di pace, quella "appartenenza alle Forze armate" che radica la giurisdizione dei tribunali militari in conformità e non contro il precetto dell'art. 103, terzo comma, secondo periodo, della Costituzione. In altri termini, sulle figure e le qualificazioni della legge militare va imposta la volontà del Costituente. Se il Costituente ha inteso conservare la giurisdizione militare in tempo di pace "soltanto" per i reati militari commessi da appartenenti alle Forze armate, nell'accezione ristretta di cittadini che, al momento della commissione del reato, stanno prestando il servizio militare e non in quella dilatata da riferire allo status militis di chi è titolare di obblighi militari, le "persone alle quali è applicabile la legge penale militare", assoggettabili alla giurisdizione militare, cui si riferisce l'art. 263 del codice penale militare di pace, non possono essere altre o di più di quelle elencate nell'art. 3 (militari in servizio alle armi) e nell'art. 5 (militari considerati in servizio alle armi) c.p.m.p. Nella categoria dei militari in servizio alle armi rientrano gli ufficiali "dal momento della notificazione del provvedimento di nomina fino al giorno della notificazione del provvedimento, che li colloca fuori del servizio alle armi", gli altri militari, "dal momento stabilito per la loro presentazione fino al momento in cui, inviati in congedo, si presentano all'Autorità competente del comune di residenza da essi prescelto" o, se sottufficiali di carriera, "fino al momento della notificazione del provvedimento che li colloca fuori del servizio alle armi". Per tutti costoro il rapporto di servizio alle armi è attuale, non potenziale nè pregresso, ha carattere di continuità o di professionalità. Le figure, invece, di "militari considerati in servizio alle armi", partitamente indicate nell'art. 5 c.p.m.p., si caratterizzano per l'assenza dal servizio effettivo ed insieme, però, per la permanenza di un legame organico con la forza in servizio. Tali sono gli ufficiali in posizione di servizio permanente, che siano collocati in aspettativa o sospesi dall'impiego; i sottufficiali di carriera in aspettativa; i militari in stato di allontanamento illecito, diserzione o mancanza alla chiamata, o assenza arbitraria dal servizio; i militari in congedo che scontano una pena detentiva militare; i militari in congedo in detenzione preventiva in carcere militare per un reato soggetto alla giurisdizione militare. Infine la previsione di cui al punto 6) relativa ad ogni altro militare in congedo, considerato in servizio, a norma di legge o di regolamento, è destinata a perdere in concreto ogni pratica rilevanza, per quanto subito si dirà. 5. - Per tali figure di militari, che il legislatore qualifica "in servizio alle armi" o "considerati in servizio alle armi", si verifica, allo stato della legislazione, coincidenza con la nozione costituzionale di "appartenenti alle Forze armate". Solo per esse vale il principio, enunciato dall'art. 263 c.p.m.p., che l'assoggettamento alla legge penale militare comporta la cognizione dei giudici militari. Per tutti gli altri militari in congedo illimitato, che la legge, ma non la Costituzione, considera appartenenti alle Forze armate, la cognizione dei reati militari spetta ai giudici comuni e non a quelli militari. Si ristabilisce così la dovuta obbedienza della legge alla Costituzione. Il legislatore può continuare ad usare di una più lata nozione di appartenenza sia ai fini dell'applicabilità delle fattispecie di reati militari sia per costruire circostanze aggravanti di reati comuni. È quanto si riscontra, in questa seconda ipotesi, nell'art. 292 bis , secondo comma, c.p., aggiunto dall'art. 9 della legge 23 marzo 1956, n. 167 ("Si considera militare in congedo chi, non essendo in servizio alle armi, non ha cessato di appartenere alle Forze armate dello Stato, ai sensi degli articoli 8 e 9 del codice penale militare di pace"). Ma questa più estesa "appartenenza" non è coperta, per divieto dell'art. 103, terzo comma, secondo periodo, della Costituzione, dalla cognizione dei tribunali militari. Sicchè sia la fattispecie, di cui all'art. 238 c.p.m.p., che ha dato luogo al giudizio di merito dal quale trae origine il presente incidente di costituzionalità, sia tutte le altre elencate dall'art. 7 c.p.m.p., di reati militari commessi da militari in congedo illimitato, e a fortiori quelle riferite a persone estranee alle Forze armate (artt. 13 e 14 c.p.m.p.) cadono nella competenza della giurisdizione ordinaria. PER QUESTI MOTIVI LA CORTE COSTITUZIONALE Dichiara la illegittimità costituzionale dell'art. 263 del codice penale militare di pace, nella parte in cui assoggetta alla giurisdizione militare le persone alle quali è applicabile la legge penale militare, anzichè i soli militari in servizio alle armi o considerati tali dalla legge al momento del commesso reato. Così deciso in Roma, nella sede della Corte costituzionale, Palazzo della Consulta, il 23 ottobre 1992. Il Presidente: CORASANITI Il redattore: CASAVOLA Il cancelliere: DI PAOLA Depositata in cancelleria il 10 novembre 1992. Il direttore della cancelleria: DI PAOLA 92C1239
Parte Seconda
2016
Annunzi commerciali
Convocazioni di assemblea
Parte Seconda n. 42 del 7-4-2016
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2016-04-07&atto.codiceRedazionale=TX16AAA2646
SOC. COOP. BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI CASTENASO (BOLOGNA)
Iscritta all'Albo Societa' Cooperative al n. A145244 Sede legale: via Tosarelli 207 - Castenaso (Bologna) Capitale sociale: e riserve al 31/12/2014 € 49.485.246,93 Registro delle imprese: Bologna n. 814 Codice Fiscale: 00389400375 Partita IVA: 00507231207
(GU Parte Seconda n.42 del 7-4-2016)
Convocazione di assemblea L'assemblea dei soci è convocata per il giorno 29 aprile 2016 alle ore 12,00 presso la sede legale della banca in Villanova di Castenaso, via Tosarelli 207, in prima convocazione, ed occorrendo in seconda convocazione per il giorno 21 maggio 2016 alle ore 16.30 presso il Novotel, a Bologna (BO) in via Michelino 73, con il seguente Ordine del giorno: 1) Discussione ed approvazione del bilancio al 31 dicembre 2015, nonchè della relazione degli Amministratori sull'andamento della gestione e sulla situazione dell'impresa, udita la relazione dei Sindaci. Destinazione dell'utile netto d'esercizio. Discussioni e deliberazioni in merito. 2) Comunicazioni del Presidente. 3) Politiche di remunerazione ai sensi dell'art. 30, 2° comma dello Statuto Sociale. Deliberazioni e comunicazioni conseguenti. 4) Adeguamento normativo dello Statuto Sociale. Informativa all'Assemblea. 5) Determinazione dei compensi per i componenti del Consiglio di Amministrazione e della remunerazione del Collegio Sindacale nonchè, per Amministratori e Sindaci, del rimborso delle spese sostenute per l'espletamento del mandato. 6) Conferimento dell'incarico per la certificazione dei bilanci d'esercizio e determinazione del corrispettivo spettante alla Società di revisione. 7) Conferimento dell'incarico per la revisione legale ai sensi del decreto legislativo 39/2010 e dell'art. 43 bis dello statuto e determinazione del relativo compenso, su proposta motivata del Collegio Sindacale. 8) Rinnovo polizza relativa alla responsabilità civile e infortuni professionali ed extraprofessionali degli Amministratori e Sindaci. 9) Elezione del Presidente del Consiglio di Amministrazione. 10) Elezione del Consiglio di Amministrazione, previa determinazione del numero dei suoi componenti, ai sensi dell'art. 32 dello Statuto Sociale. 11) Elezione del Presidente e degli altri componenti il Collegio Sindacale. 12) Elezione dei componenti il Collegio dei Probiviri. Ai sensi dell'art. 25 dello Statuto Sociale, il socio potrà farsi rappresentare da altro socio persona fisica che non sia amministratore, sindaco o dipendente della società, mediante delega scritta, contenente il nome del rappresentante, e nella quale la firma delegante sia autenticata dal Presidente della società o da un notaio, disgiuntamente fra loro. Ogni socio non può ricevere più di tre deleghe. Possono interevenire in assemblea ed hanno diritto di voto i soci iscritti nel libro soci da almeno 90 giorni. I soci potranno prendere visione del progetto di bilancio e dei relativi allegati presso la sede legale della Banca. p. Il consiglio di amministrazione - Il presidente Augusto Mioli TX16AAA2646
Contratti
2022
AVVISI ESITI DI GARA
AVVISI ESITI DI GARA
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 75 del 29-6-2022
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2022-06-29&atto.codiceRedazionale=TX22BGA13697
UNIONE DEI COMUNI DELLA BASSA ROMAGNA
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.75 del 29-6-2022)
Esito di gara - CUP H24E16000350004 - CIG 921024027D - CPV 45233141-9 SEZIONE I. AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: Unione dei Comuni della Bassa Romagna Tel. 0545/38533-597-527, appalti@unione.labassaromagna.it. SEZIONE II. OGGETTO APPALTO: Comune di Alfonsine: Affidamento dei lavori di ristrutturazione urbanistica di via Borse con realizzazione ex novo di marciapiede, pista ciclabile, pavimentazione e pubblica illuminazione. SEZIONE V. AGGIUDICAZIONE: Data: 21/06/2022. Aggiudicatario: I.G.T. IMPRESA GENERALE TORRI S.R.L.- C.F./P.IVA04166890402. Importo: € 782.569,29 + IVA. SEZIONE VI. ALTRE INFORMAZIONI: Documentazione: su www.labassaromagna.it e http://intercenter.regione.emilia-romagna.it/. Il dirigente area servizi generali dott. Marco Mordenti TX22BGA13697
Parte Seconda
2015
Altri annunzi
Specialita' medicinali, presidi sanitari e medico chirurgici
Parte Seconda n. 13 del 3-2-2015
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2015-02-03&atto.codiceRedazionale=TS15ADD1323
I.B.N. SAVIO S.R.L.
Sede sociale: via del Mare n. 36 - Pomezia (RM) Codice Fiscale e/o Partita IVA: Codice fiscale n. 07611511002
(GU Parte Seconda n.13 del 3-2-2015)
Modifica secondaria di autorizzazione all'immissione in commercio di specialità medicinali per uso umano. Modifica apportata ai sensi del Regolamento CE 1234/2008 e s.m.i. Titolare I.B.N. SAVIO S.r.l.. Med. TENSIRAM AIC 038355 Cod. Prat. N1B/2014/2976 var. grouping IB: IB-B.II.b.1.e;IAIN -B.II.b.1.b;IAIN -B.II.b.1.a;IAIN -B.II.b.2.c.2 aggiunta produttore del prodotto finito Special Product's Line S.p.a. per tutte le fasi. I lotti già prodotti sono mantenuti in commercio fino alla data di scadenza indicata in etichetta. Decorrenza della modifica: dal giorno successivo alla data della pubblicazione in G.U. Il direttore ufficio regolatorio dott. Stefano Bonani TS15ADD1323
Serie Generale
2001
LEGGI ED ALTRI ATTI NORMATIVI
Serie Generale n. 84 del 10-4-2001
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2001-04-10&atto.codiceRedazionale=001G0164&elenco30giorni=false
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 14 febbraio 2001, n. 106
Regolamento recante disposizioni di attuazione dell'articolo 1, comma 9, della legge 10 marzo 2000, n. 62, concernenti un piano straordinario di finanziamento alle regioni ed alle provincie autonome di Trento e di Bolzano per l'assegnazione di borse di studio a sostegno della spesa delle famiglie per l'istruzione. (GU Serie Generale n.84 del 10-04-2001)
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Visti l'articolo 1, commi 9, 10, 11 e 12 della legge 10 marzo 2000, n. 62; Visto l'articolo 27, comma 1, della legge 23 dicembre 1998, n. 448; Visto l'articolo 5, comma 1, della legge 30 novembre 1989, n. 386; Visto il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 109, come modificato dal decreto legislativo 3 maggio 2000, n. 130; Visto l'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400; Visto l'articolo 8, comma 1, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, il quale dispone che la Conferenza Stato-città ed autonomie locali sia unificata per le materie ed i compiti di interesse comune delle regioni, delle provincie, dei comuni e delle comunità montane, con la Conferenza Stato-regioni; Visto l'articolo 9, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, che prevede che il Presidente del Consiglio dei Ministri può sottoporre alla Conferenza unificata ogni oggetto di preminente interesse comune delle regioni, delle province, dei comuni e delle comunità montane; Visto il decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297; Sentita la Conferenza unificata di cui al predetto articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, nella seduta del 21 dicembre 2000; Udito il parere del Consiglio di Stato, espresso dalla sezione consultiva per gli atti normativi nell'adunanza del 29 gennaio 2001; Sulla proposta del Ministro della pubblica istruzione, di concerto con i Ministri del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, delle finanze, per gli affari regionali e per la solidarietà sociale; A d o t t a il seguente decreto: Art. 1. Beneficiari 1. Possono accedere al beneficio dell'assegnazione di borse di studio a sostegno della spesa sostenuta e documentata per l'istruzione degli alunni delle scuole statali e paritarie, nell'adempimento dell'obbligo scolastico e nella successiva frequenza della scuola secondaria, i genitori o gli altri soggetti che rappresentano il minore, ovvero lo stesso studente se maggiorenne, i quali appartengano a famiglie la cui situazione economica annua, determinata, per l'anno scolastico 2000-2001, a norma dell'articolo 2 e, a decorrere dall'anno scolastico 2001-2002, a norma dell'articolo 3, non sia superiore a trenta milioni di lire. 2. Le regioni e le provincie autonome di Trento e Bolzano possono individuare, in considerazione delle condizioni socio-economiche della popolazione, soglie di situazione economica annua superiori a quella stabilita nel comma 1 entro un tetto comunque non superiore a cinquanta milioni di lire. 3. L'assegnazione delle borse di studio è disposta prioritariamente a favore delle famiglie in condizioni di maggiore svantaggio economico. 4. Il beneficio è richiesto da uno dei genitori o da chi rappresenta il minore o dallo studente maggiorenne. Art. 2. Criteri per la determinazione della situazione economica equivalente ai fini della fruizione del beneficio nell'anno scolastico 2000-2001 1. La valutazione della situazione economica equivalente del richiedente è determinata con riferimento al nucleo familiare composto dal richiedente medesimo, dai soggetti con i quali convive e da quelli considerati a suo carico ai fini IRPEF. 2. La situazione economica equivalente del nucleo familiare si ottiene sommando: a) tutti i redditi netti dei diversi componenti il nucleo familiare quali risultanti dalle dichiarazioni dei redditi o, in mancanza di obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi, dall'ultimo certificato sostitutivo rilasciato dai datori di lavoro o da enti previdenziali; b) il reddito delle attività finanziarie. 3. Dalla cifra risultante a norma del comma 2 si detraggono: a) L. 2.500.000 qualora il nucleo familiare risieda in abitazioni in locazione e non possegga altri immobili adibiti ad uso abitativo o residenziale nel comune di residenza; tale importo è elevato a L. 3.500.000 qualora i membri del nucleo familiare non posseggano altri immobili adibiti ad uso abitativo o residenziale in altri comuni; non può essere detratta alcuna cifra nel caso in cui il canone di locazione è corrisposto a società le cui quote sono intestate in tutto o in parte a membri del nucleo familiare; b) L. 1.000.000 per il secondo figlio, L. 1.500.000 per il terzo figlio e L. 2.000.000 per ciascuno dei figli successivi al terzo, ove i figli siano a carico del richiedente; c) L. 2.000.000 per ciascun ulteriore componente del nucleo familiare, esclusi il coniuge ed i figli, che sia a carico del richiedente; detta cifra è aumentata a L. 3.000.000 nel caso si tratti di invalido totale; d) L. 2.000.000, aggiuntivi alla cifra di cui alla lettera b), per ciascun figlio riconosciuto con handicap grave a norma dell'articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, o con invalidità superiore al 66 per cento. La stessa cifra si aggiunge nel caso in cui uno dei genitori dell'alunno versi nella stessa situazione di handicap o di invalidità. 4. Il richiedente attesta la situazione economica equivalente del nucleo familiare con dichiarazione sostitutiva a norma della legge 4 gennaio 1968, n. 15, resa su modello conforme all'allegato B. 5. Il richiedente dichiara altresì di avere conoscenza che, nel caso di corresponsione dei benefici, si applica l'articolo 4, comma 2, del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 109, in materia di controllo della veridicità delle informazioni fornite. Art. 3. Criteri per la determinazione della situazione economica equivalente a decorrere dall'anno scolastico 2001-2002 1. A decorrere dall'anno scolastico 2001-2002 si applicano, ai fini dell'erogazione dei benefici di cui al presente regolamento, le disposizioni in materia di criteri unificati di valutazione della situazione economica dei soggetti richiedenti prestazioni sociali agevolate di cui al decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 109, e successive modificazioni ed integrazioni. Le soglie economiche di cui ai commi 1 e 2 dell'articolo 1, incrementate del quaranta per cento, sono considerate corrispondenti all'Indicatore della situazione economica (ISE) di nuclei familiari con tre componenti. Art. 4. Ripartizione dei fondi tra le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano 1. Le somme oggetto dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1, comma 12, della legge 10 marzo 2000, n. 62, sono ripartite tra le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano in ragione della percentuale di famiglie con reddito netto fino a 30 milioni rilevata dall'Istat sulla base dell'analisi dei consumi, secondo quanto indicato nella allegata tabella A. 2. Le somme di cui al comma 1 sono trasferite a ciascuna regione e alle province autonome di Trento e Bolzano all'atto della trasmissione al Ministero delle finanze e al Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica delle comunicazioni di cui all'articolo 1, comma 10, della legge 10 marzo 2000, n. 62. 3. Ai fini della ripartizione di cui al comma 1, a decorrere dall'anno 2001, le somme indicate nella predetta tabella A si intendono modificate in relazione agli ultimi dati disponibili rilevati dall'Istat ed in proporzione alle disponibilità annuali di bilancio. I relativi provvedimenti sono adottati con decreto del dirigente preposto al competente ufficio di livello dirigenziale generale del Ministero della pubblica istruzione. 4. Ai sensi dell'articolo 1, comma 11, della legge 10 marzo 2000, n. 62, restano fermi gli interventi di competenza di ciascuna regione e delle province autonome di Trento e di Bolzano in materia di diritto allo studio. Art. 5. Modalità per la fruizione dei benefici e per la indicazione del loro utilizzo 1. Le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano definiscono, nel quadro dei principi dettati dall'articolo 1 della legge 10 marzo 2000, n. 62, gli interventi per l'assegnazione delle borse di studio sulla base delle seguenti modalità e finalita': a) individuazione delle specifiche condizioni economiche per l'assegnazione prioritaria delle borse di studio ai sensi dell'articolo 1, comma 3; b) individuazione delle tipologie di spese effettivamente sostenute, alla cui copertura parziale o totale sono destinate le borse di studio, ricomprendendo tra queste le spese per la frequenza, i trasporti, le mense e i sussidi scolastici; c) determinazione dell'importo massimo delle borse di studio erogabili, eventualmente differenziato per ciascun ordine e grado di scuola frequentata; d) individuazione dei criteri per la ripartizione delle somme di cui all'articolo 4, comma 1, agli enti erogatori dei benefici. 2. Il tetto minimo di spesa effettivamente sostenuta ai fini dell'ammissione al beneficio di cui al presente decreto è stabilito in L. 100.000. 3. La richiesta per la concessione della borsa di studio, compilata su apposito modulo predisposto dalle regioni e corredata, per l'anno scolastico 2000-2001, della dichiarazione sostitutiva di cui all'articolo 2, comma 4, nonchè di autocertificazione delle spese effettivamente sostenute, è consegnata all'ente individuato dalle suddette regioni. 4. Con la richiesta di cui al comma 3, i soggetti in possesso dei requisiti dichiarano altresì se intendono avvalersi della detrazione fiscale di cui all'articolo 1, comma 10, della legge 10 marzo 2000, n. 62. I relativi dati sono comunicati al Ministero delle finanze e al Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica con le modalità di cui al predetto articolo 1, comma 10, della legge 10 marzo 2000 n. 62. 5. Ai fini dell'acquisizione delle richieste e dell'erogazione delle borse di studio gli enti competenti possono avvalersi della collaborazione delle scuole. 6. Le regioni attuano tutte le azioni necessarie per assicurare un efficace monitoraggio e controllo sulla finalizzazione delle risorse destinate alla realizzazione degli interventi straordinari di cui al presente decreto. Art. 6. Disposizioni finanziarie 1. All'onere derivante dal presente decreto, pari a lire 250 miliardi per l'anno 2000 e lire 300 miliardi annue a decorrere dall'anno 2001, si provvede a norma dell'articolo 1, comma 16, della legge 10 marzo 2000, n. 62. Per l'anno 2000, è utilizzato lo stanziamento iscritto nell'unità previsionale di base 7.1.3.6 - capitolo 4540 - dello stato di previsione del Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica per l'anno 2000. Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. Roma, 14 febbraio 2001 Amato, Presidente del Consiglio dei Ministri De Mauro, Ministro della pubblica istruzione Visto, il Guardasigilli: Fassino Registrato alla Corte dei conti il 21 marzo 2001 Ufficio di controllo preventivo sui Ministeri dei servizi alla persona e dei beni culturali, registro n. 1, foglio n. 217 ALLEGATO A Parte di provvedimento in formato grafico ALLEGATO B Parte di provvedimento in formato grafico
Serie Generale
2018
DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI
MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Serie Generale n. 239 del 13-10-2018
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2018-10-13&atto.codiceRedazionale=18A06524&elenco30giorni=false
MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
DECRETO 12 settembre 2018
Tasso di riferimento determinato per il periodo 1° luglio - 31dicembre 2018, relativamente alle operazioni a tasso variabile, effettuate dagli enti locali, ai sensi dei decreti-legge 1° luglio 1986, n. 318, 31 agosto 1987, n. 359 e 2 marzo 1989, n. 66, nonche' della legge 11 marzo 1988, n. 67. (18A06524) (GU Serie Generale n.239 del 13-10-2018)
IL DIRETTORE GENERALE DEL TESORO Visti l'art. 9 del decreto-legge 1° luglio 1986, n. 318, convertito con modificazioni dalla legge 9 agosto 1986, n. 488, l'art. 9 del decreto-legge 31 agosto 1987, n. 359, convertito con modificazioni dalla legge 29 ottobre 1987, n. 440, nonchè l'art. 22 del decreto-legge 2 marzo 1989, n. 66, convertito con modificazioni, dalla legge 24 aprile 1989, n. 144, ai sensi dei quali è demandato al Ministro del Tesoro il compito di determinare periodicamente, con proprio decreto, le condizioni massime o altre modalità applicabili ai mutui da concedersi agli enti locali territoriali, al fine di ottenere una uniformità di trattamento; Visto l'art. 13 del decreto-legge 28 dicembre 1989, n. 415, convertito con modificazioni dalla legge 28 febbraio 1990, n. 38, il quale richiama per l'anno 1990 le disposizioni sui mutui degli enti locali di cui al citato art. 22 del decreto-legge 2 marzo 1989, n. 66; Visto l'art. 13, comma 13, della legge 11 marzo 1988, n. 67, come modificato dall'art. 4 del decreto-legge 4 marzo 1989, n. 77, convertito dalla legge 5 maggio 1989, n. 160, il quale prevede il concorso dello Stato nel pagamento degli interessi sui mutui che i comuni già impegnati nella costruzione di sistemi ferroviari passanti sono autorizzati ad assumere, fino alla concorrenza di lire 700 miliardi, per il parziale finanziamento delle opere; Visti i decreti del 28 giugno 1989, del 26 giugno 1990, del 25 marzo 1991 e del 24 giugno 1993 concernenti le modalità di determinazione del tasso di riferimento per i mutui di cui alle leggi suindicate, stipulati a tasso variabile; Visto il decreto ministeriale del 23 dicembre 1998 con il quale è stabilito che, a partire dal 30 dicembre 1998, il tasso RIBOR è sostituito dall'EURIBOR; Visto il decreto ministeriale del 10 maggio 1999, e, in particolare, l'art. 4, il quale prevede che le disposizioni del decreto medesimo si applicano ai contratti di mutuo stipulati successivamente alla sua entrata in vigore; Visto il proprio decreto in data 30 giugno 2004, con il quale, ai fini della determinazione del costo della provvista dei mutui a tasso variabile, il parametro della lira interbancaria è stato sostituito con quello del tasso interbancario; Visto il proprio decreto in data 13 gennaio 2005, con il quale, per le finalità di cui al presente decreto, il parametro del «RENDIOB» è stato sostituito con quello del «RENDISTATO»; Viste le misure del tasso EURIBOR ACT/365 e ACT/360 a tre mesi rilevate per il mese di maggio 2018 sul circuito Reuters, pari rispettivamente a - 0,330% e - 0,325%; Vista la legge 18 giugno 2009, n. 69, concernente «Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonchè in materia di processo civile» e in particolare l'art. 32, comma 1, della stessa; Vista la misura del rendimento medio lordo dei titoli pubblici a reddito fisso, riferito al mese di maggio 2018; Ritenuta la necessità di fissare il costo della provvista per le operazioni di cui al decreto-legge 2 marzo 1989, n. 66 e ai decreti ministeriali del 25 marzo 1991 e del 24 giugno 1993 stipulate anteriormente al 29 maggio 1999; Decreta: Art. 1 1. Per il periodo 1° luglio - 31 dicembre 2018 il costo massimo della provvista da utilizzarsi per operazioni di mutuo di cui alle leggi citate in premessa, regolate a tasso variabile, è pari a: a) 1,35% per le operazioni di cui ai decreti-legge 1° luglio 1986, n. 318 e 31 agosto 1987, n. 359, nonchè per quelle di cui alla legge 11 marzo 1988, n. 67; b) 0,60% per le operazioni di cui al decreto-legge 2 marzo 1989, n. 66 e relativo decreto ministeriale di attuazione del 28 giugno 1989; c) 0,95% per le operazioni di cui al decreto-legge 2 marzo 1989, n. 66 e relativo decreto ministeriale di attuazione del 26 giugno 1990; d) 0,95% per le operazioni di cui al decreto-legge 2 marzo 1989, n. 66 e ai decreti ministeriali del 25 marzo 1991 e del 24 giugno 1993 stipulate entro il 30 dicembre 1998; e) 0,95% per le operazioni di cui al decreto-legge 2 marzo 1989, n. 66 e ai decreti ministeriali del 25 marzo 1991 e del 24 giugno 1993 stipulate nel periodo 31 dicembre 1998 - 28 maggio 1999. 2. Al costo della provvista va aggiunta la commissione onnicomprensiva tempo per tempo in vigore nel periodo in cui sono state effettuate le operazioni di cui al presente decreto. La misura della commissione rimane fissa per tutta la durata dell'operazione. Art. 2 Le disposizioni di cui al presente decreto si applicano ai contratti di mutuo stipulati anteriormente al 29 maggio 1999, data di entrata in vigore del decreto ministeriale 10 maggio 1999 richiamato in premessa. Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 12 settembre 2018 Il direttore generale del Tesoro: Rivera
Parte Seconda
2010
Annunzi giudiziari e della Pubblica amministrazione
Notifiche per pubblici proclami
Parte Seconda n. 138 del 20-11-2010
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2010-11-20&atto.codiceRedazionale=TS10ABA11220
TAR LAZIO Sezione I bis
(GU Parte Seconda n.138 del 20-11-2010)
Notifica per pubblici proclami Con ord. coll. n. 1401/10 il TAR Lazio Sez. I bis ha ordinato la notifica per pubblici proclami di un sunto del ricorso n. 9199/06 proposto contro il Ministero della difesa dal Gen. B. Sergio Fiorentino, elett.te dom.to in Roma, v. della Vite n. 7, presso gli avv.ti Giovanni C. Sciacca e M. Stefania Masini che lo rappresentano e difendono per procura a margine del ricorso, per l'annullamento dell'esito del giudizio di avanzamento al grado superiore per il 2003, e quindi dell'assegnazione di p. 27,85, del posto in graduatoria, della mancata iscrizione in quadro, di tutti gli atti presupposti connessi e consequenziali e per la dichiarazione del diritto alla promozione al grado superiore ovvero alla iscrizione nel quadro di avanzamento 2003. Al ricorrente, in soprannumero all'organico ex art. 2 comma 8 d.P.C.M. n. 7/80, non è stata applicata la misura di salvaguardia (art. 9 comma 5-bis decreto legislativo 303/99) che garantisce, attraverso il mantenimento della posizione di ruolo, la progressione in carriera a chi trovasi in tale posizione, essendo stati iscritti in quadro e promossi tutti ufficiali generali che lo seguivano in ruolo all'atto del suo collocamento in soprannumero. La presente notifica è diretta ai generali Cravarezza Franco, Abrate Biagio, Giannini Franco, Marizza Giovanni, Gay Giuseppe Emilio, Santini Adriano, Alexitch Vladimiro, Roggio Mario, Toni Romeo, Di Donato Giuseppe. Roma, 25 ottobre 2010 Avv. Giovanni C. Sciacca - Avv. Maria Stefania Masini TS10ABA11220
Serie Generale
2006
DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA'
AGENZIA DEL TERRITORIO
Serie Generale n. 25 del 31-1-2006
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2006-01-31&atto.codiceRedazionale=06A00809&elenco30giorni=false
AGENZIA DEL TERRITORIO
DISPOSIZIONE 17 gennaio 2006
Accertamento del periodo di irregolare funzionamento dell'Ufficio provinciale di Brescia, Sezione staccata di Salo', per il giorno 22 dicembre 2005. (GU Serie Generale n.25 del 31-01-2006)
IL DIRETTORE REGIONALE della Lombardia Visto il decreto del Ministro delle finanze n. 1390 del 28 dicembre 2000, registrato alla Corte dei conti il 29 dicembre 2000, registro n. 5 Finanze, foglio n. 278, con cui a decorrere dal 1° gennaio 2001 è stata resa esecutiva l'Agenzia del territorio, prevista dall'art. 64 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300; Visto il decreto-legge 21 giugno 1961, n. 498, convertito, con modificazioni, nella legge 28 luglio 1961, n. 770, recante norme per la sistemazione di talune situazioni dipendenti da mancato o irregolare funzionamento degli uffici finanziari; Vista la legge 25 ottobre 1985, n. 592; Visto l'art. 33 della legge 18 febbraio 1999, n. 28; Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165; Visto l'art. 10 del decreto legislativo 26 gennaio 2001, n. 32, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 53 del 5 marzo 2001, che ha modificato gli articoli 1 e 3 del citato decreto-legge n. 498/1961, sancendo che prima dell'emissione del decreto di accertamento del periodo di mancato o irregolare funzionamento dell'ufficio occorre verificare che lo stesso non sia dipeso da disfunzioni organizzative dell'amministrazione finanziaria e sentire al riguardo il Garante del contribuente; Vista la nota prot. n. 14665 del 28 dicembre 2005 del direttore dell'Ufficio provinciale di Brescia, con la quale sono stati comunicati la causa ed il periodo di irregolare funzionamento della sezione staccata di Salò, nel giorno 22 dicembre 2005, dalle ore 8 alle ore 9; Accertato che l'irregolare funzionamento dell'Ufficio provinciale di Brescia, Sezione staccata di Salò, è dipeso dalla partecipazione della maggior parte del personale ad una assemblea sindacale indetta dalle RSU dell'ufficio, per discutere del rinnovo contrattuale secondo biennio economico - CCNL agenzie fiscali, tenutasi dalle ore 8 alle ore 9, tali da non consentire all'ufficio stesso di svolgere i propri compiti istituzionali; Sentito l'Ufficio del Garante del contribuente che con nota prot. n. 1811 in data 30 dicembre 2005 ha espresso parere favorevole in merito; Dispone: È accertato l'irregolare funzionamento dell'Ufficio provinciale di Brescia, servizi di pubblicità immobiliare della sezione staccata di Salò, nel giorno 22 dicembre 2005, dalle ore 8 alle ore 9. Il presente decreto verrà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Milano, 17 gennaio 2006 Il direttore regionale: Guadagnoli
Serie Generale
2015
DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Serie Generale n. 55 del 7-3-2015
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2015-03-07&atto.codiceRedazionale=15A01667&elenco30giorni=false
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
DECRETO 26 gennaio 2015
Liquidazione coatta amministrativa della «Italtransport societa' cooperativa a r.l. in liquidazione», in Roma e nomina del commissario liquidatore. (15A01667) (GU Serie Generale n.55 del 07-03-2015)
IL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 dicembre 2013, n. 158, recante il regolamento di organizzazione del Ministero dello sviluppo economico, per le competenze in materia di vigilanza sugli enti cooperativi; Visto il decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito nella legge 7 agosto 2012, n. 135; Viste le risultanze ispettive dalle quali si rileva lo stato d'insolvenza della società cooperativa «Italtransport Società Cooperativa a r.l. in liquidazione»; Considerato quanto emerge dalla visura camerale aggiornata, effettuata d'ufficio presso il competente registro delle imprese, dalla quale si evince che l'ultimo bilancio depositato dalla cooperativa, riferito all'esercizio al 31 dicembre 2010, evidenzia una condizione di sostanziale insolvenza in quanto, a fronte di un attivo patrimoniale di € 54.550,00, si riscontra una massa debitoria di € 779.233,00 ed un patrimonio netto negativo di € - 724.683,00; Considerato che è stato assolto l'obbligo di cui all'art. 7 della legge 7 agosto 1990 n. 241, dando comunicazione dell'avvio del procedimento a tutti i soggetti interessati, che non hanno formulato osservazioni e/o controdeduzioni; Visto l'art. 2545-terdecies c.c. e ritenuto di dover disporre la liquidazione coatta amministrativa della suddetta società; Visto l'art. 198 del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267; Decreta: Art. 1 La società cooperativa «Italtransport Società Cooperativa a r.l. in liquidazione», con sede in Roma (codice fiscale 09545801004) è posta in liquidazione coatta amministrativa, ai sensi dell'art. 2545-terdecies c.c.. Considerati gli specifici requisiti professionali, come risultanti dal curriculum vitae, è nominato commissario liquidatore il dott. Alessio Temperini, nato il 14 luglio 1973 e domiciliato in Roma, via dei Guastatori n. 20. Art. 2 Con successivo provvedimento sarà definito il trattamento economico del commissario liquidatore ai sensi della legislazione vigente. Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Il presente provvedimento potrà essere impugnato dinnanzi al competente Tribunale amministrativo regionale, ovvero a mezzo di ricorso straordinario al Presidente della Repubblica ove ne sussistano i presupposti di legge. Roma, 26 gennaio 2015 Il Ministro: Guidi
Concorsi
2020
UNIVERSITA' ED ALTRI ISTITUTI DI ISTRUZIONE
UNIVERSITA' DI PISA
4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n. 84 del 27-10-2020
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2020-10-27&atto.codiceRedazionale=20E12213
UNIVERSITA' DI PISA
CONCORSO (scad. 27 novembre 2020)
Selezione pubblica, per titoli ed esami, per la copertura di un posto di categoria D, a tempo indeterminato, per l'area tecnica, tecnico-scientifica ed elaborazione dati, presso la Direzione servizi per la ricerca e il trasferimento tecnologico. (GU n.84 del 27-10-2020)
È indetta, con disposizione direttoriale n. 373 del 12 ottobre 2020, la selezione pubblica specifica, per titoli ed esami, per la copertura di un posto di categoria D, area tecnica, tecnico-scientifica ed elaborazione dati, con contratto di lavoro a tempo indeterminato, presso la Direzione servizi per la ricerca e il trasferimento tecnologico dell'Università di Pisa. Le domande di ammissione alla procedura selettiva devono essere presentate, a pena di esclusione, per via telematica, utilizzando l'applicazione informatica dedicata, disponibile alla seguente pagina: https://pica.cineca.it/unipi/ La procedura di compilazione e invio telematico della domanda dovrà essere completata entro e non oltre le ore 13,00 del 27 novembre 2020. Il testo integrale del bando di cui al presente avviso è consultabile sul sito dell'Università di Pisa (http://www.unipi.it/ateneo/bandi/conc-pub/cat-d/index.htm).
Contratti
2015
AVVISI E BANDI DI GARA
COMUNI, ENTI LOCALI E CONSORZI DI COMUNI
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 59 del 22-5-2015
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2015-05-22&atto.codiceRedazionale=T15BFF8229
COMUNE DI MEDA Provincia di Monza e Brianza
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.59 del 22-5-2015)
Bando di gara - Procedura aperta Ente appaltante: Comune di Meda - piazza Municipio 4 - 20821 Meda CF 01745100154 P.IVA 00722710969 - tel. 0362/396520 fax 036275252 Sito internet www.comune.meda.mb.it Oggetto dell'appalto: Servizio di assistenza scolastica alunni diversamente abili, servizio pre-post scuola, servizio di assistenza, vigilanza e accompagnamento alunni delle scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado e disabili anni scolastici 2015/2016 - 2016/2017 - 2017/2018. C.I.G. 62577033E0 Durata dell'appalto: AA.SS. 2015 /2018 Importo dell'appalto: Euro 1.675.290,00(unomilioneseicentosettantacinquemiladuecentonovanta/00) oltre IVA in misura di legge. Procedura e criteri di aggiudicazione: procedura aperta telematica su piattaforma Sintel di Regione Lombardia raggiungibile al sito www.arca.regione.lombardia.it con aggiudicazione secondo il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa. Presentazione dell'offerta: entro e non oltre le ore 17.30 del 02.07.2015. Gli atti di gara sono pubblicati sul sito www.comune.meda.mb.it e sul sito www.arca.regione.lombardia.it. Svolgimento della gara: 03.07.2015 ore 9,00 sede comunale Piazza Municipio 4. Responsabile del procedimento: Dirigente Area Servizi Cittadinanza Dr. Calogero Calà. Recapiti: 0362- 396520 e-mail calogero.cala@comune.meda.mb.it. Il dirigente dell'area servizi alla cittadinanza dott. Calogero Calà T15BFF8229
Concorsi
2006
AMMINISTRAZIONI CENTRALI
MINISTERO DELLA DIFESA
4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n. 11 del 10-2-2006
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2006-02-10&atto.codiceRedazionale=06E00706
MINISTERO DELLA DIFESA
CONCORSO (scad. 20 marzo 2006)
Concorso, per esami, per l'ammissione di 160 (centosessanta) allievi ai licei annessi alle Scuole militari dell'Esercito - anno scolastico 2006/2007. (GU n.11 del 10-02-2006)
IL DIRETTORE GENERALE Direzione generale per il personale militare Visto il decreto del Presidente della Repubblica 20 giugno 1956, n. 950, sull'ordinamento delle Scuole militari e successive modificazioni; Vista la legge 11 luglio 1978, n. 382, concernente norme di principio sulla disciplina militare; Vista la legge 24 dicembre 1986, n. 958, concernente norme sul servizio militare di leva e successive modificazioni; Vista la legge 7 agosto 1990, 241, concernente nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi e successive modificazioni; Visto il testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza approvato con decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 1994, n. 487, concernente il regolamento recante norme sull'accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi, dei concorsi unici e delle altre forme di assunzione nei pubblici impieghi e successive modificazioni; Visto il decreto interministeriale 12 luglio 1995, concernente adeguamento della retta a carico delle famiglie degli allievi delle Scuole militari dell'Esercito; Vista la legge 15 maggio 1997, n. 127, concernente misure urgenti per lo snellimento dell'attività amministrativa e dei procedimenti di decisione e di controllo e successive modificazioni; Visto il decreto legislativo 28 novembre 1997, n. 464, concernente riforma strutturale delle Forze armate e successive modificazioni ed integrazioni; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, concernente il regolamento recante lo statuto degli studenti della scuola secondaria; Vista la legge 10 febbraio 2000, n. 30, costituente legge quadro in materia di riordino dei cicli di istruzione; Visto il decreto ministeriale 4 aprile 2000, n. 114, concernente il regolamento recante norme per l'accertamento dell'idoneità al servizio militare, con annesso elenco delle imperfezioni ed infermità che sono causa di non idoneità; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, concernente il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa; Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, concernente norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche e successive modificazioni; Vista il decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, concernente codice in materia di protezione dei dati personali; Vista la direttiva tecnica in data 5 dicembre 2005 della Direzione Generale della Sanità Militare, riguardante l'accertamento delle imperfezioni e delle infermità che sono causa di non idoneità al servizio militare, di cui all'annesso al sopracitato decreto ministeriale 4 aprile 2000, n. 114; Vista la direttiva tecnica in data 5 dicembre 2005 della Direzione Generale della Sanità Militare per delineare il profilo sanitario dei soggetti giudicati idonei al servizio militare; Ravvisata l'esigenza di indire un concorso, per esami, per l'ammissione di allievi ai licei classico, scientifico e scientifico europeo annessi alle Scuole militari dell'Esercito per l'anno scolastico 2006-2007; Considerato che alla Scuola militare «Teulie» di Milano è possibile ammettere allievi, oltre che al liceo classico ed al liceo scientifico, anche al liceo scientifico europeo; Ravvisata l'opportunità di prevedere che i posti eventualmente non ricoperti dagli aspiranti al liceo scientifico europeo per insufficienza di idonei possano essere ricoperti dai candidati idonei compresi nella graduatoria per il liceo scientifico e secondo l'ordine della stessa, e viceversa; Ravvisata l'opportunità di prevedere l'effettuazione di una prova preliminare di cultura generale cui sottoporre tutti i partecipanti al concorso indetto con il presente decreto, con riserva di disporre che detta prova non abbia luogo, per motivi di economicità e di speditezza dell'azione amministrativa, qualora il numero delle domande presentate per uno o più degli ordini di studi previsti (liceo classico, liceo scientifico e liceo scientifico europeo) venisse ritenuto compatibile con le esigenze di selezione; Ritenuto che, qualora abbia luogo detta prova, l'ammissione alle successive prove concorsuali di candidati in misura pari a quattro volte quello dei posti a concorso per ciascun ordine di studi offra adeguata garanzia di selezione; Decreta: Art. 1. Posti a concorso 1. Per l'anno scolastico 2006-2007 è indetto un concorso, per esami, per l'ammissione di 160 giovani ai licei annessi alle Scuole militari dell'Esercito, con la seguente ripartizione di posti per sede ed ordine di studi: Scuola militare «Nunziatella» di Napoli: 1° liceo classico: posti 32; 3° liceo scientifico: posti 48. Scuola militare «Teulie» di Milano: 1° liceo classico: posti 20; 3° liceo scientifico: posti 40; 3° liceo scientifico europeo: posti 20. I posti disponibili per il liceo scientifico europeo eventualmente non ricoperti per insufficienza di candidati idonei potranno essere ricoperti dai candidati idonei iscritti nella graduatoria per il liceo scientifico, semprechè lo gradiscano, secondo l'ordine della graduatoria medesima, e viceversa. 2. Dei posti messi a concorso per ciascun ordine di studi il 50% è riservato ai candidati idonei al termine delle prove concorsuali che siano orfani di guerra (o equiparati) ovvero orfani dei dipendenti civili e militari dello Stato deceduti per ferite, lesioni o infermità riportate in servizio e per causa di servizio. 3. I posti riservati di cui al precedente comma 2 eventualmente non ricoperti per mancanza di candidati idonei appartenenti alle suindicate categorie di riservatari saranno devoluti agli altri candidati idonei. Art. 2. Requisiti di partecipazione 1. Al concorso di cui al precedente art. 1 possono partecipare i cittadini italiani di sesso maschile che: a) abbiano, al 31 dicembre 2006, compiuto il 15° anno di età e non superato il 17°, cioè siano nati tra il 31 dicembre 1989 ed il 31 dicembre 1991 estremi compresi; b) siano riconosciuti in possesso dell'idoneità fisio-psico-attitudinale quali allievi delle Scuole militari dell'Esercito, da accertarsi con le modalità indicate nei successivi articoli 7, 8 e 9; c) abbiano sempre tenuto regolare condotta morale e civile; d) non siano incorsi nel divieto di frequenza della stessa classe per due anni, di cui all'art. 15 del regio decreto 4 maggio 1925, n. 653; e) siano in grado di conseguire al termine dell'anno scolastico 2005-2006 l'idoneità alla ammissione alla prima classe del liceo classico ovvero alla terza classe del liceo scientifico o del liceo scientifico europeo. Non saranno, pertanto, ammessi a concorrere i giovani che avessero conseguito detta idoneità al termine di anni scolastici precedenti. 2. I requisiti per l'ammissione al concorso, ad eccezione di quelli indicati nel precedente comma 1, lettere a), b) ed e), dovranno essere posseduti alla data di scadenza del termine utile per la presentazione delle domande di cui al successivo art. 3. Art. 3. Domande di partecipazione 1. Le domande di partecipazione al concorso, redatte in carta semplice in conformità allo schema riportato in allegato «A» che costituisce parte integrante del presente decreto, dovranno essere indirizzate al Centro di Selezione e Reclutamento Nazionale dell'Esercito - Segreteria concorsi Accademia militare e Scuole militari - Caserma «Gonzaga del Vodice», viale Mezzetti n. 2 - 06034 Foligno (Perugia), e spedite a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno, oppure presentate a mano, a pena di decadenza, entro il 20 marzo 2006. A tal fine fa fede il timbro a data dell'Ufficio postale accettante, per le domande spedite a mezzo lettera raccomandata, il timbro a data del Centro di Selezione e Reclutamento Nazionale dell'Esercito, per quelle presentate a mano. Non saranno, pertanto, prese in considerazione le domande spedite o presentate oltre il termine sopraindicato. 2. Nella domanda i candidati dovranno indicare: a) cognome, nome, luogo e data di nascita, codice fiscale; b) il possesso della cittadinanza italiana; c) la residenza. Ogni variazione dell'indirizzo che dovesse verificarsi durante l'espletamento del concorso dovrà essere segnalata direttamente e nel modo più celere al Centro di Selezione e Reclutamento Nazionale dell'Esercito; d) il corso di studi prescelto (liceo classico, liceo scientifico o liceo scientifico europeo); e) il corso di studi frequentato, ginnasio o liceo scientifico o liceo scientifico europeo, specificando, se frequentatori del secondo liceo scientifico o liceo scientifico europeo, la lingua straniera - inglese o francese - studiata. I candidati che nell'anno scolastico in corso frequentino il secondo anno di un corso di studi diverso (che dovrà essere espressamente indicato, unitamente alla lingua straniera studiata) ovvero un liceo sperimentale saranno ammessi a partecipare al concorso «con riserva», a condizione che documentino, prima dell'inizio delle prove orali (presumibilmente ultima decade di giugno 2006), di aver superato presso un istituto scolastico statale o parificato gli esami integrativi conseguendo l'idoneità all'iscrizione alla classe per la quale intendano partecipare. Detti candidati dovranno inoltre allegare alla domanda di partecipazione al concorso, anche sotto forma di dichiarazione sostitutiva rilasciata ai sensi delle disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, certificazione che attesti l'avvenuta presentazione della domanda finalizzata a sostenere l'esame integrativo nelle materie che non hanno formato oggetto di studio durante il biennio frequentato. La mancata presentazione di detta certificazione con le modalità sopraindicate determinerà il non accoglimento della domanda; f) la Scuola militare prescelta (salvo che venga richiesta la partecipazione per i posti per il liceo scientifico europeo). Dovranno essere indicate, in ordine di priorità (1 e 2), entrambe le Scuole. Qualora venisse omessa l'indicazione della seconda Scuola, questa verrà considerata d'ufficio con priorità 2; g) l'eventuale appartenenza a categoria beneficiaria di riserva di posti di cui all'art. 1, comma 2, del presente decreto; h) l'eventuale possesso di titoli che diano luogo a preferenza, a parità di merito, nella graduatoria di ammissione. Detti titoli, indicati nel successivo art. 11, dovranno essere posseduti alla data di scadenza del termine di presentazione delle domande; i) recapito al quale desiderano ricevere tutte le comunicazioni relative al concorso, completo di codice di avviamento postale e, ove possibile, di numero telefonico. L'Amministrazione non assume alcuna responsabilità per la eventuale dispersione di comunicazioni dipendente da inesatta indicazione del recapito da parte del concorrente ovvero da mancata o tardiva comunicazione del cambiamento del recapito stesso indicato nella domanda, nè per eventuali disguidi postali o telegrafici o comunque imputabili a fatto di terzi, a caso fortuito o forza maggiore. 3. Le domande dovranno essere firmate dai candidati e la firma dovrà essere vistata da entrambi i genitori o dal genitore che esercita legittimamente l'esclusiva potestà o, in mancanza di essi, dal tutore. Qualora l'esercente la potestà genitoriale sia uno solo dei genitori il medesimo dovrà espressamente dichiararlo sotto la propria responsabilità in calce alla domanda. 4. Detta firma comporterà da parte dei soggetti sopraindicati la responsabilità della veridicità delle dichiarazioni contenute nella domanda di partecipazione al concorso e l'esplicita autorizzazione a che il giovane venga sottoposto agli accertamenti previsti dal successivo art. 4. La mancanza di dette sottoscrizioni determinerà il non accoglimento della domanda. Art. 4. Svolgimento del concorso 1. Lo svolgimento del concorso prevede: a) prova preliminare di cultura generale; b) prova di educazione fisica; c) accertamenti sanitari; d) accertamento attitudinale; e) prova orale di cultura generale. 2. Alle prove e agli accertamenti di cui al precedente comma 1 i candidati dovranno esibire la carta di identità o altro documento di riconoscimento provvisto di fotografia, in corso di validità, rilasciato da una Amministrazione dello Stato. 3. A mente dell'art. 3, comma 3, del decreto ministeriale 4 aprile 2000, n. 114, i candidati all'atto della formazione della graduatoria di cui al successivo art. 12, comma 1 (presumibilmente entro il 25 luglio 2006), dovranno essere risultati idonei in tutte le prove ed in tutti gli accertamenti previsti nel precedente comma 1. 4. Le spese dei viaggi e relativi soggiorni per la sede delle prove sono a carico dei candidati. Art. 5. Commissioni 1. Con successivi decreti dirigenziali saranno nominate: a) la Commissione per la prova preliminare di cultura generale, per la prova orale e per la formazione della graduatoria degli aspiranti al liceo classico; b) la Commissione per la prova preliminare di cultura generale, per la prova orale e per la formazione delle graduatorie degli aspiranti al liceo scientifico ed al liceo scientifico europeo; c) la Commissione per la prova di educazione fisica; d) la Commissione per gli accertamenti sanitari; e) la Commissione per gli ulteriori accertamenti sanitari; f) la Commissione per l'accertamento attitudinale. 2. Le Commissioni di cui al precedente comma 1, lettere a) e b), presiedute entrambe dal medesimo ufficiale di grado non inferiore a Generale di Brigata dell'Esercito in servizio permanente o in ausiliaria da non oltre tre anni, saranno composte da: - due ufficiali superiori dell'Esercito, membri; - quattro docenti di scuola media superiore abilitati all'insegnamento nei licei classici o scientifici, membri; - un sottufficiale appartenente al ruolo dei marescialli dell'Esercito, segretario senza diritto di voto. 3. La Commissione per la prova di educazione fisica sarà composta da: - un ufficiale di grado non inferiore a colonnello in servizio permanente delle Armi di fanteria, cavalleria, artiglieria, genio, trasmissioni dell'Esercito, presidente; - due ufficiali dell'Esercito, qualificati istruttori militari di educazione fisica, membri; - un sottufficiale appartenente al ruolo dei marescialli dell'Esercito, segretario senza diritto di voto. La Commissione si avvarrà, durante l'espletamento della prova, di personale del Centro di Selezione e Reclutamento Nazionale dell'Esercito, fra cui un ufficiale del Corpo sanitario dell'Esercito. 4. La Commissione per gli accertamenti sanitari sarà composta da: - un ufficiale medico dell'Esercito di grado non inferiore a colonnello, Presidente; - due ufficiali superiori medici dell'Esercito, membri. Detta Commissione si avvarrà del supporto di ufficiali medici specialisti dell'Esercito o di medici specialisti esterni. 5. La Commissione per gli ulteriori accertamenti sanitari sarà composta da: - un generale medico dell'Esercito, Presidente; - due ufficiali superiori medici dell'Esercito, membri. Detti ufficiali dovranno essere diversi da quelli che hanno fatto parte della Commissione di cui al precedente comma 4. 6. La Commissione per l'accertamento attitudinale sarà composta da: - un ufficiale di grado non inferiore a colonnello in servizio permanente delle Armi di fanteria, cavalleria, artiglieria, genio, trasmissioni dell'Esercito; - un ufficiale in servizio permanente del Corpo sanitario dell'Esercito, laureato in medicina e specialista in psichiatria e/o psicologia clinica; - un ufficiale in servizio permanente del Corpo sanitario dell'Esercito, laureato in psicologia; - un ufficiale in servizio permanente, segretario senza diritto di voto. Le funzioni di Presidente saranno svolte dall'ufficiale più elevato in grado ovvero, a parità di grado, da quello più anziano. Detta Commissione si avvarrà del contributo tecnico-specialistico di ufficiali del Corpo sanitario dell'Esercito laureati in psicologia, nonchè di psicologi civili convenzionati presso il Centro di Selezione e Reclutamento Nazionale dell'Esercito di Foligno. Art. 6. Prova preliminare di cultura generale 1. La prova preliminare di cultura generale, della durata di 75 minuti, consisterà nella somministrazione di un questionario contenente test volti ad accertare le abilità ortogrammaticali e sintattiche, nonchè la conoscenza di argomenti di attualità, di educazione civica, di cultura generale (storia e geografia), di matematica, logica e comprensione di brani dei candidati. 2. La prova preliminare di cultura generale si svolgerà il 12 aprile 2006, in sede unica, presso il Centro di Selezione e Reclutamento Nazionale dell'Esercito, Caserma «Gonzaga del Vodice», Viale Mezzetti n. 2 - Foligno, con inizio non prima delle ore 14,30 dell'orario ufficiale. 3. Eventuali modificazioni della sede o della data di svolgimento di detta prova saranno rese note mediante avviso pubblicato nella Gazzetta Ufficiale - 4ª serie speciale - del 28 marzo 2006, che avrà valore di notifica a tutti gli effetti e per tutti i candidati. Nella stessa Gazzetta Ufficiale del 28 marzo 2006 tale pubblicazione potrà essere rinviata ad una data successiva. 4. Qualora in relazione al numero dei candidati venisse ritenuto non opportuno effettuare la prova preliminare di cultura generale per uno o più degli ordini di studi previsti nell'art. 1 del presente decreto, nella medesima Gazzetta Ufficiale - 4ª serie speciale del 28 marzo 2006, ovvero in quella alla quale la stessa avesse fatto eventualmente rinvio, verrà pubblicato il relativo avviso. Detta pubblicazione avrà valore di notifica a tutti gli effetti e per tutti i candidati. Per informazione in merito i candidati potranno consultare, inoltre, il sito web www.persomil.difesa.it 5. I candidati ai quali non sia stata comunicata l'esclusione dal concorso, qualora la prova avesse luogo, sono tenuti a presentarsi senza alcun preavviso presso il predetto Centro, per sostenere la prova medesima, entro le ore 13,30 del giorno previsto, muniti di carta d'identità o di altro documento di riconoscimento in corso di validità, provvisto di fotografia, rilasciato da un'Amministrazione dello Stato. 6. Saranno esclusi dal concorso i candidati che, qualunque sia la causa, non saranno presenti al momento dell'inizio della prova. 7. Per quanto riguarda le modalità di svolgimento della prova saranno osservate le disposizioni degli articoli 13 e 14 del decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 1994, n. 487. 8. In base al numero delle risposte esatte fornite dai candidati verranno formate dalle rispettive Commissioni di cui al precedente art. 5, comma 1, lettere a) e b), distinte graduatorie provvisorie, una per il liceo classico, una per il liceo scientifico e una per il liceo scientifico europeo (ovvero solo quella o quelle per le quali fosse stata svolta la prova), al solo scopo di individuare i candidati da ammettere alle successive prove concorsuali. 9. Saranno convocati a sostenere le ulteriori prove del concorso i candidati classificatisi nelle predette graduatorie entro i seguenti limiti numerici: - i primi 208 per il liceo classico; - i primi 352 per il liceo scientifico; - i primi 80 per il liceo scientifico europeo. 10. A tali prove saranno altresì ammessi i candidati che nella rispettiva graduatoria abbiano riportato lo stesso punteggio del candidato classificatosi all'ultimo posto utile per l'ammissione alle successive prove. 11. I candidati classificatisi oltre i limiti numerici sopraindicati non riceveranno alcuna comunicazione. Essi, tuttavia, potranno chiedere informazioni sull'esito della prova preliminare alla Direzione Generale per il personale militare - Servizio Relazioni con il Pubblico (tel. 06/4735.5941, 06/4735.4548 e 06/4986.4613) oppure consultare il sito web www.persomil.difesa.it, a partire dal quindicesimo giorno successivo alla data di svolgimento di detta prova. Art. 7. Prova di educazione fisica 1. La prova di educazione fisica, gli accertamenti sanitari e l'accertamento attitudinale avranno luogo presso il Centro di Selezione e Reclutamento Nazionale dell'Esercito - Caserma «Gonzaga del Vodice» Viale Mezzetti n. 2 - Foligno, presumibilmente a partire dalla terza decade del mese di aprile 2006 ed avranno la durata complessiva di 4/5 giorni per ciascun candidato. I candidati che entro il 28 aprile 2006 non avessero ricevuto l'invito a presentarsi a detti accertamenti - avendo in precedenza acquisito attraverso la consultazione del sopracitato sito web notizia dell'avvenuta ammissione alle successive prove concorsuali - avranno cura di chiedere, a partire dal 2 maggio successivo, informazioni al Centro di Selezione e Reclutamento Nazionale dell'Esercito - Segreteria Concorsi Accademia e Scuole militari (tel. 0742. 353466). 2. I candidati dovranno presentarsi al predetto Centro, nel giorno indicato nella lettera o telegramma di convocazione, muniti di tenuta ginnica e dovranno esibire il certificato di idoneità ad attività sportiva agonistica per l'atletica leggera, rilasciato da medici della Federazione Medico Sportiva Italiana o dal personale sanitario delle strutture sanitarie pubbliche o private convenzionate che esercitano in tali ambiti in qualità di medici specializzati in medicina dello sport. La mancata presentazione di tale certificato comporterà la non ammissione a sostenere la prova di educazione fisica; 3. La prova di educazione fisica, valutata dalla Commissione di cui al precedente art. 5, comma 1, lettera c), consisterà nell'esecuzione in sequenza dei seguenti esercizi, a fianco di ciascuno dei quali sono indicati, tra parentesi, i parametri per raggiungere la sufficienza: - corsa veloce di m. 100 piani (tempo massimo 15"); - piegamenti sulle braccia (numero minimo 15); - salto in alto (altezza minima m. 1,10); - flessioni del busto dalla posizione supina (numero minimo 15). 4. La prova, una volta iniziata non dovrà subire interruzioni. I candidati che lamentassero postumi di infortuni precedentemente subiti potranno portare al seguito ed esibire prima dell'inizio della prova idonea certificazione medica che sarà valutata dalla competente Commissione ai fini dell'eventuale differimento ad altra data della effettuazione della prova. Allo stesso modo, i candidati che prima dell'inizio della prova accusassero una indisposizione o che dovessero infortunarsi durante l'esecuzione di uno degli esercizi dovranno farlo immediatamente presente alla Commissione la quale, sentito l'ufficiale medico presente, adotterà le conseguenti determinazioni. Non saranno pertanto prese in considerazione richieste di differimento o di ripetizione della prova che pervenissero da parte di candidati che abbiano portato comunque a compimento, anche se con esito negativo, la prova di educazione fisica. I candidati, invece, che nel corso della prova intendessero ritirarsi dovranno rilasciare apposita dichiarazione scritta e verranno esclusi dal prosieguo delle prove concorsuali. L'eventuale riconvocazione potrà essere disposta purchè compatibile con la data di formazione della graduatoria di merito indicata al precedente art. 4, comma 3. 5. Per la prova ogni componente della Commissione disporrà di 10 punti. Nell'Allegato «I» che costituisce parte integrante del presente decreto sono indicati i punteggi corrispondenti alle prestazioni fornite dai candidati in ciascun esercizio. La Commissione prima dell'inizio della prova provvederà a fissare in apposito verbale le modalità di effettuazione di ciascun esercizio. 6. La prova di educazione fisica si riterrà superata se il candidato avrà riportato la votazione minima complessiva di almeno 6/10i, risultante dalla media dei voti riportati nei singoli esercizi. Il punteggio conseguito da ciascun candidato nella prova di educazione fisica sarà utile alla formazione delle graduatorie di merito di cui al successivo art. 12. Art. 8. Accertamenti sanitari 1. I candidati che avranno riportato giudizio di idoneità nella prova di educazione fisica secondo quanto indicato nel precedente art. 7 saranno sottoposti, a cura della Commissione di cui all'art. 5, comma 1, lettera d), ad accertamenti sanitari volti al riconoscimento del possesso dell'idoneità psico-fisica quali allievi delle Scuole militari. Detti candidati dovranno essere muniti di: - certificato rilasciato da struttura sanitaria pubblica, anche militare, o privata convenzionata attestante la recente effettuazione (da non oltre tre mesi) dell'accertamento per i markers dell'epatite B e C, sia antigenici sia anticorpali. La mancata presentazione di detto certificato comporterà la non ammissione agli accertamenti; - referto attestante eventuale esame radiografico del torace in due proiezioni, per coloro che siano stati eventualmente sottoposti a tale esame strumentale presso struttura sanitaria pubblica, anche militare, o privata convenzionata, entro i tre mesi precedenti la data degli accertamenti sanitari; - dichiarazione di consenso all'effettuazione degli esami radiologici, conforme all'Allegato «H» che costituisce parte integrante del presente decreto, sottoscritto da entrambi i genitori o dal genitore che esercita legittimamente l'esclusiva potestà, o in mancanza di essi, dal tutore (solo se non forniti del relativo referto di cui al precedente alinea del presente comma). La mancata presentazione di detta dichiarazione determinerà l'impossibilità di sottoporre il candidato minorenne agli esami radiologici. - copia conforme di eventuali cartelle cliniche relative ad interventi chirurgici subiti o a ricoveri in strutture sanitarie. 2. La Commissione prima di eseguire la visita medica generale, disporrà per tutti i candidati i seguenti accertamenti specialistici e di laboratorio: - esame radiografico del torace in due proiezioni - al fine di escludere la sussistenza di patologie misconosciute che possono essere di pregiudizio per la salute dell'interessato e della comunità militare nella quale sarà inserito - solo qualora il candidato non produca il relativo referto, come indicato nel precedente comma 1. Il candidato che dovesse essere sottoposto a detto esame avrà cura di portare al seguito la dichiarazione di consenso compilata e sottoscritta in conformità al già citato Allegato »H»; - cardiologico con ECG; - oculistico; - otorinolaringoiatrico; - neuropsichiatrico; - analisi delle urine; - accertamenti diagnostici per l'abuso di alcool, per l'uso anche saltuario od occasionale di sostanze stupefacenti, nonchè per l'utilizzo di sostanze psicotrope a scopo non terapeutico; - analisi del sangue concernente: emocromo completo; glicemia; creatininemia; transaminasemia (ALT-AST); bilirubinemia totale e frazionata; G6PDH (metodo quantitativo). La Commissione potrà comunque disporre l'effettuazione di ulteriori accertamenti specialistici o strumentali nei casi meritevoli di approfondimento diagnostico. 3. La Commissione, al termine degli accertamenti sanitari, formulerà per ciascun candidato uno dei seguenti giudizi che verrà comunicato, seduta stante, per iscritto: - «idoneo» all'ammissione quale allievo alle Scuole militari dell'Esercito; - «non idoneo» all'ammissione quale allievo alle Scuole militari dell'Esercito. In caso di giudizio di non idoneità la Commissione provvederà a comunicare all'interessato esclusivamente detto giudizio, mentre la relativa motivazione dovrà essere comunicata per iscritto al genitore esercente la potestà genitoriale, ovvero al tutore, come ricavabile dalla domanda di partecipazione al concorso. 4. Saranno giudicati «idonei» i candidati che risulteranno: - esenti da imperfezioni e/o infermità previste dalla vigente normativa in materia di inabilità al servizio militare di leva; - esenti da imperfezioni e infermità per le quali le vigenti direttive per delineare il profilo sanitario dei soggetti giudicati idonei al servizio militare di leva stabiliscono l'attribuzione del coefficiente 3 o 4 nelle caratteristiche somato-funzionali (ad eccezione dei deficit/eccessi ponderali per i quali è prevista l'attribuzione di coefficienti 3-4 nella caratteristica somato-funzionale CO del profilo sanitario e delle «note di introversione, di insicurezza, di iperemotività del carattere etc. e tali da non pregiudicare l'adattamento a normale situazione di vita», purchè ritenute utilmente migliorabili tenuto conto dell'età dei soggetti); - esenti da malattie o lesioni per le quali sono previsti tempi lunghi di recupero dello stato di salute e dei requisiti previsti dal presente comma; - esenti da disturbi della parola anche in forma lieve (dislalia, disartria); - in possesso, inoltre, dei seguenti specifici requisiti: acutezza visiva uguale o superiore a 16/10 complessivi e non inferiore a 7/10 nell'occhio che vede meno, raggiungibile con correzione non superiore alle 3 diottrie anche in un solo occhio; campo visivo e motilità oculare normali; senso cromatico normale accertato alle matassine colorate; integrità dei mezzi diottrici (ad eccezione degli esiti di fotocheratoablazione non complicata, compatibili con il giudizio di idoneita); udito normale, valutato con esame audiometrico. 5. Saranno giudicati «non idonei» ed esclusi dal concorso i candidati risultati affetti dalle imperfezioni e/o infermità previste dal precedente comma 4. 6. Il giudizio riportato negli accertamenti sanitari è definitivo. Pertanto, i candidati giudicati «non idonei» non saranno ammessi a sostenere le ulteriori prove concorsuali. 7. I candidati giudicati «non idonei» potranno, tuttavia, spedire con lettera raccomandata al Centro di Selezione e Reclutamento Nazionale dell'Esercito di Foligno - Segreteria concorsi accademia militare e scuole militari improrogabilmente entro il decimo giorno successivo alla data degli accertamenti sanitari, specifica istanza, corredata di idonea documentazione rilasciata da struttura sanitaria pubblica o privata convenzionata, relativamente alle cause che hanno determinato il giudizio di non idoneità. Dette istanze dovranno essere anticipate al predetto Centro a mezzo fax (n. 0742/342208). Non saranno prese in considerazione istanze prive della prevista documentazione ovvero spedite oltre i termini perentori sopraindicati. In caso di accoglimento dell'istanza, i candidati riceveranno la relativa comunicazione. In caso di mancato accoglimento dell'istanza, invece, essi riceveranno comunicazione che il giudizio di non idoneità riportato al termine degli accertamenti sanitari dovrà intendersi confermato. 8. Il giudizio circa l'idoneità fisica dei candidati di cui al precedente comma 7 - in caso di accoglimento dell'istanza sarà espresso dalla Commissione di cui all'art. 5, comma 1, lettera e), a seguito di valutazione della documentazione allegata all'istanza di ulteriori accertamenti, ovvero, qualora necessario, a seguito di ulteriori accertamenti sanitari disposti. 9. Il giudizio espresso da detta Commissione è definitivo e sarà comunicato ai candidati seduta stante (per i non idonei con le modalità già indicate nel precedente comma 3). Pertanto, i candidati dichiarati «non idonei» anche a seguito della valutazione sanitaria o degli ulteriori accertamenti sanitari disposti, nonchè quelli che abbiano rinunciato ai medesimi saranno esclusi dal concorso. Art. 9. Accertamento attitudinale 1. I candidati giudicati idonei al termine degli accertamenti sanitari saranno sottoposti, a cura della Commissione di cui al precedente art. 5, comma 1, lettera f), all'accertamento attitudinale, inteso a valutarne le qualità attitudinali e caratterologiche. 2. Detto accertamento consisterà in una serie di prove attitudinali ed in una intervista di selezione. In particolare, saranno valutate le potenzialità adattive, le aspettative professionali e gli aspetti motivazionali dei candidati agli effetti del loro efficace e proficuo inserimento nella vita e nelle attività della Scuola militare. Al termine dell'accertamento attitudinale la Commissione esprimerà nei confronti di ciascun candidato un giudizio di idoneità o di non idoneità, che è definitivo e sarà comunicato seduta stante. In caso di giudizio di non idoneità la Commissione provvederà a comunicare all'interessato esclusivamente detto giudizio, mentre la relativa motivazione dovrà essere comunicata per iscritto al genitore esercente la potestà genitoriale, ovvero al tutore, come ricavabile dalla domanda di partecipazione al concorso. 3. I candidati giudicati «non idonei» saranno esclusi dal concorso, mentre quelli «idonei» saranno ammessi a sostenere la prova orale di cultura generale. Art. 10. Prova orale di cultura generale 1. I candidati che saranno stati giudicati idonei al termine della prova di educazione fisica, degli accertamenti sanitari e dell'accertamento attitudinale saranno convocati presso il Centro di Selezione e Reclutamento Nazionale dell'Esercito per sostenere la prova orale di cultura generale che avrà luogo presumibilmente a partire dall'ultima decade del mese di giugno 2006. 2. I candidati ammessi a sostenere la prova orale all'atto della presentazione al Centro dovranno consegnare apposita dichiarazione sostitutiva, sottoscritta ai sensi delle disposizioni di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, unitamente ai genitori o al genitore esercente l'esclusiva potestà genitoriale o al tutore in caso di assenza dei genitori, da cui risulti la conseguita promozione al termine dell'anno scolastico 2005-2006 alla classe superiore per la quale concorrono. 3. I candidati che siano stati ammessi a partecipare al concorso «con riserva», quali frequentatori nell'anno scolastico in corso del secondo anno di un corso di studi diverso da quello per il quale hanno chiesto di concorrere, ovvero di un liceo sperimentale dovranno documentare, con dichiarazione sostitutiva rilasciata con le modalità e dai soggetti indicati nel precedente comma 2, a pena di esclusione dal concorso - tassativamente entro il 1° luglio 2006, anticipandola a mezzo fax (n. 0742.342208), di aver superato presso un istituto scolastico statale o parificato gli esami integrativi nelle materie che non hanno formato oggetto di studio durante il biennio frequentato conseguendo l'idoneità all'iscrizione alla classe per la quale hanno chiesto di partecipare. 4. La prova orale di cultura generale vertera': - per gli aspiranti al liceo classico, sulle materie del ginnasio (con esclusione della lingua straniera), secondo i programmi stabiliti dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca ed essenzialmente sulle materie italiano, latino, greco, storia e matematica. I principali argomenti d'esame sono riportati nell'Allegato «B» che costituisce parte integrante del presente decreto; - per gli aspiranti al liceo scientifico e al liceo scientifico europeo, sulle materie del primo e del secondo anno di detto liceo (con esclusione del disegno), secondo i programmi stabiliti dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca ed essenzialmente sulle materie italiano, latino, matematica, storia e lingua straniera (solo inglese o francese). I principali argomenti d'esame sono riportati nell'Allegato «C» che costituisce parte integrante del presente decreto. 5. Ciascun candidato, sia del classico che dello scientifico, ha facoltà di portare al seguito i testi degli Autori studiati (latini, greci, italiani e stranieri), riferiti alle materie oggetto di esame ed ai programmi ministeriali di cui sopra. In mancanza verrà interrogato sugli argomenti contenuti nei programmi riportati, rispettivamente, nei già citati Allegati «B» e «C». 6. La prova orale si riterrà superata se il candidato avrà riportato la votazione minima di 6/10i. Art. 11. Titoli di preferenza 1. A parità di merito, nelle graduatorie di cui al successivo art. 12, si terrà conto, nell'ordine, dei titoli di preferenza eventualmente indicati nella domanda di partecipazione al concorso tra quelli appresso indicati: a) i figli dei decorati dell'Ordine Militare d'Italia o dei decorati di Medaglia d'oro al valor Militare; b) i figli dei mutilati e degli invalidi di guerra per lesioni o infermità ascrivibili alle prime quattro categorie elencate nella tabella A annessa alla legge 10 agosto 1950, n. 648 e successive modificazioni; c) i figli di militari di carriera delle Forze armate; d) i figli di ufficiali e sottufficiali di complemento richiamati in temporaneo servizio che per il servizio prestato abbiano acquisito il diritto al trattamento di quiescenza; e) i figli di dipendenti civili di ruolo dello Stato; f) i figli di titolari di pensioni ordinarie civili e militari dello Stato. 2. In assenza di titoli di preferenza, a parità di merito, sarà preferito il candidato più giovane di età, in applicazione del 2° periodo dell'art. 3, comma 7, della legge n. 127/1997, aggiunto dall'art. 2, comma 9, della legge n. 191/1998. 3. I titoli di preferenza devono essere posseduti alla data di scadenza del termine di presentazione delle domande. Art. 12. Graduatorie di merito 1. I candidati idonei in tutte le prove ed in tutti gli accertamenti di cui al precedente art. 4 saranno iscritti in tre distinte graduatorie, una per gli aspiranti al liceo classico, una per gli aspiranti al liceo scientifico ed una per gli aspiranti al liceo scientifico europeo, secondo l'ordine determinato dalla media ponderale del voto riportato da ciascuno nella prova di educazione fisica (moltiplicato per il coefficiente 0,2) e di quello riportato nella prova orale di cultura generale (coefficiente 1). 2. In dette graduatorie, e secondo l'ordine delle stesse, saranno dichiarati vincitori del concorso: - per il liceo classico: i primi 52 candidati idonei; - per il liceo scientifico: i primi 88 candidati idonei; - per il liceo scientifico europeo: i primi 20 candidati idonei. Resta fermo quanto indicato nel precedente art. 1 per i posti eventualmente non ricoperti per insufficienza di candidati idonei. 3. Le graduatorie di merito degli idonei, tenuto conto della riserva di posti di cui al precedente art. 1, comma 2, nonchè dei titoli di preferenza dichiarati dagli interessati, saranno approvate con decreto dirigenziale e pubblicate nel Giornale Ufficiale del Ministero della difesa. Della avvenuta pubblicazione verrà data notizia mediante avviso inserito nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica e, a puro titolo informativo, nel sito web «www.persomil.difesa.it». Art. 13. Ammissione alle Scuole 1. I candidati idonei, compresi nel numero dei posti messi a concorso, saranno assegnati alla sede indicata nella domanda con priorità 1 (Scuola militare «Nunziatella» di Napoli ovvero Scuola militare «Teulie» di Milano) secondo l'ordine della rispettiva gradua-toria, fino a copertura dei posti disponibili, mentre i candidati idonei, iscritti nella graduatoria per il liceo scientifico europeo, compresi nel numero dei posti messi a concorso, saranno assegnati alla Scuola militare «Teulie» di Milano. Una volta ricoperti interamente i posti disponibili in una sede i candidati che seguono in posizione utile in graduatoria saranno provvisoriamente assegnati alla sede indicata nella domanda con priorità 2. Le rinunce e la mancata presentazione di vincitori del concorso alla Scuola di assegnazione verificatesi entro i primi ventuno giorni dalla data di presentazione consentiranno alla Direzione Generale per il personale militare di disporre l'ammissione di altrettanti candidati idonei secondo l'ordine della rispettiva graduatoria, con possibile modificazione della sede e del corso di studi (solo liceo scientifico/liceo scientifico europeo) provvisoriamente assegnati. 2. Saranno considerati rinunciatari all'ammissione, e pertanto esclusi, i candidati che senza giustificato motivo non si presenteranno nella sede e nel giorno loro fissato. I candidati, invece, che comunicheranno al Comando della Scuola militare di assegnazione di non potersi presentare per giustificato motivo, producendo la relativa documentazione giustificativa, potranno ottenere una proroga, comunque non superiore a sette giorni. 3. All'atto della presentazione alla Scuola cui saranno stati assegnati i candidati dovranno produrre, a pena di decadenza, i seguenti documenti: a) fotografia recente, formato tessera (4 x 5), con l'indicazione leggibile di cognome, nome e data di nascita. Non è richiesta alcuna autenticazione; b) pagella scolastica, da cui risulti la promozione alla classe del liceo per il quale hanno concorso, nonchè il nulla osta del Preside dell'Istituto scolastico, entrambi necessari per il trasferimento al liceo annesso alla Scuola militare. Le firme dei capi delle Scuole parificate o legalmente riconosciute apposte sulle pagelle devono essere autenticate dal Provveditore agli studi; c) certificato comprovante il numero, le date e le dosi relative alle vaccinazioni antitetaniche e antitifiche eventualmente praticate ed eventuale dichiarazione di allergie e/o intolleranze a medicinali; d) atto di impegno firmato da entrambi i genitori o dal genitore che esercita legittimamente l'esclusiva podestà o, in mancanza di essi, dal tutore, redatto conformemente all'allegato «D» del presente decreto; e) atto di assenso all'arruolamento (solo per i candidati che alla data di presentazione alla Scuola abbiano compiuto il 16° anno di eta), secondo lo schema riportato nell'Allegato «E» che costituisce parte integrante del presente decreto. 4. L'accertamento della regolarità della condotta morale e civile dei candidati sarà effettuato d'ufficio. 5. Ai fini dell'accertamento dei requisiti di cui al precedente art. 2 del presente decreto, il Centro di Selezione e Reclutamento Nazionale dell'Esercito provvederà a richiedere, ai sensi delle disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, alle amministrazioni pubbliche ed enti competenti la conferma di quanto dichiarato nella domanda di partecipazione al concorso e nelle dichiarazioni sostitutive sottoscritte dai candidati risultati vincitori del concorso medesimo. 6. Fermo restando quanto previsto in materia di responsabilità penale dall'art. 76 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, qualora dal controllo di cui al precedente comma emergesse la non veridicità del contenuto della dichiarazione, il dichiarante decadrà dai benefici eventualmente conseguiti al provvedimento emanato sulla base della dichiarazione non veritiera. Art. 14. Esclusioni 1. L'Amministrazione può, con provvedimento motivato, escludere in ogni momento dal concorso qualsiasi candidato che non venisse ritenuto in possesso dei requisiti prescritti per essere ammesso alle Scuole militari dell'Esercito. Art. 15. Ordinamento degli studi 1. La Scuola militare «Nunziatella» di Napoli e la Scuola militare «Teulie» di Milano sono istituti d'istruzione che perseguono lo scopo di preparare i futuri allievi delle Accademie militari. 2. I corsi di studio seguiti presso i licei annessi alle predette Scuole militari sono di ordine: - classico e scientifico, con programmi corrispondenti a quelli previsti per l'intero corso di liceo classico e per il 3°, 4° e 5° anno del liceo scientifico; - scientifico europeo, con materie e sviluppo orario settimanale come da scheda in allegato «G», che costituisce parte integrante del presente decreto. In tali licei sono istituite, per l'insegnamento delle lingue e della letteratura straniera, le cattedre di inglese, francese e spagnolo, quest'ultima limitatamente al corso del liceo scientifico europeo. 3. Gli allievi non sono soggetti al pagamento di tasse scolastiche. 4. Durante l'intera permanenza presso la Scuola non è consentito agli allievi ripetere più di un anno. In caso diverso, essi cessano di appartenere alla Scuola. 5. Al termine di ogni anno scolastico gli allievi sono giudicati anche sotto l'aspetto della disciplina militare, della condotta, del carattere, delle qualità morali, delle qualità fisiche e della loro idoneità alla vita militare. Art. 16. Arruolamento e obblighi di servizio 1. Gli allievi, appena raggiunto il 16° anno di età, dovranno contrarre uno speciale arruolamento volontario di tre anni per il compimento del corso di studi prescelto; a tal fine potranno essere contratte successive rafferme di un anno. 2. Gli allievi che al raggiungimento del 16° anno non vorranno assoggettarsi al prescritto arruolamento saranno dimessi dalla Scuola militare. 3. Gli allievi che all'atto dell'accertamento dell'idoneità fisica al servizio militare non si trovino nelle condizioni volute per essere arruolati - e semprechè si presuma che possano raggiungere in breve tempo la prescritta idoneità fisica - potranno essere tenuti in esperimento, previa autorizzazione ministeriale, su proposta motivata del Comandante della Scuola militare. In caso contrario, potrà essere loro consentito di ultimare gli studi nell'anno scolastico in corso, al termine del quale saranno allontanati dalla Scuola. 4. Durante la permanenza presso la Scuola saranno impartite apposite istruzioni militari anche ai giovani non ancora arruolati. Gli allievi che non avranno tratto profitto da tali istruzioni potranno essere rinviati in famiglia d'autorità, anche durante il corso dell'anno scolastico. Art. 17. Spese a carico delle famiglie 1. Sono a carico delle famiglie: - una retta annua; - le spese per libri di testo, oggetti di cancelleria e disegno; - il premio di assicurazione infortuni di Euro 100,00 (obbligatorio per gli allievi «non arruolati», cioè che alla data di presentazione alla Scuola non abbiano compiuto ancora il 16° anno di eta). 2. La retta annua a carico delle famiglie per l'anno scolastico 2006-2007 è fissata, fermo restando il beneficio delle esenzioni o riduzioni delle spese previste dalle norme vigenti, in relazione agli accertati redditi annui lordi delle famiglie stesse, da documentare con esibizione dell'ultima denuncia dei redditi - ovvero con apposita dichiarazione sostitutiva rilasciata ai sensi e con le modalità previste dalle disposizioni del già citato decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 - negli importi appresso indicati: - Euro 309,87 per reddito familiare annuo lordo di Euro 7.746,85; - Euro 619,75 per reddito familiare annuo lordo tra Euro 7.746,86 e Euro 15.493,71; - Euro 929,62 per reddito familiare annuo lordo tra Euro 15.493,72 e Euro 30.987,41; - Euro 1.342,79 per reddito familiare annuo lordo superiore a Euro 30.987,41. Detta retta dovrà essere corrisposta tassativamente in tre rate anticipate, coincidenti con data di presentazione, 1° febbraio 2007 e 1° giugno 2007. 3. Per libri di testo, oggetti di cancelleria e disegno, le famiglie, senza alcuna eccezione, devono versare, a titolo di anticipo, Euro 440,00. 4. L'assicurazione è obbligatoria per fornire la più ampia copertura contro il rischio di qualsiasi infortunio, compresi quelli che possano colpire gli allievi durante l'attività ricreativa, le esercitazioni fuori sede, la libera uscita e nei viaggi da e per la Scuola. La polizza, il cui premio dovrà essere corrisposto in due rate (la prima all'atto dell'ammissione e la seconda entro il 1° febbraio 2006), prevede i seguenti massimali di rimborso: a) fino a Euro 51.645,69 per invalidità permanente; b) fino a Euro 51.645,69 per morte; c) fino a Euro 51.645,69 per responsabilità civile verso terzi; d) fino a Euro 1.032,91 per rimborso massimo per ciascuna delle seguenti spese: mediche, chirurgiche e rette di degenza. 5. All'atto dell'ammissione, pertanto, gli allievi, salvo le esenzioni appresso indicate, dovranno versare: a) prima rata della retta di cui al comma 2 del presente articolo; b) Euro 440,00 quale anticipo spese libri, ecc.; c) Euro 50,00 quale prima rata del premio di assicurazione. I giovani che all'atto della presentazione non comprovino di aver eseguito tali versamenti non saranno ricevuti nell'Istituto. 6. Il Comandante della Scuola, tuttavia, ove dai documenti di cui al successivo art. 18 presentati dalle famiglie abbia sufficienti elementi per ritenere che un giovane abbia titolo alla concessione della intera retta o della mezza retta gratuita, può ricevere l'allievo, soprassedendo temporaneamente dal richiedere il versamento, in attesa della decisione ministeriale circa il riconoscimento del titolo ai benefici. 7. La Scuola, all'atto dell'ammissione, invierà comunque tempestivamente alla famiglia avviso con l'indicazione di quanto dovuto per l'allievo. 8. Le famiglie sono tenute, inoltre, al rimborso di somme che venissero eventualmente anticipate all'allievo per spese di carattere generale straordinario strettamente indispensabili, o per far fronte ad eventuali danni (individuali o collettivi). 9. Tutti i pagamenti a qualunque titolo dovuti dovranno essere effettuati mediante versamenti sui seguenti conti correnti postali: - per gli ammessi alla Scuola militare di Napoli: c/c n. G.A.16134801, intestato alla Scuola militare «Nunziatella» di Napoli; - per gli ammessi alla Scuola militare di Milano: c/c n. 37199205, intestato alla Scuola militare «Teulie» di Milano. Art. 18. Dispensa totale o parziale della retta 1. È accordato il beneficio della dispensa della intera retta: a) agli orfani di guerra (o equiparati); b) agli orfani di dipendenti militari e civili dello Stato deceduti per ferite, lesioni o infermità riportate in servizio e per causa di servizio. 2. È accordato il beneficio della dispensa della mezza retta per benemerenze di famiglia: a) ai figli dei decorati dell'Ordine Militare d'Italia o dei decorati di medaglia d'oro al valor Militare; b) ai figli dei mutilati e degli invalidi di guerra per lesioni o infermità ascrivibili alle prime quattro categorie elencate nella tabella A annessa alla legge 10 agosto 1950, n. 648 e successive modificazioni; c) ai figli di militari di carriera, di Ufficiali e sottufficiali di complemento richiamati in temporaneo servizio che per il servizio prestato abbiano acquisito il diritto al trattamento di quiescenza, di dipendenti civili di ruolo dello Stato, di titolari di pensioni ordinarie civili e militari dello Stato. 3. I titoli di dispensa per benemerenze di famiglia possono farsi valere nei riguardi del padre, della madre, dei genitori adottivi e del patrigno, semprechè il giovane risulti a carico. 4. È accordato il beneficio della dispensa della mezza retta per merito personale: - nel primo anno dei liceo classico, nel terzo anno del liceo scientifico e nel terzo anno del liceo scientifico europeo, agli allievi compresi nei primi due decimi delle graduatorie di merito dei candidati ammessi, purchè abbiano superato gli esami di ammissione con una media complessiva non inferiore agli 8/10; - negli anni scolastici successivi, agli allievi che negli scrutini dell'anno scolastico precedente risultino classificati nei primi due decimi dei promossi al corso superiore, purchè abbiano riportato una media complessiva non inferiore agli 8/10. 5. Possono cumularsi a favore dello stesso allievo due dispense di mezze rette per benemerenze diverse, l'una per benemerenze di famiglia e l'altra per merito personale. 6. Il beneficio della dispensa totale o parziale della retta per benemerenze di famiglia non viene accordato durante il tempo in cui l'allievo ripete l'anno di corso per insuccesso negli studi. 7. Per ottenere il beneficio della dispensa della retta intera o della mezza retta, è necessario che venga prodotta apposita istanza contenente le dichiarazioni di cui ai successivi commi 10 e 11, secondo lo schema riportato nell'Allegato «F» che costituisce parte integrante del presente decreto. 8. Qualora il titolo che dà diritto al beneficio venga a maturare successivamente all'ammissione dell'allievo alla Scuola, la domanda per la concessione del beneficio stesso dovrà essere presentata nel termine massimo di tre mesi dalla data nella quale sia stato accertato il fatto che costituisce titolo per la concessione. In tal caso il beneficio richiesto sarà accordato, se spettante, con effetto retroattivo a far tempo dalla data di insorgenza del titolo. 9. Il Comando della Scuola militare interessata, ricevute le domande, ne curerà l'istruttoria, accertando la regolarità e la completezza della documentazione a ciascuna allegata richiedendo, se del caso, la documentazione mancante o quella integrativa, necessaria all'accertamento della sussistenza del titolo che dia luogo al beneficio richiesto. Completata l'istruttoria invierà le domande alla Direzione Generale per il personale militare per le decisioni. 10. Per ottenere la dispensa della intera retta di cui al comma 1 del presente articolo alla domanda dovranno essere allegate dichiarazioni sostitutive, rilasciate con le modalità e ai sensi delle disposizioni del già citato decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, dello stato di famiglia dell'allievo e dei seguenti documenti: a) per gli orfani di guerra o equiparati: - copia dello stato di servizio o del foglio matricolare del genitore; - certificato d'iscrizione nell'elenco provinciale degli orfani di guerra; b) per gli orfani dei dipendenti militari e civili dello Stato deceduti per ferite, lesioni o infermità riportate in servizio e per causa di servizio: - stato di servizio o del foglio matricolare del genitore; - decreto concessivo della pensione privilegiata ordinaria. 11. Per ottenere la dispensa della mezza retta di cui al comma 2 del presente articolo alla domanda dovranno essere allegate dichiarazioni sostitutive, rilasciate con le modalità e ai sensi delle disposizioni del più volte citato decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, dello stato di famiglia dell'allievo e dei seguenti documenti: a) per i figli dei decorati dell'Ordine Militare d'Italia e dei decorati di medaglia d'oro al valor Militare: brevetto di concessione, oppure lo stato di servizio militare da cui risultino le concessioni; b) per i figli di mutilati ed invalidi di guerra: stato di servizio militare del genitore o decreto concessivo di pensione privilegiata di guerra; c) per i figli di ufficiali e sottufficiali in servizio permanente: stato di servizio o foglio matricolare del genitore; d) per i figli di ufficiali di complemento, richiamati in temporaneo servizio, che per il servizio prestato abbiano acquisito il diritto al trattamento di quiescenza: stato di servizio o foglio matricolare del padre; e) per i figli di dipendenti civili di ruolo dello Stato: estratto matricolare; f) per i figli di titolari di pensioni ordinarie civili e militari dello Stato: decreto di pensione del genitore. 12. I candidati, qualora lo gradiscano, hanno facoltà di produrre, in luogo delle dichiarazioni sostitutive di cui ai precedenti commi 10 e 11, i relativi documenti a sostegno della richiesta di esenzione. 13. La dispensa della mezza retta per merito personale di cui al precedente comma 4 del presente articolo sarà accordato d'ufficio dalla Direzione Generale per il personale militare, su proposta dei Comandi delle Scuole militari. Art. 19. Trattamento dei dati personali 1. Ai sensi degli articoli 11 e13 del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, i dati personali forniti dai candidati saranno raccolti dal Centro di Selezione e Reclutamento Nazionale dell'Esercito di Foligno, per le finalità di gestione del concorso e saranno trattati presso una banca dati automatizzata - secondo le modalità previste dal più volte citato decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 - anche successivamente all'eventuale ammissione alle Scuole per le finalità inerenti alla gestione del rapporto instaurato con l'Amministrazione militare. 2. Il conferimento di tali dati è obbligatorio ai fini della valutazione dei requisiti di partecipazione. Le medesime informazioni potranno essere comunicate unicamente alle Amministrazioni pubbliche direttamente interessate allo svolgimento del concorso o alla posizione giuridico - economica del candidato, nonchè, in caso di esito positivo del concorso, ai soggetti di carattere previdenziale ai sensi e con le modalità previste dall'art. 16 del decreto del Presidente della Repubblica n. 445/2000. 3. L'interessato gode dei diritti di cui all'art. 7 del citato decreto legislativo, tra i quali il diritto di accesso ai dati che lo riguardano, il diritto di rettificare, aggiornare, completare o cancellare i dati erronei, incompleti o raccolti in termini non conformi alla legge, nonchè il diritto di opporsi al loro trattamento per motivi legittimi. 4. Tali diritti potranno essere fatti valere nei confronti del Direttore Generale della Direzione Generale per il personale militare, titolare del trattamento. Responsabile del trattamento è il Comandante del Centro di Selezione e Reclutamento Nazionale dell'Esercito di Foligno. Il presente decreto, sottoposto al controllo previsto dalla vigente normativa, sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica. Roma, 1° febbraio 2006 Ammiraglio di Squadra: Mario Lucidi Allegati ----> Vedere allegati da pag. 9 a pag. 21 della G.U. <----
Contratti
2021
AVVISI ESITI DI GARA
AVVISI ESITI DI GARA
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 7 del 20-1-2021
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2021-01-20&atto.codiceRedazionale=TX21BGA1108
COMUNE DI PADOVA
Sede: via del Municipio - 35131 Padova (PD), Italia Codice Fiscale: 00644060287
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.7 del 20-1-2021)
Esito di gara Procedura aperta accordo quadro servizi di manutenzione impianti irrigazione giardini e aree verdi di Padova, conforme ai C.A.M. D.M. Ambiente e Tutela territorio e mare del 13.12.2013 - CIG 8167534E43. Aggiudicataria: IRRIGA SYSTEM di Pattaro Mirko di Albignasego (PD) per € 159.000,00 (oltre oneri per la sicurezza da interferenze pari a € 2.108,87 ed IVA), con un ribasso del 26,260%. Si rinvia al sito www.padovanet.it per tutte le ulteriori informazioni. Il capo settore contratti appalti e provveditorato dott. Paolo Castellani TX21BGA1108
Corte Costituzionale
2020
ATTI DI PROMOVIMENTO DEL GIUDIZIO DELLA CORTE
1a Serie Speciale - Corte Costituzionale n. 2 del 8-1-2020
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/corte_costituzionale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2020-01-08&atto.codiceRedazionale=19C00368
N. 240 ORDINANZA (Atto di promovimento) 3 giugno 2019
Ordinanza del 3 giugno 2019 della Corte d'appello di Torino nel procedimento civile promosso da B. S. in persona del suo tutore B. V. contro Istituto nazionale della previdenza sociale - Inps. Previdenza e assistenza - Pensione di inabilita' concessa ai mutilati e invalidi civili di eta' superiore agli anni diciotto nei cui confronti sia accertata una totale inabilita' lavorativa - Importo. Previdenza e assistenza - Incremento delle pensioni in favore di soggetti disagiati - Concessione dei benefici incrementativi anche agli invalidi civili totali titolari di pensione - Requisito anagrafico. - Legge 30 marzo 1971, n. 118 (Conversione in legge del D.L. 30 gennaio 1971, n. 5 e nuove norme in favore dei mutilati ed invalidi civili), art. 12, primo comma; legge 28 dicembre 2001, n. 448 ("Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2002)"), art. 38, comma 4. (19C00368) (GU 1a Serie Speciale - Corte Costituzionale n.2 del 8-1-2020)
LA CORTE D'APPELLO DI TORINO Sezione lavoro Composta da: dott. Rita Maria Mancuso, Presidente rel.; dott. Federico Grillo Pasquarelli, consigliere; dott. Silvia Casarino, consigliere, a scioglimento della riserva assunta all'udienza del 29 maggio 2019, ha pronunciato la seguente ordinanza, nella causa di lavoro iscritta al n. 183/20187 R.G.L. promossa da: B. S. in persona del suo tutore B. V., nata a... l'......, rappresentata e difesa dagli avv.ti Mario Motta e Annamaria Torrani Cerenzia per procura speciale in atti ed elettivamente domiciliata presso il loro studio in Torino, via Castellamonte n. 1, appellante; Contro Istituto nazionale della previdenza sociale - INPS, corrente in Roma, in persona del suo Presidente pro tempore, rappresentato e difeso dall'avv. Giorgio Ruta per procura generale alle liti a rogito notaio Paolo Castellini di Roma rep. n. 80974/21569 del 21 luglio 2015, elettivamente domiciliato in Torino, via Arcivescovado n. 9 presso l'Avvocatura distrettuale INPS di Torino, appellato. 1. Con ricorso depositato il 3 ottobre 2016 diretto al Tribunale di Torino, B. S., a mezzo del suo tutore B. V., evocava in giudizio l'INPS esponendo: di essere affetta da tetraplegia spastica neonatale; di essere perciò costretta a vivere in carrozzella ed essere incapace non solo a svolgere i più elementari atti quotidiani della vita (come lavarsi, vestirsi, alimentarsi ecc.) ma anche di comunicare con l'esterno; di essere stata riconosciuta inabile al lavoro al 100% e percepire pertanto la pensione di inabilità di cui all'art. 12, legge 30 marzo 1971, n. 118 («Conversione in legge del decreto-legge 30 gennaio 1971, n. 5 e nuove norme in favore dei mutilati e invalidi civili») ammontante nell'anno 2016 ad euro 279,47 mensili per tredici mensilità, maggiorata di euro 10,33 mensili ai sensi dell'art. 70, comma 6, legge n. 388/2000; di avere presentato all'INPS il 2 agosto 2015 domanda volta ad ottenere la «maggiorazione sociale al milione» prevista dall'art. 38, legge 28 dicembre 2001, n. 448, domanda che l'Istituto aveva respinto per difetto del requisito anagrafico di 60 anni di età; di avere vanamente proposto ricorso amministrativo avverso il diniego dell'INPS. La ricorrente deduceva che l'ammontare complessivo della pensione percepita era largamente insufficiente a garantirle il soddisfacimento dei bisogni primari della vita e che pertanto il cit. art. 12, legge n. 118/1971 doveva ritenersi in contrasto: con l'art. 38. comma 1, della Costituzione (che garantisce ad ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere al mantenimento ed all'assistenza sociale); con l'art. 3 della Costituzione (per essere la pensione erogatale sensibilmente ed irragionevolmente inferiore sia all'assegno sociale di cui all'art. 3, comma 6, legge 8 agosto 1995, n. 335, erogato agli ultrasessantacinquenni privi di reddito sia al «trattamento minimo» previsto dall'art. 38, legge n. 448/2001 in favore dei pensionati in condizioni disagiate in possesso di determinati requisiti di età e di reddito) - sotto il profilo della norma interposta, con gli articoli 10, comma 1, e 117, comma 1, della Costituzione (come sostituito dall'art. 3 della legge cost. n. 3/2001), per contrasto con gli articoli 4 e 28 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità stipulata a New York il 13 dicembre 2006, resa esecutiva in Italia con legge n. 18/2009, nonchè con gli articoli 26 e 34 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea richiamata dall'art. 6 del Trattato di Lisbona. La ricorrente chiedeva dunque al Tribunale adito, previa positiva valutazione della rilevanza e non manifesta in fondatezza della questione di legittimità costituzionale dell'art. 12, legge n. 118/1971 in riferimento agli articoli 3, comma 1 e 2, 38, comma 1, 10, comma 1 e 117, comma 1 della Costituzione, di rimettere gli atti alla Corte costituzionale e quindi di condannare l'INPS al pagamento in suo favore della pensione di inabilità in misura non inferiore al minimo previsto dall'art. 38, legge n. 448/2001 o in misura non inferiore all'assegno sociale di cui all'art. 3, comma 6, legge n. 335/1995 e comunque in misura tale da assicurarle il proprio decoroso mantenimento. 2. Si costituiva in giudizio l'INPS chiedendo il rigetto del ricorso avversario perchè infondato, deducendo anzitutto che la B. S. era titolare, oltre che della pensione di inabilità ex art. 12, legge n. 118/1971 maggiorata dell'importo mensile di euro 10,33 (ex art. 70, comma 6, legge n. 388/2000), anche dell'indennità di accompagnamento di cui all'art. 1, legge n. 18/1980 avente un importo mensile di euro 515,43 per dodici mensilità, sicchè la stessa veniva a percepire mensilmente un importo complessivo di euro 805,23 sufficiente a garantirle un dignitoso mantenimento, e ribadendo di non aver potuto accogliere la domanda volta al riconoscimento della maggiorazione di cui all'art. 38, legge n. 448/2001 per difetto in capo alla B. del requisito anagrafico richiesto di 60 anni di età. 3. Il Tribunale di Torino con sentenza n. 1720/2017 pubblicata il 21 settembre 2017 respingeva il ricorso e compensava le spese processuali. Il Tribunale riteneva infatti manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale sollevata col ricorso introduttivo, osservando al riguardo: a) che in base all'art. 28, legge n. 87/1953 il controllo di legittimità della Corte costituzionale su una legge o un atto avente forza di legge escludeva «ogni valutazione di natura politica e ogni sindacato sull'uso del potere discrezionale del Parlamento» e che pertanto non poteva sollevarsi una questione volta ad «imporre al Giudice delle leggi di sostituirsi al legislatore ordinario nel compiere una scelta discrezionale su un dato tema, da regolarsi secondo la normativa primaria»; b) che l'art. 38 della Costituzione, pur riconoscendo agli inabili al lavoro il diritto al mantenimento, non forniva alcuna indicazione sulle modalità di attuazione di tale diritto nè tanto meno sulla misura degli eventuali sussidi, rimettendo tale valutazione alla piena discrezionalità del legislatore ordinario, il quale d'altronde deve tenere conto anche delle esigenze di finanza pubblica, bene anch'esso costituzionalmente protetto dall'art. 81 della Costituzione (come sostituito dall'art. 1, legge costituzionale n. 1/2012); c) che, allo stesso modo, la normativa comunitaria ed internazionale richiamata dalla ricorrente dettava unicamente principi generali per i legislatori nazionali senza stabilire «nel dettaglio dei limiti alla discrezionalità di cui essi legislatori godono nel dare attuazione al diritto all'assistenza sociale dei disabili»; d) che arbitraria era inoltre la comparazione - effettuata dalla difesa della ricorrente - fra la pensione di inabilità in godimento e l'assegno sociale previsto dall'art. 3, comma 6, legge n. 335/1995 a favore dei cittadini ultrasessantacinquenni, trattandosi di istituti del tutto diversi destinati ad assolvere funzioni differenti, sicchè non poteva configurarsi nel caso alcuna violazione dell'art. 3 della Costituzione ipotizzabile solo in presenza di discipline diverse destinate a regolare situazioni identiche o assolutamente comparabili, situazione non ricorrente nel caso di specie. 4. Avverso detta sentenza ha interposto tempestivo appello B. S. per il tramite del suo tutore B. V., riproponendo la questione di legittimità costituzionale di cui al ricorso introduttivo e chiedendo nel merito l'accoglimento delle originarie conclusioni sulla base delle seguenti censure: (I) la discrezionalità del legislatore nella individuazione delle misure a favore delle persone inabili trova un limite, anche secondo la Corte delle leggi, nell'esigenza di garantire una «misura minima essenziale di protezione» al di sotto della quale i diritti costituzionalmente garantiti verrebbero violati; (II) rientra sì nella discrezionalità del legislatore il contemperamento fra il soddisfacimento di diritti costituzionalmente garantiti, quale quello al mantenimento degli inabili sprovvisti di mezzi previsto dall'art. 38, comma 1, della Costituzione, e le necessità della finanza pubblica, ma la norma primaria non può essere sottratta al sindacato di costituzionalità quando risulti affetta da «manifesta irrazionalita'», come deve nel caso ritenersi la disposizione di cui all'art. 12, legge n. 118/1971 che riconosce al cittadino disabile totalmente inabile al lavoro un trattamento oggettivamente inadeguato al proprio mantenimento e pure sensibilmente inferiore a quello stabilito, per fronteggiare analoghe situazioni di bisogno, dall'art. 3, comma 6, legge n. 335/1995 e dall'art. 38, legge n. 448/2001; (III) il primo giudice ha errato nell'escludere la violazione dell'art. 3 della Costituzione sul presupposto della «incomparabilita'» fra la pensione di inabilità ex art. 12, legge n. 118/1971 e l'assegno sociale di cui all'art. 3, comma 6, legge n. 335/1995, trattandosi invece di trattamenti aventi entrambi natura assistenziale, corrisposti - come pure riconosciuto dalla Corte costituzionale - in ragione della comune condizione di inabilità al lavoro, per infermità o per età, del soggetto e di carenza dei mezzi necessari per vivere, tanto che al compimento del 65° anno di età la pensione di inabilità si trasforma automaticamente nell'assegno sociale; (IV) diversamente da quanto asserito dal primo giudice si configura una violazione pure degli articoli 10, comma 1, e 117, comma 1, della Costituzione poichè le Convenzioni europee e internazionali richiamate nel ricorso introduttivo dettano direttive e criteri che vincolano il legislatore nazionale e che sono univocamente orientati ad assicurare ai disabili una tutela effettiva e non meramente teorica. 5. L'INPS si è costituito chiedendo il rigetto del gravame, riproponendo le stesse difese del primo grado. 6. Questa Corte, acquisite informative dalle parti circa l'attribuibilità alla ricorrente dei benefici recentemente introdotti dal decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4 convertito in legge 28 marzo 2019, n. 26 («Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni»), invitate le parti alla discussione in ordine alla rilevanza e non manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale riproposta dalla B. nel ricorso in appello, all'udienza del 29 maggio 2019 ha riservato la decisione. 7. Risultano documentalmente provate e sono comunque pacifiche in causa le condizioni psico-fisiche in cui versa la ricorrente B. S.: la stessa. che oggi ha 47 anni, è affetta da «ritardo mentale profondo e grave tetraparesi spastica da anossia neonatale» ed in conseguenza di tale patologia è costretta a vivere su una sedia a rotelle, è totalmente dipendente da terzi per il compimento di tutti gli atti della vita (lavarsi, vestirsi, alimentarsi, coricarsi ecc.), dispone di limitatissime funzioni intellettive, comunicative e relazionali, non essendo neppure in grado di parlare ed esprimere i propri bisogni (nel verbale in atti del 2 febbraio 2011 della Commissione medica superiore dell'INPS si legge: «Giunge in carrozzina con sostegno anteriore per scarso controllo del tronco. Quadro di grave tetraparesi spastica con retrazioni spastiche ai quattro arti. Ipertono flessorio AASS. estensorio AAII di grado elevato. Incontinenza sfinterica. Non mantiene la stazione eretta autonomamente; non deambula. Emette suoni disarticolati. Completamente estranea all'ambiente. Scialorrea»). 8. Pacifico è altresì che in ragione della predetta patologia B. S. sia stata riconosciuta totalmente inabile nonchè in possesso dei requisiti per l'indennità di accompagnamento ex art. 1, legge n. 18/1980 e che, pertanto, essendo in possesso del relativo requisito reddituale, percepisca la pensione di inabilità di cui all'art. 12, legge n. 118/1971, nonchè la maggiorazione mensile di euro 10,33 di cui all'art. 70, comma 6, legge n. 388/2000 e l'indennità di accompagnamento ex art. 1 legge n. 18/1980, ammontante nell'anno 2018 ad euro 515,43 mensili per dodici mensilità. 9. L'art. 12, comma 1, legge 30 marzo 1971, n. 118 prevede: «Ai cittadini ed invalidi civili di età superiore agli anni 18, nei cui confronti, in sede di visita medico-sanitaria, sia stata accertata una totale inabilità lavorativa, è concessa a carico dello Stato e a cura del Ministero dell'interno (ora dall'INPS: n.d.e.), una pensione di inabilità di lire 234.000 annue da ripartire in tredici mensilità con decorrenza dal primo giorno del mese successivo a quello della presentazione della domanda per l'accertamento dell'inabilita'» l'importo annuo della pensione, originariamente pari a lire 234.000, è stato e levato nel corso del tempo con appositi provvedimenti legislativi (v. art. 7, comma 1, decreto-legge n. 30/1974 conv. con modif. in legge n. 114/1974, art. 5, comma 1, legge n. 160/1975, art. 14-septies, comma 1, decreto-legge n. 663/1979 con v. in legge n. 33/1980) ed è soggetto alla perequazione automatica al costo della vita secondo gli indici ISTAT disposta con appositi decreti ministeriali (v. art. 7, legge n. 160/1975 e art. 11, comma 1, decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 503), di talchè la pensione di inabilità in godimento della B. ammontava nell'anno 2018 ad euro 282,55 per tredici mensilità (oltre alla maggiorazione di euro 10,33 mensili) ed ammonta nell'anno 2019, per effetto della rivalutazione dell'1,1% disposta con decreto ministeriale 16 novembre 2018, ad euro 285,66 per tredici mensilità; 10. Incontroverso ancora è che l'INPS abbia respinto, unicamente per difetto del requisito anagrafico dei 60 anni, la domanda amministrativa presentata dalla B. il 2 agosto 2015 volta ad ottenere la cd. «maggiorazione al milione» prevista dall'art. 38, comma 4, legge n. 448/2001 a favore, fra l'altro, dei cittadini invalidi civili totali aventi età pari o superiore a sessanta anni. 11. Non ritiene anzitutto questa Corte che nella valutazione circa la rilevanza e non manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale dell'art. 12, comma 1, legge n. 118/1971 riproposta dalla B. nell'appello possa tenersi conto della erogazione alla stessa dell'indennità di accompagnamento riconosciuta, ex art. 1, legge 11 febbraio 1980, n. 18, agli invalidi civili totalmente inabili nei cui confronti sia accertata l'impossibilità di deambulare senza l'aiuto permanente di un accompagnatore o la necessità di un'assistenza continua non essendo in grado di compiere autonomamente gli atti quotidiani della vita, rispondendo tale provvidenza a finalità diverse da quella che presiede all'erogazione della pensione di inabilità, diretta invece a garantire al soggetto totalmente inabile al lavoro privo di mezzi sufficienti il necessario per far fronte alle spese indispensabili al proprio mantenimento. Merita al riguardo segnalare che già la Corte costituzionale ha avuto modo di ritenere con la sentenza n. 346/1989 la diversa funzione cui assolvono le prestazioni assistenziali connesse alla invalidità e l'indennità di accompagnamento, «le quali tendono, nell'un caso, a sopperire alla condizione di bisogno di chi a causa dell'invalidità non è in grado di procacciarsi i necessari mezzi di sostentamento, nell'altro, a consentire ai soggetti non autosufficienti condizioni esistenziali compatibili con la dignità della persona umana». 12. L'importo sopra indicato della pensione di inabilità percepito dalla B., anche se integrato di euro 10,33 mensili, non è certamente sufficiente, per comune esperienza, a garantire all'appellante il soddisfacimento dei più elementari bisogni della vita, come alimentarsi, vestirsi e reperire un'abitazione, e ciò tanto più considerando che la stessa, a causa della gravissima patologia da cui è affetta, è priva della benchè minima capacità di guadagno e non è quindi in grado di svolgere alcuna attività lavorativa che potrebbe in ipotesi consentirle di procurarsi un reddito che, cumulato col trattamento pensionistico in godimento e di entità tale da non comportare il superamento del limite reddituale richiesto dalla legge per il mantenimento della prestazione assistenziale, possa garantirle di far fronte alle minime esigenze vitali. L'inadeguatezza dell'importo di pensione mensilmente percepito dalla B. a garantire alla stessa il soddisfacimento delle minime esigenze vitali, trova peraltro conferma anche nella giurisprudenza della Corte di cassazione: investita dell'impugnazione avverso la sentenza che aveva respinto l'opposizione avverso l'ordinanza del giudice dell'esecuzione di rigetto dell'istanza di assegnazione di un quinto di una pensione Enasarco di euro 414,15 mensili, la S.C., con la sentenza n. 6548 del 22 marzo 2011, dopo aver richiamato la necessità - affermata dalla Corte costituzionale: v. sentenza n. 506/2002 - di limitare l'impignorabilità della pensione a quella sola parte idonea ad assicurare al pensionato «mezzi adeguati alle sue esigenze di vita», ha respinto il ricorso avendo condiviso la «ratio decidendi» dell'ordinanza del giudice dell'esecuzione, e del successivo rigetto dell'opposizione ex art. 617 del codice di procedura civile, in ordine alla «riconducibilità alla comune esperienza della nozione della totale insufficienza... a garantire le minime esigenze di vita del pensionato, ivi comprendendovi gli esborsi per l'alimentazione indispensabile per sopravvivere, per il vestiario e per l'abitazione (disponibilità dell'immobile e consumi ordinari di luce, acqua e gas), sia pure nei limiti della soglia minima dell'esigenza dignitosa» sia della somma di euro 303,25 mensili, corrispondente alla pensione sociale e predicata invece dal ricorrente come adeguata a soddisfare gli elementari bisogni di vita del pensionato, sia della poco maggiore somma di euro 414,15 erogata dal terzo pignorato al debitore. Si rinvengono d'altronde nell'ordinamento diverse disposizioni di legge che, pur non individuando direttamente l'ammontare della pensione idoneo ad assicurare al pensionato mezzi adeguati alle esigenze della vita, forniscono ciononostante indicazioni significative in tal senso: si veda ad esempio il nuovo testo dell'art. 545, comma 7, codice di procedura civile (introdotto dall'art. 13, comma 1, lettera l, del decreto-legge n. 83/2015 conv. con modif. nella legge n. 132/2015) che ha stabilito l'impignorabilità delle somme dovute a titolo di pensione, di indennità che tengono luogo di pensione o di altri assegni di quiescenza «per un ammontare corrispondente alla misura massima mensile dell'assegno sociale aumentato della meta'» nonchè il già citato art. 38, legge n. 448/2001 che ha disposto, in presenza di determinati requisiti reddituali e di età, l'incremento «al milione» di diversi trattamenti pensionistici dei soggetti disagiati <fino a garantire un reddito proprio pari a 516,46 euro al mese per tredici mensilita'». 13. La questione di legittimità costituzionale dell'art. 12, comma 1, legge n. 118/1971, laddove riconosce al soggetto totalmente inabile, per di più affetto - come nel caso - da gravissima disabilità e privo perciò della benchè minima capacità di guadagno, un importo di pensione del tutto insufficiente a garantirgli il soddisfacimento delle elementari esigenze della vita appare dunque non manifestamente infondata in relazione anzitutto all'art. 38, comma 1 della Costituzione che sancisce il diritto di «ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ... al mantenimento e all'assistenza sociale». Vero è che il legislatore gode di discrezionalità nella individuazione e determinazione delle misure atte a concretizzare «il diritto al mantenimento» sancito dalla disposizione costituzionale, ma tale discrezionalità trova un limite nella necessità di assicurare il soddisfacimento delle esigenze minime vitali della persona, esigenze minime che - come già osservato - la pensione di inabilità in godimento alla B. non è certo in grado di assicurare. La Corte costituzionale in diverse sentenze ha ribadito che il potere discrezionale del legislatore non è assoluto ma condizionato dal «rispetto di un nucleo indefettibile di garanzie» (v. ad es. sentenze n. 180/2001 e 226/2000), principio che la stessa Corte delle leggi ha di recente ribadito nella sentenza n. 80/2010 ove è stato ritenuto che in presenza di un «diritto fondamentale» quale quello del disabile all'istruzione (e diritto «fondamentale» è pure, a parere di questo Collegio, quello sancito dall'art. 38, comma 1, della Costituzione a favore dei cittadini inabili privi di mezzi), la discrezionalità del legislatore «nell'individuazione delle misure necessarie a tutela dei diritti delle persone con disabilità non ha carattere assoluto ma trova un limite nel rispetto di un nucleo indefettibile di garanzie» per gli interessati. La necessità di contemperare il diritto dei cittadini inabili privi dei mezzi necessari per vivere e, come nel caso, anche della benchè minima capacità di guadagno, di conseguire dallo Stato quanto necessario per soddisfare le esigenze elementari della vita con le disponibilità finanziarie e con il principio, pure di rilievo costituzionale (v. art. 81, comma 1, della Costituzione, come sostituito dall'art. 1, legge costituzionale n. 1/2012), di assicurare l'equilibrio di bilancio, non può d'altronde consentire di ritenere conformi al precetto di cui all'art. 38, comma 1, della Costituzione, disposizioni di legge che, come l'art. 12, comma 1, legge n. 118/1971, assicurino ai soggetti in questione provvidenze in concreto del tutto inidonee a garantire l'effettivo soddisfacimento delle minime esigenze vitali: la stessa Corte costituzionale, ad esempio con la sentenza n. 275/2016, ha più volte posto l'accento sulla necessità che il legislatore garantisca l'attuazione e «l'effettivita'» del diritto costituzionalmente garantito, osservando inoltre, quanto al limite costituito dalle esigenze di bilancio, che «il nucleo invalicabile di garanzie minime per rendere effettivo il diritto allo studio e all'educazione degli alunni disabili non può essere finanziariamente condizionato in termini assoluti e generali» e che «è la garanzia dei diritti incomprimibili ad incidere sul bilancio e non l'equilibrio di questo a condizionarne la doverosa erogazione». 14. La questione di legittimità costituzionale dell'art. 12, comma 1, legge n. 118/1971 appare non manifestare infondata, sotto il profilo della ragionevolezza, anche in relazione all'art. 3 della Costituzione che sancisce l'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge senza distinzione «di condizioni personali e sociali» (comma 1) e pone a carico della Repubblica il compito di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitando di fatto la libertà ed eguaglianza dei cittadini impediscono «il pieno sviluppo della persona umana» (comma 2). La pensione di inabilità di che trattasi viene riconosciuta agli invalidi civili di età compresa fra i diciotto ed i 65 anni (nel 2018 66 anni per effetto dell'art. 24, comma 8, decreto-legge n. 201/2011 conv. con modif. nella legge n. 214/2011) nei cui confronti sia stata accettata una totale inabilità lavorativa e che siano in possesso del requisito reddituale stabilito anno per anno dall'INPS. L'assegno sociale di cui all'art. 3, comma 6, legge n. 335/1995, che nell'anno 2018 ammontava pacificamente ad euro 453,00 mensili per tredici mensilità nella sua misura intera (ed ammonta nel corrente anno ad euro 458 mensili), viene riconosciuto ai cittadini ultrasessantacinquenni (a decorrere dal 1° gennaio 2018 ultra 66enni: v. art. 24, comma 8, decreto-legge n. 201/2001 sopra cit.) che siano in possesso di determinati requisiti reddituali, meno favorevoli di quelli stabiliti per l'attribuzione della pensione di inabilità in ragione anche della computabilità del reddito del coniuge. La pensione di inabilità e l'assegno sociale sono trattamenti fra loro assimilabili: come affermato anche dalla Corte costituzionale (v. ad esempio sentenza n. 769/1988) le due prestazioni hanno la stessa natura assistenziale, essendo dirette a sopperire ai bisogni dei soggetti privi di mezzi che siano inabili al lavoro o a causa di infermità (pensione di inabilita') ovvero per ragioni di età (assegno sociale). L'assimilabilità delle due provvidenze è resa ancor più evidente dalla circostanza che ai sensi dell'art. 19 legge n. 118/1971 al compimento dei 65 (ora 66) anni di età la pensione di inabilità di cui all'art. 12, legge n. 118/1971 viene automaticamente sostituita con l'assegno sociale: l'importo mensile della pensione di inabilità viene quindi adeguato all'importo dell'assegno sociale, ma restano fermi i diversi e più favorevoli requisiti reddituali stabiliti per l'attribuzione della pensione di inabilità. Appare dunque irragionevole, ad avviso del Collegio, riconoscere al soggetto totalmente inabile infra 65enne (oggi infra 66enne) che si trovi come nel caso della B. privo della benchè minima capacità di guadagno in ragione della gravissima infermità da cui è affetto un trattamento di ammontare sensibilmente inferiore a quello dell'assegno sociale, nonostante la comune situazione di bisogno determinata in entrambi i casi dalla inabilità al lavoro (per infermità nell'un caso e per l'età nell'altro caso), tanto più considerando che la Corte costituzionale ha ripetutamente sottolineato la diversità e specialità della condizione degli invalidi civili assoluti, meritevoli, perlomeno sotto l'aspetto del requisito reddituale, di «un trattamento di miglior favore» rispetto agli aspiranti all'assegno sociale (v. ad es. sentenza n. 88/1992 pronunciatasi in riferimento alla pensione sociale di cui all'art. 26 legge n. 153/1969 poi sostituita, a decorrere dal 1° gennaio 1996, dal l'assegno sociale di cui al cit. art. 3, comma 6, legge n. 335/1995). 15. L'art. 12, comma 1, legge n. 118/1971, laddove attribuisce ai soggetti totalmente inabili, portatori come è il caso della odierna appellante di una gravissima disabilità, un trattamento pensionistico largamente insufficiente alle più elementari esigenze della vita appare altresì in contrasto con gli articoli 10, comma 1, e 117, comma 1 della Costituzione che rispettivamente prevedono che l'ordinamento giuridico italiano debba conformarsi «alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute» e che la potestà legislativa dello Stato debba essere esercitata nel rispetto anche «dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali». La Convenzione O.N.U. sui diritti delle persone con disabilità, siglata a New York il 13 dicembre 2006, ratificata dallo Stato italiano con la legge 3 marzo 2009, n. 18 e infine approvata con la decisione del Consiglio dell'U.E. del 26 novembre 2009 (2010/48/CE), ha previsto: all'art. 4 l'impegno degli Stati Parti «ad assicurare e promuovere la piena realizzazione di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali per tutte le persone con disabilita'» (comma 1) nonchè «in merito ai diritti economici, sociali e culturali ... a prendere misure, per il massimo delle proprie risorse disponibili ... in vista del conseguimento della piena realizzazione di tali diritti» (comma 4); all'art. 28, comma 1, che «Gli Stati Parti riconoscono il diritto delle persone con disabilità ad un livello di vita adeguato per sè e per le proprie famiglie, incluse adeguate condizioni di alimentazione, vestiario e alloggio, ed al continuo miglioramento delle condizioni di vita, e devono prendere misure appropriate per proteggere e promuovere l'esercizio di questo diritto» ed al comma 2 che «Gli Stati Parti riconoscono il diritto delle persone con disabilità alla protezione sociale ed al godimento di questo diritto... e prenderanno misure appropriate per tutelare e promuovere l'esercizio di questo diritto, includendo misure per: (...) (b) assicurare l'accesso alle persone con disabilità, in particolare alle donne e alle ragazze con disabilità e alle persone anziane con disabilità, ai programmi di protezione sociale ed a quelli di riduzione della poverta': (c) assicurare alle persone con disabilità che vivono in condizioni di povertà l'accesso all'aiuto pubblico per coprire le spese collegate alle disabilità (...); (e) assicurare pari accesso alle persone con disabilità a programmi e benefici per il pensionamento». A sua volta, la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea del 7 dicembre 2000, alla quale il Trattato di Lisbona del 13 dicembre 2007, entrato in vigore il 1° dicembre 2009, ha conferito il medesimo valore giuridico dei trattati (v. art. 6: «L'unione riconosce i diritti, le libertà e i principi sanciti nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea dei 7 dicembre 2000, adottata il 12 dicembre 2007 a Strasburgo, che ha lo stesso valore giuridico dei trattati») ha riconosciuto all'art. 26 il diritto dei disabili «di beneficiare di misure intese a garantirne l'autonomia, l'inserimento sociale e professionale e la partecipazione alla vita della comunità, e all'art. 34, relativo alle misure di sicurezza e assistenza sociale, ha in particolare previsto al comma 3 che «Al fine di lottare contro l'esclusione sociale e la povertà, l'Unione riconosce e rispetta il diritto all'assistenza sociale e all'assistenza abitativa volte a garantire un'esistenza dignitosa a tutti coloro che non dispongano di risorse sufficienti, secondo le modalità stabilite dal diritto comunitario e le legislazioni e prassi nazionali». Una disposizione, quale quella dell'art. 12, comma 1, legge n. 118/1971, che attribuisce al soggetto totalmente inabile in condizioni, per di più, di gravissima disabilità, quale è senz'altro l'odierna appellante, un trattamento pensionistico del tutto inidoneo a liberarlo dalla condizione di bisogno in cui versa ed a garantirne condizioni di vita almeno dignitose inevitabilmente si pone in contrasto anche con gli obblighi internazionali assunti dallo Stato italiano e con i vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e, pertanto, con gli articoli 10, comma 1, e 117, comma 1, della Costituzione. 16. L'art. 38, comma 4, legge 28 dicembre 2001, n. 448 ha disposto dal 1° gennaio 2002 l'incremento, m presenza di determinate condizioni reddituali, «fino a garantire un reddito proprio pari a 516,46 euro al mese per tredici mensilita'» della pensione degli invalidi civili totali che abbiano un'età pari o superiore a 60 anni: proprio il mancato possesso in capo alla B. di tale requisito anagrafico ha comportato, come si è detto in precedenza, la reiezione da parte dell'INPS della domanda di maggiorazione presentata dall'odierna appellante il 2 agosto 2015. La limitazione dell'incremento in parola agli invalidi civili totali di età pari o superiore a 60 anni appare anch'essa irragionevole allorchè l'invalido, come nel caso ben prima del compimento del 60° anno di età, si trovi in ragione delle patologie sofferte in condizioni di gravissima disabilità e privo della benchè minima capacità di guadagno: questa situazione non appare certo meritevole di minor tutela rispetto a quella dell'invalido civile totale che abbia mantenuto una residua capacità di guadagno e non soffra di patologie che lo rendano non autosufficiente e che, però, al compimento del 60° anno di età, e unicamente in conseguenza del raggiungimento di tale requisito anagrafico, acquista il diritto a conseguire l'incremento in parola. Ancor di più la disposizione dell'art. 38, comma 4, cit. si appalesa irragionevole e discriminatoria se si considera che, a parità di condizioni reddituali, lo stesso art. 38 ha previsto al primo comma l'incremento «fino al milione» a favore dei titolari di assegno (o pensione) sociale al raggiungimento del 70° anno di eta': costoro, infatti, per il solo raggiungimento di tale requisito di età ed anche se esenti da patologie invalidanti o gravemente invalidanti, acquisiscono il diritto ad un «reddito proprio fino al milione», laddove un soggetto totalmente inabile di età compresa fra 18 e 59 anni che si trovi per di più in condizioni di gravissima disabilità - è questo il caso dell'odierna appellante - viene a percepire una pensione di inabilità pari a poco più della metà. 17. Deve quindi ritenersi non manifestamente infondata, in relazione agli articoli 3 e 38, comma 1, della Costituzione, anche la questione di legittimità costituzionale dell'art. 38, comma 4, legge 28 dicembre 2001, n. 448 laddove subordina il diritto degli invalidi civili totali, anche se in condizioni di gravissima disabilità e privi di ogni residua capacità lavorativa, all'«incremento» in esso previsto al raggiungimento del requisito di 60 anni di età. 18. La questione di legittimità costituzionale dell'art. 12, comma 1, legge n. 118/1971 e dell'art. 38, 4° comma, legge n. 448/2001 risulta, oltre che non manifestamente infondata, anche rilevante, poichè solo l'adeguamento della misura della pensione di inabilità a quella dell'assegno sociale ex art. 3, comma 6, legge n. 335/1995 o l'eliminazione del limite anagrafico del compimento del 60° anno di età previsto dall'art. 38, comma 4, legge n. 448/2001, quantomeno in relazione ai soggetti affetti da gravissima disabilità, può consentire l'accoglimento delle domande proposte in giudizio dall'odierna appellante, essendo fra l'altro pacifico (v. dichiarazioni concordi rese dai difensori delle parti all'udienza di discussione del 29 maggio 2019) che le misure introdotte di recente dal decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4 conv. con modificazioni dalla legge 28 marzo 2019, n. 26 («Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni») hanno riguardato unicamente le prestazioni di carattere previdenziale erogate dall'INPS e, altresì, l'assegno sociale di cui all'art. 3, comma 6, legge n. 335/1995 e non anche le prestazioni di invalidità civile disciplinate dalle disposizioni di legge qui denunciate. P.Q.M. Visti gli articoli 134 della Costituzione e 23 legge 11 marzo 1953, n. 87; Dichiara rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 12, comma 1, della legge 30 marzo 1971, n. 118 di conversione del decreto-legge 30 gennaio 1971, n. 5 nella parte in cui attribuisce al soggetto totalmente inabile, affetto da gravissima disabilità e privo di ogni residua capacità lavorativa, una pensione di inabilità di importo, pari nell'anno 2018 ad euro 282,55 e nell'anno 2019 ad euro 285,66, insufficiente a garantire il soddisfacimento delle minime esigenze vitali, in relazione agli articoli 3, 38, comma 1, 10, comma 1, e 117, comma 1, della Costituzione; Dichiara rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 38, comma 4, legge 28 dicembre 2001, n. 448, nella parte in cui subordina il diritto degli invalidi civili totali, affetti da gravissima disabilità e privi di ogni residua capacità lavorativa, all'incremento previsto dal comma 1 al raggiungimento del requisito anagrafico del 60° anno di età, in relazione agli articoli 3 e 38, comma 1, della Costituzione; Dispone l'immediata trasmissione degli atti alla Corte costituzionale; Ordina che a cura della cancelleria, la presente ordinanza sia notificata alle parti nonchè al Presidente del Consiglio dei ministri e sia comunicata ai Presidenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica; Sospende il giudizio in corso. Così deciso in esito all'udienza del 29 maggio 2019. Il Presidente: Mancuso